Solo quando ci siamo perduti – in altre parole, solo quando abbiamo perduto il mondo – cominciamo a trovare noi stessi, e a capire dove siamo, e l’infinita ampiezza delle nostre relazioni. Da “Walden” di Henry D. !oreau Una musica senza inizio né fine perde i suoi limiti e diviene parte del mondo che la circonda (*) Quali implicazioni comporta questa frase. La prima è che la musica (concettualmente) non inizia e non finisce ed è quindi infinita; la seconda è che essa non è separabile dall’ambiente in cui si manifesta; la terza è che non essendo separabile non può essere “protaonista!" perch# la musica di$iene tale solo quando è finita e quindi in rado di emerere e staccarsi dalle cose che la circondano. % come fa una musica a essere protaonista& 'emplicemente “raccontando! storie. ni storia ha un inizio e una fine e perciò di non si perde nell’inesorabilit del tempo. %’ una procedura efficace che cattura l’attenzione e appaa la soddisfazione deli ascoltatori. 'euire una storia richiede un tipo di concentrazione sul si"nificato di quello che sta raccontando ed è proprio l’attenzione al sinificato che permette di escludere i suoni e i rumori che la circondano" quest’operazione di astrazione mentale fa distinuere alcune qualit della musica che sono pensate prescindendo da quelle accidentali. efinirei questo tipo di percezione musicale “moderna! in contrapposizione a una “primiti$a! o “primordiale! che in$ece non dis"iun"e la musica dalla complessit del mondo. +rimiti$o non de$e far pensare a incivile, n# tantomeno a barbaro, rudimentale oppure rozzo" ma semplicemente a com’era la nostra percezione alle oriini" prima che il lo"os ponesse l’uomo in condizione di far di tutto !cose!.
La percezione e l’ambiente La percezione è un fenomeno psicoloicamente complesso e mute$ole in cui l’ambiente è sempre parte atti$a" impossibile da escludere. 4nche se il nostro “fuoco! d’attenzione è mobile e si sposta nel tempo da un punto a un altro" l’ambiente s$ole sempre un ruolo fondamentale nel dare sinificato a ciò che a$$iene. 5el caso di una musica finita e di un ascolto “moderno!" l’apporto sonoro dell’ambiente de$e essere minimizzato al massimo perch# la drammaturia del “racconto! possa essere comprensibile e non disturbata da i nterferenze pro$ocate da elementi estranei come suoni o rumori accidentali. L’ambiente per un ascolto “moderno!" pur non do$endo aiunere o toliere nulla" a$r comunque un ruolo atti$o per rendere l’acustica del luoo funzionale alla musica che $i si eseue. 6l contributo dell’ambiente lo riscontriamo anche nella $ita quotidiana" ad esempio" quando s’incontra una persona" non la $ediamo mai isolata o estratta da una situazione. 4nzi" in molti casi # proprio l’insieme delle circostanze in un certo spazio tempo che ce la fanno riconoscere. 'iamo continuamente immersi in ambienti di$ersi e mute$oli" rispetto ai quali operiamo momentanee selezioni. La musica racconta L’idea della musica narrante è stata storicamente fa$orita dall’introduzione del sistema temperato" l’armonia accordale e soprattutto dalla modulazione7 la musica si sposta da un tema all’altro" modula e cos8 facendo si muo$e orizzontalmente" raccontando. 4l contrario" se prendiamo una composizione polifonica cinquecentesca" ci si accore che essa non racconta" non si muo$e" rimane ferma. 9i spieo melio. :n mottetto si costruisce stratificando il suo stesso materiale in so$rapposizioni contrappuntistiche (tecniche imitati$e su cantus firmus); ecco" un mottetto è $erticale" rimane fermo e ha un forte rapporto con l’ambiente ed è per questo che necessit di un ascolto primiti$o. La percezione primiti$a La percezione primiti$a presuppone un di$erso modo di ascoltare. L’ho chiamata cos8 perch# penso che in oriine l’essere umano fosse capace di ascoltare attra$erso tutto ciò che forma l’ambiente in cui si tro$a. La percezione primiti$a è un modo di intendere il mondo" do$e la realt è soltanto se stessa e non ha bisono di essere mediata (raccontata-rappresentata).
La rappresentazione La rappresentazione non ha nulla a che fare con lo spirito primiti$o" è un’astrazione della realt ele$ata a so$rana della realt" è un fenomeno della nostra mentalit moderna. “ in"randisce continuamente la distanza tra so""etto e o""etto. #er questa
via si astrae sempre pi$ dalla realt% a rappresentazione dell’io, il quale viene ad appartenere in sempre minor misura ad essa. & la via '() c!e porta a divenire uomini, la via dell’umanizzazione”. *+ +artecipazione Lo spirito primiti$o è contenuto in quello moderno in forma sepolta" esiste in tutti noi e consiste nella capacit di percepire stimoli direttamente con il corpo prima ancora che con la mente (oetti$azione).
scarsa la distanza fra so""etto e o""etto e anc!e quella de"li o""etti tra loro e dei so""etti tra loro. ci/ si riconnette un terzo carattere essenziale della mentalit% primitiva, o me"lio0 ambedue i caratteri confluiscono in un terzo1 nel mondo primitivo i contorni dei fenomeni sono diffusi. 2on ci sono l imiti netti fra me e il mondo circostante e nemmeno fra i vari esseri in quel mondo. 3’uomo vive nel suo mondo senza o""ettivarlo alla maniera moderna, ne costituisce una parte, vi partecipa, e ammette c!e "li esseri in quel mondo partecipino in e"ual maniera l’uno all’altro. +er capire lo spirito primiti$o occorre uscire dali imbriliamenti culturali cui siamo soetti nel nostro mondo occidentale" bisona liberarsi dai sinificati che abbiamo dato a questo e a quello" per entrare in un mondo di sensazioni dirette" do$e il corpo torna ad a$ere un primato sulle percezioni sensoriali. Lo spirito primiti$o comporta una partecipazione paritetica" do$e una cosa dona all’altra. 4l solo dono - una porzione di te
stesso. u devi san"uinare per me. #erci/ il poeta porta il suo poema1 il pastore, l’a"nello1 il contadino, il "rano1 i l minatore, una "emma(. 4l dono, per esser vero, deve essere il flusso del donatore entro me, corrispondente al mio fluire dentro di lui. 5uando le acque sono allo stesso livello, i miei beni passano a lui e i suoi a me. utto il mio - suo, tutto il suo - mio. a 6ifts di >alph ?aldo %merson.
:n tentati$o di “primiti$ismo! in arte è stato fatto a ca$allo tra il A6A e il AA secolo" da un certo numero di artisti" specialmente pittori" (penso a 9atisse" +icasso"
?alter
'critto dopo un ascolto di mie musiche a$$enuto il 22 ttobre 2300 nella chiesa di '. 4ndrea a r$ieto
(*) allo scritto 3’ascolto inte"rale (0) van der 3eeu8, 6erardus. L’uomo primiti$o e la reliione. +9:+, ;orin"!ieri, orino.