LEX ARCANA - Avventura per Cvstodes
Pandataria
1 Pandataria
“[...] quando si trattò della figlia, informò il Senato in sua assenza attraverso la comunicazione di un questore, poi si astenne dal contatto con la gente per la vergogna e pensò perfino di farla uccidere.”
– (Svetonio, Augustus, (Svetonio, Augustus, 65.)
Lex Arcana è un gioco ideato da Francesco Maggi, Marco Nepitello, Leo Colovini e Dario De To" oli. oli. Fu edito all’inizio, nel 1993 dalla Dal Negro. In seguito la Nexus Editrice ne acqui stò i diritti di ritti e poi po i la stessa è fallita. Di chi siano oggi lo ignoro, ig noro, ma non è assolutamente mia volontà violarli nella maniera più assoluta. Tutte le immagini qui contenute sono state scaricate da internet e su nessuna di esse era segnalato un qualsiasi diritto di copyright. Dove mi è stato possibile ho citato le fonti.
L’avventura narra del ritrovamento a Reghium (odierna Reggio Calabria) dell’urna funebre di Giulia Maggiore, figlia di Augusto. Un concatenarsi di eventi insieme al suo tornare sull’isola risvegliano lo spirito di un defunto la cui anima non ha trovato pace, lo spirito di Claudia Ottavia che fu brutalmente uccisa nella villa di Giulia dai sicari di suo marito, l’imperatore Nerone. Questo fatto, il degrado della villa e le ambizioni del decurione Massimo Clodio generano quindi una serie di eventi che richiedono l’intervento della Corte Co rte Ausiliaria Arcana. I cvstodes non sono soli, fondamentali per loro saranno le apparizioni di Agrippina, figlia di Giulia e Giulia stessa. attraverso l’urna che deve essere recuperata a Pandataria Minore (mia invenzione per l’isola di Santo Stefano di cui non sono riuscito a trovare un eventuale nome latino). Non è una avventura proiettata nello spazio, ma nel tempo. E’ importante che il demiurgo freni se necessario le scoperte dei cvstodes a !nché si arrivi ad avere una Larva discretamente potente grazie al seguito di guerrieri silenziosi. Ma soprattutto è importante che se ne ritrovi il diario al fine di avere una visione diversa da quella della storiografia u!ciale della prima e unica figlia di Augusto, Giulia Maggiore. Per la quale mi sono indegnamente ispirato al libro di John Williams “ Augustus” dalla cui lettura dunque nasce questa, spero divertente, avventura.
Note: Dove è possibile ho cercato di usare la terminologia Greco-Latina. Per il calendario mi sono semplicemente attenuto al nostro, quello gregoriano, in quanto, avendo una certa rilevanza l’importanza del concatenarsi degli eventi, il gregoriano rimane decisamente più semplice. L’avventura è l’avventura di un gioco di ruolo, pertanto, pur cercando di rimanere legato a fatti storici realmente avvenuti, qua e là ci sono state delle forzature. Anche se ho tentato il più possibile di a !darmi alla Storia vera, anche nella scelta dei singoli nomi qui incontrati.
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Ambientazione - L’isola e i suoi personaggi. L’isola di Ventotene, conosciuta dai latini con il nome di Pandataria (nome di origine greca) è un’isola appartenente all’arcipelago delle pontine. Nella mitologia classica greca venne definita da Omero, all’interno dell’Odissea, come l’isola delle Sirene. Nel I secolo d.C. conobbe il suo splendore e sviluppo, volendo il divino Augusto ivi costruire una villa per le vacanze. Alla costruzione della Villa furono furono legate le seguenti opere: #
costruzione di un porto per l’attracco delle navi, sia militari per la scorta dei digni-
tari imperiali, che mercantili. #
costruzione di un complesso di vasche / cisterne per il recupero e conservazione
delle acque piovane. #
vasche per l’allevamento dei pesci venduti in continente.
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vasche per la raccolta del sale.
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magazzini e attività commerciali scavati nelle pareti di tufo lungo il porto.
Nel corso dei secoli l’isola ha anche acquistato una certa fama per la cattura delle quaglie (molto ricercate per le carni e per le uova quando vengono catturate vive) che occupano un posto di rilievo nella cucina romana. L’isola difatti è una importante tappa nelle migrazioni stagionali di questo e tante altre specie di volatili. Oltre a questo, la parte dell’isola dove si trova il porto, nel corso dei secoli è diventata zona prediletta dai rampolli dell’aristocrazia romana che da Neapolis si imbarcano per trascorrere qui il periodo estivo, tra feste divertimenti e buon cibo. Inoltre vive una grande quantità di operai e schiavi addetti all’allevamento in vasca di orate e murene, oltre che agli appunto cacciatori di quaglie (vengono catturate con delle reti tese tra gli scogli e le spaccature delle scoscese coste dell’isola). La villa è disabitata da se-
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coli, viste anche le tragedie e i drammi che si sono consumati al suo interno, anche se rimane tutt’ora proprietà imperiale. Nel primo secolo dopo cristo fu esiliata la figlia di Augusto Ottaviano, Giulia. Da lei prende il nome la villa costruita dal primo divino imperatore di Roma. La stessa venne poi trasferita a Reghium dove mori anni più tardi sotto l’impero del marito Tiberio, la morte fu causata dall’inedia alla quale venne condannata dal secondo imperatore all’interno di quella q uella che è chiamata ancora oggi Torre Giulia. Il suo corpo fu cremato e, dato che era colpita da Damnatio Memoriae, le venne impedito di riposare nel Mausoleo di Augusto e conseguentemente la sua urna fu, nel corso dei secoli, dimenticata in Calabria. Pochi mesi fa (siamo nel 1230 A.u.C.) a Reghium, alla forte comunità cristiana è stato concesso di scavare delle catacombe per una loro santa e durante i lavori l’urna l’ur na è stata ritrovata. Cortesemente il vescovo di Reghium ha contattato i lontani discendenti della famiglia Iulia nella persona di Livia Lucilla Giulia Longina, influente membro del tempio delle Vestali, che ha richiesto che l’urna venisse sepolta presso Ventotene, luogo seppur triste ma alla quale l’ava era rimasta molto a $ezionata. Se i cvstodes dovessero indagare o a Reghium o a Roma riceverebbero una copia dello scambio di lettere tra il vescovo e Livia Lucilla Giulia Longina. Durante il trasferimento della urna, la liburna incaricata di questa missione naufraga poco prima di giungere a Ventotene presso l’isola di Santo Stefano, un miglio scarso prima dell’imbocco del porto. Nessuno dell’isola ha visto la nave arrivare, vista la violenza del fortunale che l’ha colpita, e l’imbarcazione risulta quindi perduta dallo scalo fatto a Palinuro. Sono però intervenute le sirene, che ancora vivono sull’isola di Pandataria Minore e che hanno rinvenuto l’urna con le ceneri della figlia di Augusto dal fondo del mare.
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L’avvicinarsi dell’urna ha risvegliato il fantasma di Claudia Ottavia, figlia del divino Claudio e prima moglie dell’imperatore Nerone e da lui fatta uccidere proprio a Villa Giulia (svenata e decapitata, il processo di dissanguamento fu estremamente lento e doloroso e le sue urla si dice che scossero anche gli animi degli assassini di Nerone). PERSONAGGI NON GIOCANTI Giulia,, figlia di Augusto. Lo spirito di Giulia Lo spirito di Agrippina di Agrippina,, moglie di Druso Germanico Claudia Ottavia Ottavia,, fantasma della prima moglie di Nerone svenata e decapitata nella villa di Ventotene. Decurione Massimo Clodio Zoppo. Zoppo. (decurione DV6 ) Comandante della guarnigione dell’isola composta da dieci legionari e venti vigiles. Nato a Bononia (Bologna), ha la famiglia che risiede nella vicina Neapolis. Risiede nell’isola da una ventina di anni dopo aver prestato servizio per circa dieci in Dacia, dove, nella logistica, viene trasferito per peculato. Millanta diverse decorazioni, in realtà non è mai stato in prima linea. Nell’isola ha organizzato un piccolo racket, molto modesto nelle quote, in realtà un Sapiente facendo una accurata indagine amministrativa potrebbe capire il vertiginoso giro di a$ari che il decurione si è creato. Piccole tangenti dai locali notturni lungo il porto e lungo le due spiagge. Tangenti per la protezione ai pescatori. Ma soprattutto una piccolissima quota su ogni quaglia catturata nell’isola dai “venatori retiarii” a Parata Grande Un tiro su De Societate, unito a un tiro De Scientia possono aiutare i Cvstodes a capire il giro di a$ari. Il primo tiro, di un Cvstodes che spende almeno una giornata in indagini avrà di !coltà 9. Per ogni grado di successo scoprirà che:
v
I grado di successo: tangenti successo: tangenti dai locali della “movida”, gli procurano circa mille e seicento sesterzi a settimana. Per i proprietari dei locali si tratta di spese irrisorie e si ritengono fortunati a pagare così poco. Le tangenti ovviamente sono divise
Rappresentazione di
con tutti i membri della guarnigione. Oltre a questo ci sono ov-
Giulia in esilio a
viamente gli introiti delle tangenti dovute dal locale lupanare
Ventotene,da un
per altri cinquecento sesterzi a settimana.
dipinto di Pavel Svedomsky.
II grado di successo: successo: tangenti dai pescatori. Qui si parla di circa quattromila sesterzi a settimana, anche per questo caso, come il precedente, per i pescatori si tratta singolarmente di piccole cifre, che pagano quasi tutti in tutte le provincie dell’impero. Nulla, a detta di tutti, di scandalizzante. Questi soldi sono divisi solamente con i vigiles. III grado di successo successo.. Il vero business dal quale tutta la guarnigione è esclusa è la tangente sulle quaglie. Ogni quaglia catturata viva frutta ai cacciatori otto sesterzi. Morta tre. Lui esige due sesterzi nel primo caso e mezzo nel secondo. Nel periodo primaverile ed autunnale, per circa cinque sei mesi, si mette in tasca una cifra pari duemila cinquecento sesterzi a settimana. vi
Il capitale viene portato dal decurione, con cadenza quindicinale, a Neapolis dove la moglie investe i denari in diverse attività nell’importante porto Miseno. Lavanderie, colorerie, lupanari. Un vero e proprio impero. im pero. Legionari della guarnigione guarnigione:: sono una decina e rimangono sull’isola per un limitato periodo di tempo. Felici delle mance elargite dal decurione non faranno comunque nulla per aiutarlo, tanto è vero che, come vedremo, nel cercare di nascondere i problemi che stanno nascendo Massimo Clodio si avvale esclusivamente dei vigiles. Vigiles di Pandataria Pandataria:: confermano ciò che si sa ai quattro lati dell’Impero: sono corrotti. I venti presenti sull’isola faranno di tutto per aiutare il decurione, tranne che mettersi in aperto contrasto e combattimento con i Cvstodes. A discrezione del Demiurgo coinvolgerli o in attentati però ai Cvstodes, se questi si mostreranno o deboli o troppo arroganti, oppure far si che qualcuno di questi spi $eri quello che sa sugli a $ari del decurione, abbassando di un livello il grado di di!coltà per il tiro De Societate necessario a scoprire i giri loschi. Mario Racino Racino:: guardiano del faro di Pandataria, sempre ubriaco racconta di aver sentito le sirene la notte della tempesta, ma lui è furbo e grazie al vino non si è fatto abbindolare. riferisce anche di aver sentito, portato dal vento, il rumore di una nave che si infrangeva sugli scogli di Pandataria Minore. Fabio Gracco Scribonio: Libraio, amanuense e artigiano dell’isola. Esiliato da Roma per apologia contro l’Imperatore, ha scritto una serie di libelli contro il divino Teodomiro, inneggiando alla fine dell’impero a favore di una Repubblica gestita da un senato eletto dalla plebe. L’imperatore L’imperatore Teodomiro Teodomiro ne apprezza comunque lo stile st ile nel comporre compo rre e sarebbe “piccato da una sua eventuale e immotivata morte.
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2 Eventi
“Niente ha il potere di allargare tanto la mente quanto l'investigazione sistematica dei fatti osservabili.” - Marco Aurelio
6 aprile 1229 AuC AuC.. Notte del naufragio del-
Due giorni ( 8 aprile ) dopo un pescatore
la Liburna La lacrima di Venere . Tutto l’equi-
ubriaco, tale Semmonio, di ritorno dal-
paggio perisce tra i flutti. Le sirene presenti
l’osteria, completamente annebbiato dai
su Pandataria Minor recuperano l’urna con
fumi dell’alcol, si avventura nei pressi di Vil-
le ceneri di Giulia.
la
Giulia,
a
notte
fonda.
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Si accascia al suolo. Dopo pochi minuti urina in una delle stanze da letto, risvegliando, rabbiosa per la mancanza di rispetto mostrata dal pescatore, lo spettro di Claudia Ottavia. Il corpo del pescatore viene ritrovato solo dopo due giorni, giorni, essendo noto ubriacone e frequentatore del lupanare (con prostitute di bassa fascia ovviamente) nessuno si era preoccupato più di tanto per la sua assenza. La sera stessa del ritrovamento del corpo, ll’undici ’undici aprile, aprile, una coppia di giovani rampolli dell’aristocrazia campana si apparta nei pressi della Villa. Vengono anche loro sorpresi dallo spirito di Ottavia oramai risvegliatosi e uccisi dallo spavento. La mattina vengono rinvenuti dai vigiles. I corpi vengono messi sotto sale e spediti con la prima nave verso Neapolis dove vengono sepolti immediatamente (sono di religione Cristiana) nelle catacombe della città. aprile, arriva sull’isola il Questore di Formia, tale Baianus Cicerone. L’uomo, sposato il 15 aprile, con una donna molto giovane, è in realtà amante di giovani e rudi pescatori dai quali gradisce essere concupito “selvaggiamente”. Si reca pertanto di notte con il giovane Antonio, pescatore residente nell’isola, nei pressi della Villa. Anche loro cadono vittime dello spettro e il decurione, informato della sparizione, si reca da solo immediatamente alla Villa. Trovati i corpi capisce che c’è qualcosa che non va in quel posto, ma è la sua cupidigia a fare il resto. Sa che la Villa potrebbe un domani essere la sua, in una eventuale vendita di proprietà imperiali dismesse di cui si parla tanto, ma bisogna distogliere tutta l’attenzione da essa. Trascina per le condutture sotterranee dell’acquedotto il corpo del magistrato. Gli infligge delle coltellate e gli far sparire i gioielli che aveva indosso per simulare una rapina e poi prende il corpo di Antonio e lo butta di sotto, dove l’alta marea penserà a fare il resto, mettendogli nella tasca l’anello del Questore. Il danno è fatto. Il 18 aprile la voce della morte di un questore in una piccola isola arriva al Prefetto del Pretorio di Roma.
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Anche se sembrerebbe un caso di ordinaria o rdinaria giustizia quale mi-
Spiaggia di
glior situazione per “schierare” membri della Cohors Auxiliaria
Ventotene -
Arcana? Mentre si valuta dell’invio di un gruppo di membri, ne-
Pandataria.
gli u!ci del Castra di Roma arriva la benedizione del collegio degli Auguri. Cosa che lascia tutti di stucco ma fuga ogni dubbio. La Cohors deve scendere in campo! Prologo. Prologo. La sera del 18 aprile venite svegliati nei vostri alloggi. Avete da poco finito il tirocinio e avete da poco assunto i diplomi di membri della CAA, col grado di gregari. Neanche il tempo di festeggiare i gradi con una bevuta in qualche locale della Suburra, che il dovere sembra inseguirvi nei vostri letti. Il pretoriano che ha provveduto a svegliarvi vi guarda con su !cienza, sapete le chiacchiere che girano sul vostro conto.
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Qualcuno, di nascosto, pensa che la nascita della Corte Arcana sia la farneticazione di un imperatore giunto alla fine della sua vita e ragione. Nessuno però riflette su come tutti i quattro Prefetti del Pretorio si siano dichiarati immediatamente d’accordo con il varo di questa legge. Venite fatti accomodare nell’u !cio del Prefetto del Pretorio di Roma, Tiberio Alessio Liviano. Le lampade ad olio sulla sua tavola di legno di olivo illuminano le numerose carte sulla tavola, molte delle quali recanti il sigillo imperiale. L’abbigliamento lascia presagire una visita recente nella Domus Palatina, la residenza dell’imperatore. L’armatura tirata a lucido e tutte le decorazioni militari vengono indossate solo quando si va a rendere un rapporto importante allo stesso imperatore Teodomiro. “ Accomodatevi e scusatemi se non vi faccio sedere, ma abbiamo poco tempo. Prima del l’alba dovete essere ad Ostia per imbarcarvi su una liburna che vi condurrà a Pandataria, quindi il tempo a nostra disposizione è poco e non lascia spazio ai convenevoli".
Il prefetto si alza e distribuisce ai presenti delle carte. "Ecco qui le vostre credenziali, la morte del questore di Formia e una missiva del collegio degli auguri, hanno convinto il divi no Teodomiro Teodomiro ad impiegarvi per capire se quanto successo è da trascriversi tr ascriversi ad eventi ordi nari o straordinari. Nell'ultimo caso ci sarà la necessità di raccogliere tutte le informazioni atte a far sì che la nostra conoscenza dell'arcano dell'arcano aumenti."
Mentre vi accompagna frettolosamente alla porta " che gli dei siano con voi e guidino le vo stre scelte, mi raccomando soprattutto la massima discrezione. Siete un corpo nuovo, vi sto, per le vostre risorse con molta gelosia e sospetto da tutti. L’isola è piena di gente influente e potente, e ahimè l’Impero molto fragile. Non abusate del potere che avete."
Alcuni pretoriani, quando uscite, stanno già gi à foraggiando e sellando i vostri cavalli, mentre un altro vi indica i locali dove recuperare tutto l’equipaggiamento necessario per la partenza (concedere ai cvstodes l'opportunità di sistemare la scheda.
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Una volta scelto l’equipaggiamento da portare con loro, i
La liburna che parte
cvstodes partono rapidamente verso Ostia e si imbarcano su
da Ostia in direzione
una liburna, la “Tirrenum Spatha”.
Pandataria. L’arrivo a Pandataria coincide con il ritrovamento del corpo del giovane pescatore Antonio in prossimità del faro. Dalla nave infatti è possibile osservare un nugolo di curiosi proprio in prossimità dell’imboccatura del porto. Hanno così, con il ritrovamento di una delle vittime, u !cialmente inizio le indagini. E’ la sera del 19 aprile. Dopo quattro giorni di mare il corpo viene ritrovato in avanzato stato di decomposizione. Un sapiente con De Scientia alto può e$ettuare un’autopsia sulla salma. I grado di successo: non successo: non è morto a$ogato.
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II grado di successo: successo: probabilmente la morte è causata da una caduta visto la scatola cranica danneggiata e le diverse fratture. III grado di successo: successo: da da alcuni particolari si evince che la caduta è avvenuta con Antonio o morto o svenuto. I cvstodes hanno alcuni giorni per esplorare l’isola e i suoi suggestivi luoghi. Le scoperte saranno in parte svelate dai luoghi e dalle persone incontrate. Nel frattempo, Claudia Ottavia ha imparato a muoversi seguendo l’acquedotto sotterraneo legato alle cisterne. Con questo sistema riesce a colpire anche lontano dalla Villa. Il 21 aprile colpisce aprile colpisce cinque cacciatori nei pressi di Parata Grande, dove sorge la cisterna con il numero due nella mappa in appendice dove è evidenziata la posizione delle cisterne stesse e dell’acquedotto sotterraneo.
Reti per la cattura delle quaglie.
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Dei cinque cacciatori solo i corpi terrorizzati (morti proprio dalla paura, i loro volti sono terribilmente contratti) di due vengono rinvenuti. Il terreno circostante è un sovrapporsi di tracce della fuga dei cacciatori. Il terreno roccioso rende ogni esame molto di !cile ed è necessaria la presenza di un esploratore con De Natura alto e un tiro con di !coltà 6 oppure se non presente un tiro sempre su De Natura ma a di !coltà 9. di successo: si determina che i cacciatori erano appunto cinque ed hanno corso I grado grado di all’impazzata. II grado grado di di successo: qualcosa li ha terrorizzati e indotti alla fuga, probabilmente facendo finire i corpi di chi manca, probabilmente, giù dalla scogliera. I movimenti sono assolutamente senza senso e senza una direzione precisa. III grado di successo: chi li ha terrorizzati NON lasciava impronte. I corpi dei cacciatori non trovati sono stati portati nella cisterna dato che in prossimità dello strapiombo non ci sono tracce (La Larva Major ha la telecinesi). I cacciatori morti, insieme ad alcuni marinai della nave naufragata, vanno a formare i primi elementi del suo esercito di guerrieri silenziosi, col quale vuole prendere il controllo dell’isola di Pandataria. I cvstodes li ritroveranno ben presto all’interno della villa. Se nulla accade ad interrompere il flusso di morti che la Larvae si lascia alle spalle, le vittime future saranno le seguenti. 24 aprile: nei pressi della località “Montagnozzo” spariscono tre pastori, portati alla cisterna 7 vanno ad ingrossare l’esercito nella Villa. Si di $onde il panico nell’isola e alcune persone iniziano a lasciare la piccola pontina in direzione Formia e Neapolis. 28 aprile: un gruppo di isolani che si ostina a far la bella vita, poco prima dell’alba del 28 aprile si attarda fuori alcuni locali (tabernae) all’imboccatura del porto (cisterna 4). Si tratta di un nutrito gruppo di giovani patrizi. Appena la Larva appare tre periscono immediatamente per la paura e vengono portati nei condotti alla Villa, tre si gettano in acqua (uno verrà trovato in ipotermia e due a $ogano), due scappano urlando, e altri due impazziscono perdendo il senno per sempre.
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La mattina stessa l’isola viene colta dal panico. Tutti i turisti cercano un imbarco sulle poche navi presenti, il decurione, se ancora libero, appare con le poche truppe a disposizione assolutamente incapace di organizzare i flussi o una qualsiasi difesa. Non solo, alla prima occasione cercherà, usando la sua autorità, di svignarsela per primo e raggiungere o Formia o Neapolis. A maggio, approfittando delle Lemuria, (9, 11 e 13 maggio esattamente) giornate dal significato religioso molto forte, in quanto istituite dallo stesso Romolo per placare lo spirito del fratello Remo da lui ucciso, il collegio degli auguri guida una spedizione di pretoriani per riportare la pace nell’isola. Arrivare a questo punto però rappresenterebbe una grave sconfitta per i giocatori e per i cvstodes. La Corte Ausiliaria Arcana ne uscirebbe gravemente compromessa per la sua utilità e i cvstodes che hanno partecipato all’impresa sarebbero sicuramente allontanati da Roma e relegati in qualche remoto castella. LE APP LE APPARIZIONI ARIZIONI DI AGRIPPINA MAGGIORE: Il 20 e il 22 di d i aprile uno dei cvstodes (preferibilmente una donna, nel caso in cui ne sia presente più di una il tiro sensibilitas maggiore) ha due visioni, una per notte: I visione: visione: dei dei soldati e dei cittadini romani si accalcano nei pressi di un fiume molto grande dove si erge un lunghissimo ponte di legno, con l’intento di distruggerlo. La vegetazione, la grandezza del fiume fanno si che sia identificabile o con il Danubio o con il Reno (è quest’ultimo). Una donna incinta coraggiosamente li a $ronta e li fa desistere. Dall’abbigliamento è sicuramente una ricca patrizia, di una bellezza unica. II visione: visione: la la stessa donna appare in sogno ancora. Vi mostra un’orda informe di guerrieri non morti avanzare. Poi lei impugna i mpugna un’arma e squarcia delle tenebre. La luce è accecante e disperde l’orda. In realtà l’arma è un’urna funeraria di cui non si distinguono le scritte.
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3 I luoghi da esplorare
“Veritas “V eritas filia temporis ” – Aulo Gelio
Il palazzo del municipio e le caserme dei vigiles. Questo edificio si trova nella zona centrale del paese. Dalla torre, un edificio di tre piani di forma quadrata e di 25 metri di lato, è possibile avere una visione di insieme di Pandataria Minore, il faro, il porto e con le belle giornate lo sguardo arriva fino alla terra ferma, consentendo di avere un punto di osservazione di ampio raggio su tutto il mare circostante.
Il palazzo del municipio. Sede del governo cittadino e della locale milizia.
Nell’edificio fanno servizio, oltre che i vigiles e i legionari di guardia anche un piccolo numero di funzionari comunali. Tra gli archivi, al piano sotterraneo, si rinviene, tiro De Societate di$. 9, la carta dell’acquedotto sotterraneo e delle cisterne costruite ai tempi del Divo Augusto e tutt’ora funzionanti.
La libreria.
La mappa è consultabile in appendice. Qui di solito si incontra il decurione che alloggia in un appartamento nel palazzo di due piani costruito a ridosso della torre. Sul tetto c’è anche una piccola catapulta. Nella piazza antistante il municipio si trova una piccola bottega di amanuensi e scriba. Il proprietario Fabio Gracco Scribo è qui in esilio per apologia contro l’Imperatore. Non venne nio è nio messo a morte perché il divino Teodomiro fu ed è tuttora un suo grandissimo estimatore, per il valore e la cura delle sue pergamene. Se i cvstodes riescono ad essere suoi amici, lui ricercherà antichi scritti, famosi e meno famosi (l’Odissea sopra tutti) e illustrerà loro la sua profonda convinzione che sull’isola minore ci siano ancora le Sirene.
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Ovviamente a farla da padrone su Pandataria c’è Nettuno o Poseidone. Oltre al suo tempio si erge una chiesa dedicata a Santa Candida. La Santa è una delle martiri del culto del Cristo, martirizzata a Nova Carthago le sue spoglie vennero trasportate un secolo fa a Pandataria e da quel giorno la comunità cristiana presente sull’isola ne venera le ossa. Sulla piazza sorge anche la Taberna “Afrodite” gestita dalla numida Mamawi. La proprietaria della Taberna, dove si mangia un buon pesce, è abbastanza fuori dal giro turistico ed è un punto di incontro per gli isolani. Poco frequentata da vigiles e
Locanda Afrodite, piazza del Tempio di Nettuno.
legionari non è un mistero il disprezzo che ha la stessa proprietaria nei confronti del decurione. Qui si potranno scoprire tutta una serie di dicerie (tirare se necessario 2d4): 2.il decurione è corrotto, così come i legionari e i vigiles. 3.il prefetto Baiano Cicerone ha, o meglio aveva, gusti sessuali alquanto strani e discutibili. 4.sull’isola di Pandataria Minor vivono le sirene. 5.alcuni cristiani dell’isola sono dediti al satanismo (diceria falsa) 6. nes nessun suna a diceria. diceria. 7. nes nessun suna a diceria. diceria. 8. la proprietaria della taberna un tempo era una ribelle Numida, la nave che la doveva portare a Ercolano per diventare gladiatrice, a$ondò. (una perquisizione della sua stanza dimostrerà la veridicità dell’a$ermazione, anche se oramai Mamawi è in pace e non trama contro l’impero).
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Pandataria Minor: uno dei luoghi dove i cvstodes si possono, anzi si dovrebbero recare presso l’isoletta di Pandataria Minor (oggi Santo Stefano). Gli indizi per una indagine su questa isoletta potrebbero e dovrebbero arrivare sia dal custode del faro, che dal proprietario della libreria di fronte la torre del municipio ( vedi vedi personaggi non giocanti). giocanti). Arrivare in forze (una liburna con vigiles e legionari) legio nari) porterebbe por terebbe ad un nulla di fatto. Avvicinarsi con una barchetta farebbe si che le sirene cercherebbero il contatto con il gruppo. Una volta fatti “a$ondare” contro gli scogli i cvstodes sarebbero portati in una grotta sottomarina dove si presenterebbe loro Deiopeia (vedi appendice) accompagnata da un piccolo gruppo di sirene. Non hanno, né mostrano, intenzioni ostili. Attaccarle o anche semplicemente minacciarle può portare a gravi conseguenze che vanno dalla perdita del tiro del fato, alla inimicizia con Poseidone / Nettuno con problemi e per il viaggio di ritorno o per ogni altro viaggio in mare fino a che non si espia il peccato (che può essere uno spunto per altre avventure). L’incontro con la nereide avviene in una grotta sottomarina, dove i cvstodes sono giunti spinti dal canto delle sirene oppure naufragando per il maltempo (la nereide ha controllo atmosferico). ‘Vi ritrovate in una grotta, probabilmente una grotta sottomarina dalla forma ellittica lunga, nel suo asse maggiore, circa venti metri. metri . Alcune candele di grasso ai bordi della stessa illu minano fiocamente l’ambiente. Metà della grotta g rotta è occupata dal mare e il silenzio è pesante, rotto solo dal rumore dei vostri corpi intorpiditi che si rialzano dalla sabbia e dal goccia re dell’acqua marina dal so# tto tto della grotta stessa. Avete indosso dei vestiti asciutti. La loro fattura e il loro l oro stile, ma sopratutto il loro pessimo stato di conservazione (De Societate di d i " ". 9) li datano ad una epoca molto antica, probabil mente augustea. Il tem po di mettere a fuoco fuoco e dalla fine della grotta, la nereide Deiopeia si rivolge a loro:
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“Romani, che gli dei vi siano propizi e Nettuno vi dia sempre mare calmo e vento favorevo le. Antichi poteri non di questo mondo sono stati risvegliati dall’avvicinarsi di questo vaso (i cvstodes scorgono vicino la Ninfa una urna funebre molto antica). Caronte reclama i suoi passeggeri e le antiche ingiustizie devono essere rimediate. Provvedete a rendere giustizia alla piccola Roma, che alla grande piegò per lungo tempo la sua volontà di donna. (un tiro De Societate di $. 12 farà ricordare che Augusto chiamava
Giulia la sua piccola Roma, altrimenti nella libreria con De Societate di $. 6 per arrivare a questa informazione). Provvedete a far si che le sue ceneri riposino non nel Mausoleo della famiglia, ma nella ca sa che le fu da compagna e dove la condannò condannò a malincuore il padre.” padre.”
La sola vista della nereide fa si che tutti i cvstodes maschi possano cadere vittime del suo incantamento, anche se per oggi Deiopeia non ha intenzione di trascinare nessuno tra i flutti. Le sirene guidano i personaggi attraverso la grotta subacquea. E’ necessario prendere fiato, fidarsi ed immergersi. Per uscire dalla grotta sarà necessario passare due test di nuoto, uno per uscire dalla grotta immergendosi in uno stretto cunicolo, l’altro emergendo. Entrambe le azioni hanno di !coltà 9, ma visto che si viene accompagnati dalle sirene la di !coltà è 6. In caso di NON superamento di uno dei test, si subiscono 2d6 danni da annegamento e va ripetuto il test. Basta fallirne uno per far si che il cvstos vada in panico e sia impossibile per la sirena accompagnatrice essere d’aiuto. Una volta usciti troveranno una scialuppa con armi ed equipaggiamento ormeggiata ad uno scoglio, possono tornare a Pandataria. VILLA GIULIA Prima o poi, anzi probabilmente più volte, i personaggi arriveranno a Villa Giulia, la villa con la creazione della quale prese vita anche l’isola.
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In alto la mappa di
Qui si recita l’atto finale, in cui i cvstodes combattono e, si
Villa Giulia a
spera, sconfiggono, Claudia Ottavia.
Pandataria, dove i Cvstodes si devono
La villa sorge sul promontorio di Capo Eolo, e nel corso dei se-
fare strada per dare
coli è stata accantonata e non più utilizzata da parte degli im-
riposo a Giula e
peratori, complice anche la sinistra fama di morte che si è por-
sconfiggere Claudia.
tata appresso dalla fondazione dell’Impero. Qui la Larva di Claudia Ottavia ha raggruppato nel tempo i
Ho usato la mappa di Villa Iovis di Capri non essendo stato in grado di rintracciare una planimetria della villa di Ventot Ventotene ene
suoi guerrieri silenziosi. Alcuni di questi sono stati creati con i corpi delle persone rapite, altri, se il combattimento procedesse troppo facilmente, sono ottenuti risvegliando i corpi dei defunti di epoche passate. La di $erenza nello stato di decomposizione dei corpi renderà questa situazione e la distinzione tra di loro abbastanza ovvia. 21
I cvstodes possono arrivare allo scontro frontale con Claudia Ottavia solo quando avranno il vaso con le ceneri di Giulia. Sarà solo la presenza della forza benefica della figlia di Augusto a far si che Claudia Ottavia si manifesti. La villa si estende per trecento metri di larghezza di fronte a voi, ed è profonda circa cento. In molti punti è su due piani, anche se del secondo piano i pezzi in piedi sono rimasti veramente pochi, quasi ovunque il tetto è collassato e le macerie hanno quasi completamente ricoperto i pur sontuosi mosaici a terra. Erbacce e rovi spuntano un po’ ovunque. Buona parte dei due terzi della villa (non il lato da dove si entra) sono esposti a picco sul mare, specialmente la loggia imperiale antistante il triclinio. 1. ingresso ingresso:: alcune erbacce fanno capolino tra i mattoni della strada, per lo più dissestati e la porta divelta della villa. E’ lampante il passaggio, anche recente, di numerose persone in questa parte iniziale della struttura; 2. ingresso vestibolo: già vestibolo: già da questo luogo si può capire la magnificenza che in passato aveva avuto questo posto. A terra rimangono i basamenti di chissà quali statue pronte ad accogliere gli ospiti; bagno:: in questo locale, l’area dei bagni, avviene il primo incontro. 3 guerrieri silenziosi 3. bagno attaccano i personaggi. I loro abiti li dovrebbero far accostare eventualmente ai pastori del 24 aprile, altrimenti sono guerrieri silenziosi di epoche passate. 4. ala di rappresentanza: in rappresentanza: in questa stanza dalla forma semicircolare e dal so !tto sferico, parzialmente conservato, si gode una vista magnifica. Tra Tra le macerie in terra si può ancora cercare di immaginare la magnificenza degli a $reschi e dei mosaici. In questa stanza è possibile incontrare lo spirito di Agrippina Maggiore, che seguirà i cvstodes per tutto il resto del viaggio (consente di far ritirare un tiro Ratio UNA SOLA VOLTA ad ogni cvstodes).
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5. cisterne: cisterne: da qui è possibile percorrere tutta la rete di cisterne dell’isola. Una attenta ispezione delle tracce (De Natura di $. 9) permette di far scoprire che alcuno corpi sono stati trascinati da qui, ci si dovrà scontrare con due guerrieri silenziosi. 6. alloggio imperiale: qui Giulia Maggiore, figlia di Augusto, trascorse buona parte del suo esilio. Dopo di lei Agrippina Maggiore, Claudia Ottavia e altre sfortunate si disperarono tra
queste
mura.
Un tiro su De Scientia contro di!coltà 12 permette di scoprire un piccolo nascondiglio dove Giulia Maggiore nascondeva il suo diario. Ovviamente le pagine attualmente sono illeggibili e facilmente deperibili, solamente con l’ausilio del libraio Fabio Gracco Scribonio. Altresì è possibile scoprire il passaggio con un rito di retro cognizione (De Magia di$. 9). Il cvstos che lo e $ettua, vedrà una donna bellissima di circa quarant’anni scrivere il suo diario in questa stanza e nasconderlo poi con cura in un pertugio segreto. Se i cvstodes non avessero nessuna delle idee sopra menzionate, si può consentire un tiro di Sensibilitas ad un personaggio donna. 7. triclinio: in questa stanza avverrà l’incontro finale con Giulia, la sala dei banchetti rimatriclinio: in ne magnificente
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8. loggia imperiale: imperiale: questo lungo corridoio è a picco sul ma-
Come era la loggia
re. Del tetto oramai non rimane più nulla e una serie di co-
imperiale ai tempi di
lonne ed archi lungo il lato opposto dal quale si entra danno
Giulia Maggiore.
spazio a una vista mozzafiato. Il tempo si è stranamente e
Trattasi in realtà di
repentinamente annuvolato, solo qualche raggio di luna rie-
foto del colonnato di
sce a filtrare garantendo comunque una buona visibilità pur
Villa San Michele in
in
Capri.
Un tiro di Sensibilitas contro di !coltà 6 lascerà presagire
un
ambiente
irreale.
l’arrivo di un grande pericolo, i cvstodes hanno quindi il tempo di prepararsi per l’arrivo di Claudia Ottavia e tre guerrieri silenziosi. Due da un lato e uno dall’altro. Prima che inizi il combattimento, dal vaso, emergerà lo spirito di una bellissima donna romana. Ben vestita, ma con abiti semplici, ma con il portamento patrizio tipico delle matrone del passato. La somiglianza con Agrippina Maggiore farà capire che lo spettro che emerge è lo spettro di Giulia, la figlia di Augu-
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sto. La presenza dei due spiriti garantisce ai personaggi i bonus segnati nelle appendici. appendici . “State percorrendo il lungo corridoio della loggia imperiale, la luce della luna illumina la strada a intermittenza, intermit tenza, oscurata da nubi scure apparse all’improvviso, portate port ate da un rab b i o s o v e n t o c h e f a u l u l a r e a n c h e l ’ u l t i m a p i e t r a d e l l a v i l l a . Davanti a voi, trascinandosi piano piano, avanzano le carcasse di quelli che un tempo erano esseri viventi, dei guerrieri guerrieri silenziosi (1:1). Ma un freddo innaturale bacia le vostre spalle, la vostra schiena, portandovi p ortandovi a guardare nella direzione opposta da cui s e m b r a v e n i r e l a m i n a c c i a . Un brivido incontrollabile percorre il cvstos che porta l’ur na funeraria facendola cadere al suolo, il tappo si apre e rotola via e dalle ceneri si innalza uno spirito, mentre anche Agrippina Maggiore si volta con voi: lo spirito di una bellissima matrona romana si para dinnanzi a voi e la sua aurea vi scalda dal freddo avanzante, garantendovi una sensazio ne di benessere. Anche il rumore delle onde, 250 piedi sotto di voi, sembra a # evolirsi. evolirsi. Ma subito dopo ecco sopraggiungere il motivo di tanto gelo e tanta malvagità. Una Larva, un antico spettro morto di morte violenta e la cui sete di vendetta, rimasta inascoltata, tormenta ancora questo mondo. Lo spirito di Agrippina sussurra un nome... Claudia, Claud ia Ottav ia... E’ subito su di voi, mentre da dietro incalzano i guerrieri silenziosi. I suoi polsi tagliati, co me la ferita profonda sulla sua gola, vi fanno capire come sia avvenuta la sua morte e chi sia stata in vita, forse.
Finito il combattimento, con la vittoria dei cvstodes (si spera) rimangono sulla loggia solo gli spettri di Agrippina e Giulia. Il primo sparisce al termine dello scontro, mentre la seconda vi invita a sperdere le sue ceneri dalla loggia, nel mare. Appena lo fate (tiro Sensibilitas per capire eventualmente) Giulia piange dalla commozione e vi sorride, mentre la sua immagine sparisce come sabbia portata via dal vento. Dalle sue lacrime rimangono a terra delle perle (una per ogni cvstodes) che si potranno incastonare in una collana, o anello o orecchino.
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Se, e solo se, sarà stato trovato il diario di Giulia e si potrà procedere così ad una sua riabilitazione, le perle avranno dei poteri magici che garantiscono un bonus di +3 a tutti i tiri Ratio basati sul terrore.
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4 APPENDICI
PAGINA 28
Sirena di John William Watherhouse
APPENDICE SCHEMA ACQUEDOTTO E CISTERNE, C ISTERNE, RINVENIBILE NELL’ARCHIVIO DEL MUNICIPIO
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TABELLA EVENTI
30 -31
BESTIARIO
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Schema dell’acquedotto e le sue cisterne collegate.
DATA
EVENTO
6 APRILE
AFFONDAMENTO DELLA “LACRIMA DI VENERE”
8 APRILE
PRIMA UCCISIONE, IL PESCATORE SEMMONIO
10 APRILE (SERA)
RITROVAMENTO DEL CORPO DEL PESCATORE
11 APRILE (SERA) 13 APRI RIL LE 15 APRILE (GIORNO)
SI APPARTA LA COPPIA DI GIOVANI PATRIZI, DARIO PARMENIO MECENATE E LIVIA FRANCA TARANTINA. LORO OMICIDIO SEPOLTU TUR RA DELLA CO COP PPIA DI PATRI RIZI ZI NE NEL L CIMITERO DI DI NA NAPOLI ARRIVO NELL’ISOLA DI BAIANUS CICERONE, QUESTORE DI FORMIA
15 APRILE (SERA)
SUA UCCISIONE CON IL PESCATORE
18 APRILE (MATTINO)
PRESAGIO DEL COLLEGIO DEGLI AUGURI
18 APRILE (POMERIGGIO E SERA) 19 AP APRI RILE LE (S (SER ERA) A)
L’IMPERATORE DECIDE L’INVIO DELLA COORTE AUSILIARIA ARCANA. CONVOCAZIONE DEI CVSTODES ARRI AR RIVO VO DE DEII CVS CVSTO TODE DES. S. RI RITR TROV OVAM AMEN ENTO TO CO CORP RPO O DI AN ANTO TONI NIO. O. NEI PRESSI DELLA CISTERNA NUMERO 2 VENGONO RINVENU TI I
21 APRILE
CORPI DI DUE CACCIA CACCIATORI TORI DI QUAGLIE. FANNO PARTE DI UN GRUPPO DI CINQUE
24 APRILE
28 APRILE
RAPIMENTO E UCCISIONE DI TRE PASTORI
STRAGE AL PORTO. IL PANICO SULL’ISOLA E’ INGOVERNABILE. LA SITUAZIONE SFUGGE DI MANO ANCHE AI CVSTODES.
BESTIARIO: Larvae Major: una evoluzione della Larva o Lemure. Spirito di coloro che si portano appresso il marchio di una fine orrenda. o rrenda. A di$erenze delle Larve hanno DV10 e due poteri extra: telecinesi e controllo dei morti. Il primo le consente di spostare oggetti fino a cento chili, il secondo di controllare da 10 a 30 non morti, in questo caso guerrieri silenziosi .
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Claudia Ottavia ha Ottavia ha quindi valore DV 10 1 dado: De Corpore 2 dadi: De Bello, Punti Vita 3 dadi: Poteri magici: Terrore e Pazzia (3 dadi). Controllo dei d ei morti (da 1 a 3 dadi). Telecinesi. Telecinesi.
Di seguito i guerrieri silenziosi, ricavati dalle sue vittime: Guerrieri silenziosi DV 6
1 dado: De Corpore, Danni 2 dadi: De Bello, Punti Vita 3 dadi: Poteri magici: Rigenerazione
Nella mappa della villa è opportunamente indicato il luogo in cui Claudia Ottavia ha creato il suo calderone magico. Sirene DV 6
1 dado: 2 dadi: Punti Vita 3 dadi: De Corpore Poteri Magici: Incantamento (3 dadi), Tiro del Fato. Deiopeia, Nereide Nereide DV 6
1 dado: Punti Vita 2 dadi: 3 dadi: De Corpore Poteri magici: Controllo atmosferico. Incantamento (2 dadi). Invisibilità. Tiro del Fato, Im mortalità. Decurione DV 6
1 dado: Sensibilitas
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2 dadi: De natura, De societate (strategia) 3 dadi: De bello, Ratio, R atio, PV, PV, De corpore Arma: Ensis. Armatura: Lorica Hamata e Scutum (3). (3).
Spirito di Giulia e di Agrippina Maggiore. Il primo appare se viene portata a termine l’incontro sull’isola di Pandataria Minor. La presenza della prima fornisce alla Larva di Claudia Ottavia un livello di di !coltà quando usa il potere del Terrore. Terrore. La presenza di Agrippina fa ritirare solo e soltanto una volta il tiro Ratio ai cvstodes presenti. Il diario di Giulia. Se i cvstodes lo rinvengono sarà necessario un suo restauro (de Scentia di !coltà 15, possibile comunque solo in un secondo tempo rispetto all’avventura). La lettura del diario porterà a delle conclusioni diverse da quella che è la storiografia u !ciale su Giulia. Innanzitutto si scopre la bellezza e la tenerezza del rapporto tra padre e figlia, attaccato purtroppo da quelli che erano gli impegni e i doveri verso Roma. Difatti Augusto quando la diede in sposa per motivi politici accampò sempre scuse per non essere presente ai matrimoni, quasi pieno di rimorsi. Non solo, l’accusa di adulterio (Giulia era adulterina ma non come venne dipinta dagli storici dell’epoca) fu avanzata dal padre solo per tirarla fuori dalle accuse che arrivarono alla cerchia dei suoi amici e che erano accuse di congiura nei confronti dell’imperatore, la sua partecipazione alla congiura stessa non appare dai diari e pertanto non è dato sapere se ne fu dentro o meno, fatto sta che dall’esilio il padre non volle mai più incontrarla. Giulia dai diari appare come una donna emancipata, piena di interessi e cultura, che a un certo punto della sua vita si stufò delle imposizioni del padre in nome degli interessi di stato ed, all’epoca dell’infelice matrimonio con Tiberio, la porto a conoscere il vero amore nella figura di Iullo Antonio che fu uno dei fautori della congiura.
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PLAY TESTING: per questa avventura, giocata in un’unica sessione, ho lasciato ovviamente libertà di scelta ai giocatori e mi sono così ritrovato con due guerrieri, un sapiente e un esploratore. Visto il combattimento finale, risoltosi in due tempus con la Larva Major “esplosa” dai due guerrieri, sarebbe forse stato meglio avere un diplomatico in più ed un guerriero in meno, in quanto i cvstodes nulla hanno scoperto sulle attività del decurione. I personaggi giocanti sono quelli del glossario (con eccezione del diplomatico che non ha partecipato all’ultimo momento) che ringrazio calorosamente per la bella serata. E soprattutto con la speranza di tornare a giocare a questo divertente gioco di ruolo. Aspetto ovviamente consigli e suggerimenti, a tal fine lascio volentieri la mia email: email:
[email protected] Buon gioco a tutti, Alessio
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Agrippina maggiore « [...] Agrippina, che chiamavano onore della patria, solo vero sangue d'Augusto, esempio unico delle antiche virtù, [...] » - Tacito
Vipsania Agrippina (23 ottobre 14 a.C. – Ventotene, 18 ottobre 33), meglio conosciuta come Agrippina maggiore (in latino: Agrippina maior), è stata una nobildonna romana, appartenente alla dinastia giulio-claudia. Figlia di Giulia maggiore, a sua volta figlia del primo imperatore romano Augusto, e del generale Marco Vipsanio Agrippa, Agrippina maggiore andò in sposa all'età di circa vent'anni a Germanico Giulio Cesare, figlio adottivo del futuro imperatore Tiberio, a sua volta figlio adottivo ed erede di Augusto. Di nobili natali, fu anche una moglie e madre molto attiva: seguì il marito nelle sue campagne militari in Germania Magna e in Siria, dandogli nove figli, dei quali sei sopravvissero fino all'età adulta. Tra questi figli, celebri sono il futuro imperatore Caligola e Agrippina minore, moglie dell'imperatore Claudio e madre dell'imperatore Nerone. Dopo essere stata un delle donne più importanti dell'impero, cadde in disgrane. zia dopo la prematura morte del marito, avvenuta nel 19. Agrippina finì per inimicarsi il suocero Tiberio e il suo prefetto del pretorio Seiano e, a causa delle trame di quest'ultimo, fu esiliata nella stessa isola dove era stata relegata la madre. Si narra che nella primavera del 15, giungevano notizie in Gallia della guerra portata avanti da Germanico in Germania; si di $use allora tra i soldati e i civili la voce che un esercito germanico aveva rotto le linee romane e si stava facendo strada verso il ponte sul Reno a Castra Vetera. Tutti si diressero verso il ponte per distruggerlo prima dell'arrivo dei Germani; tuttavia Agrippina, realizzando che la distruzione del ponte sarebbe stata una condanna per tutti i soldati in ritirata, pose il ponte sotto la propria protezione personale e impedì che venisse distrutto. Quando i soldati romani tornarono vittorioso dalla Germania vennero accolti dalla moglie del loro comandante, che aveva fatto preparare cibo e medicamenti. Questo atto di coraggio, come viene descritto dagli storici antichi, è stato fatto mentre Agrippina era incinta.
Termini del glossario correlati Claudio Fabio Massimo, Giulia Maggiore
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Claudia Ottavia Claudia Ottavia (40 – 8 giugno 62) è stata la figlia dell'imperatore Claudio e de sua terza moglie Valeria Messalina. Fu la prima moglie dell'imperatore Neron ma della sua vita poco si conosce ed è incerto anche l'anno di nascita. « pur viveva ritiratissima, insopportabile a lui (Nerone) perché era la figlia di Cl dio e perché godeva delle simpatie del popolo. [...] Poiché vide che qualsiasi d to ch'egli avesse compiuto era ritenuto nobile impresa, scacciò Ottavia, col pre sto della dell a sterilità sterili tà e subito sposò Poppea. [...] Costei costrinse uno dei servi s ervi di tavia ad accusarla di relazione amorosa. » - Tacito
Dopo pochi giorni Nerone ordinò la morte di Ottavia. Le proteste di non esse più la moglie ma la sorella di Nerone non frenarono l'azione. Le suppliche ai renti Germanici della cui famiglia entrambi facevano parte, non ebbero e $ett L'invocazione ad Agrippina, che da viva l'aveva scelta come moglie del figli senza poterne prevedere la condanna a morte, non servì. Ottavia fu incatenata le furono aperte le vene ma poiché per la paura il sangue usciva troppo lentam te, fu immersa in un bagno caldissimo. La testa le fu troncata e fu portata a ma per essere mostrata a Poppea. Era l'8 giugno dell'anno 62 d.C.
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Claudio Fabio Massimo Claudio Fabio Massimo è figlio di importanti mercanti del porto di Ostia, dove ogni giorno arrivano decine di navi da tutte le parti dell’impero per scaricare prodotti che vengono poi venduti nella città eterna. Il padre gli ha insegnato tutto sul commercio, facendolo studiare nelle migliori scuole del porto di Roma, dove ha imparato, oltre al latino, a padroneggiare anche con il greco che conosce brillantemente. Ma di Ostia a Claudio piacciono soprattutto i lati oscuri; i vicoli dove si gioca a dadi e si scommette. Gli angoli con le prostitute e dove si organizzano crimini. La parte corrotta. Corruzione che lo ha sempre a $ascinato senza mai sfiorarlo. Più che altro incuriosito. Ma soprattutto gli ha fatto capire che se si vuole sconfiggerla bisogna conoscerla in maniera approfondita. Circa quattordici mesi fa la sua attenzione venne attratta da alcune casse provenienti da Massilia. Il suo sesto senso (che fino a quel giorno non sapeva di possedere) lo ha spinto ad aprirle per ispezionarle: strumenti sacrificali, oggetti e simboli di un culto esoterico erano all’interno di esse. Il padre allarmò subito i vigiles di Ostia che a loro volta informarono la Guardia Pretoriana dell’Urbe. Gli oggetti vennero catalogati come appartenenti a una setta deviata del Cristianesimo: i Satanisti o figli di Lucifero. Nei giorni seguenti si seppe che numerosi arresti e condanne a morte vennero e$ettuati nell’urbe. Ma purtroppo non tutti i me mbri della setta vennero arrestati. Alcune settimane dopo il padre venne ucciso, mentre tornava nella sua piccola villa in riva al Tevere. Le attività vennero contemporaneamente alla sua aggressione bruciate e le navi onerarie a $ondate nel porto. Con una notte perdé tutto. Finiti i funerali fu avvicinato da un b u $o ometto. Calvo, grasso e con i ba !. Parlava con un ridicolo accento del sud Italia, che Claudio riconobbe subito come proveniente dalla Apulia. Gli disse che era un amico del padre, che sapeva dei suoi studi e della sua bravura nelle arti del commercio. E gli diede una lettera. “Se vorrai vendicare la sua morte” disse indicando l’urna che conteneva le ceneri di Fulvio Fabio Massimo, “e dedicare la tua vita a qualcosa di più nobile di un mercato, porta questa al Castra Pretorio di Roma domani stesso”. Non vide mai più quell’uomo. Ma ne seguì il consiglio. Da quel giorno iniziò il tirocinium come gregario della Cohors Auxiliaria Arcana, nel cursus diplomaticus. Ha perfezionato il greco studiando l’arte della retorica, le discipline militari, usi e costumi dei variegati abitanti dell’impero. Attende solo di mettere a frutto tutta questa conoscenza contro i nemici dell’impero… e gli assassini del padre.
Vigor De Bello
Coordinatio De Natura
Ingenium De societate
Auctoritas De Magia
Ratio - De Scientia
Sensibilitas De Corpore
Virtutes
9
6
15
11
10
8
Perizie
10
6
15
10
10
8
Cohors Auxiliaria Arcana Corpo specializzato in missioni al di qua e al di là del confine, per in vare ed eventualmente distruggere qualunque forma di attività magi messa o potenzialmente pericolosa non solo per la vita del prossim e soprattutto per l'autonomia e la solidità dello Stato. Creato nel 122 la Lex Arcana
Termini del glossario correlati
Karima, Lex Arcana, Teodomiro, Yusuf
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Giulia Maggiore Giulia maggiore (nota ai contemporanei come Iulia Caesaris filia o Iulia Augusti filia; ottobre 39 a.C. – 14) era la figlia di Augusto, l'unica naturale, e della sua seconda moglie Scribonia. Augusto era il padre di Giulia. Divorziò dalla seconda moglie Scribonia, ibonia, madre di Giulia, nello stesso giorno in cui nacque la figlia. Augusto utilizzò Giulia come una pedina nei suoi giochi politici, dandola in sposa a figure importanti della vita pubblica romana. Il tradimento di Giulia lo obbligò a mandare la figlia in esilio, cosa che gli causò rimorso e rancore per il resto della vita. Giulia nacque il giorno stesso in cui il padre, allora noto come Ottaviano, divorziò dalla seconda moglie Scribonia, madre di Giulia, per sposare tre mesi dopo (17 gennaio del 38 a.C.) Livia Drusilla. Secondo la legge romana, Ottaviano ottenne la piena potestà sulla bambina, che tolse alla madre naturale; quando poi raggiunse l'età giusta, fu inviata dalla matrigna Livia per ricevere l'educazione di una ragazza romana aristocratica, che Ottaviano volle fosse esemplare. « Augusto allevò la figlia e le nipoti con tale severità che vennero abituate al lavo ro della lana e vietò loro di dire o fare qualcosa se non pubblicamente, perché ogni cosa potesse essere annotata nel diario quotidiano. quotidiano.»» (Svetonio, Augustus, (Svetonio, Augustus, 64.)
Le fu persino insegnato a lavorare la lana, un'attività adatta alle antiche matrone. Ricevette, per volere del padre, i migliori insegnanti: Macrobio a $erma che Giulia aveva un « amore per la letteratura e una considerevole cultura, qualcosa di facile da ottenere nella sua famiglia».
Sebbene la sua vita sociale fosse tanto controllata che poteva parlare solo con alcune persone autorizzate dal padre, Giulia era una bambina molto attraente, e le fu di !cile evitare l'attenzione della gente. Ottaviano aveva un grande amore per la figlia, e Macrobio riferisce un suo commento: «Augusto a $ermò dinanzi ad alcuni amici che aveva due figlie dilette di cui occuparsi: la Repubblica e Giulia». In quanto figlia di Ottaviano, la vita di Giulia fu in qualche modo legata alla carriera politica del padre. Quando, nel 37 a.C., Gaio Cilnio Mecenate e Marco Vipsanio Agrippa stipularono la pace con Marco Antonio a nome di Ottaviano, venne deciso di cementare l'accordo facendo sposare Giulia, che all'epoca aveva due anni, con Marco Antonio Antillo, il figlio di dieci anni di Marco Antonio. Il matrimonio tra i due non venne mai celebrato: scoppiata nuovamente la guerra civile, Ottaviano sconfisse Marco Antonio nella battaglia di Azio (31 a.C.), divenendo l'unico padrone della Repubblica romana. Oltre a quello con Antillo, un secondo matrimonio venne organizzato ma mai celebrato, quello con Cotisone, re dei Geti, al quale era stato chiesto in cambio l'assenso per il matrimonio della figlia con Augusto. Nel 25 a.C., all'età di quattordici anni, Giulia sposò il cugino Marco Claudio Marcello (figlio di Ottavia minore, sorella di Augusto), che aveva tre anni in più di lei. Augusto non era presente, in quanto si trovava in Hispania impegnato nelle Guerre cantabriche ed era ammalato, così alla cerimonia presenziò il suo amico e collaboratore Agrippa. Marcello, riguardo al quale girava la voce che fosse stato designato erede di Augusto, organizzò degli splendidi giochi, finanziati dallo stesso imperatore, ma morì nel settembre 23 a.C.: la coppia non aveva avuto figli, probabilmente perché Giulia, che all'epoca della morte del marito aveva sedici anni, era ancora molto giovane. All'età di 18 anni, nel 21 a.C., Giulia sposò Agrippa, che aveva ben venticinque anni in più di lei. Questo matrimonio tra la figlia di Augusto e il suo più fidato amico e generale, sarebbe stato suggerito anche da Mecenate che, riferendosi alla carriera di Agrippa iniziata in una famiglia di rango modesto, diceva ad Augusto: «Lo hai reso così grande che deve divenire tuo genero o essere ucciso». Al nome di Giulia vennero legati, sin da questo periodo, numerosi adulterii, il primo dei quali con un certo Sempronio Gracco, col quale pare abbia avuto una relazione duratura; altre voci girarono su di una passione accesasi nei confronti del fratellastro, il figlio di Livia Drusilla da un precedente matrimonio e futuro imperatore Tiberio. Gli sposi andarono a vivere in una villa urbana, forse la casa della Farnesina ritrovata nei pressi della moderna Villa Farnesina a Trastevere. Giulia diede ad Ag rippa quattro figli: Gaio Vipsanio Agrippa (Gaio Cesare), Vipsania Giulia Agrippina (Giulia minore), Lucio Vipsanio Agrippa (Lucio Cesare), e Marco Vipsanio Agrippa Postumo (Agrippa Postumo, nato dopo la morte del padre). Dal giugno 20 a.C. alla primavera 18 a.C., Agrippa fu governatore della Gallia, ed è probabile che Giulia lo abbia seguito nella provincia al di là delle Alpi. Subito dopo il loro arrivo nacque Gaio; nel 19 a.C. nacque Giulia minore; dopo il ritorno della coppia in It alia nacque Lucio. Giulia era incinta per la quinta volta quando, nel marzo 12 a.C., mentre si trovava in Campania, Agrippa morì improvvisamente all'età di 51 anni; le sue ceneri trovarono riposo nel Mausoleo di Augusto. Il figlio postumo di Agrippa ricevette il nome del padre, divenendo noto come Agrippa Postumo. Subito dopo la nascita dell'ultimo figlio, Augusto adottò e dichiarò suoi eredi Gaio e Lucio, che entrarono a far parte della gens Iulia, e fece fidanzare Giulia, prima della fine del lutto, e poi sposare con il suo fratellastro, Tiberio. Dopo la morte di Agrippa, Augusto fece sposare Giulia e Tiberio, allo scopo di legittimare la successione del figliastro. Per sposare Giulia (11 a.C.), Tiberio dovette divorziare da Vipsania Agrippina, la figlia di primo letto di Agrippa che egli amava profondamente e da cui aspettava un figlio, Druso minore. Il matrimonio con Tiberio non ebbe un corso positivo. Il figlio che ebbero morì durante l'infanzia; alla scarsa opinione che il marito aveva del carattere della moglie, Giulia rispondeva considerando Tiberio non alla sua altezza, lamentandosi di questo fatto persino attraverso una lettera, scritta da Sempronio Gracco, destinataall'imperatore. Quando Tiberio si recò a Rodi, nel 6 a.C., i due avevano già divorziato. Nel 2 a.C., Giulia, madre di due eredi di Augusto (Lucio e Gaio) e moglie del terzo (Tiberio), venne arrestata per adulterio e tradimento. Augusto le fece recapitare una lettera a nome di Tiberio in cui il loro matrimonio veniva dichiarato nullo. L'imperatore stesso a $ermò in pubblico che Giulia era colpevole di aver complottato contro la vita di suo padre. Molti dei complici di Giulia vennero esiliati, tra cui Sempronio Gracco, mentre Iullo Antonio, figlio di Marco Antonio e Fulvia, fu obbligato a suicidarsi. Anche la liberta Febe, che aveva aiutato Giulia nella congiura, si suicidò. Augusto mostrò di essere a conoscenza da tempo delle manovre dei congiurati, che si incontravano al Foro Romano, come pure della relazione amorosa tra Iullo e Giulia, forse l'unica vera tra tutte quelle attribuite alla figlia dell'imperatore. Giulia rimase in esilio a Ventotene per cinque anni, a seguito dell'accusa di adulterio e tradimento mossale dal padre Augusto tentennò sull'opportunità di mandare a morte la propria figlia, decidendo poi per l'esilio. Giulia fu confinata sull'isola di Pandataria (moderna Ventotene), dove venne accompagnata dalla madre Scribonia. Le condizioni di vita erano disagevoli: sull'isola, di meno di due chilometri quadrati, non erano ammessi uomini, mentre eventuali visitatori dovevano essere prima autorizzati da Augusto, dopo che l'imperatore fosse stato informato della loro statura, carnagione, segni particolari o cicatrici; inoltre, non era concesso a Giulia di bere vino né alcuna forma di lusso. L'esilio di Giulia causò ad Augusto sia rimorso che vergogna e rancore, per il resto della sua vita. « [...] quando si trattò della figlia, informò il Senato in sua assenza attraverso la co municazione di un questore, poi si astenne dal contatto con la gente per la vergo gna e pensò perfino di farla uccidere.» uccidere.»
(Svetonio, Augustus, (Svetonio, Augustus, 65.) Ogni qual volta veniva fatto riferimento a lui e alla figlia, diceva, citando l'Iliade « Vorrei essere senza moglie, o essere morto senza figli » figli » (Svetonio, Augustus, (Svetonio, Augustus, 65.)
Inoltre, raramente faceva riferimento a Giulia senza chiamarla come uno dei suoi tre ascessi o cancri. Cinque anni dopo le fu permesso di tornare sulla terraferma in condizioni migliori, a Reggio Calabria, dove secondo la leggenda sarebbe stata ospitata nella Torre di Giulia. Augusto non accolse nessuna intercessione che potesse richiamarla presso di sé e quando il popolo romano gli implorò la grazia con insistenza, egli gli augurò di avere tali figlie e tali spose. Decretò che le ceneri della figlia non venissero inumate nel mausoleo di famiglia. Quando Tiberio divenne imperatore nel 14, tolse a Giulia le sue rendite, ordinando che fosse confinata in una sola stanza e le venisse tolta ogni compagnia umana. Giulia morì poco dopo. La morte potrebbe essere stata causata dalla malnutrizione, se Tiberio la volle morta come ritorsione per aver disonorato il lo ro matrimonio; è anche possibile che Giulia si sia lasciata morire dopo aver saputo dell'assassinio del suo ultimo figlio, Agrippa Postumo. Giulia nel giudizio degli storici La maggior parte degli scrittori antichi ricorda Giulia per la sua pubblica condotta promiscua. Così Velleio Patercolo la descrive come «inquinata dalla l ussuria» (ii.100), elencando tra i suoi amanti Iullo Antonio, Quinzio Crispino, Appio Claudio, Sempronio Gracco e il suo fratellastro Publio Cornelio Scipione. Lucio Anneo Seneca parla di «ammissione di molteplici adulteri»; Gaio Plinio Secondo la chiama «exemplum licentiae».
Karima Giovane esploratrice numida, vissuta seguendo il padre e la Legio III le missioni militari contro i ribelli tuareg e mauri. A sedici anni ha inizia re, con il disappunto paterno e fraterno, pattuglie di legionari romani serti africani. Mostrandosi sempre una valida risorsa per le legioni. Un telarla, un po’ per valorizzarne il talento, il padre, l’eroico centurione le Mauritano, la ha fatta entrare nella Cohors Auxiliara Arcana. Seguit tamente dal fratello Yusuf, suo malgrado suo angelo custode.
Termini del glossario correlati
Cohors Auxiliaria Arcana, Lex Arcana, Yusuf Yusuf
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Kefer Giovane studiosa egizia è nata e cresciuta ad Alessandria d’Egitto dove ha f quentato quella che fu la scuola di insegnamento di Ippazia, la nota filosofa. glia di mercanti abbastanza agiati ha iniziato a frequentare nella scuola neopla nica di Alessandria i seguaci del maestro Olimpiodoro di Tebe. Incuriosita da cuni aspetti delle materie occulte che esulano le leggi della Scientia, spinta d maestri si è arruolata nel nuovo corpo della Cohors Arcana. Appena frequenta il tirocinium nel castra di Alessandria è stata inviata a Roma come primo imp go. Minuta ed esile nessuno avrebbe scommesso sul suo arrivo nel porto Ostia. Ha trovato familiarità nell’uso dello scramasax, arma celtica ma adatta suo fisico esile.
Vigor De Bello
Coordinatio De Natura
Ingenium De societate
Auctoritas De Magia
Ratio - De Scientia
Sensibilitas De Corpore
Virtutes
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Lex Arcana Legge del 1229 a. U. c. dell’imperatore Teodomiro con il quale si creazione di un corpo scelto fatto con i giovani più promettenti di tut nasce così la Cohors Auxiliaria Arcana.
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Cohors Auxiliaria Arcana, Karima, Teodomiro
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Teodomiro Dopo circa tre secoli di pace, le condizioni di stabilità interna però subirono un mutamento, e i presagi cominciarono ad essere progressivamente più sinistri. Nel 1229 a.U.c. l'Imperatore Teodomiro parlò per la prima volta in Senato di un oscuro disegno che minacciava l'esistenza dell'Impero, e che si manifestava in avvenimenti mirabili o nel risveglio di strane creature leggendarie lungo od oltre i confini, in un momento in cui neanche gli àuguri sapevano più dare alcuna spiegazione o rimedio. Erano tempi in cui la magia di Roma non era evidentemente più depositaria di tutto lo scibile universale, e quindi urgeva riaprire la ricerca. Fu così decisa una serie di provvedimenti: il completamento del canale di Corinto, la completa ristrutturazione dell'enorme porto di Teredon (l'odierna Bassora, sul Golfo Persico) e la promulgazione della Lex Arcana, che sanciva la restituzione delle Coorti Pretoriane (evoluzione ed espansione della Guardia Pretoriana come corpo scelto dell'esercito) alla mansione di guardia degli studiosi di arti magiche. In questo, fu decisa l'istituzione della Cohors Auxiliaria Arcana, un corpo specializzato in missioni al di qua e al di là del confine, per indagare, scovare ed eventualmente distruggere qualunque forma di attività magica non permessa o potenzialmente pericolosa non solo per la vita del prossimo, ma anche e soprattutto per l'autonomia e la solidità dello Stato. I legionari della CAA agiscono in piccoli gruppi, dove ogni membro è addestrato in un determinato settore di azione (magico, esplorativo, diplomatico, bellico o scientifico) ed è consacrato a un Nume Tutelare (nell'ordine: Apollo, Diana, Mercurio, Marte e Minerva) cui rivolgere preghiere onde convincerne il favore. (fonte Wikipedia)
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Vaky Nato al confine tra la Germania Inferior e le tribù dei Sassoni. In una zona di !cile, dal clima rigido e il terreno paludoso, tra malattie e privazioni. E’ figlio del capo di una delle tribù degli Usipeti e quarto di cinque fratelli. Due anni fa, quando Vaky aveva appena sedici anni, il legato di Moguntiacum ha guidato la legione XXII Primigenia in battaglia contro gli storici nemici della sua tribù. Un raid punitivo oltre il Reno per rappresaglia ad una precedente scorreria al quale i guerrieri della sua tribù sono stati aggregati come auxiliarii in una vexillatione. Lo scontro si svolse in una zona impervia, dove la legione ebbe di!coltà a manovrare. I Sassoni spuntavano da ogni dove. Subito il legato si accorse e capì che anche il raid punitivo fallito dai sassoni faceva parte di una strategia di più ampio respiro: spingere i romani a intraprendere il raid punitivo e colpirli in una zona poco adatta a sfruttare la mobilità tattica della legione. Mentre la battaglia volgeva al peggio, Bercario, il maggiore dei fratelli guidò il contro attacco della vexillatione. Con la furia e con la rabbia riuscirono a sfondare le linee nemiche e lanciarsi contro i druidi che guidavano le truppe sassoni, facendone strage. Le sorti della battaglia furono capovolte. A fine giornata vennero convocati dal Legato che si complimentò personalmente con i fratelli superstiti, in particolar modo con Vaky e sua sorella Gudrun, per la abilità mostrata nel combattimento, fregiandoli per il coraggio con una armilla d’argento e oro col simbolo della legione (un capricorno con la scritta “VII Fidelis VII Pia”). Il padre e due dei fratelli giacevano a terra esamini. Bercario divenne il
capo tribù, quando al villaggio furono raggiunti da un messaggero del castra di Augusta Treverorum. Treverorum. La missiva era una lettera di raccomandazione del legato: invitava i due fratelli a raggiungere il castra della città per essere arruolati in un nuovo corpo speciale della guardia pretoriana. Un anno di duro addestramento durante il quale Vaky venne indirizzato nel cursus bellicus e la sorella in quello exploratorius. Al termine del l’addestramento padroneggiava tutte le armi che si possono trovare nell’impero, ma l’ascia che aveva quel giorno e che lo ha accompagnato durante il tirocinium rimane ancora oggi la preferita delle armi. Ha lasciato il freddo della Germania, ha attraversato le Alpi per giungere a Roma, la capitale dell’impero, salutando la sorella diretta invece in Britannia, presso il Vallo di Adriano. Al castra di Roma ha presentato il suo diploma di gregarius della Cohors Auxilia ria Arcana.
Virtutes
Vigor De Bello
Coordinatio De Natura
Ingenium De societate
Auctoritas De Magia
Ratio - De Scientia
Sensibilitas De Corpore
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Perizie
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Yusuf Giovane guerriero numida, fratello di Karima e figlio di Mastanabale nativo di Lambaesis. Molto protettivo nei confronti dell’indipendent deciso di seguirla nella Cohors Arcana con l’intento di proteggerla, s munque. Il padre, noto eroe della Legio III Augusta, ha fatto si che cessero insieme il tirocinium e venissero assegnati a Roma come pri Eccellente guerriero, figlio di un centurione decorato in una campa ribelli mauri sui monti dell’Atlante e cresciuto nel castra di Lambaesi va non seguire le orme del padre.
Termini del glossario correlati
Cohors Auxiliaria Arcana, Karima
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