Storia dell'architettura Il Settecento
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Contents Articles Architettura del Settecento
1
Rococ€
2
Architettura neoclassica
12
Architettura neogreca
38
Palladianesimo
43
Architettura georgiana
54
Architettura neogotica
55
Sanssouci
64
Versailles
66
Filippo Juvara
72
Luigi Vanvitelli
76
Stupinigi
81
•tienne-Louis Boull‚e
84
Claude-Nicolas Ledoux
85
Cenotafio di Newton
91
Marc-Antoine Laugier
92
Stile Impero
93
Ange-Jacques Gabriel
96
Porta di Brandeburgo
98
Christopher Wren
10 0
Cattedrale di San Paolo (Londra)
105
James Wyatt
11 8
Palazzo di Westminster
11 9
Tower Bridge
12 9
Pantheon (Parigi)
1 32
References Article Sources and Contributors
13 9
Image Sources, Licenses and Contributors
1 40
Article Licenses Licenza
1 47
Contents Articles Architettura del Settecento
1
Rococ€
2
Architettura neoclassica
12
Architettura neogreca
38
Palladianesimo
43
Architettura georgiana
54
Architettura neogotica
55
Sanssouci
64
Versailles
66
Filippo Juvara
72
Luigi Vanvitelli
76
Stupinigi
81
•tienne-Louis Boull‚e
84
Claude-Nicolas Ledoux
85
Cenotafio di Newton
91
Marc-Antoine Laugier
92
Stile Impero
93
Ange-Jacques Gabriel
96
Porta di Brandeburgo
98
Christopher Wren
10 0
Cattedrale di San Paolo (Londra)
105
James Wyatt
11 8
Palazzo di Westminster
11 9
Tower Bridge
12 9
Pantheon (Parigi)
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Architettura del Settecento
1
Architettura del Settecento L'Architettura del Settecento € caratterizzata dalla coesistenza di pi• stili, frutto di diverse tendenze culturali.
Periodizzazione e diffusione ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
Arch Archit itet ettu tura ra roco rococƒ cƒ Arch Archit itet ettu tura ra neocl neoclas assi sica ca Arch Archit itet ettu tura ra neog neogre reca ca Neop Neopal alla ladi dian anes esim imoo Arch Archit itet ettu tura ra geor georgi gian anaa Arch Archit itet ettu tura ra neog neogot otic icaa
Storia La prima met„ del XVIII secolo coincise con l'affermazione della cultura Rococƒ, da alcuni considerata come l'ultima fase del Barocco [1]. Lo stile si sviluppƒ in Francia come elemento decorativo caratterizzato da una forte luminosit„ cromatica, in opposizione all'oscurit„ barocca; fu proprio dalla Francia, e da Parigi in particolare, che la nuova moda si diffuse in gran parte d'Europa, ed in particolare in Germania ed Austria. Se il Barocco aveva la funzione di esaltare il ruolo della monarchia e della Chiesa, il Rococƒ apr… un secolo nel quale si verificarono rivoluzioni culturali tali da mettere in discussione gli ideali ed i valori maturati sino ad allora. In architettura si accentuƒ la differenziazione tra gli esterni e gli spazi interni, dove prevalsero ambienti riccamente arredati; le opere principali sono da ricercare ad esempio nelle realizzazioni di Johann Bernhard Fischer von Erlach, Johann Balthasar Neumann e Filippo Juvarra. La cultura neoclassica invece si affermƒ nella seconda met„ del secolo, in contrapposizione al Rococƒ; l'Illuminismo, la riscoperta dell'arte classica e l'avvio dei primi scavi archeologici a Pompei ed Ercolano, portarono alla rapida diffusione di nuovi ideali. Secondo alcuni studiosi, l'architettura neoclassica si formƒ a Roma, dove alcuni studiosi francesi dell'Acad†mie fran‡aise progettarono numerosi edifici celebrativi ispirati alle strutture dell'antichit„. Le opere maggiori sorsero perƒ a Parigi e tra queste € doveroso ricordare la chiesa di Ste-Genevi€ve ed il Petit Trianon; invece in Inghilterra le tendenze classiche si fusero con quelle palladiane, dando vita a numerose residenze private. Sul finire del secolo, accanto al Neoclassicismo prese avvio il Neogotico, basato su un approccio storico; entrambi i movimenti, caratterizzati dalla passione per l'archeologia, non furono rilegati solo all'architettura, ma si estesero anche ad altri campi artistici e alla letteratura. Il Neogotico si sviluppƒ in Inghilterra, inizialmente con la realizzazione dei giardini paesaggistici e di alcune eccentriche residenze, come Strawberry Hill; la sua diffusione in gran parte dell'Europa e nell'America settentrionale risale perƒ al XIX secolo.
Palazzina di caccia di Stupinigi
Piazza Sant'Ignazio, Roma
Pantheon
Fonthill Abbey
Architettura del Settecento
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Note [1] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1981, voce Rococ€.
Bibliografia ‚ R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari 1999. ‚ N. Pevsner, Storia dell'architettura europea, Bari 1998. ‚ N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1981.
Voci correlate ‚ Storia dell'architettura
Rococ€ Il rococ€ € uno stile ornamentale sviluppatosi in Francia nella prima met„ del Settecento come evoluzione del tardo-barocco. Si distingue per la grande eleganza e la sfarzosit„ delle forme, caratterizzate da ondulazioni ramificate in riccioli e lievi arabeschi floreali. Sono espresse soprattutto nelle decorazioni, nell'arredamento, nella moda e nella produzione di oggetti. Il termine "rococƒ" deriva dal francese rocaille, parola usata per indicare un tipo di decorazione eseguita con pietre, rocce e conchiglie, utilizzate come abbellimento di padiglioni da giardino e grotte. Il rococƒ nasce in Francia nel secondo ventennio del XVIII secolo, sotto il regno di Luigi XV. Caratterizzato da delicatezza, grazia, eleganza, gioiosit„ e luminosit„ si poneva in netto contrasto con la pesantezza e i colori pi• forti adottati dal precedente periodo barocco. I motivi Rococƒ cercano di riprodurre il sentimento tipico della vita aristocratica libera da preoccupazioni o del romanzo leggero piuttosto che le battaglie eroiche o le figure religiose. Verso la fine del XVIII secolo il rococƒ verr„ a sua volta rimpiazzato dallo stile neoclassico.
Palazzo Czartoryski, Puˆawy-Polonia
Castello di Sanssouci, Potsdam-Germania.
Rococƒ sembra essere una combinazione della parola francese rocaille (conchiglia, guscio) e della parola italiana barocco. Siccome questo stile ama le curve naturali come quelle presenti nelle conchiglie e si specializza nelle arti decorative, alcuni critici tendevano erroneamente a ritenerlo frivolo e legato alla moda. Il termine rococƒ fu accettato anche dagli storici dell'arte dalla met„ del XIX secolo e sebbene ci siano ancora pretestuose discussioni riguardo al significato storico di questo stile, il rococƒ € ora largamente considerato come un importante periodo di sviluppo per l'arte e la cultura europea.
Rococƒ
3
Dal barocco al rococ€ Dopo l'opulenza del barocco, che aveva prosperato per tutto il XVII secolo annoverando grandi artisti come Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona, all'inizio del XVIII secolo, nasce in Francia lo stile rococƒ. Esso si sviluppa come una elaborazione estrema di motivi gi„ presenti nel barocco, soprattutto nella decorazione d'interni e nell'arredamento oltre che nei piccoli oggetti di ceramica.
La Basilica dei santi Alessandro e Teodoro ad Ottobeuren (Baviera): gli spazi architettonici confluiscono e si disperdono, come se prendessero vita
Storia del rococ€ Lo stile rococƒ francese fu inizimente utilizzato nelle arti decorative e per il design degli interni. La successione di Luigi XV di Francia portƒ un cambiamento tra gli artisti di corte e in generale nella moda del tempo. Verso la fine del precedente regno, i ricchi motivi tipici del barocco stavano dando gi„ spazio ad elementi pi• leggeri, con pi• curve e motivi pi• naturali. Questi elementi erano gi„ evidenti e riscontrabili, ad esempio, nei progetti architettonici di Nicolas Pineau. Durante il regno di Luigi XV la vita di corte si allontanƒ dal palazzo di Versailles portando il cambiamento artistico nel lo splendido Salone ovale dell'H‰tel de Soubise di Parigi. palazzo reale e poi permettendo il suo diffondersi in tutta l'alta societ„ francese. La delicatezza e la gioia dei motivi rococƒ sono stati spesso visti come reazione agli eccessi presenti nel regime di Luigi XIV. Il 1730 rappresentƒ il periodo di maggior vitalit„ e sviluppo del Rococƒ in Francia. Lo stile si sviluppƒ bene oltre l'architettura e invest… anche l'arredamento, la scultura e la pittura (tra i lavori pi• esemplificativi vi sono quelli degli artisti Jean-Antoine Watteau e Fran‡ois Boucher). Il rococƒ mantenne ancora il sapore tutto barocco delle forme complesse e intricate ma da quel momento iniziƒ ad integrare diverse e originali caratteristiche quali l'inclusione di temi orientali o composizioni asimmetriche. Lo stile rococƒ si diffuse soprattutto grazie agli artisti francesi e alle pubblicazioni del tempo. Fu prontamente accolto nelle zone cattoliche della Germania, Boemia e Austria dove venne "fuso" con il barocco tedesco. In
Rococƒ
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particolare nel sud, il rococƒ tedesco fu applicato con entusiasmo nella costruzione di chiese e palazzi; gli architetti spesso addobbavano i loro interni con "nuvole" di stucco bianco. In Italia lo stile tardo Barocco di Francesco Borromini e Guarino Guarini si € evoluto nel Rococƒ a Torino, Venezia, Napoli ed in Sicilia, mentre in Toscana ed a Roma l'arte rimase ancora fortemente legata al barocco. In Inghilterra il nuovo stile fu considerato come "il gusto francese per l'arte", gli architetti inglesi non seguirono l'esempio dei loro colleghi continentali, ciƒ nonostante l'argenteria, la porcellana e le sete furono fortemente influenzate dal rococƒ. Thomas Chippendale trasformƒ il design dell'arredamento inglese attraverso lo studio e l'adattamento del nuovo stile. William Hogarth contribu… a creare una teoria sulla bellezza del rococƒ; senza riferirsi intenzionalmente al nuovo stile, egli affermƒ nella sua Analisi della bellezza (1753) che le curve a S presenti nel rococƒ erano la base della bellezza e della grazia presenti in arte e in natura. La fine del rococƒ inizia intorno al 1760 quando personaggi del calibro di Voltaire e Jacques-Fran‡ois Blondel muovono delle critiche sulla superficialit„ e la degenerazione dell'arte. Blondel, in particolare, si lamentƒ dell'incredibile miscuglio di conchiglie, dragoni, canne, palme e piante nell'arte contemporanea. Nel 1780 il rococƒ smette di essere di moda in Francia e viene rimpiazzato dall'ordine e dalla seriet„ dello stile Neoclassico il cui portabandiera € Jacques-Louis David. Il rococƒ rimane popolare in provincia ed in Italia fino alla seconda fase del Neoclassicismo, il cosiddetto "stile Impero", quando grazie al governo napoleonico viene definitivamente spazzato via.
Un interno in stile rococƒ.
Un rinnovato interesse per il rococƒ si ha tra il 1820 e il 1870. L'Inghilterra € la prima a rivalutare lo "stile Luigi XIV", cos… come venne erroneamente chiamato all'inizio, e a pagare grosse cifre per comperare gli oggetti rococƒ di seconda mano che si potevano trovare a Parigi. Ma anche artisti importanti come Delacroix e mecenati quali l'imperatrice francese Eug†nie riscoprono il valore della grazia e della leggerezza applicata all'arte e al design.
Il rococ€ applicato alle arti Arredamenti e oggetti decorativi durante il periodo rococ€ I temi leggeri ma intricati del design rococƒ si addicono meglio agli oggetti di scala ridotta piuttosto che imporsi (cos… come invece nel barocco) nell'architettura e nella scultura. Non sorprende quindi che il rococƒ francese era usato soprattutto all'interno delle case. Figure di porcellana, argenteria e soprattutto l'arredamento, iniziarono ad applicare il rococƒ quando l'alta societ„ francese cercava di arredare le proprie case nel nuovo stile. Divano in stile Rococƒ
Rococƒ
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Una consolle di Juste-Aur€le Meissonier del 1730
Il rococƒ ama il carattere esotico dell'arte cinese ed in Francia si sbizzarrisce nella produzione di porcellane e vasellame per la tavola, boiserie, paraventi. In Germania si creano grandiosi padiglioni e pagode nei giardini, come per esempio la bellissima Teehaus del Castello di Potsdam. Una dinastia di ebanisti parigini, alcuni dei quali nati in Germania, sviluppa uno stile di linee curve e sinuose in tre dimensioni, dove le superfici impiallacciate sono completate da intarsi in materiali preziosi come il bronzo, legni pregiati, tartaruga, marmo, avorio, madreperla. I maggiori autori di questi lavori rispondono ai nomi di Antoine Gaudreau, Charles Cressent, Jean-Pierre Latz, Fran‡oise Oeben, Jean-Henri Riesener e Bernard II van Risenbergh.
Particolare di mobile in stile Rococƒ
Disegnatori francesi come Fran‡ois Cuvilli†rs e Nicholas Pineau, esportano lo stile a Monaco di Baviera ed a San Pietroburgo, mentre il tedesco Juste-Aur€le Meissonier, si trasferisce a Parigi. Il capostipite e precursore del rococƒ a Parigi € stato perƒ Simon-Philippe Poirier. In Francia lo stile rimase abbastanza sobrio e caratterizzata da un'estrema eleganza e raffinatezza, dato che gli ornamenti, principalmente in legno, furono meno massicci e apparivano come un misto di motivi floreali, scene, maschere grottesche, dipinti e intarsi di pietre dure. In Baviera e in generale nella Germania meridionale, invece, lo stile si fece veramente ricco e ridondante tanto da creare a vere meraviglie.
Il rococƒ inglese tende ad essere pi• moderato, un po' per motivi puritanisti e un po' per quelli economici. Il disegnatore di mobili Thomas Chippendale mantiene le linee curve ma taglia corto con i costosissimi orpelli alla francese. Il maggior esponente del rococƒ inglese fu, probabilmente, Thomas Johnson, uno scultore e progettista di mobili attivo a Londra alla met„ del 1700.
Rococƒ
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Architettura Il Castello Solitude a Stoccarda, la chiesa bavarese di Wies, ed il Castello di Sanssouci a Potsdam sono alcuni esempi dell'architettura rococƒ in Europa. In questo contesto continentale, dove il rococƒ € completamente sotto controllo, le sculture sono espresse sotto forma di ornamenti floreali, linee interrotte e scene fantastiche. Nelle decorazioni d'interni, il rococƒ sopprime le divisioni architettoniche di architrave, fregi e cornice, per il pittoresco, il curioso e il capriccioso, realizzato in materiali plastici come il legno scolpito e lo stucco. Pareti, soffitti, mobili e oggetti di metallo e porcellana si fondono in un insieme omogeneo. Le tinte del rococƒ sono di color pastello molto pi• leggere dei colori sgargianti del barocco.
Teehaus del Castello Sanssouci a Potsdam
L'intonaco rococƒ degli artisti italiani e svizzeri come Bagutti e Artari, € una caratteristica delle costruzioni di James Gibbs e dei 'fratelli Franchini, operanti in Irlanda, che riproducevano qualsiasi cosa venisse realizzata in Inghilterra. Utilizzato per la prima volta in alcuni ambienti di Versailles, fu riproposto in alcuni palazzi parigini come l'H‹tel Soubise. In Germania, artisti francesi e tedeschi come Cuvilli†s, Johann Balthasar Neumann e Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff, realizzarono l'allestimento del Padiglione di Amalienburg, nel Parco del castello di Nynphenburg a Monaco di Baviera, ed i castelli di WŠrzburg, Sans-Souci a Potsdam, Charlottenburg a Berlino, Br•hl in Westfalia, Bruchsal, Castello Solitude a Stoccarda e SchŒnbrunn a Vienna.
il Castello Solitude a Stoccarda - un capolavoro di architettura rococƒ nella Germania del sud.
In Inghilterra uno dei quadri di William Hogarth Marriage ‚ la Mode, dipinto nel 1745, mostra un insieme di stanze di un palazzo di Londra, dove lo stile rococƒ si trova solo sugli intonaci e sul soffitto. Viene poi prodotta una pletora di vasi cinesi in cui i Mandarini (dignitari imperiali cinesi) sono effigiati in modo satirico e rappresentati come piccole mostruosit„.
Residenza di WŠrzburg-Baviera
Rococƒ
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Castello Augustusburg a BrŠhl-Germania
Pittura Sebbene il rococƒ ebbe origine puramente nelle arti decorative, lo stile stesso mostrƒ la sua influenza anche nella pittura. I pittori usarono colori delicati e forme curvilinee, decorando le loro tele con cherubini e miti d'amore. Anche il ritratto fu popolare fra i pittori rococƒ. I loro panorami erano pastorali e spesso dipinsero i pranzi sull'erba di coppie aristocratiche. Con notevole successo in ambito aristocratico si affermƒ anche la scena galante, variante aristocratica della scena di genere, rappresentante donne impegnate nella toletta, in boudoirs, o in riti edonistici che si fanno simbolo di una visione pi• smaliziata e mondana dell'arte.
Jean-Antoine Watteau.
Il grande interesse verso un'indagine razionale della realt„ trovƒ espressione nella pittura di vedute (vedutismo). Caratterizzata dalla fedele rappresentazione di luoghi e panorami, la vedutistica presenta finalit„ documetaristiche, nel rispetto degli indizi ottici ricavati da una diretta visione del reale. Tale genere si afferma soprattutto con il turismo culturale del Grand tour. Grande successo, nell'ambito vedutistico, ebbe il cosiddetto capriccio. Legato alla dimensione del fantastico, il capriccio ha come oggetto paesaggi di pura invenzione disseminati di rovine classiche in realt„ poste in siti differenti. Jean-Antoine Watteau (1684-1721) € considerato il pi• Marriage ‚ la Mode di William Hogarth, 1745, National importante pittore rococƒ. Egli ebbe una grande influenza Gallery, Londra. sui suoi successori, incluso Fran‡ois Boucher (1703 - 1770) e Jean-Honor† Fragonard (1732-1806), due maestri del tardo periodo. Anche il tocco delicato e la sensibilit„ di Thomas Gainsborough (1727-1788), riflettono lo spirito rococƒ.
Rococƒ
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Scultura
L'imbarco per Citera di Jean-Antoine Watteau. Le frivolezze e
La scultura € un'altra area nella quale gli artisti rococƒ hanno operato. tienne-Maurice Falconet (1716-1791) € considerato uno dei migliori rappresentanti del rococƒ francese. In generale, questo stile fu espresso meglio attraverso la scultura di porcellana delicata piuttosto che statue marmoree ed imponenti. Falconet stesso era direttore di una famosa fabbrica di porcellana a S€vres. I temi dell'amore e della gioia furono rappresentati nella scultura, cos… come la natura e le linee curve e asimmetriche.
le sinuosit„ della pittura rococƒ (1721, Louvre).
Lo scultore Edme-Edmond Bouchardon (1698-1762 o 1689-1762) rappresentƒ Cupido occupato nell'intagliare i suoi dardi d'amore dalla clava di Ercole; questo rappresenta un simbolo eccellente dello stile rococƒ. Il semidio € trasformato nel bambino tenero, la clava che fracassa le ossa si trasforma in frecce che colpiscono il cuore, nel momento in cui il marmo € sostituito cos… liberamente dallo stucco. In questo collegamento si possono menzionare gli scultori francesi, Robert le Lorrain, Michel Clodion e Pigalle.
Musica Lo stile galante fu l'equivalente del rococƒ nella storia della musica, cos… come tra musica barocca e musica classica, e non € facile definire questo concetto con le parole. La musica rococƒ si sviluppƒ al di fuori della musica barocca, particolarmente in Francia. Puƒ essere considerata come una musica molto intimistica resa in forme estremamente raffinate. Fra i massimi esponenti di questa corrente si possono citare Jean Philippe Rameau e Carl Philipp Emanuel Bach.
Il Rococ€ in Italia Anche in Italia il Rococƒ, sull'esempio francese, creƒ un notevole rinnovamento nel settore delle decorazioni d'interni e nella pittura. Questo avvenne soprattutto nelle regioni del nord (Liguria, Piemonte, Lombardia e Veneto), mentre nell'Italia centrale, forse per l'influenza della Chiesa, lo stile non si sviluppƒ in maniera sensibile. Fa eccezione la cittadina marchigiana di Jesi che risent… di un certo influsso austriaco grazie alle prese eroiche della famiglia dei marchesi Pianetti al servizio degli Asburgo nell'Assedio di Vienna contro i Turchi. Altro discorso ancora va fatto per la Sicilia; qui si sviluppƒ una evoluzione del barocco ma di gusto pi• spagnoleggiante e molto simile al plateresco.
Jesi (AN), Palazzo Balleani
Rococƒ
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Architettura I massimi interpreti del rococƒ nell'architettura sono Filippo Juvarra, che lavorƒ molto a Torino come architetto di Casa Savoia e Luigi Vanvitelli, che lavoro' per i Borboni Le opere pi• importanti di Guarino Guarini si possono elencare: la chiesa di San Filippo a Messina, la chiesa dei Padri Somaschi a Messina, la Casa dei padri Teatini a Messina, il Palazzo Carignano a Torino. Tra le pi• importanti realizzazioni di Filippo Juvarra si ricordano: la cupola della Basilica di Sant'Andrea a Mantova, la cupola del Duomo di Como, il campanile della cattedrale di Belluno, la basilica di Superga vicino Torino, la Palazzina di caccia a Stupinigi, la Reggia di Venaria Reale e il Palazzo Madama a Torino.
Jesi (AN), Palazzo Pianetti, Galleria degli Stucchi
La reggia di Stupinigi.
Il salone centrale di Stupinigi.
Rococƒ
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Pittura
Piazza San Marco, prima del 1723 dipinto dal Canaletto.
Nel campo della pittura i maggiori interpreti del rococƒ si possono considerare gli artisti che operano a Venezia; tra di essi le figure pi• importanti si possono considerare: Giambattista Tiepolo di cui si ricordano Ritratto di Antonio Riccobono, San Rocco e Ercole soffoca Anteo; Canaletto che realizzƒ opere tra cui: Piazza San Marco, San Cristoforo San Michele e Murano, I cavalli di San Marco sulla piazzetta, Il campo di Rialto a Venezia e Paesaggio fluviale con colonna ed arco di trionfo; Francesco Guardi che dipinse circa ottocentosessanta opere fra le quali si ricordano Miracolo di un santo domenicano, Concerto di
dame al Casino dei Filarmonici e La Carit‚.
Scultura Nel settore della scultura, per la verit„ assai povero in questo periodo, si distingue Giacomo Serpotta che, soprattutto a Palermo, realizzƒ opere per diverse chiese della citt„ fra le quali si possono citare gli Oratori di Santa Cita, di San Lorenzo e del Rosario a San Domenico e la Chiesa di San Francesco d'Assisi. Anche alcuni scultori che realizzarono fontane a Roma e nella Reggia di Caserta possono essere considerati ispirati allo stile rococƒ.
Il Rococ€ e la Chiesa cattolica Una visione critica del rococƒ in contesti ecclesiastici fu sostenuta dall'Enciclopedia cattolica. Per la chiesa, si diceva, lo stile rococƒ puƒ essere assimilato alla musica profana, contrapposta alla musica sacra. La sua mancanza di semplicit„, la sua esteriorit„ e la frivolezza hanno un effetto che distrae dal raccoglimento e dalla preghiera. La sua mollezza e la grazia non si addicono alla casa di Dio. A questa affermazione si contrappone oggi, quella di molti critici e quella ufficiosa della Chiesa, che vede nella raffinata espressione rococƒ lo stile pi• vicino alla grazia e alla bellezza del paradiso.
La Basilica di Superga.
Nello sviluppo del rococƒ, sar„ trovata una decorazione compatibile con l'aspetto sacro delle chiese. In ogni caso € molto diverso se lo stile € usato in forma moderata come dai maestri francesi o estremizzato dall'opulenza delle forme degli artisti tedeschi. Gli artisti francesi sembra non abbiano mai considerato la bellezza della composizione l'oggetto principale, mentre i tedeschi fecero dell'imponenza delle linee il loro scopo pi• importante.
Rococƒ Nel caso di grandi oggetti, la scultura rococƒ € bella (tra le sculture rococƒ il soggetto forse pi• diffuso € San Giovanni Nepomuceno), ma qualora questa graziosit„ venga elusa si riscontra una somiglianza con il barocco. Gli elementi fantasiosi di questo stile mal si confanno con le grandi pareti delle chiese. In ogni caso tutto deve essere uniformato alle situazioni locali ed alle circostanze. Ci sono alcuni calici rococƒ veramente belli da vedere, mentre ce ne sono altri che non rispondono a dei canoni tali da farli assimilare a degli oggetti sacri. Fra i materiali usati nello stile rococƒ figurano il legno intagliato, il ferro e il bronzo usati nella costruzione di balaustre e cancellate. Elemento distintivo € la doratura che rende i freddi materiali metallici pi• accettabili per l'inserimento in un ambiente non profano.
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Duomo di Zwiefalten.
Bibliografia ‚ A. Morassi, Tiepolo e la Villa Valmarana, Milano, 1945. ‚ A. Morassi, Giovan Battista Tiepolo, Londra, 1955. ‚ A. Pallucchini, L'opera completa di Giambattista Tiepolo, Milano 1968. ‚ A. Porcella, La giovinezza di Gianbattista Tiepolo, Roma 1973.
Capitello rococƒ a Steinhausen.
‚ M. Gemin, F. Pedrocco, Giambattista Tiepolo. I dipinti. Opera completa, Venezia 1993. ‚ (EN) Pal Kelemen, 1967. Baroque and Rococo in Latin America. ‚ (EN) Fiske Kimball, 1943. Creation of the Rococo (Ristampato come The Creation of the Rococo Decorative Style, 1980). ‚ (EN) Michael Levey, 1980. Painting in Eighteenth-Century Venice. ‚ (EN) Arno SchŒnberger e Halldor Soehner, 1960. L'et‚ del Rococo (Pubblicato originariamente in Germania, 1959). ‚ (DE) T. Hetzer, Die Fresken Tiepolos in der W•rzburger Residenz, Frankfurt, 1943.
Rococƒ
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Voci correlate ‚ Poesia anacreontica ‚ Storia dell'arredamento
Altri progetti ‚
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art
Collegamenti esterni ‚ (EN) Esempi di rococƒ [1] ‚ (ES) Cattedrale di Murcia ‚ Rococ€ [2] sul Dizionario storico della Svizzera
References [1] http:/ / www.bergerfoundation.ch/ Vertige/ english/ index.html [2] http:/ / www.hls-dhs-dss.ch/ textes/ i/ I11183.php
Architettura neoclassica Per architettura neoclassica si intende lo stile architettonico che, in linea con la pi• generale tendenza artistica del neoclassicismo, riprende ideali e apparato formale dell'architettura classica greca e romana. Nella storia dell'architettura, questo stile emerse successivamente al tardobarocco e al rococƒ, in anni in cui il Grand Tour segnava la formazione culturale di intere generazioni di nuovi artisti e di tutta la classe aristocratica e dell'alta borghesia. Il periodo di sviluppo di questo stile corrisponde a quello che gli storici dell'economia definiscono della rivoluzione industriale.[1] Sempre in questo periodo comincia il distacco dell'architettura dai problemi della pratica costruttiva.[2] Lo spirito dell'Illuminismo individua due principi fondamentali: la corrispondenza ai modelli dell'architettura greca e romana e la razionalit„ nelle forme stesse, assimilando gli elementi architettonici tradizionali a elementi costruttivi.[3] Il Neoclassicismo vero e proprio cominciƒ dopo la met„ del XVIII secolo,[4] svillupandosi quindi in tutti i paesi occidentali e non mancando di influenzare la produzione architettonica in Russia, negli Stati Uniti e nell'America Latina. Pur trattandosi di un fenomeno internazionale, l'architettura del neoclassicismo fu caratterizzata da correnti diverse a seconda del periodo e delle diverse tradizioni stabilitesi in precedenza nei vari paesi. A questo proposito € difficile stabilire una periodizzazione rigorosa: infatti, il Neoclassicismo, non solo puƒ essere inserito in una corrente pi• ampia fondatata sullo studio dell'architettura classica (gi„ a partire dall'architettura cinquecentesca), ma restƒ in voga per tutto il XIX secolo, caratterizzandosi durante l'eclettismo e finendo per lasciare le sue tracce nell'architettura pi• recente (si veda ad esempio il Monumentalismo).[5]
Architettura neoclassica
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Illuminismo e Neoclassicismo Nel periodo che va dal principio del Settecento alla fine della Rivoluzione francese, in Europa si diffuse una nuova cultura basata sull'esaltazione della ragione: l'Illuminismo.
glise de la Madeleine, Parigi
Stampa di G.B. Piranesi: Arco di Tr aiano a Benevento
tienne-Louis Boull†e: progetto per una biblioteca pubblica
e dell'ingannevole.[6]
In architettura, razionalismo e funzionalismo portarono ad un mutamento degli ideali di bellezza: all'imitazione della natura, vista come un qualcosa di imperfetto e disarmonico, si prefer… l'imitazione degli antichi e delle loro opere, frutto dell'inarrivabile mente umana. La riscoperta della storia greca e romana, l'interesse crescente per gli scavi archeologici a Roma, Ercolano e Pompei e la pubblicazione di importanti opere letterarie come la Storia dell'arte antica di Winckelmann, introdussero quell'ideale di quieta grandiosit‚ in antitesi agli sfarzi del Barocco e del Rococƒ, considerate, da alcuni critici del periodo come Francesco Milizia, bugiarde espressioni dell'irrazionale
Architettura neoclassica Gran parte della critica € solita attribuire all'ambiente romano un ruolo di primo piano nella definizione dei nuovi gusti architettonici. Secondo lo storico David Watkin il linguaggio del Neoclassicismo internazionale fu fondato a Roma intorno al 1740 dai pensionnaires francesi dell'Accademia di Francia, che, rifiutando gli esuberanti ornamenti dell'architettura tardobarocca, si dedicarono alla progettazione di vasti edifici pubblici, ispirati a quelli dell'antica Roma.[7] All'affermazione del Neoclassicismo contribuirono notevolmente la diffusione di pubblicazioni che contenevano Chiesa di St-Philippe-du-Roule, Parigi riproduzioni raffiguranti le antichit„ greche e romane. Fra queste ebbero un grande impatto le Antiquities of Athens di James Stuart che, in parallelo con la progressiva pubblicazione, influenzarono la formazione del nuovo stile architettonico, soprattutto d'oltralpe,[8] e le numerose stampe di Giovanni Battista Piranesi raffiguranti le antichit„ romane.[9][10] Dal punto di vista ideologico, nel Neoclassicismo settecentesco € possibile individuare sostanzialmente tre periodi:[11] un primo (1715-1740) nel quale emergono i caratteri dell'Illuminismo; un secondo di consolidamento (1740-1780), dove prevalgono aspetti f ilologici, archeologici e accademici; infine, un terzo (1780-1805) che fa riferimento all'architettura rivoluzionaria di tienne-Louis Boull†e e Claude-Nicolas Ledoux, le cui opere, che si inseriscono perfettamente nel clima culturale dominato da personalit„ del calibro di Isaac Newton, Voltaire, Denis Diderot e Montesquieu, costituiscono l'emblema del Neoclassicismo legato all'Illuminismo e alla Rivoluzione francese; in particolare, i colossali progetti di Boull†e per il Cenotafio di Newton e per una grandiosa biblioteca sono tra i punti pi• alti dell'architettura, seppur solo teorica, del XVIII secolo.[12] Importante, anche se in via indiretta, fu l'opera del filosofo Jean-Jacques Rousseau che, affermando l'originaria l ibert„ dell'uomo ormai smarrita all'interno di una rigida societ„, indirizzƒ l'architettura neoclassica verso una maggiore libert„ formale (eclettismo).[13] Vicino al pensiero di Rousseau € quello del gesuita e teorico dell'architettura Marc-Antoine Laugier, il quale, nel suo Essai sur l'architecture, sosteneva che la natura fosse il principio originario dell'architettura; il suo edificio ideale era impostato su colonne libere, senza pilastri, basamenti ed altri elementi della tradizione rinascimentale e post-rinasciementale. Inoltre, nel suo trattato espose una concezione razionale del classicismo, sostenendo il concetto della cosiddetta "capanna rustica" dell'uomo primitivo quale espressione veritiera del bisogno umano di riparo.[14] Il linguaggio del Neoclassicismo settecentesco si sviluppƒ come reazione al Tardobarocco e al Rococƒ.[15] La maggiore differenza che si coglie al passaggio da una tendenza all'altra risiede nella forte prevalenza del "lineare" rispetto al "pittorico", intesa come il dominio della ragione sul sentimento: "quanto pi• una linea racchiudeva pochi corpi semplici, disposti frontalmente come in un ideale bassorilievo, tanto pi• essa, per l'artista neoclassico, poteva esaltare la funzione".[16] Secondo Argan, la vera tecnica dell'artista € la tecnica del progettare, che porta ad un calcolo scrupoloso degli sforzi e delle resistenze dei materiali, esaltando la ricerca scientifica degli ingegneri.[17] La composizione architettonica era vista come una combinazione tra elementi derivati dal mondo greco e romano: l'uso degli ordini e di timpani, la simmetria di prospetti e piante, la corrispondenza tra interni ed esterni e il ricorso a volumi chiari e ben definiti nella definizione dei vari corpi di fabbrica. Notevoli innovazioni furono apportate soprattutto in urbanistica, negli interventi promossi dal Settecento all'Ottocento in Inghilterra, Francia e Russia, dove il principio € quello per cui le strade non erano formate da un insieme di palazzi allineati, ma dalla ripetizione in serie di singole unit„ cellulari. In ogni caso, il maggior influsso esercitato dall'Illuminismo in campo architettonico non € tanto riscontrabile nel linguaggio, ma nella tipologia, poich† alcune tipologie edilizie, come i teatri, le biblioteche, gli ospedali ed altre architetture di pubblica utilit„, si prestavano pi• di altre ai mutamenti.[18]
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Neoclassicismo tra Ottocento e Novecento Il Neoclassicismo restƒ la maggiore corrente in Europa dal secondo decennio del Settecento alla fine dell'Ottocento.[19] Ad esso si affiancarono comunque nuove correnti culturali, espressione dei molteplici cambiamenti della societ„, come il Neogotico, il Neorinascimento, il Neobarocco ed il Neoromanico. L'Ottocento infatti fu il secolo di Napoleone Bonaparte, della Restaurazione e dell'affermazione degli Stati nazionali; fu un secolo travolto dalla Rivoluzione industriale, che cambiƒ gli scenari sociali e creƒ nuove Arco di Trionfo a Parigi, espressione dei fasti prospettive di sviluppo, soprattutto in Inghilterra. L'apparato formale napoleonici risent… profondamente di questi cambiamenti cos… alla severit„ e all'imponenza dell'architettura napoleonica (lo Stile Impero, databile al 1805-1814) fece seguito il cosiddetto Classicismo della Restaurazione (1814-1840), in cui i temi tipicamente classici si fusero con le forme dell'architettura quattrocentesca recuperata in chiave romantica. Nella seconda met„ del secolo il Neoclassicismo divenne poi lo stile degli Stati borghesi arricchitisi con l'industrializzazione, mentre nei primi decenni del Novecento sar„ presente in tutte le anacronistiche architetture ufficiali di numerosi Paesi, quali Stati Uniti, Italia e Germania, caricandosi ideologicamente e perdendo di fatto ogni rilevanza storica.[20] Dal punto di vista della composizione, l'architettura ottocentesca divenne pi• rigorosa, prestando una maggiore attenzione filologica nell'utilizzo delle forme antiche e il linguaggio decorativo si fece pi• ricco ed espressivo. Le invarianti del codice-stile, ereditate in parte da quelle del secolo precedente, sono: le piante bloccate, costituite da figure regolari; la ricerca della simmetria in pianta ed in alzato; la predilezione per edifici a sviluppo orizzontale. I materiali impiegati all'esterno furono la pietra, l'intonaco bianco o colorato, il marmo, che spesso occultavano gli elementi metallici atti a rinforzare le murature.[21]
Neoclassicismo in Europa Francia L'architettura civile francese volge al Neoclassicismo a partire dalla met„ del Settecento con la realizzazione di impianti lucidi e sobri come Place de la Concorde a Parigi e il Petit Trianon di Versailles, entrambi di Ange-Jacques Gabriel, che trovano comunque le premesse nel classicismo barocco francese.[22] I progetti per la Place de la Concorde, all'epoca Place Louis XV, risalgono al 1753: i disegni originari definivano uno spazio assai diverso da quello attuale, frutto di piani redatti in epoca napoleonica, con due palazzi che delimitavano uno Progetto per Place de la Concorde, Parigi spazio chiuso da una serie di balaustre. Gli edifici erano chiaramente ispirati al prospetto di Claude Perrault per la facciata del Louvre. Per l'architettura francese, l'opera di Perrault (1613-1688) per il completamento del celebre palazzo reale di Parigi era infatti un esempio di assoluta maestria: il suo disegno chiaro e ordinato, caratterizzato da un frontone centrale e da una teoria di colonne binate erette sopra un massiccio basamento, ebbe una notevole influenza nella
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16 definizione dei nuovi canoni estetici dell'architettura.[23] Di poco posteriore alla celebre piazza parigina € appunto il Petit Trianon, costruito tra il 1761 ed il 1768, dove gli ambienti interni sono distribuiti in base alla loro funzione e non tanto ad esigenze estetiche di simmetria. L'esterno € molto semplificato e privo di eccessive decorazioni, ma € definito da un rigoroso ordine di grandi aperture vetrate.
La successiva generazione si indirizzƒ verso una concezione dell'architettura pi• classica e severa. Di oltre trent'anni pi• giovane di Petit Trianon, Versailles Gabriel, Marie-Joseph Peyre (1730-1785) si recƒ in Italia, dove vinse un concorso indetto dall'Accademia di San Luca per una cattedrale e due palazzi annessi. Rientrato in Francia, progettƒ una villa per Mme LeprŽtre de Neubourg nei dintorni di Parigi, forse il primo edificio francese autenticamente classico.[24] La villa € posta su uno stilobate ed € costituita da volumi compatti, disadorni, con una pianta nella quale si attenua ogni enfasi: la disposizione delle stanze € semplice, non vi sono ambienti di disimpegno e le scale non sono evidenziate, essendo chiuse all'interno di un vano. Nel 1763, Peyre si dedicƒ alla casa per il principe di Cond†, un impianto meno austero, il cui elemento pi• interessante € un colonnato che avvolge il cortile d'ingresso. Con l'amico Charles De Wailly progettƒ il Teatro dell'Odeon di Parigi, innalzato tra il 1779 ed il 1782, ma ricostruito pi• volte dopo essere andato distrutto in due incendi. L'aspetto del teatro € sobrio e severo, con l'esterno rivestito in bugnato e la facciata principale schermata da un portico di colonne doriche. In questo clima di rinnovamento, numerosi teatri sorsero in tutta la Francia, anche nei centri minori, come Amiens e Besan‡on. A Bordeaux, negli anni settanta del Settecento, fu eretto il Grand Th†tre, il pi• bel teatro francese dell'epoca.[25] Progettato da Victor Louis, € costituito da un blocco rettangolare, con una facciata preceduta da dodici grandi colonne corinzie. Se Peyre, De Wailly, Louis e, come vedremo in seguito, Jean Chalgrin, sono annoverati tra i principali esponenti dello stile classico del tardo Settecento, altrettanto importanti furono artisti quali Jacques Gondouin, tienne-Louis Boull†e e Claude-Nicolas Ledoux. Il primo viene oggi ricordato per l' ƒcole de Chirurgie di Parigi, costruita tra nel 1769-1775. Essa rappresenta un'opera paradigmatica per l'epoca, tanto € vero che Quatrem€re de Quincy scriver„: "Questa € l'opera classica del tardo XVIII secolo".[26] La sua aula semicircolare, destinata ad ospitare l'anfiteatro di anatomia, presenta gradinate, pareti curve spoglie e una semicupola a cassettoni ispirata al Pantheon di Roma. Il successo di questa commissione, che influenzer„ persino lo statunitense Benjamin Latrobe[27], frutter„ all'autore molti altri incarichi fino allo scoppio della Rivoluzione e la sua opera servir„ da modello per diverse sale di riunioni.
Grand Th†tre, Bordeaux
Claude-Nicolas Ledoux: progetto per la casa del direttore delle Saline Reali di Arc-et-Senans
Questa predilezione per le volumetrie pure trover„ in tienne-Louis Boull†e e Claude-Nicolas Ledoux i due maggiori esponenti: le loro opere, soprattutto teoriche, rappresentano un capitolo importante nella storia dell'architettura. Boull†e costru… pochissimo, ma esercitƒ un notevole influsso. Il suo progetto pi• famoso, che si inserisce nella cosiddetta Architettura della Rivoluzione, € quello per il Cenotafio di Newton, un'immensa sfera che avrebbe dovuto accogliere le spoglie del grande scienziato: tutto ha dimensioni colossali ed € trattato con un'espressiva elementarit„ astratta.[28] In epoca napoleonica i concetti espressi da Boull†e
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troveranno un fedele seguace in Jean-Nicolas-Louis Durand, insegnante alla ƒcole polytechnique e precursore delle teorie sul funzionalismo, ovvero della stretta relazione che deve sussistere tra edificio e funzione.[29] Gli studi teorici di Boull†e gettarono comunque le premesse per l'affermazione di Claude-Nicolas Ledoux, il cui lavoro, influenzato anche dal Piranesi, € anch'esso caratterizzato da una estrema semplicit„ geometrica. Edificƒ numerosi h„tel e nel 1775 iniziƒ le Saline Reali di Arc-et-Senans, pensandole come una sorta di citt„ ideale dai connotati utopici. Il complesso, realizzato solo in parte, si muove attraverso un linguaggio fortemente simbolico, tipico dell'architettura di Ledoux; non € un caso ad esempio che una delle sue pi• originali soluzioni, ovvero quella per la Casa dei sorveglianti del fiume, sia stata immaginata come un cilindro cavo posto attorno al fiume. Negli anni prerivoluzionari Ledoux si occupƒ della cinta daziaria di Parigi, offrendo un ampio repertorio di soluzioni nel disegno delle barriere doganali: tra queste sopravvive la Barri€re de la Villette, formata da una croce greca sormontata da un cilindro.
Progetto per la facciata di Saint Sulpice, Parigi
Nella trattazione delle principali opere neoclassiche del Settecento francese, vanno ricordati anche alcuni edifici sacri. Una delle prime manifestazioni di reazione al Rococƒ € la facciata Saint Sulpice[30], edificata in stile classico dal fiorentino Giovanni Niccolƒ Servandoni e pi• volte alterata nel corso del tempo.
Il maggior esempio nel campo dell'architettura sacra resta comunque il Pantheon di Parigi[31], originariamente sorto come chiesa di Ste-Genevi€ve e successivamente trasformato in mausoleo della Nazione. Dell'edificio, progettato da Jacques-Germain Soufflot e costruito tra il 1757 e il 1791, colpiscono la cupola ispirata a quella della cattedrale londinese di San Paolo e l'audace struttura interna che ricorda, per la sua leggerezza, quella delle antiche cattedrali gotiche. Infatti, durante la costruzione di Ste-Genevi€ve, Soufflot ed i suoi collaboratori perlustrarono la Francia alla ricerca delle pietre pi• adatte ed allestirono un laboratorio per analizzarne le caratteristiche di resistenza ed elasticit„. Lo scopo era quello di rendere la struttura sempre pi• raffinata, cos… da ridurre gli elementi portanti, prendendo ad esempio le chiese medievali francesi, ma anche la Cappella della Sacra Sindone di Torino e Santa Maria della Salute a Venezia. Un'altra chiesa parigina, quella di Saint-Philippe-du-Roule (1772-1784), € da rimarcare per la sua navata coperta da una volta a botte decorata a cassettoni e impostata su una trabeazione sorretta da Interno del Pantheon di Parigi una teoria di colonne ioniche. Il disegno si deve al citato Jean Chalgrin, ma l'edificio sar„ stravolto verso la met„ del secolo successivo con l'apertura di finestre lungo la volta e la costruzione di due cappelle. Malgrado ciƒ, lo schema di Saint-Philippe esercitƒ una certa influenza nell'architettura dell'epoca.[32] Tra le architetture neoclassiche del XIX secolo un posto di rilievo spetta invece alla chiesa della Maddalena, costruita tra all'inizio dell'Ottocento in una Parigi fulcro del nuovo Impero napoleonico (si parla infatti di Stile Impero).[31] Destinata inizialmente ad essere una chiesa a pianta basilicale, nel 1806 Napoleone volle farne un
Architettura neoclassica Tempio della Gloria, modificando radicalmente il progetto originario e rendendolo simile ad un colossale tempio
romano. Se per l'esterno questa relazione € evidentissima, per l'interno l'architetto si limitƒ ad articolare lo spazio mediante una serie di volte a vela, ispirandosi vagamente alla modularit„ dell'architettura termale romana. In sintesi € possibile affermare che, nell'architettura sacra di stampo neoclassico, il Pantheon parigino sta al Settecento come l'glise de la Madeleine sta all'Ottocento e ai fasti del suo Impero. Proprio l'ascesa di Napoleone coincise con la costruzione di altre imponenti opere pubbliche, destinate a mutare il volto di Parigi. Nel 1806 fu iniziato l'Arc de Triomphe, progettato da Jean Chalgrin; nei medesimi anni Fran‡ois-Joseph B†langer copr… il cortile della Halle aux Bl†s con una cupola in ghisa; Alexandre-Th†odore Brongniart disegnƒ la sede della Borsa di Parigi e, tra il 1806 ed il 1810, fu innalzata la Colonna Vend‰me. Inoltre, € doveroso citare il principale intervento urbanistico di matrice neoclassica nella Parigi d'inizio Ottocento. Si tratta della sistemazione di Rue de Rivoli, avviata nel 1801 ad Palazzo di Giustizia, Lione opera di Charles Percier e Pierre-Fran‡ois-L†onard Fontaine. I due progettisti realizzarono un lunghissimo rettilineo uniformato da prospetti continui degli edifici porticati; l'opera sar„ portata a termine solo sotto Napoleone III, modificando perƒ i disegni originari con l'aggiunta di grandi coperture mansardate.[33] Con la fine dell'impero napoleonico, gli architetti francesi si ritrovarono senza una guida sicura. Le nuove tendenze furono pertanto individuate dall'Acad†mie des beaux-arts e dal Conseil G†n€ral des B„timents Civils.[34] Figura di spicco di questa fase fu Antoine Chrysostome Quatrem€re de Quincy (1755-1849), segretario dell'Acad†mie per ben ventitr† anni e convinto sostenitore dell'arte classica. I limiti del suo gusto, dovuti all'eccessiva rigidezza dei suoi ideali dottrinari, emergono in numerosi edifici costruiti nella Francia dell'epoca, come nel Palazzo di Giustizia di Lione, iniziato nel 1835 da Louis-Pierre Baltard e caratterizzato da una severa facciata composta da ventiquattro colonne d'ordine corinzio.[35] Alcune innovazioni si registrano nell'opera di Jakob Ignaz Hittorff, sostenitore della teoria secondo la quale l'architettura greca doveva Chiesa di San Vincenzo de' Paoli, Parigi essere ricca di colore. Le sue opere principali, tutte a Parigi, sono la chiesa di San Vincenzo de' Paoli, la sistemazione di Place de la Concorde e la Gare de Paris Nord. Nella chiesa di San Vincenzo, alla cui costruzione subentrƒ intorno al 1830, egli dimostrƒ come l'architettura classica potesse essere variata senza allontanarsi dai modelli antichi. Esternamente la chiesa € preceduta da un portico ionico sormontato da un frontone, affiancato da due torri quadrate, mentre l'interno, suddiviso in navate da due ordini di colonne, risulta policromo e riccamente decorato, con un'articolazione pi• affine all'architettura paleocristiana che a quella neoclassica: le colonne sono color albicocca, il registro superiore € affrescato e le capriate sono rosse e blu, dorate ad imitazione di quelle presenti nel Duomo di Monreale. Pochi anni dopo si occupƒ del riassetto di Place de la Concorde, dove aggiunse statue, innalzƒ l'obelisco e pose la fontana di ghisa. Nel 1859 progettƒ la Gare de Paris Nord, la sua maggiore realizzazione, la cui facciata presenta perƒ un miscuglio di motivi classici in scala sproporzionata.[36]
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Gran Bretagna L'Inghilterra conobbe l'architettura di Andrea Palladio all'inizio del XVII secolo, grazie all'opera di divulgazione di Inigo Jones.[37] Da allora la fortuna del palladianesimo fu tanta che dominƒ l'architettura inglese fino a quando non fu modificato in maniera pi• elegante da Robert Adam (1728-1792), la cui attivit„ oscilla tra Neoclassicismo pittoresco e un Neogotico in versione classicheggiante.[38] Per tutto il XVIII secolo si registra la costruzione di numerose residenze improntate proprio allo "stile italiano", come la Holkham Hall e la Chiswick House, disegnate da William Kent e Lord Burlington. Dalla collaborazione tra i due scatur… la sala d'ingresso di Holkham Hall (1734 circa), definita come "uno dei pi• spettacolari interni del XVIII secolo".[39] Al modello di base, derivato da un progetto non realizzato del Palladio, essi aggiunsero un'abside ancora una volta ispirata alle chiese veneziane dello stesso architetto italiano; diversi particolari, come l'incavo a cassettoni, sono ispirati alle ricostruzioni archeologiche pubblicate sul volume Edifices antiques de Rome sin dal 1682. L'effetto finale € decisamente classico, per una sala che rivela una concezione drammatica d'ispirazione barocca.[35] Il primo interno neoclassico inglese € comunque da ricercare nella sala che James Stuart esegu… nella Spencer House di Londra nel 1758.[40] Stuart costru… assai poco nel corso della sua carriera, ma € noto soprattutto per aver riscoperto il gusto greco: il suo tempio nel parco di Hagley Hall € il primo esempio di Neogreco dorico di tutta Europa.[41]
Tempio della Virt• Antica, Buckinghamshire
Invece, in campo urbanistico sono significative le trasformazioni di tendenza classicheggiante promosse nella cittadina termale di Bath dove, a partire dalla prima met„ del Settecento, John Wood il Vecchio realizzƒ una serie di interventi ispirandosi ai modelli del passato (come il Foro Romano); l'opera fu completata dal figlio John Wood il Giovane con l'aggiunta del Crescent , un corpo curvilineo caratterizzato da un prospetto continuo e definito da un ordine gigante di colonne. Le trasformazioni di Bath influenzeranno, come vedremo in seguito, numerosi interventi urbanistici in Inghilterra e negli Stati Uniti.[42] Parallelamente, a partire dal 1740, con l'affermazione del pittoresco, in architettura si diffuse la passione per le rovine, tanto che numerosi architetti incominciarono a ideare i loro edifici in decadenza, ridotti in rovina dall'azione del tempo. In questa corrente si inserisce il primo progetto inglese che rientra a pieno titolo nel Neoclassicismo, ovvero il mausoleo del Principe di Galles (1751), di William Chambers; eppure, i caratteri neoclassici di questo progetto si dissolvono nella concezione romantica del mausoleo, che fu presentato nella forma che esso avrebbe assunto una volta andato in rovina.
Il pittoresco traeva origine dall'arte dei giardini pi• che Sezione dell'anticamera di Syon House dall'architettura; il parco all'inglese derivava invece dai giardini rinascimentali italiani, lodati da Alexander Pope e il citato William [43] Kent. Il primo giardino all'inglese degno di nota fu proprio quello che Alexander Pope volle realizzare a Twickenham, iniziato nel 1719 e caratterizzato da una zona selvatica, da una grotta e da un tempietto a conchiglia. Successivamente, nei cosiddetti Elysian Field (Buckinghamshire), William Kent progettƒ il tempio a pianta circolare della Virt• Antica (1734), ispirandosi allo schema di Palladio per il Tempio di Vesta a Tivoli. Lo stesso Kent disegnƒ il giardino di Rousham, nell'Oxfordshire, analogo al precedente, ma al contempo pi• vario e unitario. Entrambe le opere di Kent costituiscono il termine di paragone del giardino realizzato tra il 1740 ed il 1760 a Stourhead, nel Wiltshire. Il parco, nato dalla fusione di architettura, archeologia, poesia, giardinaggio, topografia ed esoterismo, sorse a breve distanza da Salisbury e Glastonbury, in una vallata lacustre, dalla vegetazione
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lussureggiante; qui furono incastonati numerosi tempietti di imitazione classica, come il Pantheon di Claudio e Virgilio, completato nel 1754 e ornato all'interno con statue raffiguranti Ercole, Flora e Livia Augusta nelle vesti di Cerere, quest'ultima proveniente proprio dagli scavi archeologici di Ercolano. A Robert Adam va il merito di aver compiuto una sintesi tra la tradizione inglese ed i gusti europei. Nato in Scozia nel 1728, visitƒ la Francia e l'Italia, dove divenne amico di personalit„ del calibro di Piranesi. E proprio al Piranesi rimanda lo stile retorico con il quale riprodusse i propri edifici pubblici nel volume The Works in Architecture of Robert and James Adam. Il suo stile € una combinazione che parte dall'arte classica fino ad arrivare al palladianesimo e al pittoresco. Nei suoi interni si ritrovano molti riferimenti alle terme romane, ma anche elementi di compromesso tra Chiesa nel parco di Packington l'architettura greca e quella romana, come nell'anticamera di Syon House, dove Adam impiegƒ decorazioni della trabeazione tratte dall'Eretteo, colonne provenienti direttamente da Roma e un soffitto di stampo palladiano: a ben vedere, Adam creƒ una sintesi non tanto di origine intellettuale, ma scenografica e pittoresca.[44] Sul finire del XVIII secolo si registra anche l'attivit„ di Joseph Bonomi il Vecchio, James Wyatt e Henry Holland. Il primo, nato in Italia, si era trasferito in Inghilterra nel 1767. Tra le sue opere, in cui confluiscono accurate reminescenze archeologiche, si ricorda la chiesa per il parco Packington, nel Warwickshire, che denuncia affinit„ con la coeva architettura rivoluzionaria di Ledoux in Francia e Gilly in Germania, ed € unica nel panorama inglese.[45] Di forme austere e spoglie, l'esterno € in puro laterizio ed € alleggerito da grandi finestroni a lunetta semicircolare di derivazione termale; l'interno sembra ispirarsi al Tempio di Nettuno a Paestum, con colonne doriche che sostengono le volte di copertura. Probabilmente questa conformazione interna influenzƒ diversi architetti, tra cui James Wyatt.[46]
Pantheon in Oxford Street, Londra (distrutto)
Wyatt era rivale di Adam e acquistƒ fama con il Pantheon di Oxford Street in Londra (1770, distrutto), un edificio destinato ai divertimenti che costituiva una singolare versione neoclassica della basilica di Santa Sofia di Istanbul. Costru… moltissimo, anche se € ricordato soprattutto British Museum a Londra per i suoi contributi in campo neogotico e per i massicci restauri delle cattedrali inglesi; tuttavia edificƒ diverse residenze di campagna in stile neoclassico, come quella di Dodington, nel Gloucestershire, in cui confluiscono particolari del mondo greco e romano. Strettamente legato al linguaggio di Wyatt e Adam € Henry Holland, che nella sua prima commissione importante, il Brooks€s Club di Londra (1776) disegnƒ, dietro una facciata palladiana, ambienti con sobrie e misurate decorazioni. Due anni dopo cominciƒ a lavorare a una dimora nell'Herefordshire, alla quale fecero seguito le ampie trasformazioni di Carlton House, dove si riscontrano influenze francesi[47], come francesi erano gli artigiani che si occuparono della decorazione e del disegno del mobilio. Anche l'Ottocento produce risultati notevoli: esempi importanti sono il British Museum a Londra, la Saint George's Hall a Liverpool e alcune opere di John Soane.[48] Il British Museum € un monumentale edificio costruito a partire dagli anni venti e schermato da una teoria di eleganti colonne ioniche: l'articolato complesso riprende il tema dei templi classici e concentra al suo interno un grande cupola in ghisa che sovrasta la sala di lettura.
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21 Di poco posteriore € la St. George's Hall di Liverpool, severa costruzione destinata ad ospitare la vita civica della citt„. Questa sorta di basilica civile altro non € che un insieme di volumi diversi accostati tra loro e uniti da una trabeazione che corre su tutte le facciate dell'edificio. Il complesso fu progettato da Harvey Lonsdale Elmes, ma alla sua morte i lavori furono continuati da Charles Robert Cockerell, che vi aggiunse il volume della Concert Hall, la cui ricca decorazione classica contrasta con la sobriet„ dell'esterno.
Invece, tra le creazioni di Soane alcune annotazioni merita la casa che l'architetto progettƒ per se stesso a Londra (ora Sir John Soane's Museum): il disegno originario, non eseguito integralmente, era impostato alla massima semplicit„, con grandi archi aperti in facciata, avvicinandosi quindi alle architetture rivoluzionarie di Claude-Nicolas Ledoux.[49] Di contro, l'interno, assai congestionato e claustrofobico, annulla il classicismo dell'esterno, rivelando un linguaggio Sir John Soane's Museum a Londra estremamente personale e pi• affine alla tradizione pittoresca: numerosi specchi (oltre 90 in una delle stanze pi• piccole) simulano vani pi• ampi, l'illuminazione proviene dall'alto, mentre archi goticizzanti distaccano i soffitti dalle pareti. Tra le trasformazioni urbanistiche occorre ricordare Regent's Park e Regent Street a Londra, opera di John Nash. L'architetto, influenzato dalle citate sistemazioni intraprese a Bath, realizzƒ una serie di snodi all'interno del tessuto urbano della citt„, progettando abitazioni con colonne, trabeazioni e timpani, in linea con i dettami del Neoclassicismo; tuttavia il sinuoso percorso abbandona la staticit„ vista nelle trasformazioni parigine e, offrendo scorci prospettici sempre nuovi, riesce a coniugare in s† anche il gusto romantico per la continua scoperta e per il pittoresco.[50] In ogni caso, i migliori progettisti inglesi dell'epoca subirono il fascino del Neogotico, spesso associato ad una tradizione religiosa, architettonica e intellettuale che si affermƒ nei centri di Oxford, Cambridge e Londra. Invece, dalla met„ dell'Ottocento, in Scozia e nel nord del Paese fior… un'intensa stagione neoclassica, riscontrabile ad esempio nella Town Hall di Leeds (1853), nella Picton Reading Room di Liverpool (1875) o nelle chiese che Alexander Thomson edificƒ a Glasgow sotto l'influenza di Schinkel e Cockerell.
Saint George's Hall, Liverpool
Town Hall, Leeds
Picton Reading Room, Liverpool
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Germania L'architettura che introduce con vigore il Neoclassicismo in Germania € la Porta di Brandeburgo[51], innalzata a Berlino da Carl Gotthard Langhans tra il 1789 ed il 1793: si tratta di un severo monumento in stile dorico, il primo nel suo genere basato sulle ricostruzioni, pubblicate a met„ del Settecento, dei Propilei di Atene.[46] Siamo davanti ad un caso particolare di arco di trionfo, che prevede perƒ una rinuncia agli elementi architettonici di origine romana per privilegiare quelli dorici, nonostante i basamenti delle colonne siano tipicamente romani.
La Porta di Brandeburgo
Altre opere da prendere in considerazione sono gli studi di Friedrich Gilly.[52] Il giovane architetto costru… poco nella sua breve vita e non visitƒ mai l'Italia, tuttavia dopo il 1790 approntƒ alcuni progetti indubbiamente significativi: il disegno per il Teatro Nazionale di Berlino e il monumento a Federico il Grande. In particolare, nel Teatro si avverte lo stretto legame con la coeva architettura francese di Ledoux: Gilly rinuncia a gran parte delle decorazioni e rafforza i volumi, quest'ultimi definiti nella loro conformazione dalla specifica funzione che avrebbero dovuto assolvere. Cos… come Ledoux in Francia e John Soane in Inghilterra, Gilly sembrƒ preannunciare un'architettura totalmente nuova, che perƒ non tr over„ spazio nella societ„ ottocentesca, dominata dalle committenze di proprietari di industrie e di miniere: uomini dotati di grandi ricchezze, ma generalmente di scarsa cultura.[53] Allievo di Gilly fu Karl Friedrich Schinkel, che dopo un esordio neogotico, si avvicinƒ al Neoclassicismo di matrice greca, stile che ebbe molta fortuna in Germania. In generale, l'opera di Schinkel, con i suoi elementi gotici, classici e pittoreschi, si avvicina pi• all'Inghilterra che alla Francia o all'Italia, ma la sua interpretazione funzionale del Classicismo, che torner„ ancora in auge tra il 1910 ed il 1940, venne identificata come uno stile profondamente nazionale. Nei primi anni dell'Ottocento realizzƒ la Neue Wache e altri edifici a Berlino, dalle forme chiare ed eleganti che influenzeranno persino l'architettura di Berliner Schauspielhaus paesi pi• lontani, come la Finlandia.[54] Altri capolavori di Schinkel sono il Berliner Schauspielhaus e l'Altes Museum di Berlino. Nel teatro berlinese l'architetto esaltƒ la funzionalit„ delle varie parti, conferendo all'edificio e alle sue marcate volumetrie, una straordinaria tridimensionalit„: l'elemento pi• vicino alla tradizione € il colonnato esastilo sormontato da un frontone riccamente decorato. Al funzionalismo del Berliner Schauspielhaus si contrappone il pi• classicheggiante Altes Museum, che unisce il tema del lungo porticato della sto„ dell'antica Grecia, alla rotonda del Pantheon posta all'interno: il risultato € un prospetto fortemente dilatato, che affida la propria carica comunicativa ad una teoria di ben diciotto colonne ioniche. Rivale di Schinkel fu Leo von Klenze,[55] la cui fama € legata soprattutto al progetto del Walhalla presso Ratisbona e della Gliptoteca di Monaco; si tratta di due complessi neogreci, innalzati nei primi decenni dell'Ottocento. Tra i due, sorprendente per imponenza € certamente il Walhalla, tempio nel quale, secondo la mitologia, si
Gliptoteca di Monaco
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riunivano le anime degli eroi caduti in battaglia: si tratta di un tempio periptero in stile dorico, posto su un possente basamento al quale si accede mediante ampie scalinate. La costruzione richiama in maniera straordinaria il citato monumento ideato da Gilly per Federico il Grande, ma von Klenze conferisce all'opera un'impronta pi• romantica: il Walhalla infatti ripropone al suo interno i busti delle pi• importanti personalit„ tedesche, con un bassorilievo che illustra la storia della Germania.
Altes Museum a Berlino
Propilei di Monaco di Baviera (1854-1862)
Walhalla
Italia A partire dalla seconda met„ del Settecento anche in Italia si registra la costruzione di alcuni edifici classicheggianti. Il Neoclassicismo tuttavia non si affermƒ in modo unitario su tutto il territorio, all'epoca ancora suddiviso in molti piccoli stati, spesso sotto il diretto controllo di governi stranieri. A Roma, ad esempio, si erano realizzati straordinari monumenti che risentivano ancora della cultura barocca e rococƒ (come Piazza di Spagna e la Fontana di Trevi); in Piemonte erano attivi Filippo Juvarra e Bernardo Antonio Vittone; nel Regno di Napoli, dove furono chiamati Ferdinando Fuga e Luigi Vanvitelli, si andavano costruendo il Real Albergo dei Poveri e la Reggia di Caserta; il Veneto invece era ancora legato alle influenze palladiane[56]. In altri territori sotto la dominazione austriaca si assiste ad un'eccezionale stagione artistica, come Trieste e Milano, dove il Piermarini prima e il Cagnola pi• tardi dirigono il rinnovamento della citt„.
Tempio Canoviano a Possagno
Non mancano importanti edifici religiosi costruiti o ristrutturati in stile neoclassico, tra cui la Cattedrale di Santa Croce a Forl… ed il Duomo di Novara. Veneto Atrio del Caff€ Pedrocchi a Padova Perƒ fu proprio in Veneto, ed in particolare a Venezia, che si iniziƒ a delineare un nuovo gusto architettonico, pi• vicino alle nuove tendenze europee. Una certa coerenza si riscontra gi„ a partire dal portico della chiesa di San Nicola da Tolentino (1706-1714) di Andrea Tirali, al quale fecero seguito le chiese di San Simone Piccolo di Giovanni Antonio Scalfarotto, maestro di Giovanni Battista Piranesi, e della Maddalena (1780) di Tommaso Temanza. Al contempo, Venezia ebbe anche un ruolo nell'elaborazione teorica dei principi neoclassici con la presenza di Carlo Lodoli e Francesco Algarotti, sostenitori di idee funzionaliste e antibarocche.
Tuttavia, il principale artefice di questo rinnovamento fu Giannantonio Selva.[57] Suo il progetto per il Teatro La Fenice di Venezia (1790-1792), rimaneggiato successivamente e ricostruito dopo il disastroso incendio del 1996. A Selva € stato anche attribuito, non senza incertezze, il Tempio Canoviano a Possagno (1819-1833), perfetta fusione tra i modelli del Partenone e del Pantheon.
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Dopo l'intervallo napoleonico, che non produsse risultati particolarmente interessanti[58], si affermƒ Giuseppe Jappelli (1785-1852); allievo di Selva, egli deve la sua fama al Caff€ Pedrocchi e al Pedrocchino di Padova, eclettico edificio in cui si unisco pure forme neogotiche. Lavorƒ anche in numerose ville venete, mostrando uno stile deciso e competente, degno del Neoclassicismo internazionale.[35] Roma
A Roma il Neoclassicismo giunse solo con l'inizio delle trasformazioni presso i Musei Vaticani decise da Giovanni Battista Visconti [59], Commissario dei Musei e Soprintendente alle Antichit„, succeduto a Winckelmann dopo il 1768; su progetto di Michelangelo Simonetti e Pietro Camporese furono aggiunte imponenti sale come quella delle Muse, mentre, tra il 1817 e il 1822, Raffaele Stern realizzƒ il cosiddetto Braccio Nuovo. Nel loro insieme, questi ambienti costituiscono una sequenza di spazi diversi, tutti caratterizzati da una insolita correttezza archeologica, che perƒ risulter„ difficilmente applicabile ad opere minori.[35]
Villa Torlonia a Roma
L'arrivo dei francesi coincise con l'affermazione di Giuseppe Valadier, autore dei restauri del Colosseo e dell'Arco di Tito, nonch† dei progetti di Villa Torlonia, del famoso Caff€ del Pincio (noto come Casina Valadier), della facciata di San Rocco e della sistemazione di Piazza del Popolo. Quest'ultima in particolare rappresenta un capolavoro del Neoclassicismo italiano. Fino ad allora la celebre piazza romana appariva come uno spazio caotico, dominato solo dalle chiese di Carlo Rainaldi e delimitato su un lato dalla Porta del Popolo; l'intervento di Valadier, che faceva seguito ad una prima sistemazione eseguita dai francesi, fece assumere alla piazza una forma ellittica, con l'inserimento di due muraglioni monumentali ai lati delle chiese gemelle del Rainaldi. Di conseguenza, nella realizzazione di Piazza del Popolo, il Neoclassicismo non appare come l'elemento dominante, ma contribuisce alla perfetta coesistenza tra le diverse emergenze architettoniche.[60] Negli anni postunitari il Neoclassicismo non produsse risultati di rilievo; simbolo di questa deriva puƒ essere ricercato nel Monumento a Vittorio Emanuele II a Roma (noto come Vittoriano), terminato solo nel 1911, nell'anno dell'Esposizione Universale. In questo caso gli intenti celebrativi fin troppo pomposi dell'opera, volti ad osannare lo Stato monarchico, confluirono in una mera ed inutile retorica di stato.[61]
Tempietto di Esculapio in Villa Borghese, Roma (1786)
Propilei di Villa Borghese, Roma, di Luigi Canina (1827)
Elementi neoclassici in Piazza del Popolo a Roma
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Napoli
A Napoli gli elementi di rottura con la tradizione barocca, gi„ in parte riscontrabili in vari ambienti della monolitica Reggia di Caserta di Luigi Vanvitelli, vanno ricercati nella produzione architettonica operata durante il decennio francese (1806-1815), in particolar modo in due importanti architetture: la facciata del Teatro San Carlo e la Basilica di San Francesco di Paola, inserita nell'emiciclo di Piazza del Plebiscito.[62] Teatro San Carlo, Napoli
La prima, iniziata nel 1810 dal toscano Antonio Niccolini, € strettamente francese e fiorentina, con un leggero colonnato ionico aperto al di sopra di un alto basamento porticato che si pone a margine del Palazzo Reale; Niccolini fu infatti notevolmente influenzato dal prospetto della Villa di Poggio Imperiale di Firenze, progettato in buona parte da Pasquale Poccianti solo pochi anni prima.[63] Negli anni seguenti l'attivit„ di Niccolini fu intensa: disegnƒ il complesso della Villa Floridiana al Vomero, al cui interno costru… la Villa Lucia, ideƒ la nuova facciata del Palazzo Partanna in piazza dei Martiri e si dedicƒ anche a numerosi progetti, non eseguiti, per il riassetto del Palazzo Reale, in cui € viva la sensibilit„ al giardino all'inglese.
La basilica di San Francesco di Paola a Napoli
La chiesa di San Francesco di Paola, di Pietro Bianchi, si colloca invece tra le pi• importanti architetture sacre del periodo, tanto che viene annoverata dalla critica come "la pi• ricca e accurata delle nuove chiese italiane".[64] La sua costruzione, legata alle complesse vicende politiche del Regno di Napoli, fu intrapresa per realizzare il Foro murattiano, ma nel 1817 fu convertita in chiesa come ex voto da parte di Ferdinando per la restaurazione al potere dei Borbone di Napoli. Il suo architetto, dopo un concorso che vide coinvolti i principali artisti del tempo, realizzƒ un tempio fortemente ispirato al Pantheon di Roma, differenziandolo solo nelle proporzioni e nella presenza di due cupole minori ai lati della calotta principale.[65] Altre figure di rilievo dell'architettura neoclassica del primo Ottocento furono Stefano Gasse (impegnato in numerose opere pubbliche durante il periodo francese e durante la Restaurazione, come l'Osservatorio astronomico di Capodimonte e il Palazzo San Giacomo) e Gaetano Genovese (lavori nella Reggia vanvitelliana). Sicilia
Collegata all'attivit„ di Napoli, ma distinta da essa, € quella siciliana.[66] Generalmente si ritiene che in Sicilia il superamento del fastoso Barocco locale si avviasse con la presenza del francese L†on Dufourny[67], studioso degli antichi templi presenti nella regione, che a partire dal 1789 progettƒ l'edificio principale del nuovo Orto botanico di Palermo, con un pronao in stile dorico. Tuttavia, gi„ nel 1750 era stato completato Palazzo Isnello, la cui facciata principale, opera di architetto ignoto, presenta elementi stilistici che precorrono il Neoclassicismo nella regione.[68]
Orto botanico di Palermo
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Successivamente, l'architettura palermitana volse al Neoclassicismo grazie all'opera di un allievo del Vanvitelli e amico di Duforny, Giuseppe Venanzio Marvuglia, il quale realizzƒ numerose costruzioni ascrivibili al nuovo stile. Tra il 1799 ed il 1802 Marvuglia edificƒ anche la cosiddetta Palazzina Cinese; in questa curiosa costruzione convivono elementi classici e altri desunti dall'architettura orientale, che manifestano la vocazione eclettica del Neoclassicismo siciliano, mentre nel giardino si trova ancora una fontana avente la forma di una grande colonna dorica sormontata dalla figura di Ercole.
Palazzina Cinese di Palermo
La Sicilia dette, inoltre, un contributo indiretto all'affermazione del Neoclassicismo grazie alla presenza di molte testimonianze dell'arte greca, per visitare e studiare le quali soggiornarono sull'isola molti artisti che furono protagonisti del dibattito architettonico tra fine XVIII secolo ed inizio XIX secolo, come Schinkel (nel 1804),[69] Hittorff, von Klenze, Labrouste, ed altri. Molto pi• tarda ed ascrivibile piuttosto all'eclettismo ottocentesco, € invece la costruzione, su progetto di Giovan Battista Filippo Basile e del figlio Ernesto, del Teatro Massimo di Palermo (1875-1897), impreziosito da un imponente apparato decorativo in antitesi allo stretto funzionalismo auspicato all'inizio del XIX secolo da Jean-Nicolas-Louis Durand. Toscana
In Toscana il clima € particolarmente interessante. Sotto Pietro Leopoldo e nei primi decenni del dominio lorenese, cominciƒ un graduale avvicinamento ai temi neoclassici in contrapposizione alla moda tardobarocca. I principali esponenti di questo rinnovamento, che si concentrƒ soprattutto su opere di pubblica utilit„, furono Gaspare Paoletti, Giuseppe Manetti[70], Giuseppe Salvetti, Grato e Giocondo Albertolli, Bernardo Fallani, Giuseppe Valentini e Giovan Battista Ciardi.[71] Con la Restaurazione i modelli classici furono filtrati attraverso l'architettura rinascimentale, in quello che la critica ha identificato come "Classicismo Romantico". Uno degli architetti pi• significativi dell'epoca fu Pasquale Poccianti[72], allievo di Gaspare Paoletti e che, all'inizio della sua carriera, aveva collaborato con Giuseppe Cacialli per la sistemazione della Villa di Poggio Imperiale, a Firenze. La fama di Poccianti € legata soprattutto al completamento dell'Acquedotto Leopoldino di Livorno: qui realizzƒ opere straordinariamente vicine a quelle dell'architettura di Claude-Nicolas Ledoux[73], come il Cisternone (1829-1842), il serbatoio posto al termine del percorso delle condotte e caratterizzato da una originale semicupola decorata a cassettoni. Per l'acquedotto progettƒ inoltre altre due cisterne, ovvero il serbatoio di Pian di Rota e il cosiddetto Cisternino di citt„, sempre a Livorno. Si tratta in entrambi i casi di edifici dalle volumetrie chiare e contrastanti, dove alle influenze francesi si somma l'evidente conoscenza delle architetture termali romane e della tradizione toscana del XIV secolo (quest'ultima riscontrabile nelle strette finestre a feritoia aperte lungo i massicci corpi di fabbrica dei serbatoi). Poccianti fu impegnato anche a Firenze, dove, ai lavori per Palazzo Pitti e per la Biblioteca Medicea Laurenziana, si aggiunsero i progetti non realizzati per la facciata di San Lorenzo, immaginata come una rigorosa sovrapposizione di due porticati classicheggianti. Il Cisternone di Livorno
Ma la Toscana del primo Ottocento presenta un panorama architettonico assai vivace (forse a causa degli intensi scambi culturali con l'estero e la Francia in particolare), con molte figure di rilievo[74]: Luigi de Cambray Digny, le cui opere subirono l'influenza dal Neoclassicismo francese dell'et„ napoleonica; Lorenzo Nottolini che, negli stessi anni in cui Poccianti portava a termine l'acquedotto di Livorno, lavorƒ all'imponente sistema di approvvigionamento
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idrico della citt„ di Lucca, realizzando un condotto sopraelevato, perfettamente rettilineo, lungo tre chilometri e sostenuto da oltre 400 arcate (il cosiddetto Acquedotto del Nottolini); Alessandro Manetti che realizzƒ la cinta daziaria di Livorno, alcuni ponti sospesi ed altre opere d'ingegneria; Carlo Reishammer, autore di sorprendenti progetti che ebbero per protagonista la ghisa, come la chiesa di San Leopoldo a Follonica e la Porta San Marco a Livorno, in cui sembra richiamare, anch'esso, alcuni stilemi dell'architettura di Ledoux; Agostino Fantastici, autore di numerosi interventi nell'architettura civile e religiosa del territorio senese.[75] Trieste
Anche Trieste riveste un ruolo di primo piano nel Neoclassicismo italiano. Come citt„ multietnica e porto dell'Impero Austro-Ungarico, Trieste tende a differenziarsi, in questo periodo, dalle altre maggiori realt„ italiane. Le sue particolarit„ storiche influenzano l'aspetto urbanistico della citt„ fino al giorno d'oggi.[76] L'influsso germanico si riscontra nel Teatro Verdi (iniziato nel 1798), opera di Matteo Pertsch, che si avvicina ai canoni del Neoclassicismo milanese. Sempre di Pertsch € il Palazzo Carciotti, schermato da un portico esastilo leggermente aggettante che sorregge una balaustra monumentale dietro la quale si apre una cupola emisferica.
Chiesa di Sant'Antonio a Trieste, sullo sfondo del Canal Grande
L'architettura pi• emblematica € perƒ la chiesa di Sant'Antonio, progettata nel 1808 da Pietro Nobile e innalzata solo a partire dagli anni venti dello stesso secolo. La conformazione del lotto, lungo e stretto, indusse l'architetto ticinese a variare il tema del Pantheon, disegnando un corpo di fabbrica a pianta rettangolare con una cupola al centro. La particolarit„ pi• evidente della chiesa € la sua posizione scenografica, alla fine del Canal Grande, cos… spettacolare tanto da farne uno dei simboli della citt„ triestina. Lombardia
A Milano la scena € inizialmente dominata da Giuseppe Piermarini[77], autore del Palazzo Belgioioso (1772-1781), della Villa Reale di Monza (dal 1776), del Teatro alla Scala (1776-1778, dove confluiscono anche elementi neorinascimentali) e della Villa Tittoni Traversi a Desio (con interventi anche, in seguito, di Pelagio Palagi).
Chiesa di Ghisalba
Rivale del Piermarini fu Simone Cantoni, che aveva lavorato anche per Vanvitelli e si era formato all'Accademia di Parma, sotto Ennemond Alexandre Petitot[78], e a Genova. A Milano si dedicƒ alla progettazione del Palazzo Serbelloni, che presenta un corpo centrale con colonne che sorreggono un frontone, mentre a Como, verso la fine
del Settecento, costru… la Villa Olmo. A Leopoldo Pollack e Luigi Canonica, allievi del Piermarini, va il merito di aver affermato le nuove tendenze architettoniche. Del primo ricordiamo la Villa Belgioioso (poi Reale, ora Villa Comunale), la Villa Casati a Muggiƒ e la Rotonda di via Borgovico, a Como, opere che perƒ non presentano piante particolarmente interessanti[79]; del secondo € doveroso citare il progetto per l'Arena, frutto di un disegno pi• vasto, promosso anche da Giovanni Antonio Antolini, per la sistemazione delle aree attorno al Castello Sforzesco. A questi fece seguito Luigi Cagnola, che nelle sue creazioni cercƒ ispirazione esclusivamente nelle opere della tradizione italiana: questi progettƒ la Rotonda di Inverigo una massiccia e vistosa villa e la chiesa di Ghisalba (1822), ancora una volta cimentandosi sul tema della rotonda. Suo € l'Arco della Pace di Milano, ennesima trasposizione del
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modello dell'arco trionfale romano. Degno di nota € pure l'Arco di Porta Nuova, realizzato nel 1813 su progetto dell'architetto Giuseppe Zanoia che fu preferito al disegno del Cagnola. L'edificio che chiude il Neoclassicismo milanese, e pi• in generale quello italiano, € la chiesa di San Carlo al Corso, di Carlo Amati, ritenuta tuttavia troppo imponente nelle sue dimensioni.[35] Genova
Altra personalit„ di rilievo nella storia del Neoclassicismo italiano € Carlo Barabino, il pi• importante architetto genovese del XIX secolo[63]: tra le sue creazioni vanno ricordate il Teatro Carlo Felice e il Cimitero di Staglieno a Genova. Del Carlo Felice, inaugurato nel 1828 oggi resta solo la facciata, arricchita da un grande porticato esastilo: il corpo del teatro fu inesorabilmente colpito dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nel Cimitero di Staglieno, completato dall'allievo Giovanni Battista Resasco, si inseriscono invece molti elementi della tradizione classica, come una copia del Pantheon romano, posta in posizione sopraelevata rispetto alla base del cimitero.
Pantheon nel Cimitero di Staglieno, Genova
A Genova lavorƒ pure il citato Simone Cantoni, che prese parte ai lavori per la ricostruzione del Palazzo Ducale; qui progettƒ il sontuoso salone del primo piano, lodato persino da Milizia, che ebbe modo di visitare il cantiere ancor prima della fine dei lavori. Piemonte
Il Piemonte conobbe una vivace fase di transizione al Neoclassicismo tra Sette ed Ottocento, con personalit„ attive anche teoricamente sul versante classicista, spesso in rapporto stretto con le societ„ di studiosi subalpini impegnati nel confronto con la nuova circolazione di cultura, in direzione romana e parigina; ricordiamo Giuseppe Battista Piacenza, Carlo Randoni, ed alcune precoci realizzazioni di Filippo Castelli. Il Neoclassicismo piemontese ebbe un notevole sviluppo grazie all'urbanistica e alle trasformazioni che, sotto l'influenza diretta dei francesi, interessarono Torino nei primi anni dell'Ottocento. Fulcro dei nuovi ampliamenti fu la chiesa della Gran Madre di Dio (1814-1831), un edificio a pianta circolare, preceduto da pronao su modello del Pantheon di Roma, che fu innalzato da Ferdinando Bonsignore a margine della coeva piazza Vittorio Veneto.[80] L'insegnamento di Bonsignore, all'universit„ ed all'accademia torinesi creƒ pi• generazioni di abili architetti, i quali diffusero per tutto il Piemonte ed anche nel genovesato e nel nizzardo i risultati di una scuola di grande validit„ e spessore culturale. Si ricordano, tra gli altri, il colto Giuseppe Maria Talucchi, braccio destro di Bonsignore all'universit„ ed autore dell'imponente chiesa di Santa Maria del Borgo a Vigone (1835 sgg.), Benedetto Brunati, Luigi Canina, Ernesto Melano, quest'ultimo attivo anche nei cantieri carloalbertini di corte, lo svizzero Giuseppe Leoni, Giuseppe Formento, l'eporediese Pessatti, Michelangelo Bossi, ecc. Nei cantieri di corte, a partire dagli anni di Carlo Alberto di Savoia-Carignano, a Palazzo Reale di Torino, nella tenuta di Pollenzo, al castello di Racconigi, operƒ come direttore artistico Pelagio Palagi, coadiuvato per le architetture, anche con realizzazioni autonome, da Carlo Sada. Nella seconda met„ dell'Ottocento € da segnalare Alessandro Antonelli, allievo di Bonsignore e Talucchi, autore del Duomo di Novara, che rivest… di elementi classici gli enormi edifici della Mole Antonelliana di Torino e della cupola di San Gaudenzio nella stessa Novara, forzando le proporzioni canoniche verso una nuova idea di architettura, fortemente segnata da sperimentazioni strutturali.
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La Mole Antonelliana a Torino
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Chiesa della Gran Madre di Dio, a Torino (1814-1831)
Duomo di Novara (1863 - 1869)
Russia In Russia, le contaminazioni del mondo occidentale ebbero molta fortuna, in particolar modo a San Pietroburgo.[81] Qui, fino a circa il 1760, trovavano ancora spazio i gusti rococƒ dell'italiano Bartolomeo Rastrelli (vedi il Palazzo d'Inverno); fu Caterina la Grande ad introdurre il Neoclassico nella capitale, commissionando ad un architetto francese, Jean-Baptiste Michel Vallin de La Mothe, alcuni palazzi, come l'Accademia delle Belle Arti. Nel 1779 Giacomo Quarenghi (1744-1812) accettƒ l'invito di recarsi a San Pietroburgo[82], ove rimase per il resto della sua vita, divenendo l'architetto ufficiale di Caterina II[83]; egli tra il 1780 ed il 1785 trasformƒ Pietroburgo in una citt„ classica.[84] Realizzƒ numerosi palazzi e portƒ in auge un originale stile monumentale, d'ispirazione palladiana, riscontrabile, ad esempio, sia nel sobrio e severo palazzo inglese del parco di Peterhof (1781-1789, distrutto) che nel pi• ricco Teatro dell€Ermitage (1782-1785).[85] Ammiragliato di San Pietroburgo
Nello stesso periodo fu attivo anche lo scozzese Charles Cameron (1743-1812), autore della Galleria Cameron nel Palazzo di Caterina a Tsarskoye Selo, dove riprese lo stile dell'inglese Adam[35], ed il Palazzo del Granduca Paolo a Pavlovsk, costruito dal 1781 al 1796. Nel parco del palazzo di Pavlovsk, Cameron fece erigere il primo tempietto dorico di tutta la Russia.[86] I primi edifici del XIX secolo appaiono in stretti rapporti con le architetture di tienne-Louis Boull†e e Claude-Nicolas Ledoux: € il caso della Borsa di San Pietroburgo, disegnata proprio da un francese e risalente al 1804. Alla Borsa, sorta mentre Andrey Voronikhin innalzava la Cattedrale di Kazan, seguirono quindi l'immenso Ammiragliato (di Andrejan Zacharov, 1806-1815, dove riecheggiano le proporzioni in grande scala di Boull†e), la Cattedrale di Sant'Isacco (il cui disegno si basa sul Pantheon parigino) e le architetture italianeggianti di Carlo Rossi (ad esempio il Palazzo del Senato e il Palazzo Michajlovskij), che resero San Pietroburgo, con le sue facciate in stucco colorato e dettagli emergenti in bianco, una delle citt„ pi• coerentemente neoclassiche d'Europa.[87] Anche Mosca fu investita dal gusto neoclassico e, pur evidenziando episodi interessanti, non raggiunse mai i risultati di San Pietroburgo.[85] Il nome legato a molte architetture classicheggianti di Mosca € quello di Matvi Kazakov (1738-1812), al quale si deve il Palazzo del Senato al Cremlino. Invece, sul finire del Settecento, un certo numero di edifici classicheggianti di Mosca sono riconducibili al suddetto Giacomo Quarenghi, al quale, sulla scia di Kazakov, fecero seguito architetti quali Domenico Gilardi (che si rif„ allo stile imperiale) e Osip Beauvais (attivo durante la ricostruzione della citt„ dopo il disastroso incendio del 1812).
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Il tempio rotondo a Pavlovsk, in Russia
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Cattedrale di Sant'Isacco
Palazzo Michajlovskij
Scandinavia L'Europa del Nord offre un ricco repertorio di opere neoclassiche, generalmente di matrice tedesca o francese.[35] In Danimarca il Neoclassicismo comparve gi„ verso gli anni sessanta del Settecento.[88] Infatti, la sala da pranzo disegnata in da Nicolas-Henri Jardin nel Palazzo di Amalienborg (1755-1757) viene ricordata come "la pi• antica stanza ancora esistente decorata in stile neoclassico da un architetto francese".[89] Allievo di Jardin fu Caspar Frederik Harsdorff, che ad esempio lavorƒ nella Cattedrale di Roskilde, dove esegu… la cappella di funebre di Federico IV. In seguito, con l'affermarsi dello Cattedrale di Copenaghen stile neogreco, la figura pi• interessante fu Christian Frederik Hansen (1756-1845)[90], che esegu… il disegno della Cattedrale di Copenaghen, con la grande volta a botte sostenuta da colonnati dorici che si richiama al progetto di Boull†e per l'interno di una biblioteca. Agli inizi dell'Ottocento si registra anche la pianificazione di Helsinki, granducato russo dal 1809. I maggiori edifici pubblici della citt„ si devono a Carl Ludwig Engel, che fu impegnato nella piazza del Senato, dominata dalla classicheggiante cattedrale, dal Palazzo del Senato (1818-1822) e dall'Universit„. Il progetto iniziale della cattedrale risale al 1818, ma i lavori, avviati nel 1830, si conclusero solo nel 1851. La pianta € rigorosamente centrale, essendo costituita da una croce greca schermata da quattro portici esterni: al centro della composizione si innalza una svettante cupola, affiancata da quattro calotte minori aggiunte successivamente. Invece, per l'Universit„ Engel costru… una biblioteca con sale di lettura colonnate, collegate con imponenti scalinate doriche, che trovano affinit„ con quelle presenti nel Palazzo del Senato: nel primo caso, due ordini di colonne sostengono i piani d'arrivo delle rampe, mentre nel secondo, sulle colonne di tipo dorico gravano le volte a crociera della copertura.
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Altre nazioni dell'Europa La diffusione del revival classico fu pressoch† uniforme in tutta Europa, anche se con alcune eccezioni: la Spagna ad esempio non portƒ nessun contributo significativo al Neoclassicismo.[91] A Vienna alcune influenze neoclassiche si registrano, sin dai primi decenni del XVIII secolo, nella Karlskirche di Johann Bernhard Fischer von Erlach, capolavoro del Rococƒ austriaco: l'edificio € infatti schermato da un pronao esastilo, al quale si affiancano due colonne ritorte ispirate alla Colonna Traiana di Roma. Un classicismo pi• rigoroso si avverte nell'Ottocento, con il Theseustempel e il Burgtor, due complessi neogreci del citato Pietro Nobile.[92]
Cattedrale di Vilnius, Lituania
In Polonia, gi„ verso la fine del Settecento, si diffuse un'architettura derivata dai modelli rivoluzionari di Ledoux, ma un monumento precoce del primo Neoclassicismo si ritrova nella Cattedrale di Vilnius (oggi in Lituania, che all'epoca era unita alla Polonia nella Confederazione Polacco-Lituana).[93] Nel secolo successivo Antonio Corazzi fu protagonista della costruzione di diversi palazzi di Varsavia, mentre la nobilt„ polacca commissionƒ a Karl Friedrich Schinkel alcune residenze di campagna. Se a Praga il Neoclassicismo fu accolto in ritardo rispetto al resto d'Europa[94], in Ungheria la rottura con il linguaggio barocco avvenne gi„ negli anni settanta del Settecento[95]: la Cattedrale di Vc, con il suo portico sormontato da un massiccio attico, risale al 1763-1777. Nell'Ottocento questo stile culmina nella Cattedrale di Esztergom (a pianta centrale, dotata di cupola) e nel neogreco Museo Nazionale di Budapest. Paradossalmente lo stile neoclassico si sviluppa in Grecia solo verso la met„ del XIX secolo, quando fu introdotto per i piani di rinnovamento di Atene.[96] Intervennero pertanto progettisti da diverse localit„ d'Europa, in particolare tedeschi, danesi e francesi. Tra le opere pi• originali occorre segnalare la corte rotonda dello Zappeion, iniziata solo nel 1874 secondo i piani di Theophil Hansen.
Accademia di Atene
Zappeion, Atene
Cattedrale di Vc
Architettura neoclassica
Neoclassicismo negli Stati Uniti Il Settecento e l'Ottocento Le origini del Neoclassicismo statunitense vanno ricercate nella intensa diffusione che qui ebbe il Palladianesimo; inoltre a partire dalla fine del Settecento grande fu pure il successo del revival greco. Gli architetti pi• interessanti dell'epoca furono Thomas Jefferson e Benjamin Latrobe.[97] Il primo, a partire dal 1771, aveva cominciato a lavorare alla sua casa di Monticello, in Virginia, opera non particolarmente innovativa se confrontata con le contemporanee costruzioni inglesi.[35] Ispirandosi alla Maison Carr†e di N‘mes, tra il 1785 ed il 1789, esegu… il poco originale progetto per il Virginia State Rotonda dell'Universit„ della Virginia Capitol. La sua opera pi• celebre resta comunque il campus dell'Universit„ della Virginia, i cui disegni definitivi risalgono al 1817: elemento dominante del nuovo complesso € certamente la Rotonda, destinata ad ospitare la biblioteca e che, al porticato vagamente palladiano, unisce un corpo circolare, ispirato al Pantheon. Altra caratteristica dell'edificio, ricostruito a seguito di un grave incendio che si sviluppƒ sul finire dell'Ottocento, sono le sale che si aprono all'interno, di forma ellittica. Fu proprio Benjamin Latrobe a suggerire a Jefferson la soluzione della Rotonda.[98] I primi lavori importanti di Latrobe sono il penitenziario di Richmond e la Banca di Pennsylvania, oggi purtroppo scomparsa. Nei primi anni dell'Ottocento riceve la commissione per il completamento del Campidoglio di Washington, il grande palazzo al quale avevano collaborarono molti architetti dell'epoca e con un risultato assai discutibile. Successivamente, sotto la ricostruita ala del Senato, inser… la Supreme Court Chamber, dove il gusto della geometria e i dettagli forti suggeriscono una stretta affinit„ con i modelli del francese Ledoux e dell'inglese Soane. Tra il 1809 ed il Campidoglio dell'Ohio 1818 realizzƒ la Cattedrale di Baltimora, sottoposta in seguito a modifiche ed ampliamenti, ma che rester„ la sua costruzione pi• felice.[99] Lo stile classico viene poi consolidato dalle opere di Robert Mills e William Strickland, allievi proprio di Latrobe.[100] Del primo si ricordano alcune chiese a pianta centrale di Filadelfia e Richmond, l'enorme Colonna di Washington a Baltimora e numerosi edifici nella capitale federale della nazione, caratterizzati da severi porticati. Al secondo invece, dopo la fama ottenuta con il disegno della Second Bank of the United States, si devono i progetti per l'originale Borsa di Filadelfia e del Campidoglio di Nashville (1845-1849), dotati di lanterne ispirate al Monumento coragico di Lisicrate. La prima met„ dell'XIX secolo si conclude con la costruzione di alcuni edifici decisamente classicheggianti: il Campidoglio di New Haven, opera di Ithiel Town, il Campidoglio dell'Ohio a Columbus (1838) e il Girard College di Filadelfia, di Thomas Walter. Il Neoclassicismo si impone sulla scena americana sostanzialmente fino alla seconda met„ dell'Ottocento. Le ultime opere degne di nota sono alcuni progetti di stampo accademico degli associati William Rutherford Mead, Stanford White e Charles Follen McKim, come la Biblioteca della Columbia University a New York, del 1893, imponente costruzione in cui si riflettono i fasti dell'architettura civile romana secondo i modelli del Neoclassicismo francese.[101]
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Architettura neoclassica
Borsa di Filadelfia
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Biblioteca della Columbia University
Supreme Court Chamber, Washington
Il Novecento
Palazzo della Corte Suprema
Verso la fine dell'Ottocento la pura classicit„ diviene il fulcro teorico e culturale per la realizzazione di intere citt„ come Washington: nella citt„, concepita come una "scacchiera", trovarono posto freddi edifici classicheggianti. A New York invece furono concepite intere porzioni di nuove urbanizzazioni, che coinvolsero le aree disposte lungo la Wall Street. In questo spirito urbanistico si collocano diverse importanti costruzioni in stile antico. Nel Novecento infatti il Neoclassicismo divenne lo stile preferito per le architetture governative: si tratta di edifici realizzati in chiave anti-moderna, in cui si riflettono quei gigantismi volti a enfatizzare il ruolo e il prestigio internazionale della Nazione.[102]
Numerosi sono gli esempi, i pi• celebri concentrati prevalentemente nell'area di Washington. Ad esempio il Lincoln Memorial di Washington € uno degli edifici che tentano di imprimere alla citt„ un'impronta tesa a ricalcare quella della Roma imperiale. Progettato come un monumento in memoria del Presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln, celebre per le sue battaglie contro l'abolizione della schiavit•, il memoriale era stato concepito a livello ideale nel 1867, ma l'inizio dei lavori risale al primo decennio del Novecento. All'interno Lincoln Memorial dell'edificio, disegnato da Henry Bacon, furono poste sculture e statue ideate su modello delle celebri "copie romane" (statue realizzate in epoca romana che ricalcano i bronzi perduti della Grecia classica), come nel caso della grande statua di Lincoln, posta proprio al centro dello stesso memoriale.
Jefferson Memorial
cascata di Frank Lloyd Wright.
Sempre nella capitale statunitense, negli anni trenta del secolo, fu innalzato il maestoso Palazzo della Corte Suprema, completato nel 1935. L'edificio, che nella facciata anteriore mostra un pronao in stile corinzio, fu progettato da Cass Gilbert, che allora era gi„ noto a tutta la critica d'arte internazionale per il suo Woolworth Building di New York, all'epoca uno dei grattacieli pi• alti del mondo. Malgrado i fasti impressi dai marmi fatti giungere direttamente dall'Italia e l'imponenza del monumentale edificio, il risultato che ne derivƒ fu anacronistico se confrontato ad altre architetture dell'epoca, come la coeva Casa sulla
Architettura neoclassica
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L'ultimo edificio di questo sterile filone € il Jefferson Memorial, inaugurato a Washington solo nel 1943. Ideato nel 1939 da John Russell Pope ad imitazione delle ville palladiane e dei templi romani e greci, l'edificio si dipana lungo una rotonda di colonne in stile ionico che culmina in un grande pronao, affacciato al fiume Potomac. Il monumento riprende a modello anche la Rotonda che l'architetto e Presidente Thomas Jefferson, al quale € dedicato lo stesso memoriale, aveva realizzato per l'Universit„ della Virginia. Si tratta perƒ di un revival assai distante dalle nuove tendenze dell'architettura del Novecento, che gi„ da tempo aveva visto aprirsi nuove strade, in completa rottura col passato e le sue imposizioni stilistiche.
Neoclassicismo in America Latina In Brasile le prime reazioni al Barocco si ebbero dopo il 1815 grazie all'apporto di alcuni architetti francesi. Una delle opere di maggiore importanza, sebbene realizzata verso la met„ del secolo, € il Teatro di Santa Isabella a Recife, cui fece seguito il Teatro di Nostra Signora da Paz, a Bel†m, dove perƒ prevalse lo stile coloniale americano.[103] Dopo le guerre d'indipendenza ispanoamericana il Neoclassicismo divenne lo stile ufficiale di importanti architetture di rappresentanza dell'America Latina: a titolo d'esempio si ricorda il Campidoglio di Bogot„.
Influenze neoclassiche nell'architettura del Novecento Come si € potuto osservare, lo stile neoclassico caratterizza un'epoca assai lunga, spingendosi fino ai primi decenni del Novecento con le sue opere pi• eclettiche e, a dire il vero, discutibili. Se nel caso degli Stati Uniti, il classicismo che matura in alcuni monumenti di Washington puƒ essere considerato espressione dell'ultima e retriva fase del Neoclassicismo, in altri Paesi l'architettura ufficiale tenta di seguire strade sensibilmente diverse. In Italia, dopo i fasti retorici del gi„ citato Monumento di Vittorio Emanuele II, assistiamo ad una semplificazione del lessico Eduskuntatalo a Helsinki (1927 - 1931) architettonico, che perƒ, durante il Fascismo, rimane sostanzialmente di stampo classicista; i nuovi modelli proposti in quell'epoca sono, con alcune eccezioni (vedi la Stazione di Firenze Santa Maria Novella), ancora legati alla simmetria e ad una decorazione all'antico ridotta ai suoi elementi essenziali. I risultati, sono annoverarsi in quel Neoclassicismo semplificato tipico di Marcello Piacentini e che € da inquadrare nella corrente architettonica definita pi• propriamente monumentalista. Tali esempi, sebbene in parte rivalutati dalla critica pi• recente, spesso furono grotteschi ed espressione di un provincialismo spesso lontano dalle correnti architettoniche e di pensiero pi• evolute ed internazionali del Movimento Moderno: ne € un esempio il Palazzo della Civilt„ Italiana, che riprende il modello del Colosseo, spogliandolo di ogni decoro (viene infatti chiamato anche Colosseo quadrato).[104] Anche in Germania i piani di Adolf Hitler avrebbero dovuto cambiare il volto della capitale, trasformandola in una citt„ monumentale. Autore dei progetti, che perƒ non saranno mai concretizzati, fu Albert Speer, amico personale del FŠhrer. Una poderosa cupola a cassettoni, basata sul modello del Pantheon di Roma, avrebbe rappresentato, con i suoi oltre 200 metri di diametro, il fulcro della nuova Berlino; all'esterno, i disegni mostrano un poderoso colonnato classicheggiante aperto su una vasta piazza per le adunate, il tutto in scala colossale. Esempi analoghi si ritrovano anche in Russia e nei paesi direttamente influenzati dall'Unione Sovietica, quali Polonia e Cina.
AT&T Building a New York
Architettura neoclassica L'avvento del Movimento Moderno e delle successive tendenze architettoniche porteranno ad un mutamento degli scenari. Il repertorio classico trover„ perƒ un periodo di intensa fortuna a partire dalla fine degli anni settanta, nell'ambito del Postmoderno, movimento che esprime una libert„ stilistica sgombra dai vincoli modernisti.[105] Frontoni, colonne ed altri elementi della tradizione torneranno quindi in auge: un celebre esempio viene offerto dal frontone classicheggiante del grattacielo AT&T Building (ora Sony Building), che Philip Johnson costruir„ a New York nel 1984.
Note [1] Leonardo Benevolo, Storia dell'architettura moderna, Bari, Laterza, 1973, p. 59. [2] Sigfried Giedion, Spazio, tempo, architettura, Milano, 1984, p. 203. [3] L. Benevolo, cit., p. 59. [4] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi, 1981, voce Neoclassicismo. [5] Ibidem. [6] R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari 1999, pp. 416-417. [7] D. Watkin, Storia dell'architettura occidentale, Bologna, 1990, p. 337. [8] L. Beschi, Architettura:Una disputa tra Roma e Atene, in Memoria dell'antico nell'arte italiana, vol. III, "Dalla tradizione all'archeologia", Einaudi, Torino, 1986, p. 355. [9] Ibidem; Nikolaus Pevsner, John Fleming, Hugh Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Piranesi, Giovanni Battista. [10] G. Piranesi, Antichit‚ Romane de' tempo della prima Repubblica e dei primi imperatori, 1784 e Differents vues de Pesto, completate e pubblicate dal figlio Francesco nel 1778. [11] R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, cit, p. 483. [12] Ibidem, p. 461. [13] Ibidem, p. 418. [14] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Laugier, Marc-Antonie. [15] Ibidem, voce Neoclassicismo. [16] C. Maltese, Storia dell'arte italiana 1785-1943, Torino, Einaudi, 1960, pp. 11-12. [17] G.C. Argan, L'arte italiana 1770-1970, Firenze, Sansoni, 1970, p. 19. [18] J. Summerson, Architettura del Settecento, Milano, Rusconi, 1990, pp.105-106. [19] R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari 1999, p. 483. [20] Ibidem, pp. 483-484. [21] Ibidem, pp. 497-498. [22] Ibidem, p. 454. [23] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, Martellago (Venezia), Electa, 2001, p. 5. [24] Ibidem, p. 114. [25] Ibidem, p. 126. [26] Quatrem€re de Quincy, Recueil de notices historiques, 1834, p. 201. [27] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Gondouin, Jacques. [28] Ibidem, voce Boull…e, ƒtienne-Louis. [29] Ibidem, voce Durand, Jean-Nicolas-Louis. [30] Ibidem, voce Servandoni, Giovanni Niccol€. [31] R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, cit, p. 454. [32] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Chalgrin, Jean. [33] Ibidem, p. 521. [34] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit. p. 211. [35] Ibidem. [36] Ibidem, p. 218. [37] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Jones, Inigo. [38] Ibidem, voce Adam, Robert . [39] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit. p. 81. [40] Ibidem, p. 84. [41] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Stuart, James. [42] R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, cit., p. 477. [43] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit. p. 34. [44] Ibidem, p. 158. [45] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Bonomi, Joseph. [46] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit. p. 89. [47] Ibidem, pp. 171-172.
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[48] R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, cit., p. 519. [49] N. Pevsner, Storia dell'architettura europea, Bari, 1998, p. 248. [50] R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, cit., pp. 521-524. [51] H.R. Hitchcock, L'architettura dell'Ottocento e del Novecento, Torino, Einaudi, 1971, pp. 35-36. [52] N. Pevsner, Storia dell'architettura europea, cit., pp. 249-250. [53] Ibidem, p. 251. [54] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Schinkel, Karl Friedrich. [55] Ibidem, voce Germania. [56] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit. p. 282 [57] Ibidem, pp. 282-285. [58] Ibidem, p. 285. [59] Ibidem, p. 288. [60] R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, cit., p. 528. [61] D'Aquino, Niccolƒ (Feb. 2001). "Capitals: Rome". Europe (403): 36-38. Retrieved on 2007-02-26. [62] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit., pp. 291-292. [63] Ibidem, p. 291. [64] Ibidem, p. 292. [65] R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, cit., p. 505. [66] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit., p. 292 [67] L. Dufour, G. Pagnano, La Sicilia del '700 nell'opera di L…on Dufourny: l'Orto Botanico di Palermo, 1996. [68] Rita Cedrini, Giovanni Tortorici Monteaperto, Repertorio delle dimore nobili e notabili nella Sicilia del XVIII secolo, Palermo, Regione Siciliana, BBCCAA, 2003, p. 186. [69] Maria Giuffr€, Schinkel e la Sicilia in "The time of Schinkel and the age of Neoclassicism between Palermo and Berlin", 2006, ISBN 8887669481 [70] Giuseppe Manetti progettƒ il Giardino Corsi Annalena, ritenuto il primo parco "romantico" di Firenze. [71] Architettura del classicismo illuministico in Toscana (http:/ / www.itinerarilorenesi.it/ ?sezione=13&dettaglio=14). URL consultato in data 03-07-2009. [72] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit., p. 291. [73] D. Matteoni, Pasquale Poccianti e l'acquedotto di Livorno, Roma - Bari 1992. [74] C. Cresti, L. Zangheri, Architetti e ingegneri nella Toscana dell Ottocento, Firenze 1978. [75] Architettura del classicismo della Restaurazione in Toscana (http:/ / www.itinerarilorenesi.it/ ?sezione=13&dettaglio=13). URL consultato in data 30-06-2009. [76] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit. pp. 288-291. [77] Ibidem, p. 295. [78] Petitot fu chiamato alla guida dell'Accademia nel 1753 e introdusse a Parma i gusti francesi derivati dallo stile di Ange-Jacques Gabriel. Nella sua scia si inserisce l'attivit„ di Nicola Bettoli, la cui maggiore creazione € il Teatro Regio di Parma (1821-1829). [79] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit., p. 298. [80] E. Olivero, L'architettura in Torino durante la prima met‚ dell'Ottocento, in "Torino", 1935, n. 6. [81] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit. pp. 272-279. [82] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce "Quarenghi, Giacomo" [83] Treccani. Quar…nghi, Giacomo (http:/ / www.treccani.it/ enciclopedia/ giacomo-quarenghi/ ). URL consultato in data 05-03-2012. [84] Mario Praz, Gusto neoclassico, Milano, 1974-2003, p. 208. [85] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit. p. 273. [86] Ibidem, p. 275. [87] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Unione Sovietica. [88] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Scandinavia. [89] S. Eriksen, Early Neoclassicism in France, 1974, p. 57. [90] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Hansen, Christian Frederik . [91] Ibidem, voce Spagna. [92] Ibidem, voce Austria. [93] Ibidem, voce Polonia. [94] Ibidem, voce Cecoslovacchia. [95] Ibidem, voce Ungheria. [96] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, cit., pp. 302-304. [97] Ibidem, p. 305. [98] Ibidem, p. 306. [99] Ibidem, p. 308. [100] Ibidem, pp. 308-309. [101] Ibidem, p 310. €
Architettura neoclassica [102] R. De Fusco, Mille anni di architettura in Europa, cit., p. 484. Si vedano anche i giudizi espressi, contro la dittatura della linea retta e l'involuzione dell'architettura, da Bruno Zevi, Il Linguaggio Moderno dell'Architettura, Torino, 1973. [103] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Brasile. [104] B. Zevi, Il Linguaggio Moderno dell'Architettura, cit., p. 34. [105] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, cit., voce Post-Modernism.
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Voci correlate ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
Neoclassicismo Palladianesimo Stile Impero Architettura neogreca Architettura greca Architettura romana Architettura del Settecento Architettura dell'Ottocento American Renaissance
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Altervista, informazioni generali (http:/ / maspo.altervista.org/ index.htm) Romecity (http:/ / www.romecity.it/ Neoclassicismo.htm) Bramarte (http:/ / www.bramarte.it/ Neo classicismo/ index.htm) Visibilmente (http:/ / www.visibilmente.com/ 02arti/ storia_dell_arte/ 3/ neoclassicismo.html) Il Classicismo Tardobarocco (http:/ / icar.poliba.it/ storiacontemporanea/ seminari/ sorbo/ SORBO01.HTM) a cura di E. Sorbo (Politecnico di Bari)
Architettura neogreca L'architettura neogreca € una corrente che si sviluppƒ all'interno del neoclassicismo, riprendendo l'apparato formale dell'architettura greca. Tale stile fece parte di un pi• generale fenomeno culturale di riscoperta della cultura ellenica del periodo classico e che coinvolse anche la scultura e le arti decorative.
La riscoperta dell'architettura greca La conoscenza dell'architettura greca si diffuse in Europa in modo decisivo solo intorno al 1750, grazie all'intensificarsi di scavi archeologici, alla riscoperta dei monumenti della Magna Grecia ed alla pubblicazione di alcuni libri come il primo volume Porta di Brandeburgo, a Berlino delle Antiquities of Athens (1762).[1] Cos… nella seconda met„ del XVIII secolo l'architettura greca, fino ad allora considerata primitiva rispetto a quella romana, trovƒ la definitiva consacrazione, grazie anche ai progetti di Claude-Nicolas Ledoux ed altri che utilizzarono elementi stilistici ripresi dall'architettura greca.[2] Il revival greco si affermƒ a partire dal 1780 soprattutto in Francia, Gran Bretagna e Germania, anche se il periodo in cui la tendenza sembrƒ prevalere su altri stili furono i primi decenni del XIX secolo, quando tra l'altro, si impose negli Stati Uniti.
Caratteri Il riferimento dell'architettura neogreca fu ad una sola parte dell'arte classica, escludendo non solo i modelli della tradizione classica rinascimentale e post-rinasciimentale, ma anche quelli desunti dall'arte romana come archi, sovrapposizione degli ordini, volte, cupole, pilastri, esedre, edicole. In genere le opere della tendenza neogreca presentano la facciata risolta complessivamente con il fronte di un tempio con un ordine gigante, o quantomeno con un pronao con frontone pi• o meno aggettante dal fronte murario a bugne lisce, privo di altri elementi decorativi. Per risolvere la progettazione di edifici di carattere seriale si ricorse anche alla tipologia della sto„. Nello stile neogreco predominavano quindi i sistemi trilitici e le linee orizzontali, sottolineate da fitti colonnati architravati.
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Architettura neogreca A volte l'adesione ai modelli dell'architettura dell'antica Grecia fu archeologizzante e puntigliosa, sia per l'uso degli ordini che per le planimetrie, riportate allo schema del tempio. Altre volte tale adesione fu pi• libera e combinatoria, tanto da far diventare la tendenza neogreca uno dei tanti revivals dell'eclettismo ottocentesco. Nonostante la diffusa aspirazione alla semplicit„ e purezza dell'architettura greca, relativamente poche sono le opere che seguono coerentemente i suoi principi compositivi, rifiutando invece le possibilit„ combinatorie e spaziali offerte dalll'architettura romana o anche dal palladianesimo.
Le elaborazioni teoriche L'affermarsi dell'architettura neogreca fu preceduto ed accompagnato da elaborazioni teoriche e da dibattiti culturali. Particolarmente cruciale per tutto il neoclassicismo fu il differenziarsi tra coloro che difendevano il primato dell'architettura romana come Giovanni Battista Piranesi e coloro che aspiravano ad un purismo d'ispirazione greca come Johann Joachim Winckelmann. Da tale posizione maturƒ l'architettura neogreca come una delle due anime del neoclassicismo ed anche la coscienza della discontinuit„ che il neoclassicismo stava creando nella tradizione classicista. La riscoperta dell€arte greca € da mettere in relazione a fenomeni pi• generali della cultura settecentesca. Le opere greche apparivano severe ed essenziali, auliche e rappresentative in forza delle loro proporzioni, lontane dal decorativismo barocco, adatte a rappresentare il rinnovamento culturale dell'Illuminismo e la volont„, presente soprattutto nella cultura francese di rinnovare la disciplina architettonica su basi scientifiche, razionali e funzionaliste.[3]
Opere paradigmatiche in Europa La prima opera ad introdurre il Neogreco nel mondo occidentale € da individuare in un tempio in stile dorico realizzato nel parco di Hagley Hall nel 1758.[4] Il tempietto fu progettato da James Stuart, il quale nel 1764 ricevette l'incarico per la sistemazione di un giardino nello Staffordshire, dove innalzƒ numerosi edifici ispirati all'architettura ateniese. Tra il 1789 ed il 1793, in Germania venne realizzato il primo edificio ispirato ai Propilei di Atene: la Porta di Brandeburgo, a Berlino, realizzata da Carl Gotthard Langhans. L'opera di Langhans, che tuttavia presenta colonne con basamenti tipici dell'architettura romana, ebbe notevoli ripercussioni nel resto d'Europa: nel 1806 William Wilkins presentƒ un progetto per l'ingresso al Downing College di Cambridge, al quale fece seguito, nel 1810, la costruzione dei propilei di Chester Castle. Pi• tardi il tema fu ripreso nei Propyl“en di Monaco di Baviera, i cui primi disegni furono presentati da Leo von Klenze negli anni dieci del XIX secolo. Royal High School, ad Edimburgo, di Thomas Hamilton
Lo stile neogreco trovƒ in von Klenze e Karl Friedrich Schinkel due dei principali esponenti e la loro influenza fu tanta che si diffuse anche nelle altre regioni dell'Europa settentrionale, come la Danimarca, la Polonia e la Finlandia. Del primo, oltre ai Propyl“en, € doveroso ricordare il maestoso progetto del Walhalla, un tempio classico ispirato al Partenone, posto alla sommit„ di un vasto basamento e dedicato agli eroi della Germania; a Schinkel si devono invece opere quali la Neue Wache, l'Altes Museum e la Schauspielhaus di Berlino, che caratterizzarono fortemente il volto della capitale tedesca. A Londra una delle opere pi• significative derivate dall'architettura greca € il grande colonnato ionico del British Museum; parallelamente, l'interesse per l'archeologia portƒ alla realizzazione di composizioni molto particolari come
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la chiesa di San Pacrazio (St Pancras New Church, 1818-1822), dove si segnala la presenza di un colonnato con cariatidi basato su quello dell'Eretteo dell'Acropoli di Atene. Sempre nel Regno Unito, Edimburgo divenne epicentro dell'affermazione neogreca nelle regioni settentrionali dell'isola; la Royal Scottish Academy, iniziata intorno agli anni venti dell'Ottocento e la coeva Royal High School rappresentano alcuni dei contributi pi• importanti. A Glasgow invece, intorno alla met„ del medesimo secolo, Alexander Thomson riportƒ in auge il neogreco con la costruzione di alcuni singolari edifici come la Caledonia Free Church (1856, ora semidistrutta), pur senza esercitare particolare influenza nei suoi contemporanei. Tendenze analoghe al resto d'Europa si manifestarono anche in Italia, dove, nei primi decenni dell'Ottocento, operƒ l'eclettico Giuseppe Jappelli; egli, dopo aver inserito elementi classici nel Caff€ Pedrocchi, volse a temi pi• marcatamente attinenti all'architettura neogreca con la costruzione del mattatoio pubblico di Padova. Un'altra architettura notevole € il Tempio Canoviano, di Possagno, al cui disegno collaborƒ Giannantonio Selva: il tempio, innalzato a partire dal 1819, propone una fusione tra il modello del Partenone e la rotonda del Pantheon di Roma.
Walhalla, presso Ratisbona
Neue Wache
Caledonia Road Free Church, a Glasgow
Accademia di Atene, di Theophil Hansen
Il Greek revival negli Stati Uniti In Nordamerica le premesse al successo del greek revival vanno ricercate nelle opere di Thomas Jefferson[5], interessato alla cultura ed all'architettura greca, soprattutto sulle orme della tradizione palladiana della madrepatria. Il revival greco, si affermƒ e trovƒ importanti applicazioni a partire dal secondo decennio del XIX secolo con Benjamin Latrobe, Thomas Ustick Walter (Girard College a Philadelfia), William Nichols, William Strickland, Robert Mills. La duratura affermazione del greek revival negli Stati Uniti fu dovuto anche alla volont„ di associare gli ideali democratici della giovane nazione con la storia greca, culla della democrazia. Lo stile neogreco fu utilizzato per un gran numero di edifici pubblici che si andavano edificando in un periodo di grande crescita urbana. Coerentemente con i principi di Winckelmann furono imitati e spesso letteralmente citati gli edifici pi• rappresentativi della Grecia. Strickland, per esempio nel prospetto della Second Bank of the United States si richiamava esplicitamente al disegno del Partenone. Lo stesso Strickland, intorno agli anni trenta dell'Ottocento realizzƒ la Borsa di Filadelfia, caratterizzata da un'abside ispirata al Monumento Coragico di Lisicrate.
Second Bank of the United States, Philadelphia, 1824
Girard College, Philadelphia, 1833-1848
Sinagoga a Charleston
Borsa di Filadelfia
Architettura neogreca
Neodorico L'architettura neogreca (ed in genere tutta l'architettura neoclassica) € caratterizzata da un certo distacco dall'architettura romana antica e dai sistemi costruttivi archivoltati e dall'imitazione di modelli provenienti dall'architettura greca. In questa logica trovƒ un particolare interesse l'ordine dorico arcaico, ritenuto l'origine di tutta l'architettura greca. Tale riscoperta matura lentamente dalla fine del XVII, fino a manifestarsi nella seconda met„ del XVIII secolo ed ebbe il suo elemento centrale nell'interesse degli architetti, studiosi ed artisti europei per i templi greci nell'Italia meridionale, quasi tutti dorici, che furono "riscoperti" dopo essere stati completamente assenti, per tanti secoli, dal panorama culturale. Tale interesse invest… inizialmente Paestum[6] i cui monumenti furono studiati per la prima volta da Jacques Germain Soufflot e la cui fama si diffuse in tutta Europa grazie alle incisioni di Giovanni Battista Piranesi. Successivamente cominciarono a diffondersi, grazie anche agli scritti di Johann Joachim Winckelmann[7], anche la fama e le immagini dei templi siciliani. Cos…, dalla Francia, dalla Germania e dall'Inghilterra, un gran numero di architetti e viaggiatori giunse Teatro di Spilsby, 1824 a visitare Paestum, Selinunte e Agrigento che divennero tappe importanti del Grand Tour . Pertanto, arrivarono in Sicilia, limitandosi agli architetti, L†on Dufourny, Jakob Ignaz Hittorff, Leo von Klenze, Karl Friedrich Schinkel[8], Friedrich Wilhelm Ludwig Stier. Invece la conoscenza diretta delle architetture dell'Ellade procedette pi• lentamente, nonostante il grande interesse manifestato dalla cultura europea per il Partenone. Questo in quanto la Grecia era, nel XVIII secolo, ancora un possesso ottomano e quindi difficilmente raggiungibile. La possente immagine del dorico arcaico, senza base, con il fusto delle colonne scalanato, rastremato e gonfiato dall'entasis ed il primitivo capitello, cominciƒ ad affermarsi, con grande variet„ e libert„ di interpretazione,[9] nei progetti e nelle realizzazioni di diversi architetti tra XVIII e XIX secolo e nelle teorizzazioni degli intellettuali, superando la generale avversione dei secoli precedenti. In particolare Marc-Antoine Laugier riconobbe nel dorico arcaico le tracce dell'origine lignea dell'ordine e quindi principio di tutta l'architettura.[10] Piranesi, sbagliando, ne ricondusse l'origine all'ordine tuscanico degli etruschi, attribuendogli comunque una grande importanza. Claude-Nicolas Ledoux[11] e John Soane, videro nella semplificazione e nella severit„ del dorico lo strumento per attuare un'architettura di volumi, slegata dalle regole accademiche, facendolo diventare, forse inconsapevolmente, una tappa verso un'architettura senza ordini. Tale accezione del dorico, come massima semplificazione del sistema degli ordini, ebbe applicazioni anche dopo il periodo neoclassico: per esempio nell'opera di Adolf Loos, nell'architettura del nazional-socialismo ed in alcune opere del post modernismo di fine XX secolo.
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Orto botanico di Palermo, uno dei primi esempi di neodorico in Italia
Cinergy Building a Cincinnati
Il dibattito sulla policromia Lo studio accurato dei resti monumentali lasciati degli antichi greci, provocƒ la scoperta che le membrature non erano originariamente di pietra lasciata a vista, ma ricoperte da stucchi vivacemente colorati di ocra, rosso, blu, verde e oro. Tale scoperta fu la causa di un vivace dibattito all'interno soprattutto della cultura architettonica francese. Tra i primi in tale scoperta furono, all'inizio del XIX secolo, Charles Robert Cockerell e Otto Magnus von Stackelberg che indagarono i frontoni di Egina. Uno dei protagonisti di tale scoperta fu comunque Jakob Ignaz Hittorff che sulle orme di L†on Dufourny, scopr… a Selinunte tracce di stucco colorato su elementi architettonici e scultorei e fu tra i primi a dare evidenza alla policromia dell'architettura greca, tentando di ricostruirne il reale aspetto in alcuni acquarelli, che fecero un certo scalpore, segnando la crisi delle candide visioni di Johann Joachim Winckelmann o di Antonio Canova.[12] Hittorff dedicƒ alla policromia anche i suoi studi teorici ( Architecture polychrome chez les Grecs, 1830) e tentƒ anche di applicarla nell'interno della chiesa di San Vincenzo de' Paoli a Parigi. Relativamente all'applicazione della policromia nell'architettura neogreca le sperimentazioni furono invece poche e limitate generalmente agli interni. Da citare alcune sale interne della Gipsoteca di Monaco di von Klenze. In effetti il polocromismo metteva in dubbio i principi stessi dello stile, basato su una concezione purista di forme semplici e perfette, risalente a Winckelmann, che non tollerava l'idea di un cromatismo cos… invadente ed acceso.
Note [1] L'opera completa in quattro volumi, di James Stuart e Nicholas Revett, fu lo strumento essenziale attraverso il quale gli architetti europei conobbero l'architettura greca, attraverso disegni precisi e scrupolosi. [2] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1981, voce "Neogreco". [3] G. Simoncini, Il ritorno all architettura greca, in "La fortuna di Paestum e la memoria moderna del dorico (1750-1830)", Centro DI, Firenze 1986. [4] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, op. cit., voce "Neogreco". [5] R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, Martellago 2001, p. 305. [6] Giorgio Simoncini, Ritorni al passato nell'architettura francese: fra Seicento e primo Ottocento, 2001, pag. 166-170, ISBN 8816405600. [7] J.J. Winckelmann, Osservazioni sull'architettura degli antichi templi di Girgenti in Sicilia , 1759. (http:/ / books.google.it/ books?id=_zFGAAAAYAAJ&pg=PA263&lpg=PA263& dq=Winckelmann+osservazioni+girgenti&source=bl&ots=LOph_jOURl& sig=YMpjJQfOfdgeLGQETCvhG6lmZCQ&hl=it#v=onepage&q=Winckelmann osservazioni girgenti&f=false) [8] Schinkel fu in Sicilia nel 1804: vd. Maria Giuffr†, Schinkel e la Sicilia, in "The time of Schinkel and the age of Neoclassicism between Palermo and Berlin", 2006, I SBN 8887669481. [9] Giorgio Simoncini, op. cit , 2001, pag. 176-177. [10] Giorgio Simoncini, op. cit , 2001, pag. 186-187. [11] Giorgio Simoncini, op. cit , 2001, pag.183 €
Architettura neogreca
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[12] M. Cometa, L'architettura italiana tra policromia e storicismo, in "Italia e Italie. Fra Rivoluzione e Restaurazione, Atti del Convegno di Studi", 1999.
Bibliografia ‚ R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari 1999. ‚ R. Middleton, D. Watkin, Architettura. Ottocento, Martellago (Venezia) 2001. ‚ N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1981.
Voci correlate ‚ Architettura neoclassica ‚ Architettura greca
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Revival architecture
Palladianesimo Il palladianesimo o architettura palladiana € uno stile architettonico ispirato alle opere e ai disegni dell'architetto veneto Andrea Palladio (1508 • 1580). Sebbene il termine palladiano si riferisca sia all'opera del maestro veneto che agli stili da questo derivati, il palladianesimo (o pi• propriamente neopalladianesimo) € un'evoluzione delle idee originali di Palladio. Lo sviluppo del palladianesimo come stile autonomo iniziƒ nel XVI secolo e continuƒ fino alla fine del XVIII secolo, durante il quale influ… notevolmente sull'architettura neoclassica. In breve tempo, il palladianesimo si estese dal Veneto a tutta l'Europa e ad altre parti del mondo.
Progetto di villa con portico sovrapposto, dal libro IV de I quattro libri dell'architettura di Andrea Palladio, in un'edizione economica pubblicata a Londra nel 1736
Nel Regno Unito il neopalladianesimo iniziƒ ad essere molto popolare a met„ del XVII secolo, dove arrivƒ con le opere di Inigo Jones. In Gran Bretagna rimpiazzƒ il barocco come formula di rinnovamento del lessico architettonico utilizzato nell'antichit„. All'inizio del secolo successivo questo stile diventƒ di moda, non solo in ambito britannico, ma anche nella maggioranza dei paesi nordeuropei. Pi• tardi, quando iniziƒ il suo declino in Europa, lo stile riscosse un grande successo nell'America settentrionale, con esempi di altissimo livello negli edifici disegnati da Thomas Jefferson.
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Architettura di Andrea Palladio Per comprendere lo sviluppo del Palladianesimo € necessario analizzare l'opera di Palladio e i suoi fondamenti costruttivi.
Caratteristiche principali La quasi totalit„ dell'opera di Andrea Palladio si trova nel Veneto: fra queste, vanno segnalate alcune ville di Vicenza (tra le quali Villa Almerico Capra detta la Rotonda, uno dei suoi capolavori), Villa Badoer e la Chiesa del Redentore di Venezia. Tanto nei suoi trattati quanto negli edifici che progettƒ, Palladio segu… i principi dell'opera dell'architetto romano Vitruvio, sviluppati da Leon Battista Alberti nel XV secolo: fondamentale € il rispetto delle proporzioni matematiche e della ricchezza degli ornamenti che caratterizzano l'architettura romana e che successivamente, nel XVI secolo, furono ripresi dall'architettura rinascimentale[1].
Lo stile palladiano originale a Villa Godi: progetto di Palladio, pubblicato nei Quattro libri dell'architettura (1570). Le ali dell'edificio sono strutture agricole che non fanno parte della villa. La variazione di questi elementi, nel XVIII secolo, diventƒ una delle caratteristiche fondamentali del neopalladianesimo.
Palladio combinƒ liberamente molti degli elementi del linguaggio classico, rispettando le esigenze derivanti dalla posizione dell'edificio e dalle sue necessit„ funzionali. Da questo punto di vista, in particolare, lo si puƒ considerare un architetto manierista, anche se allo stesso tempo Palladio rispettƒ la ricerca rinascimentale delle proporzioni armoniche, conservando nelle facciate che disegnƒ un'eccezionale eleganza basata sulla semplicit„ • anche austera • e sulla serenit„ compositiva. Palladio progettava sempre le sue ville in funzione dell'ubicazione. Se l'edificio doveva sorgere su una collina, come ad esempio nel caso di villa Almerico Capra, le facciate venivano disegnate in modo da permettere a chi vi risiede di godere di un buon panorama da qualunque angolo della casa. Allo stesso tempo, perƒ, in questi casi nelle sue opere veniva spesso moltiplicato l'uso del pronao, utilizzato a villa Almerico Capra su tutte le quattro facciate, per permettere agli occupanti di guardare il paesaggio restando al riparo dal sole, come succede ancora con alcuni portici utilizzati nell'architettura contemporanea nordamericana. In alcuni altri casi, Palladio usava la ‚loggia apertaƒ in sostituzione dei portici. La loggia palladiana puƒ essere descritta come un portico incassato, una stanza autonoma le cui pareti sono aperte verso gli altri elementi e si concludono sul frontone. In alcuni casi un'altra tribuna veniva posta su un secondo piano, sopra la loggia d'ingresso, creando cos… l'elemento noto come ‚doppia loggiaƒ. In certi casi le logge o le tribune trovavano posto sulla facciata per mezzo di un basamento. Nell'edificio centrale di Villa Godi la loggia € usata come punto focale al posto del portico, che talvolta in altre situazioni si chiude con due arcate simmetriche ai lati[2].
Palladianesimo Palladio era solito usare come modello per le sue ville il prospetto dei templi romani. Ma l'influenza di questo tipo di edificio classico non si limita unicamente a questo: la pianta cruciforme, utilizzata ad esempio a Villa Almerico Capra, era ricavata dall'architettura romana e successivamente € stata considerata un ‚marchio di fabbricaƒ del maestro veneto. Le ville palladiane, in genere, erano costruite su tre livelli: un basamento rustico che conteneva le stanze della servit• e gli appartamenti secondari al livello inferiore; un piano nobile al quale si arrivava passando attraverso il La pianta cruciforme di Villa Capra, con un portico su ciascuna facciata. portico, con scale esterne che davano accesso all'atrio e agli appartamenti principali; un mezzanino con camere secondarie e il resto delle camere da letto. Le dimensioni interne delle ville erano studiate su semplici proporzioni matematiche come 3:4 o 4:5, alle quali si adeguavano i rapporti di tutte le stanze. In precedenza altri architetti avevano utilizzato queste formule matematiche per dotare gli edifici di equilibrio interno e per raggiungere la simmetria nelle facciate, ma Palladio, nei suoi progetti, utilizzƒ per primo questa formula per la struttura dell'intero edificio, per evitare che gli elementi stridessero e che le ville, generalmente quadrate, mancassero di armonia[3]. Le proporzioni non erano insomma solo un mezzo per risolvere un problema architettonico, ma anche la base per un sistema organizzato di disposizione delle strutture delle abitazioni private. Queste strutture simmetriche e modellate sulla forma di un tempio presentavano inoltre due ali laterali ugualmente simmetriche, ma pi• basse, che partivano dall'edificio centrale: le barchesse, che venivano utilizzate per alloggiare cavalli o altri animali animali e per conservare i prodotti prodotti in magazzini o granai. Palladio infatti infatti credeva fermamente fermamente nella doppia finalit„ delle ville, che al tempo stesso dovevano assolvere alla funzione di struttura agricola e a quella di abitazione dell'alta borghesia e dell'aristocrazia, dunque anche con funzioni di rappresentanza. Le barchesse tuttavia, spesso staccate e collegate alle ville da colonnati, non erano concepite solo come complementi funzionali: nei progetti di Palladio queste strutture erano studiate anche per fungere da elemento decorativo, di accentuazione della villa, anche se in nessun caso venivano considerate parte integrante dell'edificio principale. Questa tendenza fu sviluppata in seguito dai seguaci di Palladio, che fecero diventare le barchesse uno degli elementi del corpo centrale[4].
Trattati di Palladio Non c'€ dubbio che lo studio degli edifici di Palladio sia stato fondamentale per la successiva evoluzione del palladianesimo. I suoi scritti hanno evidentemente influito sulla rapidit„ della diffusione delle sue L'Ospedale di Greenwich, esempio del palladianesimo inglese teorie nel resto d'Europa e in Nordamerica. Gli architetti palladiani che non avevano visitato l'Italia avevano in tal modo a disposizione uno strumento di lavoro originale sul quale modellare le proprie concezioni. Le due opere fondamentali di Andrea Palladio sono: ‚ Le antichit‚ di Roma (Venezia 1554): studio sulla struttura urbana dell'Antica Roma.
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‚ I quattro libri dell'architettura (Venezia 1570): trattato che ottenne un notevole successo e fu diffuso in numerose ristampe e traduzioni nei due secoli successivi. L'opera € cos… suddivisa: ‚ I libro: tratta la scelta scelta dei materiali, materiali, il modo di costruire costruire,, le forme degli ordini ordini architetton architettonici ici in tutte le loro parti parti ‚ II libro: riporta i disegni disegni delle costruzioni costruzioni realizzat realizzatee da Palladio. Tali Tali raffigurazioni raffigurazioni talvolta talvolta si discostano discostano dall'edificio costruito, perch† risentono di un processo di idealizzazione e adeguamento al linguaggio maturo del maestro ‚ III libro: libro: descrive descrive la maniera maniera di di costruire costruire strade, strade, ponti, ponti, piazze piazze e basilic basiliche he ‚ IV libro: libro: contiene contiene i rilievi rilievi di un gran numero numero di di edifici edifici antichi. antichi. Una rilevante influenza nella diffusione dello stile palladiano tra gli architetti nordeuropei[5] la ebbe anche il trattato L'idea dell'architettura universale (1615) di Vincenzo Scamozzi, allievo di Palladio e figura pi• importante dell'architettura nell'area veneziana dopo la morte del maestro.
Le finestre palladiane Le finestre palladiane, serliane o veneziane furono utilizzate ampiamente nelle opere giovanili di Palladio. Consistono in una grande finestra centrale sovrastata da un arco semicircolare retta da piccoli capitelli che fanno da base a una trabeazione e si trovano sopra i pilastri, che racchiudono a loro volta altre due finestre pi• piccole. Nella Biblioteca Marciana di Venezia, una variante di Jacopo Sansovino rimpiazza i pilastri con due colonne.
La finestra palladiana, o serliana, nell'opera di Andrea Palladio. Dettaglio di un disegno del Palazzo della Ragione di Vicenza, da I quattro libri dell'architettura, in un'edizione economica pubblicata a Londra nel 1736
In realt„, perƒ, definire ‚palladianeƒ o ‚venezianeƒ queste finestre non € corretto: la prima traccia di questo elemento nell'architettura risale a Donato Bramante e successivamente Sebastiano Serlio (1475 • 1554) 1554) le citƒ nel suo trattato in sette tomi Tutte l'opere d'architettura et prospetiva, nel quale studia gli ideali stilistici di Vitruvio e dell'architettura romana e ne valuta l'applicabilit„ all'architettura rinascimentale. L'uso che ne consiglia Serlio € una galleria di grandi finestre affiancate da aperture minori rettangolari, un motivo apparso per la prima volta negli archi trionfali dell'Antica Roma.
Palladio usƒ questo elemento in numerosi edifici, fra i quali va segnalato il caso della Basilica Palladiana (nome con cui € oggi noto il Palazzo della Ragione di Vicenza). Le finestre palladiane caratterizzano anche gli ingressi di Villa Godi e Villa Forni Cerato, e si deve probabilmente all'uso estensivo di questo elemento nel Veneto l'uso del termine ‚finestra venezianaƒ, o pi• semplicemente ‚venezianaƒ. Ad ogni modo, questo motivo € probabilmente diventato la caratteristica dell'architettura palladiana pi• frequentemente ripresa dagli stili architettonici successivi derivati dal palladianesimo.[6]
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Una finestra palladiana della fine del XVIII secolo, secondo una rilettura neoclassica di Robert Adam.
Diffusione del palladianesimo L'influenza di Palladio nell'architettura occidentale € stata enorme. In particolare, il palladianesimo € stato determinante nella tradizione anglosassone, con la conseguenza che tanto nell'architettura coloniale nordamericana che in quella inglese, in territori ai quattro angoli del mondo come India, Cina e Australia, si possono trovare progetti derivati da quelli dell'architetto veneto.
Il Palladianesimo inglese: la Queen's House, a Greenwich, € la prima villa neopalladiana in Inghilterra. La costruzione dell'edificio, basato su un progetto di Inigo Jones, iniziƒ nel 1616.
Dopo la pubblicazione nel 1570 de I quattro libri dell'architettura, durante il XVI secolo molti architetti di tutta Europa visitarono l'Italia per analizzare in situ l'opera di Palladio. Quest'influenza si tradusse in opere quando questi architetti tornarono nei propri Paesi di origine, adattando lo stile palladiano alle differenti condizioni climatiche e topografiche e alle richieste dei committenti. Cos… l'ideale palladiano si diffuse in ogni parte d'Europa, raggiungendo l'apice della popolarit„ nel XVIII secolo, prima in Inghilterra e in Irlanda e successivamente negli Stati Uniti[7]. Allo stesso tempo, serv… da base per il neoclassicismo della fine del XVIII secolo e dell'inizio del XIX.
Origini
Uno di questi studiosi era l'architetto inglese Inigo Jones, che fu direttamente responsabile dell'importazione dell'influenza palladiana in Gran Bretagna[8]. Il palladianesimo di Jones e dei suoi contemporanei, come quello dei suoi allievi, € uno stile che ricerca principalmente l'estetica della facciata: di conseguenza le formule matematiche di distribuzione interna degli edifici non furono mai applicate rigidamente. Numerose ville di campagna in questo stile furono realizzate in Inghilterra fra il 1640 e 1680, come, per citare un esempio, la Wilton House: si tratta di edifici che seguono il modello dei progetti palladiani realizzati da Jones per la Queen's House di Greenwich, la Banqueting House di Whitehall e il palazzo reale, mai completato, voluto a Londra da Re Carlo I[9].
Palladianesimo Ad ogni modo, i progetti palladiani basati sulle opere di Inigo Jones venivano accostati troppo al regno di Carlo I per sopravvivere alla guerra civile. Con la restaurazione degli Stuart il palladianesimo di Jones fu rimpiazzato dai progetti barocchi di architetti come William Talman, John Vanbrugh e Nicholas Hawksmoor, ma anche da quelli del suo allievo John Webb[10].
Neopalladianesimo Lo stile barocco, popolare nell'Europa continentale, non ottenne mai grande successo presso il pubblico britannico. Quando, nei primi trent'anni del XVIII secolo, furono pubblicati quattro libri sulla semplicit„ e sulla purezza dell'architettura classica, il barocco fu quasi definitivamente abbandonato. I quattro libri sono: Il Neopalladianesimo: la facciata sud della 1. Vitruvius Britannicus, pubblicato da Colen Campbell, 1715 (ma Stourhead House, progettata da Colen Campbell e alcuni volumi successivi fecero la loro comparsa pi• tardi, nel corso completata nel 1720. Il progetto si basava su del XVIII secolo) quello di Villa Emo, una delle ville palladiane. 2. The Architecture of Palladio in Four Books, una versione de I quattro libri dell'architettura curata da Giacomo Leoni, 1715 3. De re aedificatoria, una versione del libro di Leon Battista Alberti curata da Giacomo Leoni, 1726 4. The Designs of Inigo Jones... with Some Additional Designs, pubblicato in due volumi da William Kent, 1727
Il pi• popolare di questi libri fra l'alta borghesia e l'aristocrazia inglese fu Vitruvius Britannicus di Colen Campbell, a sua volta architetto. Il libro conteneva essenzialmente studi sugli edifici inglesi ispirati ai grandi architetti, da Vitruvio a Palladio: il primo tomo riportava principalmente opere di Inigo Jones, ma nei volumi successivi furono introdotti disegni e progetti dello stesso Campbell e di altri architetti del XVIII secolo. Gli autori di questi quattro libri, che diedero una spinta decisiva alla rinascita del palladianesimo in Inghilterra, divennero ben presto di moda, ottenendo un discreto seguito fra gli architetti dell'epoca. Per la notoriet„ procuratagli dal suo libro, Colen Campbell fu scelto come architetto dal banchiere Henry Hoare I, che gli commissionƒ la Stourhead House, un capolavoro che ispirƒ decine di edifici simili in tutta l'Inghilterra. A capo della nuova scuola architettonica vi era l'aristocratico Richard Boyle, III conte di Burlington - noto nei paesi anglofoni come l'architect earl, l'"architetto conte" - che vedeva nel barocco un simbolo dell'assolutismo dei paesi stranieri. Nel 1729 Burlington progettƒ con William Kent la Chiswick House, una rivisitazione di Villa Almerico Capra dalla quale perƒ erano stati esclusi gli elementi e gli ornamenti del XVI secolo. La scarsa presenza di ornamenti sarebbe diventata una delle caratteristiche del neopalladianesimo. Il neopalladianesimo: la facciata est della Stourhead House. Entrambe le immagini sono tratte da Vitruvius Britannicus
Nel 1734 Kent e Burlington disegnarono uno degli esempi pi• raffinati di villa neopalladiana, Holkham Hall, a Norfolk. Il corpo principale della villa seguiva quasi interamente i dettami di Palladio, ma le ali basse e separate nell'opera del maestro veneto - acquistarono un ruolo pi• importante. Kent le fece diventare una parte annessa all'edificio principale, ne escluse l'uso come ricovero di animali domestici e le elevƒ a un'importanza quasi identica a quella del corpo principale. Il differente uso delle ali, che spesso erano adornate con portici e frontoni, fece s… che il palladianesimo inglese fosse considerato uno stile a s† stante, e non solo un'imitazione delle opere palladiane.
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Palladianesimo Gli stili architettonici tuttavia si evolvono di continuo, cambiando per adeguarsi alle richieste dei committenti. Quando nel 1746 John Russell, duca di Bedford, decise di ricostruire Woburn Abbey, scelse lo stile palladiano, il pi• popolare in quell'epoca. L'incarico fu affidato a Henry Flitcroft, un allievo di Burlington. I progetti di Flitcroft, di natura palladiana, probabilmente non sarebbero stati riconosciuti come tali dallo stesso Palladio: il corpo centrale € piccolo e il portico a tre vani solo abbozzato e chiuso, Il Palladianesimo inglese: Woburn Abbey, progettata da Henry Flitcroft, allievo di a differenza delle logge palladiane. Le due Burlington, nel 1746. La struttura centrale non € pi• a s† stante: le ali adesso sono grandi ali, che ospitano numerosi elevate ad una rilevanza quasi pari ad essa, e le strutture per il bestiame che concludevano l'edificio nei progetti di Palladio adesso fanno evidentemente parte appartamenti, rimpiazzano i muri o i della facciata. colonnati che in un progetto di Palladio avrebbero portato alle strutture per il lavoro agricolo; queste ultime, inoltre, sono alte quanto il corpo centrale e sono dotate di finestre palladiane, per evocare il tocco originale del maestro veneto. Questa evoluzione dello stile era destinata ad essere ripetuta in innumerevoli ville e municipi in Gran Bretagna per pi• di un secolo a venire, prima del declino che si verificƒ durante l'et„ vittoriana e del ritorno nelle mode architettoniche all'inizio del XX secolo, quando fu scelta da Edward Blore per la ristrutturazione di Buckingham Palace (1913). Nelle strutture in questo stile, spesso le ali erano a loro volta dotate di portici ciechi e pilastri, quasi in competizione per importanza col corpo centrale, o comunque in una forma di suo complemento. Un'evoluzione assolutamente lontana dai progetti di Palladio, a quel punto vecchi di due secoli. In questa fase dell'evoluzione del neopalladianesimo, le case palladiane all'inglese non erano pi• i piccoli e raffinati rifugi per i fine settimana dell'opera originale di Palladio: non pi• villette, ma centri di potere da dove i whig controllavano la Gran Bretagna. Man mano che lo stile andava evolvendosi, le proporzioni matematiche del tocco originale del maestro veneto venivano abbandonate, passando da una struttura quadrata, per lo pi• cruciforme, con ali di supporto, ad una concezione in cui la lunghezza della facciata era l'elemento di maggior prestigio: il risultato era la nascita di ville che, per dare un'impressione di grandezza, e dunque di potere, avevano facciate sterminate, ma erano costituite da una sola stanza in profondit„.
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Palladianesimo irlandese
Il palladianesimo irlandese: la Russborough House, realizzata in Irlanda nel 1826. Progettata dall'architetto tedesco Richard Cassels intorno al 1750, si avvicina di pi• allo stile originale di Palladio di quanto facciano i modelli di ville costruite nello stesso periodo in Inghilterra, come ad esempio Woburn Abbey
Durante il periodo neopalladiano, in Irlanda si utilizzava questo stile anche per abitazioni pi• modeste. L'architettura palladiana irlandese, d'altro canto, ha alcune piccole differenze da quella inglese. Come negli altri Paesi, anche la versione irlandese del palladianesimo si discosta dagli ideali di Palladio per essere adattata ai tempi e ai committenti, ma qui lo stile si avvicina di pi• a quello del maestro veneto. Un'aderenza maggiore all'opera originale, questa, dovuta forse alle caratteristiche degli architetti, che si ispiravano pi• agli edifici presenti in Italia che all'evoluzione del palladianesimo in corso in Inghilterra, o forse al pi• lento progredire dei gusti e delle mode in Irlanda, una realt„ meno cosmopolita di quella inglese. Ad ogni modo, anche qui lo stile palladiano sub… un adattamento a causa delle condizioni meteorologiche, evidentemente pi• umide e fredde di quelle
italiane. Uno dei primissimi architetti palladiani in Irlanda fu Edward Lovett Pearce (1699 • 1733), che diventƒ rapidamente uno dei leader del nuovo movimento architettonico nel suo paese. Cugino e in una prima fase allievo di John Vanbrugh, si allontanƒ dallo stile barocco nel periodo di tre anni trascorso in Francia e in Italia per studiare architettura. Tornato in Irlanda, realizzƒ alcuni fra i primi esempi del palladianesimo irlandese, a partire dal Palazzo del Parlamento di Dublino. Pearce fu un architetto molto prolifico e fra gli altri progetti firmƒ la facciata sud della Drumcondra House (1727) e Cashel Palace (1728). L'esempio forse pi• alto del palladianesimo irlandese, perƒ, giunse ancora una volta da un italiano, Alessandro Galilei (1691 • 1737), che per realizzare la Castletown House, nei pressi di Dublino, utilizzƒ le proporzioni matematiche impiegate da Palladio, ispirando con il proprio progetto quello della Casa Bianca a Washington. Altri esempi da segnalare sono la Russborough House, progettata da Richard Cassels, un architetto di origini tedesche che firmƒ anche i L'ingresso del Palazzo del Parlamento irlandese, progetti originali del Rotunda Hospital di Dublino e della Florence costruito a Dublino a partire dal 1729 Court, nella contea di Fermanagh. Le ville di campagna irlandesi in stile palladiano sono spesso decorate con stucchi rococƒ, in molti casi opera dei fratelli Lafranchini, che li rendono pi• appariscenti dei castigati interni realizzati nello stesso periodo in Inghilterra. Nel XVIII secolo fu ristrutturata o costruita ex novo una larga porzione di Dublino, tanto che l'impronta georgiana impressa sulla citt„, a dispetto delle pretese dei nazionalisti irlandesi, € tuttora enorme; fino a tempi recenti Dublino era una delle poche citt„ del mondo nelle quali si potevano trovare eleganti villette georgiane tardosettecentesche in pessime condizioni. Altrove in Irlanda, in particolare dal 1922, il piombo fu rimosso dai tetti delle ville palladiane per essere rivenduto. Nella provincia irlandese si possono incontrare tuttora molte case palladiane senza tetto.
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Palladianesimo nordamericano L'influenza di Palladio nel Nordamerica € evidente pi• o meno dai primi tempi dell'architettura coloniale statunitense. La prima traccia perfettamente identificabile risale al 1749, quando Peter Harrison ricavƒ il suo progetto per la biblioteca Redwood a Newport, nel Rhode Island, elaborando i disegni contenuti ne I quattro libri dell'architettura di Palladio; circa un decennio dopo, ancora Harrison si ispirƒ a Palladio per il progetto del Brick Market, anche in questo caso a Newport. L'architetto dilettante Thomas Jefferson (1743 • 1826), 1826), che pi• tardi sarebbe diventato il terzo presidente degli Stati Uniti d'America, disse che I quattro libri di Palladio erano la sua Bibbia. Jefferson apprezzava Il Palladianesimo negli Stati Uniti: la Rotunda molto gli ideali stilistici di Palladio, e i suoi progetti per la tenuta dell'universit„ della Virginia, progettata in stile Monticello e per l'universit„ della Virginia erano basati su disegni tratti palladiano da Thomas Jefferson. dai libri di Palladio. Comprendendo il significato di potere politico contenuto nell'imponenza dei palazzi dell'Antica Roma, Jefferson progettƒ molti edifici pubblici utilizzando lo stile palladiano. Il progetto di Monticello (ristrutturato fra il 1796 e il 1808) € basato abbastanza evidentemente su quello di Palladio per Villa Almerico Capra, ma puƒ essere definito un esempio di architettura georgiana coloniale. La Rotunda dell'universit„ della Virginia, che si ispira direttamente al Pantheon di Roma e ne prende il nome in alcuni casi, € evidentemente palladiano sia dal punto di vista stilistico che concettuale[11] In Virginia e nella nella Carolina Carolina del Nord e del Sud, gli stabili annessi a molte molte piantagioni sono palladiani: sono palladiani: tra gli esempi si possono citare la Stratford Hall Plantation, la Westover Plantation e la Drayton Hall, Hall, tutte e tre nei pressi di Charleston, nella Carolina del Sud. Si tratta di esempi di architettura coloniale statunitense statunitense classica: classica: il tocco tocco palladiano di questi progetti fu possibile possibile grazie alla dif fusione fusione di incisioni dell'opera del maestro veneto e dei suoi seguaci, che permisero alle maestranze, agli architetti e ai committenti di di avere un rif erimento erimento di di prima prima mano, se volevano ispirarsi all'architettura europea. Caratteristica del palladianesimo in America fu il ritorno del portico d'ingresso, che • negli Stati Uniti come era stato in Italia nel XVI secolo • rispondeva all'esigenza di proteggere l'ingresso dal sole; il portico di varie forme e dimensioni diventƒ un elemento caratterizzante dell'architettura coloniale statunitense. Se il portico, spesso chiuso, nell'Europa settentrionale era diventato un mero simbolo (a volte semplicemente suggerito per mezzo di pilastri, altre • soprattutto negli esempi della fase terminale del palladianesimo inglese • addirittura adattato ad ingresso secondario per le carrozze), negli Stati Uniti questo elemento architettonico riacquis… il ruolo che gli era stato attribuito nei progetti palladiani originali. A Thomas Jefferson l'essere stato il secondo inquilino della Casa Bianca, realizzata da James Hoban in stile palladiano, deve aver fatto un piacere particolare. Hoban, che firmƒ il progetto esecutivo dell'edificio poi costruito fra il 1792 e il 1800, si ispirƒ dichiaratamente a Castletown e alla Leinster House di Richard Cassels. Hoban, nato a Callan, nella contea di Kilkenny, nel 1762, aveva studiato architettura a Dublino, dove la Leinster House, costruita nel 1747, veniva allora considerata uno degli esempi pi• riusciti dell'architettura locale. Lo La Casa Bianca, progettata da James Hoban, che stile palladiano della Casa Bianca € interessante per il suo essere quasi aveva studiato lo stile palladiano in Irlanda una forma precoce di neoclassicismo, in particolare nella facciata meridionale, che ricorda molto da vicino il progetto che James Wyatt firmƒ nel 1790 per Castle Coole, anche in
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questo caso in Irlanda. Per ironia, la facciata sud ha un piano in meno della Leinster House, mentre la facciata sud ne ha uno in pi• di Castle Coole. Ancora nella facciata sud vi € una scala esterna, che rende l'edificio ancora pi• palladiano. Castle Coole, secondo il critico architettonico Gervase Jackson-Stops, € ‚il culmine della tradizione palladiana, non ancora neoclassico in senso stretto per le sue decorazioni sobrie e la sua elegante austerit„" [12]. Lo stesso si puƒ dire di molti degli edifici realizzati in stile palladiano negli Stati Uniti. Uno degli adattamenti del palladianesimo che fu condotto in Nord America € lo spostamento del piano nobile: nei progetti statunitensi fu trasferito al pianterreno, mentre in Europa si trovava sopra un piano ‚di servizioƒ, destinato insomma a stanze minori. Il piano ‚di servizioƒ, nei casi in cui veniva realizzato, era adesso seminterrato: questo eliminƒ l'esigenza di realizzare una scalinata esterna che conducesse all'ingresso principale, come succedeva nei progetti originali di Andrea Palladio. Questo spostamento era destinato a diventare una delle caratteristiche degli stili neoclassici che rimpiazzarono il palladianesimo. Gli unici due edifici realizzati negli Stati Uniti nel periodo coloniale (1607-1776) che richiamano con certezza i disegni de I quattro libri sono la Hammond-Harwood House, realizzata ad Annapolis nel 1774 su un progetto di William Buckland, e la prima versione del Monticello di Thomas Jefferson (1770). Nel primo caso, la fonte d'ispirazione € Villa Pisani a Montagnana[13], mentre il progetto del secondo edificio si ispira a Villa Cornaro di Piombino Dese[13]. In un secondo tempo Thomas Jefferson copr… la facciata con altri elementi, e dunque oggi il progetto di Buckland € l'unico a riprodurre in tutto e per tutto l'architettura di Palladio.
Palladianesimo russo Il neoclassicismo in Russia che nella sua prima fase aveva attinto dalle idee dell'architettura francese della met„ del XVIII secolo, negli anni '70 e '80 del XIX secolo l'attenzione fu incentrata su varie interpretazioni del palladianesimo specialmente dall'Inghilterra e dall'Italia[14]. Uno dei primi esempi di villa palladiana costruite in Russia fu la reggia di Paolo I a Pavlovsk, nella sua versione originaria[15], opera dello scozzese Charles Cameron. Istituto Smol'nyj in un disegno del 1806 di
Il contributo principale fu tuttavia quello di Giacomo Quarenghi, Giacomo Quarenghi. architetto attivo in Russia, principalmente a San Pietroburgo, fra gli anni ottanta del XVIII secolo e gli anni dieci del XIX. Questi realizzƒ numerosi palazzi, fra i quali il Teatro dell'Ermitage (1782-1785) il cui interno € ispirato al Teatro Olimpico di Vicenza, e portƒ in auge un originale stile monumentale, d'ispirazione palladiana, che fu di riferimento per molti architetti che operavano in Russia. Fra questi Ivan Starov che realizzƒ il Palazzo di Tauride (1783 -1789), che in perfetta adesione alla tipologia della villa palladiana divenne riferimento per molte altre costruzioni patrizie. Nel 1798 Nikolaj Lvov aveva pubblicato in russo una versione ridotta de I quattro libri dell'architettura.
Declino A partire dagli anni settanta del XVIII secolo architetti come Robert Adam e William Chambers furono molto popolari, ma dal momento che traevano ispirazione da un grande numero di fonti classiche, comprese quelle dell'Antica Grecia, il loro stile fu definito neoclassico piuttosto che palladiano. In Europa il Palladianesimo sopravvisse fino alla fine del XVIII secolo, mentre in Nord America durƒ un po' di pi•. Successivamente il termine ‚palladianoƒ fu usato spesso a sproposito: in alcuni casi, ancora oggi, viene utilizzato per definire un edificio con pretese classiche di qualsiasi natura.
Palladianesimo
Palladianesimo postmoderno I motivi palladiani, e in particolare le finestre, tornarono di moda nell'architettura dell'epoca postmoderna. L'architetto Philip Johnson le usava di frequente come porte-finestre, ad esempio nei progetti per l'edificio che ospita la Scuola di Architettura dell'Universit„ di Houston (1985), per l'edificio di Boston noto con l'indirizzo 500 Boylston Street (1989) e il Museo della televisione e della radio, a New York (1991). Ieoh Ming Pei usƒ questo stile per l'ingresso principale della Torre della Banca di Cina, a Hong Kong (1985).
Note [1] Coppl Copplest estone one,, p. 250 [2] Coppl Copplest estone one,, p.2 51 [3] Coppl Copplest estone one,, p. 251 [4] Copplesto Copplestone, ne, p. p. 251-25 251-2522 [5] Mostra Mostra Scamozzi Scamozzi - Museo Palladio Palladio - Vicenza Vicenza (http:/ (http:/ / www.cisapalladio. www.cisapalladio.org/ org/ scamozzi/ scamozzi/ scamozzi1.htm) scamozzi1.htm) [6] (EN) Andrea Palladio, Caroline Constant. The Palladio Guide. Princeton Architectural Press, 1993. Pagina 42. [7] Coppl Copplest estone one,, p. 252 [8] HannoHanno-Wal Walter ter Kruft. Kruft. A History of Architectural Theory: From Vitruvius to the Present . Princeton Architectural Press, 1994. Pagina 230. [9] Coppl Copplest estone one,, p. 280 [10] Copplesto Copplestone, ne, p. 281 [11] Joseph Joseph C. Farber, Farber, Henry Henry Hope Hope Reed, Reed, Palladio's Architecture and Its Influence: A Photographic Guide, Dover Publications, 1980, ISBN 0-486-23922-5, 0-486-23922-5, p. 107 [12] Jackson-St Jackson-Stops, ops, pagina pagina 106. [13] Illustrazione tratta dal secondo libro, al capitolo XIV [14] [[Dmitry [[Dmitry Shvidk Shvidkovsk ovskyy (http:/ (http:/ / books.google. books. google.it/ it/ books?id=LQy9TJ2yOQEC&pg=PA289& books?id=LQy9TJ2yOQEC&pg=PA289&lpg=PA289& lpg=PA289& dq=Neoclassicism+first+ dq=Neoclassicism+first+drew+ drew+ on+French+ on+French+,+ ,+then+ then+absorbed+ absorbed+various+ various+interpretation+ interpretation+of+ of+palladianism,& palladianism,&source=bl& source=bl&ots=0fDd4-OgKM& ots=0fDd4-OgKM& sig=NUbTGwdnA_LwVByhkzO9tEuQbFk&hl=it& sig=NUbTGwdnA_LwVByhkzO9tEuQbFk& hl=it&sa=X& sa=X&ei=D0uYT6fXOoGD-waolpXxBg& ei=D0uYT6fXOoGD-waolpXxBg&ved=0CCIQ6AEwAA#v=onepage& ved=0CCIQ6AEwAA#v=onepage& q=Neoclassicism first drew on French , then absorbed various interpretation of palladianism,&f=false)], palladianism,&f=false)], Russian Architecture and the West , Yale University Press, New Haven, 2007, p. 289] [15] D. Shvidkov Shvidkovsky, sky, cit., cit., p. 260. (http:/ (http:/ / books.google. books. google.it/ it/ books?id=LQy9TJ2yOQEC&pg=PR5& books?id=LQy9TJ2yOQEC&pg=PR5&lpg=PR5& lpg=PR5&dq=Ivan+ dq=Ivan+Starov+ Starov+Russian+ Russian+ Architecture+and+ Architecture+and+the+ the+West& West&source=bl& source=bl&ots=0fDa5VXcKT& ots=0fDa5VXcKT&sig=VVbzoL3565X-uk5aiB84UaC6fxk& sig=VVbzoL3565X-uk5aiB84UaC6fxk&hl=it& hl=it&sa=X& sa=X& ei=L0JrT8CSFuuQ4gTq9LjfBQ&ved=0CCQQ6AEwAA#v=onepage& ei=L0JrT8CSFuuQ4gTq9LjfBQ& ved=0CCQQ6AEwAA#v=onepage&q=Ivan q=Ivan Starov Russian Architecture and the West&f=false) West&f=false)
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Palladianesimo
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Collegamenti esterni Palladianesimo inglese ‚ Il Neoclassicismo in Inghilterra (http:/ / icar.poliba.it/ storiacontemporanea/ seminari/ sorbo/ SORBO02.HTM) a cura di E. Sorbo (Politecnico di Bari) Monticello, edificio disegnato da Thomas ‚ (EN) Palladianesimo in Inghilterra (http:/ / www.britainexpress. Jefferson com/ architecture/ palladian.htm) ‚ (EN) Pagina ufficiale della Banqueting House di Whitehall (http:/ / hrp.org.uk/ banquet) ‚ (EN) Pagina ufficiale di Holkham Hall (http:/ / www.holkham.co.uk/ ) ‚ (EN) Pagina ufficiale della Woburn Abbey (http:/ / www.woburnestates.com/ ) ‚ (EN) Pagina ufficiale della Chiswick House (http:/ / www.english-heritage.org.uk/ filestore/ visitsevents/ asp/ visits/ Details.asp?Property_Id=100) Palladianesimo statunitense ‚ (EN) Architettura di Thomas Jefferson (http:/ / www.iath.virginia.edu/ wilson/ home.html) ‚ (EN) Pagina ufficiale di Monticello (http:/ / www.monticello.org/ )
Architettura georgiana Architettura georgiana € il nome dato nei paesi anglofoni agli
stili architettonici che si sono susseguiti fra il 1720 e il 1840, che prendono il nome dai quattro monarchi inglesi chiamati George. Rimpiazzando il Barocco di Christopher Wren, John Vanbrugh e Nicholas Hawksmoor per effetto della pubblicazione del Vitruvius Britannicus di Colen Campbell e dell'opera di Richard Boyle di Burlington, del suo allievo William Kent, di Thomas Archer e di Giacomo Leoni, si puƒ definire georgiano il Palladianesimo, lo stile gotico e il Rococƒ inglese. A partire dalla met„ degli anni Sessanta del XVIII secolo, un'ampia gamma di stili neoclassici ottenne successo in Inghilterra: fra gli architetti che utilizzarono questi stili si possono citare Robert Adam, James Gibbs, William Chambers, James Wyatt, Henry Holland e John Soane. Una casa georgiana a Salisbury
Architettura georgiana
55 L'architettura georgiana € caratterizzata dalle proporzioni matematiche utilizzate per determinare, ad esempio, l'altezza di una finestra in funzione della larghezza o la forma di una stanza. "Regolarit„", che implica simmetria, era la parola d'ordine, ad esempio, della facciata nei confronti della strada. I progetti georgiani usavano spesso elementi classici e un lessico decorativo derivato dall'Antica Roma o dall'Antica Grecia.
Un esempio di architettura georgiana: il Royal Crescent di Bath.
Caratteristiche dello stile erano l'uso di pietre o mattoni e l'impiego di portici per rendere pi• enfatici gli ingressi.
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Architecture
Architettura neogotica L'architettura neogotica fu, nella storia dell'arte occidentale, uno stile che intorno al XIX secolo reintrodusse le forme dell'architettura gotica. Queste ultime erano cadute in disuso dopo l'affermazione del Rinascimento e degli stili sviluppatisi in seguito. Il neogotico si affermƒ principalmente in Europa e in America settentrionale, sviluppandosi accanto ad altre correnti come il neoclassicismo.
Romanticismo e architettura Il neogotico € l'espressione diretta della cultura romantica che si diffuse in Europa a partire dalla fine del Settecento in contrapposizione all'Illuminismo. L'affermazione del sentimento in antitesi alla ragione e l'esaltazione, da parte del movimento tedesco Sturm und Drang, della libert„ del genio, indusse i romantici al rifiuto delle regole e dei modelli classici. Dapprima il neogotico si sviluppƒ in letteratura per poi affermarsi anche in campo architettonico.
Fonthill Abbey
La conseguente riscoperta del Medioevo, inteso come periodo di intensa spiritualit„ e di battaglie per l'affermazione dei popoli, portƒ ad una rivalutazione dell'architettura gotica, termine che fino ad allora aveva implicato un significato negativo, quello cio€ di arte dei barbari. In Inghilterra, caso unico in Europa, l'architettura medioevale aveva continuato a svolgere la propria influenza nei secoli, superando persino le contaminazioni palladiane introdotte da Inigo Jones a partire dal Seicento; ad esempio Christopher Wren (1632 - 1723) non aveva esitato a collocare robusti archi rampanti lungo la navata della Cattedrale di San Paolo a Londra, iniziata nella seconda met„ del XVII secolo. Quindi fu proprio oltremanica che l'architettura neogotica trovƒ l'humus culturale dal quale trarre vigore.
Architettura neogotica
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Neogotico inglese L'Inghilterra adottƒ il Neogotico come stile nazionale col nome di Gothic Revival: infatti, come detto, non si trattava tanto di una rinascita quanto di un risveglio. La data di riferimento comunemente scelta per la nascita di questo stile in Inghilterra € quella della costruzione della villa di Strawberry Hill, ubicata presso Londra. La villa € frutto di un ampliamento, realizzato nel 1750, di una struttura originaria con l'aggiunta di elementi della tradizione gotica, come la torre merlata e le volte a ventaglio realizzate all'interno. L'aspetto pi• interessante della villa perƒ € da ricercare nell'arredamento, eseguito da Horace Walpole e fortemente goticizzante nel disegno delle varie decorazioni, ma che risulta assai distante dall'autentico stile medioevale. L'eco di Strawberry Hill si diffuse comunque in tutta Europa, portando ad una rapida affermazione del Neogotico anche in altri paesi, come la Francia e la Germania. Interpretato come elemento di tradizione e continuit„, questo stile divenne per gli inglesi motivo di orgoglio nazionale, tanto da essere scelto per la Strawberry Hill ricostruzione dello stesso Palazzo del Parlamento, distrutto da un incendio nel 1834. Il progetto, avviato solo nel 1840 riprende il tema del Gotico perpendicolare, caratterizzato cio€ da un forte rigore geometrico; sorprende perƒ la simmetria decisamente classicheggiante del complesso che uniforma tutti i prospetti, in particolar modo quello posto lungo le sponde del Tamigi, sottolineando la formazione classica del suo progettista, l'architetto Charles Barry. Un ulteriore capitolo del Neogotico anglosassone si apre con la creazione dei giardini all'inglese, dove pi• chiaramente si riflette la cultura e il gusto romantico dell'epoca.
Architetture neogotiche in Inghilterra ‚ Fonthill Abbey, la casa - abbazia progettata da James Wyatt alla fine del Settecento. L'eccentrica residenza, che in origine avrebbe dovuto essere una rovina, con tanto di resti di un chiostro, fu ampliata con la costruzione di una grande torre a pianta ottagonale, alta circa 85 metri, che perƒ crollƒ nel 1825, adempiendo quindi al bizzarro disegno originale del suo committente; ‚ Palazzo del Parlamento, progettato da Charles Barry, con l'ausilio, per la parte gotica, dei disegni di August Pugin; l'imponente costruzione inglobƒ anche la Westminster Hall, costruzione Fonthill Abbey effettivamente gotica dell'XI secolo; ‚ Museo dell'Universit„ di Oxford, progettato e costruito a partire dal 1850 da Thomas Deane e Benjamin Woodward; elemento di spicco dell'intera costruzione € il salone interno, simile ad una navata di una cattedrale gotica, ma realizzato quasi completamente in metallo; ‚ All Saints in Margaret Street a Londra di William Butterfield, edificata a partire dal 1849;
Architettura neogotica ‚ Tower Bridge di Horace Jones e John Wolfe-Barry, dove le strutture portanti del ponte vengono ricoperte da torri in stile neogotico - vittoriano; ‚ Stazione di London St Pancras, di George Gilbert Scott e William Henry Barlow, a Londra; l'edificio, austero e solenne, reinterpreta i temi dell'architettura medioevale (come l'alta torre dell'orologio coperta da una svettante cuspide), ma vi abbina una particolare policromia riconducibile all'architettura italiana.
Neogotico francese In Francia il Neogotico si afferma in epoca romantica, quindi dopo Napoleone, dagli anni venti dell'Ottocento. Tuttavia la produzione architettonica risulta assai limitata, relegando questo stile soprattutto alla costruzione di chiese. I risultati pi• importanti invece si registrano nell'intensa opera di restauro dei grandi edifici gotici di Francia, di cui il principale artefice fu Viollet-Le-Duc. Egli interviene ad esempio sulla celebre Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, realizzando numerose statue per la facciata ed innalzando la svettante guglia al centro della chiesa; Viollet-Le-Duc infatti esegue i suoi interventi con l'intento di completare l'opera secondo il pensiero dei progettisti originari. Altri restauri importanti di Le-Duc sono quelli per la Sainte-Chapelle a Parigi, per la Basilica di V†zelay, per la cittadella medioevale di Carcassonne e per la Basilica di Saint-Denis, luogo di sepoltura dei regnanti francesi. Importante € anche il completamento della Cattedrale Notre-Dame di Rouen: per il tetto si sceglie di costruire una grande torre neogotica La guglia centrale della Cattedrale parigina di in metallo nonostante la tenace resistenza di Viollet-Le-Duc, fautore Notre-Dame invece di un intervento teso a completare la cattedrale seguendo gli intenti dei costruttori medioevali. La scelta annuncia in qualche modo gli albori dell'architettura del ferro, produzione artistica che si affermer„ in Francia proprio in questo periodo.
Architetture neogotiche in Francia ‚ Chiesa di Santa Clotilde a Parigi, alla quale l'architetto Christian Gau, nato a Colonia, dette una forma pi• vicina al Gotico tedesco che a quello francese; ‚ Sacrestia della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, di Viollet-Le-Duc e Jean-Baptiste-Antoine Lassus; ‚ Chiesa del Sacr†-Coeur a Moulins, costruita su progetto di Jean-Baptiste-Antoine Lassus a partire dalla met„ dell'Ottocento su modello della Cattedrale di Chartres.
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Architettura neogotica
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Neogotico tedesco ed austriaco Nonostante il fatto che l'arte gotica si sia sviluppata in Francia, € soprattutto in Germania che si concep… il revival delle forme gotiche come espressione di arte nazionale. Ciƒ accadde perch† i paesi di lingua tedesca vantavano una tradizione gotica plurisecolare. quindi normale che il Neogotico ebbe in Germania un grado di espansione abbastanza alto. In Germania, i pi• celebri fautori del Neogotico furono Karl Friedrich Schinkel e Friedrich Zwirner. I risultati pi• significativi del Il duomo di Colonia nel 1824, poco prima della ripresa dei lavori Neogotico tedesco consistono nella costruzione di alcuni municipi ( Rathaus) e nel completamento di diverse grandi chiese che i comuni medievali non avevano portato a termine. L'esempio pi• spettacolare € senza dubbio quello del Duomo di Colonia, sorto sul modello francese della cattedrale di Beauvais (sia a Beauvais che a Colonia, i lavori erano stati sospesi nel Cinquecento dopo l'erezione del coro e di pochi altri frammenti). Il progetto venne ripreso nel 1842 dopo il ritrovamento, avvenuto tra il 1814 e il 1816, di alcuni disegni originali. Peculiarit„ della Cattedrale di Colonia, oltre al forte verticalismo della struttura, € l'uso del ferro in alcune strutture portanti allo scopo di assicurare maggiore stabilit„ al grandioso edificio. In concorrenza con il completamento della chiesa di Colonia venne costruita ex novo la Votivkirche di Vienna. Completata verso la fine del XIX secolo, segue con estrema esattezza i canoni del gotico germanico. La costruzione € coerente e senza contraddizioni, a tal punto che € proprio la sua omogeneit„ stilistica a renderla tipica dell'et„ moderna: nel Medioevo, un progetto simile sarebbe inesorabilmente andato incontro ad interruzioni e ripensamenti. Un altro edificio famoso dell'Impero Austro-Ungarico € il Parlamento di Budapest: dopo il 1867 il governo ungherese, raggiunta l'autonomia dall'Austria, fece costruire il famoso palazzo lungo le rive del Danubio. L'edificio, unico nel suo genere, integra una enorme cupola alla maniera di Brunelleschi in un apparato di forme prettamente gotiche, con archi rampanti e pinnacoli.
La Votivkirche di Vienna in costruzione
Architetture neogotiche tedesche ed austriache ‚ Neues Rathaus a Monaco di Baviera (1867 - 1909) di Georg von Hauberrisser; ‚ Chiesa di St. Nikolai ad Amburgo, di George Gilbert Scott, completata nella seconda met„ dell'Ottocento e, all'epoca della costruzione, l'edificio pi• alto del mondo; ‚ Castello Neuschwanstein in Baviera, famosissimo maniero della fine del XIX secolo, con citazioni medioevali e gotiche; ‚ Votivkirche di Vienna; ‚ Rathaus di Vienna, di Friedrich von Schmidt, costruito tra il 1872 ed il 1883; ‚ Parlamento di Budapest.
Architettura neogotica
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Neogotico spagnolo Nel corso dell'Ottocento il Neogotico in Spagna non produce risultati particolarmente significativi con un'unica eccezione: le opere del catalano Antoni Gaud”. Tra queste la pi• significativa dal punto di vista del nostro studio € senza dubbio la Sagrada Fam”lia di Barcellona, una chiesa che riprende l'architettura gotica reinterpretandola nell'ottica della nuova corrente modernista. Inizialmente la chiesa avrebbe dovuto essere uno dei tanti edifici goticizzanti dell'epoca e fu cominciata da Francesc de Paula del Villar nel 1882. Gaud… intervenne nel progetto solo alla fine del 1883, modificando sostanzialmente il progetto originario: accentuƒ la verticalit„ del tempio con l'inserimento di altissime torri e, come un maestro di un cantiere medioevale, disegnƒ navate dalle forme totalmente innovative, con leggerissime colonne a sostegno di volte dalla geometria complicatissima.
Architetture neogotiche in Spagna
Il Palazzo Episcopale di Astorga
‚ Sagrada Fam”lia di Barcellona, di Antoni Gaud… la cui particolarit„, peraltro tipica delle grandi fabbriche gotiche medioevali, € di essere ancora in costruzione; in realt„ Gaud… fu un architetto del tutto originale e, per molti aspetti (sia costruttivi che di purezza nelle linee architettoniche), innovativo rispetto ai tempi. ‚ Palazzo episcopale di Astorga, fantasiosa costruzione progettata da Gaud… e realizzata sul finire dell'Ottocento.
Neogotico italiano Il Neogotico italiano segue quello francese. Tra i primi suoi esempi € doveroso ricordare il Castello di Pollenzo, nella omonima tenuta sabauda. Qui, in una iniziale residenza trecentesca, il re Carlo Alberto impiantƒ una moderna azienda agricola, ampliando l'originaria costruzione. Il risultato fu un castello in cui si assommano gli stili pi• svariati, dal neoromanico al neogotico, combinati tra loro nel rifacimento ottocentesco diretto da Pelagio Palagi ed Ernesto Melano: neogotica € pure la chiesa di San Vittore ad esso collegata. Altri importanti cantieri si aprono per il completamento delle maggiori chiese gotiche italiane, come quelli Il Caff€ Pedrocchi di Padova per la costruzione delle fredde facciate delle chiese fiorentine di Santa Croce (1857 - 1863) e Santa Maria del Fiore (1866 - 1887), disegnate rispettivamente da Niccolƒ Matas ed Emilio De Fabris. Ancora sul finire del secolo si completa la facciata della Cattedrale di Napoli, su progetto di Errico Alvino, mentre ai primissimi anni del Novecento risale la facciata gotica del Duomo di Arezzo. Caso singolare € quello del Duomo di Milano, la cui costruzione, avviata nel 1386, fu completata solo nell'Ottocento: gran parte delle guglie e
Architettura neogotica delle decorazioni architettoniche risalgono al periodo a cavallo tra il XVIII secolo e il XIX secolo e riprendono, solo per coerenza con l'impianto originario, lo stile gotico. Tuttavia, la facciata della cattedrale milanese, pur essendo costruita in piena epoca napoleonica, € l'elemento che pi• di ogni altro si distacca dalla tradizione gotica. In Italia, per tutto il secolo, il Neogotico sopravvive sino all'epoca del Liberty come stile pi• eclettico: € il caso ad esempio del Castello Mackenzie, la sontuosa dimora costruita su progetto di Gino Copped€ tra il 1893 e il 1905. Il Castello si presenta come uno stravagante miscuglio di stili e citazioni dell'architettura del passato: significativi sono i rimandi ai palazzi gotici della Toscana medioevale, come il Palazzo Comunale di Siena e il Palazzo Vecchio di Firenze.
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Basilischi neogotici della Galleria Parmeggiani, Reggio Emilia
Architetture neogotiche in Italia ‚ Caff€ Pedrocchi (e annesso Pedrocchino) di Padova, dove parti gotiche convivono con altre classicheggianti;[1] ‚ Bigattiera di villa Roncioni a San Giuliano Terme, presso Pisa, un edificio a carattere industriale realizzato da Alessandro Gherardesca sotto forma di un'abbazia e che riprende i temi pi• squisitamente anglosassoni del Neogotico;[2] ‚ Castello di Pollenzo, presso Bra, realizzato a partire dal 1844;
Facciata di Santa Croce, Firenze
‚ Complesso delle Cascine dette Margarie (Pelagio Palagi XIX sec.) e Serre (C. Sada, XIX sec.) nel parco del Castello Reale di Racconigi; ‚ Borgo Medioevale di Torino, su progetto di Alfredo d'Andrade, sorto in occasione dell'Esposizione Universale di Torino del 1884; ‚ Molino Stucky, a Venezia, esempio di architettura gotica applicata ad un edificio industriale; ‚ Municipio di Cagliari, con influenze catalane e liberty (1899); ‚ Palazzo Aldobrandeschi a Grosseto, realizzato su progetto dell'architetto Lorenzo Porciatti (1903); ‚ facciata di Santa Croce: progettata da Niccolƒ Matas nel 1837 e realizzata in seguito;[3] ‚ facciata di Santa Maria del Fiore: progettata da Emilio de Fabris intorno al 1870 e costruita a partire dal 1880;[4] ‚ chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, a Roma, comunemente detta il Piccolo duomo di Milano per il suo pronunciato verticalismo: opera fortemente eclettica fu progettata dall'ingegnere Giuseppe Gualandi ed inaugurata nel 1917. ‚ Mausoleo Visconti di Modrone a Cassago Brianza (LC) Il neogotico diviene inoltre lo stile delle chiese protestanti realizzate in Italia nell'Ottocento, dopo la concessione della libert„ di culto; lo stile gotico infatti, austero e minimalista, ben si confaceva alle liturgie delle chiese riformate. Tra queste occorre ricordare: ‚ la chiesa anglicana di Napoli, realizzata tra il 1861 e il 1865 nelle forme del Gotico inglese e caratterizzata da una grande vetrata ogivale in facciata; ‚ la Chiesa Anglicana Episcopale di San Paolo entro le Mura, a Roma, costruita nel 1873; ‚ la Chiesa di Ognissanti (chiesa anglicana di Roma), a Roma, costruita nel 1882; ‚ la Chiesa Luterana di Napoli, del 1864. ‚ la Chiesa luterana, a Trieste, 1871-74.
Architettura neogotica ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
la Chiesa Notre Dame de Sion, a Trieste, costruita a cavallo tra '800 e '900; la chiesa protestante di Genova, in via Goito; il Tempio Valdese, a Torino, realizzato tra il 1851 e il 1853; la chiesa Valdese di Firenze; la chiesa Episcopale Americana di Saint James a Firenze, opera dei primi del Novecento e che rimanda al citato tempio anglicano di Napoli; il Tempio della Congregazione Olandese Alemanna di Livorno, costruito tra il 1862 ed il 1864; la chiesa anglicana All Saints Church di Bordighera (Imperia), luogo di riunione della colonia di residenti britannici nella zona tra il 1870 e la seconda guerra mondiale; la chiesa anglicana di Palermo (1875), fatta costruire dagli Whitaker e dagli Ingham, industriali inglesi stabilitisi in Sicilia nell€Ottocento; la chiesa di Santo Spirito e Concezione (1873), chiesa parrocchiale di Zinola/Savona dalla tipica colorazione ligure a strisce bianche e grigie. la chiesa di San Paolo dentro le Mura a Roma la Chiesa del Sacro Cuore di Ges• a Roma Duomo di Furci Siculo dedicato alla Madonna del Rosario, opera dei primi del XX secolo.
Architetture neogotiche extraeuropee Come colonie o ex-colonie degli Stati europei, diversi Paesi d'oltreoceano finiscono per assorbire l'influenza gotiche in voga nel Vecchio Continente, soprattutto per l'edificazione di chiese. Tra le architetture neogotiche extraeuropee si ricordano: ‚ Cattedrale di San Patrizio a New York, costruita tra il 1853 e il 1878 in uno stile influenzato fortemente dal Gotico francese (la pianta), inglese (le volte molto elaborate) e tedesco (le torri della facciata); il suo verticalismo, all'epoca molto accentuato, oggi € assai mitigato dalla presenza dei numerosi grattacieli che la circondano sulla Fifht Avenue; ‚ Cattedrale di St. John the Divine a New York, imponente chiesa protestante i cui lavori di costruzione non sono mai giunti al termine e attualmente risulta ancora incompleta; ‚ National Cathedral, a Washington, eretta all'inizio del XX secolo su modello delle cattedrali inglesi; ‚ Stazione ferroviaria Chhatrapati Shivaji a Bombay, in stile PPG Place a Pittsburg neogotico-vittoriano, denominata in passato Victoria-Station; ‚ Basilica di Notre Dame a Montr†al, inaugurata nel 1830; ‚ Cattedrale di St. James a Toronto, caratterizzata da un torrione in facciata di evidente scuola germanica. Chiaramente ispirati all'architettura gotica sono alcuni grattacieli americani, tra cui il Woolworth Building di New York e la Tribune Tower, a Chicago; in fondo, nelle prime architetture in metallo € possibile leggere il concretizzarsi delle aspirazioni verticali del gotico. In anni pi• recenti, il celebre architetto americano Philip Johnson, ha ripreso i temi del Gotico inglese per la costruzione del PPG Place a Pittsburgh.
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Architettura neogotica
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Esempi Europa
Il Palazzo del Parlamento a Londra
Rathaus di Vienna
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, Ostenda
L'eclettico Castello di Neuschwanstein in Baviera
Palazzo del Parlamento a Budapest
La Sagrada Fam”lia di Barcellona intrisa di riferimenti gotici
Il Castello di Pollenzo con la chiesa di San Vittore
Galleria Parmeggiani a Reggio Emilia
Facciata ottocentesca di Santa Maria del Fiore a Firenze
Il Molino Stucky di Venezia
Mausoleo Visconti di Modrone a Cassago Brianza
Chiesa di Santa Maria, Police (Polonia)
Architettura neogotica
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Reposoir della regina, presso le Margarie del Castello di Racconigi
America
Cattedrale di San Patrizio
Ponte in ferro con elementi gotici a Central Park, New York
Note [1] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1981, voce Neogotico. [2] G. Morolli (a cura di), Alessandro Gherardesca. Architetto toscano del Romanticismo (Pisa 1777-1852), Pisa 2002. [3] N. Pevsner, cit., voce Neogotico. [4] Ibidem.
Bibliografia ‚ ‚ ‚ ‚
R. De Fusco Mille anni d'architettura in Europa, Bari 1999 R. Middleton, D. Watkin Architettura. Ottocento, Martellago (Venezia) 2001 N. Pevsner Storia dell'architettura europea, Bari 1998 N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino 1981
Architettura neogotica
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Voci correlate ‚ ‚ ‚ ‚
Revivalismo Architettura dell'Ottocento Architettura gotica Arte romantica
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revival
Sanssouci Coordinate geografiche: 52–24„12…N 13–2„19…E52.40333–N 13.03861–E [1]
Sanssouci (che in francese significa
"senza preoccupazioni") era il Palazzo d'Estate di Federico il Grande, re di Prussia, a Potsdam, appena fuori Berlino. solitamente considerato il rivale tedesco di Versailles. Sanssouci pur essendo pi• piccolo della controparte francese, € comunque di La facciata meridionale (o del Giardino) e il corpo principale di Sanssouci notevole rilievo per i numerosi templi e per i capricci situati nel parco di Sanssouci. Progettato da Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff tra il 1745 e il 1747, come luogo di svago per il re, lontano dai cerimoniali e dalla pompa di Berlino, ha la struttura di una grande villa ad un solo piano. L'influenza di Federico fu cos… grande sul progetto che si parla di Rococ€ fedriciano.
Sanssouci
Il parco Seguendo il terrazzamento della vigna ed il completamento del palazzo, Federico volse la sua attenzione al panorama delle immediate vicinanze del palazzo e quindi diede inizio alla creazione del Parco di Sanssouci. Nella sua organizzazione del parco, Federico continuƒ ciƒ che aveva iniziato a Neuruppin ed a Rheinsberg.[2] Fu preparata una via principale diritta, lunga 2 chilometri e mezzo, che iniziava da est all'obelisco del 1748 ed che ora si estende al Neuer Palast , che ne segna la sua estremit„ occidentale. Proseguendo il tema dell'Orticoltura dei giardini a terrazzo, furono piantati 3.000 alberi da frutto, realizzata una serra che produceva arance, meloni, Il Tempio dell'amicizia, costruito tra il 1768 e il 1770 da Carl von pesche e banane. Furono poi erette statue ed obelischi, Gontard in memoria della sorella pi• amata da Federico il Grande, la che rappresentavano le divinit„ Flora e Pomona. Margravia Wilhelmine di Bayreuth. Federico fece erigere numerosi templi ed edifici stravaganti nello stesso stile rococƒ del palazzo. Alcuni erano piccole case che compensavano la scarsa quantit„ di stanze per gli ospiti del palazzo stesso. Federico invest… copiosamente nel vano tentativo di realizzare nel parco un sistema di fontane che emulasse i grandi giardini barocchi dell'Europa di allora. La scienza dell'idraulica era allora ancora al suo stadio infantile e nonostante i dispositivi di pompaggio ed i bacini, le fontane di Sanssouci rimasero silenti per ancora un secolo. L'invenzione del motore a vapore risolse infatti i problemi nel secolo successivo ed i bacini finalmente raggiunsero il loro scopo. [3] Da circa il 1842 la famiglia reale prussiana fu finalmente in grado di meravigliarsi alla La Casa cinese del t€, progettata dall'architetto Johann Gottfried BŠring tra il 1755 vista della Grande Fontana posta ai piedi del e il 1764. terrazzamento di vigne, che mandava getti d'acqua ad un'altezza di 38 metri. La stazione di pompaggio divenne essa stessa un altro padiglione del giardino, mascherata da moschea turca con il suo camino simile ad un minareto. Il parco fu ampliato da Federico Guglielmo III e successivamente dal figlio Federico Guglielmo IV.
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Sanssouci
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Category:Sanssouci
Collegamenti esterni ‚ Immagini da Sanssouci [4]
Note [1] http:/ / toolserver.org/ ~geohack/ geohack.php?pagename=Sanssouci&language=it& params=52_24_12_N_13_2_19_E_region:ID_type:landmark [2] (EN) Gardenvisit.com: Gardens in Middle Germany (http:/ / www.gardenvisit.com/ got/ 13/ 16.htm) [3] (DE) Stiftung Preussische Schl†sser und G‡rten Berlin - Brandenburg, Sanssouci Park (http:/ / www.spsg.de/ index_148_en. html) [4] http:/ / www.reise-photografie.de/ potsdam
Versailles Versailles comune
(dettagli)
Dati amministrativi Stato Regione
Francia —le-de-France
Dipartimento
Yvelines Arrondissement Versailles Cantone
Versailles-Nord Versailles-Nord-Ovest Versailles-Sud Territorio
Coordinate Altitudine
48–48„00…N 2–07„00…E48.8–N 2.133333–E 132 m s.l.m.
[1]
Coordinate: 48–48„00…N 2–07„00…E48.8–N 2.133333–E [1]
Versailles
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26.18 km˜
Abitanti
[2] 88519 (2009)
Densit•
3381.17 ab./km˜ Altre informazioni
Cod. postale
78000
Fuso orario Codice INSEE 78646 Localizzazione
Versailles Sito istituzionale
[3]
Versailles € un comune francese di 88.519 abitanti, capoluogo del dipartimento degli Yvelines, nella regione
dell'—le-de-France. La citt„ € inoltre capoluogo dell'Arrondissement di Versailles e dei cantoni di Versailles-Nord, Versailles-Nord-Ovest e di Versailles-Sud. Il nome ™ Versailles š viene probabilmente dal latino, versare, rivoltare. Il termine, risalente all'XI secolo, avrebbe designato in origine delle terre lavorate (rivoltate). Gli abitanti si chiamano Versaillais.
Versailles
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Geografia La citt„, capoluogo del dipartimento delle Yvelines, € situata a 19 km a sud-ovest di Parigi. Servita da cinque stazioni (Versailles-Chantiers, Versailles-Rive-Droite, Versailles-Rive-gauche, Montreuil e Porchefontaine), si trova in prossimit„ dell'A13 e dell'A86.
Storia All'inizio del XVII secolo, Versailles non era che un modesto edificio costruito sotto Luigi XIII al limite delle foreste, il suo luogo di caccia preferito. Nel 1661, suo figlio Luigi XIV decise di ingrandirlo e trasformarlo nel prestigioso castello circondato da un grande parco alberato simbolo dell'assolutismo. Fino al regno di Luigi Filippo, il castello di Versailles e il suo parco furono ristrutturati pi• volte. Durante la guerra franco-prussiana del 1870, la citt„ fu occupata dai Prussiani che vi stabilirono il loro quartier generale dal 18 L'H‰tel de Ville, costruito nel 1900 sul luogo dell'antico H‰tel de Conti settembre 1870 al 12 marzo 1871. Nel 1871, durante l'insurrezione della Comune di Parigi, il governo e il parlamento francesi si installarono a Bordeaux . La grande tempesta del 26 dicembre 1999 distrusse le piante del parco e permise finalmente di predisporre un grande programma di reimpianto delle essenze originali nel loro allineamento dell'epoca.
Denominazioni precedenti In italiano desueto prendeva anche il nome di Versaglia.[4]
Evoluzione demografica Abitanti censiti
Versailles
Cultura Personaggi celebri ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
Luigi XIV (1638-1715) Luigi XV (1710-1774) Luigi XVI (1754-1793) Luigi XVII (1785-1795) Luigi XVIII (1755-1824) Carlo X (1757-1836) Cardinale Pierre Gerlier (1880-1965), arcivescovo di Lione (1937-1965). Generale Lazare Hoche (1768-1797) Louis Emmanuel Jadin (1768-1853), compositore Generale d'Empire Gaspard Gourgaud (1783-1852) Maresciallo Louis-Alexandre Berthier (1753-1815) capo di stato maggiore della Grande Arm†e di Napoleone. Ali, Louis Etienne Saint-Denis, detto il Mamelucco di Napoleone (1788-1856). Fran‡ois Achille Bazaine (1811-1864) maresciallo di Napoleone III (1864) Jean-Antoine Houdon, scultore Ferdinand de Lesseps Jean-Pierre Desthuilliers, (1939- ) scrittore e poeta Arnaud Bonnamy, (1972- ) chimico Michel Gondry, (1963- ) regista Nicolas Anelka, (1979- ) calciatore Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena (1755 • 1793) Bruno Silvy superman stupido
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Versailles
Personaggi celebri morti a Versailles ‚ Luigi XIV, per cancrena il 1 settembre 1715 ‚ Luigi XV, per vaiolo il 10 maggio 1774 ‚ Th†odore Cogniard il 13 maggio 1872
Monumenti ‚ La Reggia di Versailles, sede dei re di Francia Luigi XIV, Luigi XV e Luigi XVI. L'Inghilterra vi riconobbe il trattato d'indipendenza degli Stati Uniti nel 1783, l'unificazione del Secondo Reich nel 1871, vi fu proclamata la pace e firmato il trattato di Versailles del 1919. Il castello € anche luogo di riunione del Parlamento francese per le modifiche alla costituzione. ‚ Il Grande Trianon dove tra l'altro venne firmato il Trattato del Trianon. ‚ Il Petit Trianon ‚ La Sala della pallacorda ‚ Le Scuderie della Regina ‚ Il Potager du Roi ‚ La chiesa di Notre-Dame ‚ La cattedrale di San Luigi ‚ La chiesa di San Sinforiano il Grand Trianon nel 1700 ‚ Il chiostro delle Recollette ‚ Il lyc†e Hoche, antico convento della Regina ‚ la stazione di Versailles-Rive-Gauche, edificio in pietra, ghisa e vetro inaugurato nel 1840 e terminale della RER C.
Musei ‚ ‚ ‚ ‚
Museo Lambinet Museo delle carrozze Museo del Parlamento L'osmoteca, ™ la memoria vivente dei profumi š
Educazione ‚ Universit„ di Versailles Saint Quentin en Yvelines
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Versailles
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Gemellaggi Versailles € gemellata con: ‚
Nara
Note [1] http:/ / toolserver.org/ ~geohack/ geohack.php?pagename=Versailles&language=it¶ms=48.8_N_2.133333_E_type:landmark& title=Versailles [2] INSEE popolazione legale totale 2009 (http:/ / www.insee.fr/ fr/ ppp/ bases-de-donnees/ recensement/ populations-legales/ commune. asp?annee=2009&depcom=78646) [3] http:/ / www.mairie-versailles.fr/ [4] DOP (http:/ / www.dizionario.rai.it/ poplemma.aspx?lid=2484&r=409133)
Voci correlate ‚ Reggia di Versailles ‚ Grande Trianon ‚ Petit Trianon
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Collegamenti esterni ‚ Ufficio del turismo di Versailles (http:/ / www.versailles-tourisme.com/ index.html) ‚ Immagini satellitari di Versailles (http:/ / maps.google.com/ maps?q=versailles,+france&ll=48.805733,2. 118409&spn=0.015757,0.019855&t=k&hl=en)
Filippo Juvara
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Filippo Juvara Filippo Juvara o Juvarra (Messina, 7 marzo 1678 • Madrid,
31 gennaio 1736) fu un architetto e scenografo italiano, uno dei massimi esponenti del Barocco, che operƒ per lunghi anni a Torino come architetto di casa Savoia. La formazione del giovane Juvarra avvenne nella citt„ natale, dove studiƒ architettura sui trattati, e lavorƒ come scenografo e argentiere. La sua prima opera architettonica fu il completamento, nel 1703, della Chiesa di San Gregorio, oggi scomparsa per la quale progettƒ la sistemazione interna comprendente la realizzazione del coro e dell'altare maggiore[1].
Roma, Lucca, Lisbona, Lombardia
Juvara
Si trasfer… a Roma nel 1704, dove fu allievo di Carlo Fontana e Francesco Fontana. Nel 1705, dopo solo otto mesi di permanenza a Roma, ottenne un clamoroso successo al concorso di disegno architettonico dell'Accademia di San Luca, che segnƒ l'inizio della sua attivit„ indipendente. Impiegato all'inizio come architetto teatrale dal cardinale Pietro Ottoboni (nipote di Alessandro VIII e uno dei pi• importanti mecenati dell'epoca), Juvarra faticƒ a trovarsi grandi commissioni a Roma; ai primi anni romani € databile infatti solo la piccola cappella Antamori a San Gerolamo della Carit„ (1708-1710), ornata da una statua di San Filippo Neri di Pierre Legros.
La facciata juvarriana di Palazzo Madama a Torino
A Roma, dove ebbe anche modo di conoscere l'architetto Giuseppe Merenda, si dedicƒ con perseveranza allo studio delle architetture antiche ma anche quelle di Michelangelo, Bernini, Borromini, Pietro da Cortona e Andrea Pozzo. Il frutto di tale studio decennale € un ampio corpus di disegni. Agli anni successivi risalgono alcuni edifici progettati per Lucca, come il Palazzo della Repubblica e alcune ville del contado (villa Garzoni a Collodi e villa Mansi a Segromigno). Nel 1715 Juvarra partecipƒ, insieme a Nicola Michetti, Antonio Canevari e ad altri al concorso per la sacrestia della Basilica di San Pietro. Il successo fu unanime, ma il progetto Cupola di Sant'Andrea a Mantova (di cui resta un modello, in cattive condizioni, nei depositi della Basilica) non fu mai posto in opera per i costi troppo elevati (la sacrestia attuale € pi• tarda e fu progettata sotto Pio VI da Carlo Marchionni).
Filippo Juvara Altrettanto avaro di soddisfazioni fu un altro soggiorno romano, quello del 1735. La facciata di San Giovanni in Laterano, per cui Juvarra aveva preparato alcuni "schizzi" e disegni a mano libera, fu infatti costruita da Alessandro Galilei (1735), dopo un concorso che lo vide primeggiare, per essere conterraneo del papa fiorentino Clemente XII, su Luigi Vanvitelli, Nicola Salvi, autore della Fontana di Trevi, Ferdinando Fuga, e Ludovico Rusconi Sassi, e dopo che Juvarra fu invitato a partecipare al confronto solo come giudice.
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La reggia di Stupinigi
Altri suoi grandiosi progetti per un grandioso palazzo dei conclavi non ebbero esito. Alcuni anni pi• tardi, quando era gi„ al servizio dei Savoia, Juvarra fu chiamato a Lisbona da Giovanni V del Portogallo per disegnare un nuovo palazzo reale annesso ad una grandiosa basilica patriarcale, ma anche questo progetto non fu realizzato. datato al 1732 il progetto della cupola della Basilica di Sant'Andrea a Mantova, a completamento di una delle opere pi• importanti di Leon Battista Alberti, uno dei massimi architetti ed umanisti del Rinascimento. La cupola riprende, nei quattro piloni diagonali a Croce di Sant'Andrea, l'impianto di quella di Sant'Andrea delle Fratte di Borromini, riportato in forme molto pi• grandiose. Un'altra cupola lombarda di Juvarra € quella del Duomo di Como.
La basilica di Superga
In Lombardia Juvarra progettƒ anche un monumentale altare maggiore per il Santuario di Caravaggio (non eseguito e sostituito da un progetto pi• dimesso del milanese Carlo Giuseppe Merlo) e l'altare dei Ss. Fermo, Rustico e Procolo nel Duomo di Bergamo; in Veneto la pi• mirabile opera di Juvarra € senza dubbio il superbo campanile della cattedrale di Belluno.
Torino Gi„ nel 1714 Juvarra era divenuto l'architetto di fiducia di Vittorio Amedeo II di Savoia, che per un breve periodo aveva ottenuto anche la corona del re di Sicilia e che lo richiamƒ a Messina per progetti non eseguiti.
La fronte posteriore del palazzo della Granja (1735-36)
Scambiata la corona di Sicilia con quella di Sardegna, il re si stabil… nuovamente a Torino e impiegƒ Juvarra in un grandioso progetto di riqualificazione urbana per la capitale del nuovo regno. Moltissime furono le opere di quegli anni;
Filippo Juvara
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tra quelle di architettura religiosa si segnalano la facciata della chiesa di S. Cristina in piazza San Carlo (ispirata alla romana S. Marcello al Corso, di Carlo Fontana; 1715), la Basilica di Superga, uno dei suoi capolavori, costruita per un voto del re tra il 1716 e il 1731, le chiese di S. Filippo Neri e del Carmine (quarto decennio del secolo), Sant'Andrea a Chieri (1728, distrutta) e una serie di grandiosi progetti, a pianta centrale e longitudinale, per una nuova cattedrale di Torino. Tra gli edifici civili vanno ricordati i grandiosi disegni per una vera e propria corona di regge che circonda la capitale, tra cui il castello di Rivoli (1718; incompiuto), che avrebbe dovuto dominare un imponente giardino fatto di terrazze su pi• livelli, la Palazzina di caccia di Stupinigi (1727), dall'originalissimo impianto ovale che si espande a "X" verso i giardini, e la reggia di Venaria Reale, con l'aerea Grande Galleria e la chiesa di Sant'Uberto. Risale al 1718 invece la facciata di Palazzo Madama in piazza Castello a Torino, ispirata alla fronte posteriore di Versailles, frammento di un ambizioso programma di rinnovamento monumentale del centro antico della citt„. Nel corso del primo ventennio del '700 Juvarra lavora all'ampliamento del Borgo Castello nel parco de La Mandria.
La torre campanaria di Belluno
Continuatori dell'architettura di Juvarra a Torino furono Bernardo Antonio Vittone, che ne continuƒ la linea barocca, contaminandone lo stile con quello di Guarino Guarini, e Benedetto Alfieri, zio di Vittorio, che ne segu… le istanze classicistiche.
Madrid Nel 1735 il re di Spagna Filippo V richiese un progetto di Juvarra per il nuovo palazzo reale di Madrid. L'architetto siciliano si trasfer… quindi nella capitale spagnola, dove progettƒ un monumentale e grandioso edificio ispirato ancora una volta alla reggia di Versailles. Anche questa volta il progetto juvarriano, troppo dispendioso, non fu realizzato; solo dopo la morte dell'architetto, il suo assistente Giovanni Battista Sacchetti costru… un edificio che ne riprendeva alcune caratteristiche stilistiche ma ne modificava radicalmente l'impianto, riducendolo ad un palazzo di pianta quasi quadrata, privo delle vastissime ali laterali che avrebbero dovuto dilatarsi espandendosi nell'area dei giardini. In Spagna Juvarra aveva anche fornito numerosi disegni per la costruzione del palazzo reale della Granja de San Ildefonso, sempre nei pressi di Madrid.
Filippo Juvara
Belluno A Belluno si trova uno dei pi• eleganti campanili d'Italia, quello della cattedrale. Fu progettato dallo Juvarra e realizzato fra il 1732 e il 1743: misura 71,98 metri e costƒ complessivamente 150 000 lire venete. Sulla guglia a cipolla svetta un angelo ligneo alto 4,63 metri (gi„ incluso nell'altezza del campanile).
Note [1] F. Lenzo, Filippo Juvarra a Messina: La chiesa di san Gregorio, in "Annali di architettura" n.15, 2003
Bibliografia ‚ J. Gritella, Filippo Juvarra, l'architettura, Modena 1992 ‚ F. Lenzo, Filippo Juvarra a Messina: la chiesa di San Gregorio in Annali di Architettura n– 15, Vicenza 2003 articolo in pdf (http:/ / www.cisapalladio.org/ annali/ pdf/ a15_12_lenzo.pdf) ‚ R. Pommer, Architettura del Settecento in Piemonte: le strutture aperte di Juvarra, Alfieri e Vittone, Torino 2003 ‚ Laura Orsini, Il progetto di Filippo Juvarra per la chiesa reale di Venaria. Proposte per una storia in Annali di Architettura n– 17, Vicenza 2005 articolo in pdf (http:/ / www.cisapalladio.org/ annali/ pdf/ a17_11_orsini.pdf)
Altri progetti ‚
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Juvarra
Collegamenti esterni ‚ Incisioni, tratte da Juvarra, dalle Raccolta di varie targhe fatte da professori primarii di Roma (http:/ / romeartlover.tripod.com/ Juvarra.html) ‚ Il sito della basilica di Superga (http:/ / www.parrocchie.it/ torino/ basilicasuperga) ‚ Il sito della reggia di Venaria (http:/ / www.lavenaria.it/ ita/ index.htm)
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Luigi Vanvitelli
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Luigi Vanvitelli Luigi Vanvitelli, nato Lodewijk van Wittel (Napoli, 12 maggio 1700 •
Caserta, 1 marzo 1773), € stato un pittore e architetto italiano.
Biografia Formazione Nato da una famiglia di artisti originaria di Amersfoort (Olanda), il suo cognome originario (van Wittel) fu italianizzato in Vanvitelli dal padre Gaspar (Gaspare Vanvitelli), che, emigrato a Roma nel 1674, vi svolse attivit„ di pittore fino al 1736, divenendo l'iniziatore del vedutismo. Luigi Vanvitelli iniziƒ la propria attivit„ come pittore, seguendo l'esempio del padre, per poi dedicarsi all'architettura e divenire uno dei pi• importanti architetti italiani del periodo fra il Barocco e il Neoclassicismo.
Luigi Vanvitelli
Allievo del poco noto Antonio Valeri, Vanvitelli si ispirƒ all'opera di alcuni grandi architetti del Barocco, come Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini, Carlo Fontana, Filippo Juvarra e studiƒ a fondo i trattati e le opere degli architetti dell'antichit„ e del Rinascimento. Negli anni della formazione strinse una duratura amicizia e collaborazione con Nicola Salvi e si affiliƒ all'Accademia dell'Arcadia. Si segnalƒ come architetto partecipando ai concorsi per la facciata principale di San Giovanni in Laterano e per la Fontana di Trevi, concorsi che avrebbero segnato la rinascita artistica dello Stato della Chiesa sotto il governo illuminato di papa Clemente XII; i progetti vanvitelliani, che andavano incontro alle nuove tendenze neoclassiche[1], furono molto apprezzati negli ambienti pi• colti, ma la giuria ritenne opportuno premiare progetti che assecondavano il gusto barocco, a Roma ancora pienamente imperante.
Opere ad Ancona e nelle Marche Dopo la partecipazione ai concorsi romani, il nome di Vanvitelli era comunque diventato noto e ciƒ gli valse l'incarico, da parte di papa Clemente XII, di riprogettare il porto di Ancona per renderlo adatto a svolgere la funzione di scalo romano verso oriente.
Il Lazzaretto di Ancona (1733-1738)
Nell'ambito dei progetti anconetani, si ricorda in particolare il Lazzaretto (1733 - 1738), costruito su una grande isola artificiale a forma di pentagono, realizzata all'interno del porto dallo stesso Vanvitelli che, da buon olandese, sapeva bene come strappare terre al mare.
Oltre al Lazzaretto, ad Ancona Vanvitelli realizzƒ anche il Molo Nuovo, il suo ingresso monumentale (l'Arco Clementino) e la Chiesa del Ges•, che con la sua facciata concava ed alta sul mare, riassume la curvatura dell'intero arco portuale. Con queste opere il nostro artista ridisegnƒ e reinterpretƒ personalmente la forma del porto e della citt„ che su di esso si affaccia. Diede cos… un anticipo della sua grande
Luigi Vanvitelli
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abilit„ come paesaggista, la stessa che svilupper„ in seguito nella celebre Reggia di Caserta[2]. Negli stessi anni l'artista progettƒ, sempre nelle Marche, il caratteristico campanile per il Santuario della Santa Casa a Loreto. La presenza di Vanvitelli e le sue opere influirono profondamente sull'architettura di Ancona e delle Marche dove lasciƒ uno stuolo di seguaci. Durante la permanenza in Ancona per le opere portuali venne interpellato dal Comune di Ascoli Piceno per un parere sul progetto per la nuova sala teatrale da realizzare nel Palazzo Arringo; pur giudicando la struttura lignea di carattere bibienesco concepita dall'intagliatore ascolano Giuseppe Gualtieri ben adattata al grande vano destinato allo scopo nel palazzo, Vanvitelli biasimƒ la moda alquanto diffusa di imitare le bizzarre sale di spettacolo dei Bibiena.
Attivit• a Roma
La facciata concava della chiesa del Ges•
A Roma ottenne la carica di architetto della Basilica di San Pietro in Vaticano, che mantenne per tutta la vita. Sua € anche la riprogettazione (1750) della chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, costruita da Michelangelo Buonarroti nelle Terme di Diocleziano. Nel 1911 la facciata vanvitelliana fu demolita, ma l'interno € ancora quello progettato da Vanvitelli.
Reggia di Caserta Nel 1750 il re di Napoli Carlo di Borbone richiese al Vanvitelli il progetto di una nuova reggia che aveva pensato per la citt„ di Caserta, facilmente raggiungibile dalla capitale, ma discosta da essa, come lo era Versailles da Parigi. La reggia, che avrebbe dovuto sorgere nei pressi di una nuova citt„ (che fu poi realizzata in tempi successivi, in modo caotico e senza tener conto delle idee di Vanvitelli), fu rifornita d'acqua dal monumentale Acquedotto Carolino, progettato da Vanvitelli sul modello delle opere idrauliche dell'antica Roma. La Reggia di Caserta vista dai giardini
Lo scalone d'onore della Reggia di Caserta
La Reggia di Caserta, definita come l'ultima grande realizzazione del Barocco italiano,[3] € sicuramente la sua opera pi• importante. Curatissima nei dettagli ed articolata su quattro monumentali cortili, la costruzione € fronteggiata da uno scenografico parco, che sfrutta la pendenza naturale del terreno per articolarsi in una gigantesca cascata artificiale, scandita da una serie di fontane con statue marmoree. Le parti pi• scenografiche sono l'insieme dell'atrio e del monumentale scalone d'onore e la cappella. Notevole € il teatro di corte, la cui sala a ferro di cavallo piuttosto arrotondato € resa solenne dall'ordine gigante di colonne, che dissimula la tipica gracile struttura lignea a palchetti. Privo delle quattro torri angolari e della cupola centrale, che avrebbero dovuto movimentarne la mole, il palazzo € una sorta di sintesi originalissima tra Reggia di Versailles e l'Escorial.
Dopo la sua morte[4] i lavori alla reggia furono proseguiti dal figlio Carlo (Napoli, 1739-1821).
Luigi Vanvitelli
Attivit• in Lombardia Negli anni napoletani, Vanvitelli ottenne anche alcune commissioni in Lombardia. A Brescia progettƒ un nuovo attico per la Loggia, mentre a Milano tentƒ invano di ottenere la commissione per la nuova facciata del Duomo e propose anche un disegno per un nuovo palazzo ducale, non eseguito, che fu perƒ l'occasione per raccomandare alla corte asburgica il suo allievo Giuseppe Piermarini.
Altre opere ‚ Abacuc e l'angelo e Daniele nella fossa dei leoni: affresco presbiterio chiesa del Suffragio, Viterbo (1730) ‚ Basilica della Santissima Annunziata Maggiore a Napoli ‚ Decorazione della Basilica di Santa Maria degli Angeli alle Terme di Diocleziano a Roma ‚ Caserma di Cavalleria Borbonica ‚ Chiesa degli Olivetani di Perugia ‚ Chiesa della Missione ai Vergini a Napoli ‚ Villa Giulia (Napoli) ‚ Facciata della chiesa della Santissima Annunziata di Airola ‚ Chiesa di Sant'Agostino a Siena Interno della basilica della Santissima Annunziata Maggiore, Napoli ‚ Facciata della chiesa gesuitica di San Vito a Recanati (attribuzione incerta) ‚ Chiesa in stile neoclassico del 1775 annessa all'Abbazia Santa Maria del Bosco tra i comuni di Contessa Entellina e Bisacquino ‚ Ciborio della cappella del SS. Sacramento nel Duomo di Siracusa, realizzato nel 1752. ‚ Convento di Sant'Agostino a Roma (in particolare il salone della Biblioteca Angelica ultimato nel 1765) ‚ Fontana al centro della frazione di Vermicino, fatta costruire nel 1731 da papa Clemente XII ‚ Fontana dei pesci a Largo Campo nel centro storico di Salerno Foro Carolino, oggi Convitto Nazionale, Napoli ‚ Fontana del Vanvitelli del 1740 al centro delle mura di papa Urbano VIII nel porto storico di Civitavecchia fatta costruire da papa Benedetto XIV ‚ Foro Carolino (odierna piazza Dante) a Napoli ‚ Molo Nuovo (ora parte centrale del Molo Nord), il Lazzaretto, l'Arco Clementino e la chiesa del Ges• di Ancona ‚ Lavori all'annesso Palazzo Apostolico di Loreto ‚ Facciata del Palazzo Odescalchi a Roma ‚ Palazzo de Gemmis a Terlizzi ‚ Palazzo del Liceo Classico "Agostino Nifo" di Sessa Aurunca ‚ Palazzo Doria d'Angri a Napoli
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Luigi Vanvitelli
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‚ Palazzo Sforza-Fogliani del Ducato di Montebello a Castelnuovo Fogliani nel comune di Alseno. ‚ Madonna della Misericordia a Macerata ‚ Palazzo Torri a Macerata (tradizionale attribuzione) ‚ Palazzo Vallelonga (oggi sede della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco) in perfetto Rococƒ, a Torre del Greco, in provincia di Napoli ‚ Sagrestia del santuario di Santa Maria di Pozzano (1754) ‚ Villa Campolieto a Ercolano, dove Vanvitelli fu impegnato dal 1763; i lavori furono portati avanti dal figlio Carlo dopo la morte del padre ‚ Villa Giulia (o De Gregorio di Santelia), a Barra, quartiere di Napoli, terminata nel 1761.[5] ‚ Ampliamento e facciata di Villa Tuscolana a Frascati
Note [1] Il Lazzaretto di Ancona di Mezzetti - Bucciarelli - Pugnaloni. [2] Il Lazzaretto di Ancona di Mezzetti - Bucciarelli - Pugnaloni. [3] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi, 1981, voce Vanvitelli, Luigi. [4] Il Vanvitelli venne tumulato nella chiesa di San Francesco di Paola a Caserta, in una tomba la cui epigrafe fu composta da Angelo Antonio Scotti. Cfr. G.M. Melchiorri, Vita dell'architetto Luigi Vanvitelli e descrizione delle reali delizie di Caserta , in ™Effemeridi letterarie di Romaš, tomo XII, De Romanis, Roma 1823, p. 65 (http:/ / books.google. it/ books?id=etADAAAAYAAJ&pg=PA65) [5] Romano Marino, Cari paesani, edizione 2007, stampa in proprio. L'autore assegna tale costruzione a Vanvitelli, traendo conferma dalle lettere che l'architetto inviava a Roma a suo fratello Urbano. Le lettere in tutto sei sono riportate nell'opera citata di Franco Strazzullo, alle pagine 528-706.
La statua a Luigi Vanvitelli nell'omonima piazza di Caserta
La Fontana di Civitavecchia (1740)
Bibliografia ‚ Il Lazzaretto di Luigi Vanvitelli. Indagine su un'opera, Catalogo della mostra di Ancona, Palazzo Bosdari, gennaio-marzo 1980, in collaborazione con l'Archivio di Stato di Ancona e la Biblioteca Comunale Luciano Benincasa di Ancona, con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Recanati, Tecnostampa, 1980. ‚ L'attivita architettonica di Luigi Vanvitelli nelle Marche e i suoi epigoni, Convegno Vanvitelliano, Ancona 27-28 aprile 1974, Atti e memorie, serie VIII, vol. VIII, 1974, Ancona, Presso la Deputazione di Storia Patria per le Marche, 1975. ‚ L'esercizio del disegno. I Vanvitelli, 2 voll., Ancona, Il lavoro editoriale, s.a. [1993]: vol. I, catalogo della mostra di Ancona, Mole Vanvitelliana, 25 settembre-23 ottobre 1993; vol. II, atti del convegno di Ancona, 9 ottobre 1993. ISBN 88-7663-115-1.
Luigi Vanvitelli
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Luigi Vanvitelli
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Voci correlate ‚ Architettura del Settecento ‚ Architettura barocca ‚ Architettura neoclassica
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Vanvitelli
Collegamenti esterni ‚ Sito ufficiale della Reggia di Caserta (http:/ / www.reggiadicaserta.beniculturali.it/ ) ‚ Sito istituzionale della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (Roma) (http:/ / www. santamariadegliangeliroma.it) ‚ Sito istituzionale della Basilica dell'Annunziata Maggiore (Napoli) (http:/ / www.annunziatamaggiore.it) ‚ Vanvitelli e Castellammare di Stabia (http:/ / www.stabiana.it/ vanvitelli.htm)
Stupinigi Stupinigi frazione
Dati amministrativi Stato
Italia
Regione
Piemonte
Provincia
Torino Comune
Nichelino Territorio Coordinate Abitanti
44–59„41…N 07–36„13…E44.99472–N 7.60361–E
[1]
Coordinate: 44–59„41…N 07–36„13…E44.99472–N 7.60361–E [1]
[2] 200 Altre informazioni
Cod. postale 10040 Prefisso Fuso orario
011
Stupinigi
82 Localizzazione
Stupinigi
Stupinigi (Stupinis in piemontese) € una frazione di circa 200 abitanti del comune di Nichelino (TO). A Stupinigi €
collocata la celebre Palazzina di caccia, capolavoro di Filippo Juvarra, e il parco naturale omonimo che ospita anche il Castelvecchio di Stupinigi, un castello medioevale che fu la residenza dei marchesi Pallavicino. Confina con i territori dei comuni di Candiolo e Orbassano, alla periferia sudoccidentale di Torino.
Storia Il castello, chiamato Castelvecchio, fu abitato dai Savoia-Acaia che nel 1439 lo vendettero al marchese Rolando Pallavicino. Nel 1563 la propriet„ fu ceduta a Emanuele Filiberto, quando questi trasfer… la capitale del ducato di Savoia da Chamb†ry a Torino. In seguito Emanuele Filiberto donƒ il territorio di Stupinigi all'Ordine dei santi Maurizio e Lazzaro, noto oggi come Ordine Mauriziano. Nel 1729 Vittorio Amedeo II, nella sua veste di Generale Gran Maestro dell'Ordine, decise la costruzione dell'attuale Palazzina come residenza della famiglia reale e della nobilt„ torinese durante le battute di caccia. Nel 1832 la Palazzina passƒ alla famiglia reale, nel 1919 fu ceduta al Demanio statale, e nel 1925 ritornƒ all'Ordine, cos… come le propriet„ circostanti. La frazione fu separata dal territorio comunale di Vinovo e aggregata a quello di Nichelino il 26 luglio 1868.[3] La Palazzina di Caccia € in restauro dal 1987. Su di essa e sull'adeguamento museale lavorano gli architetti Roberto Gabetti (1925-2000), Aimaro Oreglia d'Isola e Maurizio Momo.
Il Parco Il Parco naturale di Stupinigi € stato istituito nel 1991 e si estende per 1732 ettari, comprendenti zone agricole e boschive. Oltre al territorio di Nichelino interessa anche parte di quelli dei comuni confinanti di Candiolo e Orbassano. I cervi sono scomparsi da pi• di un secolo, ma l'area € ancora popolata da scoiattoli, moscardini, volpi, donnole, faine, lepri, e varie specie di volatili, tra i quali la cicogna bianca. collegato al Parco fluviale del Po di Torino Sud e a Pinerolo da due piste ciclabili.
Stupinigi
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Note [1] http:/ / toolserver.org/ ~geohack/ geohack.php?pagename=Stupinigi&language=it¶ms=44_59_41_N_07_36_13_E_type:landmark& title=Stupinigi [2] Approssimativamente [3] Regio Decreto n– 4528
Bibliografia ‚ Roberto Baffert e Francesco Fenoglio, Castelvecchio di Stupinigi: storia e trasformazioni, Cavallermaggiore, Centro Stampa, 1998, ISBN 88-86637-10-1 ‚ Carlo Balma Mion, "Lodovico Bƒ (1721-1800). Misuratore, soprastante, architetto", Trento, UNI Service, 2007, ISBN 978-88-6178-060-6
Voci correlate ‚ Parco naturale di Stupinigi ‚ Palazzina di caccia di Stupinigi
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Collegamenti esterni ‚ Legge regionale di istituzione del Parco Naturale di Stupinigi, 1992 (http:/ / arianna.consiglioregionale. piemonte.it/ base/ leggi/ l1992001.html) ‚ Sito del Parco di Stupinigi (http:/ / www.parks.it/ parco.stupinigi/ index.html)
tienne-Louis Boull†e
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‚tienne-Louis Boullƒe ‚tienne-Louis Boullƒe (Parigi, 12 febbraio 1728 • Parigi, 6 febbraio
1799) € stato un architetto e teorico dell'architettura francese del periodo neoclassico, le cui opere hanno profondamente influenzato gli architetti contemporanei. L'architetto nei suoi progetti utilizzƒ volumi elementari, monolitici e di scala colossale, in modo da creare edifici con un valore simbolico accentuato e drammatizzato dal gioco delle luci e ombre.
Biografia
Progetto per una biblioteca pubblica, veduta dell'interno
Etienne-Louis Boull†e nacque da Claude Louis, architetto del re, e da Marie-Louise Boucher. Dopo aver iniziato gli studi di pittura, presso Jean-Baptiste Marie Pierre, fu costretto dal padre ad intraprendere la professione di architetto. Dopo avere studiato con Jacques-Fran‡ois Blondel, nel 1746 iniziƒ a lavorare con Germain Boffrand, poi con Jean Laurent Legeay. Nel 1746 divenne insegnante alla parigina cole Nationale des Ponts et Chauss†es. Nel 1762 fu candidato all€Acad†mie Royale d'Architecture, dove fu ammesso nell€agosto dello stesso anno, come membro di seconda classe, e nel 1777 fu candidato come membro di prima classe. Tra il 1766-1768 costru… l €H„tel Alexandre.
Progetto di cenotafio di Newton, veduta dall'esterno
A partire dagli anni ottanta progettƒ le sue invenzioni pi• spettacolari, del 1784-1785 € il progetto della Biblioteca reale, da realizzarsi sull'area del convento dei cappuccini a Parigi, costruita su una linee di fuga costituite da innumerevoli libri che conducono ad un orizzonte luminoso, un monumento al sapere piuttosto che un luogo funzionale allo studio. Sempre di quegli anni € anche il progetto per il Cenotafio da dedicare a Newton, studiato a forma di sfera, di cui scrisse Boull†e: "O Newton, come con la vastit„ della tua sapienza e la sublimit„ del tuo genio hai determinato la forma della terra, cos… ho concepito l€idea di racchiuderti nella tua stessa scoperta". Al periodo post-rivoluzionario risalgono i disegni per una fortezza, dalle massicce proporzioni, e per l'ingresso a un cimitero.
Influenza culturale ‚ Boull†e € stato citato da Peter Greenaway nel film Il ventre dell'architetto, il cui protagonista ne € ossessionato al punto da diventarne un emulatore, nell€arte come nella morte. ‚ Il progetto per una biblioteca pubblica € stato realizzato grazie alle tecniche digitali per il film Al di l‚ dei sogni.
Voci correlate ‚ Architettura neoclassica ‚ Cenotafio di Newton
tienne-Louis Boull†e
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Collegamenti esterni ‚ Biografia [1] ‚ (FR) Biografia [2]
References [1] http:/ / www.vitruvio.ch/ arc/ masters/ boullee.php [2] http:/ / gallica.bnf.fr/ themes/ imaXVIII4.htm
Claude-Nicolas Ledoux Claude-Nicolas Ledoux (Dormans, 21 marzo 1736 • Parigi, 18
novembre 1806) € stato un architetto e urbanista francese. Ledoux € stato uno degli esponenti pi• importanti dell'architettura neoclassica. La sua straordinaria ricerca architettonica, simile in certi versi a quella di tienne-Louis Boull†e, giunse ad un linguaggio semplificato ed innovatore, indirizzato verso forme pure: piramidi, sfere e cubi, che aspira a creare un'architettura "parlante", cio€ simbolica, in grado di comunicare la propria funzione civile.
Biografia Figlio di un modesto mercante, grazie ad una borsa di studio frequentƒ a Parigi il collegio di Beauvais (1749-1753). Inizialmente fu interessato alla grafica e si guadagnƒ da vivere incidendo scene di Claude-Nicolas Ledoux battaglia[1]. Ma poco dopo si dedicƒ all'architettura, al cui studio fu iniziato dal maestro pi• autorevole della Parigi di quel tempo, Jacques-Fran‡ois Blondel. Tuttavia Ledoux non sub… gli influssi del maestro, non segu… la via del classicismo francese e non fece il viaggio a Roma, come la maggior parte degli architetti parigini[2]. Entrƒ nel 1758 nello studio di Louis-Fran‡ois Trouard e per mezzo di questi, ritornato da Roma nel 1757, Ledoux scopr… l'architettura antica ed in particolare i templi di Paestum, che dovevano esercitare una grande influenza sulla sua estetica.
La carriera Entrƒ in contatto con Pierre Contant d'Ivry e Jean-Michel Chevotet, due affermati architetti che lo introdussero nell'ambiente della loro ricca clientela presso la quale stava passando di moda lo stile Luigi XV. Iniziƒ cos… un'attivit„ professionale di successo progettando residenze cittadine e padiglioni di campagna per la nobilt„ e l'alta borghesia, in uno stile nuovo che diventer„ presto di moda. Dal 1770 in poi cominciƒ ad avere incarichi dalla pubblica amministrazione, e la sua fama crebbe notevolmente da quando cominciƒ a lavorare nella capitale e nel Louveciennes per conto della contessa Madame du Barry [3]. Dal 1771 al 1793 fu ispettore delle saline statali in Franca Contea, alle dipendenze di Jean-Rodolphe Perronet, celebre primo direttore dell'cole des Ponts et des Chauss†es[4]. In questo periodo elaborer„ alcuni dei suoi progetti pi• significativi, fra i quali realizzƒ la costruzione
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Claude-Nicolas Ledoux
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ad Arc-et-Senans degli edifici destinati all'estrazione del sale ed il teatro di Besancon. Nel 1773 fu ammesso come membro dell'Accademia Reale di Architettura e la fama dell'architetto si diffuse ben presto anche all'estero. Il Langravio di Assia-Kassel gli commissionƒ il progetto di una biblioteca; per l'allora Prussiana Neuchatel gli fu conferito l'incarico di progettare un municipio[5]. Quando Giuseppe II e Paolo I soggiornarono a Parigi, l'incisore Johann Georg Wille gli fece conoscere ed apprezzare le doti dell'architetto francese. In seguito l'imperatore Paolo I si fece recapitare numerosi disegni di Ledoux a Pietroburgo[6]. Nel 1784 gli fu commissionato dagli appaltatori statali il progetto della cinta daziaria intorno a Parigi. Durante la Rivoluzione nel 1793 l'artista, in quanto seguace del Luigi XVI, fu imprigionato e liberato dopo diversi mesi grazie all'intervento della sorella. Una volta libero, l'architetto si ritirƒ dalla professione e, nonostante la situazione a lui ostile, durante il suo ozio involontario si dedicƒ a scrivere il suo trattato, " L'architecture consid…r…e sous le rapport de l'art, des moeurs et de la l…gislation", pubblicƒ a sue spese il primo volume nel 1804[7].
Opere Opere giovanili Di questo primo periodo sono: lo Chteau d€Eaubonne (1762-63), l'H‰tel d€Hallwyl (1764-66), con la facciata risolta in un possente bugnato rustico, l'H‰tel d€Uz€s (1764-67), lo Chteau de Benouville (1768-77) e l'H‰tel de Montmorency (1770-72), quest'ultimo impostato planimetricamente su un asse diagonale, con ambienti circolari ed ovali, in modo da ottenere una migliore distribuzione degli interni e risolvere il problema della disposizione ad angolo: al piano terra si susseguono: l'ingresso, il vestibolo e lo scalone, mentre al piano nobile: l'anticamera, la sala da pranzo e il Hotel d'Hallwyll, 1764-66 salotto rotondo, con su entrambi i lati dell'asse diagonale una camera da letto, fornita di camerino, spogliatoio e guardaroba. Nel 1771 completƒ il Pavillon de Louveciennes, commissionato dal re di Francia per la sua protetta Madame du Barry, interamente decorato e arredato in stile neoclassico, con pilastri lisci, bassorilievi classici e controsoffitti a nido d€ape (lacunari).
Le saline Dal 1771 al 1793 fu ispettore delle saline statali in Franche-Compt†. In questo periodo elaborƒ progetti per l'ampliamento degli edifici delle saline di Chaux, presso il villaggio di Arc-et-Senans, vicino Besan‡on. Ledoux progettƒ un'intera citt„ impostata su un anello ellittico il cui perimetro era formato da due serie concentriche di edifici: l'interno riservato agli uffici amministrativi, l'esterno ad edifici per attrezzature, residenze di vario tipo, tra cui un ospizio, un mercato e un cimitero; e strutture a carattere pubblico: il Palazzo della Concordia, la Casa
Arc-et-Senan, residenza del direttore
dell'Unione,
il
Tempio
della
Claude-Nicolas Ledoux
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Memoria, la Casa della Vita Comune, la Casa dell'Educazione. Infine l'asse sul diametro minore veniva a coincidere con la casa del direttore e con le officine. I lavori iniziati nel 1775, per questa moderna "citt„ ideale", non vennero mai portati a termine, interrompendosi nel 1779. I pochi edifici realizzati mostrano l'impiego di forme semplici ma imponenti, mentre la decorazione si ispira a motivi arcaici come nel portico di accesso, scavato in modo tale da emulare la roccia naturale. Claude-Nicolas Ledoux, Teatro di Besan‡on, 1784
Altre opere della maturit• Tra il 1775 e il 1784 realizzƒ il teatro di Besan‡on, con un portico ionico senza frontone e, all€interno, un emiciclo sormontato da un colonnato dorico. In questo teatro, oltre a importanti novit„ nei caratteri distributivi nella sala[8], egli introdusse per la prima volta nella storia dell'architettura, la buca d'orchestra[9], elemento poi ripreso e sviluppato un secolo pi• tardi da Gottfried Semper per la costruzione del Festspielhaus di Bayreuth[10]. Nel 1776 iniziƒ i lavori per l'H‰tel Th†lusson, la residenza di una vedova di un ricco banchiere, considerata come ™una delle maggiori attrazioni di Parigiš, costruita con geometrica semplicit„, cui si accedeva attraverso un arco trionfale che portava a un giardino all'inglese. Nel 1783 costru… a Compi€gne un magazzino del sale, di cui resta solo la facciata porticata e nel 1786 progettƒ le carceri ed il Palais de Justice ad Aix-en-Provence la cui costruzione fu interrotta dalla rivoluzione. Nel 1792 edificƒ un gruppo di quindici case dalle chiare forme geometriche, inserite liberamente entro un giardino all'inglese.
La cinta daziaria Nel 1784 gli fu commissionato dalla Ferme g…n…rale (concessionaria della riscossione del dazio), forse per interessamento di Charles-Alexandre Calonne, amico di studi, il progetto della cinta daziaria intorno a Parigi utilizzata per riscuotere la tassa dell'octroi, una tassa da pagare sulle merci trasportate in citt„ dal contado, ostacolando il contrabbando sorto dopo la demolizione dell'antica cinta muraria. La costruzione del muro alto quasi 3,50 m e lungo pi• di 22 km e delle porte daziarie, iniziata nel tra il 1785, in gran fretta e segretezza, rese molto conosciuto l'architetto, anche a causa Barriˆre de la Villette delle polemiche e del malcontento che accompagnarono la realizzazione di tale impopolare infrastrutture. Nel 1789 furono temporaneamente sospesi e lavori e gli fu tolto l'incarico, forse per la forte spesa necessaria per realizzare le grandiose strutture che Ledoux aveva immaginato al posto delle semplici strutture utilitaristiche immaginate dai committenti. Roventi furono anche le critiche per il linguaggio architettonico, ritenuto eccessivamente moderno, basato sull'uso del bugnato, del
Claude-Nicolas Ledoux
88 dorico, di forme geometriche semplici e di prototipi antichi e rinascimentali, dando vita ad un sistema combinatorio apparentemente infinito. Tuttavia i lavori furono conclusi e nel 1790 la cinta daziaria entrƒ in funzione. Dopo le distruzioni rivoluzionarie, e la demolizione del muro nel 1860, oggi rimangono solo quattro dei caselli che segnavano l'ingresso in Parigi delle principali strade di accesso alla citt„ attraverso la cinta daziaria. Barri€re de la Villette
Barriˆre de Chartres
In particolare la pi• famosa € la Barri€re de la Villette, che, insieme ad altre quarantacinque barri€res, segnava il perimetro della citt„ e ne costituiva un ingresso monumentale. In quest'opera un… due forme elementari, una croce greca e un cilindro contenente la cupola, in modo da sovrapporre ad una forma cubica, con un imponente porticato formato da pilastri tuscanici con semplici capitelli, una forma sferica. Inoltre l'effetto di grande imponenza viene accentuato dal chiaroscuro dato dall'alternanza di pieni e vuoti e dal contrasto generato dalle finestre quadrate dell€attico e dagli archi semicircolari al di sotto di esse. Barri€re de Chartres
la Barri€re de Chartres, oggi rotonda all'ingresso del parc Monceau € la letterale riproposizione del Tempietto di San Pietro in Montorio del Bramante. La piccola opera conferma alcune caratteristiche dell'opera di Ledoux come il gusto archeologico, l'uso di forme geometrice semplici, l'interesse quasi esclusivo per l'ordine dorico, quasi come unico strumento linguistico del suo nuovo classicismo semplificato, geometrico e massiccio. Barriˆre du Tr„ne
Barri€re du Tr•ne
Posta in corrispondeza dell'attuale Place de la Nation, sulla strada per Vincennes, consisteva di due padiglioni e di due colonne isolate di 28 metri di altezza, sormontate da statue poste nel 1845, che inquadrano uno dei viali d'ingresso in citt„.
Barriˆre d'Enfer
Le due enormi colonne doriche richiamano l'archetipo della Colonna Traiana, ma anche l'opera di Fisher von Erlach e precedenti progetti di Ledoux, tra cui uno per il Castello di Bourneville[11]. Ledoux aveva anche progettato di arricchire di bassorilievi le colonne ad imitazione del modello romano, ma rinunciƒ a favore di insolite striature piatte, derivate dal testo vitruviano.
Claude-Nicolas Ledoux Nei pressi di questa barriera fu innalzata una ghigliottina nel periodo del Terrore. Barri€re d'Orl‚ans
La Barriˆre d'Orl…ans o Barri€re d'Enfer, dal nome della piazza sul cui margine si trovava, era costituita essenzialmente da due padiglioni cubici che si sono conservati. Si tratta di edifici caratterizzati da arcate con grandi bugne e da un frezio a bassorilievo. Da uno dei due edifici si accede ad un grande complesso ipogeo di gallerie, formato dall'estrazione di gesso e calcare (le cosiddette Catacombes).
Eredit• culturale Ledoux in tarda et„ si dedicƒ a scrivere il suo trattato, " L'architecture consid…r…e sous le rapport de l'art, des moeurs et de la l…gislation", che venne pubblicato nel 1804. Sul frontespizio del suo trattato, con consapevole superbia, fece imprimere le parole di Orazio "Exegi monumentum"[12] Ledoux passƒ gli ultimi anni della sua vita raccogliendo ed approntando i suoi progetti, portando alle estreme conseguenze la sua architettura "parlante", elaborando un nuovo tipo di d€architettura che, sacrificando la funzionalit„ dell'edificio, potenziasse la comunicazione Claude-Nicolas Ledoux, Progetto per una casa delle guardie campestri, 1790 circa, Parigi, Biblioth€que Nationale simbolica, progettando strutture formate di pure sfere, cubi, cilindri e piramidi, che egli collocava in un paesaggio ideale, assolutamente impraticabili; ad esempio, se per un bordello si poteva dare in pianta la forma di fallo, alla casa dei sorveglianti del fiume si poteva dare la forma di un ponte sopra una cascata, mentre per un bottaio era adatta la forma di cerchio di botte. I suoi disegni, tradotti in incisioni, furono lo strumento con cui l'architettura di Ledoux e di tienne-Louis Boull†e, l'altro grande architetto di quella che viene detta "architettura della Rivoluzione", venne conosciuta in tutta Europa, influenzando un'intera generazione di architetti del Neoclassicismo.
Note Emil Kaufmann, Da Ledoux a Le Corbusier , Milano, 1973, p. 11 Emil Kaufmann, cit., p. 11 E. Kaufmann, cit., p. 12 A.Widler Claude Nicolas Ledoux. 1736 1806 , 2008 E. Kaufmann, cit., p. 13 E. Kaufmann, cit., p. 13 E. Kaufmann, cit., p. 18 Donald C. Mullin, The development of the playhouse: a survey of theatre architecture from the Renaissance to the present, University of California press, 1970, pp. 103-104. [9] http:/ / theatreledouxbesancon.blogspot.com/ [10] Patrick Carnegy, Wagner and the art of the theatre, Yale University Press publications, 2006, p. 71. [11] Giorgio Simoncini, Ritorni al passato nell'architettura francese: fra Seicento e primo Ottocento, 2001. [12] Emil Kaufmann, Da Ledoux a Le Corbusier , Milano, 1973, p. 24. Le parole tratte dal III libro delle Odi ed esattamente dall'Ode n. XXX, dove l'autore si autocelebrava, cominciando con il verso Exegi monumentum aere perennius (trad. it.: Ho compiuto un monumento pi‰ perenne del bronzo)
[1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8]
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Claude-Nicolas Ledoux
Bibliografia ‚ Daniel Rabreau, Claude Nicolas-Ledoux 1736-1806: l'architecture et les fastes du temps, Bordeaux, 2000. ISBN 2-85822-846-9 ‚ Emil Kaufmann, Da Ledoux a Le Corbusier , Mazzotta, Milano, 1973. ‚ Marco Pogacnik, Sulla nozione di spazio in Claude-Nicolas Ledoux. La colonna, la luce e la sostruzione (http:/ / www.cisapalladio.org/ annali/ pdf/ a16_07_pogacnik.pdf), in "Annali di Architettura", n. 16, Vicenza 2004 (in pdf).
Voci correlate ‚ Architettura neoclassica
Altri progetti ‚
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Nicolas Ledoux
Collegamenti esterni ‚ Breve filmato (in francese) sulle Saline d'Arc-et-Senans realizzato e messo in rete da CRDP Franche-Comt† (http:/ / www.youtube.com/ watch?v=o64XH8ZsRms&feature=related) ‚ Breve filmato (in francese) sulla Cit† id†ale realizzato e messo in rete da CRDP Franche-Comt† (http:/ / www. youtube.com/ watch?v=wQOhCabLQ_Q&feature=related) ‚ Breve filmato (in francese) sul Teatro di Besan‡on realizzato e messo in rete da CRDP Franche-Comt† (http:/ / www.youtube.com/ watch?v=5Yqj81ii1pQ&feature=related)
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Cenotafio di Newton
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Cenotafio di Newton „ Nel progetto di un cenotafio per Newton, centrato su un enorme sfera circondata da tre file di cipressi su alti basamenti, Boull…e celebrava la scienza sperimentale attribuendo all'eroe della nuova cosmologia un mausoleo che presuppone e moltiplica quelli di Augusto e di Adriano …
(Salvatore Settis, 2004[1] )
Il Cenotafio di Newton (noto anche come Mausoleo di Newton[2]) € un celebre progetto dai connotati utopici redatto da tienne-Louis Boull†e. Il progetto era costituito da un'immensa sfera alta oltre 150 metri, all'interno della quale doveva essere collocata una sfera armillare. All'esterno erano previsti tre alti basamenti su cui erano collocate file di cipressi. Il disegno, con il suo gigantismo e le sue forme geometriche elementari in cui confluiscono gli ideali dell'Illuminismo, rappresenta l'opera pi• celebre dell'architetto francese ed € un caposaldo della cosiddetta architettura rivoluzionaria. Il progetto, non realizzato, risale al 1784 ed esprime la sintesi degli ideali di Boull†e: ™O Newton! Se con l'estensione dei tuoi lumi e il sublime tuo genio hai definito la figura della terra, io ho concepito il progetto di avvolgerti nella tua stessa scopertaš.[3] Lo scopo del progetto era quindi quello di generare nell'osservatore sensazioni cosmiche davanti ad uno spazio che doveva riprodurre l'immensit„ dell'universo. La sfera € adagiata su una base cilindrica a gradoni fiancheggiata da cipressi, mentre l'interno € illuminato dagli astri mediante alcune aperture ricavate sulla superficie; il mausoleo vero e proprio viene collocato alla base della sfera.
Prospetto
Sezione
Note [1] Salvatore Settis, Il futuro del 'classico', Einaudi, Torino, 2004, p.50, ISBN: 88-06-14380-8 [2] Renato De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari, Laterza, 1999, p. 461. [3] Architecture. Essai sur l'art , a cura di Montclos, p. 137.
Bibliografia ‚ Renato De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari, Laterza, 1999. ‚ Robin Middleton, David Watkin, Architettura dell'Ottocento, Martellago (Venezia), Electa, 2001. ‚ Nikolaus Pevsner, John Fleming, Hugh Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi, 2005.
Cenotafio di Newton
Voci correlate ‚ Architettura neoclassica ‚ Isaac Newton
Marc-Antoine Laugier Marc-Antoine Laugier (Manosque, 1713 • Parigi, 1769) €
stato un teorico dell'architettura francese, che con la sua opera contribu… al dibattito teorico all'interno del neoclassicismo europeo. Allievo dei gesuiti, entrƒ nell'ordine e, lasciata la natia Provenza, visse in diverse citt„, maturando una grande cultura in vasti campi del sapere e dimostrando capacit„ come predicatore, tanto da leggere i propri sermoni anche a corte, dopo il suo trasferimento a Parigi. Spirito originale e vivace, fu apprezzato anche dagli enciclopedisti ed i filosofi illuministi. Nel 1755 lascia il suo ordine in seguito a sermoni eccessivamente critici pronunciati a Versailles ed entra nell'ordine benedettino.
Essai sur l'architecture Nel 1753 pubblicƒ la prima edizione dell'Essai sur l'architecture a cui segu… nel 1755 la seconda edizione revisionata e firmata, subito tradotta in varie lingue.[1] Il trattato rielabora temi di Jean-Louis de Cordemoy[2], un teorico dell'architettura francese del primo XVIII secolo.[3] La tesi principale del saggio € la convinzione che la natura Frontespizio dell'Essai sur l'architecture ed 1755 sia il principio originario dell'architettura e della teoria dell'architettura. Una visione peraltro vicina al pensiero di Jean-Jacques Rousseau. A tale principio Laugier unisce la convinzione che l'architettura possa essere interamente determinata dalla ragione, secondo gli esiti dell'illuminismo. Questa doppia radice del suo pensiero si concretizza nell'assunto che l'architettura, per essere razionale, deve essere naturale. Il saggio influenzƒ notevolmente la cultura architettonica neoclassica, che cominciava ad affermarsi in opposizione al barocco et al rococƒ. La sua influenza giunse fino a tienne-Louis Boull†e. Laugier fu anche tra i primi a svalutare l'architettura romana e riscoprire l'architettura greca [4] e l'ordine dorico, come fonte originaria del classicismo ed a rivalutare l'architettura gotica.[5] In alcuni passi del trattato si ipotizza addirittura la possibilit„ di un'architettura senza ordine.[6] L'immagine che pi• caratterizzerƒ la conoscenza del suo trattato in tutta Europa € tuttavia il concetto della cosiddetta "capanna primitiva", derivata da Vitruvio come archetipo in legno delle costruzioni umane e degli ordini architettonici, efficace esemplificazione del pensiero architettonico di Laugier che trova una singolare coincidenza con i temi propri del veneziano Carlo Lodoli.[7]
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Marc-Antoine Laugier
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Opere ‚ (FR) Essai sur l'architecture, Paris, 1753 ‚ Observations sur l'architectureLa Haye, 1765 Testo in francese [8] ‚ Histoire de la R…publique de Venise, 1759-1768
Note [1] In Italia ebbe una gran diffusione tra gli architetti e gli studiosi, in lingua originale.Vittorio Ugo(a cura di) Laugier e la dimensione teorica dell'architettura, 1990 [2] Robert A. Stern, "Classicismo moderno", Baio Editore 1990, pag. 15 [3] M.L. Scalvini, Da Codemoy a Laugier , in "Laugier e la dimensione teorica dell'architettura", a cura di Vittorio Ugo, 1990. [4] Giorgio Simoncini, Ritorni al passato nell'architettura francese: fra Seicento e primo Ottocento,pag.156, 2001 [5] Giorgio Simoncini, Op. cit.,pag.52, 2001. [6] Giorgio Simoncini, Op. cit.,pag.182, 2001. [7] M.L. Scalvini, Da Codemoy a Laugier , in "Laugier e la dimensione teorica dell'architettura", a cura di Vittorio Ugo, 1990. [8] http:/ / books.google.fr/ books?id=baw5AAAAcAAJ&client=firefox-a&pg=PR3#v=onepage& q&f=false
Stile Impero „ Lo stile Impero fu l'esaltazione della decorazione pompeiana … (Mario Praz)
Lo stile Impero € una corrente del Neoclassicismo che interessƒ l'architettura, l'arredamento, le arti decorative e le arti visive del XIX secolo. Si sviluppƒ durante l'et„ napoleonica, al fine di celebrare l'ascesa al potere di Napoleone Bonaparte e si diffuse in gran parte dell'Europa.
Architettura Nell'architettura, lo stile Impero si affermƒ tra il 1805 ed il 1814, ma rimase in auge anche nei decenni successivi. Dal punto di vista formale fu influenzato fortemente dalle costruzioni della Roma imperiale ed in parte, dopo la campagna d'Egitto, anche dalle architetture egiziane; i principali architetti che affermarono le nuove tendenze furono Charles Percier e Pierre-Fran‡ois-L†onard Fontaine, nominati da Napoleone "Architectes des Palais du Premier et Deuxi€me Consuls". I due collaborarono ad esempio nella costruzione dell'Arco di Trionfo del Carrousel a Parigi (1806-1808), voluto dallo stesso Napoleone per commemorare le sue vittorie militari e realizzato su modello degli archi di Settimio Severo e di Costantino a Roma; un altro arco di trionfo, di forme ancora pi• imponenti, fu innalzato al termine degli Champs-lys†es ad opera dell'architetto Jean Chalgrin.
Arco di Trionfo del Carrousel, a Parigi
Sempre nella capitale francese, Napoleone ordinƒ la costruzione del Tempio della Gloria (successivamente
Stile Impero
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trasformato nella chiesa della Madeleine), un maestoso edificio nel quale vennero riprese le forme della Maison Carr†e di N‘mes, ma che storici alcuni hanno giudicato come "una parafrasi senza vita di un antico tempio romano".[1] Sul fronte opposto alla facciata della Madeleine, oltre la Senna, nel 1808 fu aggiunto un grande, quanto superficialmente formale[2], portico al preesistente Palazzo Bourbon. L'impronta napoleonica portƒ anche alla trasformazione, tra il 1806 ed il 1810, di Place Vend‰me, al centro della quale fu eretta una colonna in bronzo ad imitazione della Colonna Traiana di Roma: sulla cima fu collocata la statua (distrutta nel 1814) dello stesso imperatore francese nelle sembianze di Cesare.
Parigi: la chiesa della Madeleine
In Italia, negli anni dell'ascesa di Bonaparte, si registra ad esempio la costruzione dell'Arco della Pace a Milano, di Luigi Cagnola (1807), il progetto di Giovanni Antonio Antolini per il Foro Bonaparte, la realizzazione della piazza del Plebiscito a Napoli, iniziata sotto Gioacchino Murat, ed infine la sistemazione di piazza del Popolo a Roma, avviata da Giuseppe Valadier.[3] Successivamente, lo stile Impero caratterizzƒ gli anni postunitari del Regno d'Italia.
Arredamento e arti visive Cos… come per l'architettura (che riprende le sembianze del tempio romano), anche nell'arredamento prevalgono i temi derivati dal passato. Al gusto dell'equilibrio e delle proporzioni si aggiunsero decorazioni con motivi greci, romani, egiziani ed inoltre colonne, fregi, pilastri. Nella pittura, i principali artisti furono Jacques-Louis David e Jean Auguste Dominique Ingres. David, fin dal suo primo incontro con Napoleone, divenne un suo grande ammiratore e nel 1797 iniziƒ a preparare degli studi per un suo ritratto commissionatogli. Le opere di David celebrarono i momenti pi• importanti della carriera politica di Bonaparte: Napoleone al passo del Gran San Bernardo (1800), L'incoronazione di Napoleone e Giuseppina (1805-1807) e Napoleone nel suo studio (1812) rivelano toni fortemente propagandistici, esaltando Napoleone come un eroe per la patria (soggetto poi ripreso nella corrente culturale in contrapposizione, il Romanticismo), tanto che, dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo (1815), David fu costretto a rifugiarsi in Svizzera ed in seguito a Bruxelles.
Napoleone I attraversa il Passo del San Bernardo, di David
Ingres ebbe anche lui un ruolo fondamentale nell'arte di quegli anni: rispolverƒ l'arte del ritratto, che, dalla seconda met„ del Settecento, divenne di dominio pubblico: tutti i nobili e i cittadini facoltosi infatti, se non possedevano un loro ritratto, venivano considerati "retrogradi", un po' come ai tempi di Luigi XVI. Tra le sue opere pi• celebri di quel periodo troviamo Napoleone sul trono imperiale e L'apoteosi di Omero. Nella scultura € doveroso ricordare il nome di Antonio Canova, ritrattista ufficiale del Bonaparte: suo € il Monumento a Napoleone I , collocato a Milano presso la Pinacoteca di Brera e realizzato tra il 1807 ed il 1808. Canova ritrasse pure Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, seminuda, semisdraiata su un triclinio romano, con
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una mela in mano, nell'allegoria di "Venere vincitrice".
Napoleone sul trono imperiale, di
Monumento a Napoleone I , di
Ingres
Canova
Tavolo in stile Impero
Trono di Napoleone
Eugenio Brusa, calice del Mistero Eucaristico, 1823
Note [1] R. Middleton, D. Watkin, Architettura. Ottocento, Martellago (Venezia) 2001, p.203. [2] R. Middleton, D. Watkin, Architettura. Ottocento, cit. p.206. [3] Il primo progetto di Valadier per la piazza del Popolo risale al 1793; il disegno definitivo fu approntato nel 1816 e teneva conto di alcuni interventi effettuati in precedenza da architetti francesi.
Bibliografia ‚ ‚ ‚ ‚
R. De Fusco, Mille anni d'architettura in Europa, Bari 1999. R. Middleton, D. Watkin, Architettura. Ottocento, Martellago (Venezia) 2001. N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, 1981. M. Praz, Gusto neoclassico, Milano, 2003 ISBN 88-17-10058-7
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Voci correlate ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
Neoclassicismo Architettura neoclassica Napoleone Bonaparte Et„ napoleonica Architettura francese
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Ange-Jacques Gabriel Ange-Jacques Gabriel (23 ottobre 1698 • 4 gennaio 1782) € stato un
architetto francese. Fu il maggior architetto francese del XVIII secolo. Il suo stile, che sotto certi aspetti anticipa il Neoclassicismo, riprende i canoni del Classicismo francese di Fran‡ois Mansart, senza confluire nel Rococƒ.
Ange-Jacques Gabriel
Biografia Si formƒ a Parigi sotto il padre, non visitƒ mai l'Italia e divenne premier architecte, incarico che lo portƒ a lavorare per Luigi XV e Madame de Pompadour. Per il sovrano fu impegnato nell'ampliamento di alcune residenze reali a Fontainebleau, Compi€gne e Versailles (dove costru… l'elegante Teatro dell'Opera della Reggia).
Progetto per Place de la Concorde, Parigi
A Parigi, nel 1752, iniziƒ la costruzione della cole Militaire, mentre nel 1755 fu approvato il suo progetto per la vasta Place de la Concorde, all'epoca nota come Place Louis XV: i disegni originari della piazza definivano uno spazio assai diverso da quello attuale,
Ange-Jacques Gabriel
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frutto di piani redatti in epoca napoleonica, con due palazzi che delimitavano uno spazio chiuso da una serie di balaustre. Gli edifici erano chiaramente ispirati al prospetto di Claude Perrault per la facciata del Louvre, con un leggero colonnato eretto sopra un basamento porticato. Di poco posteriore alla celebre piazza parigina € il Petit Trianon, considerato dalla critica il capolavoro di Gabriel.[1] L'edificio, costruito tra il 1761 ed il 1768, deve qualcosa al Palladianesimo inglese, ma nella composizione elegante e proporzionata € assolutamente francese. All'interno gli ambienti sono distribuiti in base alla loro funzione e non tanto ad esigenze estetiche di simmetria, mentre l'esterno € molto semplificato e privo di eccessive decorazioni, essendo definito da un rigoroso ordine di grandi aperture vetrate.
Note
Petit Trianon, Versailles
[1] N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi, 1981, voce Gabriel, Ange-Jacques.
Bibliografia ‚ R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, Martellago (Venezia), Electa, 2001. ‚ N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi, 1981.
Voci correlate ‚ Architettura neoclassica
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Category:Ange-Jacques Gabriel
Porta di Brandeburgo
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Porta di Brandeburgo Coordinate geografiche: 52–30„59…N 13–22„40…E52.5163–N 13.3777–E [1]
La Porta di Brandeburgo (in tedesco Brandenburger Tor ) € una porta neoclassica di Berlino. Si trova fra i quartieri di Mitte e Tiergarten. il monumento pi• conosciuto della citt„, e simbolo dell›unit„ tedesca.
Storia Venne costruita a partire dal 1788 ed aperta al traffico il 6 agosto del 1791 da Carl Gotthard Langhans che prese spunto dalla ricostruzione dei Propilei di Atene La Porta di Brandeburgo pubblicata da Leroy nel "Ruines des plus beaux Monuments de la Gr€ce" nel 1758. Lo stile utilizzato da Langhans € definibile come dorico-romano semplificato, infatti alla base delle colonne sono presenti delle basi e alla fine del fregio compaiono mezze metope, in contrasto con lo stile dorico che prevede colonne senza basi e la parte terminale del fregio risolta con un triglifo. Essa costituisce il punto finale occidentale del viale Unter den Linden presso la Pariser Platz. La porta € alta 26 metri e larga 65. Le colonne doriche in pietra, che a terra hanno un diametro di 1,75 metri, creano 5 punti di passaggio. Dopo l'abbattimento delle mura cittadine, Johann Heinrich Strack aggiunse nel 1868 ai lati della costruzione centrale due basse costruzioni. La quadriga sulla sua sommit„ fu creata nel 1794 da Johann Gottfried Schadow. Napoleone I la trasportƒ nel 1807 a Parigi, come bottino di guerra. Nel 1814 i prussiani la riportarono indietro, ed aggiunsero la croce di ferro alla corona che sormonta l›asta in mano alla dea della pace. Durante la Guerra Fredda si trovava a Berlino Est vicino al muro che divise Berlino dal 1961 al 1989. La costruzione e la quadriga vennero seriamente danneggiate durante la seconda guerra mondiale e restaurate tra il 1956 ed il 1958. Gli stampi originali della quadriga si trovavano fortunatamente ancora nel deposito della fonderia Noack a Berlino ovest.
La quadriga, vista notturna
I resti del Muro di Berlino e dei vari sbarramenti nelle vicinanze della porta vennero a mano a mano completamente demoliti. La notte di capodanno del 1989 la quadriga venne di nuovo danneggiata, ma gi„ nel 1991 vennero terminati i lavori di restauro.
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Attualmente € raffigurata su alcune monete (10, 20 e 50 cent di euro) emesse dalla zecca tedesca.
Significato politico della porta Nel 1963, quando il presidente degli Stati Uniti d'America John Fitzgerald Kennedy visitƒ la porta di Brandenburgo, i sovietici appesero grandi striscioni rossi su di essa per impedirgli di guardare ad Est. Negli anni ottanta, denunciando l'esistenza di due Stati tedeschi, il sindaco di Berlino Ovest Richard von Weizs“cker disse: ™La questione tedesca € aperta fino a quando la porta di Brandenburgo rester„ chiusaš.[2]
1988: la porta vista da Berlino Ovest, dietro al muro che divideva la citt„
Il 12 giugno 1987, il presidente americano Ronald Reagan parlƒ alla popolazione di Berlino Ovest dalla porta di Brandenburgo, chiedendo che il Muro di Berlino fosse abbattuto. Rivolgendosi al segretario generale del PCUS Michail Gorbaœv, Reagan disse: ™segretario generale Gorbaœv, se si cerca la pace, se si cerca la prosperit„ per l'Unione Sovietica e per l'Europa Orientale, se cercate la liberalizzazione: vieni qui ad aprire questa porta! Mr. Gorbaœv, apra questa porta! Mr. Gorbaœv, abbatta questo muro!š
Note [1] http:/ / toolserver.org/ ~geohack/ geohack.php?pagename=Porta_di_Brandeburgo&language=it¶ms=52.5163_N_13. 3777_E_type:landmark [2] http:/ / www.reaganlibrary.com/ reagan/ speeches/ wall.asp
Voci correlate ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
Architettura neoclassica Architettura neogreca Muro di Berlino Guerra Fredda Brandenburger Tor (metropolitana di Berlino)
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Collegamenti esterni ‚ Stiftung Denkmalschutz Berlin (Berlin Monument Conservation Foundation) (http:/ / www. stiftung-denkmalschutz-berlin.de/ projekte/ brandenburger-tor) ‚ Brandenburg Gate described in its historic context. (http:/ / www.stadtentwicklung.berlin.de/ denkmal/ denkmale_in_berlin/ en/ unter_den_linden/ brandenburger_tor.shtml) ‚ Panorama Brandenburg Gate (http:/ / www.stadtpanoramen.de/ en/ berlin/ brandenburg_gate.html) - Panoramic view from the Pariser Platz ‚ Webcam: Live-View of the Street "Unter den Linden" with Brandenburg Gate in Berlin, Germany (http:/ / www. dhm.de/ lindencam/ ) ‚ Ronald Reagan's Tear this Wall speech (http:/ / www.reaganfoundation.org/ reagan/ speeches/ wall.asp)
Porta di Brandeburgo
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‚ Complete text, audio and video of Ronald Reagan's Brandenburg Gate Address (http:/ / www.americanrhetoric. com/ speeches/ ronaldreaganbrandenburggate.htm) from AmericanRhetoric.com ‚ Bill Clinton's Berlin is free speech (http:/ / usa.usembassy.de/ etexts/ ga6-940712.htm) ‚ Video News report of the Brandenburg Gate re-opening (http:/ / www.bbc.co.uk/ mediaselector/ check/ media/ video/ otdvideo/ 89/ 12/ 22/ 6734_22-12-89?size=4x3&bgc=6699CC&nbram=1&nbram=1&bbram=1& news=1) - Real Player needed ‚ Germany, Berlin, Brandenburger Tor (http:/ / www.arounder.eu/ berlin/ brandemburg.html) Virtual tour with map and compass effect by Tolomeus ‚ Panorama Brandenburg Gate 1945 (http:/ / www.lorenzochiara.com/ berlin1945) - Panoramic view into the past, 60 years after WWII ‚ Celebrating 20 years after tearing down the Berlin wall, 1989 (http:/ / www.dailymail.co.uk/ news/ worldnews/ article-1226305/ Berlin-Wall-Twenty-years-Germany-prepares-remember-day-wall-came-down.html) - Pictures at Brandenburg Gate on November 9, 2009 ‚ Three-dimensional view (http:/ / sight3d.com/ index.php?type=sights&id=18) of Brandenburger Gate (without plugin English, German, Spanish)
Christopher Wren Sir Christopher Wren (East Knoyle, 20 ottobre 1632 • Londra, 25 febbraio 1723) € stato un architetto e scienziato inglese del XVII secolo. Celebre soprattutto per il suo ruolo capitale nella ricostruzione di Londra dopo il grande incendio del 1666.
Christopher Wren
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La vita e i suoi tempi Wren € soprattutto conosciuto per aver progettato la Cattedrale di Saint Paul, una delle pochissime cattedrali inglesi costruite dopo il medioevo, unica cattedrale in stile rinascimentale in tutto il paese. Nonostante forti opposizioni, ispirandosi alla Basilica di San Pietro a Roma riusc… a costruire un edificio di valore assoluto, la seconda chiesa del mondo per dimensioni. Nato nel 1632 a East Knoyle nella contea di Wiltshire, Wren era figlio del Decano di Windsor, un incarico di nomina reale che causƒ La Cattedrale di Saint Paul privazioni e persecuzioni alla famiglia durante il Commonwealth, il governo puritano di Oliver Cromwell (1649 - 1660). Durante l'adolescenza conobbe il Principe Carlo, che pi• tardi sal… al trono come Carlo II e lo impiegƒ come architetto di fiducia. Studiƒ alla Westminster School, (dove Richard Busby, il Preside, ospitava copertamente giovani rampolli di famiglie realiste in difficolt„) poi al Wadham College, ad Oxford, e infine fu ammesso al collegio All Souls. Nel 1657, divenne professore di astronomia al Gresham College e quattro anni dopo ottenne la cattedra in astronomia della fondazione Savile ad Oxford fino alle sue dimissioni nel 1673. Isaac Newton, raramente disposto a lodare i suoi colleghi, lo riconobbe come un brillante scienziato. Wren fu tra i membri fondatori della Royal Society, che presiedette dal 1680 al 1682. La sua prima vera prova come architetto fu lo Sheldonian Theatre, che puƒ ancora essere visto ad Oxford, poi progettƒ svariati edifici universitari sia ad Oxford che a Cambridge, tra cui le cappelle del Pembroke College e dell'Emmanuel College, a Cambridge. Dopo il grande incendio di Londra, fu scelto come architetto per la nuova Cattedrale di Saint Paul, che doveva sorgere sulle ceneri della chiesa medioevale, e Wren di conseguenza si dedicƒ totalmente all'architettura. Il progetto e la costruzione della nuova cattedrale richiesero 35 anni, dal 1675 al 1710, e contemporaneamente Wren, insieme ai suoi colleghi Robert Hooke e Nicholas Hawksmoor, progettƒ numerosi altri edifici, tra cui 51 chiese a Londra che rimpiazzarono le 87 distrutte nell'incendio. Molte fra queste chiese sono ancora in piedi. Tra queste St Bride's, St Mary le Bow, St Clement Danes, St Benet Paul's Wharf, e St Stephen Walbrook. Inoltre collaborƒ al progetto del Monumento al grande incendio di Londra, l'osservatorio di Greenwich, il Chelsea Hospital, l'ospedale di Greenwich, Marlborough House, l'Ashmolean Museum di Oxford, la Wren Library nel Trinity College di Cambridge, ed altri rimarchevoli edifici. Christopher Wren fu nominato Cavaliere nel 1673 e fu membro del Parlamento negli anni 1685-1688 e 1702-1705. John Aubrey riferisce che Wren entrƒ nella massoneria nel 1691, ed € stato lungamente supposto che ne fosse il Gran maestro prima del revival del 1717, ma mancano le prove di questa asserzione. Wren mor… nel 1723 ed € sepolto in Saint Paul. L'iscrizione a lui dedicata all'interno del grande edificio recita (LA)
(IT)
„ Lector, si monumentum requiris, circumspice … „ O tu che leggi, se cerchi il (suo) monumento, guardati attorno …
Christopher Wren
Opere maggiori Cappelle ‚ Pembroke College Cappella, Cambridge ‚ Emmanuel College Cappella, Cambridge ‚ Cappella Cattolica, Whitehall Palace
Chiese Ancora esistenti
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St Andrew by the Wardrobe, Londra St Andrew, Holborn, Londra St Anne and St Agnes, Gresham Street, Londra St Benet Fink, Threadneedle Street, Londra St Benet Paul's Wharf, Queen Victoria Street, Londra St Bride, Fleet Street, Londra St Clement Danes, Strand, Westminster St Clement Eastcheap, Londra St Dunstan in the East, Londra St Edmund the King, Lombard Street, Londra St James Garlickhythe, Garlick Hill, Londra St James's Piccadilly, Westminster St Lawrence Jewry, Londra St Magnus Martyr, Lower Thames Street, Londra St Margaret Pattens, Londra St Margaret, Lothbury, Londra St Martin Ludgate, Londra St Mary Abchurch, Londra St Mary Aldermary, Bow Lane, Londra St Mary-at-Hill, Thames Street, Londra St Mary-le-Bow, Cheapside, Londra St Mary-le-Bow, costruita negli anni 1670-80, una delle "chiese St Michael Paternoster Royal, College Hill, Londra urbane" di Wren costruita dopo il Grande incendio di Londra St Michael, Cornhill, Londra (torre campanaria e parte superiore dell'elevato) St Nicholas Cole Abbey, Londra St Paul's Cathedral St Peter upon Cornhill, Cornhill, Londra St Stephen Walbrook, Londra St Vedast alias Foster, Foster Lane, Londra Ingrandiimento della cappella protestante dell'Hotel Savoy, Londra Chiesa di Ingestre, Staffordshire
Scomparse
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All Hallows the Great, Lombard Street, Londra All Hallows, Bread Street, Londra All Hallows, Lombard Street, Londra Christ Church Newgate, Newgate Street, Londra
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Christopher Wren ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
St Alban, Wood Street, Londra St Anne's Church, Soho, Londra St Antholin, Watling Street, Londra St Augustine with St Faith, Watling Street, Londra St Bartholomew-by-the-Exchange, Exchange, Londra St Benet, Gracechurch Street, Londra St Christopher-le-Stocks, Threadneedle Street, Londra St Dionis Backchurch, Fenchurch Street, Londra St George, Botolph Lane, Londra St Mary Aldermanbury, Londra St Mary Magdalene, Old Fish Street, Londra St Mary Somerset, Thames Street, Londra St Matthew, Friday Street, Londra St Michael Queenhithe, Upper Thames Street, Londra St Michael, Crooked Lane, Londra St Michael, Wood Street, Londra St Mildred, Bread Street, Londra St Mildred, Poultry, Londra St Olave Old Jewry, Londra St Stephen Coleman, Coleman Street, Londra St Swithin London Stone, Cannon Street, Londra
Edifici residenziali nei Colleges ‚ Garden Quadrangle, Trinity College, Oxford ‚ Williamson Building, The Queen's College, Oxford
Tribunali ‚ Court House, Windsor
Ingressi monumentali, Porte ‚ Temple Bar, Londra ‚ Tom Tower, Christ Church, Oxford
Uffici governativi ‚ The Custom House (Palazzo delle Dogane), Londra ‚ The Navy Office (Palazzo della Marina Militare), Seething Lane, Londra
Corpi di guardia ‚ Guard House, Windsor Castle
Ospedali ‚ The Royal Hospital, Chelsea ‚ Royal Naval Hospital, Greenwich ‚ Morden College, Blackheath, London ( Al pari dell'Ospedale di Greenwich una casa di riposo, ma per mercanti piuttosto che marinai)
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Palazzi ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
Tring Manor House, Hertfordshire Thoresby House, Nottinghamshire Bridgewater Square Development, Londra Winslow Hall, Buckinghamshire Marlborough House, St James's, Londra
Biblioteche ‚ Lincoln Cathedral Library, Lincoln ‚ Trinity College Library, Cambridge
Monumenti ‚ Monumento al grande incendio di Londra, Fish Street Hill, Londra
Osservatori e edifici scientifici ‚ The Royal Observatory, Greenwich ‚ Repository, Royal Society, Crane Court, Fleet Street, Londra
Palazzi ufficiali ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
Winchester Palace, Winchester Cappella Cattolica, Camera di Consiglio and Galleria degli Intimi, Whitehall Appartamento della Regina e Giardino a Terrazze, Whitehall Ala Sud e Ala Est, Palazzo di Hampton Court Ricostruzione di Kensington Palace
Scuole e collegi ‚ ‚ ‚ ‚
Upper School, Eton College, Buckinghamshire Writing School, Christ's Hospital, Londra St John Moore's School, Appleby, Leicestershire Il Wren Building nel College of William and Mary, Williamsburg, Virginia, USA
Teatri ‚ Sheldonian Theatre, Oxford (non per rappresentazioni ma per cerimonie universitarie) ‚ Drury Lane (teatro) Londra
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Christopher Wren
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Bibliografia ‚ On a Grander Scale: The Outstanding Career of Sir Christopher Wren. ISBN 0007107757 hardback, ISBN 0007107765 paperback ‚ His Invention So Fertile: A Life of Christopher Wren. ISBN 0195149890
Voci correlate ‚ Professore di astronomia (Gresham College)
Altri progetti ‚
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Category:Christopher Wren
Cattedrale di San Paolo (Londra) Coordinate geografiche: 51–30„50…N 0–05„53…W51.514–N -0.098–E [1] Cattedrale di San Paolo Saint Paul's Cathedral
Facciata Paese Regione Localit•
Regno Unito Grande Londra Londra
Religione
Cristiana anglicana
Diocesi
Diocesi di Londra
Anno consacrazione 1708 Stile architettonico Classicismo barocco Inizio costruzione
1675
Completamento
1708
Sito web
(EN) sito ufficiale
[2]
Saint Paul € una delle due cattedrali anglicane di Londra (l'altra € quella di Southwark), ubicata in Ludgate Hill,
nella City. Chiesa madre della Diocesi Anglicana di Londra, l'imponente edificio € considerato il capolavoro dell'architetto Christopher Wren. il secondo edificio religioso per dimensione dopo la Basilica di San Pietro in Vaticano.
Cattedrale di San Paolo (Londra)
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La recensione La Cattedrale di San Paolo (in inglese St Paul's Cathedral) si pone come una delle pi• interessanti architetture del barocco inglese. La grande opportunit„ viene offerta a Christopher Wren in seguito al grande incendio del 1666 che distrusse buona parte di Londra. Da ciƒ la citt„ ricevette un parziale riscatto: la scoperta della personalit„ empirica di Wren espressa nella ricostruzione di San Paolo e delle cinquantuno chiese cittadine. Questo compito ne rivelƒ la freschezza d€invenzione e fantasia avventurosa, da non confondere con una mera imitazione. Non esistevano in Inghilterra precedenti di chiese classiche, se si eccettua l'opera di Inigo Jones. Proprio su questo occorre aprire una piccola parentesi per capire quelle che sono state le influenze subite dal nostro architetto, poich† fu proprio Jones che agli inizi del XVII secolo, in un ambiente nordico, ancora per met„ goticizzante, importƒ il classicismo italiano, conducendo a subitanea maturit„ l€architettura del rinascimento inglese. Infatti non esistevano qui precedenti di chiese classiche, se si eccettua l €opera di Jones per la vecchia San Paolo in cui tra il 1630 e il 1640 progetta e realizza il grande portico corinzio che trasforma la cattedrale medioevale nella costruzione pi• "romana" del paese. Quindi € da attribuire al Jones il compito di promulgatore delle esperienze rivoluzionarie italiane a cui Wren guarda sempre con un particolare interesse.
La cupola
Le sue chiese urbane vennero realizzate tutte tra il 1660 e 1686. Ed € qui che sperimenta piante estremamente varie e spesso assai ardite e originali: € St. Stephen a Walbrook (1672-1687) che prefigura San Paolo per via della presenza di una doppia galleria sovrapposta con navata e navatelle coperte a volta.
Il suo € un capolavoro nato da riferimenti colti e raffinati risultano essere i dettagli. La pianta € una chiara reinterpretazione e combinazione dell'ultimo San Pietro in Vaticano a Roma, senza trascurare tutti i progetti che ne hanno caratterizzato la storia. Qui Wren nell'impianto longitudinale, pi• consono per le esigenze di culto, effettua una chiara sovrapposizione e messa in evidenza della pianta centrale attraverso l'espediente della cupola posta all'incrocio delle navate con il transetto. La cupola per alcuni € tra le pi• maestose che esistano, sebbene C. Norberg - Schulz la definisca "una espressione piuttosto banale degli ideali dell'architettura inglese"[3]: € in stile classico nella forma, ma non nella realizzazione. Formalmente si rif„ chiaramente al San Pietro in Montorio del Bramante a cui lo stesso maestro italiano si rifar„ per il progetto della cupola della basilica di San Pietro, ma nella realizzazione opta per degli espedienti (cupola a calotta separata) pi• prettamente tardo-rinascimentali e barocchi (vedi Santa Maria della Salute del Longhena). Ciononostante per la sua classica semplicit„ sar„ il riferimento di alcune delle maggiori opere neoclassiche, una su tutte Sainte Genevieve di Soufflout a Parigi (1757). Ma la fecondit„ inventiva e l€originalit„ di Wren si colgono ancor meglio nelle guglie delle torri ovest dei campanili che vanno da una matrice neogotica alla fantasia borrominiana, riproponendone la drammaticit„ barocca. Dunque sono evidenti le influenze barocche, oltre che nelle torri, anche nella facciata principale (chiaro il riferimento al progetto non realizzato del Gian Lorenzo Bernini) e in elementi illusionistici come nelle nicchie a falsa prospettiva delle finestre e il piano superiore falso nei prospetti laterali, destinato a nascondere i contrafforti della facciata. Facciata in cui non compaiono riferimenti riscontrabili nei disegni di progetto per San Pietro bens…, per via del portico a doppio ordine di colonne binate coronate da timpano triangolare, al progetto del Della Porta per la Chiesa del Ges• a Roma (1568).
Cattedrale di San Paolo (Londra) Gli interni risultano classici, pur con diversi movimenti barocchi. Nel complesso l€opera ha un forte debito nei confronti dell€architettura italiana (e in particolar modo ai progetti per San Pietro) filtrati dal Wren con intelligenza e senza mai ricadere nella mera imitazione, ma allo stesso tempo risulta essere un importante tassello per quelli che saranno i successivi sviluppi del neoclassicismo (la cupola del Wren far„ da modello oltre che per Sainte Genevieve anche per il Campidoglio di Washington).
Storia La chiesa pre-normanna
Fu costruita in epoca tardo romana in legno, probabilmente da Mellitus o da un altro missionario Augustiano. Venne ricostruita nel 604 in Ludgate Hill, dove si trova attualmente. La posizione della chiesa si trovava nella parte ovest della Londra Romana e nella parte est di Lundenwic. La tradizione vuole che sotto la cattedrale si trovavano dei megaliti oppure comunque delle pietre in circolo, in epoca romana venne edificato un tempio alla dea Diana, opposto a quello del dio Apollo sotto Westminster; Wren non tenne mai conto di questo durante la sua progettazione. La nuova chiesa fu ricostruita in pietra nel 685 dal Re o da San Sebbi di Essex. Venne saccheggiata dai vichinghi nel 961, come citato nelle cronache anglo-sassoni. La terza cattedrale venne riedificata sempre in pietra, l'anno successivo al saccheggio. Il ricostruttore fu il re Ethelred the Unready. La vecchia cattedrale
La quarta chiesa, conosciuta con il nome di vecchia San Paolo (in inglese Old St. Paul's), venne iniziata dai Normanni dopo l'incendio del 1087. I lavori proseguirono per oltre 200 anni, con un incendio nel 1136 che distrusse parte dei lavori. La chiesa venne consacrata nel 1240, ma le celebrazioni iniziarono solo nel 1256. I lavori finirono nel 1314, e venne consacrata definitivamente nel 1300. la terza chiesa per tempo di costruzione d'Europa. Degli Old St. Paul's scavi eseguiti nel 1878 da Francis Penrose mostrarono le vecchie dimensioni della cattedrale, 178 m x 30 m (585 x 100 piedi), con un campanile alto 149 metri. Durante il XVI secolo l'edificio andƒ in decadenza, sotto Enrico VIII ed Edoardo VI, l'abolizione dei monasteri provocƒ la distruzione degli interni della cattedrale: cripte, cappelle, spazi per il coro, sacrari e tutto quello dentro la chiesa. Molti dei paramenti religiosi furono confiscati e rivenduti dalla Corona. I fedeli venivano riuniti nell'angolo nord-est del sagrato in cui si predicava e denominato "la Croce di San Paolo". Fu in questo luogo nel 1549, che un predicatore protestante radicale iniziƒ a sollecitare le persone per distruggere le decorazioni interne della cattedrale. Nel 1561 la guglia venne distrutta da un fulmine e fu deciso di non riedificarla; questo evento fu interpretato dai Protestanti e dai Cattolici come un segno del dispiacere di Dio per le azioni compiute dalle varie fazioni. Un architetto del classicismo inglese, Sir Inigo Jones, aggiunse la facciata ovest della cattedrale nel 1630, ma i lavori si interruppero a causa dello scoppio della guerra civile; gli incartamenti e i progetti vennero persi o distrutti. La cattedrale venne distrutta nel 1666 durante il grande incendio di Londra. Ne rimase solo lo scheletro in pietra. Dopo varie discussioni sulla modalit„ di ricostruzione se in stile antico o moderno, si optƒ per quest'ultimo.
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Cattedrale di San Paolo (Londra)
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La cattedrale di Wren Progetto e costruzione
I lavori per la costruzione della nuova cattedrale vennero affidati a Sir Christopher Wren nel 1668. Il suo primo progetto fu quello di basarsi sulle fondamenta della vecchia cattedrale, ma venne rifiutato. Il secondo progetto era una chiesa a croce greca con dei quarti di cerchio negli angoli, ma anche questa venne rifiutata. In quest'occasione, Wren, per presentare al meglio i suoi progetti costru… un plastico in scala 1:24, chiamato Great Model, ancora conservato nella cripta della cattedrale. Il progetto definitivo venne accettato nel 1675. I lavori cominciarono in giugno; la prima pietra venne posata nel 1677 da Thomas Strong, il capo-mastro di Wren. Il progetto prevedeva una piccola cupola con una guglia in cima, ma il re Carlo II diede la libert„ a Wren di modificare il progetto come avesse voluto. Wren riprogettƒ la cattedrale, che comprendeva una grande cupola centrale e due campanili nella parte ovest. Il progetto definitivo di Wren per St. Paul
La cattedrale venne completata il 20 ottobre del 1708, il giorno in cui Sir Christopher Wren comp… 76 anni. Un gioved…, il 2 dicembre 1697, dopo 32 anni e 3 mesi, un focolaio nato in una panetteria, portƒ Londra di nuovo nelle fiamme. L'evento venne usato per poter aprire le porte della cattedrale. La domenica successiva c'era una folla immensa ad attendere di poter entrare nella cattedrale. Alla cerimonia erano presenti il re Guglielmo III e il vescovo di Londra, Henry Compton. Il reverendo recitƒ il salmo 122: Entriamo nella casa del signore. La folla era divisa tra chi l'amava e chi l'odiava, anche se la maggior parte delle persone erano meravigliate e stupite dalla grande opera.
Cattedrale di San Paolo (Londra)
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Descrizione La cattedrale € costruita con pietra Portland, in quello che puƒ essere definito classicismo barocco.
La cupola La cupola, che in realt„ € una "falsa cupola", € impressionante ed € stata ispirata dalla Basilica di San Pietro a Roma per quanto riguarda la complessit„ del progetto; mentre il linguaggio sembra guardare al tempietto di San Pietro in Montorio di Bramante. La croce sulla sommit„ raggiunge i 108 metri di altezza, dandogli un record di altezza di Londra. Wren progettƒ una grossa cupola, formata da tre cupole sovrapposte. ‚ La pi• alta non ha una funzione strutturale ma impressiona la vista; ‚ La pi• bassa ha una funzione di decorare l'interno; ‚ La falsa cupola in mezzo ha solo la funzione strutturale. Tutte e tre le cupole sono degli archi di catenaria, l'utilizzo di tre archi di catenaria fu un'intuizione di Robert Hooke, che collaborƒ al progetto, partecipando alla ricostruzione di Londra dopo un grande incendio.
Interno della Cattedrale
La navata La navata ha tre cappelle: ‚ La nord dedicata a Tutte le anime e a San Dunstan; ‚ La sud dedicata agli ordini di San Michele e San Giorgio; ‚ La terza, quella pi• importante, € sotto la cupola.
Organi a canne Organo Maggiore
L'organo maggiore della cattedrale € stato costruito nel 1977 dalla londinese Mander Organs. Le canne sono suddivise in tre sezioni: due lungo le due pareti del coro (dette Chancel Organ) e la terza nel matroneo, nei pressi della cupola; tuttee tre sono comandate da una stessa consolle, che ha cinque tastiere e pedaliera. Di seguito la disposizione fonica dello strumento[4]:
Cattedrale di San Paolo (Londra)
110 Prima tastiera - Chancel Great Organ
Double Open Diapason 16' Open Diapason I
8'
Open Diapason II
8'
Stopt Diapason
8'
Claribel Flute
8'
Quint
5.1/3'
Principal
4'
Flute
4'
Twelfth
2.2/3'
Fifteenth
2'
Mixture
III
Mixture
III
Fourniture
IV
Trombone
16'
Trumpet
8'
Clarion
4'
Seconda tastiera - Chancel Swell Organ
Contra Gamba
16'
Open Diapason
8'
Lieblich Gedact
8'
Salicional
8'
Vox Angelica
8'
Principal
4'
Fifteenth
2'
Cornet
III
Contra Posaune
16'
Cornopean
8'
Hautboy
8'
Vox Humana
8'
Clarion
4'
Tremulant
Cattedrale di San Paolo (Londra)
111 Terza tastiera - Chancel North Choir Organ
Chimney Flute
8'
Principal
4'
Nason Flute
4'
Nazard
2.2/3'
Fifteenth
2'
Blockflute
2'
Tierce
1.3/5'
Larigot
1.1/3'
Sharp Mixture
IV
Trumpet
8'
Tremulant Terza tastiera - Chancel South Choir Organ
Contra Viola
16'
Bourdon
16'
Open Diapason
8'
Violoncello
8'
Dulciana
8'
Claribel Flute
8'
Principal
4'
Gemshorn
4'
Flute Harmonique
4'
Lieblich Gedact
4'
Flageolet
2'
Sesquialtera
II
Corno di Bassetto
8'
Tremulant Quarta tastiera - Chancel Solo Organ Espressivo
Open Diapason
8'
Viola
8'
Viola Celeste
8'
Flžte Harmonique 8' Concert Flute
4'
Piccolo
2'
Corno di Bassetto 8' Cor Anglais
8'
Cattedrale di San Paolo (Londra)
112 French Horn
8
Tremulant Aperto
Tuba
8'
Tuba Clarion
4'
Quinta tastiera - Dome Section Manual East Section
Double Open Diapason 16' Open Diapason I
8'
Open Diapason II
8'
Octave
4'
Super Octave
2'
Quartane
II-III
Mixture
IV
Mixture
III
Contra Posaune
16'
Trumpet
8'
Double Tuba
16'
Tuba
8'
Clarion
4'
Trompette Militaire
8'
West section
Open Diapason
8'
Octave
4'
Super Octave
2'
Mixture
IV
Royal Trumpet
16'
Royal Trumpet
8'
Royal Trumpet
4'
Cattedrale di San Paolo (Londra)
113 Pedaliera - Chancel Pedal Organ
Open Metal
16'
Open Diapason 16' Viola
16'
Bourdon
16'
Principal
8'
Flute
8'
Fifteenth
4'
Flute
4'
Mixture
IV
Contra Posaune 32' Ophicleide
16'
Posaune
8'
Clarion
4'
Pedaliera - Dome Section Pedal Organ
Double Open Wood 32' Contra Violone
32'
Open Wood
16'
Open Diapason
16'
Contra Bass
16'
Principal
8'
Super Octave
4'
Fourniture
IV
Contra Bombarde
32'
Bombarde
16'
Posaune
16'
Clarion
8'
Cattedrale di San Paolo (Londra)
114
Organo positivo
Nella navata laterale sinistra della cattedrale si trova un organo positivo, costruito nel 1881 da Henry Willis[5] e, nel corso dei decenni, ampliato e modificato. L'ultima grande modifica risale al 1970, quando l'organo € stato restaurato e, fra le altre cose € stato aggiunto il registro Mixture. Attualmente (2011), lo strumento ha 2 tastiere di 56 note e una pedaliera di 30. La sua disposizione fonica € la seguente: Prima tastiera - Great Organ
Seconda tastiera - Swell
Pedal
Open Diapason 8'
Open Diapason 8'
Bourdon 16'
Lieblich Gedact 8'
Gemshorn
4'
Principal
4'
Cornopean
8'
Fifteenth
2'
Mixture
II
Tickell Chamber Organ
Il Tickell Chamber Organ € un organo da continuo costruito per la cattedrale da Kenneth Tickell nel 1997[6]. Esso € a trasmissione integralmente meccanica ed ha una sola tastiera di 51 note senza pedaliera. La sua disposizione fonica € la seguente: Manuale
Stopped Diapason 8' Principal
4'
Chimney Flute
4'
Fifteenth
2'
Tierce
1.3/5' Bass
Larigot
1.1/3'
Sesquialtera
II Treble
Cattedrale di San Paolo (Londra)
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Organo della OBE Chapel
Nella cappella riservata ai membri dell'Ordine dell'Impero Britannico (OBE Chapel) si trova un organo a canne costruito nel 2011 da William Drake[7]. A trasmissione mista, € composto da due tastiere e una pedaliera. La sua disposizione fonica € la seguente: Prima tastiera - Great Organ
Seconda tastiera - Swell
Pedal
Open Diapason 8'
Open Diapason 8'
Stopt Diapason 16'
Stopt Diapason 8'
Stopt Diapason 8'
Principal
8'
Dulciana
8'
Principal
4'
Bassoon
16'
Principal
4'
Fifteenth
2'
Flute
4'
Cornet
II
Twelfth
2.2/3'
Trumpet
8'
Fifteenth
2'
Hautboy
8'
Tierce
1.3/5'
Forniture
IV
Trumpet
8' Bass
Trumpet
8' Treble
Organo della Cripta
Nella cripta della cattedrale si trova un piccolo organo da studio a trasmissione meccanica con due tastiere di 58 note ciascuna e una pedaliera di 30[8]. Esso € stato costruito nel 2001 dall'organaro Robin Jennings e dallo stesso ampliato nel 2002 con l'aggiunta del registro di Bourdon 16' al pedale. Di seguito, la disposizione fonica dello strumento: Prima tastiera
Seconda tastiera
Pedale
Chimney Flute 8'
Stopped Diapason 8'
Bourdon 16'
Principal
Flute
4'
4'
Le gallerie La cupola crea tre spazi distinti, chiamati gallerie, e rispettivamente sono: ‚ La galleria dei bisbigli o Whispering Gallery, € quella pi• bassa, quella interna. € alta 30,2 m dal pavimento e ci vogliono 259 gradini per arrivarci. Deve il suo nome al fatto che pronunciando una parola vicino al muro, si puƒ ascoltare da qualsiasi punto vicino alla galleria. ‚ La galleria di pietra o stone gallery, cio€ quella tra la cupola bassa e quella di mezzo. ‚ La galleria d'oro o gold gallery, che € quella pi• esterna.
Cattedrale di San Paolo (Londra)
116
I campanili La cattedrale ha due campanili. La torre nord contiene 13 campane e quella a sud ne contiene 4, e include Grande Paolo e Grande Tom, messe nel 1881 quando vennero tolte dal vecchio palazzo di Westminster.
Il dopo Wren La chiesa € sopravvissuta anche durante i bombardamenti di Londra della seconda guerra mondiale. Una bomba caduta all'interno della cattedrale, il 12 settembre 1940 non esplose. Venne successivamente I due campanili della Cattedrale visti dalla cupola tolta da una squadra di artificeri, il cui comandante era Robert Davies. Quando questa bomba fu portata in un luogo sicuro e fu fatta brillare creƒ un cratere di oltre 30 metri di diametro; se fosse esplosa avrebbe sicuramente distrutto la cattedrale. Per questo Davies ricevette la George cross insieme a un commilitone, lo Zappatore George Cameron Wylie.
Commemorazioni La cattedrale possiede una cripta con oltre 200 memoriali e le cappelle dell'Ordine dell'Impero Britannico e del tesoro. La cattedrale possiede un tesoro veramente povero, molto € stato perso e molto rubato. Christopher Wren fu il primo a essere sepolto nella cattedrale, sulla sua lapide c'€ una scritta latina: "Lector, si monumentum requiris, circumspice" ( Lettore, se tu vuoi vedere il mio monumento, guardati attorno) La chiesa ospita lapidi commemorative e tombe di molte personaggi britannici famosi: ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
General Sir Isaac Brock Sir Edwin Lutyens John Donne Lord Kitchener Il Duca di Wellington Lord Nelson Henry Moore Sir Winston Churchill T.E. Lawrence Sir Alexander Fleming Sir Arthur Sullivan Florence Nightingale J.M.W. Turner Sir Joshua Reynolds
Note [1] http:/ / toolserver.org/ ~geohack/ geohack. php?pagename=Cattedrale_di_San_Paolo_%28Londra%29&language=it& params=51.514_N_-0.098_E_type:landmark
Il monumento a John Donne
[2] http:/ / www.stpauls.co.uk/ page.aspx?theLang=001lngdef&pointerid=169345dwprEOVViTRLd8xXbHBDHGbzge
Cattedrale di San Paolo (Londra) [3] [4] [5] [6] [7] [8]
C. Norberg - Schulz, Architettura Barocca, cit., p. 194. Fonte (http:/ / www.npor.org.uk/ cgi-bin/ Rsearch.cgi?Fn=Rsearch&rec_index=A00752) Fonte (http:/ / www.npor.org.uk/ cgi-bin/ Rsearch.cgi?Fn=Rsearch&rec_index=N13153) Fonte (http:/ / www.npor.org.uk/ cgi-bin/ Rsearch.cgi?Fn=Rsearch&rec_index=R00472) Fonte (http:/ / www.btinternet.com/ ~william.drake/ st_pauls.htm) Fonte (http:/ / www.npor.org.uk/ cgi-bin/ Rsearch.cgi?Fn=Rsearch&rec_index=R00473)
Bibliografia ‚ Frank Atkinson, St Pauls and the City, London 1985 ISBN 0-7181-2629-7 ‚ Marion Gibbs, Early charters of the cathedral church of St. Paul, London, edited for the Royal Historical Society, London 1939 ‚ St Paul's. The Cathedral Church of London 604-2004, ed. Keene, Burn & Saint, Yale University Press 2004 ISBN 0-300-09276-8 ‚ English cathedrals, text by Peter Meyer, Thames and Hudson, London 1950
Voci correlate ‚ ‚ ‚ ‚ ‚
Londra City of London Christopher Wren Old St Paul's Cathedral St. Paul's Survives
Altri progetti ‚
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http:/ / commons.wikimedia.org/ wiki/ Category:St.Paul's
Cathedral
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James Wyatt
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James Wyatt James Wyatt (3 agosto 1746 • 4 settembre 1813) €
stato un architetto britannico. Nel 1762 giunse in Italia, dove soggiornƒ per sei anni, studiando a Venezia con Antonio Visentini. Rientrato a Londra acquistƒ fama con il Pantheon di Oxford Street (1770, distrutto), un edificio destinato ai divertimenti che costituiva una singolare versione neoclassica della basilica di Santa Sofia di Istanbul. In breve realizzƒ moltissime opere e divenne rivale dei fratelli Adam. Oltre che per i suoi contributi all'architettura neoclassica, € noto per le opere di stampo neogotico e per i restauri delle cattedrali inglesi. La sua Fonthill Abbey (1796-1807, oggi distrutta), una residenza di campagna simile ad una abbazia, fu commissionata dall'eccentrico William Beckford: la dimora, che in origine avrebbe dovuto essere realizzata sotto forma di rovina, con tanto di resti di un chiostro, fu ampliata con la costruzione di una grande torre a pianta ottagonale, alta circa 85 metri, che perƒ crollƒ nel 1825, pare a causa delle esili fondamenta che questa aveva. Sempre di gusto medievale € la Broadway Tower (1797), una torre di 17 metri costruita a forma di castello. Lavorƒ ai restauri della cattedrali di Salisbury, Durham e Hereford, con interventi assai consistenti che gli conferirono il soprannome di Wyatt il distruttore.
Pantheon in Oxford Street, distrutto
Fonthill Abbey, distrutta
Nel 1796 successe a William Chambers come Surveyor-General.
Bibliografia ‚ R. Middleton, D. Watkin, Architettura dell'Ottocento, Martellago (Venezia), Electa, 2001. ‚ N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi, 1981.
Voci correlate ‚ Architettura neoclassica ‚ Architettura neogotica
Altri progetti ‚
Wikimedia Commons contiene file multimediali: http:/ / commons.wikimedia.org/ wiki/ Category:James
Wyatt
Palazzo di Westminster
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Palazzo di Westminster Coordinate geografiche: 51–30„00…N 0–07„30…W51.5–N 0.125–O [1] Bene protetto dall'UNESCO
Patrimonio dell'umanit„ Palazzo ed Abbazia di Westminster, con la chiesa di Santa Margherita (EN) Palace of Westminster, Westminster Abbey and Saint Margaret's Church
Tipo
Culturali
Criterio
(i) (ii) (iv)
Pericolo
Non in pericolo
Riconosciuto dal
1987
Scheda UNESCO
[2] (EN) Scheda [3] (FR) Scheda
Il Palazzo di Westminster , (conosciuto anche come Houses of Parliament) € l'edificio di Londra in cui hanno sede le due camere del Parlamento del Regno Unito (la Camera dei lord e la Camera dei comuni). Si trova sulla riva settentrionale del Tamigi, nella City of Westminster, vicino agli altri edifici governativi di Whitehall. La parte pi• antica del palazzo ancora esistente, Westminster Hall, risale al 1097. La finalit„ originaria del palazzo era quella di residenza reale, ma nessun monarca vi ha pi• vissuto dal sedicesimo secolo. La maggior parte della struttura attuale risale al Un'altra vista del palazzo, con il ponte di Westminster diciannovesimo secolo, quando il palazzo fu ricostruito dopo essere stato interamente distrutto da un incendio nel 1834. Gli architetti responsabili della ricostruzione del palazzo furono sir Charles Barry e Augustus Welby Northmore Pugin, e il palazzo € un esempio di neogotico. Una delle caratteristiche pi• famose del palazzo € le torre dell'orologio (la St Stephen's Tower), una notevole attrazione turistica che ospita il famosissimo Big Ben. Il palazzo comprende pi• di 1000 stanze, delle quali le pi• importanti sono senz'altro la Camera dei lord e la Camera dei comuni. Il palazzo include anche stanze di comitati, biblioteche, camere da pranzo, corridoi (lobbies), bar e
Palazzo di Westminster palestre. il luogo di importanti cerimonie di Stato: notevole € ad esempio la cerimonia di apertura del Parlamento. Il palazzo € spesso usato come simbolo delle due Camere: molto spesso il termine Westminster viene usato come sinonimo di Parlamento. Gli uffici parlamentari spesso sconfinano negli edifici pi• vicini, come la Portcullis House. Il palazzo di Westminster fu strategicamente importante durante il Medioevo, poich† collocato sulle rive del Tamigi. La costruzione occupa il sito almeno dalle et„ anglosassoni. Conosciuto all'epoca come Thorne y Island , il sito sarebbe stato usato per la prima volta da Canuto il Grande (regno dal 1016 al 1035). Il penultimo re Sassone d'Inghilterra, Edoardo il Confessore, costru… un palazzo reale a Thorney Island poco a occidente della citt„ di Londra all'incirca nella stessa epoca in cui fu costruita l'Abbazia di Westminster (fra il 1045 e il 1050). Thorney Island e l'area circostante diventarono presto conosciute come Westminster (una contrazione delle parole West Monastery, monastero occidentale). Dopo la conquista normanna (1066), re Guglielmo I si stabili nella Torre di Londra, ma in seguito si trasfer… a Westminster. Tuttavia, n† i palazzi usati dai Sassoni n† quelli usati da Guglielmo I sopravvissero. Le parti pi• antiche del Palazzo odierno (Westminster Hall e la Great Hall) risalgono al regno del successore di Guglielmo I, Guglielmo II. Il palazzo di Westminster fu la residenza principale del monarca nel tardo periodo medievale. Con l'evoluzione delle forme di governo in Inghilterra, molte istituzioni pubbliche hanno avuto luogo a Westminster. Per esempio, il predecessore del Parlamento, la Curia Regis, si riuniva a Westminster Hall (sebbene seguisse il Re quando questi si trasferiva in altri palazzi). Il Model Parliament , primo Parlamento ufficiale d'Inghilterra, si riun… nel palazzo nel 1295. Da allora, quasi tutti i Parlamenti si sono riuniti a Westminster (ad eccezioni di alcuni che per vari motivi si sono riuniti in altri luoghi). Westminster rimase cos… la residenza principale del monarca a Londra, finch† un incendio non la distrusse nel 1529. Nell'anno successivo, Enrico VIII acquis… il Palazzo di York dal cardinale Thomas Wolsey, un potente ministro che aveva perso i favori del re. Rinominandolo palazzo di Whitehall, Enrico VIII lo usƒ come sua principale residenza. Sebbene Westminster rimanesse ufficialmente il palazzo reale, era usato dalle due Camere del Parlamento e come tribunale. Data la destinazione originaria di residenza reale, il palazzo non includeva alcuna stanza apposita destinata alle due Camere. Le cerimonie di stato importanti, come la cerimonia di apertura del Parlamento, si tenevano nella Painted Chamber (stan za dipinta). La Camera dei lord si riuniva abitualmente nella White Chamber (stanza bianca). La Camera dei comuni non disponeva invece di una stanza tutta per s†; i dibattiti a volte erano tenuti nella Chapter House dell'Abbazia di Westminster. I Comuni acquisirono in seguito una dimora permanente nel palazzo, la cappella di Santo Stefano, in precedenza una cappella reale, ma solo durante il regno del successore di Enrico VIII, Edoardo VI. Il Chantries Act del 1547 (all'interno della Riforma Protestante) dissolse l'ordine religioso dei canonici di Santo Stefano (oltre a altre istituzioni) cosicch† la cappella venne lasciata a libera disposizione dei Comuni. Vennero effettuate delle modifiche alla cappella per renderla pi• adatta al nuovo uso. Il 16 ottobre 1834, la maggior parte del palazzo viene distrutta in un incendio. Solo Westminster Hall, la Jewel Tower, la cripta della cappella di Santo Stefano e il chiostro sopravvissero al rogo. Una Commissione Reale fu istituita allo scopo di studiare la ricostruzione del palazzo. La Commissione decise che il palazzo avrebbe dovuto essere stato ricostruito nello stesso luogo, e che lo stile architettonico avrebbe dovuto essere uno fra gotico e classico. Immediatamente si apr… un dibattito pubblico molto acceso. Coloro che preferivano lo stile classico sostenevano che lo stile gotico sarebbe stato troppo ‚crudoƒ, e quindi inappropriato per il Parlamento. Al contrario, altri (incluso Augustus Welby Northmore Pugin) affermavano che l'autentico stile architettonico cristiano era quello gotico, collegando invece il classicismo agli antichi Greci o agli antichi Romani. Oltretutto, molti sostenevano che l'architettura gotica fosse lo stile ‚nazionaleƒ britannico, associando il classicismo alla Francia. Nel 1836, dopo aver studiato 97 proposte rivali, la Commissione scelse il progetto di Charles Barry per un palazzo in stile gotico. La prima pietra fu posata nel 1840; la Camera dei lord fu completata nel 1847 e quella dei Comuni nel 1852 (Barry ricever„ per questo il titolo di cavaliere). Sebbene la gran parte dei lavori fosse stata eseguita entro il 1860, la costruzione non giunse al termine che una decina di anni dopo.
120
Palazzo di Westminster
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Il palazzo di Westminster continuƒ a funzionare normalmente fino al 1941, quando la Camera dei comuni fu distrutta dalle bombe tedesche nel corso della seconda guerra mondiale. Giles Gilbert Scott fu scelto come architetto e scelse di preservare le caratteristiche essenziali del progetto di Sir Charles Barry. I lavori della Camera dei comuni furono terminati nel 1950.
Storia Il palazzo di Westminster fu strategicamente importante durante il Medioevo, poich† collocato sulle rive del Tamigi. La costruzione occupa il sito almeno dalle et„ anglosassoni. Conosciuto all'epoca come Thorney Island , il sito sarebbe stato usato per la prima volta da Canuto il Grande (regno dal 1016 al 1035). Il penultimo re Sassone d'Inghilterra, Edoardo il Confessore, costru… un palazzo reale a Thorney Island poco a occidente della citt„ di Londra all'incirca nella stessa epoca in cui fu costruita l'Abbazia di Westminster (fra il 1045 e il 1050). Thorney Island e l'area circostante diventarono presto conosciute come Westminster (una contrazione delle parole West Monastery, monastero occidentale). Dopo la conquista normanna (1066), re Guglielmo I si stabili nella Torre di Londra, ma in seguito si trasfer… a Westminster. Tuttavia, n† i palazzi usati dai Sassoni n† quelli usati da Guglielmo I sopravvissero. Le parti pi• antiche del Palazzo odierno (Westminster Hall e la Great Hall) risalgono al regno del successore di Guglielmo I, Guglielmo II. Il palazzo di Westminster fu la residenza principale del monarca nel tardo periodo medievale. Con l'evoluzione delle forme di governo in Inghilterra, molte istituzioni pubbliche hanno avuto luogo a Westminster. Per esempio, il predecessore del Parlamento, la Curia Regis, si riuniva a Westminster Hall (sebbene seguisse il Re quando questi si trasferiva in altri palazzi). Il Model Parliament , primo Parlamento ufficiale d'Inghilterra, si riun… nel palazzo nel 1295. Da allora, quasi tutti i Parlamenti si sono riuniti a Westminster (ad eccezioni di alcuni che per vari motivi si sono riuniti in altri luoghi). Westminster rimase cos… la residenza principale del monarca a Londra, finch† un incendio non la distrusse nel 1529. Nell'anno successivo, Enrico VIII acquis… il Palazzo di York dal cardinale Thomas Wolsey, un potente ministro che aveva perso i favori del re. Rinominandolo palazzo di Whitehall, Enrico VIII lo usƒ come sua principale residenza. Sebbene Westminster rimanesse ufficialmente il palazzo reale, era usato dalle due Camere del Parlamento e come tribunale. Data la destinazione originaria di residenza reale, il palazzo non includeva alcuna stanza apposita destinata alle due Camere. Le cerimonie di stato importanti, come la cerimonia di apertura del Parlamento, si tenevano nella Painted Chamber (stanza dipinta). La Camera dei lord si riuniva abitualmente nella White Chamber (stanza bianca). La Camera dei comuni non
Un dettaglio dalla mappa di Londra del 1746 di John Roque.
disponeva
invece
di
una
stanza
tutta
per
s†;
i
Palazzo di Westminster dibattiti a volte erano tenuti nella Chapter House dell'Abbazia di Westminster. I Comuni acquisirono in seguito una dimora permanente nel palazzo, la cappella di Santo Stefano, in precedenza una cappella reale, ma solo durante il regno del successore di Enrico VIII, Edoardo VI. Il Chantries Act del 1547 (all'interno della Riforma Protestante) dissolse l'ordine religioso dei canonici di Santo Stefano (oltre a altre istituzioni) cosicch† la cappella venne lasciata a libera disposizione dei Comuni. Vennero effettuate delle modifiche alla cappella per renderla pi• adatta al nuovo uso.
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J. M. W. Turner assistette all'incendio del 1834 e lo raffigurƒ in diversi dipinti, fra cui The Burning of the Houses of Lords and Commons (1835).
Il 16 ottobre 1834, la maggior parte del palazzo viene distrutta in un incendio. Solo Westminster Hall, la Jewel Tower, la cripta della cappella di Santo Stefano e il chiostro sopravvissero al rogo. Una Commissione Reale fu istituita allo scopo di studiare la ricostruzione del palazzo. La Commissione decise che il palazzo avrebbe dovuto essere stato ricostruito nello stesso luogo, e che lo stile architettonico avrebbe dovuto essere uno fra gotico e classico. Immediatamente si apr… un dibattito pubblico molto acceso. Coloro che preferivano lo stile classico sostenevano che lo stile gotico sarebbe stato troppo ‚crudoƒ, e quindi inappropriato per il Parlamento. Al contrario, altri (incluso Augustus Welby Northmore Pugin) affermavano che l'autentico stile architettonico cristiano era quello gotico, collegando invece il classicismo agli antichi Greci o agli antichi Romani. Oltretutto, molti sostenevano che l'architettura gotica fosse lo stile ‚nazionaleƒ britannico, associando il classicismo alla Francia. Nel 1836, dopo aver studiato 97 proposte rivali, la Commissione scelse il progetto di Charles Barry per un palazzo in stile gotico. La prima pietra fu posata nel 1840; la Camera dei lord fu completata nel 1847 e quella dei Comuni nel 1852 (Barry ricever„ per questo il titolo di cavaliere). Sebbene la gran parte dei lavori fosse stata eseguita entro il 1860, la costruzione non giunse al termine che una decina di anni dopo. Il palazzo di Westminster continuƒ a funzionare normalmente fino al 1941, quando la Camera dei comuni fu distrutta dalle bombe tedesche nel corso della seconda guerra mondiale. George Gilbert Scott fu scelto come architetto e scelse di preservare le caratteristiche essenziali del progetto di Sir Charles Barry. I lavori della Camera dei comuni furono terminati nel 1950.
Palazzo di Westminster
Interni Il palazzo di Westminster include approssimativamente 1100 stanze, 100 scalinate e 5 km di corridoi. Il palazzo ha quattro piani. Il piano terra include uffici, sale da pranzo e bar. Il primo piano ospite le stanze principali del palazzo fra cui le camere, le lobbies e le biblioteche. La Robing Room, la Royal Gallery, la Prince's Chamber , la Camera dei lord, la Peers' Lobby, la Central Lobby, la Members' Lobby e la Camera dei comuni sono allineate lungo una linea che va da sud a nord, in La pianta del palazzo di Westminster. quest'ordine. Westminster Hall € invece collocata su un lato, alla stessa estremit„ del Palazzo in cui sono collocati i Comuni. Gli ultimi due piani sono invece occupati da stanze per commissioni e uffici. In origine, il Palazzo era controllato dal Lord Great Chamberlain. Nel 1965, tuttavia, fu deciso che ogni Camera avrebbe dovuto controllare le stanze assegnate ad essa. Lo Speaker e il Lord Chancellor esercitano il controllo per conto delle rispettive camere. Al Lord Great Chamberlain rimane la custodia di alcune stanze cerimoniali.
La Camera dei lord La Camera dei lord € collocata sul lato sud del Palazzo di Westminster. La stanza misura 14 metri per 24. I banchi della Camera, cos… come altri mobili nel ‚lato Lordƒ del palazzo, sono di colore rosso. La parte superiore della Camera € decorata da finestre in vetro colorato e da sei affreschi allegorici rappresentanti la religione, la cavalleria e la legge. Sempre nella parte superiore, in corrispondenza della galleria per il pubblico, € presente una piccola tenda, alta poco meno di trenta centimetri. Fu innalzata negli anni '20 per nascondere le gambe delle spettatrici dal ginocchio in gi•; la moda stava diventando sempre pi• provocatoria, si diceva al tempo, e la vista delle gambe nude era considerata inadatta ai Lord. Ad un'estremit„ della Camera si trovano il Trono e il Baldacchino ornato d'oro; sebbene il Sovrano possa occupare il Trono teoricamente durante qualsiasi seduta, questo accade in realt„ soltanto durante la cerimonia di apertura del Parlamento. Altri membri della Famiglia Reale presenti alla cerimonia usano sedie ufficiali accanto al Trono. Di fronte al trono si trova il Woolsack (sacco della lana), un cuscino rosso senza schienale n† braccioli, l… collocato a rappresentare l'importanza storica del commercio della lana, di cui € imbottito. Il Woolsack viene usato dall'ufficiale che presiede la seduta (Lord Chancellor o un deputato). Il ‚maceƒ (bastone) della Camera, rappresentante l'autorit„ reale, € collocato sul retro del Woolsack. Di fronte al Woolsack c'€ il Judges' Woolsack (un cuscino rosso pi• grande del precedente, occupato da alcuni Lord durante la cerimonia di apertura del Parlamento) e il Tavolo della Camera (a cui siedono i funzionari). I membri della Camera occupano i banchi rossi posti su tre lati della stessa. I banchi alla destra di Lord Chancellor formano lo Spiritual Side (lato spirituale), quelli alla sua sinistra il Temporal Side (lato temporale). La divisione dei seggi fra i Lord € la seguente: tutti i ‚Lord spiritualiƒ (vescovi e arcivescovi della Chiesa d'Inghilterra) siedono nello Spiritual Side; i ‚Lord Temporaliƒ (nobili) siedono invece in parti diverse a seconda del partito politico a cui sono affiliati: coloro che sono affiliati alla maggioranza siedono nello Spiritual Side, mentre i componenti dell'opposizione siedono nel Temporal Side. Alcuni pari, che non si collocano in nessuno dei due schieramenti, vanno ad occupare dei seggi situati alla parte opposta della Camera rispetto al Woolsack, cio€ fra i due sides: questi pari sono anche conosciuti come cross-benchers.
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Palazzo di Westminster La Camera dei lord € la sede di importanti cerimonie ufficiali, fra cui la gi„ citata cerimonia di apertura del Parlamento, all'inizio di ogni sessione parlamentare annuale. Il Sovrano, seduto sul Trono, pronuncia un discorso, descrivendo a grandi linee l'agenda legislativa del Governo per la sessione parlamentare a venire. I rappresentanti dei Comuni non entrano nella Camera; assistono invece ai lavori dal Bar all'entrata della stessa. Una cerimonia simile € tenuta alla fine della sessione parlamentare; a tale cerimonia, comunque, il Sovrano non partecipa, facendosi invece sostituire da alcuni Lord ( Lords Commissioners).
La Camera dei comuni La Camera dei comuni € collocata all'estremit„ nord del Palazzo di Westminster. La stanza misura 14 metri per 21 ed € molto pi• austera della Camera dei lord. I banchi come molti altri mobili del lato del Palazzo occupato dai Comuni, sono di colore verde. Altri Parlamenti delle nazioni del Commonwealth hanno ricalcato questo schema per cui la Camera bassa del parlamento € associata al verde e la Camera alta al rosso. Ad un'estremit„ della Camera si trova la Speaker's Chair, un dono dal Parlamento australiano. Di fronte alla Speaker's Chair si Il Palazzo di Westminster visto dal ponte di Westminster. trova il Tavolo della Camera, a cui siedono i funzionari e su cui € posto il bastone cerimoniale dei Comuni. I banchi verdi sono occupati dai deputati secondo una suddivisione simile a quella usata nella Camera dei lord: i membri della maggioranza siedono alla destra dello Speaker, l'opposizione alla sua sinistra; non ci sono cross-benches. La Camera € relativamente piccola e c'€ spazio solo per 427 dei 646 Membri del Parlamento. Durante le interrogazioni al primo ministro e nei dibattiti maggiori i Membri del Parlamento restano in piedi ad un'estremit„ dell'aula. Per tradizione, il Sovrano britannico non entra nella Camera dei comuni. L'ultimo monarca ad entrare nella stanza fu re Carlo I, nel 1642, tentando di arrestare cinque Membri del Parlamento accusati di alto tradimento. Quando chiese allo Speaker, William Lenthall, se avesse alcuna conoscenza del luogo in cui questi si trovassero, Lenthall rispose: "Sua Maest‚ non se ne dispiaccia, ma al momento non ho occhi per vedere, n… lingua per parlare, a meno che la Camera, di cui io sono il servitore, non me lo permetta."
Le due linee rosse sul pavimento della Camera sono lunghe, per tradizione, due lunghezze di spada e distanti fra loro circa trenta centimetri; per tradizione, non possono essere attraversate dai Membri del Parlamento.
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Palazzo di Westminster
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Westminster Hall Westminster Hall, la parte pi• antica del palazzo di Westiminster attualmente esistente, fu eretta nel 1097. In origine il tetto era sorretto da pilastri, ma durante il regno di Riccardo II, su sostituito da un tetto con travi a coppia d'archi, disegnato da Henry Yevele e Hugh Herland. Westminster Hall € uno dei pi• grandi saloni d'Europa con un soffitto non supportato da pilastri; le sue misure sono di 21 metri per 73.
Westminster Hall all'inizio del diciottesimo secolo.
Westminster Hall ha anche avuto funzione cerimoniale. Dal dodicesimo al diciannovesimo secolo i banchetti di incoronazione in onore dei nuovi monarchi furono tenuti qui. L'ultimo banchetto di incoronazione tenuto nella sala fu quello di re Giorgio IV nel 1821; il suo successore, Guglielmo IV, abbandonƒ l'idea perch† considerata troppo costosa. Il salone € stato anche usato come camera ardente nel corso dei funerali di stato. Un tale onore € solitamente riservato ai Sovrani e ai/alle loro consorti; gli unici non reali ad approfittarne nel ventesimo secolo sono stati Frederick Sleigh Roberts, primo conte di Roberts, nel 1914 e Sir Winston Churchill nel 1965. La camera ardente pi• recente € stata quella, nel 2002, della Regina Madre.
Nella storia, Westminster Hall ha avuto numerose funzioni. In primo luogo € stata usata a scopi giudiziari; ha ospitato tre delle pi• importanti corti del regno: la Court King's Bench, la Court of Common Pleas e la Chancery Court , poi unite nel 1873 a formare l'Alta Corte di Giustizia, che continuƒ a riunirsi a Westminster Hall fino al suo spostamento, nel 1882, alla Corte Reale di Giustizia. Oltre alle corti regolari, Westminster Hall ha anche ospitato importanti processi di stato, inclusi processi per impeachment e il processo a re Carlo I alla fine della Guerra civile inglese.
Il banchetto di incoronazione di Giorgio IV, nel 1821, fu l'ultimo ad essere tenuto a Westminster Hall.
A Westminster Hall si tengono inoltre i discorsi cerimoniali alla Corona da parte delle due Camere in occasioni particolarmente importanti: il venticinquesimo e il cinquantesimo anniversario del regno della regina Elisabetta II, rispettivamente nel 1977 e nel 2002; il trecentesimo anniversario della Gloriosa Rivoluzione nel 1988; il cinquantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale nel 1995. Con le riforme del 1999, la Camera dei comuni usa una stanza accanto a Westminster Hall come camera addizionale per i dibattimenti. La stanza ha la forma di un ferro di cavallo allungato; si pone cos… in contrasto con la Camera principale, dove i seggi delle due coalizioni sono opposti gli uni agli altri. Questo schema € volto a riflettere la natura
Palazzo di Westminster bipartisan dei dibattiti tenuti a Westminster Hall. Nel corso di tali dibattiti, tenuti tre volte a settimana, non sono inoltre tipicamente discussi temi particolarmente importanti o controversi.
Altre stanze Il primo piano del palazzo ospita anche altre stanze importanti. All'estremit„ meridionale del Palazzo si trova la Robing Room, la stanza in cui il Sovrano si prepara per la cerimonia di apertura del Parlamento indossando abiti ufficiali e la Corona Imperiale. I dipinti di William Dyce nella Robing Room raffigurano scene dalla leggenda di Re Art•. Subito a lato si trova la Il Palazzo di Westminster, fotografato dalla sponda meridionale del Tamigi. Royal Gallery, a volte usata da dignitari stranieri che vogliono parlare ad entrambe le Camere. Le pareti sono impr eziosite da due enormi dipinti di Daniel Maclise: La morte di Nelson (raffigurante il decesso di lord Nelson alla battaglia di Trafalgar) e L'incontro di Wellington e Bl•cher (raffigurante l'incontro tra il duca di Wellington e Gebhard Leberecht von BlŠcher alla battaglia di Waterloo). Immediatamente a sud della Camera dei lord si trova la Camera del Principe, una piccola anticamera usata dai Pari. La stanza contiene dipinti raffiguranti i membri della dinastia Tudor. Immediatamente a nord della Camera dei lord si trova la Peers' Lobby, spesso usata dai Lord per discutere in modo informale degli argomenti delle sedute. Il fulcro del palazzo € l'ottagonale Central Lobby, a lato della Peers' Lobby e appena sotto la Central Tower, arricchita da statue raffiguranti uomini di stato e da mosaici che rappresentano i santi patroni delle nazioni costituenti il Regno Unito: san Giorgio per l'Inghilterra, sant'Andrea per la Scozia, san David per il Galles e san Patrizio per l'Irlanda del Nord. Sempre nella Central Lobby gli elettori possono incontrare i rispettivi membri del Parlamento. Oltre la stanza, a lato della Camera dei comuni, si trova la Members' Lobby, in cui si tengono discussioni o negoziazioni dei membri del Parlamento. Vi si trovano inoltre anche statue di molti dei passati primi ministri, inclusi David Lloyd George, sir Winston Churchill e Clement Attlee. Il palazzo include anche gli appartamenti di stato per le figure ufficiali presiedenti le due Camere. Gli appartamenti dello Speaker si trova all'estremit„ nord del palazzo, quello di Lord Chancellor all'estremit„ sud. Ogni giorno, lo speaker e lord chancellor prendono parte ai cortei formali dai loro appartamenti alla rispettiva Camera.
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Palazzo di Westminster
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Sicurezza Le figure ufficiali preposte alla sicurezza delle due Camere sono il Gentleman Usher of the Black Rod e il Serjeant-at-Arms: il primo per i Lord, il secondo per i Comuni. Il ruolo delle due figure € tuttavia solo cerimoniale: la sicurezza del palazzo € affidata alla Divisione del Palazzo di Westminster della Polizia Metropolitana, la forza di polizia per l'area della "Grande Londraƒ. Il tentativo pi• famoso di forzare la sicurezza del palazzo € senz'altro quello della Congiura delle polveri del 1605: un L'assassinio di Spencer Percival, avvenuto nel 1812 nella Camera dei comuni. tentativo, da parte degli estremisti cattolici, di causare un'esplosione nel palazzo durante la cerimonia di apertura del Parlamento, in modo da uccidere il re protestante Giacomo I, la sua famiglia e gran parte dell'aristocrazia. La congiura, comunque, fu scoperta quando un nobile cattolico, William Parker, ricevette una lettera anonima che lo avvisava di non andare alla cerimonia. Le autorit„ condussero un'indagine all'interno del palazzo, nel corso della quale si trovƒ la polvere da sparo, oltre a uno degli attentatori, Guy Fawkes. I cospiratori furono quindi accusati di alto tradimento a Westminster Hall, e quindi impiccati e squartati. Da allora, per tradizione, la Guardia del Corpo Reale conduce un controllo nelle cantine del palazzo prima di ogni cerimonia di apertura del Parlamento. Il palazzo di Westminster originario fu anche teatro, nel 1812, di quello che, finora, € stato l'unico omicidio ai danni di un primo ministro: qui, infatti, Spencer Percival venne colpito e ucciso da John Bellingham mentre si stava recando ad un'udienza parlamentare. Il 17 giugno 1974 una bomba da 9 chilogrammi posizionata dalla Provisional IRA, esplose a Westminster Hall. Nel 1979, Airey Neave, un importante uomo politico conservatore, fu ucciso da un'auto bomba mentre stava uscendo dal nuovo parcheggio del palazzo. L'attentato venne rivendicato sia dall'Irish National Liberation Army, sia dalla Provisional IRA; gli inquirenti ritennero che la responsabilit„ fosse da attribuire ai primi. Con l'aumento delle possibilit„ che un automezzo carico di esplosivi fosse condotto all'interno del palazzo (nonostante la cessazione, nel frattempo, dell'attivit„ terroristica nordirlandese), una serie di barriere fu posizionata sulla via d'accesso nel 2003. Il palazzo € anche stato il sito di numerose azioni di protesta. Nel 1970, per esempio, vennero lanciata dei gas lacrimogeni all'interno della Camera dei comuni per protestare contro le condizioni di vita in Irlanda del Nord e per la stessa causa, nel 1978, fu lanciato del letame ad opera di alcuni manifestanti, tra cui la figlia di Dom Mintoff, leader del partito laburista maltese all'epoca dei fatti. All'inizio del 2004, per il timore di attacchi del genere e la possibilit„ di attentati chimici o biologici, venne costruita una protezione in vetro lungo la Strangers' Gallery. La nuova barriera non proteggeva perƒ le tre righe frontali dell'assemblea, zona detta Distinguished Strangers' Gallery, e proprio nel maggio di quell'anno alcuni manifestanti dell'associazione Fathers 4 Justice attaccarono il primo ministro inglese Tony Blair mentre si trovava in quella zona. In settembre, cinque manifestanti contro la messa al bando della caccia alla volpe interruppero i lavori della Camera dei comuni entrando nella stanza. Nonostante tutto ciƒ, i membri del pubblico continuano ad avere libero accesso alle gallerie. Dal 1 agosto 2005, in seguito ad una delibera parlamentare, non € pi• possibile tenere manifestazioni di protesta nel raggio di un chilometro dal palazzo, a meno di non avere un'autorizzazione della polizia metropolitana.
Palazzo di Westminster
Cultura e turismo L'esterno del palazzo di Westminster † la torre dell'orologio in modo particolare † € una delle attrazioni turistiche pi• visitate di Londra. L'Unesco classifica il palazzo come patrimonio dell'umanit„. Non ci sono ingressi casuali all'interno, ma € possibile visitare il palazzo in vari modi: ‚ assistendo ai dibattiti delle due camere dalle public galleries: i cittadini del Regno Unito possono avrere dei biglietti in anticipo rivolgendosi al rispettivo Membro del Parlamento. anche possibile, per cittadini del Regno Unito e non, provare a fare la coda per ottenere l'ammissione lo stesso giorno del dibattito, ma la disponibilit„ € limitata e non c'€ alcuna garanzia di entrare. Solo una piccolissima parte del palazzo puƒ essere visitata. Entrambe le camere possono escludere i visitatori nel caso in cui vogliano tenere il dibattito in privato. ‚ partecipando a un tour del Parlamento durante le sessioni parlamentari: per i cittadini del Regno Unito € possibile rivolgersi al rispettivo Membro del Parlamento o a un pari. Sempre tramite un MP, i tour possono essere organizzati da associazioni educative britanniche. Al momento questo servizio € temporaneamente sospeso per i cittadini esteri. ‚ approfittando dell'apertura estiva del palazzo, nei due mesi in cui il parlamento non € in sessione: questa opzione € disponibile sia per i cittadini inglesi che per quelli esteri, ma € sempre meglio prenotare in anticipo. Per informazioni, vedere qui [4]. ‚ guardando il canale della BBC BBC Parliament , che trasmette in diretta tutte le sessioni parlamentari.
Curiosit• Nel film V per Vendetta, l'intero palazzo viene distrutto dal personaggio "V" con un treno pieno di fertilizzante inglese, per completare l'opera di Guy Fawkes del 1605 con la Congiura delle polveri.
Voci correlate ‚ Big Ben ‚ Neogotico ‚ Modello Westminster
Altri progetti ‚
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Westminster
Collegamenti esterni ‚ Sito ufficiale [5] ‚ Scheda UNESCO [2]
References [1] http:/ / toolserver.org/ ~geohack/ geohack.php?pagename=Palazzo_di_Westminster&language=it¶ms=51.5_N_-0. 125_E_type:landmark [2] http:/ / whc.unesco.org/ en/ list/ 426 [3] http:/ / whc.unesco.org/ fr/ list/ 426 [4] http:/ / www.parliament.uk/ visiting/ summer_opening.cfm [5] http:/ / www.parliament.uk/ works/ palace.cfm
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Tower Bridge
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Tower Bridge Tower Bridge
Paese Citt•
Regno Unito Londra
Tipologia
ponte levatoio
Materiale
composito
Lunghezza
244 m
Costruzione
1886-1894
Il Tower Bridge € un ponte levatoio di Londra situato sul fiume Tamigi.
Storia Terminata nel 1894, quest'opera di ingegneria vittoriana divenne in breve uno dei simboli della capitale britannica. Le sue torri, con le guglie e le passerelle di collegamento, sostengono il meccanismo che solleva il ponte durante il passaggio di grandi navi e in occasioni speciali. Il ponte ospita The Tower Bridge Exhibition, un museo che ne illustra la storia attraverso percorsi interattivi; si puƒ vedere da vicino anche il motore a vapore che costitu… la fonte di energia del meccanismo fino al 1976, quando il sistema venne elettrificato. Il passaggio coperto, aperto al pubblico, offre una notevole vista sul fiume Tamigi. Quando fu eretto, il ponte era alto 40 m e largo 60. Nel suo periodo di massimo splendore veniva aperto fino a cinque volte al giorno. Ci sono quasi 300 gradini per raggiungere la cima delle torri anche se vi si puƒ giungere per mezzo di un ascensore.
Tower Bridge
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Galleria Il Tower Bridge si apre
Foto
Il Tower Bridge.
Il Tower Bridge durante la sua costruzione.
Un'altra foto durante la costruzione del Tower Bridge.
Il Tower Bridge in una foto d'epoca.
L'invito per assistere all'apertura del Tower Bridge.
Il Tower Bridge di giorno ...
... e di notte
Un'altra foto del Tower Bridge di notte.
Visto dal Tamigi.
Il Tower Bridge durante il crepuscolo.
Durante il crepuscolo.
Visto dal basso.
Tower Bridge
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La torre meridionale al livello del Tamigi.
Voci correlate ‚ Ponti di Londra
Altri progetti ‚
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Bridge
Collegamenti esterni ‚ Sito ufficiale [1] Coordinate geografiche: 51–30„20…N 0–04„32…W51.50556–N 0.07556–O [2]
References [1] http:/ / www.towerbridge.org.uk/ TBE/ IT/ index.htm [2] http:/ / toolserver.org/ ~geohack/ geohack.php?pagename=Tower_Bridge&language=it& params=51_30_20_N_0_04_32_W_region:GB_type:landmark
Pantheon (Parigi)
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Pantheon (Parigi) Coordinate geografiche: 48–50„46…N 2–20„45…E48.84611–N 2.34583–E [1] Pantheon di Parigi
Facciata Paese Localit• Religione
Francia Parigi Cristiana cattolica di rito romano
Stile architettonico Neoclassico Inizio costruzione 1756 Completamento
1821
Il Pantheon di Parigi (in francese Panth…on de Paris) € un monumento situato nella capitale francese nel cuore del Quartiere latino (V arrondissement), in cima al colle di Sainte-Genevi€ve. circondato dalla chiesa Saint-tienne-du-Mont, dalla biblioteca Sainte-Genevi€ve, dalla Sorbona e da altri edifici monumentali. Particolarmente suggestiva € la vista da rue Soufflot, vicino ai Giardini del Lussemburgo. Fu dapprima una semplice chiesa, ma nel corso del tempo si trasformƒ in una sorta di mausoleo dei resti mortali dei personaggi che hanno segnato la storia francese. Progettata da Jacques Germain Soufflot € il primo grande monumento neoclassico[2].
Il Pantheon visto dai Giardini del Lussemburgo
Architettura Il monumento attuale € una chiesa a cupola, con pianta a croce greca (navata e transetto della stessa lunghezza, una scelta all'epoca inedita su cos… grande scala in Francia), che prevedeva un ampio portico con un colonnato in stile corinzio a sostenere una costruzione lunga circa 110 metri, larga 84 e alta 83. Con il peristilio a sei colonne e il frontone triangolare (unico all'epoca), le colonne corinzie, viene
Pantheon (Parigi)
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generalmente definita un'opera in stile neoclassico, ma la navata a volta proviene dall'architettura gotica, mentre la cupola a tamburo con il peristilio esterno richiama lo stile classico del XVII e XVIII secolo francese e l'uso delle cupole di copertura evoca lo stile bizantino. La cupola, il cui aspetto richiama quello della cattedrale di Saint Paul a Londra (1675-1710), € costituita da tre cupole, di cui una sola visibile dall'esterno, incastrate le une nelle altre. La cripta copre tutta la superficie dell'edificio, con quattro gallerie sotto ciascuno dei bracci della navata. Dopo Riproduzione del Pendolo di Foucault al Pantheon essere entrato in una sala decorata da colonne doriche, il visitatore scopre al centro dell€edificio la vasta sala a volta di forma circolare. Una cripta incredibilmente vasta, che sembrava gi„ predestinare l'edificio a diventare il tempio degli uomini illustri. Nel suo insieme, il progetto rompe con gli stili classico e barocco dei secoli precedenti grazie alla perfetta simmetria, l'originale altezza delle colonne -che lo distinguono, ad esempio, da Saint-Louis des Invalides- e il rifiuto di qualsiasi eccesso decorativo. [3]
Storia Il sovrano francese Luigi XV fece un voto nel 1744 in base al quale, se si fosse ripreso da una grave malattia, avrebbe fatto edificare sulle rovine della chiesa di Santa Genoveffa una nuova costruzione degna della santa patrona di Parigi. Al Marchese de Marigny venne commissionata la sovrintendenza per la costruzione del nuovo edificio, della cui progettazione venne incaricato l'architetto Jacques-Germain Soufflot. Nonostante le fondamenta venissero gettate nel 1758, a causa di gravi problemi economici, il completamento della costruzione venne eseguito solo dopo la morte di Soufflot, per opera di un suo pupillo, Jean-Baptiste Rondelet, nel 1789, proprio in coincidenza con lo scoppio della Rivoluzione francese, al seguito della quale la destinazione dell'edificio venne commutata dal governo rivoluzionario da santuario a mausoleo per le importanti personalit„ nazionali. E tale rimase fino al 1821 quando il re Luigi XVIII decise di riconsegnare il Pantheon a quella che avrebbe dovuto essere la sua destinazione originaria e cio€ una chiesa cattolica consacrata al culto di Santa Genoveffa, patrona di Parigi. Tuttavia il 15 agosto 1830 la Monarchia di luglio toglie il monumento al culto religioso e ne ripristina la destinazione laica. Questo stato di cose perdurer„ sino al 1851 quando la Seconda repubblica francese fa ridiventare chiesa l'edificio.
Interno nel Pantheon
Durante tutto questo periodo nessuna personalit„ viene sepolta nel Pantheon (ad eccezione di Jacques-Germain Soufflot, architetto del monumento stesso, inumato nel 1829).
Pantheon (Parigi)
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Soltanto nel 1885 con la solenne sepoltura di Victor Hugo, viene decisa la definitiva soppressione della chiesa di Sainte Genevi€ve e la perenne destinazione laica del Pantheon. Parallela a tutti questi cambiamenti € la storia dei vari simboli che sono stati via via posti sulla sommit„ dell'edificio. Si comincia nel 1790 con una croce provvisoria, tolta l'anno dopo in occasione dei funerali di Mirabeau e la destinazione laica del monumento. Al suo posto viene collocata una statua di Claude Dejoux rappresentante una donna che d„ fiato ad una tromba. La scultura sar„ perƒ rimossa il 3 gennaio 1822 con l'inaugurazione ufficiale della chiesa di Santa Genoveffa e rimpiazzata con una croce di bronzo dorata. Nel 1830, nuova laicizzazione e sostituzione della croce con la bandiera tricolore francese. Nel 1851 fa ritorno la croce dorata. Tuttavia, il 2 aprile 1871 i Comunardi ne tagliano i bracci laterali e l'utilizzano come asta per la bandiera, questa volta, rossa. Finalmente, nel luglio 1873, viene piazzato il simbolo attuale e cio€ una croce di pietra alta 4 metri e pesante 1500 kg e che, da allora, nessuno ha pi• ritenuto necessario rimuovere, nonostante la definitiva destinazione laica del monumento. Nel 1851 il fisico francese L†on Foucault scelse il Pantheon per realizzare una sua dimostrazione scientifica della rotazione della Terra installando nella cupola centrale della costruzione un pendolo della lunghezza di circa 67 metri. Nel 1995 la sfera metallica originale che serv… per l'esperimento € stata donata al Pantheon dal Conservatoire National des Arts et M…tiers.
Lista completa delle personalit• sepolte Anno di sepoltura nel Panthƒon
Nome
Note
1791
Honor† Mirabeau
Fu il primo uomo a cui venne concesso l'onore di essere sepolto al Pantheon, il che avvenne la sera stessa del 2 aprile 1791, giorno della sua morte, al termine di un grandioso funerale attraverso le vie di Parigi, accompagnato da musiche, canti ed elogi. Tuttavia la scoperta dell'armoire de fer avvenuta nel novembre 1792, rivelƒ che Mirabeau aveva mantenuto contatti segreti con il re Luigi XVI. Per questo motivo fu considerato un traditore e ne fu disposta la riesumazione che avvenne il giorno 21 settembre 1794. Seguendo la reg…a di un cerimoniale diretto dal pittore Jacques Louis David, nello stesso momento in cui la sua bara veniva fatta uscire da una porta laterale, dall'ingresso principale, simultaneamente, veniva fatta entrare con grandissimi e solenni onori, quella di Marat (a cui peraltro, pi• tardi, toccher„ una sorte quasi identica). I resti mortali di Mirabeau vennero dispersi e gettati nelle fogne di Parigi.
1791
Voltaire
I resti di Voltaire (morto tredici anni prima) vennero trasferiti al Pantheon e qui sepolti l'11 luglio 1791 al termine di un funerale di proporzioni straordinarie per grandiosit„ e teatralit„, tanto che € rimasto memorabile persino il catafalco allestito per il trasporto della sua salma. Nel 1821 rischiƒ la riesumazione perch† erano molti coloro che ritenevano intollerabile la sua presenza all'interno di una chiesa. Tuttavia il re Luigi XVIII non la considerƒ necessaria perch† "..il est bien assez puni d'avoir ‚ entendre la messe tous les jours. " ("..ˆ gi‚ punito abbastanza bene dal dover ascoltare la messa tutti i giorni").
1792
Nicolas-Joseph Beaurepaire
In realt„ fu soltanto votata e disposta la sua inumazione al Pantheon, che tuttavia non pot† essere eseguita perch† la sua salma non fu pi• trovata.
1793
Louis-Michel Lepeletier de Saint-Fargeau
Successivamente riesumato dal Pantheon. Il suo corpo € stato rimosso dalla famiglia il 14 febbraio 1795.
1793
Auguste Marie Henri Picot de Dampierre
Scomparso.
Pantheon (Parigi) 1794
Jean-Paul Marat
135 Il 5 settembre 1794 venne deciso di trasferire la salma di Marat dal cimitero del Convento dei Cordeliers, al Pantheon. L'inumazione ebbe luogo il 21 settembre 1794 (vedi nota per Mirabeau). Ma nel 1795 anche Marat venne considerato un traditore e l'8 febbraio 1795 la sua bara fu riesumata e, secondo una tradizione ripresa anche da Victor Hugo, almeno una parte dei suoi resti mortali venne dispersa e gettata nelle fogne di Parigi. Quello che rimase fu sepolto nel cimitero di Sainte-Geneviˆve (andato distrutto nell'Ottocento) presso la chiesa Saint-tienne-du-Mont.
1794
Jean-Jacques Rousseau
La salma di Rousseau (morto sedici anni prima) venne trasferita al Pantheon e qui sepolta, l'1 1 ottobre 1794 al termine di una veglia funebre durata una notte intera. Per ironia della sorte, la sua tomba si trova proprio accanto a quella del suo nemico Voltaire.
1806
Claude-Louis Petiet
1806
Fran‡ois Denis Tronchet
1807
Jean-tienne-Marie Portalis
1807
Louis-Pierre-Pantal†on Resnier
1807
Louis-Joseph-Charles-Amable d'Albert de Luynes
1807
Jean-Baptiste-Pierre Bevi€re
1808
Fran‡ois Barth†lemy Beguinot
1808
Pierre Jean Georges Cabanis
1808
Gabriel Louis de Caulaincourt
1808
Jean-Fr†d†ric Perregaux
1808
Antoine-C†sar de Choiseul-Praslin
1808
Jean-Pierre Firmin Malher
1809
Jean-Baptiste Papin
1809
Joseph-Marie Vien
1809
Pierre Garnier de Laboissi€re
1809
Jean-Pierre Sers
Urna con il suo cuore.
1809
Girolamo Luigi Durazzo
Urna con il suo cuore. Girolamo Durazzo € stato l'u nico Doge della Repubblica Ligure (succeduta alla Repubblica di Genova) e poi Prefetto del Dipartimento di Genova del Primo impero francese, senatore dell'Impero, ufficiale della Legion d'onore e Conte dell'Impero. Viene spesso erroneamente indicato come l'Ultimo Doge della Repubblica di Genova, ma ciƒ € inesatto. Egli € stato invece Doge della Repubblica Ligure, peraltro l'unico.
1809
Justin Bonaventure Morard de Galles
Urna con il suo cuore.
1809
Emmanuel Cr†tet
1810
Giovanni Battista Caprara Montecuccoli, cardinale
1810
Louis Charles Vincent Le Blond de Saint-Hilaire
1810
Jean-Baptiste Treilhard
1810
Jean Lannes, duca di Montebello
1810
Charles Pierre Claret de Fleurieu
1811
Louis Antoine de Bougainville
Riesumato dal Panth†on.
Urna con il suo cuore.
Il suo cuore € invece sepolto nel Duomo di Milano.
Il suo cuore € invece sepolto nel Cimetiˆre du Calvaire a Montmartre.
Pantheon (Parigi)
136
1811
Charles Erskine de Kellie
1811
Alexandre-Antoine Hureau de S†narmont
1811
Ippolito Antonio Vincenti Mareri, cardinale
1811
Nicolas Marie Songis des Courbons
1811
Michel Ordener
1812
Jean Marie Pierre Dorsenne
1812
Jan Willem de Winter
1813
Hyacinthe-Hughes Timol†on de Coss†-Brissac
1813
Jean-Ignace Jacqueminot
1813
Joseph-Louis Lagrange
1813
Jean Rousseau
1813
Justin de Viry
1814
Jean-Nicolas D†meunier
1814
Jean-Louis-Ebenezer, conte Reynier
1814
Claude Ambroise R†gnier, duca di Massa e Carrara
1815
Antoine-Jean-Marie Th†venard
1815
Claude Juste Alexandre Legrand
1829
Jacques-Germain Soufflot
1885
Victor Hugo
1889
Lazare Carnot
Sepolto per la celebrazione del centenario della Rivoluzione Francese.
1889
Th†ophile-Malo de La Tour d'Auvergne-Corret
Sepolto per la celebrazione del centenario della Rivoluzione Francese.
1889
Jean-Baptiste Baudin
Sepolto per la celebrazione del centenario della Rivoluzione Francese.
1889
Fran‡ois-S†verin Marceau
Sepolto per la celebrazione del centenario della Rivoluzione Francese; sono sepolte solo le sue ceneri.
1894
Marie Fran‡ois Sadi Carnot
Sepolto immediatamente dopo il suo assassinio.
1907
Marcellin Berthelot
Berthelot aveva pi• volte dichiarato che non sarebbe riuscito a sopravvivere all'amata moglie, Sophie Niaudet, gravemente malata. Per quanto possa sembrare incredibile, un'ora dopo la morte della donna, Berthelot fu colpito da un attacco cardiaco e mor…. Il governo francese, desideroso di rendere omaggio al grande scienziato, ne dispose la sepoltura al Pantheon, ma ritenne impietoso separare la sua salma da quella della moglie. Per questo motivo, Sophie Niaudet € stata la prima donna ad essere inumata al Pantheon. D'altro canto a Berthelot (che, in vita, era stato pure un ambizioso uomo politico mai sazio di incarichi), non venne risparmiata una feroce battuta da parte dell'allora capo di governo Georges Clemenceau che propose per lui questo irriverente epitaffio: ™Ci-gŠt Marcellin Berthelot. C'est la seule place qu'il n'ait jamais sollicit…eš (™Qui giace Marcellin Berthelot. Questo € l'unico posto che non ha mai sollecitatoš).
1908
mile Zola
Urna con il suo cuore.
Il nome di Joseph-Louis Lagrange € fra i 72 incisi sulla Torre Eiffel.
Pantheon (Parigi)
137
1917
Georges Guynemer
Non ritrovate le sue spoglie mortali, l'aviatore Guynemer venne collocato al Pantheon per decreto del parlamento francese con la motivazione che "solo quella cupola era abbastanza grande per ospitare le sue ali".
1920
L†on Gambetta
Urna con il suo cuore.
1924
Jean Jaur€s
Sepolto dieci anni dopo il suo assassinio.
1933
Paul Painlev†
1948
Paul Langevin
Sepolto lo stesso giorno (17 novembre) di Jean Perrin.
1948
Jean Perrin
Sepolto lo stesso giorno (17 novembre) di Paul Langevin.
1949
Victor Schoelcher
Nel Panth†on vi € anche suo padre Marc, con il quale ha voluto essere sepolto.
1952
Louis Braille
Trasferito al Pantheon il 22 giugno 1952 in occasione del centenario della sua morte. In un'urna collocata nella sua tomba di Coupvray sono rimaste le sue mani.
1964
Jean Moulin
Ceneri trasferite dal cimitero di P€re Lachaise il 19 dicembre 1964.
1987
Ren† Cassin
Traslato nel Pantheon nel centenario della nascita.
1988
Jean Monnet
Traslato nel Pantheon nel centenario della nascita.
1989
Henri Gr†goire
Sepolto per la celebrazione del bicentenario della Rivoluzione Francese.
1989
Gaspard Monge
Sepolto per la celebrazione del bicentenario della Rivoluzione Francese. Il nome di Gaspard Monge € fra i 72 incisi sulla Torre Eiffel.
1989
Marquis de Condorcet
Sepolto per la celebrazione del bicentenario della Rivoluzione francese.
1995
Pierre Curie
Sia Pierre che Marie sono stati traslati nella cripta il 20 aprile 1995 provenienti dal cimitero di Sceaux.
1995
Marie Sklodowska-Curie
stata la prima donna ad essere sepolta (per meriti propri) nel Pantheon. Per il timore di contaminazioni radioattive, la sua bara € stata avvolta in una camicia di piombo.
1996
Andr† Malraux
I suoi resti mortali, provenienti dal cimitero di Verriˆres-le-Buisson , sono stati inumati nel Pantheon il 23 novembre 1996, in occasione del ventesimo anniversario della sua morte.
2002
Alexander Dumas padre
I suoi resti mortali, provenienti dal cimitero di Villers-Cotter‹ts , sono stati inumati nel Pantheon il 30 novembre 2002, in occasione del bicentenario della sua nascita.
Nel Pantheon
Pantheon (Parigi)
Note [1] [1] http http:/ :/ / toolserver.org/ toolserver.org/ ~geohack/ ~geohack/ geohack.php?pagenam geohack.php?pagename=Pantheon_%2 e=Pantheon_%28Parigi%29& 8Parigi%29&language=it& language=it& params=48_50_46_N_2_2 params=48_50_46_N_2_20_45_E_region 0_45_E_region:FR_type:landm :FR_type:landmark ark [2] John John Summ Summers erson, on, Il linguaggio classico dell'architettura, Torino, 1970, tav.57 [3] [3] http http:/ :/ / www.france.fr/ www.france.fr/ visiter/ visiter/ decouvrir/ decouvrir/ monuments-et-patrimoine/ monuments-et-patrimoine/ article/ article/ le-pantheon-histoire-d-un-temple-republicain le-pantheon-histoire-d-un-temple-republicain
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Article Sources and Contributors
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