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C.R .O.M . - Il Rei ki , ar ma occul ta dei Gesui ti - C.R.O.M .
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Il Reiki, arma occulta dei Gesuiti Come é stato conquistato conquistato il Gia ppone Autore: C.R.O.M. C.R.O.M. Il Reiki rientra rientra f ra le tecniche di guarigione guarigione della New Age che sembrano comparse dal nulla e di cui nessuno comprende veramente il funzionamento. La maggior parte di questi sistemi terapeutici cadono rapidamente in disuso o si concentrano nelle mani di un piccolo gruppo di guaritori che, avendovi investito fede e denaro, non vogliono mollare la presa. Questo però non è il caso del Reiki: 30 anni dopo la sua introduzione in Occidente, sarebbero cinque milioni le persone che lo hanno praticato, di cui 100 000 nella sola Francia. Non discutiamo in questa sede il fatt o che possa fare «miracoli», «miracoli», vogliamo semplicemente dimostrare dimostrare che in realtà realtà si tratt a di una tecnica legata alla magia magia nera praticata da iniziati iniziati gesuiti a scopi ben precisi. precisi. A tal fine, dobbiamo ripercor ripercorrere rere la storia del Giappone Giappone e seguire «la pista pista gesuita», forti dell’approfondita conoscenza che abbiamo acquisito riguardo alle loro tecniche di manipolazione. Potrebbe essere che, tra le migliaia di miti e leggende sul Reiki, riusciamo a scoprire il vero volto del suo fondatore, Mikao Usui.
La storia inizia il 15 agosto 1549, quando il padre francescano Francesco Saverio sbarca in Giappone. Avrebbe potuto raggiungere prima la costa, ma volle attendere proprio quel giorno perché, oltre ad essere la ricorrenza della festa dell’Ascensione dell’Ascensione dell de llaa Vergine Maria, ricorreva l’anniversario l’anniversario dell de llaa fondazione della Compagnia di Gesù da parte di Ignazio Ignazio ddaa Loyola e dei suoi sei compagni (vedremo in seguito l’importanza di questa data «sacra» nel corso di tutta la storia del Giappone). Ben presto il «buon padre» inizia inizia il suo lavoro di missionario, nonché d’infiltrazione progressiva in quella nuova cultura che si offriva al suo sguardo attento. Forte dell’esperienza già maturata in India, acquisisce rapidamente potere fino ad ottenere la protezi protezione del del sign signore ore della della provi provincia ncia di Nagasaki, Na gasaki, dove do ve stabil stab ilisce isce il suo feudo cristiano. All’inizio tutto procede abbastanza bene fino al momento in cui, stanco degli inganni dei gesuiti e nutrendo qualche dubbio sulla copertura umanistico-cristiana dietro cui si dissimulano, l'Imperatore del Giappone ordina l’espulsione dei Gesuiti dall’isola e infine proibisce loro di praticare il culto cristiano. Secondo la storia, molti padri sarebbero morti da martiri. Il Giappone si chiude quindi definitivamente alle influenze straniere. Siamo nel 1628. Verso la metà del XIX secolo il cristianesimo continua ad essere proibito. Tuttavia sono accettati i cristiani di cittadinanza olandese, ma unicamente per obiettivi umanitari, non per fare proselitismo. È proprio sotto questa copertura che, nel 1859, sbarca in Giappone un certo Guido Verbeck. E giungerà proprio a Nagasaki, il luogo da cui i Gesuiti erano stati costretti a ritirarsi. Verbeck non era ufficialmente un Gesuita, anche se ne aveva tutte le caratteristiche. Come ogni Gesuita, aveva seguito lunghi studi di ingegneria prima di entrare in seminario a Aubum, nello Stato di New York. Ne era uscito pastore di confessione protestan protestante. te. È evi evidente dente che se si fosse fosse presen presentato tato come come Gesui Gesuita, i Gi Giappon apponesi esi (che (che conoscon conosconoo bene la la storia storia del loro loro Paese) sarebbero sarebb ero stati diffidenti diffidenti e non gli gli avrebbero consentito di accedere acc edere alle alle posizi p osizioni oni importanti importanti cui ambiva. ambiva. Nel 1863, Verbeck Verbeck iniz iniziia a inseg insegnar naree presso presso la Scuol Scuola di Studi Studi Occident Occidental alii, sempre sempre a Nagasaki Nagasaki.. Non vi predica predica la Bibbi Bibbiaa (ancora proibita), ma studia con i suoi alunni (alcuni dei quali avranno incarichi importanti nel governo) i Diritti dell’Uomo e la Costituzione americana. Pubblicherà inoltre il primo dizionario anglo–giapponese, una delle priorità dei Gesuiti quando si infiltrano in una cultura. Il 15 agosto (!) dello stesso anno gli Inglesi attaccano il Giappone per via di un’offesa legata ai samurai. Bombardano Kagoshima, proprio dove tre secoli prima era sbarcato Francesco Saverio. In seguito a questa guerra lampo, il Giappone è costretto a pagare un pesante indennizzo. Nonostante questo incidente Giappone e Inghilterra si riavvicinano e sarà l’Inghilterra a sostenere l’Imperatore quando questi entra in guerra contro i samurai, la nobiltà del paese. (E’ la guerra civile di Boshin, narrata nel film L’ultimo imperatore).
UNA MARIONETTA DEI GESUITI
Siamo nel 1868. L’Imperatore Meiji sale al trono a soli 15 anni. Questi sarà responsabile di tutte le riforme che apriranno il Giappone all’Occidente. Parallelamente a questa liberalizzazione, imporrà un sistema retrogrado di culto alla sua persona, noto come Shinto di Stato. Vedremo in seguito come questa contraddizione tra modernità e arcaismo avrà una sua ragione d’essere quando si conosce la strategia dei Gesuiti. www.cr om.be/i t/documenti /i l - r ei ki - ar ma- occul ta- dei - g esui ti
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Guido Verbeck avrà un ruolo importante nel nuovo governo. Insegna presso l’Università imperiale di Tokyo, città in cui l’Imperatore sarà trasferito per evitare che abbia contatti con i suoi ex consiglieri. Nella stessa Università, il futuro primo ministro del Giappone passerà tra le mani di Verbeck, continuando così l’antica tradizione gesuitica di «formazione» dell’élite polit politiica. Un anno più tardi, il 15 di agosto (coincidenza?) sono istituiti sei nuovi ministeri, tra cui il Ministero dell’Educazione - dove Verbeck avrà un ruolo tale che ancora oggi è considerato il «padre del sistema educativo giapponese» - e l’Ufficio per le Religioni che organizzerà il famoso «Shinto di Stato». È importante capire cosa sia lo Shinto di Stato. Lo Shintoismo originale sta al Giappone come l’induismo sta all’India. È un sistema di credenze molto aperto, ma essenzialmente orientato verso il culto degli antenati e dei luoghi sacri. Alcuni hanno parlato parlato di sciam sciamanes anesiimo, ma si tratta tratta di uno uno sciam sciaman anesi esim mo natur natural ale, e, totalm totalmente ente integr ntegrato ato nell nella coscien coscienza za mistica stica dei Giapponesi. Lo Shinto di Stato imposto in quel periodo è un sistema molto più rigido, amministrativo, chiuso. Permetterà in particolare di lanciare un’inquisizione contro tutte le pratiche culturali del Giappone con il pretesto di verificare che comprendano un culto all'Imperatore. Sarà uno strumento ideale per permettere ai cripto-Gesuiti di individuare e assumere il controllo dei vari movimenti religiosi, come avevano già fatto in Francia con il pretesto di dare la caccia agli eretici. Vi è qualcos'altro che avevano già sperimentato in Francia: l’instaurazione di un culto alla figura del Re - ovvero a Luigi XIV, detto il «Re Sole» - al fine di isolarlo e di renderlo più sensibile ai suggerimenti dei suoi «consiglieri». Anche l’imperatore Meiji sarà isolato isolato e, in pochi anni, anni, l’antica l’antica nobiltà nobiltà dei d ei samurai sarà anni a nnientata entata fino fino alla sua compl co mpleta eta scomparsa. In compenso nel 1873 sarà tolta la proibizione sul cristianesimo. Dopo 14 anni di duro lavoro, Verbeck è finalmente libero di evangelizzare. Ma il suo ruolo finisce qui, poiché le sue origini occidentali non gli consentono di assumere cariche importanti nella nella società so cietà giapponese ancora molto molto legata alle alle tradizi tra dizioni. oni.
LA PISTA GES UITA CONTINUA... CONTINUA...
Il ruolo sarà ripreso da un Giapponese che, poco dopo l’arrivo di Verbeck in Giappone, aveva lasciato il paese per andare a formarsi in Occidente, in particolare negli Stati Uniti dove frequentò le migliori università. Convertito al cristianesimo, prenderà il nome datogli dal ricco armatore che l’ha introdotto in Occidente: Joseph Hardy Neesima. Un anno dopo la riapertura del Giappone al cristianesimo, - le cose capitano a fagiolo - Neesima, nel frattempo diventato sacerdote, riesce a convincere un comitato americano di recarsi in Giappone per fondare una scuola cristiana. Questa scuola diventerà la famosa università Doshisha che ancora oggi gode di grande prestigio. (Alcuni anni prima, avrebbe accompagnato il ministro giapponese dell’Educazione – il cui consigliere era Verbeck – in occasione di una tournée in Europa). Ma che rapporto c’è tra tutti questi intrighi e Mikao Usui, il fondatore del Reiki? È molto semplice: le prime storie del mitico fondatore narrano che egli fu professore (o forse direttore?) presso l’università cristiana Doshisha. Inoltre, secondo le ricerche molto spinte effettuate da Pascal Treffaninguy, sarebbe perfino stato membro dell’ordine dei Gesuiti. Non è magnifico ritrovare un vero Gesuita dopo tutti questi anni in cui i Gesuiti sembravano agire come una mano invisibile? Usui ha tutto del Gesuita. Per quanto concerne la scienza è eccezionalmente dotato e ha una tale passione per la meccanica che pare sia scoppiato in lacrime quando ha visto un motore per la prima volta. Studia astrologia e diventa perfino la punta di diamante nell’introduzione della medicina occidentale (allopatica) in Giappone, il che dovrebbe far riflettere gli adepti del Reiki che vedono vedo no nel dottore dotto re un fervente difensore delle medicine medicine naturali. La sua natura mistica lo spingerà a convertirsi al cristianesimo a soli 16 anni. Si può immaginare che a partire da quel momento sarà completamente nelle mani dei padri che lo educano... La favola vuole che un giorno, rattristato per non essere stato in grado di spiegare a uno dei suoi alunni come Gesù curava con le mani, sarebbe partito in viaggio per il mondo (fra cui in Tibet da cui tornerà con uno scritto conosciuto come il Tantra del Lampo Risplendente) alla ricerca della risposta. Usui fu un vero cosmopolita e molto versatile. Lo troviamo come consigliere del governo di Taiwan, giornalista, uomo d’affari: non proprio l’imm l’immagin aginee del d el monaco di clausu c lausura ra che c he gli viene viene talvolta talvolta appioppata a ppioppata,, ma piuttosto quella del padre pa dre gesuita gesuita formato per inf infiiltrarsi trarsi in qualsi qualsiasi asi ambi ambient ente. e. Sarà finalmente tra il 1914 e il 1920 che, secondo le varie versioni che si raccontano nei seminari di Reiki, riceve l’illuminazione dopo aver meditato per 21 giorni in cima a una montagna sacra del Giappone. Avrebbe visto discendere su di lui una grande forma bianca, gli sarebbero apparsi davanti agli occhi i simboli del Reiki e, da quel momento, avrebbe avuto il dono di guarire miracolosamente le persone e perfino quello di trasmettere tale potere.
L’ENERGIA DEI FANTASMI
Soffermiamoci un attimo su questa favola. Ci rendiamo conto che è a partire da questo momento che le vie divergono: vi sono coloro che vogliono credere nella possibilità di un miracolo e altri che pensano che tutto questo non sia altro che superstizione e ciarlataneri c iarlataneria. a. Tra le due d ue posiz po sizioni ioni,, l’abisso è immen immenso. so. www.cr om.be/i t/documenti /i l - r ei ki - ar ma- occul ta- dei - g esui ti
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È come se, di fronte ai fenomeni occulti, fossimo stati educati a reagire sfuggendoli o a crederci ciecamente. Il mondo invisibile obbedisce tuttavia a leggi reali quanto quella della gravità, e se i Gesuiti hanno potuto ottenere un simile potere sul mondo non fu solo grazie ai loro stratagemmi, ma anche alla loro completa padronanza delle forze invisibili. Una prima regola concernente tali mondi (che vale del resto anche nel mondo manifesto) è che nulla è gratuito; in altri termini, qualsiasi energia proviene da qualche parte. Possiamo quindi chiederci: da dove proveniva la nuvola bianca che si suppone Usui abbia visto prima di ricevere i suoi doni? Un primo elemento di risposta lo troviamo nell’etimologia stessa del termine Reiki. Se è evidente che «ki» significa «energia» («Chi» in cinese), solitamente gli Occidentali traducono «rei» con «spirito», ritenendo quindi che «Reiki» significhi «energia spirituale». In realtà il termine «rei», «spirito», non si riferisce alle nostre facoltà spirituali, ma a quelli che comunemente chiamiamo fantasmi (spiriti)! Sarebbe quindi l’energia dei defunti quella utilizzata per compiere miracoli del Reiki. Queste affermazioni scioccheranno gli uni e lasceranno di stucco gli altri, poiché penseranno che il fatto che i morti possano aiutare i vivi in questo modo sia qualcosa di nobile; ma com'è possibile che anime disincarnate, ancora erranti sulla Terra, possano essere d’aiuto ai vivi? Questo è ciò che dovrebbero chiedersi gli affezionati di spiritismo e di canalizzazione che sperano sempre di trovare risposte alle loro domande esistenziali comunicando con l’aldilà, mentre questo aldilà, il mondo dei morti, vive solo nel passato e non può aff affatto atto ori orientarci entarci positi positivam vament entee verso ilil fut futur uro. o. Sottometter Sottomettervi visi si,, sign signiifica risch rischia iare re una una gran grande de confus confusio ione ne e una una paral paraliisi che, che, in definitiva, non sono altro che i segni di una vampirizzazione. In realtà, dal momento in cui iniziamo a toccare la sfera dell'aldilà entriamo nell’ambito della negromanzia e della magia nera. Molti adepti del Reiki hanno avuto lutti nella loro cerchia familiare poco prima o dopo aver iniziato a fare delle sedute. A Hawayo Tarata, che portò il Reiki in Occidente, morì la sorella pochi mesi prima di ricevere «l’ispirazione» di andare a vedere Mikao Usui. Possiamo quindi ritenere che se il Reiki «funziona» per alcuni è dovuto al fatto che vi sono dei fantasmi intorno a loro che li «aiutano»... ma a che prezzo? E quando si è a conoscenza di casi in cui un parente è morto poco dopo una seduta di Reiki, potremmo chiederci se non sia stato il Reiki stesso a provocare quella morte al fine di recuperare un’ulteriore anima nel suo sistema occulto. Da bambini tutti noi abbiamo letto delle storie in cui il diavolo o un genio malvagio esaudisce i nostri desideri non appena stringiamo un patto con lui. Ma quando diventiamo adulti e un’amica new age ci propone una tecnica di guarigione miracolosa, siamo disposti a crederle. Pensiamo addirittura che crederci faccia di noi un essere «spirituale» al di sopra della media.
LA DEVIAZIONE DELLO DELLO S CINTOISMO
Una visione chiara di ciò che è l’aldilà ci aiuta a comprendere meglio il meccanismo alla base delle guarigioni «miracolose», ma non basta per capire il successo mondiale del Reiki. Dopotutto sono sempre esistiti i «magnetizzatori» che, grazie alla loro sensibilità, hanno stabilito contatti con l’aldilà. Che cosa offre di più il Reiki? Il sistema del Reiki è controllato dai Gesuiti; questi campioni dell’occulto non sono il genere di persone che fantasticano su poteri immaginar aginarii e nem nemm meno eno si lanci lanciano ano in in gran grandi di campagn campagnee per proporre un un prodotto prodotto che che non fun funzi ziona ona.. Non si danno danno certo certo da fare per perdere le loro energie, ma caso mai per riceverne sempre di più. A tal fine braccano i serbatoi di energia (le egregore ecc.) e le mettono sotto controllo. Quando Francesco Saverio sbarcò in Giappone, si rese subito conto che i secoli e i millenni di devozione e di culto agli antenati avevano sviluppato un’atmosfera naturalmente mistica all’interno del paese. Il Giappone non era una semplice isola di pescatori pescatori,, era una una straordi straordinar naria ia cattedral cattedralee nell nell’aldi ’aldillà, costrui costruita ta su un’en un’energ ergiia estrem estremament amentee raff raffinata. inata. Questa Questa cattedral cattedralee di energia era allo stesso tempo una protezione che respingeva coloro che giungevano sull’isola con cattive intenzioni (come era il caso dei Gesuiti). Quando questi ultimi tornarono in Giappone due secoli più tardi, lo fecero con molta più prudenza. Non era il caso di imporre un dogma straniero; al contrario divennero campioni del culto shintoista, fecero di tutto per circuire l’Imperatore, allettandolo e organi o rganizzan zzando do un enorme culto, del tutto artifici artificiale, ale, intorno alla sua persona. p ersona. Così si assicurarono che gran parte dell’energia devozionale fosse diretta verso il loro protetto. Tutto questo non richiedeva grandi sforzi da parte del popolo nipponico, visto che in Giappone vi era sempre stato un culto per gli antenati e gli Imperatori. Questa volta però, anziché ridirigere la devozione nei confronti dell’Imperatore verso gli dèi e i mondi superiori – come avviene in modo naturale in una società tradizionale - l’energia sarebbe stata posta sotto il controllo gesuita. Quale prova abbiamo di tutto questo? La morte, nel 1912, dell’imperatore Meiji, non avviene in seno alla sua famiglia ma, secondo la leggenda, tra le braccia di Mikao Usui: sì, proprio lui, il fondatore del Reiki! Sarà solo alcuni anni dopo che Usui avrà l’illuminazione sulla montagna, che il «grande fantasma bianco» scenderà su di lui dandogli poteri straordinari. Come non vedere in quel fantasma l’anima dell’Imperatore deceduto, talmente carico che poteva soltanto dare una forza considerevole a colui che l’avrebbe ricevuta (nel caso specifico un agente gesuita che si trovava «per caso» accanto a lui al momento della sua morte). Conoscendo la vivacità dei Gesuiti e il loro intenso desiderio di assumere il controllo sui mondi invisibili (quasi altrettanto forte www.cr om.be/i t/documenti /i l - r ei ki - ar ma- occul ta- dei - g esui ti
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quanto quello di altri gruppi di avere il dominio sul mondo materiale), non siamo del tutto sorpresi di sapere che in mezzo secolo sono riusciti a prendere il controllo dello Shintoismo, attaccando direttamente la testa del sistema: l’Imperatore. Possiamo invece sorprenderci del fatto che non si siano accontentati di mettere una mano occulta sul Giappone, ma che abbiano utilizzato questa vittoria per conquistare il mondo intero con il Reiki!
IL REIKI, IL NUOVO BATTESIMO
Infatti, quando ci interessiamo alla storia del Reiki possiamo solo sorprenderci della rapidità con cui ha lasciato il Giappone. Quando Tarata, la terza persona nella stirpe di Mikai Usui, ritorna nelle Hawai nel 1937, si suppone che abbia lasciato dietro di sé almeno 2000 adepti, ma dopo la guerra non rimane più nessuno. Negli Negli anni anni ’80, quando quando ilil Reiki Reiki esplode esplode in Ameri America, ca, molti molti cercano cercano di tornar tornaree alle alle sue sue fonti fonti giappon giapponesi esi,, ma non non trovano trovano nie nient nte, e, se non qualche porta chiusa. Alla fine il Reiki dovrà essere reimportato in Giappone, nella sua versione occidentalizzata; è il colmo! Ciò significa che agli occhi dei Gesuiti, il Reiki non era destinato ai Giapponesi. Fin dall’inizio è il mondo intero che doveva essere conquistato. La forza dei morti del Giappone fu utilizzata solo come potere di conquista. Quella che è stata sfruttata è tutta l’aura misteriosa del Giappone, con un passato così complesso che agli Occidentali si può raccontare qualsiasi cosa. Allora le leggende si moltiplicano, come pure le trasmissioni «canalizzate» di Usui. Si finirà addirittura per dire che Usui non era veramente cristiano, ma buddista, perché questo va più di moda negli ambienti new age. Rimane comunque una base sicura per tutti gli adepti: il memoriale di Usui, costruito dai suoi alunni dopo la sua morte nel 1927… Sappiamo tuttavia che alcuni operai giapponesi hanno testimoniato che l’avevano costruito nel 1975! In ogni caso i Gesuiti non sono soliti ricamare sui dettagli. Sanno che alla gente piace sognare, allora anziché rompersi il capo per creare una una storia storia coerente, coerente, preferi preferiscon sconoo mettere ettere in circol circolazi azione one aneddoti aneddoti quant quantoo mai bizz bizzarri arri,, approfi approfittando ttando anche anche (per divertirsi) di inserirvi qualche verità sulla loro impresa. È interessante constatare che, per esempio, nella leggenda ufficiale del Reiki, «il risveglio» di Mikao Usui inizia con una citazione del Vangelo secondo Marco che recita: «Andate per il mondo, proclamate la buona nov ella. Colui che crede e sarà battezzato si salverà; colui colui che non crede sarà condannato.» condannato.»
Il Reiki è quindi diventato il nuovo battesimo della New Age. Un certificato come Maestro di Reiki apre le porte a mille altre iniziazioni, ma anche e soprattutto, ai «Maestri di Saggezza» che appaiono fin dai livelli superiori. Una volta che si crede nel Reiki, si è pronti a credere a qualsiasi cosa. Il cristianesimo era ancora troppo dogmatico per poter essere davvero universale, cosa di cui i Gesuiti si resero conto in Giappone. Allora Allora hann hannoo rivolto la forza del de l Giappo Giappone ne contro se stessa ste ssa e l’hanno l’hanno utiliz utilizzata zata per pe r conqui co nquistare stare il mondo. mondo. L’onda Reiki fa parte dell’onda 666, quella che unirà l’umanità dal basso. È come un’onda che inghiotte sempre più persone credulone, imprimendo loro i segni che le mettono sotto controllo, un po’ come il battesimo della Chiesa cattolica che, in altri tempi, serviva essenzialmente essenzialmente a rendere docili, docili, spegnendo il fuoco del de l questionamento questionamento interiore. Chi mai si azzarderà a mettere in discussione i benefici miracolosi del Reiki?
EPILOGO
Ai Gesuiti piace divertirsi con le leggende mitologiche (a cui essi stessi non credono), ma quando ci si oppone ai loro piani non ridono affatto. Così quando gli Illuminati (un ordine fondato dal gesuita Adam Weishaupt) sono cacciati dalla Baviera, giurano che distruggeranno completamente la Germania, cosa che faranno nel 1945, dopo aver profuso i loro sforzi durante quasi due secoli. Dieci milioni di tedeschi moriranno per questo affronto. E quando i Gesuiti furono espulsi dal Giappone, non bastò loro tornare due secoli più tardi e mettere l’Imperatore sotto controllo: avranno bisogno di una vendetta totale. È il motivo per cui il 9 agosto 1945 la seconda bomba atomica (che non aveva alcuna utilità militare o strategica) cadde su Nagasaki, l’ex feudo dei Gesuiti da cui erano stati cacciati. Saranno 150 000 i Giapponesi che pagheranno con la loro vita. Sarà un caso che il Giappone si arrende proprio il 15 agosto 1945 e che questo giorno è sempre festeggiato in Occidente come il giorno della vittoria sul Giappone?
AVVENIMENTI ACCADUTI IN IN GIAPPONE UN 15 AGOSTO 15 agosto 1549 15 agosto 1863 15 agosto 1869 15 agosto 1945
- San Francesco Saverio sbarca sulla costa di Kagoshima, in Giappone. - Bombardamento di Kagoshima. Gli Inglesi attaccano il Giappone in seguito a un oltraggio dei samurai. - L’Imperatore Meiji istituisce sei nuovi ministeri di cui uno dedicato alla religione detta Shinto di Stato. - Il Giappone si arrende dopo le due bombe atomiche, di cui una lanciata il 9 agosto su Nagasaki
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…e una data meno conosciuta, ma fondamentale nella storia del Giappone: il 15 agosto 1865, giorno in cui nasce Mikao Usui. Caso o coincidenza? O il segno che, forse, il mitico Usui non è mai esistito e non è altro che una costruzione gesuitica?
ALTRI AVVENIMENTI DALLE FORTI CO NNOTAZIONI GESUITICHE GESUITICHE 15 15 15 15 15 15
agosto 1537 – È fondata la città di Asunción in Paraguay. I Gesuiti vi sperimentarono il sistema delle riduzioni. agosto 1947 - L’India ottiene l’indipendenza. (L’India è il primo paese in cui entrarono i Gesuiti). agosto 1954 - Alfredo Alfredo Stroessner S troessner iniz inizia ia la sua dittatura d ittatura in Paraguay. agosto 1960 - Indipendenza del Congo (Il Congo è il primo paese africano in cui entrarono i Gesuiti). agosto 1963 - Il presidente del Congo, Fulbert Youlou, è rovesciato dopo 3 giorni di manifestazioni nella capitale. agosto 1965 - I Beatles suonano davanti a 60000 fan nello Shea Stadium di New York, un evento considerato come
l’inizio del «rock da stadio». 15 agosto 1969 - Inizia il festival di Woodstock. 15 agosto 1971 - Richard Nixon annulla la convertibilità del dollaro in oro, dando avvio a una nuova era per l’economia mondiale. 15 agosto 1977 - Negli Stati Uniti, un radio-telescopio, che rientra nel programma di ricerca SETI, riceve un segnale radio strutturato proveniente dall’altro capo dello spazio. Messo in linea il: 19.04.11
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