sulle regole Luce
IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE Aspetti normativi e ruolo del progettista
di Alfredo Corvino
Con la crescente importanza assunta
Come noto, il rispetto delle norme tec-
- D.M. 15 ottobre 1996 “Aggiorna-
dagli impianti di pubblica illuminazione,
niche porta alla presunzione della ri-
mento del D.M. 223/1992, recante
ad essi è oramai dedicata un’ampia nor-
spondenza degli impianti alla regola
istruzioni tecniche per la progettazione,
mativa di legge e tecnica, comprendente
dell’arte, come richiesto dalle leggi in
l’omologazione e l’impiego delle bar-
anche a livello regionali, che tuttavia ha
vigore, tuttavia occorre considerare che
riere stradali di sicurezza”.
dato luogo a qualche problema. Tali
le norme tecniche non sono obbligato-
- D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 “Nuovo co-
norme hanno comunque il merito di aver
rie ma volontarie, se pur naturalmente
dice della strada” e successive modifiche.
conferito nuovi compiti amministrativi e
molto autorevoli. Ciò per non impedire
- D.M. 18 febbraio 1992, n. 223 “Rego-
di controllo agli Enti locali e richiesto
l’adozione di soluzioni differenti messe
lamento recante istruzioni tecniche per la
particolari requisiti ai progettisti.
a disposizione dall’evoluzione tecnolo-
progettazione, l’omologazione e l’im-
I progettisti di impianti di pubblica illu-
gica, che nell’ottica di una corretta in-
piego delle barriere stradali di sicurezza”.
minazione hanno assunto un ruolo im-
gegneria deve consentire di effettuare di
- Inoltre: D.M. 21 giugno 2004 e Diret-
portante; il progetto, deve essere
volta in volta le scelte tecnico-economi-
tiva Ministeriale 25 agosto 2004, per le
completo e rispondente alla regola
che più convenienti.
barriere di sicurezza e distanziamenti
dell’arte. Ad essi è affidata la autonoma
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dalla sede stradale; D.M. 14 giugno
responsabilità delle scelte tecniche e
Norme di legge
1989, n. 236, per le barriere architetto-
normative, soprattutto riguardanti sicu-
- D.M. 5 novembre 2001, n. 6792
niche; D.M. 14 gennaio 2008 “Norme
rezza e risparmio energetico.
“Norme funzionali e geometriche per la
tecniche per le costruzioni”, per il cal-
costruzione delle strade”.
colo di pali e fondazioni.
Il quadro normativo
- D.M. 3 giugno 1998 “Ulteriore aggior-
Le norme in vigore che si occupano
namento delle istruzioni tecniche per la
Norme tecniche
degli impianti di pubblica illuminazione
progettazione, l’omologazione e l’im-
Norma UNI 11248 “Illuminazione stra-
(di seguito riportate) sono in pratica ri-
piego delle barriere stradali di sicurezza
dale. Selezione delle categorie illumi-
conducibili a disposizioni legislative e
e delle prescrizioni tecniche per le
notecniche”.
a norme tecniche, UNI e CEI.
prove ai fini dell’omologazione”.
- Norma UNI EN 13201-2 “Illuminazione
LUCE
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stradale. Parte 2: Requisiti prestazionali”.
Il Piano deve essere redatto in confor-
città, per cui in relazione alle sue speci-
- Norma UNI EN 13201-3 “Illumina-
mità alle norme tecniche e alle norme
ficità consente la riconoscibilità e la
zione stradale. Parte 3: Calcolo delle
di legge nazionali e regionali, in parti-
fruibilità notturna del tessuto urbano.
prestazioni”.
colare in Puglia alla L.R. 23 novembre
Esso permette di superare la logica del-
- Norma UNI EN 13201-4 “Illumina-
2005, n. 15 “Misure urgenti per il con-
l’illuminazione occasionale, di volta in
zione stradale. Parte 4: metodo di mi-
tenimento dell’inquinamento lumi-
volta decisa in modo slegato dal conte-
sura delle prestazioni fotometriche”.
noso e per il risparmio energetico”.
sto dall’impresa o dal tecnico di turno,
- Norma UNI 10819 “Luce e illumina-
Quest’ultima, tra l’altro, prevede all’ar-
dando i criteri estetici per consentire
zione.
illuminazione
ticolo 3 che i Comuni si dotino di un
l’uniformità delle future progettazioni.
esterna. Requisiti per la limitazione
piano di illuminazione che “disciplini
Inoltre, il Piano, attraverso un’analisi
della dispersione verso l’alto del flusso
le nuove installazioni e gli adegua-
economica, indica le modalità del pro-
luminoso”.
menti di quelle vecchie in accordo
gramma di manutenzione e i tempi di
- Norma UNI EN 12464-2 “Luce e illu-
con la presente legge”.
intervento, individua le risorse econo-
minazione. Illuminazione dei posti di
Il PIC è uno strumento urbanistico di
miche occorrenti, ottimizzandole, ga-
lavoro. Parte 2: Posti di lavoro in
programmazione pluriennale sull’illumi-
rantendo un impianto di illuminazione
esterno”. (questa Norma, in particolare,
nazione della città, che detta il quadro
affidabile. In questo modo, tra l’altro, si
fornisce i parametri illuminotecnici per
di riferimento entro il quale progettisti e
consente alle Amministrazioni di proce-
i parcheggi, insieme alla Norma UNI EN
gestori degli impianti si devono muo-
dere alla stipula di contratti con le ditte
13201-2)
vere, ciascuno nell’ambito delle respon-
manutentrici basando gli appalti su dati
- Norma UNI EN 12193 “Luce e illumi-
sabilità che agli stessi derivano dalle
tecnici ed economici certi e conve-
nazione. Illuminazione di installazioni
leggi e norme in vigore, per il raggiungi-
nienti. Dovendo procedere allo studio
sportive”.
mento degli obiettivi che vengono sinte-
storico e morfologico delle città, all’in-
- Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici uti-
ticamente di seguito indicati:
dividuazione delle caratteristiche dei
lizzatori a tensione nominale non supe-
• sicurezza del traffico e delle persone,
luoghi e delle aree omogenee sotto
riore a 100 V in corrente alternata e a
attraverso un’illuminazione corretta e
l’aspetto
1500 V in corrente continua”.
funzionale di ogni parte della città;
conto della tipologia degli spazi urbani
- Inoltre: Norme UNI EN 40, sulle carat-
• valorizzazione dei luoghi urbani,
e della loro destinazione d’uso, è oppor-
teristiche meccaniche e calcoli dei pali;
quali strade, piazze, aree pedonali, aree
tuno prevedere uno staff interdiscipli-
- Norma UNI 1317, sulle barriere di si-
verdi, piste ciclabili, centri storici, mo-
nare comprendente anche un architetto
curezza; Norma CEI 11-4, sulle distanze
numenti, opere d’arte, porticati, ecc;
e che disponga dei software idonei per
dalle linee aeree e calcolo di pali e fon-
• razionalizzazione dei supporti e degli
le simulazioni necessarie.
dazioni; norma CEI 11-47, per i distan-
apparecchi d’illuminazione, con sosti-
ziamenti dalla sede stradale.
tuzione o conservazione, in ambiti sto-
Caratteristiche principali di un im-
rici o tipici della città;
pianto di pubblica illuminazione
Piano di illuminazione comunale
• rinnovo programmato degli impianti;
Per il raggiungimento delle finalità evi-
Il PIC (o PRIC) è un Piano di program-
orari di funzionamento e risparmio
denziate, i requisiti prestazionali richie-
mazione dell’illuminazione coordi-
energetico;
sti all’illuminazione stradale e le
nato con gli altri piani e strumenti
• piano di manutenzione e programma-
caratteristiche degli impianti di pubblica
urbanistici adottati dai Comuni, teso a
zione economica.
illuminazione vengono indicati soprat-
regolamentare gli interventi di illumi-
• Il Piano, quindi, è un programma di
tutto dalle citate norme UNI 11248 (suc-
nazione pubblica e privata all’aperto,
tipo architettonico e urbanistico e
cessivamente
chiamata
nell’intero territorio cittadino.
un’occasione di modellazione della
semplicemente
Norma),
Impianti
di
illuminotecnico,
2• 2011
tenendo
anche 13201-2,
LUCE
49
sulle regole Luce
13201-3 e 13201-4. Inoltre, occorre far
• di esercizio, che è quella (o anche più
persone, il contenimento dei consumi
riferimento alle linee stabilite dal PIC
di una), diversa dalla categoria di pro-
energetici e dei costi di primo impianto
e, ma con le considerazioni successi-
getto, prevista dal progettista nelle effet-
e di gestione. In questa fase occorre va-
vamente riportate, tenere presenti le
tive condizioni operative dell’impianto,
lutare la scelta delle altezze dei sostegni
prescrizioni date dalle leggi regionali,
quando i parametri di influenza cam-
e della loro interdistanza, tenendo
che per la Puglia sono la citata Legge
biano durante l’esercizio, come ad
anche conto della presenza di alberi e
15/05 e il relativo Regolamento 13/06.
esempio al diminuire della quantità di
di ostacoli, e indicare anche gli inter-
• A tale scopo, la procedura da adope-
traffico nelle ore notturne; in questo
venti preliminari per aumentare la sicu-
rare comprende essenzialmente le se-
caso, allo scopo di contenere i consumi
rezza di strade ed aree, costituiti da
guenti fasi:
energetici e l’emissione di flusso lumi-
provvedimenti integrativi dell’illumina-
• classificazione delle categorie illumi-
noso disperso verso l’alto, si adottano si-
zione, come: adozione di segnali stra-
notecniche;
stemi di regolazione (diminuzione fino
dali, adozione di distanziamenti e
• valutazione dei rischi e selezione
al 50%) del flusso luminoso emesso.
barriere dei sostegni, illuminazione di
delle categorie illuminotecniche;
50
passaggi pedonali, ecc.
• prescrizioni ai fini delle misure stru-
Valutazione dei rischi e selezione delle
Per quanto riguarda i distanziamenti e
mentali finali di collaudo, da effettuare
categorie illuminotecniche
le barriere stradali di sicurezza, occorre
sul posto ad impianti ultimati, secondo
Il progettista, effettua dei sopralluoghi
far riferimento soprattutto alla Norma
quanto previsto dalle citate Norme UNI
sulle strade e aree interessate, allo
CEI 64-8 e ai decreti regolamentari citati
EN 13201-3 e 13201-4.
scopo di analizzare i rischi connessi ai
all’inizio. In sintesi i provvedimenti
parametri d’influenza. Nel prospetto 3
principali sono riconducibili ai seguenti:
Classificazione delle categorie illumi-
della Norma sono riportati i parametri
• per le strade urbane con velocità vei-
notecniche
più significativi, ma nei casi più com-
colare inferiore a 70 km/h, distanziare
Per assegnare le caratteristiche fotome-
plessi, ad esempio in presenza di situa-
di almeno 0,50 m i pali dal bordo
triche ad un impianto, anche con riferi-
zioni particolarmente conflittuali come
esterno del marciapiede;
mento al PIC, è necessario individuare
incroci e svincoli, è necessario conside-
• posizionare i pali in modo da lasciare
le categorie illuminotecniche, che iden-
rare più accuratamente altri parametri,
un passaggio di almeno 0,90 m per i di-
tificano le condizioni soddisfacenti i re-
ricorrendo anche a dati statistici deri-
sabili su carrozzella;
quisiti richiesti dalla strada in esame.
vanti dall’esperienza.
• distanziare i sostegni e gli apparecchi
Esse vanno considerate come:
L’analisi preliminare del rischio consente
d’illuminazione da eventuali linee elet-
• di riferimento, ottenute considerando
di suddividere le singole strade e aree in
triche aeree esterne, con distanze non
la classificazione della strada di cui al
una o più zone di studio, cioè zone
inferiori a:
citato D.Lgs. 285/1992, riportata nel
omogenee relativamente ai parametri
- 1 m per linee a tensione nominale
prospetto 1 della Norma UNI 11248,
d’influenza considerati, e quindi per
230/400 V, riducibile a 0,5 m nell’abi-
nelle condizioni dei cosiddetti parame-
ogni zona di studio individuare il tipo di
tato e comunque per linee in cavo;
tri d’influenza riportati dalla Norma
strada e le categorie illuminotecniche.
- (3+0,015 U) m, per le linee di media
(flusso di traffico, complessità del
Dall’analisi si passa alla valutazione dei
e alta tensione (con U>1000 V), dove U
campo visivo, zone di conflitto, ecc);
rischi, nel rispetto delle norme e della
è la tensione nominale della linea in kV,
• di progetto, ottenuta dalla precedente
regola dell’arte, indicando le misure da
in genere riducibile a (1+ 0,015 U) per
applicando gli effettivi parametri d’in-
adottare (tipo di impianto e di compo-
linee in cavo;
fluenza, da individuare attraverso una
nenti elettrici ed illuminotecnici, proce-
• per le strade urbane con velocità non
valutazione dei rischi, come indicato nel
dure di gestione, ecc.), allo scopo di
inferiore a 70 km/h e per le strade ex-
prospetto 3 della Norma UNI 11248;
garantire, tra l’altro, la sicurezza delle
traurbane, adottare per i pali i necessari
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stanziamenti e le barriere, concordando
liane, dettano le misure per il conteni-
verso l’emisfero superiore: è consentito
con il proprietario delle strade i provve-
mento dei consumi energetici e del-
per angoli superiori a 90° che l’intensità
dimenti da adottare e da indicare in pro-
l’emissione del flusso luminoso verso
luminosa sia contenuta entro 0,49
getto, per la sicurezza degli utenti contro
l’alto. Il contenimento di quest’ultimo,
cd/klm. Le case costruttrici devono ac-
urti e danneggiamenti; l’adozione di bar-
a parere di molti definito impropria-
compagnare gli apparecchi anche con i
riere può consentire l’adozione di stan-
mente inquinamento luminoso, ha lo
dati dell’intensità d’illuminazione anche
ziamenti più ridotti.
scopo di evitare l’illuminazione non ri-
in forma tabellare, rilasciati da un labo-
Per quanto riguarda i requisiti fotome-
chiesta di luoghi e abitazioni, nelle
ratorio, insieme ad una dichiarazione di
trici, i dati risultanti dai calcoli della pro-
quali finisce per essere molesta e intru-
conformità alla L.R. n. 15/2005.
gettazione devono rispettare i parametri
siva, e di proteggere l’ambiente natu-
• Le sorgenti luminose comunque coin-
massimi e minimi riportati nelle Norme.
rale, inteso sia come specie animali e
volte nella pubblica illuminazione non
Inoltre, occorre tener conto delle indica-
vegetali, soprattutto all’interno di oasi e
devono provocare disturbi agli automo-
zioni normative per le zone contigue (ro-
parchi, e sia come cielo notturno, so-
bilisti né dar luogo a illuminazione in-
tatorie, intersezioni, incroci, ecc.) e
prattutto in prossimità di osservatori
trusiva nelle proprietà private (come
adiacenti, per le quali i livelli luminosi
astronomici.
accade spesso per gli immobili che si af-
(intesi come luminanza per le categorie
Le disposizioni regionali, accanto a
facciano sulle strade).
ME e illuminamento per le categorie CE
qualche prescrizione strettamente con-
• È richiesto l’impiego di sorgenti lumi-
ed S) devono risultare comparabili, come
nessa alle prestazioni e ai requisiti im-
nose ad elevata efficienza, come le lam-
riportato in una apposita tabella della
piantistici e fotometrici, dettano una
pade al sodio ad alta pressione o a Led,
Norma, per evitare bruschi passaggi a cui
serie di norme su adempimenti ammini-
consentendo comunque quelle con ef-
l’occhio umano non riesce ad adattarsi
strativi, obblighi e controlli riguardanti:
ficienza non inferiore a 90 lm/W (e
in tempo. A tale scopo, per le zone adia-
Regione, Comuni, Province, osservatori
quando necessario anche 80 lm/W) e
centi occorre evitare una differenza di
astronomici, progettisti, ditte installatrici
Ra superiore a 65, come le lampade a
più di due categorie illuminotecniche,
e ditte costruttrici di apparecchi d’illu-
ioduri metallici (cioè cosiddette a luce
per le zone contigue ad una strada che
minazione. Inoltre, ai Comuni esse ri-
bianca, che tra l’altro consentono di
costituiscono anche zone di conflitto (ad
chiedono
PIC,
classificare la strada in una o due cate-
esempio una rotatoria) il livello luminoso
fissandone gli obiettivi e le linee guida,
gorie inferiori a quella di riferimento,
non deve scendere al di sotto del 50%, e
indicandone i criteri per applicazioni
grazie a una maggiore visibilità e lumi-
in generale per le intersezioni si deve
(strade extraurbane, grandi aree, centri
nosità percepita), per monumenti ed
tener conto delle altre specifiche racco-
storici e vie commerciali) e impianti
edifici di valore sociale, aree di aggre-
mandazioni della Norma. Un’analoga
specifici (sportivi, proiettori a fasci di
gazione e centri storici ad uso pedonale
considerazione vale per eventuali super-
luce, monumenti, insegne), e un gra-
(in pratica, dappertutto).
fici verticali da evidenziare, ad esempio
duale parziale adeguamento per gli im-
• Nella classificazione delle strade, le
in corrispondenza di svincoli, per le
pianti preesistenti all’entrata in vigore
residenziali devono essere considerate
quali vengono introdotte delle categorie
della L.R. n. 15/2005.
del tipo F, di rete locale, e in particolare
illuminotecniche addizionali.
Per motivi di sintesi, di tutta la materia
quelle urbane di quartiere del tipo E.
la
redazione
dei
trattata vengono di seguito evidenziati
• Nei nuovi impianti, in particolare per
Requisiti prestazionali derivanti dalle
unicamente gli aspetti legati ai principali
le strade ordinarie il progetto deve con-
disposizioni legislative regionali
requisiti prestazionali degli impianti.
sentire di realizzare un rapporto tra in-
La L.R. n. 15/2005 e il R.R. n. 13/2006
• Gli apparecchi d’illuminazione de-
terdistanza e altezza dei centri luminosi
della Puglia, in analogia a quanto fatto
vono avere una distribuzione fotome-
non inferiore a 3,7. Sono tuttavia con-
dalla maggior parte delle regioni ita-
trica tale da evitare emissione di luce
sentite soluzioni diverse (quindi, anche
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LUCE
51
sulle regole Luce
con schermo a coppa), se si dimostra
viste dal Codice della strada all’articolo 23
nella figura 1. Di tale flusso, come viene
una migliore efficienza energetica com-
e sorgenti luminose esterne alle vetrine.
evidenziato dai rilievi fotografici e stru-
plessiva dell’impianto.
mentali, la maggiore quantità è dovuta
• I valori dei livelli di illuminamento e
Luci e ombre delle leggi regionali
alla riflessione delle superfici e del
delle luminanze non devono superare
La Legge e il Regolamento della Re-
piano stradale (circa il 15%) e non agli
quelli previsti dalle norme tecniche
gione Puglia, come quelle fatte in mate-
apparecchi d’illuminazione (circa l’1%).
(sulle superfici illuminate luminanza
ria dalle altre regioni, ha dei meriti ma
non superiore a 1 cd/m2, ).
ha anche introdotto incertezze e qual-
Fig. 1. Un impianto di illuminazione in
• È vietato installare fari che disperdano
che inconveniente. Infatti, è parere dif-
città emette luce verso l’alto per diffusione
luce verso l’alto e di illuminare monu-
fuso che accanto a provvedimenti
menti, facciate ed elementi del paesag-
decisamente positivi, quali le procedure
gio per la proiezione di immagini o fasci
più rigorose, ne ha introdotti altri che,
luminosi. Tuttavia, se necessario, l’illu-
scontando le conseguenze di una ecces-
minazione di monumenti ed edifici
siva influenza ideologica degli ambien-
deve essere preferibilmente radente dal-
talisti, finiscono in realtà per aumentare
l’alto verso il basso, mentre per quelli di
i consumi, senza alcun vantaggio per
interesse storico è comunque consentita
l’osservazione astronomica e l’inquina-
l’illuminazione dal basso verso l’alto,
mento luminoso.
ma con il flusso luminoso ricadente
Per sottolinearne gli aspetti negativi,
quasi interamente (90%) nella sagoma
come si rileva dall’elenco precedente, a
del manufatto. Per i monumenti di va-
parte alcune prescrizioni piuttosto sin-
Una conseguenza della prescrizione
lore storico, artistico e turistico è con-
golari o comunque non motivate, oc-
sulla limitazione del flusso verso l’alto
sentito derogare dal limite massimo
corre
le
dell’apparecchio è l’uso obbligatorio
della luminanza di 1 cd/m , che può
questioni della riduzione dell’inquina-
del vetro piano e il divieto di quello
raggiungere valori medi di 10 cd/m2 fino
mento luminoso e dei consumi.
curvo (coppa). Ma, come si vede dai ri-
a 1500 ore di funzionamento e 7 cd/m
Della riduzione della dispersione verso
sultati sperimentali, schematicamente
fino a 2000 ore di funzionamento.
l’alto del flusso luminoso, per non osta-
rappresentati nella figura 2, le radiazioni
• Le insegne luminose dotate all’interno
colare l’osservazione astronomica, se
luminose più efficaci per l’illumina-
di sorgenti luminose non possono supe-
ne occupa già la citata Norma UNI
zione della strada (comprese nell’an-
rare un flusso luminoso di 4500 lm, e se
10819, a cui molto opportunamente
golo 60÷80° dalla verticale) col vetro
non appartengono a servizi di pubblica
avrebbero potuto rimandare le leggi re-
piano subiscono maggiori riflessioni
utilità devono essere spente entro le ore
gionali.
verso l’interno dell’apparecchio rispetto
24 nel periodo di ora legale ed entro le
A tal proposito, da ulteriori ricerche
al vetro curvo, per cui a fronte di una
ore 23 o alla chiusura del locale nel pe-
sull’argomento, anche a causa del fatto
modesta riduzione del flusso luminoso
riodo di ora solare.
che gli apparecchi d’illuminazione sono
emesso verso l’alto si ha un rendimento
La Legge prevede la possibilità di de-
quasi tutti immersi nelle cavità delle
minore e un accorciamento della vita
roga in casi di sorgenti luminose interne
strade, risulta che la città si comporta
media della lampada. Ma quel che è più
(porticati, ecc.) che non diffondono luce
come una cavea a sorgente luminosa
rilevante è il fatto che non sfruttando le
verso l’alto, piccoli impianti (giardini,
unica, che emette il flusso luminoso
radiazioni radenti sopra evidenziate,
ecc), sorgenti luminose di uso breve o
complessivo delle sorgenti verso l’alto
come è stato rilevato da misure e cal-
temporaneo, segnalazione stradale e di
per diffusione, a seguito delle riflessione
coli, con l’impiego del vetro piano ri-
strutture pubbliche, insegne luminose pre-
della luce sulle superfici, come mostrato
spetto a quello curvo, a parità di
2
2
52
LUCE
2• 2011
considerare
soprattutto
potenza e di luminanza (che è il para-
della Legge regionale non finisce qua.
rezza stradale, anche con riferimento ai
metro più importante per la circola-
Infatti, problematico e a volte impossi-
criteri individuati dal PIC per il rispetto
zione stradale) delle singole lampade, di
bile appare rispettare e mantenere il li-
e la valorizzazione degli ambienti ur-
uniformità dell’illuminazione e di al-
mite massimo (di 1 cd/m2) del valore
bani, il progettista deve adottare le so-
tezza dei sostegni, risulta necessario un
della luminanza sulle superfici, do-
luzioni
numero complessivo di sorgenti mag-
vendo contemporaneamente ottempe-
convenienti ai fini dei costi iniziali e di
giore. In queste condizioni, quindi, si
rare anche ai valori minimi richiesti
gestione, soprattutto nella scelta di com-
hanno consumi e anche un flusso di-
dalle norme UNI e tener conto delle or-
ponenti elettrici e apparecchi d’illumi-
sperso verso l’alto maggiori, a causa
dinarie tolleranze costruttive degli ap-
nazione, per la riduzione dei consumi
della necessità di un flusso luminoso
parecchi
energetici e dei costi di manutenzione.
complessivo emesso dagli apparecchi
impianti e incertezza delle misurazioni.
più elevato, conseguente ad un livello
È anche il caso di sottolineare l’inoppor-
Ruolo del progettista
d’illuminamento richiesto più alto.
tunità della prassi attuale che vede le
Anche grazie alle leggi regionali, per gli
Regioni emanare leggi sull’illumina-
aspetti amministrativi il progettista ha
zione urbana ingiustificatamente di-
assunto un ruolo molto importante nel
verse da un territorio all’altro e che
processo di ideazione e realizzazione di
introducono incertezze normative in
un impianto di pubblica illuminazione,
contrasto con le norme tecniche e
riconosciuto giustamente come opera di
quindi con la regola dell’arte, in conti-
urbanizzazione primaria.
nua evoluzione. D’altra parte è dove-
Nella situazione normativa presente,
roso anche sottolineare che in tema di
che come detto evidenzia aspetti con-
ambiente e sicurezza delle persone la
traddittori, il progettista è chiamato ad
competenza è dello Stato (articolo 117
effettuare scelte che richiedono analisi
della Costituzione), allo scopo, tra l’al-
e conoscenze in varie direzioni. A tale
tro, di non dare origine a disparità tra i
scopo, la L.R. n. 15/2005 prevede che
Pertanto, la soluzione consiste invece
cittadini. Su queste materie, dunque, le
tale compito possa essere svolto sol-
nel massimizzare il coefficiente di lumi-
Regioni non dovrebbero legiferare. Lo
tanto da un professionista iscritto al-
nanza q=L/E, ottenendo in tal modo la
Stato, molto efficacemente, provvede a
l’albo, con specifica e documentata
riduzione
complessivo
disciplinare la materia attraverso le
esperienza o formazione.
emesso, compreso quello disperso verso
norme tecniche (UNI e CEI), in costante
Attraverso l’esame dei luoghi e l‘indivi-
l’alto, e dei consumi energetici, attra-
aggiornamento, e raramente attraverso
duazione dei parametri di influenza esi-
verso l’ottimizzazione del rapporto in-
leggi, difficili da cambiare, che finireb-
stenti, il progettista inizia il suo lavoro
terdistanza-altezza dei sostegni e quindi
bero per ingessare le soluzioni tecnolo-
effettuando la valutazione dei rischi e
anche con l’uso dello schermo a vetro
giche al presente.
individuando le categorie illuminotec-
Fig. 2. Luce emessa e riflessa da apparecchi
d’illuminazione con vetro piano e curvo
del
flusso
d’illuminazione
e
degli
curvo. Questa possibilità è in effetti of-
tecnico-economiche
più
niche di riferimento, di progetto e di
ferta dalla Legge regionale, sia pure
Il progetto dell’impianto di pubblica il-
esercizio. Egli deve altresì individuare le
come alternativa e in deroga alla pre-
luminazione
griglie di calcolo per le sedi stradali e,
scrizione ingiustificata di un valore 3,7
Il progetto di un impianto di pubblica il-
in base ai valori limite imposti dalla
minimo di tale rapporto, potendo il pro-
luminazione segue le regole adottate
scelta delle categorie di progetto e di
gettista responsabilmente dimostrare
normalmente nella corretta ingegneria.
esercizio, eseguire mediante l’uso di
la migliore efficienza complessiva del-
Nel rispetto dei requisiti richiesti dalle
software i calcoli fotometrici nella dispo-
l’impianto. Ma la difficile applicabilità
norme e dalla regola dell’arte sulla sicu-
sizione dei sostegni e configurazione in-
2• 2011
LUCE
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sulle regole Luce
terdistanza-altezza dei sostegni scelti,
apparecchi d’illuminazione), allegando
dalla norme CEI ed UNI e in particolare
fornendo i risultati dei valori della lumi-
i libretti e le istruzioni della case co-
dalla Guida CEI 0-2, come necessità de-
nanza e/o dell’illuminamento, insieme
struttrici (specialmente dei dispositivi di
rivante dall’osservanza delle norme di
ai valori della loro uniformità.
regolazione e programmazione, ai
buona tecnica e quindi della legge 1°
Infine, egli indica le soluzioni impian-
quali frequentemente accede il perso-
marzo 1968, n. 186. Agli impianti di il-
tistiche e i provvedimenti integrativi
nale di servizio), precisando la periodi-
luminazione pubblica non si applica il
(ostacoli, segnalazioni, barriere, ecc.)
cità della sostituzione delle lampade,
D.M. 22 gennaio 2008, n. 37, sulla si-
atti a realizzare le condizioni di sicu-
della pulizia degli apparecchi e della ri-
curezza degli impianti tecnici.
rezza necessarie.
verniciatura dei sostegni;
Dell’obbligatorietà della progettazione,
Il progettista, se lo ritiene necessario
• le risorse da impegnare, in termini di
in questo caso a firma di un tecnico abi-
può addirittura derogare da alcune in-
mano d’opera, dispositivi di protezione,
litato (ingegnere o perito industriale), se
dicazioni del PIC e delle leggi regio-
attrezzature e mezzi di lavoro, materiali
ne occupa la citata L.R. n. 15/2005.
nali, in quanto a lui compete la
e ricambi a magazzino;
La documentazione finale, che accom-
responsabilità di garantire la sicurezza
• gli schemi dei quadri elettrici e le pla-
pagna l’impianto nel suo esercizio,
delle opere.
nimetrie dell’impianto.
deve corrispondere al progetto esecu-
Infine redige il piano di manutenzione,
Il programma di manutenzione riporta,
tivo e alla definitiva installazione ed es-
richiesto non solo dalla Norma UNI
tra l’altro, in sintesi:
sere costituita almeno dalle parti di
11248 ma anche dalle norme di legge
• gli interventi manutentivi con la pe-
seguito indicate.
in materia di lavori pubblici, tenendo
riodicità relativa;
• Relazione tecnica, contenente tutti gli
anche conto delle disposizioni conte-
• i controlli per il mantenimento dei li-
aspetti riportati in precedenza, a partire
nute nel PIC, che deve tendere a far
velli prestazionali, riferiti sia alle verifi-
dal riferimento alle norme e ai Piani
conservare per la vita attesa tutti i com-
che dell’impianto elettrico sia alle
considerati e passando all’individua-
ponenti nelle condizioni prestazionali
misure dei parametri fotometrici in cor-
zione delle categorie illuminotecniche,
previste dal progetto e dalle norme. Tale
rispondenza delle griglie stabilite sul
a scelta delle zone di studio di strade ed
piano in genere può essere costituito dal
piano stradale.
aree, valutazione del rischio, indica-
manuale di uso e di manutenzione e dal
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zione dei provvedimenti integrativi, ti-
programma di manu-tenzione.
Documentazione di progetto
pologia di impianti e apparecchi
La redazione del piano di manuten-
La documentazione di progetto di se-
d’illuminazione scelti, tipologia dei
zione consente all’Amministrazione co-
guito riportata si riferisce agli elaborati
componenti elettrici e sostegni, metodi
munale di disporre delle linee guida per
che individuano l’impianto. Come
e programmi di calcolo adoperati, ecc.
la gestione del servizio, lasciando al ge-
noto, un incarico di progettazione
Per quanto riguarda la parte elettrica, la
store la definizione nei dettagli del tipo
comporta la predisposizione anche di
relazione deve riportare la rispondenza
di strategia da mettere in campo, di or-
una parte di documentazione relativa
alle condizioni richieste dalle norme
ganizzazione e di manutenzione da
agli aspetti tecnico-amministrativi, che
CEI e da altre eventuali norme.
adottare.
qui non viene considerata, come: ca-
• Allegati alla relazione tecnica, costi-
Il manuale d’uso e di manutenzione ri-
pitolato d’appalto, elenco prezzi,
tuiti da:
porta, tra l’altro, in sintesi:
computo metrico, ecc.
– dichiarazione di conformità degli
• le parti più importanti dell’impianto,
Una documentazione adeguata e com-
apparecchi d’illuminazione alla L.R.
con le loro modalità d’uso e possibili
pleta rappresenta, come per tutti gli im-
n. 15/2005 rilasciata dalle case co-
anomalie;
pianti, un obbligo tecnico e giuridico,
struttrici, accompagnata dalla docu-
• le operazioni manutentive e il livello
con cui è possibile esercire in termini di
mentazione tecnica contenente le
minimo delle prestazioni (specie degli
sicurezza un impianto. Essa è richiesta
curve fotometriche con i valori dell’in-
LUCE
2-2011
tensità d’illuminazione anche in forma
• Piano di manutenzione, articolato in
AA.vv., “Progettazione dell’illumina-
tabellare, le caratteristiche riguardanti
manuale d’uso e manutenzione e in
zione esterna. Energia, ambiente, si-
l’efficienza luminosa, il flusso lumi-
programma di manutenzione, completo
curezza”, Atti dell’Incontro tecnico
noso emesso, la temperatura di colore
di schede tecniche, libretti d’uso e ma-
AIDI, Portogruaro 2008.
e l’indice di resa cromatica della lam-
nutenzione degli apparecchi elettrici e
pada;
d’illuminazione.
Alfredo Corvino – Membro del SC 64 A e del CT 81 del CEI
– dichiarazione di conformità dell’impianto alla L.R. n. 15/2005 (che però non sarebbe di sua competenza) e al
Bibliografia
progetto, rilasciata dall’installatore;
M. Carraio, “La manutenzione pro-
– dichiarazione di conformità del pro-
grammata degli impianti”, LUCE,
getto alla L.R. n. 15/2005, rilasciata dal
10/1999.
progettista.
A. Corvino, “Progetto di un impianto
• Calcoli:
di pubblica illuminazione”, Elettrifi-
– meccanico dei sostegni e di eventuali opere di provvedimenti integrativi, con riferimento a Norme UNI EN 40 e norme tecniche di costruzione; – elettrico della rete, con riferimento alle condutture elettriche e ai dispositivi di protezione e loro coordinamento; – illuminotecnico, con i valori dei parametri fotometrici limiti richiesti e ottenuti (luminanza, illuminamento, gradi di uniformità, abbagliamento) riferiti alle griglie di progetto, se possibile completo di rendering, nel piano e nello spazio, che rappresenti e visualizzi i futuri scenari della luce.
cazione, 6/2000. A Corvino, “Impianto di pubblica illuminazione. Piano e programma di manutenzione”,
Elettrificazione,
7/2000. P. Iacomussi, G. Rossi, P. Soardo, “Norma UNI 10819. Compatibilità ambientale dell’illuminazione pubblica”, LUCE, 9/2000. P. Soardo, L. Fellin, P. Iacomussi, G. Rossi, “Risparmio energetico e flusso luminoso verso l’alto”, LUCE, 1, 2003. R. Biggi, “Inquinamento luminoso: nuove soluzioni per le armature stradali”. LUCE, 1/2003.
• Schemi dei quadri elettrici, conte-
P. Soardo, “La luce è anche molesta”,
nenti le caratteristiche delle condutture
LUCE, 3/2003.
elettriche e dei dispositivi di comando,
M. Bonomo, “Alcune osservazioni
controllo, segnalazione e protezione.
per una legge nazionale sul rispar-
• Planimetrie degli impianti, con
mio energetico”, LUCE, 5/2003.
l’ubicazione dei sostegni con gli appa-
M. Süss, “Il ruolo dei piani comunali
recchi d’illuminazione, dei quadri
di illuminazione pubblica”, LUCE,
elettrici e delle condutture elettriche,
5/2003.
complete dei particolari costruttivi ne-
M. Bonomo, “Guida alla progetta-
cessari, indicanti ad esempio i distan-
zione dell’illuminazione stradale e
ziamenti e le barriere dei pali, i
urbana”, Mancosu editore, Roma,
pozzetti, le connessioni, ecc.
2006.
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LUCE
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