ARISTOTELE LA METAFISICA • IL CONCETTO Il termine non è aristotelico, poiché Aristotele usava l’espressione <>, ed è nato nel I secolo. Tuttavia la posteriorità ha pref efer eriito in indi dica carre la < a>> > con il no nom me di metafisica. Aristotele dà ben quattro qua ttro definizioni di metafisica: • La metafisica studia le cause e i principi primi. • La metafisica studia l’essere in quanto essere. • La metafisica studia la sostanza. • La metafisica studia Dio e la sostanza immobile. Aristotele ha voluto insistere sul secondo punto, per farci capire che non ha per oggetto una realtà particolare, ma in generale. Solo la metafisica in quanto tale, studiando le caratteristiche necessarie che strutturano l’essere come tale e quindi tutto l’essere e ogni essere.
• LE CATEGORIE E LA SOSTANZA L’essere non ha una forma unica, ma molteplici aspetti. Tra tutti i modi di darsi dell’essere Aristotele mette in luce quelli basilari: • Essere come accidente. • Essere come categorie. • Essere come vero. • Essere come atto e potenza. Per categorie Aristotele intende le caratteristiche fondamentali e strutt str uttura urali li del dell’e l’ess sser ere e (so (sost stanz anza, a, qua qualit lità, à, qua quanti ntità, tà, la re relaz lazion ione, e, l’agire, il subire, il dove e il quando). Dal punto di vista ontologico le categorie sono i generi supremi dell’essere, mentre dal punto di vista logico sono vari i modi con cui l’essere si predica delle cose. La categ cat egor oria ia pi più ù im impo port rtan ante te è la so sost stan anza za,, po poic iché hé tu tutt tte e le al altr tre e la presuppongono. L’essere non ha né un unico significato né parecchi dive di vers rsi, i, be bens nsìì una mo molt ltep epli lici cità tà si si sign gnif ific icat atii uni uniti ti tr tra a lo loro ro da un comune riferimento alla sostanza.
• IL PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE E LA SOSTANZA La fil filoso osofia fia dev deve e rid ridur urre re tut tutti ti i mol moltep teplic licii sig signif nifica icati ti del della la par parola ola essere a un significato unico e fondamentale. Per questo ha bisogno del principio di non
contraddizione, Aristotele lo esprime in due modi: • Il primo esprime l’impossibilità l’impossibilità di affermare e negare allo stesso tempo. • Il secondo esprime l’impossibilità che un determinato essere sia e insieme non sia quello che è. Quindi ogni essere ha una natura determinata che è necessaria. Aristotele chiama la natura necessaria sostanza, che è il significato fondamentale dell’essere.
• LA SOSTANZA Per so sost stan anza za Ar Aris isto tote tele le int nten ende de in un pr prim imo o lu luog ogo o l’ l’in ind div ivid iduo uo concreto e autonomo, cioè che ha una vita propria. Pertanto l’essere l’essere è un insieme di sostanze qualità. Ognuna di queste sostanze forma un unione indissolubile di due elementi: la forma e la materia. La materia (elemento ricettivo) è ciò di cui una cosa è fatta, mentre la forma (elemento attivo) è la natura propria di una cosa. La sostanza quin qu indi di è il si sino nolo lo tr tra a ma mate teri ria a e fo form rma, a, da qu ques este te si di dist stin ingu gue e l’accidente, ovvero la qualità che una sostanza può avere o non aver av ere e ed es esp pri rim me un una a ca carrat atte teri rist stic ica a ca caus usal ale e o fo forrtu tuit ita a del ella la sostanza.
• LE QUATTRO CAUSE Aristotele afferma che la conoscenza e la scienza consistono nel rendersi conto della causa delle cose. Il filosofo enumera quattro tipi di cause: • La causa materiale, che è la materia. • La causa formale, che è la forma. • La causa efficiente, che è il principio di movimento. • La causa finale, che è lo scopo del movimento. Queste quattro cause sono specificazioni della sostanza intesa.
• LA DOTTRINA DEL DIVENIRE: POTENZA POT ENZA E ATTO ATTO Che il divenire esista è un fatto, il problema è come il divenire debba essere pensato. Aristotele ribatte affermando che il divenire sarebbe irreale irreale se consistesse nel passaggio da non essere a essere e ritiene che invece sia un passaggio da un certo tipo di essere a un altro. L’unica realtà è quindi l’essere e il divenire è una modalità dell de ll’e ’ess sser ere. e. Ar Aris isto tote tele le el elab abor ora a i co conc ncet etti ti di po pote tenz nza a e at atto to.. La potenza è la possibilità da parte della materia di assumere una determinata forma, l’atto e la realizzazione di tale capacità. Il punto di partenza del divenire è la materia come privazione, mentre il punto di arrivo è
l’assunzione di tale forma.
• LA CONCEZIONE ARISTOTELICA DI DIO Nella metafisica Aristotele fornisce una prova dell’esistenza di Dio, che diverrà celebre. È tratta dalla teoria del movimento (possibilità di assumere nuove condizioni o forme). Aristotele afferma che tutto ciò che è in moto è necessariamente mosso da altro, ovviamente non è pos possi sibil bile e ris risali alire re all all’in ’infin finito ito,, per pertan tanto, to, ess essend endo o nece necessa ssario rio ferm fe rmar arssi e no non n an anda darre al all’ l’in infi fini nito to,, ci de deve ve es esse serre un pr prin inci cipi pio o asso as solu luta tame ment nte e pr prim imo o e im immo mobi bile le.. Di Dio o è at atto to pu purro, ci cioè oè se senz nza a potten po enzza, di co cons nseg egue uenz nza a sar arà à pur ura a fo forrma. In Inol olttre Ari risstot otel ele e considera Dio come realtà eterna e lo vede come causa finale, cioè come oggetto dell’amore. Dio quindi è quindi una perfezione che, rimanendo impassibile, esercita una forza calamitante sul mondo.