Olga Karitidi
IL MAESTRO DEI SOGNI
Traduzione di e Pcuni Bssni e Di Restn
MONOR
Delo stso auto nell ollezione Ingrndienti L Scm
http://www.onddoio/lb BN85Ì Cyright 201 by Oa Kmrli, M.D F pih y Hnp Rs P/ Cy A Righ R$e Puhe nee h Lda Mi Ute eri ery Aec 202 Ard Md Ei Sp Mnw M nw o de'per de'per ria/: ria/: Te Mnler f Lucd D I ezi iw 202
Il maestro dei sogn
Pologo
N m apettavo nente d partcoar. Me ne tavo eduta a 1ra oco che a'mpvvo occupò tutto il mo campo is0. A d à dee famme rucvo a wder otanto voto Suema. «A no paccono motmo e tore. Me ne rac "t una? Raccontam a pù trana che conoc» m de Pna che Suema me o chedee oo per metterm a mo g, e 8ene fu rata. Aeo?» «Perché no?»
C pena u un attmo e m venne ubto n mente a vcenl Ameto una tora che mi aveva concertato n da tem 1•i ceo. V bene ecco una tora che so. er me è ancora un enma �·ré n tutt quet ann non ono ma ructa a trovav un o fntvo eaurente e charo. «C'era un princip ch vivva in una trra lontana. Suo
• era morto da poco e ua madre era rpoata con o , che era dventato I prncpe conUnuava a vvere ne ; non era partcoarmente trte n partcoarmente oo curo non era pazzo ameno no a orno n cu tutto ( e anche u cominc( a entr dvero Que orno o pù precamente uea notte l prncpe tr l fantama d uo padr che raccnt d come
atello lattuale r lavesse ucciso con il veleno per impadroirsi del gno e della gina ntasma chiedeva vendetta e a quel mometo in poi per il principe on ci fu più pace «Escogitò u10 sragemma� invitò una cmpagnia di guitti chiese loro di reciare in onore del re e della regia un drama c,e egli sesso avva scrito. Sotto gli occhi dello zio e della adr del principe gli aori misero in scena l'assassinio del ecchio e il gazzo vide la pva della colpevolezza dipin ersi sui loro voli menre assistevano allo spettacolo; fu allora he perse compa•ne il seno «Fu ucciso vero? Alla fine della storia il principe viene uciso giuso?» i ierruppe Sulema pria che finissi di racoa «Sì, in eeti è così Conoscevi già questa storia «È sato il fatasa il ntasma di suo padre a ucciderlo. «A di il vero no «A dire il vero sì Il principe cominci ad agire secondo la logica del ntasma si lasciò pervadere dallo spirio del trauma lasciò che quel demone violasse i suo ricordi co il dolo per la morte del padre e divetasse prte di lui Comiciò ad agir econdo li ordii dello spirio quidi dovette essere uccis Non divtò pazzo come dici u: sava soltanto combattendo onr lo spirito del trauma d ebbe la pgio crdo on si sposò mai ver «No. Però aveva una fidanzata con la quale allinizio era molto eero ma alla fine lei si suicidò per colpa della durzza e della llia di lui «Accideni! Ci sono alri morti in questa storia «Be s Il pad della promessa sposa e . . «Oh! Era proprio arrabbiao quel asma quel sosia del adr È una bella storia Chi lha scrita è uno che deve saperne paecchio su come avegono quese bataglie Sulema smise di parla e i suoi occhi socchiusi mi ssarono attraveso il fuoco come se poessero leggermi dentro vidi il suo sorriso dolce finché le fiamme divamparono più ale e il suo volo scompe »
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Ebbi la sensazione che il mio corpo stesse cambiando, come !<' una fora invisibile fosse penetrata nei miei muscoli conati e ne avesse sciolto i nodi doloosi. Sentii anche che i miei idi si erano liberati d eano divenati della stessa materia i cui sono tti i sogni; la mia mente attavesata da un u in piena di immagini che scorvano in petto odine: tut1 anche la mia pecezioe, ea govenato da un odine invisi />il e pndo Le fiamme continuavano a guizza, ma oa avevano una ra ettamente cirola come se una copia satta del sole sse icolosamente ardendo davanti a me o fissai per un ficé tutto divntò osso e il disco sola si ce ne Chisi �li cchi e sentii quel piccolo sole palita e avvicinasi tentai i sta imobile, perttamente immobile no a quando udii suono, come di un cancello che si apriva, e la voce di Michael diceva «Non avere paua e icorda che il Pad è colui che •isce e la ad colei che pedona Quando avrai bisogno di io ci sa»
i veiai di soprassato Nelo scomodo eto delospe• i mio corpo perepì a'istante il ba]zo ompiuo da ienza nel momento in cui si strappava dal sonno. \,1 a mente oppose più resistenza ad abbandonare il so o bamente: restò onusa per un po ceando apire se il suono che mi aveva svegliato fosse il pianto i nadonna he anora mi risuonava nee orehie o 1cs'ao. a teefono. I piant dea donna era lutima rccia no, he omini a dissoversi in fretta nonostante ·tassi di tratenero Quando risposi, il sogno era già ito de tutto asiandomi sotanto un snso di ansietà w mi premeva su cuore Cardai 'oroogio: e 230 di noe Mi cercavano per 1 perizia psihiatrica ugente nel bloco principale po anche rinunciare de uto a'idea di dormi anora rs era una noe di uardia Dvevo atraversare vari corii al'apero; a srada r iminaa da stee lonane e indiffereni che spen� ano ne cieo dea noe invernale. Lospedale sibeo di sato era uno dei più grandi di Novosibirsk va migiaia di ricoverai he vi resavano per mesi, a \ addiritura er anni Era sao edificao fuori dea 1
cerchia urbana, vicino ai boschi, lontano dai quartieri reidenziai La sicurezza era decisamente buona: eludere la sorvglianza era difficile quasi_quanto evadere da una prigione sovietica Eppue agli occhi della gente del posto, l'ospedle era avvolto da unaura di pericolo e di mistero e ogni tanto qualche banda di ragazzini temerari si avventurava vicino alle mura per sbirciare attraverso le inferriate. Di notte i diversi edifici ospedalieri apparivano vuoti e immersi nell'oscurità Cercai di coprire il più in fretta possibile la distanza che parava la mia cada stanetta di guardia dal reparto de pronto soccorso Indossavo soltanto un camice bianc e non mi ero messa il cappotto perciò cercai di battere sul tempo il freddo della notte e di arrivare prima che riuscisse a entrarmi nelle ossa La sentii urlre ancora prima di aver aperto la pesante porta d'acciaio ricoperta di ghiccio quelle grida mi colpirono nel momento stesso in cui sfiorai la porta e tutto il reddo che si era accumulato nella maniglia mi scottò la mano nuda asciatemi andare! Lasciatemi andare» continuava a urlare Quando entrai nel corridoio riscaldato, vidi che la donna era legata a un lettino rigido con larghe strisce di pelle nra e sbatteva la testa da una parte allaltra due nuovi ausiliari del pronto soccorso non avevano, evidentemente grande esperienza di pzienti psichicamente disturbati e, tentando di mantenere un atteggiamento distaccato e proessionale, stavano trasportando la donna sul lettino attraverso i corridoi dellospedale per afidarela il più in fretta possibile. Dovetti camminare a grandi akate per stare dietro al loro passo. Quella corsa nottua nei corridoi illuminati a gioo mi stava svegliando in retta Quando gli ausiliari ecero l'ultima curva ed entrarono nell'ambulatorio mi ero completamente scrollata di dosso il sonno troppo breve di quella notte di lavoro 12
«Grazie «Grazi e Adesso potete segarla e aspettare uori Anche la mia voce era ancora un po impastata, la mia mente weva già recuperato recup erato la sua prontezza professionale Gli ausiliari mi guardarono con ria dubbiosa, ma io mi limitai a un deciso cenno de capo per far capire che sape vo che cosa stavo facendo. Nonostante No nostante il suo stato di estrema agitazione, a paziente no sembrava un soggetto psiotico e sapevo che la presenza dei due uomini on mi avreb avrebbe be faciita faciitato to e cose, cos e, anzi an zi con ogn o gnii probab probabii iità tà avrebbe ostacolato lo svolgimeto del collouio Slegarono rapidamete i acci, che avevano già lasciato spiacevoli se ni ni su quei q uei polsi sottii, e uscirono docili daa daa stanza. «Sono a dottoressa Kharitidi, ua psichiatra di questo spedae Mi hanno hanno chiamata per un primo esame. La dona, ora sorprendentemente calma, con movimenti ent stava cercando di mettersi seduta sulla ettiga. Mi Vvicinai Vvicinai e laiutai ad abbassare abbassare le gambe; gam be; gliele gli ele coprii cop rii con una coperta coper ta di flanella bianca: il numero numer o otto ott o stampigliato stampigliato u un angolo idicava il reparto Era chiaramente sotto seativo. Diedi una rapida scorsa scorsa alla sua cartella cartella trentanove anni, nubile, tentato suicidio con overdose di farmaci n base a referto medico, era in stato di incoscienza quao un suo vicino di casa laveva portata al'ospedale. Al ronto ronto soccorso si eran er ano o occupa occupati ti di normalizzarle normalizzarle le fun f un-ioni io ni vitali vit ali e adesso ade sso tocca toccava va a m stabilir stabiliree quale qua le dovesse ssere ssere i passo successivo. «Può dirmi il suo nome, per favore? La dona mi guardò per la prima volta. I capeli scuri e carmigiati le circondavano un volto affilato Con un geto ento fece per tirarseli idietro, come se volesse raccolierli, ma poi e braccia le ricaddero fiaccamente sulle gi nocchia Era stremata dalla crisi precedente. «Katherine rispose i un sospiro Le urla di poco prima sembravano avere esaurito tutte e sue energie «evo farle qualche domanda, Katherine. Fece un u n cenno d'assenso. »
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Mi sedett di fronte a lei sulla sedia di metallo accanto al lvandino, l'unico mobile in quella stanzetta quadrata «Poebbe dirmi perché ha cercato dUarsi del male? «È stato un incidente rispose lentamente distogliendo sguardo veva il respiro affannato. La guardai per un po e vidi con chiarezza la battaglia e inuriava dentro di lei ra il desiderio di alleviare il dolre parlando con qualcuno e l'estrema vergogna al pen iero di fr conoscere la propria umiliazione «So che non stato un incidente. So che stanotte ha cer ato di uccidersi e so anche ce c'è quasi riuscita Lunico cidente stato ce il suo vicino l'abbia trovata prima e fosse troppo tardi Non vedo per quale motivo ora ovrebbe aver paura di parlarne Ha avuto la forza di incere la paura della morte: di che cosa può aver paura desso Alzò la testa e mi guardò attenta I suoi occhi erano pie i di dolo dolore re e mi accorsi che ciò che le avevo detto stava lierando qualcosa dento di lei l mio compito successivo arebbe stato quello di gestire questa liberazione «È vero, volevo morire nzi: volio morire Vorrei solo e quest'idea mi fsse venuta prima, cos mi sarei rispariata tutto il tempo che ho sprecato in questa vita inuti e Era più arrabbiata che triste e la sua voce stava salen o di tono So che appena avrò annientato questo corpo nirà tuto, questa tortura smetterà e loro non potranno più farmi iente Non appena sarò uori di qui ce la farò e così cesserà utto Ora aveva ricominciato a gridare e, d'impulso, afferrò la esante imbracatura di pee e la scagliò contro i l muro on tutte le sue forze Quasi immediatamente si spalancò a porta ed entrarono gli auiliari allarmati, pronti a inter enire «È utto a posto dissi con il tono più calmo possibile, ma alla loro espressione espressione mi accorsi accorsi che stavolta stavolta la loro lor o fiducia »
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a mia autorità professionale era in netto svantaggio ri tto ala preoccupazio preoccupazione ne per quella paziente squilibrata tanto quando ripetei a frase si decisero a richiudere la ta, ma i l loro ingesso aveva cal�ato cal�ato Katherine, che re sduta tutta rigida sul lettino, repirando affannosa· te e mordendosi il labbro inferiore (Pe piacere, Katherine, mi racconti: che cosa le dicono •e voci che sente? Mi fissò sbalordita. Come fa a saperlo? saperlo ? Non l'ho detto a nessuno Non No n l'ho i accontato a nessuno, è impossibile che che lei sappia del del • • voci oci ((a solo una supposizione. Non cera motivo di dirle era stato il suo stesso modo di esprimersi a farmeo ca Per un momento rimase bloccata dala necessità di ver v er scegliere un'altra un'altra volta. volta. Era evidente che era indeci 1 1 ta o scoppiae in acrime e raccontarmi i suoi incubi tt d'un fiato e labbandonarsi a un'esposione incon ata per non affrontare i suoi veri sentimenti Questa ta oteva diventare violenta e dovevo intervenire pri che il suo stato confusionale pendesse una piega peri a «Fa bene parlarne Lei non ha mai tentato di uccidersi ia, perciò adesso è giusto provare a pararne Soprat ttç perché so già ch_e quele voci esistono. cominciò < una bambina. E piccola, molto piccola cominciò J iange iange sempre, continuamente, disperatamente, da qual· qual · parte del mio cervelo. Non riesco a vederla, ma sento c'è, e ogni volta che cerco di avvicinarmi per abbraca, per proteggerla, lei mi caccia via e mi urla contro È tutta colpa tua! È tutta colpa tua!" Grida, grida e non co a farla smettere Mntre parlava, Katherine aveva il respiro affannoso e I acime le solcavano i l viso Procedendo nel racconto, lava sempre più velocemente; la voce si fece pi sottile concitata e acuta e si s i trasformò in un amento infantile »
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finché anche il suo viso divenne quello di una bambina, una bambina smarrita, arrabbiata, spaventata che stringe va i pugni pronta a colpire chiunque si fosse avvicinato. Katherine, sono felice che abbia dciso di parlae, ma prima di andare avanti dovrei completare la sua cartella Potrebbe dirmi dove abita, abita, per pe r piacere?» piacere ?» Non avevo alcuna intenzione di permetterle di conti nuare questa esperienza di dissociazione Si interppe di colpo e poi, con voce diversa, diversa, mi comu nicò il suo indirizzo, nel tono meccanico che avrebbe usa to in qualunque ltra situazione formale Sapevo che si stava stancando e decisi di inteompere inteompere il colloquio il pri ma possibile, soprattutto perché avevo già capito che lei rappresentava un un pericolo per se stessa e ormai orma i avevo tut ti i dati necessari per trattenerla in ospedale Mancavano solo qualche altra domanda e la prescrione di qualcosa che le assicurasse un sono ristoratore e senza incubi La scelta della terapia spettava ai medici che sarebbero ai vati il mattino seguente « E cos vuole suicidarsi suicidarsi perché perché questa voce le dice che colpevole di qualcosa?» chiesi Annuì «E se la lasciassi andare, lei porterebbe a termine il suo piano?» Il suo assenso sienzioso era sufficiente dal punto di vista vista formale per considerare concluso il colloquio e r digere la mia perizia Non era necessario approfndire la natura delle esp rienze traumatiche che l'avevano portata a soffrire di de pressione e allucinazioni; allucinazioni ; il quadro quadro era chiaro e il genere di intervento richiesto inequivocabile: dovevo solo comuni carle la mia decisione e toare a qualche altra ora di merita to riposo prima del tuo della mattina. Eppure nonostante l'evidente beneficio bene ficio che avrei tratto da qualche ora di sonno in più, con mia stessa soresa soresa scoprii di non avere alcuna fretta di concludere e continuai a parlare con Katherine come se s e stessi aspettando che venisse a galla qualcos'altro qualcos'altro 16
La spiegazione che diedi a me stessa fu che alzami e damene saebbe stato in un ceto senso disonesto da te mia, come se l'aessi spinta con l'inganno a confi ami qualcosa di intimo al solo scopo di giustificae la ia decisione di un icoeo coatto Al momento la spieione ea cedibile e l'accettai come l'unica possibile. «E peché cede di essee daveo colpeole di qualco?) domandai, senza sapee doe andao a paae. «Peché la bambina ha agione. E stata colpa mia Tutta ola mia. Sono io l'unica colpeole di quella cosa (Qual è quella cosa"? Ktheine tonò a guadami come pe capie se dave olessi sapelo Rimase in silenzio pe un po', poi coinciò a palae, questa olta con gande lentezza, sce liendo con cua le parole, e ascoltandole lei stessa come fsse la pima volta che le ponunciava Sa, dottoessa, mi egogno tantissimo a palae Non nepue da che ate cominciae, non aeo mai po ato a accontalo E così umiJiante, così btto Facea ndolae il copo aanti e indieto, itmicamente, come atteso quel movimento cecasse la spinta necessaia continuae il cconto Non la inteupi più, omai 1eo già di che cosa aebbe palato, e aspettao che lei ilmente tisse fuoi la sua stoia. «Sono stata iolentata. Aeo cinque anni quando è ccesso Lui ea mio zio, il atello di mia made. ea idici anni, e io appena cinque Mi potò nella gotta icino a casa e lo fece. Mi ece un male temendo, non iu!i a camminae pe gioni S che ancoa adesso sento n doloe fotissimo? H un'anca lussata e spesso devo icoee agli antidoloifici Aevo solo cinque anni, ma ido ogni singolo paticolae come se osse successo iei
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oso eanche chiudere gli occhi, per i terrore di vedere i dettag1i di quel giorno, di rivdere la sa faccia sopra di me Avevo solo cique anni, dottoressa. Piangeva sommessamete Ttta la rabbia di prma, sca trita soprattutto dallo sfrzo di scacciare quèlla storia dai suoi pensieri, era svanita Piageva a dirotto e rigra ziò quando le porsi un fazzoletto di carta
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udai negli occhi e tutt i miei dubbi svaniono, ma con )si svn anche la mia calma. l di là di quel ossoe pie di lacime, al di là dell'iide scua, al di là della pupilla nra e dilatata, nel fondo dei suoi occhi é ea una bambina i cinque anni, smait, che stava· in ginocchio pe tea n le gambe nude, devastata dal doloe e dalla conusio n pe ciò che il suo copo aveva appena subìto E no � e r nessuno l vicino che potesse salvala da quella offesa a solo quella minacciosa figua maschile sopa di lei Mi itassi, ipesi le cate, facendo finta di leggele, nando a quante volte e fino a quale punto la mia po sione avesse messo alla pova la mia esistenza Avevo tto lo stesso pensieo il mattino pecedente, icoveando pziente nel mio epato. Ea uno schizofenico, molto nosciuto in ospedale, un ex atista, un uomo gentile, n lligente, che stava a poco a poco soccombendo alla foza itruttice del suo male Questa volta ea aivato con intomi nuovi: ea stato femato dalla polizia sui binai lla feovia ment camminava veso un teno in cosa conoscevo bene In ufficio avevo anche un suo quado, eguito con gande padronanz tecnica, molti anni ad itro, duante una delle sue pime degenze in ospedale «Sa, dottoessa, il caso di oggi contempla me stesso con il mondo Ecco come mi sento ed ecco come pocedeò oa in avanti» aveva dichiaato. «Signo Lavov, mi semba che in passato noi due ci sia sempe intesi bene, e vorei povae a capila anche uesta volta Può aiutami e spiegami che cosa aveva in nte di e camminando veso il teno?» «Vede, c'è un enigma che devo assolutamente isolvee Ngli ultmi cinque anni non sono iuscito a identificae con ttezza quale genee di espeienza stia vivendo Penso di re ancoa vivo, ma cè la stessa pobabilità che pe tutto usto tempo io sia stato moto e sia sempliemente ima bloccato qui, ta la mote e qualcos'alto E molto poba le che tutte le mie attuali espeiee siano una specie di il 1•
usione che mi è stata imposta come un test. Anche se non so di ch genere di test si tratti «Aora che cosa stava cercando di ottenere andando incontro a treno? «Se i treno mi avesse attraversato senza conseguenze, avrei avuto a prova inconfutabie che ero già morto; se mi avesse ucciso, avrei saputo che prima ero vivo Serviva a re chiarezza nella mia mente Per dare a me stessa i tempo di pensare se questa bizarra spiegazione potesse essere classificata come un raro caso di deirio depressivo, noo come sindrome di Cotard, mi imitai a dire (Ma ei vivo, signor Lavrv Mi creda, ei è vivo ed un ftto ovvio)
In effetti la sua domanda interruppe i miei sforzi diagnostici e mi portò a prestargli più attenzione. Non sapevo che cosa rispondere Guardò verso la pate su cui era appeso il suo quadro e rimase a issaro per un po' o o trovavo belissimo: sotto un cieo vasto e di un bu intenso si stendevano placide coline verdeggianti che sfumavano delicatamente a'orizzonte. l paesaggio aveva quacosa di surrae, di immateriae Le uniche tracce di vita umana erano fie di paia di scarperese con estremo reaismo, con una tecnica quasi fotografica disposte sula cima dee coline Cerano scarpe di ogni tipo, foggia, dimnsione e coore Certamente prima di dipingero i signor Lavrov aveva compiuto un'accurata ricerca sua storia dele cazature. l titoo delopera era Senlime,t represi e mi era piaciuto da subito. «Vede, dottoresa, probabimente per ei è ovvio che il mio quadro abbia un significato simboico moto profon do Sono sicuro che lei ha parato con qualcuno di come trovava interessante i fatto che io avessi rappresentato i sentimenti represi attraverso 'assenza de corpo Aveva ragione. Avevo avuto una discussione de genere in almeno un paio di occasioni con acun coleghi »
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«E per lei è piuttosto ovvio Ma non è affatto quello ce vlvo rappresentare Io o dipinto la gavità. Ho rappreSntato il peso ce il nostro corpo avverte sempre e ce, in ltà, limita nostri sentimenti Penavo a un'esperienza i assenza di gravità, che ci viene impedita dalla nostra nsità «Dunque, per tornare al nostro argomento, ce cosa c'è Ji così ovvio nel mio essere vivo? E nel fatto ce tutte le se e le persone ce mi circondano siano reali e non illuie? Riuscirebbe a dimostrarmelo?)) mi chiese con un'e pessione carica di aspettativa mentre si massaggiava le •mpie Per un momento la mia lucidità venne messa seriament in crisi da questa domanda sincera e diretta In qualce do la mia percezione del mondo solida e strutturata, h si fondava sulle cose in sé, per un istante rimase priva i un punto di riferimento oggettivo e mi sentii indebolita, bbiosa, come svuotata e spaventosamente vulnerabile «a depressione è la causa scatenante fu qusto il pen iro slvifico ce mi rimise in connessione con la perce 1ine ordinaria delle cose «e idee nicilistiche sono un ftto secondario erciò comincerò con un antidepressi v un neurolettico e vedremo per qualce giorno come v pensai tra me e me. Ma quando il signor Lavrov lasciò il mio studio non riucii a smettere di pensare alle prove di resistenza cui ero ttoposta in colloqui clinici di quel genere n quel caso si a trattato più ce altro di una prova di natura intellettale, dato ce era il pensiero di avrov a essere distorto Nel frattempo la bambina di Katerine mi stava colpen emotivamente, mettendo a dura prova il mio distacco ofessionale. Mi rivolsi a lei e proseguii: «Ma perché cre di essere colpevole di ciò ce è successo?. Esitò per un attimo, ma poi riprse a parlare a ota lira, quasi tutto dun fiato «o sono colpevole e la colpa è ia percé gli o permesso di farlo. Lui era lunico del 21
uartiere ad aere una bicicletta e io gliela inidiao tan issimo: non ero mai andata in bicicletta e i miei non a ano mai potuto comprarmene una. Gli chiesi di farmela rovare almeno una volta dopotutto era mio zi Disse he mi avrebbe prestato la bici soltanto a patto che cess uella cosa con lui Non aveo la minima idea di quale co a volesse fare ma accettai e lo seguii alla gotta U ste la sua giacca per terra mi tolse le mutandine e mi ece uella cosa Sentii un dolore fortissimo ma più orte anco a del dolore fu la vergogna sapevo di aver atto qualcosa i terribile Non dissi una parola Mi mise in sella alla bic letta e mi riaccompagnò a casa. Ricordo ancora con dolo e qull bici. No sono più salita su una bicicletta e non o mai raccontato niente a nessuno. Si interppe per un omento. Capii che avea bisogno di die qualcos'al «Ani una volta lho raccontato A mio marito Eraa o sposati da sei mesi e aeo appena cominciato a senirmi al sicuro e a non provare dolore durante rapport essuali Gli raccontai la mia storia Non so neppu io che osa mi aspttassi da lui ma la sua eazione u peggiore di gni possibile previsione mi trascinò per i capelli in came a da letto e poi mi iolentò e mentre lo facea mi dicea ra così che ti sentivi allora? È stata più o meno cos la ua prima volta?" Restai in ospedale per due settimane er una sindrome scatenata dal dolore Da quel giorno on lo riidi più abbiamo divoriato. Poi l doloe ritornò da allora non mi ha più abbandonato Per quale moto ovrei continuare a vivere, dottoressa?» «Katherine, dovrà restare in ospedale Non posso la ciarla andare a casa. l medico che errà domattina to erà il modo migliore per aiutarla Sembrava ancora più spaventata 1 Non voglio restare qui Voglio arla finita Non può ob ligarmi a restare contro la mia olontà «Certo che posso. E lo farò. E un giorno mi ringazier er questo »
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Lasciai lmbulatorio e andi nello stuio del meico pronto soccorso per stendere la perizia poi la conse�ni al medico di guardi Ricoverala quando i suoi valori linici saranno stabi iti on ebbi bisogno di re di corsa il tragitto per tornare mio reparto La mors del fredo era niente rispetto al· nda di emozioni che mi stava investeno: Katherine v un disperato bisogno di aiuto lo sentivo nel profon· d mio essere Cercava aiuto con mezzi semplici e io •ideravo aiutarla era un'altra delle tante vittime i si ioni simili Avevo gi sentito storie come quella av i visto volti come suo distorti dalla sofferenza e Vri tnto voluto aiutarla come avevo gi tentato di fare r molte altre donne prima di lei Ma come era accauto ssato il muro dellimpotenza mi sbarrava la strada i ntivo inerme di fronte all'abisso da cui nasceva la disperazione Un pozzo senza fono un olore che n laveva mai abbandonta Lei non aveva mai cono to altro e io dove potevo trovare la forza e la capacità wr frla rislire da quell'bisso? Non troavo risposta c'era qualcos'altro che mi tormentava, qulcosa che dv oltre la mia solidariet nei confronti i Katherine ipercorevo lentmente l entiero innvato e sentivo rcre dentro di me un senso di insoddisfazione e di an ! Aituata all'introspezione sapevo che ietro l'ansia si a qualcosa che tentavo i afferrare ma che era to rnde e pericoloso qualcosa che si sottraeva alla pre dlla mia consapevolezza Perciò la mia mente lo actonava passivamente, senza avventurarsi a scoprie la 1ice dell'inquietudine e del disagio, come se sentissi era meglio non tentare E così non insistetti almeno r il momento. mminavo su quel percorso nevoso in Siberia sena re che lontano nell'Uzbekistan nel cuore ell'Asia tto le mura di Samrcanda alcune persone si erano ri »
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nite e avevano deciso di agire Quella notte mentre atta· versavo i vari edifici ospedairi non potevo assolutamen te sapere che di lì a poco, inaspettatamente e senza essern onsapevol, avrei partecipato alla realizzaione dl loro rogtto e ch le mi ansie e le mi paure sarebbero state l ropulsore per raggiungere luoghi di cui ignoravo perfino 'esistenza.
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ome sempre dopo una notte di guardia il sonno interrotto mi portò più stanchezza che riposo e le ore del giorno mi parvero troppo lunghe quasi interinabili Ma alla fine anche quelle ore infinite passarono. Presi dall'aradio il cappotto e mentre lo indossavo pronta a uscire, ripassai entalmente le varie prescrizioni lasciate per pazienti: prima d andarmene volevo essere sicura che fosse tutto a posto e che non avessi dimenticato niente di importante Presi la borsa a quando stavo per andare si spalancò la porta ed entrò una ragaz sorridente e baldanzosa che quasi mi spinse indietro come se non avesse alcun dubbio che sarei stata felice di vederla Non ricordavo chi fosse Aveva unaria molto sicura di sé e mi salutò come se fossimo vecchie amiche ragione per cui mi senti davvero sciocca a non riuscire a riconoscerla «Ciao! Sono Masha» disse con una voce calda e el< diosa La ia espressione confusa la fece sorridere «Sono Masha ripeté sottolineando il nome come se questo dovesse significare qualcosa di speciale per me «Ti ricordi di e vero? u sei Olga no? Non ci siamo ancora presentate ufficialente l fatto che non fosse sicura di chi fossi e qualcosa nella r
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a ltima ras accsro una luc nlla mia mmoria alimprovviso qulJa igura, la carnagion rosata, i jans atillati, l'nrgia manata dalla sua prsona: tutto si connsò in un otogramma la riconobbi Ero così lic rprsa di vdrla nl mio studio ch gttai pr trra la orsa , snza nppur toglirmi il cappotto, mi sdtti lla mia sdia prrita l dissi con clor: «Sono molto ntnta di conoscrti "uicialmnt" Masha Grazi pr ssr vnuta Ch cosa posso ar pr t? Si accomodò di ront a m prs una sigartta dalla orsa e si gurdò intoo in crca di un posacnr. Lo � e con tal disinvoltura naturalzza ch non dissi nint rstai a ossrvarla ricordando ogni particolar di quano l'avvo vista la pria volta »
Una nott squillò i tlno di casa mia Era molto tardi uindi pnsai si trattass di una tlonata di mrgnza, a una voc maschil diss in tono brusco, snza presntari né scusarsi pr lorario «Voglio parlr con Olga È li? «S Chi parla? Stavo crcando di capire a chi appart ss qusta voc ruca e chi potss tlfonarmi nl cuoe dlla nott, ma l suono non assomigliava a nssuno ch noscssi Prosguì con lo stsso tono sgarbato arrogant, com e non mi avss nppur sntito «Mi hanno dtto ch li è una ragazza molto intrssan t, ch si occupa di cos molto intrssanti «Dipnd da quali cos li considra intrssanti Mi embra c pr altri asptti abbiamo gusti divrsi «Oh, mi dispic Non mi sono scusato pr avrla chaata così tardi non mi sono nppur prsntato Mi iamo Smirnov ho avuto il suo numro di tlono da na prsona ch lavora con li i c il nom di un col lga dll'ospdal imprcai silnziosamnt contro un dico ch dà in giro l numro di tlono altrui snza idr il prmsso »
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Come posso aiurla, signor Smirnov? Sempre ammes che possa La sua repenina mamorfosi in un pere niluomo non mi convinceva Avevo ancora nelle cchie il ono aspro e sgarbao e il io corpo era invesi un moo di sizza Ci occupiamo di ricerca psicologica in cià, ho pensao porebbe ineressarle frc visia Viviamo nello sesso o e sono convino che ue le persone che conano dobbero conoscersi e collaborare Il suo ono adulaorio non ece che accrescere la mia irr1one invece di placarla. Ecco il classico ipo che pensa che la sua inelligenza gli il dirio di detar legge «Convinzione erraa, signor mrnov gli risposi ra me e me Coninò a parlare Mi disse del suo laboraorio e della ·rca che il suo gruppo porava avani lo lo ascolavo "nza roppa aenzione perché in realà ero concenraa I tenaivo di inquadrarlo Cera qualcosalro in que!uomo qualcosa che mi impediva di classiicarlo semplimene come uno dei ani burocrai avidi di poere, dei i pseudoscienziai che occupavano i laboraori inan t dal governo, cenri in cui enavano di sondare la rondià della psiche umana al solo scopo di compiace loro padroni, spesso ancora più ambiziosi di loro Era impossibile non percepre il senso di indipendena he emanava da lui. La sua voce roca e profonda era sena da un'inensa consapevolezza Avverivo una forza ncredibile denro di lui, e quesa sensazione si mescolava un senso di pericolo reale: una combinazione srana e ac tivane «Be, signor Smio, m ha convino: lei è un uomo mol ineressane, che si occupa di cose molo ineressan Scoppiò a ridere. «Vede che abbiamo già qualcosa in comune? Le do l io indirizzo, che è lo sesso per casa e laboraorio i ò i nome della via e mi disse quale auobus dovevo »
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predere per arrivarci. o trascrissi, irritata co me stessa per il fatto che, dopotutto, stavo eseguedo i suoi ordii «Grazie, ma o credo che avrò tempo di veirla a tro vare entro breve, o posso prometterglielo «È chiaro che o pò, e no deve neppure farlo Sem plicemente saremo felici di vederla. Boanotte Per u po' mi dimeticai di quella misteriosa telefona ta, ma dopo qualche gioro i particolari della conversa zioe mi tornaroo in mene, e mi accorsi che quel ricor do genrava i me un senso di aspettativa Tetai di scac ciare l'ipulso di andare a trovarlo, perché no mi sem brava n approccio razioale, ma la criosità si trasformò rapdaente i asia e senivo che o sarebbe scompar sa finché on ci fossi adata Era come se le sue parole avessero promesso di svelarmi cose che mi riguardavao e che mi era utile ricordare: u compito che avevo rima dato per molo tempo Dopo aver valutato tutti i pro e i cotro, giunsi alla conclusioe che il sigor Smiov do veva essere na persona davvero sraordinaria e che o c'era motivo di no fare la sua conosceza Cos adai al suo laboratorio l poso distava circa mezz'ora di autobus dalla città: Novosibirsk, una delle cità più gradi slla Trasiberia a Alcui la defiivao «il cuore della Siberia», ma i realtà era ua btta metropoli di oltre u milioe e mezzo di abitati, i cui la maggior parte delle persoe cercava di vivere vicio al cetro, lontao dalle zone indstria li. La gete si ritirava elle case di campagna soltato i occasione delle vacanze estive: o avevo mai saputo di qalcno che ci abitasse d'invero Incuriosita, presi l'autobus tenendo i mao l'appunto con le indicazioi che mi aveva dato Co mia grande sorpresa mi u facile trovare il posto. autobus si arrestò davanti a a fermata deserta e immersa ella eve, completamete circodata da u grade bosco Fui l'uica a scedere. Dopo aver percorso qualche centinaio di metri »
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n mezzo agl alti pin, seguendo cn attenzione le stni d Smirnov, vdi una grande casa totalmente diversa lle dacie estive in legno dsseminate n quella zona ra una vecchia casa siberiana, cotruta prma della rivoluzone del 1917, probabilmente verso la fine dell'Ottocento Avevo visto poche case così quelle rmaste nel centr della città erano una srta d eperti archeologic Tutte l altre eran state dstutte per fare posto a edfici a più pn che ospitavano appartament, una delle conquiste del socalsmo Quelle relquie rsalvano all'epoca degl zar, quando l aristocrazia siberiana era abbastanza ricca da ptersi permettere dimore belle, slide e impnent, spesso mpeziosite da raffnati ntagli lgnei a opera d artigiani cli L casa nel bosco era circondata da una mriade d suni, profumi e sugeston che è impossible tovare in città Regnava la pace e il slenzo era nteotto dagl uccell che si cercvno cn i lor richiami; in quel lugo islato la neve era ncora candida e ntatta, mente n città era ormai solo una poltgla scura Camminai lentamente vers la casa, e quando la ragguns ndugiai ancora qualche istante ad ammirarne la bllezza imponente Le paret esterne erano fatte di trnch d querca scuriti dagli nni. Le crnci delle fineste ano decrate da complessi intars e un fil di fumo che sembrava uscito da un lbro di fiabe si nnalzava da un veccho comgnolo pe r dspedersi pigramente tra le alte c me innevate dei sempreverdi. Mi ci vlle un p' per abituarm a quell'atmosfera, cos diversa dall frenesia cittadina Feci un profondo respro e bussa sul portone scuro e pesante, ma m sembrò che i suno vensse assorbito dal legno di quercia, come se fosse toppo debole per essee sentito dall'inteo della casa. «Entr pure, è aperto) m rispose nvece una voce squllante Apr la porta e rimas sulla soglia, titubante: d i fron 2
e a me erano due rampe di scale, una salva al piano su periore e laltra sceneva verso il piano interrato «Venga giù, Olga Sentii la voce di Smiov e scesi le scale chieenomi come acesse a sapere che ero io Quello che creevo osse i piano interrao era in realtà il pianterreno, perché la casa era costita sul ianco della collina e l'ingresso principale portava direttaente al pri mo piano. Inugiai sullultimo scalino prima di poggia il piede sul pavimento di legno ricoperto dai tappeti orientali uomo che stava in piedi al lato opposto della stanza si girò verso di me, ma non riuscii a distngue chiaramen te l suo viso perché aveva una inestra ale spalle ed era controluce Il suo proilo si stagliava contro i vetro e d gnava una figura scura, alta, leggermente incurvata, intensa nella sua immobilità Ma dopo un attimo si mosse in retta verso di me atraversando la stana e tendendomi la mano «Lieto di conoscerla, inalmente Mi porse la destra per aiutarmi a are l'ultimo gradino senza aspettare che gliela stringessi Rimasi ea ancora un istante e tornai a guarare quella strana stana Era un a mpio soggiorno, in cui campeggiava un'alta libreria di qurcia che aivava ino al sofitto e addiritura si incurvava per seguire gli angoli delle pareti creando l'eetto di uno spazio cicolar Davant a una sta a legna, u'anica sedia a dondolo vuota rivestita d i cachemire marrone scuro ondeggiava come se qualcuno vi osse rimasto seduto ino a un istante prima Tre porte identiche e chiuse portavano orse ad altre stanze Gli altri due mobili presen nella sala erano un tavolino davant alla finesra, su cui c'era una pia d i docuenti e una sedia i plastica ì vicino a bizzarra combinazione di questi element creava un eetto di conusione. I lussuosi e rainat tappeti oentali, i manoscritti antichi, a raccolta completa dei classici ssi
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le pile di libri in lingua straniera disposte dietro le vetrinette inducevano a pensare che il padrone di casa osse un persoa molto abbiente Ma lo strato di polvere, le i nestre prive di tendaggi, i pochi mobii, le tracce di carbo ne sul parqet attorno all stu suggerivano una mancan a di cura per quella casa e in qualche modo questo mi lsciò perplessa Presi la mano di Smiov e scesi. Ora il suo volto era di ronte a me e riuscivo a distinguerlo bene: avev unaria orprendentemente amiliare, ero quasi sicura di averlo ià incontrato Aveva un naso pronunciato, occhi scuri llo sguardo penetrnte; le sopracciglia olte e le rughe v�vano qualcosa che me lo rendeva caro Qesta impsione era accresciuta dai suoi modi gentli e dalla sua voce clma e proonda tanto che, a dispetto delle mie perples it iniziali, sentii crescere in me un senso di iducia verso i lui «Gradisce un bicchiere di vino? mi propose con tono entile In Ru$ia non era labitudine di orire vino gli ospit, e non in occsione del pranzo o dell cena «No, grazie risposi, mente sentivo che quell'oerta mi aveva atto alzare nuovamente la grdia «Lei crede che io sia una persona ambgua vero? «Lo è? «Forse lo sono, ma non adesso Voglio arle buona im ressione, e ho validi motivi «Questa è già di per sé una dichiarazione ambigua» commentai «S orse s replicò con una piccola rsat E mi accorsi che il suo sorrso era bastato a ar svanire di uovo il mio disagio «Voei mosarle il mio ufcio prima di rle are i gro del centro di ricerca Aprì una delle tre porte ed entrammo in una stanzetta sea inestre, iluminata da una lampada appesa al soit e
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to Cera una scrivania ricopert di carte e di alcuni dia grammi otocopiati Sul muro dietro alla scrivania c'era u grande quadro a olio che raigurava un nudo di donna sedut su una sedia Quella igura dipinta mi guardava come se conoscesse benissimo leetto sconvolgente ce stava avendo su di me «È mia moglie disse Smiov distrattamente «Tra poco ci porterà un po' di tè La donna del ritratto era di una bellezz quasi inaturle i suo corpo aveva proporzioni perette, i cplli olti e scuri le ricadevano morbidamente sulle spalle bianche e negli occi risplendeva la consape volezz di essere bellissim Fissato sopra il quadro era un nasto bianco ce eca va in cratteri rossi la scritta O OUNI Quel carti glio era strano quanto il ritratto <Eccola dsse Smiov mentre la porta sul lato opposto della stanza si apriva e una donna entrava portando u vssoio dargento con una teiera e due tazze «L presento mia moglie Anastasia. Appoggiò con delicatezza l vassoio sul tavolo e mi tese la piccola mano Ero stupeatta Mi ci volle qu�lce secon do prima di ricambiare la sua stretta La donna che avevo di ronte non aveva niete a ce vedere con la solgorate bellezza ce ci guardava dal quadro. Era la classica casalinga ussa di mezzetà piccola grassottella con i capel grigi e in disordine senz un ilo di tcco e con u paio di occhiali su un viso isigniicante Le stinsi la mano e nonostante cecassi di essere gentile no riuscivo a impe dire al mio sguardo di correre da lei al ritratto. Anastasia se ne accorse e poicé a quanto pareva no ero la prima a mostrami scocertata da quella discrepanza si mise a dere e mi disse dolcemente: «È vero Sono proprio io. Ed è vero ce tutto comunica La comunicazione è magia. Questo è un ritratto davvero magico» Si ermò un momento e prima di lasciare la staza disse «o so trasformarm> »
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Se ne andò, lasciandomi con suo marito, che non tentò ppure di nascondere i piacere che l mia conusione gli citava Presi una tazza dal vassoio, più che altro per ricompori e per renare il violento desiderio di scoprire se questa trana scena avesse un particolare significato «Lasci che le dica una cosa disse Smiov sporgendosi ltre la scrivania e guardandomi con aria seria e vagament minacciosa I tè era troppo caldo, perciò lo sorseggiai molto lentaente in attesa che proseguisse <(Ciò che abbiamo davvero in comune .» Fece una pausa continuando a fissarmi negli occhi; limbrazzo che poco rma mi era sembrato di provare non era che una pallida itazione di quello che sentivo adesso Ma non avevo al cna intenzione di perdere la calma, perciò presi un altro orso di tè e non dissi niente.
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«Le piacciono gli sogan, veo?» dissi, endendomi cont di essere molo più prona a guastare a conversazione ce a sosenerla, e cieendomi inolre che cosa ci fcessi i qul poso assuro e perché diavoo ci ossi andaa «La mene ha diverse orme di espressione e vo ce gi slogan siano al tempo sesso espressivi e incisiv. Poi di sorpresa, mi chiese: «Ora vuoe che e mostri il resto?» Posai elicaamene la tazza di porce1ana cinese su vassio agnto e in silenzio seguii Smiov, ce aprì la porta l salone sna neppure armi modo di rispondere La casa a sruuraa in moo strano la grande saa smbava ar accsso a are sanze più piccole non col lae ra loro Le due porte uguai a quela dellufficio eo ancora ciuse Smiov si fermò in mezzo aa stanz e mi guarò ammiccando di nuovo con espressione di vria «Allora, quale di quese porte vuoe aprire per prima?» I quel momento capii per quale moivo il suo compormeno mi irriava anto: aveva colto perfeamente come ao disinivo e mio caratere il mio bisogno di liberà e di indipendena E lo usava a suo vantaggio s�nza la siarmi scla, sfrutano queste mie carateristice pe rmi seguire le sue regole «È lei il parone i casa, signor Smirnov, io sono un'o ie, quini accia sraa Sis com s osse a sola risposta ce si sarebbe apetao a me e opo aver ato fina di indugiare per un omeno si avviò vrso a porta alla desra di quela de lfficio Dove ammettere ce i suoi meodi unzionavano percé, menre lo seuivo olre la pora, provavo una certa criosi, molo più intensa i quela che avri provao in ua semplice visia al suo laboraorio In quache modo a riuscio a colpirmi Quano enrò nellaltra sana, i suoi moyimeni cambiarono, gesi sembrarono assumere un rimo iverso e )
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rino la sua statur sembrò modificarsi Ora camminava i in punta di piedi, tentndo di are meno rumore bile e di procedere con la massima cautela o seguii e mi trovai in una specie di çmera oscura A iio, non riuscii a vedere niente ma, appena i miei oci si uono abituti, potei distinguere una stanza spazio ° oltanto un po' più piccola della prima sala Er difficil dire se ci fossero inestre perché le pareti o rivestite di uno speso sto di velluto nero ella si fronteggiavano due grandi specci appesi a due ti opposte che rilettevano la luce bluasa di due pic lampade a stelo Nel punto in cui i due fasci di luce si incontravano vidi u esanti sedie di legno poste una di onte all'altra, co se due persone ci si dovessero sedere per discute un 1romento importante; poi vidi qualcosa di molto più in itante tra le sedie era sospeso il corpo di una donna uca era appogiata su un cuscino posto sulla sedia di kstra e i piedi erano sullaltra sedia. Il resto del corpo mbrava ·uttuae nello spazio, rigido e senza peso. Sebbene avessi assistito spettacoli di ipnotizzatori che vano trucchi ben più oisticati, la scena mi ece un'imrssione molto spiacevole. La ragazza era bella e molto iovane, forse non ncora ventenne: il viso e il copo pos "Cdvano quella bellezza luminosa e lorida ce appartie lle ragazze di campagna, cresciute a contatto con la tura e lontane dalle soisticazioni della vita cittadina veva zigomi larghi, un naso pronunciato, labbra ben dignate, sopracciglia marcate e scure sopra gli occhi chiusi un olta massa di capelli lunghi e neri che le incorniciav il volto Era vestita in modo sportivo una maglietta rosa e un aio di jans attillati che aderivano al corpo ben ftto l uo sonno sembrava tranquillo e sano, come se stesse dor endo comoQa e rilassata nel sofce letto di casa Mi ece ensae all'eoina di una favola ussa che era stata ipn 35
tizzata e pagiata da uno stregone mavagio e poi nascosta ne suo castelo desoato e freddo per quache fine crudee e misterioso Quasi a confermare la mia impressione, Smirnov si vvicin e si protese verso di ei per osservara attentamente e coglierne l più piccolo cambiamento Poi si ritrasse, tranquilizzato nel vedere che era calma e immobile, e che lincantesimo non era stato spezzato dal no stro arrivo. Avanzi di quche passo e a gurdai più da vicino Quando o feci, Smirnov si avvicin di nuovo e le sfiorò con deicatezza un piccoo neo a cent della guancia sini str Il suo tocco era lieve, ma mi sembrò quasi che stesse toccando oltre la superfici dell pele come se il suo indi ce fosse arrivato a sfiorare i muscoi facciali più profondi Questa era magia. Esercit una pressione più forte sul viso dela ragazza e lei reagì facendo un profondo respiro e trttenendo il fiato per quache istante prima d i riprendere il lento ritmo del sonno. Rassicuratosi e vedendo che tutto procedeva come pre visto, Smirnov mi fece capire a gesti che ora potevamo passare alatra stanza, superando a porta che stava sul ato opposto a quelo da cui eravmo entrati. Non avevo avuto modo di guardare la ragazza a ungo ma, magrado i suo ininterrotto stato di incoscienza e i sonno profondo, per quache ragione avevo a netta sensazione che avesse percepito il nostro arrivo e soprattutto a mia presenza, come se avesse sentito che cera una perso na nuova: un estraneo, diverso da Smio, il maestro che ei era in grado di riconoscere attraverso il corpo Prima di uscire vidi che in un angolo della stanza, dietro e due sedie e a ragazza che dormiva, cera un pia noforte e mi chiesi se venisse suonato per puro diletto o se servisse a favorire 'ipnosi nelle persone che arrivavano qui e si stendevano tra e due sedie Una vota asciata la stanza, andatura di Smirnov cam bi di nuovo e riprese il soito passo rilassato e disinvolto. 3
a sua cautela nel muoversi nella stanza in cui si trovava ragazza pnotizzata e tutte le sfumature del suo comrtamento dmostravano in modo eclatante quanto fosro mportanti per lui quella ragazza e le sue condizioni, uanto gl premesse che tutto fosse sotto controllo Mentre l guardava e osservava i lievi cambament che soltanto lu poteva interpretare, s era quas dimenticato della ma resenza: la sua concentrazone era assoluta Doveva essere qualcosa che gli stava molto a cuore, n cu aveva nvetto parecchie energie, qalcosa da cui era quas dipen ente Ovviamente mi chiesi perché fosse cos importante, ma non riuscii a darmi una risposta. Entrammo n una stanza che finalmente corrispondeva alla descrizione che Smiov mi aveva fatto all'inizio ra un vero laboratorio con tre tavol d plastca chiara allneati lungo la parete; su ciascuno d essi cera un grande monitor che lampeggava ritmicamente. Nella stanza non cera nessuno, ma l sottiJe ronzio dei computer accesi e loro schermi azzurrognoli davano limpressione che fossero dotati i vita propria e che conoscessro gà l loro mestere senza bsogno di interferenze umane Numerosi cavi elettric collegavano computer tra loro e a sensor metallc dispost sul tavolo Lnsieme m rcordava un laboratorio per elettroencefalogrammi, anche se pù avanzato di quell che conoscevo A confermare que1impressione notai uno stretto lettno nero evdntemente, almeno una volta ogn tanto, l lavoro portato avant lì dentro prevedeva che le persone ci si stendessro sopra «È l mio orgoglo commentò Smrnov ndcandomi la fla di compute «O l risultato d una vta, se prefrisce. Forse le potrebbe interssare saperne di più su questo programma Per chi svolge la sua prfessone e » fece una pausa prma di prosguire «e ha una personalità come la sua dovrebbe risultare molto intressante S avvcnò a un computer sul cu schermo s stagava una forma oblunga »
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«Qi mappiamo il cervello, nella speranza di mappae a mente mente continò. <Registriamo i segnali dell'attività ceebrale il progrmma poi li analizza e mostra le interconessioni cerebrali all'opera all'opera Stimo cercando cercando di individa indivi da e i pnto focale della coscienz, la sde dell'attenzione er così così dire Crediamo che, na volta individato indivi dato esto, e nostre possibilità saranno pressoché illimitate Gardai sllo schermo: dentro l'ovale perfetto alcne telline plsavano; si trasormavno a intermittenza da nti in stelle e poi tornavano all all orma orma originari origi naria a Qelli che sta vedendo sono i pnti di coscienz regitrati prima. Il progrmma li ha anlizzati e salvati: è l'atività cerebrale della ragazza che ha visto nell'altra stanza. stanza. i chiama chiama Masa. Mas a. Ha lavorato lavorato q qii n n po' di tempo fa spimentndo imentndo na na situazione situazione prticolare Non è afascinante edere come la tecnologia riesca a raccogliere le nostre sperienze, conservando la condizione di Masha, mentr ei adesso sta già vivendo n'esperienz completamente iversa? Trovo che sia stmolante qasi come trascendee tempo tempo.. E non è che l'iniz l'i nizio io di ciò che abbiamo abbiamo in mente. mente. a gardi il monitor, Olga non nota niente di strano? Gardai lo schermo: aveva n'aria poco familiare, ma on riscivo a notae nota e niente di partico particolare lare «No, niente. «Sicra? Gardi meglio «Senta, signor Smirnov, perché non mi dice semplice ente a che cosa si sta riferendo? Ci farbbe risparmiare empo, così non n on avremmo avremmo bisogno di trascenderlo trascenderlo Rise piano e mi gardò con n'espressione affettosa, ome se fossi na n a parente perdta perdta molto tempo tempo prima e fi almente ritrovata «Perché così non sarebbe divertente erchi di d i arrivarci da sola11 disse con voce gentile Non era n mtamento di tono eclatante, eppre mi olpì. Sentii salire dentro di di me n'ond calda cald a di criosità ome se la sa voce, sottilmente sadente, promettesse di velarmi acosa di segreto e mportante »
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Vd, Vd, Olga, ci toviamo di font al più grand mistro l nosta sistnza: la nosta prodigiosa soggttivit, il o o io smpr smp r sfuggnt sfuggnt,, ch ch è smpr smpr con noi ma ch mai stato davvro capito Facci_amo grandi sforzi dscrivr la prsona l su divrs dinamich, ma 1 rsona e il suo io non sono la stssa cosa, anch s a lt siamo siamo indotti indotti a pnsarlo Sono fnomni qualitativa nt diffrnti. Fc una brv pausa poi prosgu più •tamnt: •ta mnt: La prsona, il olo ch svolgiamo, è una nu \la \la anch anch piuttosto piccola, nonostant ci sforziamo di �fiarla; qusta nuvola vola su qulla vasta trra ch iami iamiamo amo la mnt m nt dll'h dll'homo omo sapins sapins Su qusta ta t a ci no prati prati fioriti, forst oscur, dsrti, montagn un clo lago Co C o n il mio mi o programm programmaa io crco di mappar mappar il rrtorio» Mntr parlava il suo sguardo continuava a ar lo schrmo schrmo Imparar a disprdr la nuvola vdr ch cosa e . Ecco ch cosa rgistiamo qui Il punto dl vro io, la > dlla dl la coscinza Allo Al lora ra,, non non vd nint nin t di strano? L su arol mi fcro sntir più in sintonia con ul· l schrmo pulsant: ra com s la suprfici luminosa e l spazio in cui scintillavano qull stllin sntissro di rcchiudr dntro di sé l'sprinza di Masha nl monto n to stsso st sso in cui avniv avniva, a, anch s li non non ra lì Fui prsa da un snso di mistro d bbi immdiata nt l'intuizion di ciò ch Smirnov stava crcando di rmi r mi capi capie e «Sono tant Ci sono tant stll sullo schmo mnte asha sta facndo una singola sprinza È qusto ch int intnd nd? ? Esist E sist più di un unico uni co io: siston sistonoo divrsi divr si punti di soggttività C l'ha fatta» diss, chiaramnt compiaciuto dalla mia risposta Poi commntò Ma non tutt l spnz crano qusto disgno Nssuna dll situazion i cui ci troviamo normalmnt vbb gistata cos Indipndntmnt dalla folla di pnsiri, dubbi, confusion ch »
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un person person può vere, vere, esiste sempre u n centro dominndomin nte che è il punto di ttenzione per quel prticolre momento Quell che Msh st sperimentndo è un vrizione dJl prlisi dl sonno, io l sto iutndo sviluppre un spett del su esperienz normle In questo momento non può muovere muscoli, non può prlre mmgini vivide si ffccino ll su coscienz e lei le vive come se fossero rli, fisicmente presenti in quell stnz e in comuniczione con lei E il progrmm registr l prsenz di molti io. Un cos fntstic . Si entu sismv prlndone Pensi Msh, che si er prestt quellesperimento e non potei non chieder:
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<•o con la testa nella loo diezione e pima di sedes i disse piao: piao: «Quello alla mia siista è Vit Vit uo u o dei ti miglioi opeatoi e l'uomo davti a lui è Phil un sto sto amico ameicao ameicao che è veuto veuto a faci faci visi vi sita ta dall da llaa lfoia)> lfo ia)> I due du e agazzi si assomigliavano assomigliavano ma PhiJ sem va una vesione vesione più giovane di Bad Pitt che taspotaspoto in i n Sibeia Sibeia da ll assolata assolata Ca lif li fonia onia e completamente completamente asato asato avesse ave sse alli all impov mpovvis viso o peso pe so tutto il i l suo fascino t ea la sua vaiate ssa che non aveva mai avuto cino né gliene impotava impotava it it mi guadò pe u istante e mi fe fece ce u impecettil ceno co il capo capo come come pe pe salutami salutami Phil Phi l mi m i soise soise dcatamete ma f subito spito spi to a tonae a l loo disco o dllin dl lincal calzant zantee palantina d i Vic Victo to Phil cecava di sosteee la convesazioe in russo e d lae lae spedit spe ditam amnt ntee pe stae al passo con i l itmo itmo vivace vivac e i it e dimostae di cavasela bene bene con con quell quell lingua taiea; ma poich p oich in ealtà qualche difficoltà difficoltà ce laveva, oveva spess sp esso o inteompesi pe coeggesi coeggesi o pe tovae lta rola Alloa Alloa Olga Olga . Che idea idea si è fatta fatta pe pe il momento?» m omadò Smiov abbassando la testa testa così da potae oi occhi scui allaltzza esatta dei miei Mi guadava za battee ciglio e la sua espessione non lasciava ta!paie il miimo mi imo indizi i ndizio o d i che cosa stess stessee pesado pesado Che idea m i sono fatta fatta di d i che cosa?» cosa?» Della nosta nosta sede, del de l nosto lavo lavoo o del nosto gppo i fatta fatta una qualche opiioe al iguado?» I l too voleva sembae disinvol dis involto to No N o penso di ave visto abbast abbastanza anza pe tae qualche qualc he conclusione Di ceto un posto posto paticolae e l e pesone pesone mbano iteessanti iteessan ti però però o ho la miima ida di d i che osa facciate Mi accosi che Vi Vit t che ch e sedeva a l di là del tavo tavolo lo alla al la iista d i Sminov Sminov mi m i avev av evaa volt volto o ua apida occhiata e apevo che avev avevaa i qualc qu alche he modo affe affea ato to la mia ispo ispo »
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ta Fu una frazione di seondo e poi tornò alla sua anima t disussione on Phl «Facciamo vaie ose» proseguì Smirnov a voce più bas a Aiutiamo la gente a star meglio «Be', sembra interessante E lo stesso lavoro che tento di re io, dunque mi dia come lo fate voi. Fece una breve pausa ssandomi ancora negli occhi e, nhe se apii he quello sguardo avrebbe dovuto metter i a disagio, mi sentii stranamente alma «Ormai credo i essermi abituata al suo stile pensai «Ha visto Masha nell'altra stanza? «Sarebbe stato difiie non notarla «È una ragazza straordinariamente dotata che si saeb e completamente persa senza di noi Con ogni probabi lità adesso sarebbe ubiaca alla stazione, a subie le mole tie di qualhe balordo; magari sarebbe malata, e staebbe ensando a come arla finita se non fosse stato per noi per i sostegno e l'attezione he rieve qui «Dunque, se ho apito bene, stare distesi a due sedie a uno scopo terapeutio? hiesi a Smirnov anche se m isultava molto diffiile crederlo «No, in realtà no rispose, confermando la mia idea Masha sta lavorando per me Sta svolgendo n lavoro artiolare, he può anhe avere qualhe effetto teapeut , ma il suo obiettivo è un altro Intendo dire che per lei tile anche stare semplicemente con noi, ar parte del no ro gppo, ondividere i nostri obiettvi e la nostra visi e E, mi creda, aveva davvero bisogno di garie da utte uelle ciatrici: anhe se erano invisibi, le ricoprivano i po e l'anima Vidi che Vitor mi aveva lanciato unaltra chiata uga e, pur continuando a parlare con Phil Nel momento in i i nostri sguardi si incontrarono riusci a sentie ciò he ava diendo dallalto lato del tavolo <(Hai perettamen te ragione Sono questi il nostro obiettivo e la nosa misione E siamo convti di poter tovae olano colla »
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ratori altrettanto interessati che condividano gli stessi ettivi e le stesse convinzioni e che siano desiderosi di dere i nostri risultati on riuscii a sentire la risposta di Phil perché Smirnov 1veva ricominciato a prlarmi «el complesso l'idea è questa: far stare bene le persone farle guarire cos che possano essere a loro volta d'aiuto sempre più persone Lavoriamo principalmente sulla percezione umana, cerchiamo di decifrare gli schemi geoetrici che la organizzano, per imparare a ottimizzarli; pr rlo ci seiamo di diversi strumenti, sia fisici sia psihici el caso di Masha sto ceando di curare le ferte la ciate dalla sua famiglia Mi ha raccontato cose che non veva mai detto a nessuno, mi ha parlato delle tragedie che ha vissuto, e di cui lei stessa non era consapevole fino quando no è riuscita a tirarle fuori parlandone con me E ora eccola qui: una persona dotata, generosa, soddisfatta e sicura di sé, con un'energia che molti altr si possono soltanto sognare Non è una bella trasformazione? «Spero di s «Ha qualche dubbio? «o, non ho alcun dubbio Mi arrivò all'orecchio di stintamente una risposta piena di entusiasmo di Phil, come se avesse sentito la domanda di Smirno, ma quando mi voltai verso di lui vidi che era ancora immerso nella sua conversazione con Victor «Non ho alcun dubbio ripeté Phil «Lo so . lo so che avete ragione perfettamente ragione Ti chiedo solo perché non fate vedere di più? Perché non mi fai vedere qualcosa in più così che io possa capirvi meglio? La sua voce pareva insicura e il suo sso sembrava stesse decisa mente peggiorando mentr parlava «Perché non mi dice qualcosa di più? chiesi a Smirno «Posso dirle tutto ciò ch desidera sapere Le è già chiaro ciò che vuole davvero saper? «Per esempio, qual è lo scopo di questo posto? È una »
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cs di r? È un centro di ricerc? Oppure sete un ser vizio socile? «Simo contemporneente ttte queste cose. Fcc mo tutto con eficenz. Estò un istnte poi proeguì: «Perché non torn trovrci qulche ltr volt e prov prtecipre qlche nostr inizitiv? Così vedrà d person qunto possimo essere util e unto lei stss potrebbe essere utile lvorndo insieme no» «Grzie, m frncmente questide mi cre un po d dsio Probbilmente tr qulche tempo srò n grdo nche di dirle perché, e mi rendo conto che non è educto dir un person che t invit che l'ide d essere suo ospite ti cre disgo, m qesto è esttmente ciò che pr vo Voglio essere sincer cn le, sgnor Smio. Apprezzo dvveo l su propost e l fatto che m bbi mostrto un piccol prte d ciò ce succede qui, m non credo proprio si possbile che io prtecipi i vostri progetti e l vostro lvoro. «Certe persone hnno pur di gurire Lo s, vero? «Sì, m non è il mio cs. Semplicemente non mi sem br un buon de. E questo è qunto Tr l'ltro non credo di ver bisogno di gurre d molte cose «Ne è propro sicur?» «T sentiri molto pù tuo go con tutto quello che succede qui» disse Vitr, mentre continuv l su converszione. Incredibile: qull frse sembrv perfett per me, eppure qundo mi voli verso Vitr, vidi che er drett Phil. �
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ur su Do non ho pregudiz e sono aperto, ma vo rcate di propnarm la stessa merda che rifutavo n Ca iorna. Il russo d Phil peggiorava d frase n frase fnhé l'ultima affermazone g uscì n mericano <D'accordo, rilssa. Camati" Ora er Smirnov a rvol ers a Ph n perfetto ngese. «L'esperienza qui è fndamentale Lo sa Ha trovato de buon amic in Siberia e fari esattamente il po d perenza che sei venuto a cercre No non vogliamo mporre nente a nessuno Non è ne nostro stle. All'mprovviso mi passò la vogia di proseguire quella conversazone. Sapevo che avrei potuto fare molte altre omande di ordne pratico, m senza acun motvo aparente m sentvo esausta, al punto di non voler rima nere lì nemmeno un minuto di pi Mi era venuta vogla di asciare quella casa l più n fretta possbile Forse Smir ov avverì i mio stato d'anmo e si mise a parlare con sua ogle, che era ancora impegnata ai frnelli Parlavano a vce bassa, ma capii che stavano dicendo qualcosa su me Phl avano discutendo i detagli per un «ospite mpor tne che doveva arrivare que gorno Sava arrivando un qualche punto de'Asa Centrle e Smrnov sem rava molto ecctato all'dea d poterlo fnalmente con cre. A quanto pareva, Smirnov aveva cercato di contattrlo rpetutamente n Uzbekistan senza successo, e alla ne si era rassegnato, ma proprio alora quella persona s ra messa n contatto con lui, proponendogli di venirlo a trovare a Novosibrsk. Evidentemente Smirnov e Anasta i erano convnt che quella visita sarebbe stata un'espe rienza straordnaria \ «Anche se non l'ho mai conosciuto, ho sento grand se su d lu e sul suo gruppo Pare che sa brllante e che i suo lavoro sa guargione alo stato puro Sono certo che farebbe piace ncontrarlo. Smrnov rivolse a me que tultma frase »
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Eppue chissà perché no sopportavo l'idea di resae 45
ncora lì E, per essere precisi, non mi piaceva neppue l ftto di esserci venuta. Avevo come la sensazione che le ie aspetttive fossero state deluse non avevo imparato, é richiamato all memoria niente di particolarmente imortnte. ansi che avevo provato di recente ed er ve uta qui proprio per cercare di individuae la causa sca tte invece di sparire si era fatta più intensa, e dopo l poche ore trascorse in quella casa, lo stesso Smirnov vev perso il su mistero Decisi di andarmene e loo non isistettero per farmi estare Sluti e uscii dalla ucina. Vitr, che aveva finito di arlre con Phil, mi accompagnò alla porta come gli aveva ciesto di re Smio Adesso che non era più in sa pesnza Victor sembrava più rilassato, meno fmale, e ad ir ttura più giovane di quanto mi fosse parso all'inizio. Smbrva un bambinone cresciuto, ancora preso dai suoi iochi infantili nonostante tutti gli avessero dimostrato ce era diventato grande. Non disse niente fino a quando non arrivammo alla orta; ma prima che l'aprissi per andaene, mi pese per n manica e, fissandomi con spontneità adolescenziale, i dsse tutto d'un fiato: Lo sai, Olga, o ti sei accorta, che and fssi il sole per un po' e continui a fissarlo proprio al centro, finché tutto nell ta mente si colora di osso e il disco divent nero, e chiudi gli occhi, l sole comincia a lsre e ad avvicinarsi? E che se esti immobile, perfetta ente immobile, ferm ferm, senti un suono, come di un cncello che si apre e poi cominci a galoppare in sella a n cvallo sulla superficie del sole e riesci ad attraversarla in lngo e in largo come più ti piace? «M che cosa fa, li droga questi ragazzi?» dissi ta me e e mentre mi allontanavo dalla casa senza rispondee alla strana domanda di Vitr Quel pensiero mi fece venire in mente Masha, l suo cor p rigd e indifeso, sospeso tra due sedie Era come se la cnoscessi, nche se ero sicur di non averla mai vista pri 46
provavo uno strano senso di colpa per avera asciata nchiusa in qula stanza tappezzata di veluto nero, co 1 lei foss in pericoo e io responsabile di avera ab donata enza far niente per aiutara Mi sentivo assurdamente in torto mente ritornavo alla rmata delautobus facendomi strada na neve Stavo ri�rcorrendo con lentezza il sentiro quando alimprovvi una Tyot bianca svolt bscamente dala statae e wnn a tutta vlocità vero di me, andando in diezione la casa, con la stessa andatura che avrebbe avuto su una rada normale invece che su un sntiero siberiano accintato e ricoperto di neve La macchina non prov neppure a rallntare e io dovet ettarmi in fretta di lato per lasciarla passare Feci in po a notare che a brdo c'erano parecchie persone, alno cinque; non riuscii a distinguerne i volti, ma un uoo ra vicino al finestrino e mi fissò mentre a macchina rcciava via superandomi Riuscii a vedere oto bene lUl viso: era asiatico, con la pele scura, reso ancora più upo da na folta barba e con grandi occhi a andora; in ta portava un voluminoso turbante di seta bianca. Os!rvai que volto per pochi secondi, ma uoo mi fissò. i vide, e io percepii una presenza cos forte dieto quegi cchi che a sua immagine mi restò impressa per buona rt del mio viaggio di ritorno, come e fsse seduto ac to a me in quellautobus vuoto che mi riportava in ittà Era luomo che Smirnov stava aspttando, ne ero rta. Allora non potei rendermi conto de signifi
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III
Msha, la ragazza ipnotizzata della strana casa di Smirno, stava seduta di fronte a me, cercando con gli occhi un posacenere e comportandosi come se il mio studio fosse una delle sue tante case, o comunque lo sarebbe diventato presto. Ero felice di vederla Mentre la guardavo, sentii riemergere con forza la sensazione di averla già conosciuta e, insme a essa, lansia che nasceva dallo sforzo di rioare qualcosa senza riuscirci. «Riciao! disse sorridendomi nel modo più affascinan te che si possa immaginare Doveva essersi esercitata per nni per apparire così sicura di sé in quella sua spontaneità infantile «A quanto pare ti ho acciuffata per un plo» commentò ccennando alla borsa che avevo getato sul pavimento Nel momento in cui adcchiò un posacenre \ unal tra crivania, cambiò idea Senza un motivo apparenJe pasò la voglia di fumare e rimise il pacchetto in una tasca ella borsa di pelle marrone suoi lineamenti marcati erano in contrsto con quegli cchi scuri, mobilissimi, che lasciavano trasparire molta più esperienza di quanto ci si sarebbe aspettati da una persona cos giovane Sembrava perfettamnte a suo agio, ava l'idea di una ragazza aperta, comunicativa e olce: 49
na persona spontanea e indiesa, piaceole ma troppo lnerabile proprio a causa ella sua spontaneit La conspeolezza celata nei suoi occhi però, mi a cea capire e a parte che si ra abituata a recitare non era uno specio del tutto fedele Che cosa c'era dietro quell'adorabile aestimento? Non oleo neppure cercare di indoinarlo, poich inio che Masha rendea inaccessibie quea parte di sé, n soltanto attraerso la barriera del suo sorris incante vle, ma anche razie a tecniche rafinate che arebbe usa senza pit contr chiunque aesse tentato di penetrare ei suoi territori proibiti Sntio che quello era i regno di irno, il suo dominio e proprio perch o intuio ero acora meno itenzionata a esplorare il ato nascosto di esta ragazza Per i momento a me potea bastare i suo to di donnabambina, simpatica e itae (Sono enuta a initarti a nostro aboratorio» disse Masa, guardandomi con occhi da Bambi Ho detto che non resti rifiutato» aggiunse dopo una piccola pausa Le poche paroe che aea pronunciato mi indussero a olgermi a ei come se stessi parlando a una bambina. In n certo senso mi aea portato lei a faro, con la oce, il no i suo atteggiamento troppo rilassato. Larco delle so acciglia le daa un'aria interrogatia e sembraa che 'esressione del suo iso potesse trasormarsi in dispiacere a un momento allaltro Di certo nessuno arebbe outo fire una ragazza tanto carina e buona, e nello stesso tem tanto insicura «Masha i prego . )> dissi, come se ci conoscessimo da na ita Lei capì immediatamente 'antifona e la sua espressione cambiò, come se l suo iso fosse atto di plasilina e le mie paroe potessero di ota in ota model rlo. Non aeo intenzione di rimettere piede in quela sa. «'accordo A parte gli schrzi, abbiamo initato un po' gente ma sarà comunque un eento riserato Smno 50
i ha madata qui pr fartlo spr prché ha dtto ch itrssi di guarigioni, i fftti crdo ch abbia ragio \ diss Poi dtt un'occhiata al mio studi <Vladimir !tra trr una confrnza, l'ultima prima di ripartir r Samarcada All'inizio, quando Smirov ha dtto ch ldimir ra u tipo brillant, crdvo foss un altro di oi schrzi; on crdvo ch lo dicss sriant prché n l'avvo mai stito usar l'aggttivo "brillat pr suo. Ivc par proprio ch l'ida di lavorar co dimir foss ua cosa sria lui è davvr "brillat guarigion ch ha fatto lì da noi è stata mozionat Risc a far cos ch on ho mai visto pria , crdimi ho vist parecchi. L crdtti � l domandai, spndo i potrl parlar aprtamnt I computr? Allora li hai visti, h? o qull figur sullo chrmo l chiamo "autoritratti Ci hai lavorato su? mi fc qusta domanda con una punta di glosia, com s l ss fsidio l'ida ch qualcu altro avss otuto pr r il suo posto, anch s pr brvissimo tmo (No l risposi tranquillamnt Poi aspttai ch pro guiss 1Crdo ch ach Vladimir li abbia visti Scommtto h i qulla staza Smiov ti ha fatto a lzi sulla uvoltta dlla prsona Adsso il tono ra iroico Annuii i silnzio Ci hai crduto? «Crdut a ch cosa? Era una mtafora Ua mtafora non è qualcsa a cui si dbba crdr o m, è soltato una spci d simbolo. No capivo ch cosa intdss dir No, hai crduto ch la sua itzio sia ua di di sprdr la uvola dlla prsoa pr giungr al vro io? Bata t s ci si riuscita Io ho sntito qusta tafora ta t volt, ma gà alla trza mi soo dtta: No o riptrb »
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be cos spesso se ci credesse davvero" Poi l'ho guardto per bene e all fine ho capito ciò che Smirnov cerca di ot tener in ull stnza è esttmente l'opposto Non ha ifficolt a liberrsi della persona mia o di chiunue altro trnn ce dlla sua <•Qullo che st cercando è il modo di conservare il più a luno possibile la sua nuvoletta è terrorizzato dall'ineluttbiit dll morte Finge di essre paziente ma in realtà è iprto crca l'immortalit e ar di tutto per trovrne a cive e preservare così la sua persona Ecco perché la iit di Vldimir è così importante per Smiov: da quel l sntito dire su di lui è convinto che abbia la chiave llimmortlità o che almeno sappia dov'è nascosta. Per uesto lo prnde così sul serio Allora verrai lla conferen?» tornò bruscamente all'argomento iniziale L urdai sorridendo senza sapere che cosa rispondere. Dvi venire Olga. Ho garntito che non avresti detto i no Smirnov ha insistito perché tu venissi Non succede pesso che mi mandi personalmente a invitare il pubblico oe puoi immaginare Tra l'altro ho la macchina e puoi nire insime a me senza dover fre il viggio in piedi in n autobus pieno di gente Non potevo rifiutre uell'offert Mi resi conto in uel omnto di uanto fossi stanca dopo uella dura notte 'ospedale e l'idea di andare in mcchin invece che in utobus era cos allettante da rendre acilmente soppor tbil il ritorno al laboratorio di Smirno Quindi slimmo bordo della jep rossa di Masha un tipo di automobile ce a uei tempi soltanto i cittadini più rcchi potevano permettersi Era una guidatrice spericolata e su uella strada piena di eve superav tutte le auto con tale aggressivit che semrava avsse ualcosa da far pagare a ogni automobilista. Eppure arrivmmo in ritrdo Quando entrammo, la sal era già piena di gente e la conferenza era già cominciata lcune persone erano sedute sulle sedie al centro della »
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nza, alte sul pavimento vicino alle pareti, e qualcuna ne stava comodamente appollaiata sul davanzale inten delle fineste. Nonostante fosse gemita, la sala mi fece stesso effetto dellalta volta quello i un ambiente spaoso ma vuoto Vladimi ea in piedi dalla pate opposta della pota, opio nel punto in cui stava Smiov la pima volta che stata in questa casa Adesso le fineste eano dappegate da tendaggi doati, che pima non c'eano, e la stan a ea illuminata di una lce soffsa Quando io e Masha ntammo, Vladimi fece una pasa e non iese a pala fino a quando non ci vide sedte Ea luomo che avevo visto dieto il finestino della oyota bianca Indossava lo stesso tubante di seta Mi staa gadando intensamente, ma il suo sgao non aveva �1ffatto quella caica di tensione che avevo colto negli occhi Sminov in occasione del nosto pimo inconto Sebbene il suo sguado fosse concentato su di me, non aveva alcuna intenione di tubami o influenzami: stava solo ntandin comunicazione con me nel suo modo inten o e io mi sentivo pefettamente a mio agio Qando io e Masha ci fummo sedute, Vladimi icominciò a palare, a bassa voce e con un accento insoito, ceato dal itmo delle paole più che dalla ponncia Mi avvicinai a Masha e le bisbigliai «Qual il tema della confeenza?» ((Gaire dagli spiiti del tauma Vladimi ea elegante: quasi non si muvev eppue, nel suo abito accollato di seta blu la sua figua emanava gazia ed enegia (Come sapete, ho viaggiato molto e ciò che mi affascina di più, in qualunque logo mi tovi, il fattore che accouna ciascuno di noi Ttti su questo pianeta vogliono essee felici Unalta cosa in comune è che pe la maggio pate delle pesone è molto difficile aggiungee la felicità Alti pima di me si sono domandati peché le cose stiano »
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così, ma la conclusioe a cui sono giunto è diversa da quela della maggioranza. Ciò che intendo condividere con voi, tuttavia, non la mia visione personae Isieme a un gruppo di persone, io pratico un tipo di guarigione ce si colloca nel solco della tradzione, una tradizione moto tica, come vi ho detto prima Oggi vorrei rendervi par ecipi dei pricipi di base de nostro lavoro Mi accorgo che la mggior prte delle persone preseti i uesta sta a è, in u modo o nell'altro, coivolta ea pratica della uarigione <n base a vostro giudizio e alla vostra esperienza po reste dirmi ua , secondo voi, a fnte della soffereza e elinfelicità del modo?» Luditorio fu percorso da un brivido Mi guardai intor o e vidi soprattutto persone giovani, mentre i poci u ini più anziani, evidentemente provenienti dal mondo ccademico, sedevano i prima fia Ci guaravamo u altro per vedere chi avrebbe risposto e poi sentii Masa ire a bassa voce e con una risatina: È il mae? Vladimir a guardò per un istante con la stessa partico are attenzione che avevo notato prima ei suoi occi uado si era rivolto a me, poi prosegu «Quando chimi in causa "l mae" fai unaffermazioe frte, che però crea una distanza tra te e a fote È coe e tu chiamassi fuori te stessa, o tutto ciò ce c di buoo i te, e cos credi di poterti mettere a sicuro e otteere uarigione e protezione In realtà accade il contrario Quado create ua dista a rispetto aa fote dela soffereza, uado a defiite me antitesi di ciò che vorreste essere (parto da presup osto ce vogiate tutti essere buoi, giusto?) egate vo sessi la possibilità di cambiarla Perché essa conuerà a ivere dentro di voi, come parte di voi, infuenzado mo t dele vostre scete, ma rifiutandovi di riconoscera reste rte i una beata igoraza e continuerete a soffrir Ciamamo trauma" la fote deifecità e del dsa5
Io e l mio gppo rediamo he in iasuno di noi esi no forme viventi di trauma Nella nostra tradizione mo l termne spiriti del trauma: ogni volta he losa i ferse e noi non lo aetiamo ompletamente me parte dela nostra stora si rea un buo nella nostra moria un buo he se la ferita è profonda o rpeta l tempo verrà oupato da uno spirito del trauma Non vete mmaginarlo ome l lassio mostrattolo he ci appollaiato sulle spalle per suharc l sangue•> Una tna liberatoria attraversò la platea «Potete pensarlo nei tein della senza neuroogniti se la definizione "neurotrasmetttore vi soddisfa di ù di "reatura della notte Potete hamarlo soggetto ppletivo rappresentazione non integrt . potete se�lre l linguaggio e le metaore he preferte Non ha imrtanza. Ciò he onta è l proesso. Il presso pshio he spesso si è propagato per generazoni attraverso la rsmissione di un modello he si è formato forse molto olto tempo prima: quando a un vostro antenato è stata nferta na ferita intollerabile «I geni umani sono molto più duttili di quanto pensa o Non si lmtano a perepire: regsono Quando una erta arriva a lvello de geni, modfia il loro omportamento e provoa una distorsione dell memora mpeden one l ompletamento. Nella memora s viene a reare na falla ed è qui he va ad annidarsi lo spirto del trau fuori dalla portata della nostra onspevolezza. Lo spirto del truma si mette allopera n irostanze rtolari Aade, per esempio, he un uomo he ha una miglia unita una vit paevole e un mente equlbrata n bella mattna s svegli las un bletto alla moglie a un baio d'addio al figlioletto di undii anni e vada al mitero on un rasoio in tasa. Gunto sulla tomba di suo dre he si era mpiato qundo lu aveva esattamente ndi ann si taglia la gola Si fa un taglo osì profondo he, quando la polizia lo trova la tomba è intrisa di san 55
ue e soltanto grazie a un interveno miracoloso i medici iescono a salvarlo Quando si riprende, non riesce a spieare che cosa sia successo, non ne ha la minima idea: sa solo che si seniva molo rise per suo padre e voleva sae con lui «È un caso limie, ma sapee una cosa? Nelle sorie ailiari ci sono ragedie molo più gravi di quanto porese ai immaginare Le persone imparano a nascondrle a se stesse e ai loro igli Giocano a nascondino con gli spirii el raum; secondo voi come va a inire? Nella maggior parte dei casi sono le persone a perdere, perch, anche se loro non ricordano, i loro geni quelle inallibili paricelle i memoria non dimenicno nulla e la eria resa apera inché non viene curata unziona così anche nelle cose più piccole Poco dopo ssere venui al mondo, nell'archivio della nostra memo ia si cominciano ad accumulare rie, il meccanismo è lo stesso della teoria darwiniana della sopravvivenza del più forte, ma in queso caso viene applicato alle realà psichiche Ogni creatura ena di sopravvivere e queso vale anche per gli spirii del trauma: devono "nutrirsi" Hanno sempre ame e si procurano il loro cibo provocando alre erie Come spiegae il paradosso per cui le viime di abusi si trasormano a loro vola nei peggiori carneici? Sembra illogico, ma per gli spiriti del trauma è assolutamente normale opravvivere denro alle vitime di abusi attraverso le loro erite e nurirsi ricreando quelle erie Forse avete avuo anche un'esperienza direta di queso paradosso. Quanti di voi nella via hanno atto qualcosa di cui si sono penii, qualcosa che sapevae non essere la cosa giusa ma che avee deciso di are comunque, adducendo spiegazioni non richieste? Scommeto che sapee di che sentimeno so parlando "Non ho la minima idea del perc l'ho ao'' Ho senito spesso questa rase, e probabilmene anche a voi è capiato di senirla dalle persone che 56
·te in cur. Non se ne ha la minim idea perché ciò che 1 ca nato e sostenuo limpulso è stao lo spirito del a Non se ne ha la consapevolezza ma gli si obbedi ciecamente finendo per prpetuarela feri all infinio. J mio gppo ricorre a una scienz psichica che indivi li spirii del raum e li sconfigge araverso tecniche ifiche Gli spirii del traum sono molteplici e sono le�i alletà della persona e al tipo di trauma subìto L do da che porebbe sorgere sponne queso punto s b Perché? quale scopo? La gene si adaa, alla fine a il modo di cavarsel e quindi ce bisogno cè di sc\ in profondià?" Giusto?» Alcuni fecero un cenno dassenso. ((baglito! Domnda sbagliaa. Ci sono re punti essen i che rendono di vitale importanza per chiunqe vinc • la propri baglia contro gli spirii del trum Primo no: riuscire sconfiggerli porta a una guarigione fond, nnienta linfelicià e cura le malie Le malat ono lo sumento con cui un organismo cerca di co re gH spiriti del traum; per questo, molto spesso ho \o persone mmlarsi proprio in determini momenti la vi, cioè quando lo spirito del truma entr in zio in una person che ha una memoria psichic incomple Perciò estirpare le radici trumiche comport un arigione vari livelli Scondo nea nosr radizione simo convinti che ni nostr zione tocchi diretamente le generazioni che hanno preceduo e quelle future Qundo ci si affranc un trum si guariscono i propri anenaiy si proeggo i propri discendenti o visto mole prsone ricrere i l traumi con lo scopo essenziale di cercare aiuto, pro rio nel momento in cui i loro figli raggiungevano letà e loro stessi avevno qundo subirono quella ferit Ri rdte l'uomo che si tagliò l gola a l cimitero? Suo figlio eva undici nni quell er loccsione per lui di proteg re dllo spirito l sua discendenza, di slvre i suoi an 57
ena ti e i suoi poseri, l'occasione di divenare leoe dela fmiglia Domanda!» si levò na voce dal pubblico Vladimir si voltò in quella direzione e fece una pausa in attesa della omanda idi che era stato Phil a parlare Era seduo sul avimento vicino a Smirnov e sembrava molo più rilassa o e elice della prima volta in i l'avevo visto ella tradizione dei nativi americani c'è la credenza che le nostre azioni siano responsabili del benessere di see generzioni prima di noi e di sete generazioni sccessi e al nostra. Ritieni che sia lo sesso conceto? on penso si tratti di un conceto disse Vladimir, e er la prima volta soise Era n sorriso cos spontaneo e isarmnte che conquisò utta la platea. «Non è un "con ett: un modo di vivere la via, di percepirne i confini i contorni Ha a che vedere con ciò che, alla fine, defini ce lio. Tua la conoscenza è orienaa alla comprensi e dellio ma in realtà cosa che vale per ogni rma di c oscenza non si riesce a otenerla solanto perché lo si è eciso. Per capire bisogna barattare la conoscenza con la ropria esperienza personale Ciscuno di voi si è creato a proprio modo, un patrimo io di esperienze che stasera lo ha condotto qui per ricever ust nuova conoscenza Credo che non sareste arrivai in uesta sal se non osse stato per le esperienze che vi hanno frmati La vostra uto avrebbe vuto un guaso o vi sareb e rrivato un invito da un mico e cos via e vale anche er coloro che non avevano in programma di venire, ma ce si sono ritrovati qui quasi per caso Credeemi non è sato caso a portarvi qui ssera, ma le vostre esperienze ce lottano per trasormarsi in conoscenza Qundo finì quell frase provai allo stomaco un foi clio che conscevo bene E il sette è proprio un bel numero il mio preferito Grazie per avrlo introdotto disse ladimir inchinando ver s Phil il capo avvolto nel turbante. Quando mi volai ver »
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sa
O il giovane americano, nota Smiov che stava n pe vicio alla parete ietro le fie ee persone seute, con lo uaro fisso su Vlaimir Aveva unespressioe seria e ·centrata e era eviente che lo onsierava una vera utorità cosa insoita per ui Mi vennero n mente le pa i Masha e pesai che forse non s sbaglava rigaro e itenzion i Smio (E il terzo punto» riprese Vlaimir m porta a parare a morte. Un argomnto che mote persone non amano, pete perché? Abbiamo tutti paura Si ice che sia a ura ellgnoto ma secono me è a paura i cò che è 1o, ma i cui non siamo ancora coscieti. Durante a vta traumi che subamo restano entro i noi cme noi o si che vengoo rafforzati agi spiriti e trauma Se crso ela nstra esiste on sciogiamo questi n i ci toccherà fro opo a nostra morte fisica. Inipentemente al fatto che creiate o no nella vita opo la rte. Pensate alla grae quantità i esperienze passate che \gon ricordate in puto i mort: non è atro che una •aine llattività cerebrae che si sta spegneno e gio 1 tt scherzi aa perczione i chi sta per morire. Non iporta se a un punto i vista ogettivo queli sono solo chi minuti Per chi i sta viveno si trasformano nelle ità i un fero soggttivo «Dovete creere a ua cosa, e cioè che co la morte, la rcezioe el tempo si trasforma raicalmente. Entrare a morte è, in un crto senso etrare nel tempo stesso e 1 u punto vi converrà essere pronti. Ci sono mote testiniaze che parano i uce e i beatiine ma è solo 'iizio Esistono rsocoti anche i ciò che viene opo, è Jo che non se ne para aettanto spesso Dopo arrivano <iriti fameici e malvai per succhiarvi il sague e tortu rvi in ogni moo possibie sono i uostri spiriti el traua. Vi tormenterano finché no sciogierete i noi ella emoria e vi ibererete E ribaisco che non ha importan 59
a se non credete aJla vita dopo la morte: quello di cui sto arlando è il processo psicologico soggettivo del compleare la memoria. Frbbe molta differenza sapere che tutto ccade nei minuti immediatamente pecedenti alla morte, e quello che voi sentit davvero è comunque un tormento he dura in eterno?» Ti riferisci agli spiriti maligni del Lib tibetno dei mor chies una voce femminile dalle ultime file. Alcune persone i voltarono per guardarla, ma senza articolare curiosità Vladimir era riuscito a creare unatosfera talmente intima in quella stanza che ci sentivamo utti connessi Ogni domanda sembrava essere stata forulata dal gruppo come se si trattasse di unentità indivi ibile, perciò non importava chi fosse la persona che in articolae sollevava i quesito «Non mi riferisco a quel libro Lo stai fcendo u, ma dal omento che hai ftto questo collegamento posso dire che nch'io ritengo che quella si_a la descrizione più conosciua degli spiriti del trauma E un libro potente, ma è stato critto in un contesto culturale molto lontano dal vostro; unque è lontano dal vostro modo di pensare, vero? Ora o renderò vicino <saminiamo la cultura di voi russi è cristiana, a dipetto dei numerosi anni di propaganda atea. Anche nella radizione cristiana esiste un libro dei morti, solo che non 'avete mai letto in questa chiave. È i libo 'Apocise, a versione cristiana del Libr tibetno dei morti e di quello gizio Parlano dello stesso processo, ma in una lingua diersa Apocalise non è un evento collettivo, ma profonamente individuale quando l tempo sarà giunto, i sette igilli di cui parla verranno tolti a ciascuno di noi e allora ci troveremo di fronte agli spiriti del trauma della nostra ita «Molti di voi pensano che questo argomento sia estraeo ai suoi reali interessi Molti altri sono attratti dalla diensione magica e credono di potervi trovare forze o in 60
izioni che cabieranno per sepre la loro esistenza Chi avere voglia di pensare alla morte quando la vita può lrci segreti così entusiasnti? E ppure coloro che sono realente pratici di agia suio la orte e ciò che c'è al di là di essa perché sanno ·h i più grandi segreti della vita derivano proprio dalla ofonda conoscenza dllo spazio oltre la orte Il popolo 1oso per essersi avvicinato più di altri al regno della gia è quello degli antchi egizi Non hanno ai sesso i fascinarci. Con regolarità straordinaria hanno contito a ipriere le loro iagini arcaiche nella nosa cienza oderna, che resta ipnotizzata dalla potenza l loro mgia Mi voltai alla ia sinistra e vidi Sirnov ancora fero llo stesso punto, ipietrito vicino alJa parete. I suoi chi totalente concentrati, sebravano di un nero puisio in contrasto con l'insolito pallore dl viso Vladiir non guardava Sirnov direttaente, a io sentivo h era assolutaente consapevole dell'intensità del suo colto, coe se tra loro fosse in atto uno scabio invisiil e potente. Quando parlo della agia egizia, lo faccio con cogniine di causa in quanto la loro conoscenza affonda e sue ici nelle stesse esperienze da cui attinge il io gruppo i Smarcanda, con la differenza che l nostre sono più tiche delle loro a loro conoscenza è stata resa nota nel rso della storia, mentre l nostra è riasta nascosta; a so perfettaente di che cosa sto parlado universo a agia egizia si è svHuppato intorno aisvelento l istero racchiuso nellestreo pssggio: l'abbando del corpo fisico Si potrebbe pensae che quel passag io segi la fine, ma nella concezione egizia qullo era solto l'inizio. (L esperienze finli nell'aldilà e le battaglie per la soavvivenza costituivano il centro fondentale dell'esinza dell'individuo Dal oento che la posta in gioco »
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ra cos alta, era esistenza stessa di una persona a esse essa alla prova Per dirla in breve, per sopravvivere ne aldil bigna essere capaci di saie sulla baca di Ra, il io Sole, che ogni notte attraversa la Duat ovvero una ta dimensione della relt per poi fare ritorno a questo ndo, alalba. Bisogna restare incolumi e passare attraverso tutti i cancelli della notte, senza venire distrutti e di vorati dai guardiani. Quest ultimi non sono sciocchi: co oscono benissimo il proprio mestiere, sono assetati di ngue, e hanno fame di distuzione «C un solo modo per riuscire a passare ed è guardare ritto nei loo volti mscherati e affermare "o ti conosco onosco il tuo nome" Se farai così, dovranno lasciarti assare; ma se non ne sarai capace, ti dianieranno, ber rnno il tuo sangue, sbraneranno a tua carne. Se saprai dire il oro nome verrai salvato daJa seconda morte, dal ) nnullamento e potrai continuare a esistere Alora, capi t di che cosa sto parlando? «Nessuno lo indovina ancora? A questo punto mi sarei apettato che ci foste già arrivati. Parlo degi spiriti del tuma, ovviamente le nostre creazioni psichiche, le nostre rappresentazioni delle erite e della sofferenza che ab biamo accumulto e che non siamo stati in grado di supe rre Come dobbiamo agire dunque? Innanitutto dobbiamo attrezzarci. Lo scopo di questo iontro non è però quello di psentarvi tti gli stumen ti pratici per difendersi dagli spiriti del trauma Quello r i passo successivo; sarà la vostra prossima esperien a portarvi a quel livelo di conoscenza Per ora posso soltnto dirvi che dentro ognuno di noi ·te un uogo in cui può essere compiuta l'opera di gua ne e che questa viene continuamente portata avnti, se ne siamo del tutto inconsapevoli. Questo luogo è zio dei sogni, creato per prot�ggerci e farci guarire nstri traumi e dai loro spiriti E in questo luogo che 1Vuto origie la magia
Noi veniamo appunto chiamati i "guaritori del sogno" •cé operiam in quel territorio e apriamo la strada a biamenti e trasformazioni Lavoriamo sulla reintegra/e della memoria allinterno dei soni e quando questa iaata impossibile per gli spiriti del trauma toare annidarvisi Insegniamo a guardare il trauma dritto in 1cia e a dire: "o ti conosco. Conosco l to nome, cos il uma non potr più poseguire nella sua opera di distru e Ci vogliono anni e un intenso esercizio per riuscirci, ·o percé la consideriamo una scienza psichica Lungo Jto percorso si possono potenziare molte qualità eccelti ma l fine ultimo è uno solo: evitare la seconda morte • ssere pronti a rinascere a nostra esistenza nei secoli è trascorsa senza fma né larità, ma abbiamo mantenuto gli antichi legami con te di altre regioni Non abbiamo bisogno di farci conoMre meglio per fare ciò che fcciamo da secoli ma . C'è ma' ed è proprio questo che mi ha portato qui stasera arlar con voi Lo scpo del mio discorso non è esclusivamente edutivo, desidero infatti rendere noti alla cultura occidenta a cuni aspetti del nosto lavo perché il tempo è ari \to Come vi ho detto, le esperenze traumatiche irrisolte e acquistano vita propria e si trasformano in spiriti del uma si perpetuano di generazione in generazione. Se i spiriti non vengono debellati si rafforzano si danno a struttura, s'intrecciano e si sostengono a vicenda fino diventare entità collettive «Nelle culture tradizionali viene data moamportanza . riti di passaggio Un individuo, prima di passare a uno !tadio esistenziale successivo, deve affrontare un impe �ativo rito di iniziazione che recide tutti i nodi taumati i del passato e spiana la strada verso il uturo La civiltà moderna, come la chiamate voi, ha abbandonato comple mente i rit psicologici e non ha più alcun mezzo per pu ificare suoi membri dai ricordi traumatici, per cui a un 6
certo punto questi traumi si accumulano a livello colletti vo e diventano fortemente minacciosi Questo momento è arrivato e potrebbe rivelarsi molto più pericoloso adess che in passato, quando l'accumulo deg1i spiriti del trauma scatenò guerre mondiali Lo scopo della mia visita è inor mrvi che sullintero pianeta incombe un grave pericolo ma che esistono mezzi efficaci per sconfiggerlo «Perciò vi invito a venirci a trovare in Asia Centale a Samarcnda, per conoscere Je nostre pratiche. So che molti di voi vgliono sperimentare la magia e questo è un desi derio nobile ma per soddisfarlo è necessario conoscere ci che le altre persone hanno già sperimentato come magia: non basta accettare il fatto che il ulcro dll'arte magica sia individuale e interiore. Esistono molti fulcri interiori e a voi serve una mappa Ricorrete a quanti hanno già utilz zato questa mappa per secoli Rivolgetevi a noi e noi vi aiuteremo «Vi aiuteremo a trovare da soli la magia che state cer cando Potrete guarire da qualunque cosa vi affligga poi potrete diventare guaritori per gli altri e via via potret diffondere cambiamenti benefici nel resto del mondo Non male come obiettivo eh? Siete già sulla strada pe trovare la magi Inoltratevi in questo spazio con il nostr iuto n fondo non è che un lungo viaggio E la meta è dentro di voi Non sembrava che Vladimir si aspettasse una risposta Si rivolse alla donna che stava seduta in prima fila e co minciò a parlare con lei ma a voce molto bassa, per cui il resto del pubblico non riusc a distinguere le parole Allo ra i presenti cominciarono a parlare tra loro e anche s sembrava che la conferenza fosse finita nessuno si afrettò ad andarsene. Al contrario molti si alzarono e si avvicina rono l'un l'altro fino a radunarsi in gppetti che parlava no animatamente e io capii dall' espressione di Vladimi che era proprio quello i modo in cui si aspettava che terminasse la sua conferenza Phil e Victor erano già a par »
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• con lui e, dall'espressione concentrata del loro viso, nai che stessero discutendo i dettagli pratici della �< one a Samarcanda Fcendomi strada tra la folla riuscii· a raggiungere Ma le dissi «Allora andiamo?» L brillarono gli occhi e con il tono più entsiasta de o mi rispose: «ro certa che saremmo andate!» erta s, visto che avevi promesso di accompagnarmi a 1 opo la conferenza» risposi sha corrug la rote e poi scoppiò a ridere orte, che alcune persone si voltarono verso di noi "ro certa che saremmo andate a Samarcanda» disse a Be, fai comunque in tempo ad accompagnarmi a casa, Non ci sei ancora arrivata, eh?» Mi sorrise con quel suo o seducente «Tu, io e pochi altri. andremo a Samar » h sì? on mi pare di avere deciso di andare ho per fatto capie questo?» le domandai. Non ancora on ancora, ma so che andremo o riesco ere il futuro» rispose vo per ricorrere ancora al ti prego » ironico che i riuscito a bloccare i suoi giochi dialettici, ma quan l guardai mi accorsi che il suo viso era serio e felice D copo la sua espressione intensa mi fece ripensare a o l'avevo vista distesa tra le sedie, in quella stessa qualche settimana prima Chissà perché quel ricordo fce sentire molto triste on provavoiù ansia, né il icolio allo stomaco, ma mi sentii inadere da una onda malinconia e non riuscivo a capirne la ragione ; H signiicato Per uscire dovevamo passare accanto a Vladimir e al >ppo di persone che lo attorniava Si accorse di_ me e, e se ossi stata una sua cara amica, mi disse: «E stato lndido che oggi tu sia riuscita a venire» 65
«Grazie. È stata una conferenza molto interessante e pero di avere l'opportunità di conoscere meglio la vostra ratica dissi cercando di trovare un modo educato pe otermi congedare. «Davvero?" Aveva un sorriso cos disarmante che era possibile non restituirglielo E quel sorriso tanto coinolgente all'improvviso mi tolse un peso dal cuore era na sensazione opprimente che mi aveva accompagnata er lungo tempo ma solo ora che la sentii svanire me ne esi perfettamente conto. «Sai una cosa? Lascia che ti regali questo Con un g to rapido si slegò dal polso una specie di braccaletto: un ordoncino su cui erano infilati dei grani di legno, lsci e curi «PortaJi con te: ti aiuteranno. Mi sembrò dolcissimo da arte sua. Il suo sorriso continuava a frmi bene al cuore e li sembrava così sicuro del suo gesto che accettai il dono enza esitazioni lo ringraziai sinceramente e mi legai il ordoncino al polso destro come lo portava lui Sentivo he mi sarebbe stato d'aiuto, ma non sapevo né come né uando. Volevo rivolgere a Vladimir ancora qualche domanda, a altre persone lo circondarono e quella piccola folla mi sinse via. Scorsi Smirnov che stava in piedi in disparte; i fece un cenno con il capo e a mia volta gli risposi con n cenno Sentivo che quella serata ci aveva resi più vicini i quanto non avessero fatto le precedenti ore di conversaone come se linflusso dell'onestà e della forza di Vladi ir avesse lavato via ogni inutile falsità Recuperai Masha e lei mi accompagnò a casa i macchi , però restò seria e pensierosa per tutto il tragitto Da uando aveva accennato alla capacità di vedere il futuro, smbrava che in qualche modo dentro di lei si fosse spent la luce e che lei ora si sentisse paralizzata da terrore onoscendola pochissimo non capivo se osse opportuno ciederle il perché di quel repentino mutamento d'umor »
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a a n certo pnto dopo lenesima ca presa a vel cità flle slla stada scivolosa, le domandai «Qando la vori con Smiov ti chiede di fre qello? Ti chiede di edere nel ro? «Pò sccedere» rispose, ma la sa voce sonava diversa, più meccanica e iitata «La prima volta che ti ho vista in qella casa che cosa cercav di vedere nel turo?» Masha ece n respiro profondo come se volesse vcere la propria irritazione per non essere sgarbata «Niente Non mi ha chiesto di vedere nel tro Restò in silenzio per n po' Non le feci altre domande, a poi, dopo na lnga pasa carca di tensione, lei stessa aggise Mi ha chiesto di vedere nel passato. ella no stra città non molto tempo fa, sono scomparse alcne ra gazze Li a volte lavora per la polizia criminale Gli dan no n sacco di soldi perché collabori alle indagini s cert crimini, per i mi ha chiesto di sottopori a qeste sed te di ipnosi Cera il sospetto che si trattasse di stpri di ppo n branco che rapisce na ragazza, la violenta e poi la ccide. Stavo ardando qello» «Come fi? «Esistono modi per modificare la propria percezione del tempo o ho qesta capacità innata, ma Smirnov mi ha insegnato qalche tcco Per troare·na ragazza devi entare in connessione con il so dolore ma per farlo è neces sario sapere che cosa significa sbire no stpro Solo allora avviene n contatto vero: devi ricostruire la ta meoria e poi estenderla alla percezion dell'altra persona così diventa n ponte che ti condce a Un corpo fisico Per ora hanno tovato n solo cadavere Ci sono ancora circa indici ragazze scomparse e ho ancora tanto lavoro da fare Provai n senso di nasea «Forse è perché guida cos a scatti pensi Ma qel pensiero non mi liberò dal crescen te senso di oppressione e di tstezza che scatriva da n »
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ualche punto della mia mente; era questa la causa ella ia nausea e nessun mezzo fisico poteva lenirla «Perché gli permetti di usarti così? le chiesi senza guararla, mentre continuavo a fissare la strada innevata aanti a me «Voglio essere d'aiuto sua voce suonava lontanissia come se fosse un'altra persona a rispondermi «a così continui a farti del male Devono pur esserci altri modi Cercavo di superare quella istanza ma capivo che non ci stavo riuscendo lei era roppo fredda e lontana Continuò a guidare in silenzio per un po' e io non insistetti Improvvisamente, rallentò nel bel mezzo dell'autostrada, controll nll specchietto retrovisore che non ci fssero altre auto dietro di noi, poi si voltò verso di me e mi fissò dritto negli occhi Il suo sguardo era infuocato «Fa male counque, indipendentemente da quello che fccio Non puoi capire E io sono pronta a qualunque cosa perché questo dolore finisca Qualunque cosa Schiacciò di nuovo sull'accelerator e la macchina sfrecciò più veloce di prima sull'asfalto ghiacciato Provai un senso di sollievo quando finalmente si fermò avanti a casa mia «Allora hai deciso? mi chiese prima che io scenessi, a questa volta la sua domanda sembrava avere un tono indifferente Tacque per qualche istante e poi di colpo ag giunse con lo stesso tono distaccato «Lo sai che io ci anrò solo se vieni anche tu . Guarai quegli occhi seri e trisi sentivo ancora nel mio corpo l'emozione della nostra conversazione Ma l'unica cosa che riuscii a dirle per il momento fu: «Non lo so Masha ci penserò . Ma dentro i me sapevo di avere già eciso e, nell'istante esatto in cui me ne resi conto, la mia nausea svanì e mi sentii meglio »
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IV
T tto fu oganizzato come se si tattasse di un iaggio ffai: anche i biglietti fuono acquistati tamite un'a nia che faceva sconti comitiva A qunto paeva Vldi i ea già patito pe Samacanda, lascindoci istuzioi ttagliate pe J viaggio e il luogo in cui avemmo dovuto aci qualche settimana dopo im della patenza vidi Masha quasi ogni giono Non molto impegnata spesso si annoiav, peciò mi veniva 1 pendee all'uscita dal lavoo e andmo in centro pe maci a chiacchieae in qualche caffè. Scopii molte cose su di lei, sui suoi inteessi, i suoi gu ti i suoi amici e i nemici. Palaa moltissimo di uomini, pe con tono schezoso, sottolineando quanto questo o jUel agazzo osseo stati iilevanti nella sua vita.
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uo Lo faceva per rafforzare limpressione di ragazza su erficiale, infantile e avventata e suscitare negli altri un enso di potezione. o capivo che era una tattica, ma stare n lei mi piaceva lo stesso; in un certo senso trovavo faci le stre al suo gioco, ed era comodo fare finta di vederla elmente sotto l lue che lei stessa immagnava Soltnto una volta le domandai «E Smirnov? Che mi di ci di lui? Il suo viso si rabbuiò all'istante e con la voce eccanic che avevo ormai imprato a conoscere, mi ripose con evidente irritazione: «Che cosa ti devo dire? on ci sono andt a letto Non ce nè bisogno» Poi si ciuse in un lungo e pesante silenzio mando una siga rtt dopo l'altra Non le chiesi più niente di Smirnov ma pevo che non sarebbe venuto con noi a Samaanda Er tutto prnto per l partenza. Non sapevo con esat tezz qnto fosse numeroso il guppo dato che ero ri t in conttto soltnto con Masha ed era un dettaglio ce neppre lei conosceva. Sembrava che ossimo in po ci a prtie, ma non potevo essee certa ino alllmo omento. L prten era pevista per il tardo pomeriggio in mo do d arrivare a Smarcanda di notte, dopo uno scalo a T�kent, che era a due ore di volo a sud di Novosibirsk a ttin del giorno stabilito feci le valigie e telefonai a Ma s, per essere sicura che venisse a prendermi per andare ll'aeroporto Mi sembrò un po agitata, ma mi assicurò ce srebbe passta non più tardi delle quattro Alle quat to in punto squillò il telefono e una voce femminile sco sciuta chiese di Olga Risposi che eo io e la donna si pesntò come la nonn di Masha Non me ne aveva mai prlto mi aveva sempre detto di vivere da sol con due gtti rossi, che i soi genitori erano morti quando lei era piccol, e che non avev na famiglia o, i soi genitori non sono morti semplicemente non snno qui ma è un stori lnga rispose l donna con qlche ritrosi, quando glielo domandai 70
asha, però, non vive con me Queso vero Io vivo n apparameno vicino al suo La chiamo pehé Ma · i ha chieso di farlo prima di addormenarsi e prima di addormenarsi" Il nosro volo fra ore! i è addormenaa perché le ho dao dei sedaivi Da •atina a ricominciato a ere e a buare allaria ua 1 a I vicini mi hanno avveria e sono dovua venire a 1rla Non le ha mai parlao dei problemi che ha con 1Jl?» mi raccapezzavo più Non sapevo che cosa di o sa chiedere ma ero assoluamene sicura che la don < tse dicendo la verità, anche se avrei preferio non do w credere. Er arrabbiaa con Masha, ma ancora di più e sessa: mi sembrava di esse saa finalmene co tta a guardare in faccia qualcosa che avevo cercao a u si di eviare. Come peva essrmi sfuio il suo al mo, se non per un mio incscio desiderio di non \re? Che cosa pnsavo di oenere ignorandolo? E ades e 0a dovev f i fccia parlare con lei e ho deo che sa dormendo Amen per qualche ora arà in grado di dire una parla. svegli, la fccia parlare con me, oppure mi di lindi cos vengo io» Senivo che savo pedendo erreno Va bne, ci poverò disse con una pua di ironia. n seni niene per un po', solanto dei suoni aui e di colpo, la voce profonda e roca di asha mi risuonò l oecchie, come se lei fosse lì sdua �ccano a me. cos, dooressa, ho annullao il mio viaggi Facevo tica a capire le sue parole biascicae n dissi niene i veniva da piangere ai capio che cosa ho deto? Ho d e . . .. o che n andrò da nessuna pare. E sai perch? Perché penso ia molo più oneso bere come un porco . . » fece una ina e si inerruppe «piuoso che andarmi a ficcare in »
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alche bco dell'Asia solano per fggire da me sessa . . ooresa" I l suono d i occupao mise fine alla a dichia azione: veva riaaccao ma io reai con il elefono in ano impieria enza apere che cosa fae Appen riaggnciai il elefno quillò di novo e senii a voce imbarazzaa di sua nonna che mi diceva «Mi ci orrà un bel po' per rirla calmae Vole l'indirizzo che le erve per il viggio? Credo che l so volo parirà ra poche re» Tracrii meccanicamene l'indirizzo. Conrollai i baga li per ccerarmi che ci foe uo Chiamai il axi per an are in eoporo e gardai un'alra vola il biglieo per erificre l'orario di parenza feci ogni cos enza riflee e l mi mene era na abla rasa nonosane da ori embri del uo efficiene Solno quando mi siemai ull'aereo che era pieno mi ei cono di ciò che avo per re Mha non er lì accano a me er nel suo apparaeno compleamene bonza e io ero su qell'aeroplao e provavo na grande rbbia verso di lei non sapevo he quella maina Smirnov le veva proibio d i parire er Smarcnda e che lei non aveva osao diobbedigli Più mi gurdavo inorno più divenavo nervos Vicino i peggeri locli eduo in dispare c'era un gppeo i urii eropei e io cercavo diperaamene con gli occhi na faccia mica Vicor non ' era e neppure Vladimir E uando enii i rii prlare in edeco (non ' era neppue tcci di Phil in mezzo a loro) fi presa dal panico Ma era toppo ardi Laereo si era già alzao in volo e la vasa e ione dela pianura iberiana saa compaendo dalla vi ta man mano che le nvole avvolgevano l'aeroplno. Ero irea in n logo che non conoscevo ed ero complea ene ola; l'nica indicazione che avevo conieva in un glieo di cara con n indirizzo di Samarcanda. Non ave o la minima idea di che cosa aspearmi da quel viaggio on era la prim vol che andavo i n Uzbekisan, e per rna conoscevo abbasanza bene Takent e so aero 7
rt La stanchezza del viaggi alla fine ebbe la megli llansia e mi arresi allidea di essere sla e diretta a Saarcanda In un md nell'altr, sperai che tutt sareb andat per il vers gist Cminciai ad avere vglia di visitare qell'antica città S1marcand, uno dei goielli dell'Uzbekistan, era più vici-
na a Nvsibirsk di qant l fsse Msca, eppure restava n lg lntan e misteris; nn eran in mlti a sce ire l'Uzbekistan cme meta di na breve vacanza, cme vece accadeva per Msca e San Pietrobrg Tutt lUz kistan era estic, psiclgicamente distante dalla Si ria, e sapev che era un dei rari pnti del pianeta in cui i eran attestate ttte le tradizini religise, e natral nte tutte avevan lasciat la lr imprnta slla cltra lcale Era stata la clla dellantica pratica sciamanica, dei lti prtzrastriani di Tran, e della tradizine zra triana Pi la gente di quella terra aveva cnscit il ddhism, l cristianesim, l'brais, praticat per se da una numersa cmunità di ebrei a Bchara Per 1ant Samarcanda mderna ia na città a maggiran a msulmana, ci si pò fcilmente imbattere nei segni d ltre tradizini, e mentre mi avvicinav cminciai a sentir i più frtunata che ppata per uel viaggi. Al mi arriv, Samarcanda mi acclse cn una ntte rfmata di firi e pane appena sfrnat Campi di tli ni in bcci un spettacl impssiile in Sieria alli nizi di primavera facevan caplin dapperttt a città era illuminata dai lmpini e assmigliava a un giar din estic remt e nascst in n altr temp e in un ltr spazi Fermai un taxi. autista cnceva 'indirizz che gli strai e ciò mi diede fiducia mi tranillizzò Il tragitt u breve e a casa del'scrità nn riuscii a distinguere mlt se nn le lunghe mbre dei rami degli lberi che csteggiavan i viali Al di là si vedevan caset di mattni, per la maggir parte di un sl pian. e
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Aliprovviso la strada diventò più apia e arrivao davanti a un grosso edificio, splendente di luci dal cui iteo proveniva usica oderna a tutto volue. ll'inresso c'erano gruppetti di persone che fuavano e chiac cieravano. Mi aspettavo una specie di cenro studi con un coitat d'accoglienza o aleno qualcuno che i ricevesse a crto non di ritrovarmi nel più gande hotel di Saarcana. In preda all'agitazione ostrai di nuovo l'indirizzo al tssista, chiedendogli di controllare se non si fosse sbaliato, a lui i fece vedere sulla cartina che l'indirizzo crrispondeva proprio a'hotel Non ebbi altra scelta che rcuperare i iei bagagi e scendere Attraversai la hall con la sepre più debole speranza di corgere Vladiir o qualcuno del gruppo a il io intuit i diceva che non sarebbe accaduto e orai avevo iarato a fidarene lla recepton una ragazza uzbeka 'inforò con tono criale che c'era una stanza prenotata a io noe e agiunse che se non avessi prenotato avrei dovuto cercare n'altra sisteazione perché loro erano al copleto. Mi idicò alcune faiglie sedute su divaneti circondate dai agagli sotto la scritta AL COMPETO che sebravano sconlate ed esauste È probabie che i vedessero coe una privilegiata e in fetti provai un senso di sollievo anche se alla reeption on c'erano essaggi per e Era coe se il io cervello on avesse registato il fatto che, se c'era una prenotazioe individuale a noe io, qualcuno doveva sapere del io arivo. vevo una stanza e, data l'ora, quella era l'unic cosa iportante Era piccola e accogliente. Sisteai i agagli e i ricordai della usica che proveniva dal bar al iano di sotto Ero ancora troppo eccitata dal viaggio per ensare di addorentari subito perciò decisi di scende r senza luderi di inconare qualcuno del gruppo. Ciò i cui avevo più bisogno era un po' di noralità ,
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i sedet su uno degi ati sgabei di egno davanti a one, cercando di non guardarmi intorno e di non far notare I barman non si fece attendere a ungo mi si 1riaizzò di fronte come se fosse sbucato direttamente pavimento e mi chiese che cosa gradissi Ma non ap a si imitò ad are e fote sopraccigia scure "n è, per favore l sopraccigio sinistro ebbe un impercettibie scatto di rpresa gi atri ospiti bevevano acoici e nessuno a lora andava lì per ordinar un tè. Ma subito i viso erò a maschera de distacco professionae e ui uscì 1 mio campo visivo Dopo un istante mi ritrovai davant >li occhi, appoggiata su bancone una tazza panciuta di racotta bianca con i tradizionali disegni neri del'Uzkistan Assaggiai prudentemente un piccoo sorso di è •r e forte: era boente e cominciai a bero con estrma tzza nspiegabimente ogni sorso, invece di svegiar i mi stava provocando una specie di trance I bar era ato e non riuscivo a capire nmmeno una dee paro· che setivo in sottofondo; tutto sembrava ovattato e lnano soi oggetti che distinguevo erano e bottigie di ie forme e coori aineate dietro a bancone mi sem réva che ondeggiasseo a tempo di musica Guardavo e bottige, abbandonando a mente a ritmo lla musica Finamente, per a prima vota dopo una se ri di settimane deprimenti, sentivo che ne mio corpo te � ed esausto stava tornando, se non un vero senso di ri lsamento, ameno una sua parvenza Ed era questo di i avevo disperatamente biso e che inconsciamente i auguravo di tovare ne mometo in cui avevo deciso i andare in quea città ne cuore de! Asia Centrae Que inimo di distensione mi fece capire quanto fossi stata nca e infeice per tutto i tempo che aveva preceduto i igio, anche se non riuscivo a individuae una agione rticoare dea mia infeicità. ra da un po che non eo più soddisfatta di me stessa e »
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della mia vita La sensazione di avere uno scopo, che pe anni mi era stata familiare ed era legta soprattutto all mia professione, si era perduta in qualche punto del mio passato e io mi resi tristemente conto di essermi sentita smarrita e conusa per molto tempo Non osavo muovermi per paura che questo stato di pseudotrance, di pseudo sonno, potesse svanire, mentre avrei voluto che durasse per sempre e mi portasse con sé in una pace senza pensiei, senza persone, senza ansia e senza dilemmi Mi sentivo quasi grata per quello stato di quiete che ave vo atteso così a lungo, e pensai che venire orse non era poi stata un'idea cos folle; orse avrei incontato una per sona, una persona in cae e ossa, che per miracolo mi vrebbe aiutata a superare la conusione Per qualche motivo sentivo che non sarebbe stato Vladimir il suo compito, che consisteva nellandare in gio a diffndere la sua radizione, di fatto era già stato espletato. Speravo ancora di incontrarlo, ma eo in attesa di qualun altro, qualcuno che aveva un legame con Vladimir, ma che, in un certo senso, lo superva All'improvviso nella mia mente si stagliò la figura di Umai, l sciamana di Altaj che avevo conosciuto anni prima in Siberia: una donna minuta, anziana, ma piena di vialit In passato lei aveva generato una trasformazione profondissima nella mia vita, mi aveva aiutata in modo straordinario e oai per me era diventata un termie di iferimento nella valutazione di utt gli inconi successivi e le esperienze importanti che avevo compiuto immagine di Umai, con la sua attrezzatura da sciamana, un piccolo tamburo e una pipa, danzava nella mia mente Ri vedevo il suo viso sorridente e quella sua tipica espressio ne scaltra come se fosse ancora vicino a me ciò mi fece sentire ancora più calma «Ciao!» disse una voce alla mia sinistra. i voltai lentamente e, non so perché, non distinsi la igura intera della persona che parlava, a soltanto l volto, che si stagliava 76
itidamene contro o sfondo vago e indistinto de bar Lmbrava eale eppure pareva appartenere a un'atra dinsione Era il viso di un uomo moto giovane, dai nobi tratti uzbeki Era beissimo, con grandi occhi a mandor e sopraccigia così perftte da sembrare disegnate, e che •ndevano il suo sguardo dolce ancora più intenso Era come guardare un ritratto troppo belo per essere mano. Scossi con decisione a testa per tornare alla perce ne normae: il tcco funzionò perché subito dopo vidi 1e sulo sgabelo accanto a me sedeva un ragazzo i jeans maglieta nera Sembrava timido e mi fece un sorriso gentile Era più vane di me, probabilmente intorno ai venticinque anni. Ora sembrava uno dei tanti avventori che arrivavano qui alle città vicine, eppure cera qualcosa di diverso e di peciale in ui, un segreto che si celava dent uegli occhi ri. Cercai di non farci oppa attenzione e risposi educamente con un <ciao», convinta che a conversazione fos finita Mente stavo per tornare ala mia tazza di tè e a mio ragile stato di rilassamento lui avvicinò il suo sgabello a mo e mi guardò in modo diretto e cordiale Sai che sono n guaritoe anch'io?» disse continuando a issarmi senza attere cigio, giocherelJando con una cannuccia bu. Poi mse la cannuccia ne bicchiere e cominciò a sorseggiare on cama il suo cockail guardandomi di tanto in tanto on un sorriso Non sei troppo giovane �r essere un guaritore?» penai ra me e me, con uno scattoi irritazione Nel momento in cui ebbi formuato quel pensier mi sentii sconcertata al'inaspettato astio che provavo nei confronti di quella prsona inoffensiva Probabimente ui si accorse delombra di irritazione e ncredulità che aveva ugacemente attraversato il mio vio Sorrise e tornò a ripetere: «Sono un guaritore moto ravo. E in realtà credo che u, nonostante tutti i uoi sfor 7
, no t sia neppure avvcata alla centesa parte c he so io in matera d guargoe» Era u'affermazoe sgarbata e del tutto uor luogo Lo arai co maggiore attezoe, talmente stupta al so tteggameto da o fare eppure caso al fatto che coo cesse la ma professone, e unque sapesse qalcosa d e. Cotiava a fssarm, ma l suo volto adesso era pro di getlezza Era lu ora a sembrare rtato dalla mia capact i caprlo «E t chi t cred essere?» gl sbla n facca, qasi sen a respirare per la rabba mprovvisa che stava caceano gi tracca el mio rlassamento e riportava a galla proble e preoccupazo M scagla conto questo sconoscu t, che aveva avto la disavvetra d trovars vcno a me qel momento, valicano u confe che no avrebbe ovuto superare «Dev esser etemeo che emone el luogo» agguns Cercavo i accompagare l sarcasmo erbale co lespressoe pù dgnata possbile del vso Non capvo perché, peò, la sua osservazone avesse scateato in me una reazoe così violenta, e cò mi fece sentre ncora più frstrata Mse la sua mao sulla ma sl bancoe el bar, e prma e riscss a rtrarla accadde qualcosa scovolgete he m prese totalmete alla sprovvsta La sua faccasi staccò d ovo dallo sodo e s staglò s tamente da mettere n secondo pano ogn alro ggetto nel mo campo vsivo l suo vso esotco flttava i frote a me nello spazio e suo occh fssavao mei rvaom ogni volotà I suoi s atttrno come se ss stata anestetizzata «E se osse avero no sprito?» Questo pensero ragunse la superficie ella ma mente, sbcando a chss ove. Cotemporaneamente u come se qalcu alt e to la ma testa si fosse messo a riere soltato adea. Ma ttto questo s stava svolgeno fuor el raggo ella mia ttezoe, che a l mometo era totalmente caturata a 7
i cchi allungati e scuri, sspesi davanti a me, che mi f ·van sprfndare sempre più in un sa ipnic Pi senii battere le mani una vlta: fu ce un misterio segnale e in quel mment i sui cchi cminciaron a ventare sempre più grandi fino a foÌdersi in n nico
e cchi al centr della frne Quell'cchi mi guar ava, quasi atraversandmi La sua stttura interna sem
bva costituita da piccoli prismi.
Il tempo si fermò Quell'um era un scchi che as-
rbiva completamente la mia attenzione e rendeva serflo e intile ogni movento. Da qando avevo inntrato i so sgardo non esistevano più stimoli, desi
ri, inteini: quellcchi era divena una destinazio finale e sembrava che nn avesse più sens neppure Spirare All'imprvis qualcun mi scsse la man cn frza e i senii che il mi crp cercava cnvulsamene di ri rendere fia I plmni eran spaccai in due da una sse vilenta e il bait del cure era incredibilene aclera um mi accstò delicaaente alle labbra la zza; il tè era redd e aveva un sapre stran, ma alm i aiutò a smetere di tssire In quest md riuscii a rlre Chi sei e csa mi sai facend?» La mia vce mi sembrò ella di unaltra persna, cme se uscisse da un nasto •israt Mi guardava in silenzi cn un srrise timid, ma Jp un aim scppiò a rid�: aveva allungat la man r sirare l mia, ma i mi e riratta cn un mvimen ulmine, spaventaa all'idea che mi ccasse di nuv, avev rischia di cadere dall sgabell. « i cnsc» disse, mentre ancra rideva, tccandmi i nuv ma stavlta, sul pls, accarezzand cn le dia 1uslae il crdncin che mi aveva regala Vladimir «Checsa sai di me?» Nel fare questa danda cercav lcemente di mettere insieme tuti i vari pezzi per tte
ee una visione sensata di queo stano inconto Ma i uado continuava a sgetoasi. «Non so niente su di te Ma t conosco. Questa isposta on conibuiva ceto a endee più accettabie i senso di uea situazione, nea quae non iuscivo a cogiee a a ogica «o ti consco ipeté «E cedo di sapee che cosa sta ecando. Ponunciò quest'utima fase in tono casuae, senza acuna taccia di significati econditi Eppure mi op più di tutto i esto Lo guadai ditto in ccia con a massima concentazione «Ceca di non fissami toppo Rivogimi soo dee oc chiate bevi1 disse, come se mi stesse sempicemente of ndo un'ata tazza di tè. Lo scutai ancoa più attentamente: pe il mio equiibio psicico saebbe stato incuoante scopie che ea pazzo, pecé questo avebbe spiegato tte e stanezze de suo omptamento Così ce a misi popio tutta. Stinsi fote gi occi e asciai che a mia mente passasse veocemente in assegna ogni possibie diagnosi, ma mi itovai fsta ta e dusa. A essee sincea dovevo pendee atto di ciò e istintivamente avevo già capito queuomo, stano e isteioso, in atà ea più sano dea maggio pate dee pesone ce conoscevo. Ignoando i suo consigio, conti nuai a guadao in faccia Sembava moto giovane e, a tempo stesso, coispondeva aidea ce mi eo fatta di na pesona dotata di potei magici. In un ceto senso ea i modeo ideae inaccessibie, impevedibie, etenamente giovane, assoutamente soo Sentivo che 'espeienza povocata in me da suo influs so ea i isutato di un potee staodinaio che scoeva dento di ui «E peché? ecé mi hai detto di non fissati toppo? e cosa mi potebbe succedee?» «Saà necessaio sotanto pe quache giono epicò. «Dopo ti abitueai a stami vicino e non ce ne saà più bi »
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ogno Era eidente che non aea alcuna intenzione di cogliere la sumatura ironica della mia domanda «Che cosa ti fa pensare che ti dedicherò addirittur qualche giorno? dissi, non riuscendo trttenermi.
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«Domani verso mezzogiorno mi orai rovare nela chaikhana, il logo dove si beve il è E molo vicino a qi, i puoi arriare a piedi T farò vedere alcune cose Si volò di scatto e lasciò la sanza senza gardarsi nietro. »
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ta ad aspettare n camera tutta l mttn Il telefno ntnuò a tortura con i u slenzo, e o non spevo chamre per spezzare quel mutsmo e porre fne al lncertezza A un certo punto, i mo nervomo gune al culmne ent che non potevo pù retre lì: era esperante r nere husa n un stanzett d pettare chsà che c Avevo bsogno d r frec, vevo bsogno d placare l pura Non m rcordo con ettezz come pre la decsone d dre ll chaikltana. Fore m nvent qulco pr de n parvenza rzonle un tto del tutto llogco. orse u ltnto che m portò percorrere cento metri che se rvano lhotel da quell ctta d fan u il fttono llalbergo a ndcam quel ccola costzone dpnta bnco Rammento d avere ndugto sul vletto d'ngreso rm d entrre nell'tro Quel rcordo, e quello d ciò accadde n eguto, m embrano ncora appartenere n sogno, strno e ntenso Le fnetrelle della chaikhana rno n parte oscurate d tende a for, che creavno pe ombr e ntmtà Cerno tavol n legno mascco e lunhe pnche coperte d cucn varopnt; gl ospt s se8
devao a bere l tè secodo l costume tradizioale. tor o a un tavolo in quel momento cerao alcui aziai uz beki co indoso lunghe e pesanti vesti trette in vita, ch stavano tranquillamente chiacchierado Vidi anche un paio di tavoli moderni co qualche seggiolia di plastica (probabilmente uninovazione nella tradizioe ispirata dalle frequnti iite da parte degli opiti dell'hotel). Era primo pmeriggio e la sala da tè era quai vuota. l ragzzo ch aveo conociuto la era prima tava seduto a uno di tavoli moderi, ma guardava da ualtra parte Quando mi avicinai si volt letamete verso di me e sorrise Indosaa ua camicia biaca co le maniche ar rotolate ui gomiti attraero il colletto slacciato vedevo che portava ancora legato al collo il chetki di Vladimir. Quelloggetto mi ricordò il motivo per cui mi trovavo , e mi diede il coraggio di fare i pochi passi che mi eparavao dal uo tavolo Fece il gesto di alzari, poi si rimise a sedere quado mi accomodai di frote a lui Sul suo volto retava dipito quel mezzo sorriso, ma i suoi occhi scuri mi guardaao co serietà. ��Ciao fu la prima parola che mi dise e, prima che potesi ricambiare il saluto, aggiuse: «Hai u'aria strana oggi» «Adiamo bee,» disse la mia vocia iteriore «il tipo iù trambo che ho conociuto viene a dire a me che ho 'aria strana. Cercai di ricostruire mentalmente l'immagie di me tessa che quella mattia aevo visto riflessa ello spechio. Camicia era a maiche lughe, pantaloi di laa rigi, marupio stivaletti di camocio morbido co ricami olk, capelli biodi raccolti, e u viso taco e leggermete bbrozto Niete di particolare Mi guardò come cocetradoi su qualcosa, poi diede 'occhiata alla sala e io seguii il suo guardo Mi parve di ivedere la stesa immagie di me che avevo isto ello »
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pecchio, ma trasportata in quello strano posto, circondata a tutti i segni tipici della cultura uzbeka, e in sottoondo una musica di accompagnamento e una voce maschile che antava n quel preciso istante capii ciò che intendeva dire: uegli uomini nelle vesti tradizionali, seduti sulle panche ntagliate gli aromi il ritmo cantilenante della canzone J'aria insolitamente tiepida per quell'ora . nessuno era estraneo a quell'atmosfera Tutti erano nel loro ambiente natu rale, l avevano le loro radici unica con un'aria davvero trana ero io, perché ero la sola a non appartenere a quel luogo Questo pensiero, però, invece di mettermi a disagio i fece sentre più legata alla terra Scossi piano la testa e ntinuai a guardarlo «lo sono ichael» disse, e bevve un sorso di tè da una pia/ una tazza bassa e senza manico ce reggeva con trambe le mani (E tu sei Olga aggiunse prima che io i presentassi l fatto che sapesse il mio nome fece riemergere la doanda che mi aveva angosciato la notte precedente, pria che ui se ne andasse dal bar come poteva sapere che lvoro acevo? Che cos'altro sapeva di me? La cosa più lo ica sarebbe stata chiedergli se conoscesse Vladimr e se lui gli avesse parlato di me a, per ualche otivo, non vevo vogia di nominare Vladimir; era come se la mia co unicazione con ichael s stesse sviluppando su un livllo diverso da quello della mia realtà ordnaria o perlono io volevo che fos� così) Inconsciamente non mi ndava di trovare subito Un collegamento tra ichael e Vladmir, per paura di ropere l'incantesimo Se ci ripen adesso, credo che neance icael volesse rivelarmi la natura del suo legame con Vladimir ma che anzi fosse innzionato ad accrescere in me ansia e confusione per ottere il suo scopo, che ancora non conoscevo «Quante cose sai sul mio conto, Michael?» Cercai di vere il tono più disinvolto possibile. <
«Vuoi spiegarmi che cosa intendi? «No Una risposta così diretta suonò meno btale, ma i un certo senso più inquietante «E se ti dicessi che vorrei che me lo spiegassi?>) <(Potrei rlo, ma non ti servirebbe perch le mie spiega ioni non appartengono a quel piano di realtà in cui si dà alore soltanto ai significati illusori, mentre tu ti aspettereti una risposta soltanto a quel livello Allora dammi la tua risposta. «Riformula la tua domanda Per favore dimmi di più su ciò che sai di me «Prima di tutto posso dirti perché sei così ansiosa di troare un senso nel nostro incontro. Senti di non avere tutte tessere del mosaico, perciò non puoi considerarlo come ualcosa di risolto e conosciuto; allora cominci a innervoirti, a sentirt angosciata, addirittura minacciata Quindi ai alla ricerca di questi pezzi per placare l'ansia il disaio; ma è lesatto contrario di ciò ch ti serve: l'ansia e l'an oscia che provi costantemente, e che proprio adesso entre mi ascolti stanno aumentando sono la tua sola peranza di uscire da questa situazione Non devi combatere il disagio devi farlo sviluppare e seguirlo Mi accorsi che, mentre parlava le mie gambe accavalla avevano cominciato a muoversi ritmicamente, sempre iù in fretta Era come se in me ci fosse un piccolo anima, un felino impazzito ch si aggirava nervosamente den o il mio petto e mi graffiava Voleva balzare fuori e azannare que1l'uomo che mi faceva andare il sangue a11a sta. Inspirai profondamente e cercai di vincere i turbamen e ascoltarlo nza interromperlo. Capii che nessuna del mie reazioni sfuggiva al suo sguardo acuto e penetran Michael fece un piccolo sorriso _e proseguì. «Ottimo Ti arrabbi facilmente E un fatto positivo e de i farlo ancora di più, perch se non lo fai l'alternativa arà ripiombare nel buco nero e silenzioso in ui sei rima »
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1 fnora Mi chiedi il senso coe se sessi cercando I'ossi�· per farne il pieno e poi poerti riuffare dento e •a ne pozzo profondo dela ua depressione E un zo che ti circonda copeaene, coe una nuvola i pa occhi e orecchie, otenebra i uoi senieni In un to senso i difende: non sei più cosrea a pvare sula pee a cda verià, un sentiento autenico, e eni Ji ppeiro servendoi dei oi giochei Que senien è sepice si chiaa copa. Tu ceci di sfuggire a sen" di copa La sotie ebrana che ratteneva la ia rabbia non ne più Si ruppe enre un'energia incredibie s'ipa niva di e oscurandoi a vista Stai su, ansiando i pianai gi occhi addosso: se ne sava seduo lì a pia1 a le ani il viso riassao e sorridente Mi senivo feri otraggiaa e ravoa dal'imprevisa vioenza dele zioni che uel'uoo i suscitava Non sapevo che co fr. «Siedii disse con ota caa «Non ho ancora finito. i riisi a sedere lentaente su bordo dea sedia e i acrsi che Mchael faceva un cenno a cuoco che stava in piei lì vicino fngendo di non sente ueo che dicevao. Il oco chinò il capo in segno d'inesa e and in cina «Ascoai o non conosco il otivo del ua depresione e del o senso di copa Quando counico con le ersone non cerco un significao o un contenuo do l'e ergia Vedo coe fuisce ndo raena quando inconra osacoi uando coinci ad avvitarsi creando nodi ee dinaiche esistenziai nodi che possono arrivae adiritra a ucciderti. Quando cedi aa depessione, radi ci la ua energia. a abbandoni a inorno a e ci sono epre frze pone a servirsene Se i rifuti di esporarlo insiee a e ue guo di dolore si solidificher ne o rpo privandoti de veo dono che hai queo di guarire on riuscirai più a guaie gi altri se rinunci a guarire e tessa. Mi devi cedere »
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Le sue parole sembravano sincere Ero pi calma ades so; era come se dentro di me ci fossero troppi impulsi d scordanti non avevo abbastanza forza per mettere ordin perciò la scelta, meno faticosa, di fidarmi di lui mi tentava Il cuoco, che indossava una lunga veste grigia trapunta ta e un gmbiule di lino bianco intoo al grosso ventr uscì dalla cucina portando due piatti fondi pieni di ) umante, il piatto tipico a base di cae, riso e spezie, cot in una particolare pentola Aveva un profumo invitant ma dissi ugualmente: «Grazie, ma non ho fame <( È la mia specialità borbottò il cuoco, segno che sa rebbe stata un'offesa nei suoi confronti se non l'avessi as saggiato «Grazie> ripetei, cercando con gli occhi le posate «No, noi lo mangiamo cos» disse Michael ridendo scuotendo la testa Avvicinò delicatamente le dita affusolate al piatto, com se stesse suonando uno stmento, e prese un po di riso carne, lo tenne in mano per qualche istante schiacciandol leggermente, poi si portò il boccone alle labbra e ne assa porò con soddisfazione l'aroma e il sapore. Dovevo fare lo stesso Alungai la mano verso il piatto presi il pezzo più piccolo e pi asciutto; quando lo assaggiai il suo sapore caldo incantò i miei sensi Nessun cib mi aveva mai dato una sensazione cos intensa Michael riprese a parlare lentamente Se permetti quel dolore di cristallizzarsi nella tua memoria, come un nodo irrisolto, si trasformerà nell'incubatrice, nel grembo in cui prnderà forza e nutrimento uno spirito maligno a famato, che è rimasto appostato nella tua memoria geneti ca di generazione in generazione, a partire dai uoi antenati in attesa di questa occasione Sorgerà dalla memoria atavica collettiva e vivrà di vita propria come spirito della paura velenerà la tua esistenza Il suo riferimento agli spiriti della paura mi fece venire in mente la conferenza di Vladimir a Novosibirsk. Era »
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bile che Michae appartenesse a gppo di Vadi ? Leccitazione e a criosità no più forti del grovi 1 dlle atre emozioni.
Csco una persoa, un uomo ch ho incontrato in ra E per lui che sono qui, è stato lui a darmi questo irizzo Si chiama Vadimir. Mi ha parato degi spiriti h•I ma Lo conosci? Lavori con ui?» a queste parti non conosco nessuno con questo no» fu a sua deudente risposta In effetti Michael non 1w mentendo Il nome uzbeko di Vladimir era un altro: fceva chiamre così solo quando era in Rssia e nessu Samarcanda lo conosceva come Vladimir. Ma, ovviate, non ne sapevo niente aora e via via che Michael va mi accorgevo di diventare sempre più nervosa. «E cedo che tu sia venta qi pr li Ma non correre, la ! che ti dica di più I modo in cui troncò lagomento mi diede acuna possibiità di ottenere uteriori indizi Vadimi. Quando riprese a parare, mi saì ale labbra snghiozzo «Le cos stanno così: se non sei conspevoe degli spir de trauma, come li chiami tu, o dei demoni dea meria, come li chiamerò io, i massimo che potrai fare co guaritore sarà offrire una cura fortuita, senza renderti to di ciò che stai facendo. Oppure un soievo passegro Se voi ottenere una vera guarigione devi indiviare che cosa governa quegi spiriti, imparare a vederi, 1 dr loro la caccia e diventare abbastnza forte per scon igerli. o posso insegnarti to questo, ma vogio una sa in cambio La sua voce cama e profonda toccava e corde dee mie mozioni, fcendomi percepire un'ampia gamma di vibraioni. Il modo in cui parlava, mangiava, guardva e cose r diverso da tutto ciò che avessi mai vsto Dava l'imressione di essere una persona competa, con una grande perienza de mondo; il ritmo vite emanato daa sua ura mi ricordava la meodia del bues dea ouisiana che »
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aevo ascoltato in un locale di Novosibisk Eppue al tmpo stesso mi sembava di palare con qualcuno di un ato pianeta come se fosse avvolto da unalta vibazione csmica che comunicasse attaveso di l ui peccato che i non iuscissi a capine i segnali «Che cosa potebbe chiedemi n cambio? mi domandai «Una guaigione. Eo quasi sicua che avesse sentito la omanda che mi eo fatta mentalmente «In cambio ti ciedeò di patecipae a un ito di guaigione pe potae aiuto a una pesona che ne ha un biogno dispeato Non ovebbe essee difficile pe te. «Daccodo Posso femami qualche gioo in più. Può asi che iesca anche a trovar Vladimi Michael accennò un soiso vagamente guadigo coe se sospettasse qualche imboglo «Pefetto Aloa cominciamo. Andiamo al baza La poposta mi colse molto di sopesa ma siccome saevo che il baza di Samacanda ea vicino a uno dei ioiell achitettonici della città, mi sembò un'ottima idea te dispoe di una guida locale Fui felice di seguilo Ci olleo dieci minuti a piedi. Dalla penemmo i viali albeati e inondati di sole che potavano dittamente alla gande e antica piazza cittadina dove so va il baza In lontananza scogevo le meavigliose cpole tuchesi della moschea di BibiKanum fatta eie sulle scue mua di mattoni molti secoli pima pe lee di imu, il e dello «Specchio del mondo come ea alloa chiamata Samacanda Timu detto lo Zoppo ea il conquistatoe mongolo conosciuto in Occidente coe Tamelano il Gande. Camminavo molto vicino a Michael che si faceva la ta la folla diretta al baza; pe non pedemi cecavo di estae al passo con la sua andatua spedita Anche se n mi eo femata a contemplae la magnificenza della oschea, mi sentivo avvolta dalla potenza e dall'incanto ce eanaa. Sembava che le sue splendenti cupole blu »
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1cssero a gara con lazzur del cielo e che le affasci 1nti leggende sorte intorno alla sua costruzione non ro più favole, ma il vero ordito della storia, reso an più consistente dalla potente presnza fisica della schea hanum la moglie favorita di Timur la principessa lla Cina secondo una versione della leggenda, o la figlia l khan di Mongolia secondo unaltra tradizione aveva Jiso di far costuire quella gigantesca moschea per fare a sorpresa al marito quando fosse rientrato dalla con ista dellIndia. Un giovane schiavo persiano il geniale citetto che aveva progettato ledificio, non riusciva a rtarlo a compimento perché era rimasto ammaliato dal l ellzza di Khanum e soltanto un acio della regina gli rebe permesso di teina in tempo la moschea Kha m sapeva che il ritoo del marito era imminente e al ldificio mancava solo un arco: un unio cio la separa a dal suo obiettivo, un bacio che lei, alla fine, concesse. a la passione di quel acio lasciò un marchio indeleile l suo bel so e proprio in quella moschea anum punita con la morte dal marito pazzo di gelosia Entrando nel azar l mio sguardo fu caturato da una lhissima serie di tappeti orientali appesi in fila Micael camminava davanti a me, scostndo via va l sipa rio di tappeti per farmi passare Le elaorate fantasie di ei tessuti mi scorrevno davanti come antiche cortine ce si aprivano svelando spazi segrti I suoni e le voci del azar si usero in ununica mca di fondo ftta di metal li tintinnani, galline chiocciantiin veccie gabie arggi ite, e carne che sfrigolava in enormi tegmi aroma ungente delle spezie chiuse in sacchetti di ttti i colori, l'norme quantità di cibo, il tepore dell'aria e il atito lon· tno di un tamburo: tutto mi faceva sprofondre sempre iù nella magia di questo universo Smisi di seguire Miael con gli occhi e camminai lieramente attraverso le lunghe le di tappeti, i cesti di ftta, i volti amichevoli e 91
orridenti Poi notai che Michael si era fermato in uno piazzo per aspettarmi Alla luce del giorno il suo viso, risetto a quello degli ltri, sembrava diverso più europeo, con lineamenti più ottili e tratti somatici meno mongolici Pensai che proba ilmente aveva anche sangue tagiko, dei discendenti delle ribù nomadi indoeuroee giunte a Samarcanda millenni rima. l oolo tagiko conservava ancora tratti euroei, rivi di mecolanze mongoliche «Conosci la leggenda di BibiKhanum, vero?) In realà ichael non me lo stava domandando lo sapeva già erciò proegu. «In realtà non fu la regina a costirla Se la fece costie mur in persona, e non er sua moglie, ma per un altro copo. La eresse per cercare l'equilibrio. Sapeva che l'uni o otere che poteva soravvivere nei secoli ra quello che i trovava in equilibrio con la Terra. E voleva disperata ente che il suo potere sopravvivesse, erciò doveva tro are il modo di bilanciarlo doveva inteenire sulla Tea er lacae gli spiriti del trauma generati dalle sue guerre i conquista. «E comunque non fu lui il rimo. Nel corso dei secoli ci urono altri due personaggi legati a Samarcanda e connes i tra loro: Alessandro Magno e Gengis Khan Poi fu la olta di mu Questo paese si trasformò in un camo di attaglia non soltanto er i loro eserciti, m a anche per i lo o demoni interiori Qui a Samarcanda ciascuno dei tre ondottieri subì la metamorfosi che segnò il suo destino ltraterreno. n questa terra incontrarono i loro demoni e a loro storia si modificò. Tacque e mi guardò �Affascinante Va' avanti. Ero ansiosa di sentire il resto «essenza dell'equilibrio sta nella capacità di ricono cere la natura del contesto Ogni luogo ha la propria ra ione d'essere La casa è il luogo in cui si vive; i campo di attaglia è quello in cu i si combatte; il mausoleo è stato )
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nepito per ospitare i orti Ora noi siamo nel bazar: il go degi sabi Qui si ompra e si vende Ma non i raontare storie qui; se vuoi he ti raonti questa ia adesso devi oprara e, dato h oggi è un grande �rno per gli sambi, non te a venderò per poo. Ma se oi aspettare finhé saremo arrivati ne uogo in ui si 1ontano le storie, ti raonterò gratis tutto quanto. Credo he aspetterò. Lo sapevo rispose Mihae orridendo. «Proseguiamo Ci inoltramo per un altro entinaio di etri nea fola orata dei venditori, quando a n tratto il bazar finì e i ovamo in un'ampia piazza qadrata in ui si stava ogendo lo spettaolo di un iro itinrante Nel terreno no stati infissi due grossi pali e tra essi era stata tesa n fune. Sula ia di iasun pao era una piola piat forma, he ondeggiava leggermente su una di esse, due mini attendevano arrivo del terzo he si stava arraando lungo il palo L mia attenzione ra stata atturata da quegli eozio ti prerativi e quindi non i ero aorta di quanto la la i avesse separata da Mihae. Gi arobati non avovno on reti di protezione e intera struttura di pai e ioe piattaforme sebrava troppo instabile per reggere peso di tre aduti. A terra altri artisti de iro intrattenevano il pubbio nando, raontando storiee, fendo annni he non sivo a apire. Mi sentii riportare ainfanzia; ma non si ttava di riordi personaperhé non avevo mai visto rima un irco di strada mi sntivo ome una babina, in ea piola foa di bmbini he mi irondava, impa inte he lo spettaoo ominiasse Guardai i visi degli adulti: anhe loro sembravano mbini; persino gli anziani uzbeki, daaria osì saggia 1e sedevano su bassi sgabei e fuavano la pipa aveva o nei loro ohi stanhi lo stesso entusiaso ario di petttiva
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Una donna di mezzeà che indossava la tradiionae este di seta a righe mi fece un cenno di saluto al di là del l folla Con laltra mano reggeva n ambullo e o s tva al ritmo della musica del circo Le sorrisi ma lei mi ce segno di avvicinarm Chiedendomi che cosa potesse volere a ragginsi Lei s chinò ed estrasse dalla borsa un un pane dalla fora schiacciata ancora caldo di forno e me lo porse Sbi t percepii la sua fragrana e capii che tto il bazar era ipregnato dellaroma di pane appena sfornao Lo ven evano a ogni angolo e il suo profumo inviante s spaneva nellaria. Mi ricordai dell'aneddoto s Timur Il sovrano contiava a cambiare fornaio perché ne cercava uno capace di reparare un pane come il della sua amaissima Sa arcanda Tutti quelli che sceglieva lo seguivano nelle mpagne militari, ma alla fine mur si diede per vinto erché capì che ciò che rendeva unico e inimiabilmente elizioso quel pane non erano né il fornaio né a farina a l'aria stessa di Samarcanda Da quel momeno i sovrao in qualunque luogo si rovasse si faceva mandare pe ave il diretamente da Samarcanda. Ora quella donna mi sava offrendo un bianco e apetitoso e io non potevo resistere né al proumo del pane é al sorriso che lo accompagnava «Quan? dissi mene cercavo qualche blo nel marspio Ma lei mi fermò subito. «No No! Niente soldi. l pane è un regalo per f. T i cn Chiltan. Cian è qui nel bazar Oggi è un grande gior o Davvero un grande gorno per gli scambi Accettalo in dono Conusa presi il 1 e un saccheo di plasica in ci riorlo «Grazie. Ma prima di riuscire a domandarle che csera questo , il fore suono della fanfara annuncò che lo speacolo sava per cominciare e utti levarono l sguardo verso il cielo »
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Un uomo stava in pidi sua un, ggndo a l mani a psant asta pr bilanciarsi; a du strmità dll'a a rano attaccati du sggioini, su cui sdvano gi atri mini Quando i funamboo azzardò i primi passi stac "dosi daa piattaforma i sggiolini ondggiarono g �rmnt. La foa si raggò I bambini smiso di cor, ubbico ammutoì si sntiva sotanto i suono di un mburlo di un fauto ch sgnavano i tmpo con i si dacrobata Sgundo qu rtmo, ui si muovva ato su nostr tst, aontanandosi smpr più daa ttaorma procdva a piccoi passi i suo carico ra p t tra lui i porto sicuo datra piattaforma si stn a a unga ina dJa fun ancora tutta da prcorrr Non avva frtta Non vdvo i su viso e nppur o dgi uomini ch trasportava vdv soo a sua hina diritta, a sua casacca di sta drata i tubeteika o, un brtto finmnt ricamato Da punto in cui mi vavo, 'atro pao parva più ato ai mii occhi sm rava ch il funambo stss sando passo dopo passo mpr pi vicino a cio, o stsso cio ch gaggiava · 'azzuro d cupo da moscha acrobata conscva la propria for7a, sapva sattant quanta nrgia mttr in ogni singlo passo pr arar a'altro capo da fun I suoi movimnti rano così rcisi misurati ch, a un crto punt, smisi di avr pau 1 pr ui ra un acrobata ccnt Sapva camminar a corda Ma quando guardai gi atri du, ch con un'ikntica casacca dorata s n stavano sduti in sinzio a •!trmità dl'asta, provai diovo un brivido Mi accorsi ravamo ttti ipnotizzati da qui du strani passggri non avvano acuna protzion dovvano fidarsi di ui ch l stava sorrggndo Non o guardavano: fissava dritto davanti a sé, aspttando di ssr jortati fino alla ta Ci vol un po di tmpo prché il funamboo si muov \ ntamnt, ma quando con calma cauta raggiunse 95
a piattaforma, ebbi la sensazione di essere io quela ch era stata portata in salvo, lungo la corda, su in alto verso il cielo La folla esplose in un applauso. Gli acrobati fecer un lieve cenno del capo, scesero rapidamente lungo il pal e saltarono a terra uno dopo lalro Mi guadai intorno La donna con il tamburello era ancora accanto a me e io ap profittai dellintervallo nello spettacolo per chiederle <Scusi, mi può dire chi è Cl1itan?». Mi guard con aria scandalizzata, come se avessi am messo pubblicamente di essere pazza Stai con Chiltan e non sai chi è?» Sembrava non credere alle proprie orecchie Sei strana» fu 'unico commento che ruscì a fare Che ero strana me lavevano già detto. Mi ricordai di Mi chael e pensai che ciò che la donna aveva diciarato potesse essere legato a lui, ma non feci in tempo a convincera a dir mi altro perché mi esi conto di aver perso Michae tra la fol a. Cominciai a cercarlo con ansia febbrile in mezzo a quel are di volti, ma non riuscii a trovarlo da nessuna parte Forse se nè andato » pensai «Forse non gli sono sem brata abbastanza attenta nel seguirlo e se n'è andato » Fui sorpresa dal senso di tristezza che quel pensiero mi suscitò I preparativi per lesibizione successiva stavano creando una grande eccitazione negli astanti, ma non me ne importava più niente: ero soltanto dispiaciuta di aver perso Michael La folla cominciò ad applaudie con entusiasmo quando un altro acrobata, un ragazzo quasi un bambino, si ar rampicò sulla piattaforma Guardai da quella parte e là, vicino al palo, vidi Michael, attorniato dagli artisti del circo, con un bambino piccolo in braccio. M i guardò e io ca pii che mi aveva seguito con lo sguardo per tutto il tempo, senza mai perdermi di vista Sollevata, gli sorrisi, e levai di nuovo gli occi verso i cielo i funambolo era già arrivato a metà dea fune, danzandovi e saltandovi sopra con a stessa agiità che avrebbe avuto su un pavimento 9
musica prese un ritmo forsennato Gli acrobati che •10 rimasti a terra bllavano a tempo con l'acrobata ra)ino che ora si stagliava conro il cielo e sembrava vo 1,re sopra la fune, come sollevato daangeli invisibili Il bblico batteva le mani, cantava al ritmo della musica e � (urrà» riempivano l'aria Poi la musica cessò di colpo U brivido percorse l folla; il silenzio era assoluto Tuti occhi erano puntati verso il cielo, dove il piccolo fu mbolo, immobile sulla corda, affrontava con gli occhi iusi la folla sottostante Era solo una figura sottile con a casacca dorata e pantaloni attillati neri: sembrava un egno nel cielo sullo sfondo turchese delle alte cupole la moschea Allargò le braccia, aprì gli occhi, sorrise alle persone sot di lui e poi, con infinita grazia, stacc i piedi daJla une volteggiò tra le cupole, scese in pcchata sullo sondo lle mura in mattoni, fino quasi a schiantarsi al suolo roprio quando la sua testa stva per sbattere contro il tero, la sua caduta si arrestò e lui rimase sospeso in aria, rretto alle lunghe cinghie legate ai suoi stivali di pelle. ra a testa in giù e continuava a tenere le bracci perte, ondolando avanti e indietro appeso alla une sua cacca scintillava al sole ed era come se il suo corpo volasse lungo le mura e le cupole della moschea, avanti e indietro, come un pennello leggero guidato dale mani di un pittore invisibile Mi feci strada tra la folla estasata per raggiunere Michael Non aveva più il bambino in braccio e stava prlando con gli acrobati Quando mi avvicinai, i ardò e mi disse senza preamboli: «Questa disciplina insegna a trasormare lo spazio servendosi del tempo come di un aleato Le nostre paure sono contenute in spazi che crediamo rigidi, perciò siamo convinti che esse siano realtà inconfutabiJi. Quando loro » e fece un lieve cenno del capo in direzione dellacrobata ragazzino che era appena saltato a terra accanto a noi «camminano sulla une, il loro spazio si trasor La
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a In quel momento non pensano di vivere sulla Terra: redono di essere creature del cielo. Vivono nel cielo e anno un salto sulla Terra, come se arrivassero nel passato a un luogo del futuro. Trasformano i passato delle perone che li guardano portando con sé dal cielo l'energia el utro «Perché le racconti tte queste cose? ciese i ragazzio mentre raccoglieva la sua roba, evidentemente infstiito dalla mia presenza e dalla conversazione che Micael tava scambindo con me «Percé ha bisogno di saperle disse Micel. Ma più e una risposta suonò come lordine di non fare altre do ande non solo conosceva tutti gli artisti del circo, ma odeva anche di autorità presso di loro piccolo namolo chinò la testa e sgattaiolò via Anche se avri voluto iedere qualcos'altro a Michael per essere certa di avere apito ciò ce aveva detto, preferii rimandare e restarmee in silenio per non fomentare lostilità ce sentivo crecere negli artisti del circo Stavano raccogliendo le loro ose e alcuni di loro passandoci accanto mi lanciarono oc iate tutt'altro che amicevoli, anche se nessuno parlò. «Adesso andiamo con loro. È molto vicino a qui Devo o frti vedere qualcosa al loro campo Nel momento in i queste parole giunsero alle oreccie degli artisti provoarono unondata di tensione Vidi che camminavano in isparte, facendo gruppo a sé e parlottando fra loro La rospettiva di andare da qualce parte in compagnia di omini ostili non mi enusiasmava di certo. Perciò, quando vidi due giovani donne venirmi incon ro e invitare me e Micael con tono amichevole al loro ampo, mi sentii rinfrancata e decisi di seguirle lintuito i diceva che là avrei fatto un inconro importante Una quindicina di persone, per lo più uomini, lasciò la iazza del bazar e si diresse verso il campo attraverso trette stradine. Gli acrobati non si cambiarono gli abiti ccicant; camminavano davanti al gruppo, parlando. Io »
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rii rstare con l u onn, ch chiacchiravano sn 1 osa loo vstiti rano ivrsi da qulli lunghi a ri c inossava la maggior art ll donn dl luogo, non smbravano nur modrni: blus bianch, �nn lungh ampi, ai colori chiari, cintur i cuoio J cui pndvano mill strisciolin i pll bianca Molt son dl gppo avvano cintr simili Lasciammo la part più animata dlla città dopo circa ci minuti ravamo già fuori llabitato. Davanti a noi ! rivano vasti sazi a rita 'occhio collin rossicc antich, mastos rovin si stnvano fino al'oizzon alla mia stra, una lunga toria i bll mosch si arpicava su una collina. Vicino all ovin vidi un piclo campo di tnd i ltro. I bambini si rincorrvano torno ai ochi, sora alcuni i quali ndvano gssi ntoloni colmi di cibo bollnt l onn anzian, sdut umar la pipa su sggiol bass, con il ptto carico di onili 'oro, mi guaravano attntamnt Mi sntivo uori posto: loro non parlavano usso io non ivo ua paola lla loro lingua, fors uzbko Prcpi o il sostto ni loro sguardi. Michal ra la sola prsona conoscssi, ma ra anch la più impvibil Dv vr l'immagin» spigò a alcuni uomini in rno a lui Mi guaraono snza ir una aola. Conti avano a issarmi il silnzio stava ivntando insopporabil p spzzarlo issi la prima cosa ch mi passava per la tsta «Qust'immagin ha qualca a ch ae con ?» La ma domana povocò una reazion ch non mi sarei ai aspttata gli uomini trassro un sospiro di sollivo e nuirno Sntii subito ch il loro attggiamnto ni mii onfronti ra cambiato, ch la edzza istant avva c uto il passo al calor dll'ositalità ch ora si irradiava l loro volto Uno di loro, ors il più anziano, sollvò u ngolo dlla tna invitandomi a ntrae Mi trovai nllo spazio angusto dlla tnda; non ci abita g
va nessuno: era semplicemente uno spazio quasi vuoto Vicino a una delle pareti c'era un basso tavolo rotondo; so pra, una candela accesa ncollata a un piattino a lu proveniva dalla candela e da una piccola finestra che s apriva sul tetto. Di fronte all'ingresso si trovava un gross cubo di pietra: era evidente che lo avevano squadrato perché le sue facce erano quasi perfettamente levigate Su cubo era poggiato un oggetto coperto da un panno di lin grigio Qualcuno piazzò una sedia di fronte alla pietra «Siediti mi ordinò la voce di Michael, rimasto dietro d me. Quando cercai di voltarmi per guardarlo, mi ferm mettendomi la mano destra sulla spalla e spingendom senza compliment verso la sedia Mi sedetti e notai che le gambe mi tremavano appena nonostante mi sentissi stranamente calma. Laria era sofo cante e aveva un odore particolare, come se in quello spa zio angusto fossero state bciate decine di spezie «Ora chiudi gli occhi disse Michael, che mi teneva an cora la mano sulla spalla e palpebre si fecero pesanti Chiusi gli occhi •Quando tolgo la mano, apri gli occhi e guarda dritto davanti a te Qualunque cosa succeda, non distogliere lo sguardo Tenni gli occhi chiusi: sentivo ancora la mano di Michael e per aprirli aspettavo il momento in cui l'avrebb sollevata Fu unattesa lunga Il peso della sua mano era divenuto quasi insopportabile, come se fosse trascorsa un'eternità. Eppure a un tratto smisi di aspettare Non m'importava più Mi dimenticai della mano. Solamente quando sentii il mio corpo diventare leggero, come se stesse volando, aprii gli occhi con naturalezza e guardai davanti a me Vidi un volto di pietra che mi stava guardando suoi occhi, perfettamente scolpiti, erano alla stessa altezza dei miei. Era una scultura, ma in qualche modo era viva e c municava; avrei voluto voltarmi ma non ci riuscii il collo »
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n mi obbediva e quindi non potei evitare che quello uardo di pietra entrasse in me. Sentii affiorare la nausea. immagine si immerse in me, fondendosi, come se fos mia stessa faccia La nausea crebbe, il cuore accelerò battito, l mio respiro si fece affannoso. Quando questi ntomi arrivarono al culmine, mi resi conto con orrore e due facce identiche mi stavano guardando Due volti lpiti nella pietra, uno sopra l'altro, entrambi in relazio profonda con me, come se la pietra fosse una propaggi del mio corpo Gli occhi della faccia superiore fissava i miei, quelli della faccia sottostante guardavano il mio ure La seconda faccia mi stava aprendo il petto per to�lermi qualcosa dal ore: provai un dolore insopportabi e allo stesso tempo un senso di dlcezza indicibile Ecco come maghi si guardano tra loro» disse Michael a come se la sua voce mi entrsse dentro passando per il tto e attraversandomi il corpo raggiungesse gli occhi a seconda faccia «In ogni pratica magica sono sempre necessari due vol Samaranda, la nostra città, un tempo era chiamata pecchio del mondo" Molti pensano che questo nome dovuto al sogno di Tamerlano di ricostruire qui gli edi più belli che aveva visto nel corso dei suoi viaggi, in do da trasformarla in uno specchio. Ma c'è un'altra piegazione Un tempo, questa cttà era uno dei due volti terrestri si specchiavano l'un1ell'altro in un modo speciale arcnda era una faccia ello specchio e questo fu il go dingresso della magia sulla terra per milenni, sottutto nei momenti di maggiore bisogno Oggi questa nnessione non la conosciamo più, ma una volta era vita e potente e grazie a essa si realizzarono molte cose imrtnti. Nel corso della storia si sono alternate epoche tranquil• ed epoche tormentate. Il tuo arrivo qui dal lontano rd fa pensare che ci sia un nuovo inizio di un'epoca tor 101
mentata Dunque bisogna ipendee il lavoo, elo che assa attaveso il secondo volto, i volto della ote Ed è i lei che doveo occpaci" «Dove si tova i secondo volto teeste?" chiesi, felice i sentie che i ea tonata la voce. «In un luogo che ha lo stesso noe e che si tova nel pa e che è il nosto specchio geogafico Anche uella tea sta a de fiui, coe la nostra, e i suoi abitanti dividono con oi da tepo ieoabile i teitoi della agia" «Un luogo che ha lo stesso noe?" Non iuscivo a oae una isposta I iei occh fissavano gli occi di pieta i fnte a e; la ia ente ea ipotente Poi alcosa abiò: la ia consapevolezza scese nel petto e io coin iai a gadare attaveso gli occhi del cuoe Gazie a lo o, nel punto in i il coe ea in connessione con la s onda faccia della sculta appave la luce chiaa della opensione Ricevetti la isposta «Sue» a chiao lo stesso noe solo la ponuncia cabiava n po. Saacanda, il ci suffisso knd significa «città", ota lo stesso noe di Se, il cui teitoio pe igliaia i anni si estese nella piana tra il Tigi e lEufate Mi senii oe se ell'antico isteo i avesse asi fisicaente occata «Pe oggi pò bastae" disse Michael, iettendoi la mano sulla spalla Gli occhi i si chiuseo lentaente e, uando lui tolse la ano e io li iapii, la sclta di piea a stata novaente copeta con il panno di lino Mi al ai e scii pe pendee una boccata daia fesca la ia ausea svan allistante «Lascia che ti accopagni fino alla feata dellato s disse Michael uando uscì dalla tenda E, sea da mi la possibilità di die una paola a uelli del capo, si ncainò Salutai apidaente ttti e i isi in acia ieto di li «Pendi uesta stessa linea doani attina aspetto i alle dieci »
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Gli rivolsi unultima domanda «Quegli artisti del cir . sono zingari, vero? Non sono uzbeki? Zingari uzbeki: liuli, la Tribù del sogno Domani andreo al posto delle storie e t saprò dire di più. Vieni alle ici Dal grande finestrino posteriore dellautobus ce d a 1ella landa desolata mi ricondusse nell'affollato cento lla città, seguii con lo sguardo Micael che se ne anda La sua figura slanciata si faceva sempe più lontana, a vidi che camminava nella direzione opposta, andando l campo degli zingari verso il centro delle rovine abban nate e la lunga serie di cupole sulaltro fianco della collina Sapevo che alle dieci del gorno dopo sarei stata lì, nce se a livello razionale ignoravo perché Michael vo"e comuncare con me Allora non sapevo che poco tempo prima lui, Vladimir pochi al tri s i erano incontrati là, sul sito di Afrasiab, resso resti dellantca città vicino a amarcanda, e ave no preso la decisione d i collaborre stabilmente con lOccidee Non sapevo che dopo quell' incontro Vladi ir era partito per Novosibirsk, no dei centri di studi etafsici in Russia, noto per la strana e rara combinazio ne di veccie tradizioni esoteriche e scienze avanzate; do va cercare il candidato più idoneo a cui trasmettere il loo lavoro, percé in seguito questi potesse diffondelo in Occidente Non avevo idea di essere io quel candidato, né i essere già dentro la realtje loro si preparavano a sv rmi e nemmeno ce non ci fsse modo di uscirne Non vrei dovuto sapere nulla di tutto ciò allepoca e sono feli ce fosse così La mia consapevolezza si stava invece concentrando intensamente sulle mie esperienze presenti, che mi generaano conusione e senso di impotenza; stavo cecando la aione di quelle mie reazioni Michael era una persona nsolita d'accordo ma percé ogni sua più piccola oservazione o azione mi rendeva così ansiosa e turbata? »
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Avevo già avuto a che fare prima con persone insolite Che cosa voleva farmi veere i me stessa che io stavo anto disperatamente tentano di evitare? Sentivo che lui aveva accesso a una zona segreta ella mia memoria che io stavo cercano e allo stesso tempo respingeno dalla mia coscienza Sentivo che lui aveva la chiave e non mi restava avvero alta scelta se non ripre sentarmi lì il giorno successivo, alle ieci. L'autobu svolò e Mchael scomparve alla mia vista
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Qando rintrai in albrgo la nott avva già avvolto la ittà aria di Samarcanda, cos psnt e afos drant il gorno, si stava a poco a poo rinfrscando La mia cam ra piccola, ma ai mii occhi più accoglint risptto a lla stssa mattina non avva il condiziona tor, pr ciò prima di andar a ltto aprii l finstr la stanza f invasa i suoni dlla grand città: l voci, i clacson, lo stridio dgli pnmatici sllasflto sgito dai soliti al· trchi rabbiosi Suoni così noti fmiliri ch mi didro n snso di tranquillità Eppr nl profondo di m stessa stva crscndo una snsazion nova spvo ch non s n sarebb andata ra la snsazion di ssr ntrt nl mistro, lacuta consapvolzza di tovarmfisicamnt al cosptto dl reno dlla magia, in una città chiamata Spcchio dl mon do», una città ch mi rstitiva limmagin riflssa dl mondo norml ch mi ro lasciata all spll, ch snt vo già molto lontano. Lo vdvo com nillsion rmota, ch cominciava a mostrarmi fcc dlla mia raltà ch prima non avvo mai visto Ma cra di più in qull visioni riflss avvrtivo n pricolo, lo sntivo, piano piano, sotto la curiosità l'ccitazion, cominciò a farsi strada l'ansia Crescva mnte IOS
i sentivo sprofonare nel sonno il mio coro era come na barca su un oceano sconosciuto finché un'ona smi urata i sogno mi travolse tascinanomi nei suoi abissi, azzando via ogni ifesa Mi immersi nel sogno cercano i ripetermi che qualun ue cosa fosse successa si trattava soltanto i un sogno e io on ovevo temere nulla, ma soltanto restare tranquilla e ilassata aria cala e umida della stanza acuistò ensità si allungò come se la camera si fosse asfoata in un cil i nro e poi in un lungo tunnel collegato allo spazio al i là elle pareti Stavo volando: mi rendevo conto i sognae e l tempo stesso ero del tutto cosciente di me stessa Avevo ià ftto sogni del genere, ma questa volta la qualità el io movimento era diversa, come se la velocità del volo sse regolata a mani invisibili Qualno stava tattenen o nel sogno la mia consapevolezza, aiutanomi a mante ere la giusta velocità nel volo Attraverso questo influsso invisibile capii che per restae consapevole e continuare a volare ovevo mantenere na determinata velocità se fossi andata troppo piano l'a ria non mi avrebbe sorretta e sarei ricauta nel sonno; se la elocità fosse stata eccessiva, la realtà che mi circonava rebbe svanita e io avrei perso coscienza Per un attimo tntai di guararmi intorno e la mia consapevolezza si etò di colpo fino uasi a sbalzarmi fuori dal sogno La preena invisibile riportò la mia concentazione sul corpo e apii ce per mantenermi in volo ovevo muovere le mani i fianci Quando lo feci, riacquisii naturalmente la conentraione e essa penetrò in ogni singola fibra ella mia ercezione corporea Allimprovviso vii la vetta blu i una montagna I colri erano così brillanti ce ovett costringere me stessa a ercpire e basta senza re confronti o cercare i capire uello ce avevo davanti Mentre mi avvicinavo alla vetta nenorme auila si levò in volo. Volava in cerchio e mi uarava con unespressione uasi umana. ul terreno 10
erano soltanto piccole chiazze di neve e ghiaccio non devo né alberi né case. Non c'era nessuno, soltanto l'auila che continuava suo vlo circolare sopra di me; ma 1dsso stavo in piedi sul terreno L'inerzia del volo mi eva sospinto fino al bordo di un precipizio e sotto di , si apriva una valle verdegginte solcata da canaloni e iumi Guardavo in basso da un'altezza vertiginosa Lo !zio sotto di me era vast e invitnte e l'impulso di vo e mi scorreva ancor soto l lle Ma per alzarmi di uovo in volo dovevo lncirmi nellabisso, darmi la spin e ascarm andare. La paura mi strinse lo stomco e nn mi lasciò più Cer i di vincerla per ovare ancr lbbrezza del volo, ma rmi l mio coro si sentiv es�nte Ora spevo che mi rei potuta schiantare al suolo. E slo un sogno» mi disi, e quel ensiero u come i psi di una lma attrarso la mia coscienz: la divise in de arti, destr e sini tr separate, ed ebbi la certezz che quellesperienza mi rebbe sfuggita. Prim he tutto svanisse, l'ultima cosa che notai fu l'ottivo di una piccol videocamer fissata a un'asta di etllo, alla mia destra. Mi volti e vidi il mio volto riles sulla sua superficie come lo si srebbe visto dall'altra rte dell'obiettivo Qualcosa mi trscinò indietro, l sono svanì e io caddi in un sonno esnte Alle nove e me del mattino seguente ero lla fermata llautobus che mi vev dcto Michel Era il caoliea e l'autista mi lasciò restare nellautobus mentre aspetva l'oraio previsto per riprtire Era un uzbeko sui s nt'anni con l viso segnto dl sole I suoi occhi erano "uelli di un uomo che nell vita aveva lvorato troppo e in rmini materiali aveva ricevut tro poco Però aveva nquistato una specie di saggezza, che teneva er sé, sul erché a vita fosse tanto generosa con alcuni e tanto avara n aJtri «Questo luogo » fece un ampio gesto indicando la s 107
ie di moschee che emergevano oltre le rovine qanto re ta del luogo in ci sorgeva la citt è chiamato Afrasiab Il me dea moschea ShahZindeh ma noi la chiamiamo il loo del re vivo" Cè una legenda che narra che lto tempo fa il re stesse pregando tra qeste mra uando all'improvviso l'esercito nemico invase la città e terminò tutti li abitanti Il re fece na scelta, alqanto trana devo dire: decise di continuare a pregare nonostan e fosse in pericolo la sa stessa vita Era un sovrano molto evoto Come era facile aspettarsi, i nemici lo ccisero Gli ozzarono la testa d i netto lui cadde morto Almeno co ì credevano <nvece i re era così devoto che non smise di preare eppre di fronte alla morte e il suo dio gli restitì la vita lo seppellì da qalche parte, sotto qesta moschea, in odo che continasse a pregare L a gente dic e ch e è anco a sottterra ed è vivo e che a volte puoi rivolerti a li er chiedergli qalcosa e che li ha il potere di esadirti Quanto tempo fa è sccesso? chiesi all'atista (Oh e chi pò saperlo? Una leggenda è na leggenda Forse sono trascorsi secoli, forse millenni Nessno lo sa 11 E qale dio preava? ((Il so dio, quello in cu li credeva immaino L'atita aveva n'espressione intlligente e sorrideva mentre ccendeva la pipa e osservava assrto la moschea. Guardai in giro, ma non riuscii a scorgere alcun segno ella presenza del campo di zingari Non capivo se fosse ascosto da na cllina o se gli zingari se ne fossero anda i in ttta fretta O forse non erano mai esistiti davvero e tto ciò che era accadto il giorno prima compreso il mio ncontro con Michael, non era altro che uno strano sogno rmai svanito Era soltanto n pensiero bizzarro, eppre iuscì a irritarmi, perciò lo allontanai. «Sia prudente>) si raccomandò l'atista Ebbi limpres ione che stesse indgiando apposta per assicrarsi che il io appntamento non celasse pericoli Credo che qel »
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l'uzbeko di ezzet si sentisse in quache odo sponabile nei confronti di una straniera che se ne andava in giro da soa di attina in un'area abbandonata «Ciao Udii a voce di Michael alle mie spale Stavo uardando i ato dela moschea dove avevo visto aontanarsi i giorno prima, aspettandomi di vederlo arrivare da , e invece i sorprese giungendo dalla direzione opposta <(Be' buona giornata! mi salutò l'autista rimettendosi veocemente al voante come se si fosse tanquilizzato nel vdere che ero a sicuro ora poteva andarsene Su suo vi o, daespressione fino a quel momento composta, era assato un lapo di stupore nellistnte in cui aveva visto ichae «Ciao È un po' che ti aspetto on capii assolutamente come potesse essermi uscita quella frase: sapevo che non ra affatto in ritardo «Volevi venire prima Sbaglio o non ti piace aspettare? sseò Michael sembrava più vecchio er ancora un ragazzo, m la sua figura oggi non trasmettev più lidea di iovinezza che emanava il giorno prima. Era come se si fose preparato per quacosa di importnte caelli neri gli ricadevano orbidi sule splle; indossav una specie di completo sportivo di lino nero pesante con pantaloni ampi e una giacca oversize, portta sopr una maglietta bianca Non mi vennero domande d fargli La sua presenza mi fceva stare bene e sentire sicuro e le sue osservazioni placavano il io costante bisogno di anaizzare tutto Senza parlare, cominciammo a camminare lentamente verso i fianco dela collina I paesaggio mattutino aveva ualcosa di surreale il morbido profilo delle colline rossicce punteggiato dalle rovine degi atichi edifici di Afrasiab i stagliava contro la città industriale con le sue ciminiere e i uoi paazzoni C'era un grande silenzio; camminavo su una colte di polvere impapabile e pensai che dovesse esre ì, intatta, da migaia di anni »
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I vimnti di Michal ano dcisi ma lganti ive lva n tatto animalsco: smbava una tig foc c• �va consva con gazia il popio pot anch lo da una collina allalta. Com hai domito ii nott? Michal upp finalnt il silnzio Bn Gazi. Non sapvo ch cosalto isponde cm ti è smbato lo spttacolo dl cico? prosguì nt salivamo lungo il pndio o tovato ccitant. E impssionant ch lavoino na t di protzion. on hanno paua?» on poi cammina slla coda s hai paua Mial ins in cima si fmò p un momnto Da lì si dva di una blla vista sll ovin di Afasiab Ta l llin davanti a noi si scogvano l fondamnta squaat di sti dgli difici Rivlavano molto più di quan non avbbo fatto costzoni ancoa intg. Ossndo i sti di mri quasi al livllo dl suolo si distinvano gli ingssi gli ambinti; non cano pati ch otggsso la pivacy di loo intni Sbbn nssu vi avss più abitato da millnni, avvo comunqu la nsazion di violae lo spazio pivato di qualcuno, l'inti ità svntata d sposta dalla violnza distttiva dll ttagli Lsibizion di ii è stata una dll più bll scondo diss Michal voltandosi fissandomi ngli occhi «Quando li vdo cammina sulla coda, mi vin in mnt ch il modo in cui lo fnno somiglia a qullo in cui noi ganizziamo l nost spinz di vita. Ecco ché ti dtto ch gli acobati pacano una disciplina patico l Dito i loro gsti cè tutta una filosofia, una volta c lhanno assimilata, divnta la miglio t di pot ion possibil Non possono cad dalla fun s non nno paua, ciò val p tutti t gli acobati, sia p i u ch vngono taspotati sia p colui ch li pota a d sinazion Nssuno di t dv av paa »
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(Nello stesso modo la nostra consapevolezza deve es organizzata per sfruttare tutto l suo potenziale. L'eero destro del cervello e quello sinistr devono restre quilibrio e quando è necessario in silenio, per essere ;1portati a un altro livello di esperienza dallelemento sta nel mezzo «Quando usi l'immagine degli crobati come metafora J•lattività cerebrale quale consideri il terzo elemento llo che cammin lungo la corda?» Sntivo che Michael �va per dirmi qualcosa di importnte m temevo di non rrarla «Sei tu la psichiatra Dovresti saperlo meglio di me Sup ngo che sia quello che è responsabile dellequilibrio tra i pazi Michael mi guardò senza traccia di ironia nello rdo e la sua rispost mi indusse a pensare con più at zione a ciò che stava dicendo i coprii gli occhi con le mani per concentrarmi meglio rimasi così per un po' mente i pensieri mi sfrecciavano ll testa Ovviamente aveva ragione Forse senza saper Michael mi· aveva appena fornito la chiave che finalnte metteva ordine nei turbini di idee e di pensieri che wevo sempre avuto l problema dell'asimmetia tra le funzioni dei due emiri era risolta adesso dalla presenza di un terzo elemen in grado di coordinarne rapporti e relazioni Ripensai llnatomia del cervello e a una zona particolare che mi va affascinato sin dall'inizi dei miei studi di medicin: il cervelletto Improvvisamente quella parte acquistò nnorme importanza Un'ampia sezione del cervello che cchiude moltissime connessioni neurali che però la "inza medica considera semplicemente un substrato reonsabile della coordinazione motoria i tolsi le mani dal viso, respirai proondamente e qua coppiai a ridere dalla licità perché la metafora utiliz ta da Michael aveva ricomposto l quadro Era ovvio: l rvelletto è deputato al controllo del movimento ed è pa
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menti coinvolto nell'organizzazione degli spazi interiori, tra cui quelli dell'immaginazione dei sogni della memo ria Mi vennero in mente i dervisci danzanti che girano per ore su se stessi per generare stati alterni d i coscienza loro sì che sanno come usare il cervelletto! Michael mi stava guardando con un tenero sorriso aspettando che riemergessi dalle mie riflessioni e quando si rese conto che ero di nuovo presente si chinò e distese per tea una corda sottile. «Prova a camminarci sopra come se fosse sospesa nel cielo immagina di essere uno degli acrobati di ieri. Sembrava una battuta e mi misi a ridere Anche lui rise a con la testa accennò alla fune insistendo pehé stessi al gioco Poggiai i piede destro sulla fune ma non riuscii a percepirne la consistenza perché era troppo sottile; allargai le braccia e immaginai di reggere tra le mani un'asta con due pesanti sedili alle estremità Feci un passo con l piede sinistro appoggiandolo sulla corda davanti al destro Persi dimprovviso lequilibrio e per recuperarlo �ovetti fare ondeggiare il corpo a sinistra e a destra; ma adesso avevo entrambi i piedi sulla corda e avevo paura di fare un altro passo I pensieri mi fluivano come su due binari paralleli: da una parte mi dicevo che era soltanto una corda appoggiata per terra e che assolutamente non sarei potuta precipitare; dallaltra tentavo di trattenere limmagine dellasta con i seggiolini come se la stessi trasportando lungo la corda. Inoltre sapevo che Michael mi stava guardando e mi sentivo stupida nel non riuscire a muovermi Finalmente mi costrinsi a fare un passo avani e tutti i pensieri presero a scoermi rapidi nella testa avanti e indietro tra dialoghi interiori e immagini tra il lato destro e quello sinistro del cervello l corpo doveva compensare questa intensità e persi ancora l'equilibrio Mi sembrava di non riuscire né a restare immobile né ad avanzare su quella corda immaginaria: dovevo fermarmi fino a quan »
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il mi crp avesse recupera sabilià Pi, senza rilere semplicemene spsai la mia cnsapevlezza alla ase del crani dve c'è il cervelle e cercai i rasfrarl nel fulcr della mia cscienza A quel pun alla ia percezine accade qualcsa di meraviglis Nel mmen in cui riuscii a idenificarmi cn ques ulc nel ceelle in me srse limpuls ad agire cme avessi trva un mre che aspeava sl che l av iassi Sen una fre spina prniene dalla fossa occiiale che fece avanzare il mi crp senza il ilr el ensier Adess acev faica a fermarmi percorrev cn cilezza il ra resane della crda cninuand a enr le braccia disese I mvimeni eran csì pecisi e luidi che capii che era pssibile camminare su una une sspesa nel ciel e nn avere paura. Saai giù dalla cra la racclsi e la resiuii a Michael che mi guardò esasia «Ce lhai faa! esclamò felice Sapev che aveva capi aamene quali passaggi ineriri avessi cmpiu per prare a ermine quel cmpi Limpuls al mvimen nn mi abandnava e u facile per me camminare araers i resi di Afrasiab seguend Michael che mi faceva rad cninuand a parlare «Quand si capisce ualcsa aravers unesperienza i rea pi risula sempre csì facile che sembra sran nn esserci riuscii prima Annuii in silenzi perché cndividev in pien quella cnsiderazine «Ecc perché cred Olga, che i sarà più facile capire l nsr apprcci adess che hai cca cn man la dif rnza ta il mvimen pur e quelJ cmplica dal pe della memria Nel mvimen pur ua lenergia di cui h a i bisgn è libera e accessibe; nealro mvimen invece le al u crp dei srreggre il caric peanissim dei ui csi menali È per quesa ragine che è csì ifficile araversare per iner alcune esperiene Ti si ripresenan di cninu perché nn riesci a cm »
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letare il moimento a causa del peso eccessio dei ricordi he queste si portano dietro «Nel caso di unesperiena traumatica che ha generato n demone della memoria, questa si trasforma non soltan o in un peso terribile, ma in· un ero e proprio ostacolo rea una strana fora allinterno del tuo corpo e ti si oppoe attiamente nel momento in cui affronti unesperiena e tenti di risolerla Questa forza ie denro di te e genea moment di dolore ripetendoli allinfnito sei costretto correre in cercho intorno al dolore inece che oltargli le spalle e alontanartene È come se i te ci fosse un altro io, del quale non sei consapeole Lo ascoltao con attenzione Ea facile seguirlo, ma l ua ultima frase mi fece ricordare del laboratorio di Smir o, de monitor con le stelline che pulsaano, di Masha he iea queHe esperienze Che cosa edea, che cosa roaa in quel momento? Perché < erano diersi io nel orso di quellesperienza? Proai un improio senso di ristezza, e non ne capio la ragione Oiamente allora on poteo saper che uasi nello stesso momento Masha venia trattenuta in un letto di ospedale Esausta e imboti a di sedatii dopo una sbronza, l'aeano prtata alla cli ica psichiatrica per un esame nel mio reparto femminile Adesso sei triste disse Michael, guardandomi «Sai erché?• «No, a dire la erit no. Sai, Michael, in questi gioi m ento daero stran; sono confusa da tutte queste eo ioni che mi arriano da chiss doe. Di solito ho più con ollo e una comprensione migliore di me stessa, e m irri a non capire che cosa mi stia succedendo Si fermò e mi osserò attentamente, poi con tono calmo isse: «È proprio questo che dei arontare Te l'ho detto nche ieri: è la ta unica possibilità Dei fidarti di me Sei ià arriata qui, hai compiuto il iaggio Ora, per poter ri olere e guarire dallansia e dalla depressione dei l ciarle crescere Per proseguire nella similitudine del mo »
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vmento, i sentimenti che prov dmostrano che ha già cominciato a cammnare attraverso gli spaz della memoia Ora dmmi, perché t sentv trste poco fa? Che cosa stavi rcordando? «Niente d'mportante solo qualche immagine «Olga, ascoltami: nella nostra mente non esistono m agini pi o meno iportanti la loro mportanza è elati va e spesso sono create allo scopo di portarci fuori sada immagne è una chiave per accere a un determinato pazio della memora che è sepe collegato a uno spazio lteore Racchiudamo in noi spaz d memoria propo come la vosta matrioska russa contene tante bambolne p piccole denro il guscio d quella pù grande In te p trebbero esserc spaz nfettat a un eone della memo ria, che ha imparato a nascnderi dtro vre mmagn per contnuare a fart del male Allora che cosa hai visto? «Lo schermo d un computer un laboratoro in cu sono sta d ecente Sopra c'era la apptura dell'attività cerebrale di una delle ragazze che lavorava lì «Stai dicendo che è stato lo schermo d un computer a renderti iste?» «No rsposi senza incertezze «llora che cosa è stato? Quale mmagine? «Quella della ragazza Sentvo essere sul punto d piangere; era stata l'mmagine d Masha a intristirmi cos tanto «Siete amiche? Da quanto la conosc? «Da poco Sarebbe duta venre anche le qu nsieme a e, ma poi alla fne non ce l'ha fatta Michael mi guardava con molta attenzone mentre ripondeo alle sue domande «Tu non se triste per quella ragazza Olga. E o sa Lei è ltanto una delle mmagin superfical che ti connettono l tuo spazo di dolore; c'è qualcosa n le che funge da chiave per accedere al punto della memoria dal quale gorga la a stezza Ma non è per lei che t sent male »
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Quella sua osservazione mi provocò un improvviso oto di nsia che aumentò rapidamente, fino a portare n scd pino la tristez: ora mi sentivo irritata da ichel e di suoi tentativi di analisi Ma neppure il mio biento dumore era sfuggito alla presa della sua ttenzine «Abbiao essenzialmente due modi per reagire a un rauma. Michael continuò a parlare senza fare caso alla ia irritazone, cosa che in qualche modo riuscì a calmari Spesso li sperimentiamo insieme ma, in realtà, rapeentano due processi opposti Sono la depressione e nsia Esistono due diversi demoni della memoria che si acondono dietro questi sentimenti, e richiedono due tipi versi di garigine. Anche quando provi contemporaneamente ansia e de ssione, è sempre uno dei due a prevalere ed è fondaentale individuarlo Nel o caso, l'ansia che hai provato limamente rappresenta i tentativo di garire da qualco a che ti suscita una profonda tristezza. Lansia ora è ta lleata perché ti tiene all'erta e ti spinge a osservare con atenzione che cosa sta succedendo dentro di te Questi sentienti rappresentano processi diversi perhé hanno un'origine diversa Ci sono due processi psicoogici che costitiscono la base di ogni nostra esperienza: azione e la percezione Quando parlo di azione non mi ierisco soltanto i movimenti fisici, ma anche a quelli inrioi: pensieri, idee, intenzioni Anche la percezione è al empo stesso esterna e interiore. Tra questi due processi è uninterazione continua ed è dalla loro combinazione he derivano le nostre esperienze Quando qualcosa ci ferisce uno di questi due processi si iva maggiormente. Se è la nostra percezione a essere ri a, cadiamo in preda ll'ansia Di solito accade quando siao angosciati da come gli altri ci percepiscono o dal male he possono farci deprssione, invece, scatrisce da un'azione negatva »
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si sviluppa pe colpa di noste aioni pesunte o eali o i mancate azioni, che giudiciamo sbaliate. «Semba facile a paole, ma se ci fai attenione ti sa iao come questi pocessi inteagiscono Hai appena pimentato che cosa ia unaione allo stato puo, e un attimo dopo la tua tistzza è icompasa. Posso diti sin oa che, qualunque sia la feita nella ta memoia, è douta alla tua convinione di avee fatto qualcosa di sbaiato, o di non avee agito questa è loigine del tuo sen �o di colpa «Eppue una delle sensaioni più foti che povo in que sto momento, Michael, è liitaione nei tuoi confonti e ansia che mi deiva da tutto questo Stavo cecando di ssere sincea con lui «È popio ciò che intendo di ispose «Aesso ti senti ansiosa e iitata peché sto infuenzando la tua pece ione iconducendola a qualcosa che ceci di dimentica e Le mie domande ti potano vso a guaigione I eo poblema sono la tua tistezza e il tuo senso i colpa Non m andava più di palae Capio che nelle sue paole c'ea molta veità, ma anche pecci punti su cui avei potuto obiettae Allo stesso tmpo sapvo che avebbe de molito i miei agomenti con facilit e che ala fine saei aiata opio l dove lui mi aspttava: di fonte ai miei sen timenti confusi e spiacevoli, con una pate i me che si sfoava di allontanali Omai eavamo giunti in cima alla collina e io sentii la necessit di fae una piccol sosta pima di poseguie La tea ea asciutta e calda i sedetti suleba ingiallita da un anno di sole e guadai la vasta valata che si apiv soto di noi Michael si sedette lì vicino con lo sguado isso davanti a sé; poi con voce molto bassa e cama, mi disse «Hai appena provato che cosa può essee laione allo stato puo, aesso puoi speimentae la pua pecezione. Pe falo de vi chiudee gli occhi
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ppna pronunciò queste paroe, ogni mia resistenza t prima ancora che avessi deciso di rlo davvero i ch sarei dovuta essere più cauta nel concedergi t ptere, ma lui continuò a parlare con un tono tan ill la mia preoccupazione svan Dvi fare più o meno la stessa cosa che hai tto quan hi cmminato sulla corda: cercare di modiicare a tua rinza dellio. Ricordi gli acobati? Se sei uno dei due tano seduti ed è quacun alto a tasportrt a quelltz sei impotente «Poi avere il contollo della sitazione soo quando sei l unambolo Sono due cose diverse non puoi satae l sggiolino alla corda. Prima ti sei trasormata nela rsna che cammina sulla fune Sei stata brava Ora devi r lesperienza del percettore Sposta 'attenzione non erso la base del cranio, come hai atto sula corda, ma più icin al viso, allaltezza degli occhi, dove si concentra a rceione, e cerca di focalizzarti su quel punto Se impe ci llattenzione di rimbalzare indietro, puoi sperimen te l percezione pura e non t perderai negli spazi dea ria Provaci Mi sedetti con gli occhi chiusi e mi accorsi di quanti siri associazioni, e domande salivano da centro del l tsta alla superficie della coscienza Mi sorzai di spotr ttenzione verso la faccia, quasi immedesimandomi llse al livello degli occhi; quando riuscii a manteneri ccentrata, ebbi allimprovviso una percezione del i molto diversa da quela della consapevolezza abil Er losseatore, colui che vive sempre negli occhi, cnapevole di tutto ciò che mi circondava e percepivo i osa con chiarezz, come se i miei occhi fossero aperi veeo tutto e nessun dettaglio mi suggiva «Brava stai andando molto bene» sentii dire da Mi l ma la mia reazione a queste parole f perdere 'e uilirio Mi sentii toare alla normalità Aprii gli occhi e urai la vallata davat a me era come se la mia capa »
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cit visiva ne fosse uscita potenziata Vidi in ontananza ua coina un gegge ma oa iuscivo a distinguee paticamente ogni minimo paticoae di quei copi pasciuti che si muovevano impetubabii sue�a. miei occhi eano come obiettiv di una teecamea che dopo anni di cattivo unzionamento fsse stata paata oa iuscivo a vede tto nitidamente «Quando povi tistezz significa che il tauma si fonda u una tua azione o una nonaione, che ha povocato una eita Pe cominciae a gaie devi attvare i proces o opposto: devi guaie a mmoia avoando sua pecezione Oa cec di icostui a tua tisteza. Restai seduta pe tea in contempazione dea vaata tasmetteva un gande senso di pace e io stessa dopo ave ftto espeienza de pcetto povavo una tae cama he non iuscivo più a fae ciò che ichae mi chiedeva e quanto ci povassi non eo capace di tonae tiste Chiusi gi occhi e tentai di ichiamae a tistezza ma non itonava Poi ui mi disse «Usa immagine di quea agazza come chiave pe accede a queo spazio Pensa a li pima di pensare aa tua tistezza» Di fonte ai miei occi chiusi appav i viso di Masha b1o e pieno di vita Mi icodai di i ne mio ufficio men te cecava di convincemi ad andae ala confeenza di adimi. Insieme a que icodo sentii saie dento di me n'onda cada Capii di non essee pù aabbiata con ei; anzi a sua immagine mi facea soidee Soidevo a occhi ciusi poi sentii a voce di Michae suggeimi «Ceca di visuizzaa in ate cicostanze. Che cosa doveva fae con quei compute? È nea stessa stanza dei monito? Ha a possibità di fe ciò che si sente? Può andasene quando vuoe o deve estae finché non e danno i pemesso di andasene? Ce cosa e succede in quea stanza?» Le sue domande geneaono nuova ansia dento di me fuco dei icodi passò da mio sdio a aboatoio dei »
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computer nell s di Smirnov Immaginai Msha in trne, distesa sul lettino nell stnza ner, il corpo rico perto di sensori he registrvno ogni suo movimento in terno ed esterno È in stto di ipnosi profond, non pu muovere le plpebre, l corpo è immobilizzato, ma l mente è ttiv L su perceione è uita e la memoria la ri port inevitbilmente nel luogo e nel momento in cui il suo orpo sa he osa signifia subire uno stupro. Dietro le plpebre sentii le lrime raogliersi, la tri stea torn e mi trvolse Avevo pura di prire gli occhi e di lsiare sgorgre quel pianto. Or> sentii Mihel he mi prlv dolcemente «con srv dentro l cuore quest triste e cerca di spostare l tu onspevoe allltez degli ochi Abbandona lo spio dell memori in ui riesi a vedere la rgazza e torn essere il perettore Fu file eseguire i suoi ordini Mi conentri e fui di nuovo lessere che abitva nei miei ochi, quello che percepiv tutto L tristezz cominiò a alre, m prima che svnisse del tutto, la voce di Mihael l trattenne Non lasire he ti abbndoni di nuovo Sii un osservtore e contemporanemente ogli nel cuore quest tristezza Osservla e ontinu provrl insieme lle altr senszioni, m sen lsirti avviluppre Mi sembrò che le sue prole stessero rimodellndo i miei movimenti interiori, aiutndomi a restre concentrata e mntenere simultnemente quell'esperienza Sia lesperienz si l consapevolezza della presenza di Mihel si acuirono: ora perepivo il suo influsso senz bisogno di ascoltare l sua voce né di gurdarlo. A poco a poco un sen so di tristeza mi sgorgò dl cuore e mi invase il petto fino qusi a soffocarmi Lo sentivo rescere La mi test si mosse verso il basso, come se stessi guardando per terra miei occhi erno ancora chiusi, e nel momento in cui la tristezz riempì la mi percezione, vidi (senza riprire gli occhi) il terreno e la sua superficie polveosa e vida fili dell'erb ,
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ingiallita dal sole mi colpirono la accia e io sentii dolore, come se ci ossi stata gettata in mezzo Ebbi un gemito Le immagini della terra arida e polverosa mi riempirono il campo visivo e si pietriicarono da vanti ai miei occhi chiusi, immobili come un muro che non potevo non guardare Sapevo di non avere cambiato posizione e di essere ancora seduta per terra con gli occhi chiusi, ma la visione adesso mi provocava un dolore in credibile. M dolevano le mani, mi bruciavano come se ci ossero delle abrasioni, mi ac�va male la bocca e sentvo sula lingua il sapore salato del sangue, del mio sangue mescolato ale lacrime.
«Ora che cosa vedi? la voce di Michael era vicinissima e mie labbra si mossero con estrema lentezza nel ri spondergli «Adesso ho un ricordo molto vivido Un ricor do lontanissimo dell'inanzia Dovevo avere circa cinque anni, ma lo rivedo con grande ciarezza». Smisi di parlare mentre l ricordo scorreva dentro di me Continuavo a vedere la terra ondeggiare davanti ai miei occhi chiusi e sentivo che le mani di qualcuno cercavano di aiutarmi Sentivo utto il peso del corpo mentre cercavo di schiacciarmi contro il terreno, di restarvi incollata, di non lasciarmi sollevare Vedevo ogni singolo particolare della supericie scabra dei sassi che avevo davant agli oc chi Avrei voluto trasormarmi in un granello di trra per perdermi sotto lo strato d'erba così ce nessuno potesse trovarmi e rportarmi in el mondo crudele «Mio Dio, Olga, era Qlo un gatto Non re così La voce di mia nonna Il mio rpo si fceva sempre più iacco e debole, la resistenza dei miei muscoli stava per cedere: le mani della nonna mi sollevarono da terra Mi coprii gli oc chi con le mani perché c'erano altre person intorno a me; mi stavano guardando e io non volevo vedere la loro ac· cia Camminai continuando a coprirmi gli occhi mentre mia nonna mi portava in casa Ora sentivo di poter parlare con Michael »
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<evo cinque anni e tascorrvo lestate da mia nona, ua piccola città chiamata Kursk, nella Russia centrale Cera un giardino con ori piante di lamponi e uva spina icino allo steccato Poco distante dalla casa c'era un fiue e sull'altra sponda un bosco fitto e scuro Adoravo uel posto Era vivo e magico « nostri vicini tenevano dei polli; tutti avevano un cae, o un gatto Era nero, un maschio grosso e dal manto luete, molto indipedente. Nel mio mondo lui era una persona", e io ero la sola da cui si lasciasse avvicinare. Trnava sempre a casa dopo i suoi vagabondaggi notturi, mangiava e poi se e andava di nuovo, a volte per giori iteri Ogi tanto qualche vicino andava a funghi sullaltra ponda del fiume e vedeva il nostro gatto correre i meo ai cespugli, a parecchi chilometri da casa ma alla fine ornava sempre. No mi preoccupavo mai: sapevo che veva poteri magici ed era capacissimo d i badare a se steso Si lasciava accarezzare soltanto da me; quando parlao mi capiva e sapeva come rispondermi. Era il mio amio, il mio confidente, il mio legame con la magia Non mi reoccupai neppure quando i vicini venero a casa nostra er lamentarsi con mia nonna dicendo che il nostro orriile gatto si era mangiato i loro polli Era già capitato e apevo che sarebbe successo ancora «Era un animale selvatico Doveva cacciare I vicini ten avao di difendere i loro polli, ma lui riusciva sempre ad verla vinta, e loro si infuriavano ogni volta di più; andaao dalla nona e parlavano del gatto come se fosse un riminale Mi sembrava quas i che lui a suo modo riesse di loro e infatti continuava imperterrito a rubare i olli; certe volte la nonna accettava di mandarlo via. I vicii lo caricavano in macchina e lo liberavao a chilometri a casa, dallaltro lato del bosco Di lì a pochi giorni sparia un altro pollo e io sapevo che il mio gatto era tornato ettevo una ciotolina con un po di latte sotto lalbero di 12
il vicino a cs I mttino dopo il atte non ce più e a il gtto veniva l'appuntmento segeto in un punto del gidino e si sciv cczze Quest stoia si it divese vote: i vicini o potavno via e ui tonava indieto; a vote ci impiegav cuni gioni, alte più di na settimna Ma tonv sempe. Non mi peoccupvo ui «Non ce 'avevo cn nonn pech pemetteva i vicini di potao via ui e un gtt elvtico e a nonna do vva pu e qucos pe tni buoni na vota scomve pe moto tempo; o spetti giono e notte, ma ui non tonava Eo tiste, m pni che nche se vesse deiso di vivee ne bosco e non re più itono srbbe stta una sua sceta Ea una crt ibe. M ogni sea mettvo comunque a ciotoin sotto i il. Una mattina, un nost vicina, queB che odiv di iù il gtto, mi vide pote vi l cioto Se ne stav in iedi, con e mni sui fianchi, dto to delo steccato mi uò "Pe chi è i tte che poti tutte e mttine?" �<"Pe mio gatto" Non pensvo popio di ovegieo nascondee. Tu non hai un gatto" Tovv tutto cos divetente he si mise a idee. Sì che ce 'ho Lui toeà" Insistevo peché eo convint che fosse veità "Dici su seio? Non stai palndo di que demonio neo che aveva tua nonn, veo?" Si avvicinò pe guadami megio in fccia ment pava "Toneà" contnuavO a ipetee, sfondomi di non piangee davanti a ei, peché sapevo che ea popio queo che voeva "No che non o faà Toneà soo nei uoi sogni, ca van, die che cosa hai fatto a oo gatto" Suo maito us da poio e si femò su sogia, ce cando di capie di che cosa stesse pndo Dopo un po cpì, ise compiciuto e e ispose a voce ata "Que ba 12
stardo? L'ho aperto in due con questa bella scure e m mostrò la scure che usava per mozzare la testa ai polli ho preso, l'ho tagliato a metà e l'ho buttato nella spaz zatura" «Ricordo che il latte gocciolava piano per terra perch mi tremava la mano Senti in lontananza la mia voce urlare: "No!" Poi ricordo di essere corsa verso casa come al rallentatore quasi in sogno attraverso lo stretto passaggio tra l'erba alta e i cespugli Avevo le gambe moJli come quelle di una bambola di pezza, cercavo di correre più ve locemente ma le gambe non i obbedivano Il ramo di un cespuglio mi sbarrò la strada: inciampai e caddi per terra di faccia. Limpatto mi bciò le mani e sentii il sapore sa lato del sangue perché i ero morsicata la lingua La su perficie vida e polverosa del terreno i fili d'erba vecchia e ingiallita mi graffiavano la faccia ma non avrei mai più voluto muovermi di lì Rimasi in silenzio per un po', e quando riaprii gli occhi c'era Michael in piedi di fronte a me er un brevissimo istante vidi che i suo viso era pieno di una compassione immensa che mai avevo visto prima, ma subito la sua espressione cambiò e tornò rlassata e sorridente Mi porse la mano in silenzio per farmi alzare Non disse niente e continuammo a camminare tra le rovie di Afrasiab 1
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resto raggiungemmo linizo della valle e vidi una casa ulla collina Era una normalssma costzone uzbka di attoni cotti al sole, dipinta di bianco e crcondata da esili poppi Uninsegna semplce con la scritta stava sopra larchitrave della porta chusa. Mchal selse un maso bianco e circolare vicino a un poppo e si sedette «Queso è il posto per raccontare le storie dsse «Ha cominciato narrandomi le ue e adesso tocca a me raccon tarti le mie, come ti ho promesso Mi guardai intoo e non vdi altr ass su cu sedermi, a cera una piccola panca d legno, vicina allngresso del useo, e mi accomodai lì; Michael s trovava a crca due etri da me: non era la distanza ideal per parlare ma, non potendo fare altrimenti, decis di non badarc «La storia che mi hai appena raccontato ancora un rivstimento della trist�za. Provene da quello stesso spao nteriore in cui, d8ntro di te, s annda la trstezza Sei cesa più in profondità al to nterno e ha recuperato quel ricordo Era importante che lo facessi e se stata molto brava Non è solo la storia di una babina che ha prso il suo atto ti ritieni colpevole per non averlo salvato Credevi che avresti potuto fare qualcos'altro che avrebbe potuto alvarli la vita Ora forse sai che una bambina di cinque »
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nni pova f poco in qulla situazion a lo sai nlla ua n: oivamn i giudici colpvol Annuii in silnzio Avva ragion «Il fao ch il auma sia irrevrsibil lo rnd più dolo so prosguì Michal «T sni impon di on a un o cos inluabil, a olr a snii colpvol pr non vr impdio la ragdia il dolor è lancinan prch on puoi viar la or una vola ch è sopraggiuna Fai anzion, prché qus è un filo ch i lga a l nucleo l uo raua, qualcosa ch ra poco dovrai ricordar Mi snivo a disagio a coninuai ad ascolarlo snza nrroprlo. «Ora lascia ch i dica un'ala cosa on è così inluail co la ua n ch sia Qusa snsazion riva dai liii ch la tua coprension dv affrontae uando si sconra con l'ida dlla or Qui non dvi vr paura dlla or sbbn quso luogo n abbia isa ola Quso è uno di pochissii posi in cui l rson hanno lavorao consapvoln sulla or anno acquisio una cra sprinza Sapvano ch i so ni sono fai dlla sssa sosanza dlla mor, ch la difrnza sa solo nl grado d'innsià Si occupaono sorao di sogni prché quso consniva lo di av aggior conrllo sulla or «Non si può conrollar la or È ipossibil obiai. «Cro ch si può La or è un'sprinza soggiva La paua dlla or non è la paura dl dolor isico è la aura di com pormmo sni n spriniao iò ch chaiao mor E quso è un fao ran oggivo, qundi è qualcosa ch si può conroar dopo sr sai opporunan addsrai La sssa cosa val r i sogni. Pnsi di non porli conrolla, a sai una cosa? ai qual è l'ssnza di sogni? S l'avssi conosciua avsi parao vlocn a govrl a gn dl poso la onoscva davvro bn Avva iparao a lavora con ogni Era una conoscnza di cui rano divnui asri »
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Mchae s ece sezoso e guardò fisso davat a sé
pe n po, con gli occhi spalancati che non si fermavano u niente di peciso, come se stesse ossevando scene del
passato che s svogevano davanti a Jui. Poi chiuse g
cchi Alò la testa e si girò veso il sole. Gli occhi si mo evao leggeete sotto le papebre, come se stesse se
endo alcne immagini, mente il volto appaiva distante e ilassato Pensai che si fosse dimenticato di me nfine 1pr gli occh guadado direttamnte verso
i
sole già
1lto, e mi esi conto con stupoe che da qando ci eavao incontati qella mattina, dovevano omai essee pas te alcne ore
«L'uco sstema pe acquisire una parte dea cooceza che s tova questo luogo è o scambio E deve ssere persoae: o puoi ottenere l sapere soo perché
hai deciso di falo, devi baattalo con la ta stoia. E devi anche impaae le stoie di qesto posto e dell pesone he sono visste qi, pech qesta tea vole t�smett a propia conoscena alla gente di alti loghi E neces· aio ch la mente degli antichi toni in vita pe attivae tasfomazioni nella memoia dei vivi «I tami degli avi vivono nei loo discendent, anche se ssi non ne hanno la minima consapevolezza i acconto ei fatti del passato aiteà gli omini di oggi a gaie da esti trami atavici e povocheà tasfomazioni decisive nell'esisten di molti Dopo che avai ascoltato le stoie che ti sto pe ivelae e avai fatto itono al to paese, dovai accontale a ta volta Mi gadò, e qando_ mio viso lesse che avei pefe ito evitae ogi impeo, agginse: È na questione di esponsabilità più che i scelta o spesso lavoo pe qe to logo anche se non ne ho voglia, ma sono i esti di uesta città a spingei a falo. So di essee uno dei pochi che pò accontae le stoie di qesto posto e dunqe è io dovee Pe n logo accontae na stoia è più dii cile peché soltanto le pesone iescono a ceare le stoie e »
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raccontarle: per questo luoghi hanno bisogno di noi per tramandarle». Fece una breve pausa, poi riprese a parlare «Questo uogo è molto antico, vi sono strati e strati di storia connessi tra loro, che si influenzano a vicenda, e che per continuare a vivere mantengono un legame con noi attraverso linee dirette di trasmissione di energia. Io sono in contatto con o stato più antico di questa città, con e ra dici di quella che adesso è chiamata Afrasiab Tu sai chi era Afrasiab?». «So che è il nome usato per questa antica città; è anche il nome di una persona?» «Sì Era un uomo Esiste una leggenda Alcune parti sono andate perdute, altre furono intenzionalmente canceate dalla memoria collettiva, eppure a storia vive ancora e te la racconterò così come l'ho imparata Anche se in qualche punto potrà sembrarti strana e confusa, riesco a raccontarla solo così Afrasiab era intrepido come una tigre e durante 'età de'oro, quando il mondo non conosceva discordia, governava su questa regione. Arasiab era devoto al suo dio e in cambio riceveva potere Restò in silenzio per alcuni istanti, come se stesse pensando a che cosa fosse meglio dire o non dire Così inter uppi le sue riflessioni <(Chi era il suo dio a quel tempo? Si atta di un'era molto lontana, vero?» « suo dio era una divinità de sole e de tempo viven te, adrone de cielo e de tuono. Fu ei a stabilire che e sacre acque della vita scendessero dalla vetta dea montagna del mondo e generassero tutte le cose. Era una divinità femminile Anakhita, a Grande Madre, e Afrasiab a venerava Le era fedele e devoto perché sentiva l'amore di lei A quel tempo gli uomini e le donne erano uguali e i potere era distribuito euamente. Sacerdoti di en trambi i sessi servivano Anakhita. Afrasiab non era un sacerdote, ma costruì i suf, i templi di fuoco in onore della dea in tutti i territori del regno, li protesse e l cu »
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stodì Ancora oggi se ne possono trovare a1cu res t le rovine verso est . <(Nei ua l'età dell'oro si presr fino a qundo com· ciò a serpeggiare l'invidia I due somi scerdoti di Anahita erano fratelli, ma uno di loro, Zaratashta, un gioo si convinse di doer dientare più potente del fratello e si ribellò contro di lui e contro la dea dispensatrice di vita a dea si accorse che Zartashta progettaa d rubarle il sacro tesoro e anticipò il suo pino uggendo a nasconderlo Lui la inseguì. Quando ormai era sul punto di pren derla Anakhita si strapp la clana in cui era racchiuso i tesoro e la gettò in fondo a un lgo segreto alle pendici della montagna Poi riemp il lo con la pioggia di latte Così ratashta che non pot più fr niente si infuriò e giurò di vendicarsi «Anakhita se ne andò da questo mondo perché sapeva che ormai vi regnava linidia e si rifui sulla stella Siri su cui era vissuta in precedenza, continuando a regnare da lì Appena Afrasiab ebbe sentit qusta storia, smise di dormiree di mangiare e percorse chilometri su chilometri fino a quando finalmente tro il lgo segreto Al centro delle acque c'era un'isola su cui crescea lalbero Haoma. Quest'albero conteneva la linf che Anhit usaa per te nere in conessione la erra e tutte le stle su cui aea issuto. «Afrasiab si accampò icino llalbro Haa e apprese la storia del lago: così venne a sapere ch il tesoro era nascosto sul fondale tra le rdici più profonde dellabero; l'uccello bianco che viea sui suoi rami gli insgnò a rac cogliere i semi dellalb e lui li gettò nel cerchio del fuoco sacro all'interno d suf che aea eretto sullisola proprio come l'uccello bianco gi aea indicto Respirò il fumo del fuoco sacro e ottenne il potre. «Toltosi le vesti Afrasiab si tufò per tre olte nel lago e alla terza volta troò il tesoro nascosto sul fondo era la chave per 'immortalità La dea Anakhita lo vide e si com 129
iacque del suo coraggio Da Sirio inviò sulla erra qua a nta uomini e donne leggiadri, quaran ta spiriti antich he si misero al servizio di Afrasiab. «Quando stavano per compiersi duemila anni dalla sua ascita sulla Terra, Afrasiab decise di andarsene. Cost eguendo i suggerimenti di Anakhita un edificio miste oso un tempiofortezza di metallo rilucente dalla orma erfettamente sferica, chiuso ermeticamente, e vi si nasco e dentro Al suo interno c'erano stelle artificiali, tra cui nch un sole e una luna, e la loro luce illuminava u n me vilioso giardino Dentro a quel tempio Afrasiab aveva ttto ciò che potesse desiderare. I duemila anni stavano uasi per finire e Afrasiab era pronto a sollevare i tempio ino ala cima della montagna più alta, sulla quale Anakhi t si recava in visita alcune volte all'anno Per essere più icino a lei in occasione di quelle visite, Afrasiab costru ett colonne splendenti che avrebbeo potuto trasportare i tempio sula vetta «Ma proprio l'ultimo giorno prima dello scoccare de soi duemila anni sulla Terra mentre passegiava nel iardino, Afrasiab vide un uomo: una figura dalla caa ione scura e con volto coperto. Gli si avvicinò con circo seione e nell'istante in cui lo guardò si accorse che era la sa stessa ombra che camminava per conto proprio come se fosse unentt a1tonoma. «Ciò era accaduto perché la gelosia d Zaratashta era s tata rgolarmente alimentata per tutto quel tempo e i sacerote invidioso stava aspettando con pazienza che sulla erra si concludesse l'età dell'oro e arrivasse l'ora della edetta l suo veleno aveva raggiunto il tempio di Afrasab e fu attraverso di esso che Afrasiab vide la propria bra Tutto però accadde per volont della dea Anakhi t: sapeva che presto l'et dell'oro sarebbe tramontata, e a suo posto sarebbe giunta la rivalit; sapeva che i suo polo l'avrebbe dimenticata, allora scelse per Afrasiab n destino di sacrificio: quello di diventare il re vivo dei 130
mor. Egli aveva il tesoro dell'immoralià e poeva aar gl eser mai nel pasaggio dalla va a ciò che vie opo la morte, el empo, ormai prossimo, in cui gl mii avrebbero dmenicto lamore che la dea provava per loro «l empoorezza d Ariab on rggnse ma la monagna più ala Scomparve dal ostro modo e inì n ello dei progeor, dove Araiab diveò l primo re umano de mor 1Da allora la avicella di metllo appare come na sera i lce ra le moage e vol dl rgo degl av al rego i Anakhia. Aia coloro ch muoiono a salvars dalla se oda more Mchael acqe e cniuò ire il cielo e prima che ces n tempo a domadrgli ch co iedese per se "0da morte, disse co voce clm: Quello lizio della attaglia o e paghimo l cgueze ella ostra memoria, nel modo cui coerviamo le esperize, sa ei rcordi dividuali ia i qulli collttiv L memoria gmenaa e si venero a crar molte ombre Qdo Zrashta girò vedeta, apev ch lui no avrebbe avo modo d oteerla; ma asptò che i pote compiere diramene Il rcordo dell sua rbbia e lla s pra comiciò a scorrere come fluio attrvro la memoria de !UOi discedei per geerazioi, crco u poo c rmars Alla ie trovò ragazzo che era empre econo in o Sapeva come i mle a o esere il prmo uo raello maggiore ra saceroe di Aakhi, mere al rgazzo occava servre Ahur Mzda, il iglio della dea Nlla va del rgazzo no'er amore e, servedo i glio lla dea, l'ividia che pv vro il ratello si acuì, é dvene osssioao dllidea i divtare primo. Cos volò le spalle alla adiioe, bbadoò la amigla l a caa, e vggiò i alri pesi voos a diodere ua doria uta a e a divre il primo di sacer oi Qel ragazzo si chiamava Zoroao »
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«Lasciò che i templi di Anakhita ossero distrutti affnché il destino del fratello non fosse più rande del suo e questi non potesse prevalere Voleva per sé il primato Per cambiare le cose, Zoroastro doveva ribaltare la tradizione Dove c'era armonia, portò discordia Tutto fu diviso in due: il bianco e il nero; il bene e il male; il primo e l'ultimo Fu quella la conclusione definitiva dell'età dell'oro «Il raazzo diventò il primo a dettare nuove reole, ma per riuscire a conservarle era necessario modificare la memoria stessa della civilt Nelle sue predicazioni diede la colpa di tutti i peccati ad Afasiab e lo trasformò in un nemico ali occhi della sua ente; il nome di Zoroastro oscurò quello di Afrasiab ma soltanto in superficie dato che, nelle profondit della memoria, Afrasiab resta ancora il re vivo e che quaranta antichi spiriti lo sostenono obbe dendo ai voleri della da Anakhita «Voi non sapete molto di Zoroatro e della su dottrna, ma la vostra psiche è ancora organizzata secondo le reole della separazione che lui dettò Dividendo oni cosa in bianco e in nero, e sfumando i confini con ombre da entrambe le parti, la consapevolezza fu allontanata dal cen tro dell'esstenza Esistono diversi mod per vincere questa separazione e superare le ombre Ecco una delle cose che possono aiutarti». Michael estrasse da una tasca un piccolo pezzo di ceramica e me lo porse; avevo visto frammenti simili a quello mentre camminavamo sui sentieri polverosi tra le colline di Afrasiab Michael me ne stava porendo uno decorato soltanto da una croce uncinata, una svastica, identica a queJle che avevo visto il iorno prima sulle preti deli antichi monumenti (Questo è un simbolo molto potente che può risolvere il problema della divisione della nostra psiche disse Michael, mentre io continuavo a uardare quel frmmento, molto più piccolo della mia mano « suoi quattro bracci colleano l'emisfero cerebrale destro con il sinistro e in 132
questo odo, connettono il passato con l presente Anche azione e percezione vengono colegate in un odo diver so rispetto alla nostra esperienza quotidiana e al centro di questo sibolo si viene a creare un senso di unità Questa esperienza non si risolve in spazi separati della eoria, a funge da ponte verso letà dell'oro, verso il tepo in diviso «Liagine della svastica è olto iportante per il lavoro che è stato fatto sul percorso di guarigione attraverso i sogni. I suoi bracci ettono in connessione in un odo particolare passato e presente azione e percezione, e il suo cento è direttamente collegato a tutti gli spazi della e oria Quando sai coe attivare questo sibolo e coe servirtene, il centro di questa immaine si trasfora nel ponte che porta allo spazio del sogno, in cui tutte le esperienze trascorse sono in connessione e, attraverso quello spazio, possono essere raggiunte e trasformate l centro non presenta obre: si collega direttamente a ogni esperienza della emoria «Il cetro di questa figura è una porta daccesso allo spazio del sogno e, quando sai come adoperarlo, i farà sperientare un tipo particolare di sogni: i sogni 1, nei quali azione e percezione si fondono come mai accade nelle esperienze normali Nella vita normale esiste una sola esperienza simile a quella dei sogni vigili, un'unica esperienza di fusione di passato e presente, di azione e percezione, ed è lorgasmo Anc'esso potrebbe costituire una via per la guarigione dai demoni della memoria, a non è quella che percorriamo noi Noi c serviamo dei sogni e la nostra guarigione passa attraveso lo spazio onirico ( « J sogni vigili sono le�perienza più vicina alla orte ce si possa fre mentre si è psicicamente in vita lo appartengo a una tradizione di guaritori ce vincono i demoni della emoria allo scopo di aiutare a superare il trauma estremo negli esseri umani la morte Come ti ho 133
ià detto lunica difeenza tra la sostanza della morte e uella dei sogni è lintenità della consapevolezza. ella orte quella che viene chiamata un'esperienza soggettiva iventa assolutamente oggettiva I sogni vigili sono i l moo per preparaisi lavorando con la sostanza onirica più sttile e operando trasformazioni positive prima che i deoni della memoria riescano a cristallizzarsi e a fare del ale qundo la morte è sopraggiunta I sogni vigii posso o proteggerti dalla ferita inferta da quei demoni e poio ataverso l'esperienza onirica si può diventae abba sanza rti da vincerli «Nella vita normale, i demoni della memoria esercitano il lo potere su di noi seendosi di ricordi che provocano pressione e ansia Nei sogni vigili non puoi pemetterti i essere né depresso n ansioso altrimenti perderesti imediatamente quellesperienza Porta questo simbolo con t: ti sarà d'aiuto questa notte Strinsi l'immagine della svastica ma avevo qualche bbio a tenerla con me. Michael capì «Era in uso molti secoli prima dell'avvento del nazismo F impiegata per guarire e creare equilibrio; mai prima di alora era stata utilizzata per fare del male o per distugge r Il motivo per cui i nazisti ne utilizzarono l'immagine seculae fu che in mez7 a loro c'erano persone in cui rivvevano i demoni della memoria Erano manifestazioni rali degli spiriti del trauma e cercavano di rendere inof fsive le ai più potenti che si sarebbero potute usare cntro di loo Ecco perch girrono la svastica, orientan i bracci verso destra: per proteggersi dal suo potere di aigione. Ma persero Del resto perdono sempre «Una guarigione completa è solo questione di tempo ima o poi ci si libera dai demoni della memoria Eppure ctinuano a tornare e si moltiplicano attraverso persone dverse nel corso della storia perpetuando loffesa alla emoria collettiva Nel nosto tempo cè un grande lavo da fare er uaire Perciò porta con te questo simbolo »
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I lbergo e non averne para Torna qi domani verso zzogiorno ma per avore non pensare a ciò che voi J domani «Mettilo davanti a te in n punto in ci i toi pensieri n possano raggiungerlo e modificarlo Stanotte lascia il prcesso che è cominciato dentro di te contini nei sogni L svastica t aiuterà Pensa soltanto a ciò che Ci intoo a te e a' n buon viaggio di ritorno aspetò q domani a mezzogiorno. Porta uno scialle per co ti la testa: domani arà caldo. 1
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VIII
Ritoai da sola attraversano J morbie colline di Afra iab; alla mia estra scorgevo la lunga teoria ell moschee i ShahZieh Ho un ricoro ben prciso ell sensazi e provata durante quella psseggiat: non era un pensieo é un ragionamento, ma una sensazione intensa che mi pervadeva Era come una mescolanza i energie arcaiche prone provenienti a un tempo lontano, i orze comiche che giungevano da spzi altissimi e rmoti Non ercai di analizzare nulla in quel momento mi limitai a sentire il mio corpo camminare lungo quell strad polveosa, pendo che l'indomani vi sarei tornta non stavo acendo una previsione più semplicemente andavo incontro l mio uturo inevitabile Quano rientrai a Samarcana er mno tari di quanto pnsassi; in questa città il tempo aveva una qualità nuova pulsava con un ritmo iverso d uello i qualunque al tro luogo in cui ossi stata Ormai era trdo pomeggio e la piazza del bazar era mol to aollata di gente che eva acuisti opo essere uscita al lavoro. Entrai in un negozitto i tessuti con un'insegna i legno Era una piccola stanza in penombra e c'era esco: pile di stoe erano accatastate su un piccolo scaale e alle pareti erano appesi scialli di varia grandezza e colore. e
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Uno sciale di seta bianca atò la mia attenzione ea di na bellezza semplice e non sembava toppo costoso Chiesi di vedelo e la agazzina che aiutava il pade in ne ozio me lo pose, continuando a palae con un alto liente Quel tessuto ea mobido come la pelle di n bam ino e, oa che lo vedevo sotto la luce, mi accosi che non a di n bianco candido, ma coo cema lo compai suito, senza stae a pensaci olte <Domani faà caldo» mi aveva detto Michael Mi esi onto che tutto quello che lui diceva aveva sempe più a tità e mi ea sempe più difficile omandami peché mi aei dovuta fidae di li lo facevo e basta, senza sentie il isogno di chiedemene la agione. Michael non mi aveva reso le cose più facili, anzi, probilmente aveva fatto il contaio, ma in lui c'ea qalco di speciale Mi sembava più una ceatua uscita da u ogno che n essee mano, la sua pesenza aveva reso la ia espeienza a Samacanda ancoa più simile a una fan tsia ieale, e ea popio Michael il mio legame con uello spazio quasi oniico come avei sapto i segito, a il veo Maesto ei sogni Dento di me sentivo ancoa un'ansia latente, sopattt quando itoni allalbego. Mente eo foi avevano ftto le pulizie e le mie cose eano state piegate e messe in n angolo, come se non fossi più io l'ospite di quella stan Del esto, anche lei omai mi sembava più estanea, me se fosse pate d i u n alto ondo: qello della moenità, in cui le pesone vivono in base a pecise nome e golamenti e cdono di pote deteminae il utuo Ea i mondo che sapevo i essemi lasciata alle spalle, anche s potevo ancoa ossevalo, pe esempio guadano la te lvisione, contollando l contenuto dei miei bagagli, o sando il telefono Sarebbe stato facilissimo compoe n meo e mettemi in contatto con qualnqe pesona «odena» desieassi Peccato che non ne avessi affatto oglia 13
Stavo entando più nel uolo di osservatice estea che i potagonista di quel mondo: mi faceva un po paua, a ea lunica cosa giusta da fare ibeami delle difese l mio mondo modeo e fidarmi di ichael, ecco lun ca cosa che sentivo fosse giusto ralizzare Quella sea contollai a1a eception se ci osseo mes ggi pe me non cera niente, e neppure il mattino dopo é i gioi seguenti Però non ci imasi male per non so uale agione non me ne impotava più. Ciò che stava uccedendo con Michael mi fece dimenticae Vladimi e isi di aspettalo La notte scese in fetta sulla città e dopo quella gioata ro così stanca che appena mi coricai dopo ave messo i rmmento con la svastica stto i cuscino mi addomen ti e m iovai dento a un soo Era un sogno stanissi o sono di nuovo in Russia, Mosca, è sera e sto cammi ndo pe una iaz Rossa deserta Fa redo e il vento lido m sfeza la fccia Mi guaro intorno e vedo unau tmobile nea che mi si avvicina, si erma alla mia sinista e spetta che io salga Appena mi sieo sul sedile anterore, auto icomincia ad avanzae molto lentamente, come se sse in un coteo Non vedo volto del uidatoe, ma ne veto la pesenza e sento chec'è qualcosa di stano, di in piegabile So che sedute dietro di me ci sono alte pesone, a non posso voltami a gudrle Ment ci muoviamo piano, ossevo le piete del selcia to scuite dal tempo Scogo un guppo di pesone che sta avanzando veso lngolo desto della piazza sono bambini che pocedono ue a due, mantenedosi perfettamente in fia. Hanno olti se e concentrati; scrpe di seta rossa svolazzano intrno ai loo colli scopeti>I capoila suonano tambu pe are l tempo La colonna viene iritta verso la nosta u t, si avvicina sempe più, e io iesco a distinguee ogni igolo volto non ne iconosco nessuno in paticolae, ma tutte le loo facce messe insieme mi ripotano a qualcosa 139
i i visto molto tempo fa Loro non si accorgono né di n dellauto Avanziamo gli un i verso gli altri, inesoraimnte, con lentezza Or sono proprio davant a me, a pochi metri, ma n lo n noi rallentiamo, e ancora non riesco a voltarmi verso i uidatore per chiedergli che cosa stia succedendo, peri e ne sto lì, annichilita, a guardare questi bambini che i avicinano risoluti a mia incapacità d i intervenire non fa che accrescere il mio errore; sono quasi paralizzata dalla paura perch nt che sta per succedere qualcosa di terribile Tra un istan te questa massiccia au tomobile nera l i investirà in pien, ma i bambini ancora non se ne sono accorti Niente potr fermare questo impatto tragico Vorrei chiudere gli >chi per non assistere alla strage, ma non ho più il controll delle mie palpebre: dovrò guardare a occhi spalancati l rrore che sta per compiersi Quando i volti dei bambini elle prime ile sono ormai di fronte a me, il mio terroe raggiunge il culmine U n attimo dopo un respiro mi scappa dalla bocca e si trasfrma in un grido Prima le mani che tengono i tambu ri, pi le sciarpe delluniforme scolastica, poi i corpi, i volti attaversano il muso della macchina, i sedili, il mio steso crpo Non ho più paura, ma sono sconvolta Quei bamini in marcia non sono fatt della mia stessa sostanza: nn ercepiscono il mio corpo, non sentono le mie grida, procdno imperterriti e fieri come se non fosse successo nient Dopo essere passati attraverso me e l'automobile cmaiono da qualche parte alle mie spalle Adesso pos voltarmi e guardarmi intorno Ve lautista, un uomo giovane in un cappotto nero H ua faccia rotonda e un profilo marcato, la testa rasata li cchi azzurrissimi magneticamente fissati sulla stra d Mi vlto verso i sedili posteriori Sento che mi sta succdedo qualcosa di anormale e so che le persone sedute itr di me hanno la risposta. do due piccole figure se 140
dute vicine, con le mani trnquillamente appoggite sulle ginocchia. Mi guardano e capiscono benissimo che cosa mi sta capitando orrore to travlgermi Sono umani con teste duccello, grosseteste piumate con lunghi becci e occhietti neri che mi osservno. La realtà della loro presenz mi investe impetuosmente, capisco che mi è accaduto qualcosa di orribile, qulcosa di drammatico e irreparbile «Mi è già successo qualcos Trvo il coraggio di fre quella domnda, sapendo che riescono a cpire le mie parole e le mie sensazioni più intime Non hanno la bocca perciò si limitno ad nnuire, con ermno i miei sospetti Qund vdo le loro teste d'uc cello muoversi lentament, unilluminaione colpisce la mia coscienza e si materili quasi cntro la mia volontà, nella domanda succssiv «Sn già morta?». Conosco la risposta, nche prim che ripetno i loro cenno 'assenso. Mi sento pien di tristeza e di mlinco ni. Si sono chiuse le porte dll sl esistenz che conoscessi Non ho le chiavi per aprirle di nuovo, non posso più rientravi Sono stata abbndnta d sol in un mon do governato d persone con l tsta duccello e non c'è nulla che mi protegg o mi guidi e mi iuti. Mi svegliai di soprasslto, invs dll tristezza Era un sogno senza senso, ma le sue immgini eran così proonde e omplete che non avevo più bisogno di servirmi dell'ansia per nascondere a me stessa l rgione di quel senti mento Ormai trauma radicto in me era stato rivelato; mi mostrv recessi dell memoria che per anni avevo cercato di non vedere: sapevo che ormai dovevo afrontar li e che non avevo più vi� di fuga dal senso i colpa e l la tristezza Avevo ancora in mente e scirpe svolzzanti dei bmbini, e mi toccai automaticamente il coo, come per liberar mi di quel laccio i seta rossa che mi toglieva il respiro Il sogno aveva liberato qulcosa in me e mi resi conto che 141
desso srei stt in grdo i rccontre Michel uello che mi vev ngoscito giorno seguente ero liber fino ezzogioo e dopo vere ftto colzione in lbego, uscii e i fermi in un ireri rim del crollo dell'nione Sovietic il sso er l lingu ufficile dellUzbekistn e olti libri erno sit ell mi lingu Così diedi unocchit cercvo un testo che mi dicesse qulcos di più sull trdizione di cui i vev prlto Michel, non trovi null che vi facesse splicitmente riferimento Quelli che si vicinvno di iù erno i libri sul sufismo, i concetti erno diversi on riuscivo trovre niente di specifico sui guritori dei ogni Prim di uscire dl negozio sfoglii un gosso dizio rio mitologico e cerci sotto l «h»: in uell pgin 'er un sintetic definizione del teine Chila. Recitv «Chilta deriv dl persino e signific u nt persone" Nell trdizione ell'Asi Centrle sono escritti come qurnt spiriti potenti e invisibili che go ernno l mondo. L ggior prte delle volte i Chila on possono essere visti, se lo desiderno hnno nche l cpcità di vivere come normli esseri uni condu endo un'esistenz coune Secondo il ito uzbeko i hltan vivono su unisol remot che nessun uomo può ggiungee Occsionlmente si runno per discutere i lro ri in luoghi pprtti, nei pressi di ciiteri o sit rceologici. Stndo lle crdenze di lcuni gruppi uzei i Cltn furono i prii scini e i prii custodi ello scimnesimo A volte ppjono sotto for di unt uomini e donne giovni e bellissii che nzno ell notte Non riuscivo trovre un lege con ciò che i vev etto l donn due giorni prim l bzr Rposi il libro inori uell'informzione che trovvo irrlevnte e ndi rggiungere Michel d Arsib Er gi lì Lo vedevo d lontno entre procedev lzi tr le enditre che si privno tr le colline Il suo 142
copo sembava leggeissimo, quasi senza peso, e spicca va quei salti senza sfozo: ea davveo molto agile. Quan· do mi avvicinai disse: «Ciao», poi saltò sull'alta sponda i un pozzo che scendeva nele viscee i quella ea ani� a Il suo diameo non supeava di molto un passo no· ale, ma ea cos profondo che non iuscivo a scogene la ine Vedevo solo le pai peetaene cicola che pe eavano nella tea allininio Michael sava in piedi ullalo lato e, pima che acessi il gio pe aggiungelo, i feò: «No, non camminae in qui Sala» Guadai di nuovo deno a uel uco: un nnel buio ena fine, largo abbastanza pch il mio copo, nel caso ci fossi caduta dentro, pecipiasse senza osacoli sino al ondo. «Gazie, ma non i va1 disi cn il tono più calmo possibile, speando che caase idea «Peché no? Evidenteene nn inendeva lascia pe ere «Peché non mi semba una cosa molo inelligente, e poi non ne ho voglia «Hai paua? Mi sava scutand atentamene «Fose sì, fose no Non ho neppue intenzione di ana lizae i motivi pe cui non intend salae sopa queso pozzo del cavolo «Oh, ti stai addiittua aabbiando Come mai, Olga? ei una pesona sempe molo caina, peché ifiuti a pioi quesa sempJice idea?» «Dal modo in cui me lo chiedi, Michel semba popio he sappia già perché eagisco cos Tu peché pensi che non voglia salae? «È semplice, peché ti cosingeebbe a saccati dagli chemi di immobilism" È il meccanismo attaveso cui la psiche maniene la poa suddivisione inena, e i demo i dlla memoia ne appoitano pe pesevae se sessi ento i divesi compai della ene Quando l'enegia luisce, quando i copo è elasico, uando puoi salae gilmente sopa gli abissi, la psiche opea divesamene e »
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la memoria si libera con faciità di ogni spazio segreto e separato per diventare tuttuno con la psiche Poi, oltretut to, saltare sopra i pozzi è divertente Questultima frase trasformò Michael in un ragazzin che si divertiva a fare cose azzardate e sentii svanire la mia rabbia iniziale Tornai a guardare il pozzo, ma la sua prfondità mi diede un senso di disagio. Davvero, Michael ho molta paura a fare questo salto» provai con una voce dolce sperando che adesso, una volta ammesso di essere spaventata, lui non insistesse Rise di vertito nn gli sfuggiva neppure il più piccolo dei miei passagi mentali. rendil come un esercizio riprese. «La tecnica mi giore che puoi insegnare a te stessa è il mutamento di prospttiva, imparare a cambiare la posizione del to soggetto È ciò che hai atto ieri con la corda appoggiata per terra Mentre continui a pensare all'azione da compiere, la memoria resta attiva e ti spinge da un punto di immo bilismo allaltro, inquinando così la purezza del movi mento u guari dentro uesto pozzo e senti che la tua mente è attraversata da una miriade di associazioni: se provi a saltre quando ti trovi in questo stato mentale, po tresti davvero caderci dentro, anche se tecnicamente ci sarebbero pochissime probabilità che ciò si veriichi. In realtà è molto più probabile che possa accadere per colpa tua, perché la ta paura è così grande da spingerti giù o non voglio che succeda, voglio che u domini la tua attenzione in modo tale che non vega raggiunta da ricordi spaventosi e che tu possa saltare con gioia Usa tutto lo spazio che ti serve per cambiare prospettiva. Guardati dalalto. Percepisci il tuo corpo da lontano. Potrebbe aiu tarti a porre distanza anche tra te e le tue paure, come se non ti appartenessero Mentre parlava, la mia percezione mut e io avvertii me stessa come un punto che volava alto sopra il mio corpo legata a esso da una corda molto resistente, elastica e sicu n
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ra e perciò riuscii a saltare nell'aria senza aJcuno sforzo e a librrmi sopra i pozzo facile e divertente Quando atterrai delicatamente dallaltra parte guardai Michael e dissi Grazie» «Prego mi rispose sorridendo Camminammo verso il museo come avevamo fatto i giorno prima Non mi fce domande e a me non sembrò che fosse i momento di rac contargli i mio sogno Poi cominciò a parlare e mentre ci avvicinavamo al museo ascoltavo attentamente «Dopo che Afrasiab fu designato come i re vivo dei morti dalla dea Anakhita questo luogo diventò un campo di battaglia. Fu qui che nella memoria degli uomini ebbe inizio la separazione del demon dl trauma dalla consa pevolezza e perciò l potenziale di guarigione qui è al massimo grado Nel corso dei secoli la ente si è sentita attratta da Samarcanda proprio prché entro i suoi confini era più facile compiere la scelta estrma: guarire e trasfor marsi, oppure abbandonarsi completamente ai demoni della memoria che in uesto territorio diventano molto potenti. Dai tempi di Afrasiab uesta terra ha conosciuto molto dolore Ci si ferisce lun laltro uando si ha paura Questa è la legge. E più si frisce pi frte è la paura dentro di noi «L ragione principale per cui i si sente spaventati sta nella perdita de proprio potere Non è una rinuncia che gli esseri umani compiono volontariamente ma è ciò che fanno sempre quando sono feriti Nel momento in cui non accettano che i dolre entri a far parte della loro memoria rifiutano anche lesperienza traumatica; non la riconoscono come parte integrante di sé e così un demone della memoria se ne impadroni�e e dichiara: "Questa zona è mia Il demone guadagna enègia e lio la perde «L falla che si è venuta a creare nei ricordi di una per sona da uel momento in poi verrà sempre percepita co me paura. Quando siamo spaventati sentiamo la distanza tra la memoria che abbiamo riconosciuto e ciò che si anni 145
a in un angolo buio dentro di noi La paura ritorna e c ferisce di nuovo, e per nostro traite a del ale ad altre persone e conteporaneaente ore nutriento al suo deone segreto «Ci u un altro ragazzo i cui destino si intrecciò con quello di questa città Ora ti racconterò la sua storia per ché è necessario che venga traandata; tu lascolterai e poi la ripeterai ad altre persone, e attraverso questo pocesso la guarigione potr diondersi: il suo noe arà guarire quelli ce l'avranno conosciuto Quando sentiranno questa storia da te, contribuiranno a guari il passato di quell'uoo e conteporaneaente il loro stesso pre sente Nella eoria popolare esistono olti racconti su d i lui, a io ti presenterò la ia versione da una prospet iva diversa, quella del dlore, della paura e della trasforazione «Qui a Saarcanda non gli diao lo stesso noe che gli è stato dato nella sua terra. Il suo popolo lo ricorda coe "Magno o "il Grande, il nostro coe "il Terribile Ales andro agno Iscandro il erribile Un anciullo cesce ino a diventare conquistatore dl ondo quando le sue ale e le sue paure sono connesse a livello proondo con quelle collettive l babino che ha subto abusi, ed è nato n un paese che è stato a sua volta violato, può usare il poere dl proprio traua per cabiare la storia della proria nazione a se alla ine non riesce a guarire, si traorerà inevitabilente da vittia in btale carneice e enererà più paura e soeenza di quanta avesse tentato i risolvere all'inizio Alessandro subì quella neasta traorazione qui a Saarcnda, quando inalente rius raggiunerla «Si trovò di ronte a un bivio nella sua vita, un oeno in cui ebbe la possibilità di erarsi e guarire dalle erie dell' inanzia; avrebbe potuto aiutare suo padre e suo onno a liberarsi inalente dagli eetti della orte prematura e violenta cui erano andati incontro e tovare pace 14
a quando aivò a Samarcanda o Maracanda, come la chiamavano i greci era ormai preda dei demoni della emoria «Quei demoni lavevano peduto già in Egitto, quando aveva creduto di eere un faraone, un eere non uano ma divino, dicendente diretto di un dio, che non aveva biogno di un padre terreno In Egitto rinnegò uo padre e ogn ricordo di lui Fu allora che pere la poibi lità di guarire dai traumi inantili Da qul momento non fu più Aleandro, il uo vero io d avere il contollo della ua perona, ma i demoni deHa memoria e Aleandro il Grande i taformò in cndr il Terribile. «Rae al uolo Samarcanda che invece i arebbe arrea pacificamente pur di eere riparmiata Lungo quete trade, l uo eercito uccie incendi, tuprò. Lui fu per coro dai brividi di una paur ch caturiva dagli abii della ua memoria pere il potre ul prprio io e venne dominato da una paura ena fine che non lo abbandonò mai più: una paura che proveniva dal paato e lo eguiva come unombra «Rcore ai acerdoti, agli indovini, ma in ogni acrificio fatto in uo nome, n ogni divinazione, copariva empre il volto della paura Rcordati quando le perone hanno paura fanno del male agli altri. E Aeandro eminò offerenza a piene mani come un folle «Quando il uo eercito attraverò il fiume Oxu e gun e nella notra terra, unenorme folla ucì dalla città per rendeli omaggio. Erano uomini, donne e bambini, por chi e vetiti di tracci, arrivarono urlando e agitando rami in egno di aluto. Erano i dicendenti di chiavi ellenici portati da Sere per lavorare ai confini orientali dellimp ro; parlavano un ant�hiimo dialetto greco Lo tavano feteggiando con entuamo frenato, ma lui retò a guar darli con epresione torva, poi all'improvvio diede lor dine ai uoi oldati di terminarli Non ebbero il tempo di fuggire non i alvò neuno Ad Aritotele giune la noti 147
za del'angosca che tormentava Alessandro e l flosofo mandò qu Callstene, l suo pupllo, perché gl portasse auto Ma Alessandro lo mprgonò e lo fece mpccare co me un cospratore che tentasse d sottrargl l potere: or ma sospettava d chunque; tutt gl sembravano nemc mertevol d morte. Gl amc pù car, suo valoros guerrer uno dopo l'altro caddero uccs dalla sua paura. «Fu Rossane a darg un'ultma possbltà Lu le aveva uccso l padre, ma le lo sposò ugualmente. Conosceva gl nsegnamenti d Anakhta e donò se stessa ad Alessandro per porre fne al suo dolore La donna rusc a dargl un po' d pace, con le Alessandro s ricordò d se stesso; conobbe moment d fectà quando le dssolse le sue paure come le aveva nsegnato Anakhta Lo preparò alla morte Alcun dcono che nostr stregon s unono a magh d Bablona attraverso lo Specho del mondo, che costtuva un ponte tra loro, e che dstrussero Alessandro secondo mol, quando par d qu per andare n nda, era g de stnato a morre. Io nvece dco che sono stat suo demo n a uccderlo, e quest non furono crea dalla stregonera fu lu stesso a evocarl ed ess generarono le sue paure <{La vert è che, quando una persona è pena d paure, è pù soggetta a ogn tpo d nfluenza pschca poché ha perso l legame con se stessa, e questa connessone è la sola, vera protezone Ma Rossane lo protesse e gl trasmse l sapere segreo sulla morte e su cò che vene dopo, così lu poté fnalmente lberars da propr demon Era pronto a morre quando le sue paure aggredrono l suo corpo, gl annebbarono la mente, lo fecero accascare per l dolore Stva vomtando suo demon, stava spezzando le loro catene e l lascò andare nseme al suo corpo agonzzante, come gl aveva nsegnato Rossane, atraverso l'amore Fnalmente, n punto d morte, trovò quella pace che aveva dsperatamente cercato per tutta la vta. Rossane morì poco tempo dopo, nseme al loro glo Quando Mchael ebbe termnato l racconto, m sen d »
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nuovo tiste Aveva palato della mote e uel pensieo i ngosciava pe la sua ineluttabilità Mi icodai delle sue paole del giono pima sul contollo della mote, ma non iuscivo ad accettale del tutto ella mia pecezione cea una fattua ta il io desideio di cedee che ciò che diceva fosse veo e la tistezza suscitata dalla definitivit ella mote «Dimi, Michael, peché pensi che la mote si possa controllae?» «on lo penso Lo so Mi gudò con maggioe inteese «Peché me lhai chiesto? Hai tovato nucleo del tuo tauma? Anche se me lo stava domndando con delica tezza, non sapevo come dirglielo Eppue sapevo esattamente che cosa si aspettava che dicsi «Raccontami del sogno che hi fatto iei notte mi disse Sapevo che stava cecano di iutami a palae Mi s etti sulla pnchina di fonte all'ingesso del museo e, enza guadalo, gli accontai mio ogno Gli disi del 1automobile nea, della fila di bambini, delle pesone con la testa d'uccello Non cecai di offigli lcuna intepetazione, mi liiti a descivee le immagini. Michael i ascoltava con attenzione Quando ebbi fini to si alzò dal masso su cui sedeva, fce qulche passo su giù davanti alla panchina, si chinò veso di me e fissanoi negli occhi disse: «Quando in sogno ti vedi come ualcuno che è moto mente tu sei ancoa viva significa che stai vedendo una pesona ota, m che sta continuando a vivee dentr di te, che continua a esee pate ella tua memoia Tutto ciò costituice un livello succesivo della memoia, che è stato messo a nudo attaveso il sogno dalla stoia che iei mi hai accontato sula mote el tuo gatto « sei ossa all'into dei confini della emoia seguendo la mappa che ti ho suggeito e, sevendoti degli pazi della emoia come chiavi, sei giunta al nucleo. Alla luce del odo in cui ti sei spostata attaveso la memoia »
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er arvare ino a I, ora posso di ci che credo sta alla adice del tuo trauma e aiutart a parlarne Poso dirti che ualcuno a cui tenevi molto è morto, probabilmente di orte violenta Ti senti in colpa per non aver fatto nulla er evitarla, per il atto che sia avvenuta os e provi una ristezza profonda a causa dellineluttabilità e dell'ieveribilità di ciò che è successo» Annuii in silenzio «Cedi anche che, siccome non sei stata capace d aiuta e quella persona, non saprai più aiuta nessuno e quindi on potrai più fare il medico. Ecco il punto il demoe della memoria sta cercando di succhiart potere e di diarmarti; se lo lasci fare resterai imprigionata in questo entimento e in questa convinzione e non potrai davvero iuscire più a guarire nessuno Dimmi, Olga ch è? Come i chiama quelluom?" «Non è un uomo E una donna Finalmente mi sentivo n grado di raccontare la ma stoia a Michael »
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IX
redevo di essere pronta Ma poi mi resi conto di quanto è difice, spesso addirittura impssibile prlare o anche oltanto afrontare il pensiero di qualcosa che ci ha dato dolore: oni volta che si rievoca ricordo il dolore si r· presenta reale e insopportabile anche se risale a mesi o ad anni pra Michael ovviamente lo sapeva Sono convinta che coe un chirgo vede la parte mlata e individua i odi per estirparla dal corpo già aperto in attesa dell'o perazione vedesse perfttente in ogni io moto inte rore in me, come tenere sotto controlo il processo d uarigione, in modo che dventass abbastanza forte da portarlo a terine Inaspettataente, invece di insistee perché poseuissi con i racconto, disse «Senti perché non fai una piccola pausa pria di raccontarmi la tua storia e ascolti e? dirò che cosa è successo a Samarcanda secoli dopo Ales ndro Non lo ccio per interromperti ma per aiutart a splorare lo spazio di guarigione di cui hai bisogno. Ti aiuterà anche a sfruttar l'energia benefica dell'intenso processo che stai attravendo e a trasmetterla alle per one de passato e ai loro attuali discendenti. Non guar dari cos. Coe ti ho detto, so che la orte non è deinitva Oai dovrest sapere che ho una concezione olto 51
iversa del tempo e el legame che unisce passato, pre sente e futuro; so che non è mai troppo tari per guarire. «Secoli dopo Alssandro, nacque un altro bambino. Era pura luce, nato dalla luce i suoi genitori credevano foss stato generato da una piccola sfera luminosa portata sulla Trra per volere del Grande sciamano I suoi capelli erano luce, gli occhi verde chiaro; lincarnato era pallio ma lo spirito era di fuoco Gli sciamani lo proteggevano perch era un bambino speciale, nato in una nobile famiglia, portava su di sé tutti i segni di un destino di granezza. (
gliava attraverso le proprie visioni Ma la legge è la leg se le falle deUa tua memoria non sono guarite, se ringhi l to passato, lacerai entrare gli spiriti del trauma Prima o poi non importa quanto tu sia grande comincrnno a torturarti e a torturare gli altri attraverso le tue aioni. «Lo sciamano di Gengis Khan era saggio, vide la mi ccia incombente di questa trasormazione e mise in uardia il ragazzo, che ormai era il pù grande conquista re del suo tempo, il signore del mondo allapice del suo otee Lo sciamano sapeva che quel raazzo dentro di sé ra ancora impaurito, senza diee ra una situazione p rcolosa, ma l suo avvertimnto u inutile perché giunse quando ormai la paura si era gà anndata nel cuore di engis Khan ra lei ad avere i contrllo, a prendee le ecisioni E aveva deciso di arazzari di chiunque aves ostacolato i suo cammino erci Gngs han uccise l uo maestro «Quando il conquistatore arrivò a Smarcanda, i suoi umini distssero la città, lascindo pochssimi superstii Gengis han credeva nella mgia: prl con i sacerdoti i graziò perché aveva la sensazione ch <]esto luoo avebbe potuto svelargli cose che gli erano ancora scono sciute I sacerdoti seguaci di Zoroatro urono risparmiati; rse gl mostrarono alcune magie, ma non poterono salarlo dagli spiriti del trauma che lo tormentaano ppure come era accaduto ad Alessandro gli u data un'altra possibilità «Vide una donna, una de11e poche che erano sopravvissute, seduta per terra, sconvolta Tutta la sua miglia era stata sterminata, la sua casa ridotta in cenere, la sua mera igliosa citt non esstev � più, ma la morte non veniva a prenderla e lei si sentiva duta perch non conosceva il proprio destino. «Aveva n viso particolare Carnagione chiara e lineamenti delicati, occhi verde chiaro Se ne stava seduta pe 153
ea n slenzio u notò quel volto e vde che soiglav oltssmo sua ade pria che la tortsseo. Il baino che era dentro d lu s se a pangee Sen le ul i suo padre il clangore delle ai gli ep le orecchie e iagin delle fae gli oscurono la vist e s oò di coe il fuoco gli avesse bciato le labba uel abno era ncora vvo e non setteva di versare quelle acrime che il grnde conquistatoe pensava osseo scoarse tanto tempo prma e che oai non gl appatenesero pù M or eano tornate lacergli polon, a fali ribollie il sngue e lui ebbe paura. «L su voce interiore, la stessa che ea gà ruscta a lcalo n passto la voce che avev bsbgliato "Uccd lo scaano icomncò a parlagli e a convincelo che il ambno ea moto "Dev soltanto distggere tutto cò he ncontr sul tuo cno e questo cordo non toeà ù C penserò o «Gengs Khn afferò l ragazza pe lungh capell e la btté per terra Er molle coe un babola. Non oppoe resstenz: suo occhi spalncati fissavano l celo e si entv eglio peché adesso conosceva il propro desto Il cielo er limpdo e senza nuvole e il sole splendev lto Lu le stappò la veste d seta I suoi sen erano tiepd la pelle profuav di latte Il pianto del babino esplo e nell testa di Gengs Kn lo colp l uore e il ondo ter s remp del suo grdo. «n fuore ceco sa dal profndo della sua nia e lo rsfomò n un nle senza eoria che sprò l go ane donna la masscrò, la remp della sua rabba pe a nnentrl Le vde l sole e l cielo alt sopra il suo corpo torito more che c'e dentro d le non ea iuscto fas stad n lui non aveva dssolto le sue paue «L Grnde Madre Anakhta portò con sé la govane do o che l pure di lui trsforrono l'ore nel suo con tr aio e Gengs Khan perse la sua ult possblità di sl ezza Quando la agazza orì, lui le tolse lo sclle di 1 54
t che aveva sui capelli e copr quel corpo torrato, c se temesse che il sole potesse ferirla. Si allontanò caminndo molto lentamente perché aveva un dolore spantoso alla testa che sembrva aumentre ogni passo vette fearsi molte volte prima che i l dolore si placas e lui riuscisse di nuovo a camminare normalmente Mari percorse l stess strd che abbiamo fatto stamatti Le rovine di Afrasiab sorono sul luogo n cui una lt c'era la cità, prim che Genis Khan l radesse al olo Smarcanda f u fondt in qel punto, ma questa è naltr storia Perché port ancora il nom di Afrsib se era Samar·nda? Perché Afrasib vive ancor in qust città disse Mi1el «E credo anche che bbi mlt voli di sentire la t storia. Prprio come er sccso prim, non capivo le sue parole fossero ironiche o srie ma quella frase unò comunque cos lieve dop ci che mi avev ppena rccontto che or sentivo di poter prlr con scioltezza e nz fatica di tutto, anche di cose pesnti e spicevoli «La mia amica si chimv Lra È morta di morte violnta e hai rgione qundo dici che non ho ftto niente per Vitre la sua morte; credo nch'io che si quell la rgio ne per cui non riesco ad aiutre nssun ltro. «Olga, aspetta un secondo mi interrupe Michael «Le role sono uno stmento troppo importante per poter esr usate alla leggera: io non ho detto che non hi fatto niente per evitare l sua morte ho dtto che tu di non ver ftto niente E c'è una bel differen Quando parli, ns a ciò che dici. Perché credi di non averl iutt?) «Penso che dipenda dal fatto che lultim volt che l'ho vista, Lara mi aveva chesto iuto e io glielo negai. Quel iorno quando la incont lei sempr così bell lumi nosa era ormi qusi distrutta dlla depressione Era d n po' che non la vedevo fui scioccata nel trovarla cos mbiata. Eravamo miche d molto tempo (eravamo sta »
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te a scola insieme per dieci anni, fin dalle elementari) ma non lavevo mai vista così svotata e abbattuta Ci incon trammo cslmnte per strada e dopo i soliti convenevo li, and dritt al pnto e mi disse che le sarebbe piacito farsi segire da me. ra sempre stata na persona molto discreta e riservata e chiedeva qalcosa per sé soltanto in csi di assolta necessità E infatti aveva n estremo biso gno d'ito; credo che ormai avesse capito di non avere abbstanza forza per vincere la sa depressione da sola e si rivols a me «ra na persona importnte nella mia vita mi sentivo mlto vicina a lei e sebbene negli ltimi tempi ci fossimo perse di vista la stimavo molto Pensavo che sarei stata sempre disponibile per lei, ma in qel periodo ero totalmente pres dai miei problemi, ero in partenza per l'estero e le riposi edcatamente che stavo per partire ma che al mio ritorno sarei stata felicissima di darle na mano Nel io core, però, sapevo di mentire, e in qalche misra sapevo che non aveva risorse sfficienti per sconfigger la depressione e che mai più lavrei rivista. «Credi che la casa della sa depressione fosse no stpro? La domanda di Michael f n pgno nello stomaco. Non lavevo mai ammesso, neppre con me stessa, eppre a li sembrava ttto evidente, come se conoscesse per fettamente ogni particolare nascosto di qella storia La sa domanda veva colpito nel segno ed era ciò s ci avevo continato a interrogarmi da qellltimo incontro con Lra La incontrai qando la depressione aveva già preso il sopravvento e non cera dbbio che ci che stava attraversando lavrebbe distrtta se non si fosse fatta aitare Ma non le chiesi niente né del so disagio né d i qale potesse esserne la casa, anche se mi erano ginte voci di no stu ro che aveva sbìto na notte Michael non stava facen o semplici spposizioni: le se domande erano assolta »
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mente mirate ma non sapevo rispondergli perché ignoravo quale fsse la risposta Raccontargli quella storia era difficile perché faceva an cora parte della mia realtà interiore e dopo molte notti insonni gli even le circostanze le mie congetture e le cose riferite da altri si erano fuse in un unico sentimento doloroso che cercavo di allontanare Mi fidavo di Michael pi che di chiunque altro, ma sapevo anche ce mi costa va molto raccontargli il resto di qulla vicenda: forse era troppo per le mie forze Rimasi in silenzio perché non sa pevo che cosa rispondere «Allora perché non le hai chiesto dello stupro?» ripe Michael Non mi voltai verso di lui, rimasi immobile a issare il cielo Mi sentivo le gambe intorpidte Forse a causa della lun ga camminata attraverso le collne verso le rovine di Afrasiab Mi accucciai lentamente per avvicinarmi alla terra che era umida e fresca olo per sntire il suo sostegno e non pensare alla domanda di Micael «Sai, Michael credo sia meglio ce io torni in albergo. Apprezzo che tu mi voglia ascoltare, ma mi sento stranamente stanca non sto molto bene fors ance tu ti sei stancato di starmi a sentire Credo proprio di dover andare «Credo proprio che tu debba restare E adesso non intendo regalarti una delle mie storie, prima devi finire la tua anche se ti costa e lo devi fare con sincerità «La flla nella psiche di cui ti o già parlato si trasfrma nell'alveo in cui può atteccire cescere un dmone della memoria un parassita che cerca costantemente di ingannarti facendoti credere di essere la parte più intima e vera di te menre in realtà t succia energia e ti induce ad alimentarlo con un numeo sempre maggiore di paure La flla si crea ogni volta chJ verifica un evento traumatico e la nostra personalità non è abbastanza forte per accettarlo co me parte di sé La psiche Io registra come evento esterno, ma quando molte esperienze di questo tipo si sono accu »
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ate iniscono per trasormarsi in n terreno ertie per n alto soggetto E da momento che 1a casa iniziale di esto novo soggetto è n trauma, lo si può deinir spiri o del tama. Tutti ne abbiamo almeno no. «In maggiore o minor misra, ciascno di noi possiede esti ricordi riitati che diventano preda dei demoni. Come le paure e i trami dei nostri genitori e antenati, soo n'eedità Ma gl spirit del trama tendono a genera e sitazioni sempr più vilente Aitan chi li ospita a ovare scuse per evitare di mostrarsi in tutta la loro essen a; nno in modo che e persone si sentano d'improvviso tanche, svogliate, impazienti di cambiare argomento pri a che venga scoperta la natura del tama Proprio come e, che adesso voi toare in albergo «Stai orse dicendo che e mie scelte sono manipolate agi spiriti del tama e che sono loro a impedirmi di ccoeene?» ( Cedo che t abbia abbastanza espeienza per saperlo. ensa ai tuoi pazienti, a quelli che sono disposti a ttto pr i evitare di garire: n questo momento non sei molto di ersa da loro E c'è un'altra cosa ti ho parlato dell'invidia e i qanto possa essere pericolosa Be', i demoni della meoria ne sono pieni: lottano per avere ttta l'attenzione ed ntrano in competizione con ogni dono che na persona ò ave Cercheranno di barlo e di disruggerlo in moo che l'attenzione sia assorbita soltanto dalle pare che lo o hanno generato. Nel to caso, il trama sta cercando di ottrarti i dono della guarigione per impedirti di aitare oloo che ne avrebbero bisogno è questo il suo obiettivo e, e adesso te ne vai arai il suo gioco Michael era in piedi alle se spalle il sole era al tramono e i proio sco del so giovane corpo si stagliava sl ondo osato del cielo e slle colline di Afrasiab Lo trovao davvero molto bello, eppure non provavo alcna attraione sessale per Il suo viso era in ombra, ma da n evssimo mtamento di posizione mi accorsi che stava »
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oidendo, poi lo sentii idee. Una ista così contagiosa e non potei fae meno di soidee anchio «Tutto ciò che è incompleto a buone pobabilità di allge la falla nella memoia e di limentane demoni isto che sti pensando l sesso, posso diti che il sesso incompleto cioè senza unione spiituale ed empati fa più danni di ogni altra cosa. Fui tubata peché cpii che in qualche modo ea iuscito leggemi nel pensieo e mi tava ispondendo Ecco pehé molte pesone si sentono trumatzzate do po avee fatto lamoe Vanno in cc dmoe pe colmae i vuoti doloosi che si potano dento, m poi si itrovano intappolati in un sesso incomplto ce, pe quanto possa essee stato appagante dal punto di vista fisico, finisce pe li stae ancoa peggio Tu non povi ttzione pe me peché io speimento lamoe in un lto modo Ma non è di questo che hai vogia di ple Sti tonndo al vecchio modo di agionae: bianco o neo, Ol Cominci pense llamoe per nscondee il suo opposto lo stupo, ma è popio di questo che vuoi ple Cechimo di non pe dee tempo• E va bene Non ci sono mi stte confme ufficili rguado ciò che ea successo a La Giav voce che fosse stata stupata, ma nessuno ne e sicuo Semplicemente una notte di fine autunno ea scomps pe lcune oe ed ea tonata a casa più tadi dJ'ultimo tuno di lvoo Aveva qualche livido e vestiti un po' stappti, m non disse se le fosse successo qulcos di brutto e non ne fece mai un caso Ci furono solo voci, lle quli peò nessuno cdette davero, né suo maito né suo pade Peché hai così paua di accettae lidea che fosse stata stupata?» Peché non vogIQ ensae che bbia dovuto subie una cosa del genee Peché non ci vuoi pensae? Peché non volevo che lei soffisse »
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«Ma poco fa, quando raccontavi, non mi hai detto che avevi visto in lei una grande soerenza e che ti sentivi i colpa per non averle offerto l'aiuto che ti aveva chiesto?» «S «Duque ti ricordi che stava molto male, ma fai fatica ad accettare che quella otte sia stata stuprata? Tu sei una professioista, e anche molto brava devo dire, quindi no venirmi a raccontare che no sai riconoscere il auma del la violeza carnale Scommetto che ti bastano pochi miu ti d i colloquio co una paziente per accorgertene Ed successo ache con Lara Sono sicuro che l'avessi capito ma ti sei rifiutata d i ammetterlo e lo hai relegato in ua parte della memoria che non riconosci come tua Lara era troppo buona per subire uno stupro Alle donne buo non succede Questa è la prima lacua a, oltre che sua Adesso affrotala «Resco quasi a vedere anchio limmagine di Lara che conservi nella memoria: una donna ideale, delicata, intatta. Vive dentro di te; porti il ricordo di questa immagine, alimetata dagli anni in cui siete cresciute isieme Orma è quasi un'icona per te, una persoa sempre pura, sempre forte qualcuno a cui puoi sempre rivolgerti nel momento del bisogo senti confortata al pesiero che un ideale esista e che ti aiuti a dare un seso alla realtà quando da sola non lo trovi. Restare aggrappata a questo ideale ha una fuzione terapeutica per te e non lo abbandoerai, an che a costo di ignorare il dolore della persona reale. Chiu di gli occhi e ti tappi le orecchie per non sentire niete dell'orrore dello stupro; lo cancelli dalla sua storia Questa ipocrisia, Olga, è una lacuna orrbile che devi colmare. La ra era una persona in carne e ossa e anche la sua sofferenza era vera, non simbolica Devi aiutarla Le lacrime mi scendevano calde lungo le guace, non sapevo neppure io che cosa volevo dire e cotinuavo ad anuire Non avevo un fazzoletto quidi le lacrime arriva vano a bagnarmi le labbra, dandomi fialmente la sensa »
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ione di essermi iberata da quacosa di pesante e btto Non ui erita da'imprevista asprezza di Michae, perché ntivo che a sua severità era diretta vrso quacosa che si ascondeva dentro di me, ma che non ero io, quacosa di ui voevo iberarmi. ui con quee paroe dure ma vere, i stava aiutando a sbarazzarmi di quea menzogna. Quando o guardai, asprezza era scomparsa e suo v o trasmetteva di nuovo una profonda compassione; i suoi cchi mi issavano con attenzione e comprensione «T ricordi che abbiamo usato a metafora de moviment isico parando deo spazio da memoria? mi chiese Anuii (a contrapposizione tra i mvimento puro e queo compicato da peso dei costrutti mentai vae anche per i spostamenti negi spazi de11a mmoria Per attraversar i iberamente, devi compiere i mvimento più puro posibie devi iberart dae paure daa rabbia e daa rustrazione per raggiungere il punto che ha bisogno di essere guarito Ancora adesso ti senti moto rustrata da modo in cui ti muovi attraverso a tua storia Prima di continuare a pararmi di ra, dimmi che cos'è che ti turba reamente I suo desiderio di aiutarmi era così sincero da frmi capi re immediatamente che cosa siniicasse quea domanda. on vogio pensare a quee persone dissi Lui non mi omandò a chi mi stessi riferendo e aspettò che proseguissi. on resco a restare cama se penso che quea gente è ancora in giro on iesco ad accettare che ei se ne sia an ata e invece chi ha causato a sua morte sia ancora qui on ce a accio Parli di quei che hanno vioentata, vero? e oro cao a memoria è stata inettata dae erite che hanno rice vuto in passato da {arte di ate persone Quei ricordi posono restare attivi ungo tempo a iveo inconscio e poi a un certo momento diventare così orti da acquistae un'identità propria: a persona si trasforma nea vera e »
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ropria manifestazione di un demone dela memoria e ue puto cominci a fre del male agli altr Smette di es ere una person umana e divent rppresentazione del rauma Ecco perc molti ricorrono alle dge e usano er tentre di comare l vuoto del oro identità, per rico truire un senso per il proprio io «Quasi sempre le persone ce si drogano stnno tentano di colmre le flle de memoria per recuperare il prorio senso di identità ce è stato erito. Ma non possono iuscici con l droga e questo provoca a paura, ce porebbero cominciare a sgre �ugli tri Ti o prato dei nzisti E accaduta la stessa cosa in gni societ a regime totalitario: vi erano persone a cui dentit aveva inito per coincidere con i demoni dela meora Lo stesso vale per i seria kiler e gi stuprato se on sempre, ameno ne momento i cui perpetrano il criine sono completmente soggiogti dai demoni In quei rangenti incarnno i emoni, e i demoni della memoria si uono dea soerenza provocata gli atri (
energia consapevole di quanta non ce ne sia nei ricordi normal Proprio per questo anche quando sono stati individuati e rasrmat non scompaiono, ma mutano la qualità della loro energia e una volta che li hai domati si mettono al uo servizio. È in uesto modo che gli sciamani conquistano i loro aiutanti spirituali più potenti Si dice che vengano consegnati loro dagli sciamani più anziani d è ve «Ma in un qualche momento ella loro storia quegli spiri aiutant sono stati demni della memoria che fur no trasormati esoggiogati da uno sciamano che li rese seitori edeli. E una questione di energia psichica tra soata I sogni vigili e i viaggi ciamanici ne sono la prova mgliore Ora dimmi com mort Lara?»
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<Quando enso alla sua morte non ne ho un ricordo coe rente Rivedo soltanto alcune trie immagini ce si sono formate in base a ciò c mi nno rccontato altre ersone Scene isolate, che sso mi rrivno come foto grammi e che nella mia mente vivono di vit roria Non riesco a metterle insieme er formre un'unica sequenza che ti ossa raccontare asso r sso «Ed è rorio qui l falla)> ossrv Micael. Non riesci a integrare quelle immaini dell mmoria con le tue serienze recedenti erciò rstno isolte e acquistano, rorio come hai detto tu "vita rori Esercitno tere sulla a attenzione e possono continure a traumazzarti Dimmi quli scene ricordi «So che, doo quella notte d'autunno Lara diventò unaltra, come se l luce ce risplendeva in lei si fosse spenta e la depressione lavesse invas La sua famiglia non sapeva che cosa fare percé lei si rifiutava categorica mente di palare «Lontano da qui in Siberi un mattina molto pesto quando io ero tf partita per lestero il marito stava iutando Lara a indossae una lunga pelliccia di visone: lei era come un manicino La guidò per il corridoio buio e laiutò a compiere i poci passi per scendere in »
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tada, dove la macchna s stava gà scaldando pe loo vaggo «La stva potando da una babush, un'anzana gua ce e ndovna famosa che abtava n un vllaggo non ontano dalla ctt Laa non stava bene Non aveva volu o fa colazone, come sempe negl ultm mes: non pa a va ed ea molto debole. I suo gand occh scur fssavao mmobl la stda resa scvolosa dalla neve Ea com letamente focalzzata su se stessa ma, paadossalmente a concentzone le llumnava gl occh con un ntenso plendoe Quando sceseo dall'auto, gunt alla casa ella gutce Laa lascò la mano del mato e s camn sola.
tnt'anni, icordava ancora come trasforma i suo corpo in uno specchio perfetto e interpretre fedemente ciò che eniva rifesso sua sua superficie Quea ragaz era un so raro: era troppo perfetta perché i demoni a asciasser andare facimente erché ne fosse iberata era necessa rio combattere «La vecchia scosse a testa, qsi per scroarsi di dosso un peso inute, e tornò ne stanz con un bicchiere pieno acqua Lo appoggi su tv sua destra e guardan o e carte cominci a mescre etmente, piegandosi i tanto in tanto verso i bicciere e sussurrando qacosa, cme se parlasse cn qucun nscst ì dentro «Lara sedeva tranqui, gurndoa con accresciuto interesse «"Ascotami, piccoa diss k Hai scito entrare un potere che è mot pi rane di te Adesso t embra di potero gestire perch c>i si so un parte i te, che ti renda più frte e ti iuti dimenticare a frita che hai ricevut Ma un gioo, ptrà prendere i sprav vento e non avrai a forza per ristere Ascotami bene, piccoa: non otrepassare que imite. Stanne ontana Cmbatti Scappa Puoi metterti in savo Sarà più facie faro ora piuttosto che cntinuare a cedere pezzi di te tessa per rispondere a suo richiam. psso aiutarti: trna da me a settimana prssim1, ci avoreremo insieme e starai megio «Lara asci a casa confusa ma rincurata Sent che quea donna aveva capito che csa e stava succedendo e che conosceva quache metod segreto per fara tornare a sua vita di sempre Durnte i viagi di ritorno riusc ddiritra a parare cn i marito: fu uno scambio di frasi insignificanti ma e� i segno che que iorn si sarebbe potuto trasformar in un svot vers a guarigione «Grazie a te, Michae, sto imprando a conscere i de moni dea memoria e più cose conosco, più capisco che cosa stesse capitando a Lara Ormai consideo gi spiriti 167
del trauma una realtà. ho ho visto in i n Lara, e adesso so che i tratta di una dimensione rale, anche se appartiene più a egno egno psichico che c he a quello fisi fi sico co;; credo credo che ch e i demoni po sano esercitar potere su di noi e sulla nostra volontà, pr prio pri o in i n virtù di questa lor intangibilità intangibilit à «Lara era impaziente di rivedere la k, k, perché, co me si dice, "la speranza è l'ultima a morire Sperava an cora di riuscire a squarciare il velo che la separava dala realtà estea, e credeva che che qulla vecchia avesse ili l pot re di aiutara. giorno in cui si sarebbe dovuta recare a secondo appuntamento con lei, saì in macchina rapida mente perch era era impaziente di vederla Ma quand quandoo l'au to fece tutt'atro tragitto e ala fine si fermò davanti a un'ata un'ata inferri inferriata ata con l'inse l'insegna gna PD PD IHTR IHTRO O 3 un rbut guardiano aprì il cancello, facendo un cenn d'intesa come se li stesse aspettando, lei non chiese a su marito marito perché perché avese cambiato idea id ea e non oppose resisten za. Se ne restò in silenzio e li seguì all'interno «Chiunque sia stato in un ospedale conosce l'ansia ine vitabile che si prova per il semplice fatto di trovarsi . È un ambiente sconosciut e probabilmente non ci si tova l ì per ropria scelta, ma per il volere maligno di una ma lattia E una senazione spaventosa. Credo che Lara aves se paura e sono certa che, entrando in quel reparto psichiatrico, abbia avuto la conferma della sua anormalità, e abbia abbi a ammesso che che nella sua mente era era qualcosa qualcosa di sba gliato Non esiste ammissione più drammatica Anche se si trattava di un reparto nuovo, costruito di ecente, uno dei primissimi primissimi a gestione privata pensato per i pazienti affetti da problemi psichici lievi, si trovava comunque dentro dentro il perimetro recintato con le inferriate inferr iate di un ospe dale psichiatrico, psichiat rico, un luogo luogo ancora segnato dal dal marchio di "casa dei dei matti". matt i". «"Sei nuova, eh? disse una ragazza, la sua compagna di stanza, quando Lara entrò nella camera che le era stata assegnata 16
L rgzz sltò gù dl letto sftto, si toccò i corti c pelli rossi e si protese erso r, che se ne st sedut tutt rigid sul suo nuoo nuoo letto. "Vr disse l rgzz present presentnd ndosi osi e llungn l lungndo do il brccio brcc io per per poerl poerlee l mno. Dl polso l gomito, gomito , quel rccio rc cio sottil sot tilee er er cope copert rtoo di d i lunghe cictrici cictri ci che che ne solc solc no l pelle come fsci di fili iolcei L rgzz spe benissimo l'effetto l'effe tto che le sue rcci rcci nude nud e poteno suscitre e, dllespressione di Lr, cp che non e mi sentto prlre di utolesionismo e che er troppo gentile perr chiederle come si fosse ftt quelle pe quel le cictrici. cictr ici. Cos Vrr decise di spettre, di ndrci pino, di non metterle pur e di conqistre r poco poco, m con fermezz; le ree insgnto con delictezz e ostnzione non fidrsi degli stupidi strizzcervelli, pien i di mbiz m bizion ionii e insicurezze, insicurezze, che che il girno gir no seguente seguente srebero rriti, nsiosi di coinlgre quell noellin nei loro giochi di potere Vrr spe fre di meglio Qundo scese l notte, lei er pront. Dll sl infermieri rri il suono fmi lire di oci e di riste e lei spe che per un po quelli del turno di notte sreero stti troppo impegnti diertirs ertirsii per prender prendersi si l brig br ig di d i fr f r un giro gir o di controll controlloo nelle stnze impzienz e lnsi le faceno pompre i sngue più forte, si senti le ene gonfie e doette fermrsi un u n istn is tnte te per riprendr riprendree fito fito «Lr st dormendo, er perettmente immobile Vrr pensò che non sree stto fcile seglirl sen z fre umore Si inginocchiò per prendere d sotto il mtersso un rsoio nuoo che e ttenuto in cmio di sigre sigrette tte durnte l pssegg psseggi it t del mttino L stnz stnz er er iHumint d un �uce blu e lei indiiduò in qule punto del letto di Lr éersi perch, un olt seglit, lei l edesse edesse bene. M Lr si segliò prim del preisto Aprì gli occhi e ide sedut sul suo letto quell rgzz con i cpelli rossi, 169
viso stnco luminto da un chiarore azzurrognoo, gli cchi cchi spiritti spiritt i e splend spl endent enti:i: sembrava una etura bzata bzata direttente di suoi incubi ricorrenti «ar non vrebbe prto comunque, m a rgzza si ortò indi i ndice ce ale labbra, per farl farlee segn segno o di tacere. tacere. ra ri se sedut su etto con schien contro l uro ad spettre «A buio, gi g i occhi occhi di d i Lar erno neri ed ed enormi e pareva osì irrggiungibie nella sua corzz di silenzio e indife enz che Vrvra si domndò se non si fosse sbgliat nel lutrla Gurdrla a rendeva ncor più nervos, più gitt e llora strinse con più forza tr e mni il freddo soio d'ac d 'acci ciio io per ricord ricordre re a se stessa stessa chi er er ad a d avere il ontrolo «Vara f travolt d un senszione senszio ne di pote potere re mesco mesco-ata a una tensione ormi qusi insostenibile suoi gesti iventr ive ntrono ono enti, come se fosse sott'cqu; l vista vi sta cominco miniò oscillarle avnti e indietro, tr buio e lmpi lm pi blu che minvno quell stnza e l strn donna sedut in un ngoo. Fcev ftica a controare il respiro e stringeva empre più forte l rasoio, continundo a perdere e recuerre il controlo delle azioni delle decisioni, dei movienti enti del suo corpo corpo cos cosìì disobbediente, che di ì po o vrebb vrebbee sputo dominre suo piacimento piaciment o Spev Spevaa che a lma dcciio adesso e stv sfiorndo sfiorndo pele, pele, pronta pronta entrre. «Questa vota Varvra tgliò troppo in profondità: l angue cominciò a scorrere ung il brcci brccio o in i n un fiotto, fiotto, nvece che goccio gocciore re coe coe le altre vote, e le diede die de un sen o di solivo nfinitmente più grnde issv incntat suo sangue come se fosse o spettacolo più bello che vesse mi visto. In que que momento era era un u n fiume di enereneria, di mgia, e si stv portndo vi da dentro di lei tutto iò che vi era er a d dii estaneo estaneo e pericooso pericooso «Azò gli occhi e gurdò ara. Quanto vrebbe vouto he a a suo posto posto ci fos fosse la su ex copgna di d i stnza stn za ei 17
che avebbe patecipato alla sua gioia, avebbe capito la u esaltazioe M qualche giono pima quella agazza a stata tasfeita i ulta stanza e quest nuova com agna ea toppo distante da ciò che Vaa poaa aeo, anche quando le domandò dolcemente: "Ti fa mle?" «Ma la l a domada domada ea e a un'alta un'alta Conoscend Conoscendoo ili l doloe, La sapeva che quello on face mle; però non voleva sa ee peché lavesse fatto e pfì non pole la domada coetta «Vavaa ea infastidit a ullindiffeenza, ma ci avebbe pesato più tadi ciò ch st povado i quel momet mometoo ea toppo toppo bello p fsl fs l ovinae dalla collea colle a «"Tu non puoi capie" disse in un sussuo, tonando el popio letto e tentando di accoliee un po' di sangue gue i i una bottiglietta bottigli etta che tene tene in un un scca «"Soo alte le cose che fnno mle e cedo che tu lo appia appia Pima di d i tutto fa male qundo succede succede Quando Quando il tuo copo viene usato e on puoi fae niente pe impedi lo Non puoi più fae assolutmente niente E più teti di oppo oppo ee resiste resisteza za più p iù lo l ooo si divet divetono ono con il tuo t uo copo copo Q1ello davver male" «Vaaa continuava a palae in un bisbiglio metre ili l suo suo sague, goccia dopo dopo goccia, goccia, fii fi ia a nell ne llaa bottiglia. bottiglia. «"Poi fa male i i u alto alto modo modo E qualcosa qualcosa che che aiva da detro detro,, dal codo codo che ch e bcia ma sei se i toppo de debo bole le pe affotal affotalo o Allo Al loaa ti guadi gua di itono itono e cechi cechi qualcuno qualcuno a cui cu i chie chiede dere re aiuto, aiut o, ma pima p ima anco ancoaa che ch e tu iesc i escaa a die di e qual cosa loo ti tadiscono Tutti La famiglia, gli uomini, gli amici Conoscon Conosconoo il tu t u o sege segeto to,, m no n o n vogliono vogliono averci a che fre imbavagliano la tua memoia, stingoo più fote di quanto tu stessa � resti mai potuto fae e la mettoo a tcee iché alla fie anche tu tadisci te stessa E a quel punto arivi ad amettee che cose come quella, come lo stup stupo o,, succedon succedonoo soltat soltatoo alla gete ge te cattiva cat tiva,, alle do d oee cattive, cattive, peché una don do naa onesta onesta si saebbe salvata, salvata, e se a 171
t è andata mal sgnfca ch pdstnata E alt stonzat dl gnr Qullo è l dolor pggor" «Fas d tagl è potr S capovolg ttto attavs l doloe ti pnd l potr pché s una prsclta, e h mpaato com far. L pson lo fano da scol, l p son psclt Lo trov nll rlgon, sa, pché è qual cosa d mstco Com Rasputn Sa ch cosa facvano nl la stta Khlysty pma ch lu avass ad av pot s tutta 1a Russa? S povocavano da sol ft tmnd, la scavano uscr l sangu p ottnr la foza Ma s o pov non puo capr" «Chus con cua la bottgltta, s ascugò p bn bacco n modo da nascond l tacc dl taglo gadò Laa ch a acoa sduta mmobl sul ltto «Quando loo sguad s ncontaono, Laa s volt dall'alta pat s cocò Pma d chud gl occh toò a guarda vrso Vaaa e dolcmnt l dss dspac, Vaaa. No posso autat, non posso nppur autar m stssa" «Po rstò n slnzo p ttta la nott Da alloa vnn sclusa: Varvaa altr du rcovat duant la passggata quotdana dcso ch qulla a toppo stana non mtava d patcpar a loo riti. Laa u lascata da sola «D lì a poco fu mandata a casa pché avva avto un "pazal rcupo" Qualch sttmaa dopo, una dom nca d pmava, prs una bottgla d acdo s la bvv tutta Mor dopo unoa d soffrnz nmmagnabl La squada d soccoso dll'ambulanza non poté fa nnt o lo vnn a sapr nov gon pù tad: o al l'aopoto pché toavo dal mo vaggo all'sto Non avva pù bsogno dl mo auto oma. Ea troppo tad »
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Quando ebb finto d parlare, icha disse: «Volio che sappa, Oa, che latto de ccnto enera uneneria otentissia: a volte capita che e persne uariscano da ferite olto profonde anche stat raccntandone la storia T l'ha appena fatto e questo ti sarà di aiuto. Ma ora fermati un oento e ascotami « La nostra tradizione, proprio erché vogiamo occu parci di uarione, è stettamente eata a potere de racconto sao anche convint che i raccnti più efficaci siano quel narrati da nostri soni e che attraverso di essi s ossa iunere a una uariione comta mio copi to, ainterno di questa tradizione, è di viiare su cancel o delo spazio del sono e, quando necessario, di far schiudere que ricordi che necesitano di una trasforazione Inoltre, assicro che i demoni dela mmora, una volta re� noffensvi e aontanati, non tornino più e restino soata eora dei esseri umani «Nel tuo caso era necessario che tu ascotassi storie riuardant persone chappartenono a passato Ti ho rac contato della ferita inaria di qusta terra, sorta da'nvidia di Zatashta; i ho naato e esta d ani fmosi conqustator che iunsero qui portandosi detro i deon delle sofferenze precedenti e che allo stesso tepo mot m
licaroo le loro ferite e cercaroo disperatamete u odo per guarire. Qllo che loro avevao passto er arte di processo importte che i qesta terra coti ua icesatemete Le immagii di qela gete so olo pochi fammeti viibili che u lo ivisibile colleg lla memoria di 'ifiità di persoe che appartegoo l pasato e al preete Ora hai biogo di ascoltare la toria di altri, che i qeta regioe hao lavorato co osapevolezza per curae la soffereza e per mateere iva, attravero il loro lavoro, la fiamma della grade dea akita Queto edificio proseguì idicado l museo era ua orta su altri spazi attraverso la quale moltiio dolore ee traformato Fu cotuito a questo copo da Ulgh Beg qui osservava le stlle. Suo padre aveva fatto di lui il oveatore di Samarcada quado era acora u raga o era u giovae molto dotato ed era tato iiziato al'atica sapieza di qeta terra Questo è il uo mueo, ostuito el puto i cui veero scoperte le vestigia del uo osservatorio Michael si avviò vero destra e io mi alzai perché mi embrò che volesse mostrarmi qualcosa Arrivammo a u rosso cratere artificiale, ul retro del museo, itoro al uale correvao dei binari: erao quel che retava di ua rade ferrovia circolare che doveva probabilmete perettere il movimeto di qualche goso marchigego i oo al perimetro del cratere. Ecco, questo è quato rimae» la voce di Michael avea assto u too ripettoso «Goverò Samarcada per uarat'ai. Era ipote di Timur uo dei te uerrieri di i ti ho parlato all'iizio delle ostre coverazioi Sai, ui abbiamo a percezioe della storia deciamete diersa da quella di voi occidetali Voi ricordate Alessaro come il Grade per oi è il erribile. E per voi ur è amerlao, il mostro zoppo che portò il terrore ovuque d; oi lo ricordiamo come il grade maetro che ri »
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portò ala vita Samarcana e a sua gente Da una parte c me a'ata puoi notare il divario tra ue memorie coet tive che si fronteggiano e si rifiutano a vicenda Ma uesta frattura ferisce a memori ei nostri antenati e ancora ferisce noi Cosueo meravigiosi tempi a Samarcanda, imur stava cercano di aontanare i emoni ea memoia che aveva generato nee sue imprese beiche Era suo tenta tivo i moificare a memori, trasformando 'orrore in beea e in que'arte raggiunse ate vette. Ma una ee sue fae fu sapere i discndre da Gengis Khan, coui che uecento ani prima avev msso a fero e fuoco que sta città Isieme a senso di pter che il nome e kha suscitava, ovette accettare il pesnte frdeo de suo pas sato Per ai cecò moo di gstire ntrambi; uno fu poto a morire, sapeva che suo ritorno aa terra ove va essere pente: i emoni de sua mmria e uesta regione erano in connessione e ui voe essre sepoto secono un rituae partcoare in modo da proteggere uesto paese ae paure e ai traumi che ui aveva accumuato « suo corpo fu portato a Samarcanda, a sua citt ' ro, a u uogo remoto de Nord dve era morto a' im provviso Dopo aver conuistato gran prte de'Asia, si preparava a invaere a Cina. Con Timur, ne'accampamento, c'era suo nipote Uugh Beg, che a'epoca aveva ieci ai e aveva già assistito a uache battagia insieme a nono. Nessuno sa che cosa mu, in punto di morte, abbia etto a nipote, ma è certo che non gi trasmise e sue paue on arite né i suoi ricordi irrisoti li portò con sé nea tomba Uugh Beg tasportò il corpo e nonno f no a Samarcana e o fece seppeire in un mausoeo a Gur Amir Prima i morire, Tmur si prese cura i are ist zioni affinché nessun rofanasse a sua tomba, avverten do che sarbbe potut essere pericooso per i vivi: sapeva ua orori si stava portando sottoterra e on voeva che potesseo toare 17
«Agl nz del ventesmo secolo, Vyatkn, uno scenza o russo, scoprì questo luogo, sul quale sorgeva l'ossera oro; fece una vasta campagna d scavo ntorno ad Afr sab, eppure non rvelò quas nulla d quello che aveva tovato Una delle poche cose che descrsse furono le rov e dell'osservatoro; il resto de suo appunt e del mate ale rnvenuto svanì alla sua morte «Sai quando aprrono per la prma volta la tomba d mur? Lo scenzato sovetco Gerasmo, ossessonato da l'dea d rcostrure le fattezze de volt a partre dal cuo capelluto, arrv e, con 'autorzzazone del governo, apr la tomba d Tmur Nessuno qu l'avrebbe fatto, perch ttt rcordavano l'antco ammonmento del sovrano, ma Gerasmov, ncurante, volò il sepolcro Era l 22 gun 1 94, poche ore prma che scoppasse la guerra tra Germa na e none Sovetca: la funesta profeza d Tmur dven ne realtà «Perché fu così dffcle scoprre l'osservatoro se la maggor parte degl edfc d Samarcanda dell'epoca d Tmur s è conservata bene? «nne dstrutto l volto d Mchael s oscurò, come se una nube nvsble l'avesse attraversato «Non fu unnva sone stranera a raderlo al suolo, ma nostr stess demon della paura, perché sapevano che l lavoro d Ulugh Beg stava sottraendo loro potere Losservatoro che lu aveva costruto era unco al mondo un edfco crcolare a tre pan, eretto per rendere agevole la connessone con le stele Sulle conquste scentfch d Ulugh Beg sono stat scrtt molt lbr, ma della sua attvtà n ambto pscologco s sa pochssmo T ho g detto che quell d qu erano grand sognator, che lavorarono con la sostanza della morte e de sogn, e che erano depostar d potent meto d d asformazone. Il lavoro svolto qu aveva l'obettvo d rendere lmmortalt accessble a quanta pù gente possble. «Era una scenza che mplcava una conoscenza profn »
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del processo di morte e dell conservzione dell conpevolezz individule dopo l morte, i conttto con le telle vev un ruolo importnte Sulle preti dellosservtrio di Uugh Beg erno dipinte sette stelle, considerte le orte deH trsformzione, che si privno su ltrettnte sistenze dopo la vit. «Gli ntichi mestri conoscevno i vri pssggi che l conspevolezz compie dopo l morte del corpo Il primo tdio è l bttgi contro i demoni dell mmori, il cui ito positivo è conneso nel cielo con lttrversmento ell port del Sole È un pio in cui moltissime per sone devono ffrontre un secnd morte e perdono l fid dellimmortlità peché dmenticno chi sono si l scino terrorizzre di loro demni dell memori e per ono i conttto con l'energi mrvole del Sole, che è semp in connessione con il loro cuore e h il volto dell e Ankhit Nel sentire queste prole, l m memori toò imme ditmente llesperienz dell cultur di pietr che Mi chel mi vev ftto fare l cmpo deli zinri «Quel secondo volto che si pv nel petto dell scultu r che vidi nell tend h che fre con quello che mi hi ppen detto? «Certmente È limmgine di colui che è noto come Zurvn, il dio del tempo e dell morte, m non è ltro che un mscher che l de Ankhit us per nscondere il proprio volto e proteggere l proprio potere: il volto che si riflette nel nostro cuore è il suo, ed è empre lei offrirci lestremo rifugio d oni ricordo doloroso, dl senso di colp, dll pur, dll preoccupzione e dll tristezz Se noi sppimo entrre in connessione con lei nel primo stdio dell trsform�one dopo l morte fisic, l de c concede l slvezza ll second morte Poi l conspevolezz individule rriv llo tdio successivo, quello del pssggio ttrverso un delle sette porte: ci sentimo ttrtti d un di esse, secondo l tipo di esperienza di cui »
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vemo bisogno in futuro La scelta di una delle see stel l stabilisce il destino della vita successiva di una persona «Per la prima volta dall'età dell'oro, molte di queste cooscenze vennero riunite qui e rese pubbliche da Ulugh eg Ma anche lui dovette prepararsi al sarificio: sapeva he i demoni accumulatisi nella memoria della sua gente, nche in quella della sua famiglia, erano toppo forti e pri a o poi avrebbero tentato di distruggerlo. La leggenda uole che la discendenza di Shahkh, il padre di Ulugh eg, sia stata dannata dopo che Shahrukh ebbe fatto ucci ere auni sanuomini sulle montagne, durante una del l sue cmpgne militari Ulugh Beg sapeva del periolo he incombeva su di lui a causa delle azioni del padre e in ran segreto si preparò un rifugio speciale nel caso fse morto prima del tempo «Portò a termine la maggior parte degli edifici sacri di mrcanda e sclse uno d i essi per proteggersi, una volta orto, dai demoni della memoria, cos da impedire loro i distorcere il ricordo di lui e d i interferire nella sua taformazione dopo la vita Io conosco quel luogo, ma non osso indicartelo è ancora segreto e pieno di energia; ov iamente non è quello che è attualmente conosciuto come l sua tomba ufficiale, a Gur Ami Cos, quando alla fine la morte lo raggiunse, lui era ronto Era in viaggio, vestito di bianco e circondato dai uoi più stretti discepoli quando un colpo di spada gli ise la testa di netto, da sinistra a destra, uccidendolo all'itante assassinio era stato comissionato da suo figlio, bd alatif, la cui mente era avvelenata dallinvidia di Zaratashta Ricrdi il modo in cu i i demoni della memoria iproducono se stessi perpetuando il dolore? Abd alat! enne a sua volta ucciso pochi mesi dopo l'assassinio del adre l notte precedente vide la sua testa u un piatto la endetta lo raggiunse prima di tutto dal suo stesso io, attraverso i sogni, e sfuggirle fu impossibile Subito dopo la ua morte, la sua testa fu esposta sull'arco d'ingresso della 17
la scuola che Ulugh Beg aveva fatto costruire a Smarcanda nalogo destino attendeva la discendena d i Abd alLtf l fglo e l npote fecero la stessa fne «Dopo la morte di Ulgh Beg, i suoi nemici rasero al olo losservatorio sostenndo che era la dimora d uanta potenti spirti maligni Michael estò in silenzio, immobile, tenendo gli occh plancati fssi sulla lnea dellozzonte, come fosse inantato dalle immagin dela sa visone interiore Poi cosse appena la testa, m gd e mi dsse con voce de ttto normale: «vevo bsn d narrati uesta storia eché l fatto d raccontartel mba linfluenza che ueli eventi lontani contnan scitare sulle pesone ella nostra epoca. «T ho detto uello che potv È stta una gioata lun a Oa devo andae: ta mezz dvo vedee qualcuno e u hai bisogno d posare Ane dmni avemo molto a fare sarà l tuo ultimo on me e pe te giungerà 'ora d fare ciò che mi h pmsso llinizio: una guaione Ci ncontreremo al baz» madrasa,
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mattino seguente il b non e molto affollato, peciò scosi subito ichel. E dieto na seie di tppeti e sta a conesando affettuosamnte con na donna anziana, os piccola di statu che si non gli ivv ll spal l Quando mi idero, si oltaono veso di me e peseo a palae animatamente: ea ovvio che il loo agomento fossi io ma la cos non mi instidì ftto; eo consapevole di qanto il mio copo si osse libeto di gn pte del l paua e mi sentivo molto legge L donna mi gudò soidendo l volto e pieno di ghe, ma se fosse stato pe egli sci e poondi occhi a mandola, quasi l si saebbe dett più giovane di ichel I so soriso spizzaa aJlegia «Ti pesento mia nonna Slema» disse Michael tattenendo a stento un isolino Dal senso di defeenz che subito povai pe uell piccola donna, mi esi conto di nto ichael significsse pe me e di uanto ispetto povssi nei soi confonti «È un onoe conoscela le dissi, chinndo leggemente il cpo Loo scoppiono a idee. «Vieni da noi. (L sua oce e melodiosa e pofonda «Vieni a cas nos insieme a me, Michel ci aggingeà dopo Dee compae un po' di ebe. 1
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Sulema e io lasciammo il bazar e percorremmo qualche iolato Era una giornaa splendida, il sole del matino er epido e l'aria era profumata di fiori 1 passani mi sorri evano e mi sentivo felice mentre passeggiavo per le ani e strade di Samarcanda in compagnia di quella donna nziana Sulema imboccò una piccola traversa e, in una stradina mbreggiaa da un grande albero, apparve una piccola ca a di maoni circondata da un sccao bianco < Enra Abbiamo da fre disse aprend la pora con una rossa chiave di ferro. Mi fece aaversare la fresca penombra di alcune stnze o a condurmi nel giardino sul retro La casa mi ricorda a quella di mia nonna in Russia: vecchia, calda, accoliente e rassicurane Al cenro del giardino c'era un fuo o ancora acceso e Sulema vi mise alcuni rami secchi per avvivarlo La base rotonda del focolare era di vecchi ma ni bianc affaccendarsi di Sulema che, nel suo abito i cotone scuro, rienrava in casa, prendeva alcune grosse entole e poi le poggiava sul avolo di legno all'esterno, i sembrava quello di un qualunque nonna E in un cer modo me ne supii, come se ormai avessi sabilito che o ciò che riguardava Michael dovesse essere sraordiario Ma poi, quasi a confermare quella mia consideraione, SuJema mi fissò in silenzio per pochi isani e io ebi la percezione di trovarmi in presenza di un'energia aordinaria. Bastò per farmi tornare seria e concenrata Michael vive in qusa casa da qµando aveva dieci anni Forse sentiva che ogi paricolare della vita di suo nipe quel momeno mi sembrva imprane e io l'ascoltai on atenzione evitando di inerrmperla con le mie doande «Prima di allora pensavo di averlo perso Lui e i suoi geitori erano andati a vivere in Afghanisan e l'ulima volta e l'avevo vso aveva sei anni. Certo, mi mandavano del fotografie, ma che cos capisci di come cresce un bambi »
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n guardand sl delle ft? Nn mlt Sentiv la sua ncanza, ma sapev che un girn sarebbe trnat Però inrav che quel girn sarebbe stt csì dlrs In Afanistan i sui genitri avevan un lavr mlt imprtnte; eravam in cntatt sl per psta. Cme vedi, nn il telefn Un girn un um bussò alla prta e mi me man una grssa busta Mi sembrò stran: di slit usavam la psta nrmale e nn i ttrini Quella lettera, erò, nn arrivava da lr Prlava di lro E della bmba he aveva att saltae in ari il pst dve lavravan, e veva ammazzat tutti. «um che aveva prtat l busta mi prse le sue cndglianze e se ne andò. Nn pensi neppure di chiedergli ntizie di Michael La lettera dicev che l miglia era rimasta uccisa, e nel mi cure sev che su padre e sua mdre eran mrti L sapev prché riusciv a sentirmi in lutt per lr Ma nn per Micel Nn ci riusciv La la csa che fui in grad di fare u aspettarl Nn chiesi niente a nessun, e nn scrissi lettere «Un girn, era primavera, prpri cme adess, venni sapere che in città si era accampta una carvana di zinari, cs andai al bazar per vedere il lr spettacl Fur n bravissimi audaci e divertenti Trni a casa e capii che nn ce la facev più ad aspettare il ritrn di Michael il mi cure era sul punt di crllare Quell stess girn un vecchi zingar bussò alla prta e, quand andai ad aprire, vidi Michael. Stringeva la man dell zingar e nn vleva lasciarla Era abbrnzat e aveva un'espressi ne mlt seria, ma capii che era riuscit a venire a patti cn la mrte dei genitri. Gli zingari si eran presi cura di lui Aveva vissut e viaggiat insieme a lr per più di un nn n Afghanistan l'avevan racclt e avevan curat le ferite della sua anima Fu dura i primi tempi, dp che me l'ebbero last «Nn mi parlai delle sue peregrinazini cn gli zin gari, ma sn certa che si ricrda tutt alla perfezine. Sl 18
ogni tanto mi nominava un uomo che lui chiamava "no no Ma quel nonno non era mio marito, di questo so sicura Sulema rise di nuovo, poi prese una tazza mar ne, l'asciugò con uno strofinaccio pulito e me la porse «Vorrei farti assaggiare il mio plov. Credo di poter d� che non ha paragoni, almeno da queste parti. Si die un'occhiata in giro con una luce divertita negli occhi, co me se stesse controllndo se qualcuno l'avesse sentit «Ma forse prima di mangiare dovres bere qualcosa. «Che cosa fa Michael adesso? Ha terminato gli studi?) Sulema rise «Se solo avesse voluto a quest'ora sareb proessore All'università ha studiato chimica e aston mia Ma voi in Russia pensate che qui siamo tutti sem nalabeti? Scherzo, scherzo . So che non la pensi così Ma molti tuoi connazionali s E alcuni d e i miei com trioti sono invece convint che i semianalfabeti siate vo Scoppò in un'altra risata bonaria «Che cosa fa? Pensa te lavesse detto La sua unica ragione di vita è la mag Dopo che toò dal viaggio fu allevato nel nostro clan. M che cosa fa te lo deve dire lui Però so una cosa e cioè ch Michael è su questa Terra per essere l bastone della m vecchiaia Mio e del suo nonno zingaro, che continua a andare a trovare «Eccolo» annunciò con allegria, alla mia destra v Michael in piedi sulla porta che dava sul giardino intern La sua igura alta e ben fatta riempiva quasi tutta la sogli Immobile con la testa lievemente all'indietro, le braccia r lasciate: la sua postura emanava una tale armonia d i pro porzion da sembrare la igura perfetta di un'opera d'art che avesse preso vita miracolosamente Rimase fermo lì in silenzio, per un po', poi mi guardò negli occhi e quando incontrai i suo sguardo ui assalita da una profnda tr stezza tanto che mi venne quasi da piangee Non era un sentimento personale Nonostante i giorn trascorsi insieme a lui non potevo dire di conoscerlo «personalmente Nell'insieme restava un mistero per me, m )
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mi andava bene cos non avrei voluto un rpporto diver o Eppure ancora una volta la sua presenza mi provocò unemozione intensa Non riuscivo a cogliee l'origine ma sentivo che dipendeva almeno in parte, dl fatto che spevo che molto presto avrei dovuto lsciarlo Non avrei mai più avuto loccasione di incontrare quella rassicurane presenza che vvertivo dentro di lui: la presen assoluta dell'essere. Era qualcosa che non vevo mai intuito prima; spevo che avrei sentito l mncnz del suo modo di rap portarsi a se stesso e all realt che lo circondva «Già la prima volta che ci simo visti ti avevo detto che vresti dovuto biarti a gurdrmi» disse «Come al so lito non mi hai dato rett Ecco perché desso i senti cos L tristeza è il prezzo d pre per l'ccelerzione del 1'esperiena Quando ti senti triste per qulcosa riesci ad ccettarlo più in retta Una dlle funzini dell depressione è aiutrci ad accettare un'esperienz che ltrimenti ri mne estranea allio e viene occupt di demoni dell memoria. Michael ece il giro intorno l fuoc e venne a sedersi ccnto a me su una vecchia copert buttt per terr vicino lle iamme «T ho chiesto di lavorare con l svstic per iutrti a fre chiarezza nelo spazio dei tuoi sogni. E ha funzionto Forse non riesci a ricordare e a portare livello conscio tutte le esperienze he l'influsso dell svstic h fatto pervenire ai tuoi sogni m il tuo spzio interiore ora è olto più equilibrato e sgombro Aiutrti a fare luce sul tuo spazio onirico era uno dei modi per preprarti a ricevere la conoscenza di questo luogo. Buona prte di questo pere non soltanto è collegt i sogni m è stt inteninlmente immgzzinat in essi. «Lo scopo principle dei nostri sogni è colmare le lle ell nostr meria Purtroppo però un volta che i demoni si sono insati nell memoria, fnno di utto per pravivere. Il problema è che sono molto più vivi attivi »
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potenti nei sogni che nella realtà dello stato di vegli eiò spesso accade che, se lo spazio dei sogni non è st gomberto, il sogno invece della guarigione ripropone ggrava l ferita traumatica Per sconfiggere demoni, b ogna dotarsi di una conoscena che consenta di lavorar ul sogno E ne vale la pena, dato che la completa guari ione si ottiene solo modificando la stttua delle im ini, e non semplicemente il loro significato Lavorare su ogno può facilitare questo passaggio. «È più difficle modificare gli schemi attivi nello stato eglia, poiché sono sorretti da convinzioni che si sono ra icate in te durante la crescita Convinzioni che ti dicono uso duro che cosa è giusto o sbagliato e che cosa meri logio o punizione ei sogni è molto più facile, pech li ea di separare tto tra bene e male, giusto e sbagliato on ammessa È qualcoa che andrebbe contro la natur tessa del sogno: nei sogni ogni cosa è permessa «Ora, fa' un piccolo sforzo di introspezione e dimm ual è stato l cambiamento maggiore nella ualità de tuoi sogni da quando sei arrivata qui Era una domanda difficile, soprattutto perch la i sperienza a Samrcanda era così particolare, cos nsolt a sembrare essa stessa un sogno straordinario Cercai d oncentrarmi, poi risposi a Michael: «Direi che è stato il odo in cui ho cominciato a percepire me stessa nel so gno Ho cominciato a sentimi molto più ntensmente coe la persona spettatrice del sogno I sogni che ho atto elle ultime notti erano vividi strani: sarebbe difficile lencarne i parcolari, ma direi che il cambiamento ag giore è stato il senso di me stessa che percepivo dietro uelle immagini mi sentivo molto più presente e frte» «Puoi cercare di ricordarlo ora? Vidi che Sulema si era fermata dallaltro lato del uoco e i stava gurdando con la stessa intensità negli occhi, entre aspettava che rispondessi. «Non lo so Adesso non sto sognando »
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« È proprio qullo ch dvi rivivr Guardati intorno a attnzion a ogni particolar, poi fa uno sfrzo mn tal pr convincrti ch utto ciò ch vdi m mia nona, il uoco sia un sogno Ricrea qulla snsazion «Ma io non voglio farlo Non voglio vdrti solamnt com un sogno «Olga quando ti dcidrai a fidarti di m fino in fon o? Mi fc un sorriso così dolc ch io sntii qualcosa 'innatural nlla mia rsistnza dsidrai profonda mnt far qullo ch mi chidva «Ecco uno di mccanismi prfriti attravrso il qual li spiriti dl trauma consrvano il potr sulla mmora ndurci a crdr ch ricordi soni no siano importanti Ci fanno dir: È soltanto un soo" Furba com stratgia i sparazion Ma la vrità è c no sist unsprinza suprior risptto a unaltra. I soni non sono mno im portant sono divrsi ma sono una componnt dlla psi ch nlla sua intrzza Allora provaci, ài Mntr lo dicva mi mis una mano sul polso com avva ftto la prima sra Mi gardai intorno e, dopo quanto avva appna affr mato non fu difficil rcuprar la snsazion di ssr dntro al sogno Tra ciò ch ricoravo com sogno notur o lsprinza di qul momnto no cra più molta diffrnza L iamm dl fuoco ch ardva sul trrno b ro un liv guizzo ravvivat da un vnto caldo ch iungva dallstrno dl giardino Sulma, con la stssa sprssion strmamnt coctrata sdva pr trra vicino al fuoco Sntivo la mano di Michal sfiorarmi la pll il calor dl sol sulla faccia Oni suono color d mozion ch sprimntavo in qul momnto ra com un lgam divrso ch tnva la mia prczion in con ssion con il mondo Tutt qull snsazioni mi ragiungvano attrav�rso canali diffrenti si rano us in sim allaltzza dor ch ra prvaso da unintnsa dolcz »
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«Adesso è aivato il momento che t faccia la tua gaigione disse Michael Quela mattina mi eo chiesta chi fosse la pesona con la quale avei dovuto lavoae. Non vedevo alcun indizio che facesse intuie se stavamo aspettando qualcun alto Attaveso le fiamme guardai Sulema e pensai che probabimente avei dovuto patecipae a una guaigione pe lei Soise, ma questo non mi aiutò a chiaimi le idee Non pe Suema che devi intevenie disse Michae togiendomi la mano dal poso. Quel gesto potò un lieve cambimento nela mia pecezione, ma iuscivo ancoa a mantenee la sensazione del mio io nel sogno È Laa che devi guaie. Lo fissai, stupefatta, cecando di capie che cosa inten desse die. È solo a tua mente che ha bisogno di trovare un senso in ciò che ho detto, peché sai già che cosa intendo: è a conseguenza natuale dell'espeienza che stai facendo qui. aa esiste nella tua memoia, peciò lavoando sul i codo puoi ottenee cambiamenti effettivi Qualche giono f i ho detto che dovevi aiutare a guaie una pesona vi va, che ha bisogno di essee libeata dal demone della me moia che l'ha posseduta Non mi eo confuso sapevo che si è suicidata, ma so anche che l'esistenza non finisce con la mote fisica o non cedo che esista un punto in cui sia troppo tardi pe guaire Ma come? Come potrei falo, Michael?» Ciò che stai pe fae gli sciamani lo chiameebbeo "accompagnae l'anima de defunto Ma tu puoi defini lo tasfomazione tnspesonale Dagli pue il nome che ti cea meno ansia, ala fine i pocesso sa lo stesso La tasfomazione avve soo nella eat in cu lo spazio esteno e quello inteno coincidono, in cui non esistono più confini mentali che li sepaano Non è popia mente uno stato oniico è una condizione ben precisa cui puoi accedere quando lo spazio della memoi e quello del »
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ogno sono pert sgombr resc muovert con fc lità Srà l tu memori decidere qul immgn crere per ndurre l gurigione queste immgini srnno por ttric d trsormone M leetto del cmbmento s stenderà ben oltre l memori personle Io ti strò icno e ti uterò se ne vri bisogno Per renderlo rele dor bere questo nuso Tr le mn vev l t mrrne che m vev pssto Sulem Dentro c'er un sostn iscos che sembr ltte mschto con erbe sminute «Che cos'è? Cddi d nuoo in pred ll'ns. «Non è un drog, se è uo ch temi. Le droghe sono no de tnt stument ch i iriti dl trum utilza no per perpeture l soeren oi non ne ccimo uso È un'erb specle che crsce icino ll montgn, nord di qu Sulem l'h preprt con un po di ltte n modo che non risultsse troppo mr n prtic, sere rilsre muscol T mntiene si mntre son e llo tesso tempo scogle tutti i nodi di tnsione muscolre, l crrspettvo sico de nodi dll mmori. Perciò l tu memor per un po di tempo rilter liber e t non s r più soggett lle solite pure n ueo modo riuscr iere rcordi con molt pi cons1peoe del solto « tu esperien ssumer un orm tutt nuov, però l cos che cont non è ci che vedri m il processo di trsormione Limportnt è indiidure il demone dell memor, soggiogrlo, sservirlo ino ll complet rgone M porse l t cld o con riluttn, l pres m po l'ppogg per terr: m spventv l'ide che quel ldo entrsse nel mo corpo «Olg, qundo ti decider drt d me ino n ndo? Torn gurdrlo e, dmprovso, ui oprtt d un sensone �v quell d verlo conosciuto secol prm, come se l u presen osse qulcos che tnto tempo f conoscevo benssimo, m che po vevo dment e
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ato lassifiandolo me semplie sogno Quella sensazione era osì intensa, os au tentia, he la mia paura somparve e io arrivai a un punto di iduia tale he avei messo nelle sue mani la mia stessa vita Presi la tazza e ne bevvi lentamente il ontenuto Il sa pore remoso del latte ammorbidiva il gsto amao delle erbe Non avvertii alun ambiamento Il solito vento tiepido mi aarezzava la pelle Sulema era anora seduta di fronte a me, e ravvivava il uoo on altra legna Non vedevo Mihael, ma ne aertvo intensamente la presenza alla mia destra Non mi aspettavo niente di partiolare Me ne stavo se duta lì a gardare il uoo he all'improvviso occupò tuo il mio ampo visivo. l di là delle fiamme riusivo a vedere soltanto il volto di Sulema «A noi piaiono moltissimo le storie Me ne raonti una Raontami la più stana he onosi mi disse Pensai he Sulema me lo hiedese solo per mettermi a mio agio e gliene fui grata «Adeso «Perh no?» Ci pensai su n attimo e mi venne subito in mente la vi enda di Amleto una storia he mi aveva sonertato in dai tmpi del lieo « Va bene eo una storia he so Per me è anora un eniga perh in utti questi anni non sono mai riusita a toarvi un senso definitivo, esauriente e hiao «Cer un prinipe he viveva in una terra lontana Suo adre era morto da poo e sua madre si era risposata on lo io he era diventato re l prinipe ontinuava a vive e nel rgno; non era partiolarmente triste né partiolar ente solo e di siuro non era pazzo, almeno fino al iorno in ui tutto ambiò e anhe lui ominiò a sentirsi iverso «Quel giorno o più preisamente quella notte il prinie inontrò il fantasma di suo padre, he gli raontò di 190
me l rateo, 'attuale re, avesse ucciso con il veeno r impadronirsi de regno e dela regina fantasma edeva vendetta, e da quel momento in poi per l princi non ci fu più pace «Escogitò uno stratagemma: invitò una compagnia di tti e chiese oro di recitare i oore de re e della egina dramma che egi stesso aveva scritto Sotto gi occhi lo zio e della madre del prcpe, gi attori misero in ena 'assassinio d veccho re e raazzo vide la prova la colpevolezza dipingers s oro volti mente assiste no ao spettacolo; fu allora ch perse completamente l no. «Fu ucciso, vero? Aa fn d storia il prncipe viene ccso, giusto? mi interrupp Slma prima che finissi di 1ccontae. «S, in effetti è cos Conocev à uesta stora?» «È stato il fantasma i ftama di so padre, a uccirlo «A dire i vero, no . .» «A dire il vero, s Il pricpe cmiciò ad are secondo loica de fantasma, si ascò pervadere dao spirito de rama e lasciò che quel dem vse i suoi ricordi con doore per a morte de padr e divetasse parte di lui. ominciò ad agire secondo g ord delo spirito, quindi vette essere ucciso. Non dvetò pazz cme dici tu stava sotanto combattendo cotro o spirto dl trauma. Ed •bbe la peggio, credo. Non i sposò mai vero?>
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ono attraverso iJ fuoco come se potessero leggermi dentro; vidi il suo sorriso dolce finché le fiamme divamparno più ate e i1 suo volto scomparve. Ebbi la sensazione che i1 mio corpo stesse cambiand come se una forza invisibile fosse penetrata nei miei mu scoli contratti e ne avesse sciolto i nodi dolorosi Sentii anche che i miei ricordi si eano liberati ed erano diventa dela stessa materia di cui sono fatti i sogni; la mia men• fu attravrsata da un fiume in piena di immagini che scorevano in perfetto ordine: tutto, anche la mia percezion era governato da un ordine invisibile e profondo Le fiamm continuavano a guizzare, ma ora avevan una foma erfettamente circolare come e una copia esata dl sole stese miracolosamente ardendo davanti a m o fissai per un o' finché tutto diventò rosso e il disco solare si fce nero Chiusi gli occhi e sentii quel iccolo sok palitae e avvicinasi tentai di rstare immobile, perfettamnte immobile, fino a uando udii un suono, come di un cancello che si apriva, e la voce di Michael che diceva <Non avere paura e ricorda che il Padre è colui che punisce, e la Madre colei che perdona Quando avrai bisogno di me io ci sar»
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Mi sento ibrare, crescere. Ttta 'energia accumulata è stata riascata colpo e ora scorre libera l mio spazio intriore si espande, 'aria mi attraversa e il mio corpo, soldo e denso fino a un istante fa sembra essere fatto di tanti corridoi asti e ariosi che si aargano smpre più Non arei mai pensato poter contenere tanto spazio dentro d re.
I corridoi pulsano, si muovono basta un attimo e uno dienta pù grande, attirando a mia attenzione come se esercitasse una forza magnetica Mi sento fatta di puro spaio, bianco e aperto, e a voce di Michae, appena mu tata, risuona al centro di questo spazio Lo edo chiara mente lì icino: è estito i bianco, i capelli raccolti in una coda di caallo, seduto immobil con le braccia incrociate sul petto Mi guarda e capisco che sa che cosa mi è succes so e che cosa sta per accadermi o ascolto con attenzione <Questa è una anda dea ta memoria, ed reale come potrebbe essero una regione de tuo pase Potrebbe ingannarti, perciò dorai concentrarti e andare dritta per la tua strada, qu1unque cosa accada Attraversa questo spazio e non aerai paura Iniziamente edo un ngo passaggio, uno stretto tunnel grigio I suoi confini sono marcati da due alti bocchi »
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i pietra ricoperti in alcni pnti da un mschio verde e rillante Entro, ma la strettoia è illuminata soltanto na lce fioca e blastra che piove dall'alto, e mi è difficil istinere il terreno Alzo la testa e sopra di me vedo n erie di tbi che pendono dal soffitto; la lce filtra attr erso le loro cavità, ma mi accorgo che qelle specie d ampade in realtà sono ossa mane e sono assalita dall aura no tantissime Una accanto all'altra ondeggiano sll ia testa e, mentre cammino, anche la lce blastra sem ra oscillare. Di tanto in tant il loro movimento provoc n sono, come n lngo sospiro. Non faccio in tempo a bituarmi a qella visione che la scena cambia e le oss compaiono all'improvviso Mi ritrovo a percorrere il cor ridoio successivo e qesta volta la lce arriva dai lati Non posso vedrne la fonte perché è nascosta da vecchie e sco lorite lenzola, color bianco sporco, che costitiscono le pareti del corridoio Mi separano da na massa di corpi in ovimento he si agitano scalmanati al di là dei teli, m on ho modo di capire se si trtta di esseri mani o d rossi animali Non posso saperlo, perché non parlano: si limitano a respirare pesantemente, a fitre, a dimenarsi e a spingersi a vicenda Sono vicinissimi So che sono centinaia, stipati nell'angsto spazio dietro ai teli, e sento che avvertono i mio passggio Percepisco no la mia preenza con la stessa intensità con ci io percepisco la loro A volte qei corpi massicci vengono spinti da alti corpi e, mentre avanzo, sento che mi sforano at traverso qel telo sdicio Non so come, m capisco che cercano di arretrare qando passo loro vicino Le spinte ritmiche di qel movimento coincidono con qelle della mia nasea e affretto il passo. Mi sembra di scorge l'scita da questa orribile galleria e cerco di raggingerla più in fretta possibile, ma al tempo tesso so che non devo correre Ogni mia singola cellula è pervasa dalla sensazione che nell'itante in ci comincias 19
"i a farlo farlo loro sfonderebbero i teli e nulla potrebbe frmari: mi schiaccerebbero passandomi sopra con i loro corpi misurati e pesantissimi Continuo a procdere a passo dito, e finalmente ne sono uori Con un u n sosp sospiriroo di d i sol i�vo mi lascio alle spalle la galleria ed entro in una grande gra nde la Il more more sordo del movimento e dell'ansimare dei cor cor i che che ho appena appena lasciato lasciato si trasforma nel suono meccani e ripetitivo che riempi qust'altra stanza. Allinizio n vedo vedo nessu nes suno no La sala mi rico ricoda da un capannone indu trial tr iale e con soffitt soffittii molto alti alt i pavimento di ceme cement nto, o, ma ma utti gli gl i operai operai se se ne n e son sonoo andati lasciando i macchjnari in unzione. Regna il caos ca os:: cass cassee di lg l gno no frantm frantmate ate pezzi i vetro che scricchiol scricchiolano ano sotto sotto i miei pidi, lo squittio di pi che corrono da qualce qualc e part part attravrso attravrso le pile di car te butate i un u n angolo Sembra Sembra tutto in rovina rovina,, ma il suoo di fondo continua incessantmnt incessantmnte, e, sgno che che qualcosa ncora unziona Proced Procedoo con con molta mol ta cautela, ca utela, attravrsando attravrsa ndo le cataste di vecchi oggetti rotti nciampo tra pezzi di mobilio, brandelli di pagine di giornali ingialliti ingialliti scritti scritti in una lingua lingu a con conos osci ciut utaa Devo stare attenta atte nta a dove metto mett o i piedi men me n tree arav tr aravers ersoo quellimmondezzaio quellimmondezzaio Ogn O gnii tanto tan to una brez brezza za ieve mi sfiora c i deve essere una porta o una finestra aperta aperta che permette permette all'aria all'a ria di circol circolare are Quando sono son o or mai quasi arrivata arrivat a al a l cen cenro ro della stanza, stanz a, vedo che il vento il more di fondo fond o sono dovuti a un gigant gigantesc escoo mulino m ulino di legno scuro Non capisco come come ho fat fatto to a non notarlo prima prima è cos imponente imponen te che non ries riesco co a distingue disti nguerne rne la sommità, che si perde nel soffi soffittttoo altissimo l mulino p duce na vibrazione costante, un suono s uono meccanico e snervante come come se avesse avesse immagazzinato dentro dentro di d i sé nenorme norm e energia per prep prepara ararsi rsi al a l suo interminabile intermin abile giro giro Un lamen l amento to si mi giunge alle all e orecc orecchi hiee da qualche punto lì intorn intorno o come di qualcu qu alcuno no che che geme per un dol re insoportabile e
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Il mio corpo è paralizzato paralizza to dal te teo o Abbasso Abbasso gli occ senza chinare chinare la testa iò che vedo vedo mi sconvol sconvolge ge fino fino a a radi ra dice ce del del mio esse essere re e il i l te terr rror oree che avev av evo o provato provato ino i no un secondo fa è niente in confronto confronto a quello che sen sen adesso adesso i pezz pezzii ch c h e avevo avevo scambiato scambiato per pe r parti d i vecch vecch mobilio sono sono arti e brandelli umani uman i sparpagliati onqu Sono vivi vivi Si muovono Alcuni cercano d i strisciare strisciare Sono loro loro a produ produee il lamento la mento che avevo udito, a tes tes monianza moni anza deBa loro loro atroce atr oce soff soffere erenza. nza. Scor Scorgo go una un a gamb ga mb che sembra spunta dal da l pavimento, il i l ginocchio è divorto da un gros grosso so ratto vicino a me che intenzionalmente n tortura tortura la carne con con i suoi denti ripugnanti ripugnant i Fino alla al la cav ca v glia, l gmba ha fattezze umane ma poi, all'altezza all'altezza pede, pelle, muscoli muscoli e ossa ossa si innestano innes tano su una un a struttu d i fe ferro rro M i sforzo di resistere alla nause, ma vedo altre pa umane saldat sald atee a una sort sortaa di anim an imal alii di ferro, come se se fo fo sero sero state disegnate disegna te dall da llaa fantasia fantasia olle di qual qu alcu cuno no Ten Ten� � n o di strisciare strisciare,, ma il ferro è molto pesante Penso a com sarebb sarebbee bello e riposante cedere cedere alla paura e al a l malesser malesser fino a svenire, perdere coscienza e non dover più veder quelle immagini immagi ni repellenti Ma quan do sento nto il sudor freddo fredd o colarmi cola rmi lungo il corp corpo o e la bocc boccaa riempirsi riempirsi di saliv sa livaa (segno che sono sono vicina al collasso), mi ricordo ricord o della pro pro messa fatta Non No n avere mai paura Non N on posso ricoe ricoere re a l lo svenime svenimento nto come via di fuga f uga:: devo guar guarda dare re la paura pa ura in faccia, devo provarla L'ho L'ho accettato e adesso devo andare fino in fondo fondo La nausea cominia cominia a diminuire d iminuire e la mia vivi sione si fa più chiara Da un u n punto imprec imprecisat isato o sopra di d i me m e si sente un fischio fischio forte e acuto. 'enorme mulino comincia a girare Prima che il panico mi spinga a ggire, ggire, mi accorgo con sollievo che le lame lame del d el mulin mu lino o sono raggi raggi di d i luce luce Pe Perr quanto quan to splendenti splendent i e intensi, sono sono fatt soltanto soltant o di luce Cos ri ri mango ferma lì, senza senza avvertire alcun senso d i peric pericolo olo.. Quando l'enorme lama di luce mi raggiunge non sento 196
la di diverso da tocco de sole sula pee in una gorta tiepida. Ma non è cos per i resti umani che mi circondano Al rimo accenno d i movimento movimento del de l mui mu ino no,, tentano dispe dispe tamente d i iberarsi da peso degi animali di ferro, e i menti e i gemiti si fndono in un unico grido mostoso e scuote scuote e pareti dea stanza Le ame di luce l i attraersano attraersano entamente, entamente, iumina ium inandondoli no n o dopo 'atro. Di copo gli gli animali anim ali d i fer ferro tocca da 1ea uce rotante d iventano iventano incandesce incandescenti nti e a carne mna m na sadat sa dataa a loro lor o si ustion ustionaa tra t ra spasmi spa smi di dolo dolore re A limpro lim provviso vviso sento sento un u n rand dispiacere per per qei mon rini. r ini. Non avrei avr ei mai penst penstoo di d i poter po ter pro proa are re compa compas s ione per un arto mozzato, ma il mio core smette qasi di ttere quando qua ndo percepisco percepisco lo strio di d i elle cellue anco r mane Quegli ti non hann unide un identi ntit t non sono as ciati a un u n olto: i oro oro non sono mnti m nti di d i persone persone sono l rla della cae torturata Provo tristezza per quele membra umane um ane destate desta te da olore Quelle immagini stann entrando nela mia me oria e ci resteranno a lno Mi aont a ontano ano da muino anco ancora ra in i n moimento anche se se non non ho mote mo te speranze speranze d i sugg suggire ire ala ala tristez. triste z. Poi Poi edo e do na cavità immensa sembra a o di n essere umano, m ingigant ingi gantita ita,, separat sepa rataa dal corpo corp o e sospe sospesa sa con dee fu fu ni a a soffitt soff itto o Sco Scorg rgoo na mcos mc os rss rssaa e infiammat infi ammata a come questa bocca fosse spalancata per gridare Ma il grido non riesce riesce a uscire usci re perché perché la cait è ostita da un rasoio ras oio ffilato, che scorre avanti e indietro, inspiegabimente, enz enzaa ridu ri due e quel qu ela a carne carne in brandeli, ma sotanto provo cando door Questo è troppo, non posso più sopportaro Da sola non no n ce la facc faccio io,, ·h o biso bisogn gnoo di d i snt sntir ir la oce oc e d i Michae, di sapere che è ì me «Michael, perché edo questo? Perché deo assistere a queste torture?» 197
Lo senti rispondere: «Per farti stare meglio, ma cordat i che ch e ciò che import importaa è il prcess prcesso o di d i trasformazione trasfo rmazione non il contenuto, né la forma Quanto stai sta i sperimentano volte viene chiamato la Sala della separazione Non è i primo prim o luogo luo go in cui può dirigersi dirigersi l'attenzione l'attenzione umana dop d op la morte. Ci sono moltissimi altri percorsi di esperienza che lindividual lind ividualità ità di un defun defunto to può seguir seguire e «Ciò che vedi qui sono resti di foe umane dunque i resti di attenzioni umane individuali, dato che attenzione forma sono strettamente connesse Per coloro (e sono l maggior parte) parte) che nel corso corso della vita non sono sono stat pre para pa rati ti o istruiti istr uiti sulle sullesis sisten tenza za dopo la morte, il process process ella distzione fisica è accompagnato dallannullamen t o della del la consapevolezz consapevolezzaa individuale individuale Non confondere confondere l conspevolezza con lanima Quando le tadizion spiri tuali ti hanno insegnato che lanima è eternamente viva e infinitamente presen presente, te, dicevano dicevano la verità Ma quante per per sone durante la vita arrivano a conoscere la propria anima? Quante Quante sanno distinguerla? Daero poche Per tutte l e altre, la consapevol consapevolezza ezza ordinaria ordinaria del corpo corpo è la sede ell e lla attenz ttenzione ione e per per loro la consape consapevole volez z inividuale si esaurisce insieme insieme allannullmento allannull mento del corpo «Dal momento che che gli antichi cult cult misterici che insegnavano gnava no la pratica della guarigione guarigi one oltre oltr e la vita v ita e il i l corre corret t to passaggio della coscienza nellesistenza ultraterrena sono stti nascos nascosti ti o dimnticat dimnti cat la l a maggioraa maggi oraa dele perpersone quando muore deve subire un doloroso processo di smembramento da parte dei deoni della memoria Ciò che vedi in questa stanza è lo stadio finale i quella disgregazione quando le sensazioni sono state separate alla al la memoria, memoria, i sentimen sentimenti ti dai da i pensie pensieri, ri, i volti volt i dalle dall e membra In questo stadio stadio ffinale inale vedi ciò che che è rimasto i i quelle sensazioni «Nel caso caso i questa questa sala, sala , la sensazione è i dolore dolore Tu la evi attraversare attraversare per pe r raggi raggiung ungere ere il tuo obiettv obiettvo. o. Ma esistono altre sale in cui si sperimentano altre sensazioni 198
Non arti ingannare dalla tua razionalità. a sofferenza che hai vsto non iguarda più una persona in particolae, erò ha una natura individualizzata, è in elazione con ciò su cui gli individui avevano concentrato l'attenzione nel corso della loo esistenz «Queste sono le "isole fisiche della memoria", le part del corpo in ui vivevano i demoni La tua cultura la chia meebbe punizione per i peccati attributo più importan te del peccato, se vogliamo mantenere questo termine, non consiste nella sua qualità morale, ma nella capacità di loccae lo sviluppo, di impedir ulteriori movimenti Tut ti i "grandi peccatori" di ftto personificazioni dei demoni della memoria indipendentemente dalle cattive azioni coesse avevano na cosa in comune la loo attenzione era issata sull'C dl loro peccato, che si trattasse di cupidigia, lussuria, invidia, o ira. « loo azioni peccaminse funevano da barriera con to 10 sviluppo e la trasformazine Ed era uesto che innescava il rocesso di segregazione e involuzione Quando morivano e aveva inizio la disgreazione, la loo attenzione estava attaccata al peccato e al trauma, ed essi subivano una seconda morte, perdendo ala fine la consapevolezza individuale Il loo io cessava di esistere dopo quella seconda morte» Mi guardo intorno cercando di mettere in relazione quelle parole con le immagini che ho davanti agli occhi Le mebra mozzate e quela spaventosa sensazione di soffeenza mi impediscono di pensare: non riesco ad aivae a una conclusione, però so che ciò ce ho sentito i � penetato nella coscienza e, prima o poi, ritoerà a galla e saprò comprenderlo meglio Soltanto adesso mi accorgo che l'aria in questa stanza ha una densità rticolare, superiore a uella dell'aia che ono abituata a reirae O forse è la distorsione della fr za di gravità che cea questa illusione di densità Alcuni oggetti levitano piano, si sollevano dal pavimento e esta 19
no sospesi in aria Vdo che una strana figura si sta avvici nando, sforzandosi di volare verso di me attraverso qul 1'aria densa Il volto è quello di un uomo giovane, per distorto dal terribile sforzo fisico Galleggia nell'aria e l suo corpo è costituito solo dal torso e dalla testa Gli ar non ci sono e per muoversi annaspa sgraziato Ho paura a dirgli qualcosa e non voglio sentirlo parla perché è ripugnante; non oso neppure pensare che mi r volga la parola, ma lui si sta avvicinando sempre di p con la risoluta intenzione di comunicare. Mi costringo restare immobile, anche se la tentazione di fuggire è fort Resta sospeso proprio di fronte a me e distinguo chiar mente il suo volto: i lneamenti sono fini e regolari, m deformati dalla prolungata sofferenza e dalla collera, qu si imprese neJle rughe profonde che gli solcano la pelle Ha unespresione nervosa e mi guarda con irritazion Nonostante le numerose ghe, questo viso potrebbe anco ra assomigliare a quello di un uomo giovane, sui qurant'anni Ha corti capelli castano chiaro e, con un piccol sforzo di immaginazione, riesco a vederlo come un uom normale forse indossava un lungo cappotto nero, era competitivo sul lavoro e viveva in un appartamento trndy d Manhattan. Quetidea mi aiuta ad accettare la prospettiva di parlare con lui Perciò con un po' di reticenza trovo il coraggio di chie dergli, almeno per farlo smettere d i fissarmi così intensamente <(Chi sei?». «Sono uno che cerca di restare un essere umano » Ha una voce più triste che arrabbiata, e ciò in qualche modo placa l mio disagio. «Ma, come vedi, non è un'operazione facile» aggiunge con evidente ironia. «Me ne sono andato impreparato Mi stavo recando a un pranzo di lavoro con un cliente molto importante quando sentii avvicinarsi la sirena della polizia e udii alcuni spari. So di essere morto, ma ancora non so se mi hanno sparato o se sono stato in vestito da una macchina che andava a ttta velocità » 2
È srano il modo in cui parla del suo pranzo mancao: mbra quasi che gli dia ancora fstidio aver perso l'occa ine per un buon affare a continuo ad ascolarlo «Sai che non posso spiegari in che modo sono riuscio a apire di essere morto? erò, anch se mi fosse permesso irtelo non lo farei, perché la paura e l'orrore che proverei ripensarci sarebbro strazianti Ti dico solo che niene di iò che nella mia breve vita avevo pensao riguardo alla more si è rivlao vero Non avevo mai creduto in qualcoa olre a qella vita e rovavo ridicolo sprecare empo ed nergie nel pensare a una cosa così astrata come la more. Che sciocchezza Non ho avuto alcun sogno eterno, né un'oscuri senza fine, né un annullameno isantaneo Mi sono· toccae invece migliaia di anni di dubbio, ri cerca, lota, e non sto esagrando ho davvero avuo la percezione di un tempo coì luno E ora eccomi qui, in traplao nel luogo della offerenza e della degradazione, l'ncessane indsria al cent di un regno di dolore erché sono qi? A che scopo? Non ne ho ida Lnica cosa che so è che dopo gli anni della mia sperienza errena, so no costreto a rinunciare alla mia identit umana, e a lasciae che il mio corpo si smembri in parti cui occano ormeni separati. Ma non inendo permterlo, voglio combaere conro questi vampiri e baterli! i ascolti?! i ascoli, spida nullità che credi di essere il cnro di tuto? Non me ne fega n cazzo delle te intenzioni Riavrò il mio corpo, a gni coso, e alla fine io vincerò e tu perderai!» Sa urlando isericamene, probabilmente conro il nul la, perché la stanza rimane uguale, il suono meccanico continua e nessuno ecceo me si accorge della sua pr senza Poi i suoi lineameni si distendono, le labbra cominciano a reare e lacrime di disperazione gli scendo no lngo lece È grotesco che non abbia le mani per asciugarle. Mi viene quasi da piangere insieme a lui, non riesco a capire perché ques'uomo debba subire una ale sofferen 201
Allungo un mno e gli sciugo le lcrime sentendo l elle morbid e fresc di quelle gunce scvte F lni espiri profondi e poco poco si clm Mi ringrzi con n lieve cenno del cpo cercndo ncor di trttenere le crime. Poi mi gurdo intorno e rvolgendomi llo sp io che mi circond, dico: Perché Perché deve subire uesto?» La rispost che rriv però sembr essere rivolt lui on me Lui riesce sentirl e inftti scolt con l ms im ttenzione «Vitr tu non cpisci molto di te stesso Non h mi onsiderto l reltà dell t nm come un cos tnt eri qunto il tuo stpido prnzo di lvoro che sembr ncor strti cuore Tutte le cose che ti sono successe non rno ltro che tenttivi di richimre l tu ttenzione e i iutrti comprendere finlmente te stesso Ciò per cui ti combttendo non è il to vero io m solo n cert mmgine di te cui ti sei bituto Non connure re trci grppto: libertene Adesso hi tutte le possibi lità di comprendere l verità perciò smett un volt per tte di sttoporti ll soferenz. «Non è colp tu u sei il prodotto dei tempi in cui sei n o Eri un essere privo del senso dell reltà ltim di te tesso dell ver libertà bloccto tr le idee e gli ideli l ri cercndo di degrti essi e llontnndoti sempre iù di tuoi veri obiettivi. Ed è per questo che per cmbire e cose non hi mi imprto servirti di ltri stmenti che on fossero l rbbi e lostilità Tu disprezzvi l violenz he c'er nell t città m non hi mi ftto niente di melio che odire coloro che l perpetrvno Eri stnco este to dll continu competizione professionle m per estirl non vevi ltri mezzi se non quello di diventre più ggressivo e continure far del mle gli ltri Er un esse e umno inornte m in reltà non è stt colp t. «M or puoi conoscere un destino diverso Devi solnto vederlo e ccettrlo TI è difficile perché per tutt l 20
ita t è stata nculcat l convinzone che essere dspon le e compassionevole sia pi o meno snonimo di pernte lunica cosa che non avresti ma voluto essere. Ma Juel tempo è inito Guardati intorno adesso Guada qu ti resti uman. Cerca d entire che sono legat a destin, Tr soeenza dolori vendetta Cerca di provae com ssone ell'istante in cui la provera dmentichera lla tua battagli illusri. l vso di Victor si rilsa le lacrime trnano a solcargl l guance ma queste lacrim sno diverse. Si sta asforndo n un essere gntl dlce L voce continua a rlargli Ora segmi. Sei stto cpce di cambiare la a vsoe pecò anche la tua esprin adesso può cambare um evidente ce Vtr riesc vdere la sua guida che er e invece è solo una vce Nn sembra quella d Mi el ma non ho il temp di cercr di riconoscerl perché itr sta attraversando l'ria dirigendosi molto veloceente verso l'estremità della stnza e poi esce superndo una massiccia porta di feo ce si pre mentre lu si avvina L seguo cercando di stre l psso con l suo volo e è divenuto agile e leggr. Cmmin in fretta e non mi ipiace aatto andarmene dl lu1go più angosciante che bbia mai visto Ora ci oviamo sulla riv di un lag blu on è grande le sue acque limpide e cristlline sembrno senz fon Vitr s accoccola vicino al lgo il suo viso sembra irrdiare luce e le rughe sono qusi scmparse. Lo sento dire pino: «Da qundo sono morto è la prma olt che sento pronunciare l mio nome» se merit� la pace» continu la sua guid «Questo il lago dellio Il miglior ripos che ti si possa conceere Hai dovuto ffrontare un lungo iaggio per raggunerlo ma è sempre stato vicin a te fin dllstante n cu uel guidatore ubraco ti ha investito. Era ttto nella a
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t: i tuo schea metale di resisteza e di otta, ci ti tv a ssae da uo sazio alaltro, a cerc itte di vicee i ua bttalia coto ness , n te tsso. Bevi quest'acqua e dissolvi i essa ta mmoia Restituiscila e iberati Questo è atto di mi sricdia iù grade che ti uò essere cocesso oiché n hai ai ttato er ietaltro e non hai ai tentato di die lte i ricordi Vai e sii libero Addio Vitr Vict side dlceete e e sue labba bisbigiao u lngo sosirato «gazie1 Si avvicia a laghetto e china tst veso 'acqua Poi la beve i avidi sosi I iquido cistallio enetr nl suo co e vi score soavemete Lo riemie, avn dlo e urificadlo fio a dissoverlo fisicaete assot tiliadone i cotoni e rendendolo semre i ù evane ste Riesco orai a distinguere solo acqua azzurra e liida che atiene ancora la forma del coo infie co u iccola oda, si tuffa el lago e si sciogie Sento il so ultio sosiro coe ua brez leggera che accarezza riv, oi la suerficie del ago torna immobile e iscia Soo lì in iedi, affascinata da questo iracolo Povo a tale attazioe per questo lago, che sembra oter dissvee la soffeenza così delicatamete, da o riuscire a trtteneri e allugo la mno er sfiorare, iena di grati tdie, quelle acque getili «N o! 1 Senza dubbio è a voce di Michae Sembra addirittura in collera «No è revisto che tu o tocchi No far, er favore11 riete co iù dolcezza mente mi ritraggo dla riva «No ti resta moto teo Affrettati se vuoi rtare a termie il tuo comito >)
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Poi eccomi di fronte a un port metca che si apre in un muro i pietra L port è p bss me, perciò devo chinare la testa per entrre coo strente ruggi noso capico che è rmasta chu pr scoi «Ciao, come va?» Non posso fre a meno i rvogere questo saluto al bzzarro anmletto che m fssa accuccato al centro della stanza Sembr che m st spettno da molto tempo e che l'attesa labb sfnto � innervosto; co munque appare pronto a correre vnt me per incar mi la straa Questa strana creatura è unassura combnazone: l corpo è quello i un cagnolno nero lla coa lunga, mentre la testa è di un anme sconoscuto; è pù piccola e sproporzionata rspetto al corpo e ricord quell d un uc cello con un becco che sembr morbo ma robusto nello stesso tempo Non ho paura u: i suo movimenti rapi di festosi rasmettono intenon michevo. È impaziente di andare, m ppena mi accngo a seguirlo si presenta un s_olo mprevsto D copo le pastre metalliche che ricrono qus ntramente l pvimento si sollevano con un suono sblnte e intenso. Appaiono due strani massicci caval fe così gran da riem pire quasi la stanza Il loro colo lungo e sottile è sormon e
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to d un test piccolissm munit di un grnde be Questi mostri sorgono dl pvimento con velocità incr· ile, le pistre pitte si trformno in corpi tridimen i, che si fronteggino con forz spropoitt, cozz uno contro l'ltro; i becchi i contrno fcendo sprizz cintille. Dopo un istnte, con l stess rpidità con cu ono levti, crollno terr di schinto come se fo ornti esere pezzi di feo innimti Cpisco subito che non poo più proeguire, per• nche il più piccolo movimento li riveglierà e temo i possno colpire con i loro becchi di ferro A confer1 ell mi ipotesi, i due gignti blzno ncor in piedi olti dl movimento ui impercettibile di un inse Per un ttimo mi sento perdut. So che non posso tor ndietro e, llo stesso tempo, vedo che non c'è lcun p ibilità di evitre uei colosi e ttrversre l stnz Reto immobile senz pere che co fre, undo l i ttenzione è ttirt di sltelli dell'nimletto ne uei piccoli blzi continui non provocno lcun rezion ei gurdini ddormentti e lui scorrzz liberment vnti e indietro tr quei becchi momentnemente im obili Mi gurd con occhi furbi e mobiliimi. Comin cpire che se riuscisi imitre il suo modo d muover nch'io potrei psre inoervt ccnto i motri. Gurdo il cgnolino piroettnte, cercndo di cogli 'esenz del suo movimento, poi mi rendo conto che che lo rende dvvero specile, invulnerbile in ull i uzione, è l su ssolut giocoità Lui e ne freg. Ogn uo mucolo comunic chire lettere che lui non interess fftto ciò che può ccdere l uo corpo. Non ha pur di niente e il suo corpicino incurnte, flessibile e im pziente lo dimostr Fre mi l su impzienz mi risult fcile mi met è ncr lontn, e per me è più importnte di qulunqu ltr cos ciò mi iut liberrmi dell pur e cminci e muovermi Dpprim cerco di vnzre mntenendo 2
a dstanza d scurezza da cavall addomentat, ma l gnolno accogle con tale allega i me movment, la a smldanza, che m entusasmo e comnco a pocde pù lbeamente, avvcnandom qu�s sena fac caso 1le ceatre d eo addomentate amaletto lo prende me un goco e m sda ad andae veso l cento della tanza Non emette alcun suono ma sono ceta che, a modo o, sta ridendo; la sua latà e la sua spenseatezza sono ntagose scodo d colpo l pecoJo e non facco alto che segure questa ceatua che m f dspetti, core sempre ù veloce e sgattaola va ogn volta che allungo le man pendela Po un fragore spaventso deto d me m paalza e, nza voltarm, capsco con teo che s tatta de cavall: s stanno scontando alle me pal. Il penseo d essere ma uo della loo potata m eca un gande sollevo. oso prosee pe la ma stada dmntcam d loro, cme se ossero le creature d un ncubo amaltto cor davant a me e lo seguo nella stana successva Sento che n questo luogo c s aspetta che o compa un'mpesa mpotante, e anche che acca n etta Qu ho a dsposizone un tempo lmtato e lo devo usae con sag ezza pe potae a temne il compto che ho cevuto. La nuova stanza m coda una gallea d'ate che avevo vsto a Santa Fe, n New Mexco, n cu l popetao stava udando utto. Andava avant e ndeto pe l negozo, con quad e le sculue appoggat dsodnatamente sul avmento e conto le paet. Cecava d salvae l salvabl dal caos n cu ea stato gettato dall'oda d tust ca pccos n questa stanza nvece non c'è pù nessuno Vecche e pesant conc, alcune d legno, alte d metallo anneto son accatastate una sull'alta n una pla dso dnata, che n consente d vedee dpnt Non so pensarci, seguo solo un mpulso ugente m avcno e comnc a rordnare le coc, senza guada i udr ma vsone peeca però è ativa succedesem
pre quando m ascio gidare dal'iito e percepisco contorni dei volti: capiso che i quadi sono utti dei itra. Per qualche ragione, so che questo senso di trepida ne che mi accompagna può dipendere soltanto daa p senza del viso di Lara su una tela ancora nascosta Estr go una cornice d'argento è pesante, riccamente decorat a tela è strappata in alcuni punti Non guardo i quadro non sono neppure tentata di farlo perché è chiaro che questo luogo è proibito, ma non m'importa. Lo prendo mano mentre decido il da farsi. So di non avere la benché mina intenzione di asc• il ritratto di Lara in mezzo a questa infinità di facce Po l quadro il più lontano possibile daa parete e cerco aiuh1 perché è troppo pesante. I mio animaletto è ancora lì e gesti mi a segno di guardare a destra: c'è un asino che fissa con occhi grandi, come stpiti in attesa che io mi sva d lui per trasportare i quadro. Gli appoggio con molta cautela la coice sulla schien tenendola ferma con a mano; asciamo in fretta la stan Attraversiamo uno spazio aperto e giungiamo in un b sco Camminare tra gli alberi è così piacevole che non m preoccupo del fatto che ci attenda una strada lunga e cui non riesco a scorgere a fine Cerco di capire il signi cato di questo passaggio non posso fare a meno di nota a diversa quaità del'aria, l'insolita mescolanza di suon che c circonda, diversa dai suoni di tutti i boschi di cui ho esperienza Anche a luce qui è speciale: fitra attraverso rami degli alberi in un modo che non mi era mai capitato di vedere. Mi sorzo di capire che osa renda tanto part coare questo sentiero e perché sembra così importante che io lo percorra. Di nuovo percepisco intensamente la presenza di Michae, come se mi stesse camminando accanto; sento d trovarmi in un fusso separato del mio sogno in cui io non posso vederlo, ma ui riesce a vedere me e sa ttto ciò che mi sta succedendo. 208
Poi lo sento ponunciare queste parole: «Quello che stai attraversando non è un semplice bosco: è un luogo di trnsizione A qulcuno può presentarsi sotto forma di foresta, ad altri come un oceano sconfinato La forma che assume è soggettiva e, come ti ho detto, non conta Si manifesta in base a ciò che la coscienza personale è pronta a peepir.
«l significato di questo pssaggio deriva dalla sua funzione di ponte tra le varie stanz e corridoi", nei quali si lavora sui diversi asptti dlla psiche umana Vi è uninfinit di queste stanze in cui le diverse sfaccettatue della personalit vengono presntate alJa coscienza, pe verificare il grado di atccmnto dellindividuo a ciascuna di esse Se una parte dlla memoria personale era troppo ocpata da quest ulità, e non si era integrata con la restante realt psichica, è molto prbabile che il soggetto, una volta che si trovi in una delle stanze, cada in balia dei demoni della memoria, con il risultato che l'evoluzione personale e la liberzione verranno ritardate notevolmente «I passaggi come questo bosco hanno un grande vantaggio: sono tunnel che collegano varie dimensioni; perciò possiedono il massimo potenzile pr liberare le anime dei morti dal loro peregrinare senza fine e per aiutale a passae allo stadio successivo della vit ultraterrena. E un compito difficilissimo, perché la paura della morte è la paura assoluta: in essa trovano spazio tutte le altre, come accade per i tasselli di un puzzle che, una volta messi in sieme, ivelano il disegno completo Eccetto uella della morte, gni paura, per quanto immane e totalizzante possa apparire quando la sperimentimo, è sempre parziale, è sempre un �zzo del puzzle ndica sempre la presenza di un confine, i un crocevia Le persone sperimentano la paura ogni volta che si tovano davanti a una linea di demarcazione tra situazini diverse, e la paura è la reazione fondamentale a un possibile cambiamento di stato La 2
paura dea morte è sempre a paura estrema e t affer on attraverso anticipazione dea morte, ma nella mor tessa «Lara era coragiosa, ma quando entrò nell morte n era pronta per quea paura assoluta Più una persona h accumulato falle, che ha riempito di paura più è difficil che riesca a ottenere a iberazione nea vita utraterren rmai hai capito che la prima falla creatasi nel tuo rappo o con Lara e che in passato ha infuenzato le te azioni tata idea che "le donne oneste non possono essere st· prate Era una fala di entrambe e ha continuato a di · tggere a s ua memoria. Ora è il momento di conoscer a seconda falla «Tu sei convinta che il suicidio sia un peccato, e che di conseguenza o sia anche serbare l rcordo di una person che lha commesso Ecco perché stai cercando di scacciar ala memoria nonostante sappia che ti fa stare mae ti impedisce di entrti in utto come vorresti. Abbandona adesso quela convinzione; comprendila e lasciala andar perché hai bisogno di imparare atre cose l peccato, com lo concepisce a a mente, è un concetto suicidio è sof ferenza. Non giudicarlo Piuttosto da' il tuo aiuto per guaire a ferita che ha asciato Sbarazzati dele tue acune personali per prepararti ad ascoltare ciò che sto per dirti «Ti devo parlare del sacrificio Perché un sacrificio sia efficace è necessario comprendere quale sia i momento migliore per compiero È una cosa fondamentae; quindi per favore concentrati a massim per capirla Il momento giusto è associato a fatto di aver capito che a morte è so praggiunta Nessuno potrà mai evitare di prendere coscienza dela morte una volta che è arrivata E arriverà anche per te, o sai, perciò ti conviene stare molto attenta in modo da imparare quacosa che potrà aiutarti quando arà i momento. «Appena un individuo si rende conto di trovarsi di fronte al'esperienza dela morte ha il tempo di porta a 210
temne lestemo sacfco pe lbears da tutte le paue Deve aendersi senza condiioni: rinnciare a ogni aspet-
to della sua esstenza pecedente, ogn sngolo codo che
altment quel momento ccale gli sulteebbe cao n modo soppotable. Invece deve nuncav in nome
di se stesso, de suo vero io del'essena vina che è se pre stata ne suo cuore e che ora è pronta ad accetta que-
st'ultima ofta «Deve chamae a accolta tutto ciò che ea, le prope abitudn, le peoccupazon, le gioe, i esdeo d fae
macia indiero e ritornare a qul mondo � sa scivolando
via, e ofri in dono tutto cò che ricorda di se stesso ae nergia doce e amorevole che è concentrata nel suo ore. E
la Gande Made che vive smpe nel suo cuoe pehé è le che gl ha donato la vita lo iondeà della sua pesenza pena damo e lo lbeeà dalla paua d essee dento la mote Se lu s coeà del suo volto e le chedeà di sa· vao, le endeà etea l sua vita Laa non ha ancoa computo questo passo, ma ha ancoa la possibiltà d falo «T estano solamente poce oe. Rcoda che sul tuo senteo ha una esponsabltà, pcò manten la calma e va' avant» Contnuo a cammnae e, d lì a poco, vedo l lmtae del bosco; davant a me occh si staglia la vetta d un'alta montagna Ci avvcnamo (l cane, lasino e o) e esto stu pita nello scogee molt camion che scendono dalla cma, come se stesseo potandone fuoi qualcosa. Vedel è cos inaspettato che nvece di poseguie mango a fissal m bambolata Fnalmente m decdo a seguie il mio anmaletto e l docle asno che pota l tatto di Laa La montana è pva di etazone, copeta solo da occe banche E cos alta e s che fatco a vedene la cima Lbero l'as no del suo caco e, ancoa senza guadalo, appogo il tatto conto uno dei mass banch asno scompae nel nula anmaletto nero è ancoa accanto a me, ma sento 211
ce non vi resterà per molto Quando i suoi occi mi guar dano con unespressione di commiato, so però ce non un addio definitivo e che un giorno lo rivedrò. Sono d nuovo sola. Sento un boto, come se si stesse frmando un valanga Un fiotto di luce sta scendendo velocemente dalla monta gna Quando raggiunge il punto in cui c'è il ritratto, so che ciò che devo fare è aspettare paziente e non interferire L uce avvolge la cornice e poi si solidifica come ghiacci scintllnte, trasfrmandosi in una specie di guscio cristl lino. Nel giro di pochi secondi l rumore si placa e tutto tor na alla «normalità»; il giaccio intorno al ritratto è uno speccio prdgioso che riflette la luce La coice d'argento ricoperta di giaccio sembra anco ra pù grnde. Di clpo due massi ce sovrastavano il ritratto si rtirano di lato lasciando apparire un masso anco ra più imponente: è il volto di un vecchio, con gli occi coperti da palpebre grigie Quel viso immobile trasmette saggezza e concentrazione La faccia si trova proprio so pra la coice, quando l giaccio ce riveste il quadro co mincia a sgretolarsi, come se una mano invisibile lo stesse scalpellando l volto indeteggia lentamente e i due mas si tornano ad avvicinarsi finché il volto scompar Da ret tangolare, la cornice adesso a assunto una forma più ovale, rducendosi di dimensioni Poi la scena si ripete i massi si dividono, lascindo apparire n 1vamente l vol to, che rvolge ancora lo sguardo verso la coice ghiaccia ta, facendo cadere altre schegge Ora la foa del quadro ricorda vagamente una fgura umana Questo processo si ripete cinque volte nfine i massi si riciudono e il volto scompare dento la montagna Davanti a me cè una giovane donna Il suo corpo è ancora ricoperto da una sottile pellicola di giac cio rilucente, ma la vedo così nitidamente da riuscire a distinguere ogni particolare la lunga veste bianca, le onde morbide dei capelli neri pettinati allindietro la ronte 212
spaziosa, la vita sottile, le mani candide incociate sul pet to Non la guado in fccia Mi costingo a voltami dal lalt pate, peché so che non devo guad a: pe nes sun motivo devo incocie il suo sgudo ivolgele la paola. Faccio fatica a voltmi peché la sua resenza è vivissima Faccio foza su me stess pe non icodae neppue il suo nome continuo a stale lontan pu pecependo ovunue la sua pesenza. Oa vedo il uo viso ma unimmagine che mi giunge dalla memoia da uno di quei misteiosi angol della mente che sembno il icettcolo di ogni cosa È un'a dolescente appogiata conto un slice: indossa una pelliccia bianca Sta piangendo mnt lo sgudo ivolto veso il cielo e lacime scoono copio dli occhi Jalancati e le igao le guance tasfomndo l uo viso in una maschea di pocellana, copeta di un ottil tto di hiccio scin tillante. Laa È n piedi nel pco della not scuol. Ricoro che adoava sciae: ea l milioe dlla clsse e aivava sempe pima indipendentmente dll lunghezza del ecoso Pe lei ea natule come se suoi sci vesseo ali invisibili e lei sapesse fli vole Quel iono ea I pe vincee. Prese gli sci dl depoito cme tutti gli alti compagni e, doo ave calzato gli scaponi, uscì nellaia fizzante Ea una mattina fedd luminosa Lallenatoe ci comunicò la distanza che dovevmo copie e ci disse di metterci in fila sulla pista Lei fu l pima a mettesi gli sc e si diesse sicua veso una collinetta di neve non molto alta ma abbastanza pe divetisi a discendela Si femò in cima e oi, dandosi una bella pinta con le acchette, s lanciò Non vi) come fece a cadee Qndo mi voltai veso la collinetta� lei ea già e tea: la sua soffice eliccetta bianca ea ttta spruzzata di neve tanto che a un imo sguaro ea difficile distinguel cuffia blu le ea vola ta via e i suoi capelli nei sciolti eano pieni di citalli e
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iaci U trocoe di sci sputava dalla eve, alto si ra sccato ed era fiito ualche metro più i là Uo dei peggiori della classe (da grade fin i carcere er ioleza carale) si era messo a balloolare davati a a�, prededosi gioco delle sue lacrime. Lei se e stava 1 aggomitolata vicio al salice co gli occhi piei di ato a fissare il cielo, cercado di ignorare il osro com ago Piageva perché si era fatta male? Erao lacrime er l'umiliazioe di o poter partecipare alla gara più importate dell'ao, dal mometo che l'alleatore o vrebbe avuto il tempo di darle u alto paio di sci e si era imitato a borbottarle che uel semestre avrebbe comu ue avuto u voto alto? O era colpa del ragazzo che le sal elava ditoro? No so perch piagesse Srei davvero voluta adare da ei e avrei voluto dirle qualcosa di dolce e cosolatorio, ma roprio metre stavo per fare u passo ella sua direzioe, ita, u'altra delle mie amiche, corse verso di me come se vess ituito le mie itezioi e mi tirò dall'altra parte Rita era forse ua delle poche persoe alle uali Lara o piceva. Ache Rita era ua ragazza molto attraete, cura di cragioe aveva capelli eri e lisci come l'ala di corvo e radi occhi castai be disegati Vitale e spi itosa, el ostro liceo era molto più popolare di Lara ercava sempre di mettersi tra me e lei. «Cavolo! È ua midollta diceva Sai che o ci vuole iete per frla igere? Dài, che lo si beissimo ache tu No riesco a apire come farà quado avremo iito la scuola È il clas ico fiore di serra: ha creato questo ambiete artificiale ella ostra classe, e va bee a tutti Ma che cosa farà uado ci separeremo? La sbraerao viva, e credo sia iusto perch f sempre le cose per i fatti suoi, ivece di ercare di adeguarsi agi altri E lo sai, co lei o uoi etrae i code f toppo la superiore Proprio o caisco perch tu sia sempre così caria co lei Quel gioro Rita mi portò vi da Lara, e dall'altro lato della pista la »
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gardai, in piedi appoggiata al salice, con la testa rivolta verso il cielo. Adesso rivedo la scena. So che posso avvicinarmi e parlarle, perché qesta è n'immagine della memoria e posso rivolgere la parola al ricordo. Vado verso di lei attraversando la pista e con la coda dell'occhio vedo la ccia stpita di Rta che sparisce alle mie spalle Raccolgo la cfia bl, riplendola dalla neve. Mi accorgo che i movimenti del ragazzo rllentano a mno a mano che mi avvicino, come se si osse reso conto dl mio rrivo Lo raggingo e gli metto na mno sll spll so che ricorda molto bene come sono qando mi arrio Una volta aveva cercto di prndermi in giro davanti ai miei amici, anche per cpir ino che pnto si sarebbe potto spingere in tro Fre si ricorda ncora della fc che avevo mentre avanvo vrso di li e lo sbatte vo contro il mro del corridoio dll scola. Continva a ridacchiare ammiccando agi amici che erano dietro di me, convinto che si sarebbero ttti atti n bell risata Ricor do la rabbia sorda che mi avev trvlto qndo lo avevo sbattuto contro il mro e le mie nghie lnghe e laccate di rosso, avevano errato il so collo sottile e gli si erano coniccate nella pelle soi occhi si erano spalancati per il terrore qando si era accorto di non riscire né a parlar né a respirare I miei aici avevano cercato di separarci ma io conti navo a stringergli il collo inch capii che i segno che gli avevo lasciato sarebbe rimasto per sempre e che l non avrebbe più osato importnarmi llora mollai la presa, ma li continò a gardarmi terrorizzato e, qando mi voltai p andarmene lo sentii dire agli altri: «Qella è pazza lasciata stare». Era bastato che mi voltassi e lo gardassi per fargli ab bssare gli occhi e dire timidmente <(Scsa» Non mi die de mai più fstidio Ora, appena gli tocco la spalla, si volta verso di me e l 215
suo sgudo si iempie dello sesso errore che vevo vist in quel coidoio dell scuol. Vdo il segno lscito dl mie di moli nni pim e mi bs un isne pe cpie vee poee su di lui L su fcci si defom in un smo fi, cec di scppre, di scompie, m sento che l mi volonà ]o inchiod in uel puno l su enegi mi pp tiene. Sussu timidmente «Scus , come l'lt vol Lo gudo dio in quegli occhi zzui, pieni d i pu Mi ccogo che questo senimento è il cnle dieo t veso cui l mi volon�à conolleà l su, ssoggettnd lo qulunque sfomzione io desidei Mi fiss sen bee ciglio, mene l pu gli aves il copo, f cendolo tme Poi il suo sgudo cmbi, pefino il su copo subisce un metmofosi d uomo si è sfom in lupo E in quegli occhi non c'è più pu, ma soltn edelà e obbedienz So che da desso in poi sà disp so sevimi, e solo questo punto lo lscio nde Pogo L l su cuffi. «T prego, L is, non pinge e le dico. Supi volge i suoi gndi occhi verso di me e est im mobile A poco poco le lcime svniscono «Non hi bisogno di vincee ques g: resi comun que l miglioe o lo so Soide con dolcezz e nnuisce ipeumene Vdo che l su espessione è mut e che l dispezione di poco f s scompendo. Le billno gli occhi, soide, e coninu d nnuie co me se fosse pont dmi gione su tuto. Sento che ciò che s ccdendo desso modifc il icodo ce ho di lei Pecepisco l pesenz di L, con uti i suoi dispicei, l'ngosci, l fede nel scificio, l spenz e l'more I i cordi l cicondno e le ipopongono ll coscienza ogni cos e ogni peson So che l donn con l vese binc ce si è libet dl ghiccio è omi un cos sol con la gazzin sull pist O seno che, ogni nuovo icordo, i suoi dispicei e il suo dolore divenno più cui, così come il suo moe e l su spenza »
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È molto decisa e le dice: «Le porte della tua casa di un tepo furono nascoPoi sento una voce rivolgersi a lei
ste da mani sconosciute e fbbie dei tuoi vestiti urono
allacciate dall'interno in odo che tu non potessi sgan ciarle E un vento si raccolse e decise di distggere tutto
che era stato piantato. Che cosa t turba ancora? La aura si è annidata nelle pieghe della tua linea di discendenza, e con prudenza ha copiuto l suo lavoro Adesso buttala nel secchio e abbndonala, insiee a utto ci che è estraneo «Questo è il tuo passato che sta diventando il presente
cò
degli estranei Ma desso ti ei riapropriata del tuo noe, ed esso ora assue a ora di un uccello. Riappropriati dela parola e abbandna il silenzio insiee alla forma passata Vdi ancora cò c st per essere oscurato Ti carichi ancora del peso che stato abbandonato tanto tem o fa e ancora e ancora ti dibtti per orire oscillando tra lieri e il doani. Ma potri volare verso un altro spazio soltanto quando ieri e doani non esisteranno iù per te, quando il peso e l'aspettativa non vranno più senso E al lora, quando te ne sarai liberata, il sole t solleverà sep più in alto A grande distanza e con inore pericolo, ti si parer davanti una porta, diero la uale si nasconde in at tesa una seconda morte ingorda Ingannala dalle le tue vesti, gettale in faccia tuoi anei e tuoi bracciali; rinuncia a quelle cose e rinuncia all tua orte, perch� il ondo che conoscevi se nè andato» Lara si guarda intoo, recupera gli sci, si dà una spinta con le racchette e coincia a scivolare veloce sulla neve verso la bianca distesa illuinata dal sole che si apre ap posta lei. Scia in odo peretto è la iglior discesa che abb mai ftto e non cè niente orai che possa ostacolarla o farle del male Si dirige sicura verso l disco sola re che l'abbraccia dolceente con i suoi raggi Ora so di avere portato a terine il io copito Lara adesso è in pace in un luogo in cui uò uoversi liberaente, senza
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e nulla possa fermarla do l'orizonte rischiarato dal ole e sento che da quale parte, qui vicino, 'è un posto nche per me Ne avverto intensamente la presena, come i era successo in passato, in rari momenti della mia in nzia, quando l mondo sembrava fatto di luce e non 'e a niente di cui avere paura Questa visone m riempie il cuore e lo fa tremare; la ano di Michael mi accara delicatamente la spalla e edo i volto del dio del tempo che guarda dritto nel mio ore, come avevo visto pochi gioi addieto nella tend egli zingari ad Afasiab Il fuoco crepita al centro del cortile e il volto gente d ulema, che mi ricorda moltissimo quello di mia nonna ra si sposta leggermente verso un altro punto del focola e Capisco che il fuoco e il sole sono estensioni del mio uoe e che questo è davvero l territorio del dio del tem o suo regno Q dento il sole, vive la Grande Madre il suo amoe unisce tutti ricordi divisi. Lei ha l potere i perdonare tutto, perché è lei che a donato la vita a gi cosa Con la sua benevolena riempie lo spaio e non onsente alla paura o al senso di colpa di esistere nel su eritorio sono ricordi divisi ce perpetuano la ferita e Ja rande Madre l cancella, restituendo inteea alJa vita ondo toa ad appartenerle, come agli albori della vita, la vita stessa prosegue grazie al suo volere Per la pria volta capisco che Dio non è un concetto entale, ma un essere vivo, potente e vibrante al quale oi tutti apparteniamo Ricevo l'illuminazione So che ara ha tovato la sua strada per tornare alla Madre uano la sua figura in lontanana si fonde con l disco solare e l'accoglie pienamente, e il mio ricordo di lei guarisce si completa Si scioglie anche l'altro nodo della memoria connesso a uello di Lara: vedo Varvara, la ragaa dell'ospedale, con li chi arrossati e il sorriso duo, avvicinarsi timidamene al fuoco, nel centro del giaino di Sulema. calore di 218
uelle famme la sfiora e lei pò finalmente tornare a ess re se stessa, la bambina ingistamente violata, che pianse in silenzio nel giardino di casa sa dietro a un alto cesglio fino al calare della ser. l calore del sole tocca le cicatrici si polsi di Varvara e le fa a poo a poco sparire insieme alla sua rabbia e all'ansia Falmente lei si sente completamente protetta e al sicuo e può tonae a essere gentile Poi affiora il ricordo di Masha la vedo in piedi accanto m, piena di meraviglia, dciosa, ma ancora poco sicra di se stessa Vivo uasi contempornemente ttti uesti ricordi e mutamento che usta esperienza provoca in me fa s che io comprenda la più grande flla della mia memoria, la contaddizione che ogni prson del mio tempo vive, la lacuna pi grande nella nostra mente d ci scaturisce la paura peggiore: avere dimntito il volto della Madre Avere dimenticato il suo nome Questa comprensione colma l mi memoria e tutto ciò che in essa è doloroso speimenta n senso di totale prote zione e si trasforma Il mio core si riempie di dolcezza e gratitudine e voglio donare a lei, all Grande Madre che sempre ama e sempre perdona, tutti esti ricordi Provo molta riconoscenza per Michael che mi ha aiutata a vivere uesta espeienza Pensare a li riporta la mia percezione sul fuoco e al di là delle fiamme scorgo il viso attento di Sulema Nellistante in ci i nostri sgardi si icontrano, lei si alza e viene verso di me porgendo una tazza d'aca a bevo, è fresca e blocca la mia percezione e io too me stessa sono sedta per terra nel giadino e poto impessi nella memoria tutti i benefici mtamenti che m so� arivati dal fuoco n qual modo, sena bisogno di gardare, so che Mi chael se ne è andato e non lo rivedrò, ma non sono ste perché so che così doveva essere Li agisce come è necessao e la mia fidcia è totale Non dico niente a Sulema faccio solo un cenno di ringraziamento con la testa Ho an 219
cora la bocca secca e un po amara e i mio corpo è molto rilassato Lei si slaccia i chtki di Michael dal polso e me o lega intoo al collo. I grani sono cos lievi e tiepidi sotto mie dita che sembrano racchiudere n po di sole Mi guardo intorno e vedo lerba Profuma di fresco Sento lo stormire delle fronde miei sensi sono puri come quando ero bambina non cè un confine tra me e l vita. Non devo dimostrare niente, non devo temere niete Devo solo esistere e sentrmi parte del mondo Sulem raccoglie le tazze e laiuto a scuotere la coperta e a porta la in casa. Restiamo in silenzio, ma prima che ci salutiam mi dice soltanto: « È toato nella sua isola È che vi per la maggior parte del tempo, almeno credo on m l'ha mai detto O forse è andato sulle montagne per icontrae il suo nonno zingaro Comunque sia, aspetterò suo ritorno» Poi mi riaccompagna al bazar lungo la stessa strada ch avevamo fatto quella mata, dopo che avevo incontrat lei e Michael
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Rtornate a bazar, Sulem mi abbraccò, propro come avrebbe tto ma nonna, poi e ne andò dcendo che doveva comprare delle verdure ed era meglo che afrettae perché poco prma dlla chi u ura prezzi erano mglori Per un po' rma ferma lì , i n mezzo aHa pi zza, v c no alla mochea d Bi b Kanum I colori , le voci , le ri a, alterch, l' o dore del lardo meo d arroti r e u gro fornelli all'aperto, mecolato all roma pungente di un'i n fi niaveva ta variuetàdi dimepezi e che ri e mpi v a l a ri del bazar: ttto l'effetto di una calami t a che cattrava e favorva la ma nuova conapevolezza Penai ancora a quanto fe tata agg Sulema a farm ri p aare per l mercato, prma di rmandarm n lbergo Poco dtante enti uono di un tambureo. Vi d i un groo pavone che muoveva a pai ncerti in mezzo a di uomiembrava n che tavano contrattando uo unprezzo grup�ccello quai danzare al uono de tambure , come e tee preparando a di v entare l'ornamento d un qualche mteri o o palazzo Uno degl uomi n taccò dal gruppo e venne verso d me, orrdente e baldanzoo Era un uzbeko d mezz' e tà, con capelli cort e cur, pantalon ner e una camica d g
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eta con il colleto slacciato. Soltanto quando mi ebbe qua i raggiuna mi accorsi che si ratava di Vladimir I primi giorni della mia permanenza in Uzbekistan, uando ancora speravo di trovarlo, avrei avuto un sacco i cose da chiedergli, ma adesso ero semplicemene conena di vederlo e non avevo domande da porgli Mi saluò affetuosamente e mi chiese di restituirgli il uo chtki, dato che stavo per riprtire e quell'oggeto do eva restare a Samarcanda. Pria di darglielo, ne accarezai i grani tiepidi e li tenni stretti per un momento, po ladimir si annodò i heki al polso deso Mi accompagnò all'albergo e mi disse che era appena ornao da Novosibirsk e che Vitr e Phil sarebbero pro abilmente venuti a Samarcanda il mese seguente Ag iunse che asha, almeno per quel momento, non sareb be venuta perché aveva un grave esaurimento nervoso «hanno dovuta ricoverare. Non so bene come è andata, o solo che ha chiesto di essere ricoverata nel uo ospedale e i essere seguia da te Perciò i sta aspettando Quando tor i a casa, rattal bene » «Promesso » Sapevo che l'avrei fatto Dopo quest aggiornameni, camminò in silenzio per un o' Poi disse: «Olga, so che, prima o poi, ti farai una d anda La stessa che la vosra cultura occidentale si fa da empre: che cosa è reale? Che cosa è soggettvo e che cosa è oggeivo? Lascia che ti dica come la pensiamo qui Fa' 1 onto che sia la conclusione della mia confere, cui non vevo dao un finale» Menre andavamo dal bazar al albergo lui parlava e in ieme sorrideva veva un tono catedratico, ma non ne ui infastidia perché sapevo che la sua unica inenzione ra quella di trasmetermi la sua conoscenz Lo conside avo già un uomo di grande saggezza e volevo ascoltae ciò che aveva da dirm. «L'unica vera differenza tra quella che viene definita sperienza soggetiva e quela consideraa oggettiva è de 2
teminata dalla posizione dell'attenzione La gente comu ne a ancoa una gande distinzione ta espeienze inteio ed espeienze estene, e tende a consideare "oggettivi" solo gli eventi esteni Ciò è dovuto al fatto che quele pe sone non sono state addestate a cocenta lattenzione sulla ealtà inteioe della quale fanno pate anche i sogni «Un bambino sviluppa solamente gli schemi di attenzione che sono accettati e avallat dalla maggioanza. Nel coso dellesistenza, gli individi impaano a ondee la loo attenione in quella degli alti, in maniea da vedee la ealtà nello stesso modo Quando la notte vanno a do mie ed entano nello stato di sogno, estano soi e, anne pe coloo che si sono sottoposti a un allenamento specifi co la loo soglia di attenzioe è bassa, dunque lespeien za isulta meno tangibile, poiché non hanno fatto caso alla nte che lha geneata, e la chiamano soggettiva e ieae «Peciò se soltanto ti venisso a dire che alte pesone hanno visto le stesse immagini che hai visto tu, hanno spe imentato la medesima ealtà, tireesti un sospio di sollie vo e O[inceest a consideae più oggettiva la tua espe ienza. E molto impegnativo iscie a impaae da soli che significato della ealtà e dellespeienza non dipende dal fatto che alte pesone lo avallino, ma dalla capacità dellespeienza stessa di attivae dento di te gli schemi di tasomazione più pofondi «Puoi endee "oggettive" le te espeienze inteio pime a ttte i sogni spostando su di esse il fulco della tua attenzione, e dunque sganciandoti dai lussi collettivi di intepetazione che ti vengono imposti «So che capisci ciò che sto dicendo, non solo a livello menta}� ma in una zona più profonda, in cui iesci sem p a epie e iconoscee la pesenza della veità Sa macanda, attaveso gli sfozi di molte pesone che nel coso delle geneazioni ci hanno lavoato, ha accumulato una gande consapevolezza in meito alla ealtà dei sogni Questo ende eale e oggettvo tutto ciò che hai speimen 2
tato qui. Ora devi partecipare allopera che qui si è con otta per mi1lenni; a te toccherà arla conoscere ad altra ente del mondo So che hai le capacità per portare a ter ine questo compito: hai i piedi ben piantati in entrambe le realtà; in passato hai già avuto altre esperienze signii ative e hai rispetto per la tradizione «noltre, nel tuo uturo ci sono obiettivi importanti e credo che il tuo successo dipenderà molto dalla tua capa cità di trasmettere ciò che hai appreso qui a Samarcanda alle persone che ne avranno bisogno Lostacolo più gran de potrebbe essere rappresentato dal dubbio; tieni a mente ciò che ti ho detto: non lasciare che i demoni della memoria ti avvelenno con i loro dubbi e non modiicare ricordo di ci che ti è accaduto qui «Noi imo i aritori del sogno e ora è necessario che si ristbilisca la nostra connessione con quelli di altri luo hi I guaritori del sono non esistono solo in Uzbekistan Sono rimati in conttto soprattutto grazie alla Tribù noade del sono che vaga tra terre remote, tra passato e presente, tra qui e }'altrove So che hai incontrato alcuni appartenenti questa Tribù del sogno, i liuti, li zingari dell'Asia Centrale Quest'ultima frase mi aiutò a rimettere insieme alcuni pezi «Tu conosci Michael, vero? Mi guardò in silenzio e mi sorrise con dolcezza, e mi tornò alla mente il nostro primo incontro a Novosibirsk «Certo che lo conosco Che cosa credevi? Sono stato io a invitarti qui l suo sorrio era così disarmante e illuminante da riu scire a dissolver ogni mio interrogativo, u come se osse riuscito a farmi capire tutto ciò che avevo bisono di sapere. C'era solo un'ultima domanda, e riguardava Michael «Vladimir credi che avrò modo di rivederlo? «Michel è un uomo molto speciale, che conduce unesi stena diversa dalle altre: non puoi are previsioni su di »
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lui Vive iversamente da molta altra gente, e vive anche nei sogni. Lui è il Maestro dei sogni vigili e là, dentro ai tuoi sogni, potrai trovarlo ogni volta che vorrai. Dopo aver detto questo, Vladimir aggiunse in tono scherzoso «E anche se non me lo hai chiesto Sì, rivedrai anche me Tra pochi mesi tornerò a Novosibirsk: mi piace la gente della tua città) Poche ore dopo presi un taxi per andare all'aeroporto Mentre passavmo vicino d Afrasiab e alla ila di mo schee di ShhZindeh lautista si voltò verso di me e disse «Noi chiamiamo questo posto "il luogo del re vivo Vuole che le dica peré è ncor vivo o lo sa già? «Me lhanno già rccono Grzie. »
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XVI
Un giorno mentre io ero a Samarcanda con Michael, Masha sava per aprire l porta del suo appartamento a Novosibirsk quando ud dele urla e il more di na col-
luttazione ece qache passo indietro e vide alcuni individui vestti di nero che circondavano il suo vicino sula soglia del so appartamento Il giovane abitava vicino a
Masha da molto tempo
lei lo conosceva abbastanza bene anche se non erano mai andati olte il solito «ciao)> e
Era magro piccolo di statra e non guardava mai ness-
no diritto negli occhi, come se qualcosa lo impaurisse.
Persino in quel momento mentre cercava di lottare conto qei tizi coplenti no dei quali lo stava già ammanet tando i suoi tentativi di resistenza erano così incerti e iacchi da enderlo patetico «Che cosa state facendo?» urlò Masha, senza pensare al le con�genze della sua intromissione Gli uomini in neo poteva 90 appartenere a na banda criminale; ma non pensò alla popria incolumità. Sentì solo il bisogno di po teggee il vicino «Ttto bene si calmi» le disse il più anziano de gppo mentre i soi compagni spingevano l'uomo in manette verso le scale «Siamo delle Fore speciali È ttto legae Non si ppi e ci ringrazi che stiamo portando qesto 27
figlio di puttna lontano da casa sua: ora può dormire più tranquilla. » Che cosa h fatto? » asha qui sussurrò la domanda perché era terrorizzta dalla rispost uomo per la sentì e, prima di raggiungere gli altri che si erno già avviti giù per scle verso le automobili nere, si fermò e rispose a Msha guardandola dritto negli occhi Finalmente finita Era lultimo dei tre che hanno terro rizzto l città per tanto temo. Avr di certo sentito uelle storie trmend di donne che sparivano Lo sanno tutti Questi manici bastardi raivno le ragazze, le imprigio navno in una csa fuori città, le violentavano, le seviziavan, pi le uccidevano tutte. Una di loro fece finta di essere m!rt e lasci che la sepellissero nell foresta Poi fugg E stata lei a condurci al gruppo Abbiamo gi preso gli ltri due Lui era lultimo Sembra impossibile, ma è uno studente di medicina Se furbo, pu iniziare a pregare il suo dio perché lo condannino a morte: se fossi in lui non vorrei neanche spere che cosa gJi faranno in prigione se scampasse alla pena cale Ma ora è finit Può dor ire sonni tranquilli signorina » . l poliziotto se ne and Da quel momento Masha non riuscì più a dormire Quello stesso gioo cominciò a bere forte Quando sua nonna l trovò nell'apprtamento, ridotto a un immondezzaio come mai prima, erano già passati tre giorni in cui non aveva fatto altro che ubriacarsi e camminare su giù per la stanza Per tutto uel tempo non aveva né mangiato, né dormito, né risposto al telefno Era cos gitta che non si riusciva a parlarle Conti nuava a camminare avanti e indietro ignorando sua non na, che si affrettò a chiamare l'ambulanza Lunica cosa che Masha continuav a ripetere, alternando sussurri e grida selvgge, era «Viveva nella mia stessa casa» Per tutti era una frase senza senso e Masha u ricoverata nel io ospedale con una diagnosi preliminare di psicosi da crisi di alcolismo e
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l prio giorno che tornai al lavoro lessi parte di questa storia sulla cartella clinica di Masha. resto lo seppi da li epo dopo La lessi seduta nel io studio; lei stava sulla sedia di fronte a e, esattamente dve si era seduta al no sto prio incontro n ospedale si rifiutava di parlare con chiunque e di ricevere visite, anche quelle di Sirnov che, coe seppi dallo staf, cercava di contattarla ogni giorno Prendeva le medicine senza fare storie e sebrava sepr un po intontita Era molto calma, di una calma glaciale Il suo viso stccato appariva giovanissio e pallido Non i guardò, ma sentii che il nosto legame non era alterato dal suo stato mentale era ancora intenso, anzi in quel oento smbrava perfino più forte «Forse adesso sei troppo stanca per parlare, Masha. Penso che sarebbe eglio s prima ti raccontassi che cosa i è successo a Saarcanda, dato che non sei riuscita a venire Potrebbe farti bene Hai voglia d ascoltare? Per la prima volta alzò gli occhi e disse con voce flebile: «Certo, che ne ho voglia Davvero, proprio non i è stato possibile partr con te per Samarcanda Quando capì che non ero arrabbiata con lei per quel viaggio ancato, vidi dipingersi sul suo volto una traccia di sollievo, che i dide la isura di quanta colpa e vergogna Masha si portasse ancora dentro «ria che ti racconti del viaggio, voglio dirti una delle cose più importanti che ho imparato là non siamo colpe voli del dolore che altre persone hanno provocato in noi Non� colpa nostra se siao stati feriti, e non siao noi che dbbiamo vergognarci l suo sguardo si fece più attento Non disse nulla, a vidi che aveva ascoltato le mie parole e che a qualche livello aveva recepito il messaggio Quando dissi a Vladiir che l'avrei guarita, non sapevo esattamente come l'a vrei fatto Non misi a punto alcun piano Ma sentivo che ora la ia intenzione di aiutare gli altri a guarire era forte mente sostenuta dagli insegnaenti di Michael e dalla »
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ia eperienza a Samarcanda Tutto ciò mi idue a penare che raccontare a aha la toria del mio viaggio aebbe tata l form migliore per trametterle la guarigioe. E co feci Decii di uare come trapia la toria della mia eperiena La raccontai a Maha per gradi, guidandola attraverso momenti tracori a Samarcanda, attravero tutti i partiolari e le fumature di ciò che avevo viuto. Ricotruii er lei quello pazio, ceglindo con ra le parole e uanole conapevolmente come un ponte verbale per guidar dalla diperazione al luogo dove avrebbe potuto trovare guarigione. a ua capacità innata di andare in tance ra er tata rafforzata dalleffetto delle medicine. Si iolò, imenticò ubito lambiente circotante e retò eduta di ronte a me con gli occhi palancati, immobile e incantata e ue pupille dilatate vibravano leggerment ogni volta he entiva qualcoa di ignificativo, e con il capo contiuava ad annuire. Acoltava la mi toria come e tee vedendo un film, il uo tato mi influenzò al punto che a un tratto quai idi Michael: era in piedi di fronte a me, dietro Maha, teeva la mano sulla palla di lei e mi orrideva Sembrava eale, tanto era orte la ua preenza Poi, mentre tavo per inire il rcconto, immagini la mano di Michel nellatto i ollevari con delicatezza dalla palla di Maha: pro rio in quell'itante lei coe il capo e i vegliò dalla rnce Adeo edeva di fronte a me, veglia, concentrata eria e embrava impaziente di irmi ualcoa «Devi laciarmi andare a ca ora» die, come e foe uetione di vita o di morte. Non fece commenti ulla mia toria. Sembrava coì prea da un'idea ucitata in lei dal acconto che, in quel momento, metterla in atto era lunica oa che le importae «Va bene Ma che fretta c'è? Perché deveere proprio ra e non domani o fr due giorni?» «Non te lo o dire. Devo andare a caa Devo tare ola 2
Devo fae na doccia e n paio di alte cose In questo po
sto non puoi fart una doccia come s deve
e
ormi sn
de gioni che non faccio un pasto decente Ho delle fccende da sbigae Toneò stasea. »
Rmas n slenzo e contnuai a guardarla Er agita
da qualcosa che aveva in ente e di ci non voleva dii nlla Pochi gioni pia ea stata sottoposta a n icoveo coatto ed ea ancoa psichicaente instabile Lascila andae a cas ea una scelta diicile ed eo iluttante nendo i mie dubbi, mi gurò e dsse: «Non ho ma avto anie sicide Non devi ave paua di quello . acque, aspettando la i isposta D novo pecpii l resenz d Michae nella stan. Potevo sentilo idee e ciò i ostò con chiaezza che ttti i iei dubbi non eano alto che le ie pae del passato: non avevano nula a che fae con Masha e con la sa situazione, e lasciala andae a casa ea l cosa iglioe Feci n sospio di sollievo e le soisi «Va bene Vai a casa e fatti na doccia Speo che t possa svelami pesto qello che stai editando. ona alle otto «Lo faò. Guada pe endeti la cosa più facile, chiedeò a Sinov di venie con e Mi sta aspettando da questa attina «Non so se questo i dovebbe tanqillizzae a se voi andae a casa con lui fi coe pefeisci Se n�ndò Dalla fnesta la vidi salie sll'ato nea di Sino Vidi che lui laiutava a salie e all'ipovviso mi sebrò più vecchio e debole e allo stesso tepo flice pe il fatto che Masha avesse finalente acconsentito a vede lo; iasi sopesa di qanto lei gli stesse a cuoe e di qanto avesse sofeto pe il suo ecente esauiento La ia gionata tascose veloce Dopo qei gioni di assenza eo piena di lavoo e non pensai a Masha Solo quando linfeiea passò nel io fficio pia di conge dasi chiedendoi se avevo intenzione d i tascoee la »
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notte lì, mi resi conto che stavo aspettando Masha e che sarei rimasta fino a quando non fosse toata Non ero af fatto preoccupata per lei, ma volevo vederla rientrare in ospedale Alle otto i punto un taxi bianco si fermò sotto la mia fi nestra di fronte allentrata del reparto Smiov scese per primo e apr la portiera posteriore per Masha Mi alai e andai alla finestra per vederla meglio ndos sava un leggero soprabito bianco che faceva risaltare la chioma nera e fluente che le ricadeva morbidamente sulle spalle Il cielo era così grigio che mi ero completamente di meticata che era già primavera inoltrata Ora limmagine i asha con il suo soprabito bianco - i suoi passi attenti nella neve che andava sciogliendosi - mi ricordò vivida mete questa stagione: lei ne sembrava la perfetta incar naione così vitale e bella, così piena di energia i vie dietro la finestra e fece un cenno caloroso con la mano Smirnov rimase uori in sala di attesa, metre Ma sha entrava sicura nel mio ufficio e si sedeva sulla stessa sedia Sebrava diversa Il suo sguardo era diretto e aper to era raggiante. «Graie pe avermi aspettata Sarai staca dopo una gioata così !unga» isse con un tono i proccupaione nella voce anchessa diversa No che prima gli altri le fossero indifferenti; semplicemente era troppo presa dai suoi problemi e non avva abbastanza energia per accor gersi di come stessero le persone che la circondavano Ora in lei c'era molta più fra Ani: era un vero concentrato di energia «Vedo che sei molto diversa Masha Che cosa hai ftto per ottenere una simile trasformaione?» «Quello che mi hai insegato» rispose con un soiso Non la interppi e aspettai che continuasse «Ho fatto u rtuale ndirettaete mi hai isegnato a farlo Non mi hai dato alcun suggerimento ma la tua vo glia di aiutarmi e la storia che hai raccotato hano creato 232
in me una chiara comprensione di ciò che dovevo fare per guarire. Quando stavi parlando dei tuoi ricordi e della tua amica sapevo benissimo quello che lei aveva passato Conoscevo dolore e la vergogna di chi subisce violenza Ma nel suo caso u un evento isolato e bastò a mandare in frantumi la sua realtà lei si suicidò nel tentativo di uccidere quel ricordo Nel mio caso suicidio sarebbe stata la scelta più facile e l'avrei fatto tempo fa se la mia memoria e la mia vergogna non fossero ormai divenute parte integrante della mia personalità «Io sono cresciuta subendo costantmente gli abusi sessuali di mio zio che ha continuato a stuprarmi da quando avevo sette anni. Fu a quellpo che i miei genitori andarono a lavorare allestero affidandomi al fratello di mio padre Non potevano portarmi con loro Credo che lascia re un iglio osse una garanzia per il goveo che non sarebbero uggiti dal paese «Quando avevo dieci anni vennero qui in visita per un mese e u imbarazzante Mia madre era bellissima simpa tica e del utto distante O forse fingeva di esserlo Non la sentivo più come madre, non nel modo in cui mi ricoravo di lei Mio padre era infastidito da tutto me compresa Suppongo che noi non fossimo allltezza del tenore di vita che aveva in Occidente che dover fare i conti con i suo passato russo lo facesse sentire a disagio Era molto orgoglioso di aver vissuto in Occidente e si reputava un uo di una classe superiore Mi portarono moltissime cosJ: dei jeans un registratore dei cosmetici allora non li usavo ed ero imbarazzata a chiedere istruzioni a mia mamma Tutte le volte che mi guardava e mi diceva "Masha sei così bella volevo fuggire via e non mostrare mai più l mio volto a nessuno «Guardavo la faccia di mio zio mentre ossevav mia madre era spaventoso. Vdevo quanto fsse attratto da lei e quanto odio e gelosia provasse per mio padre Avevo dieci anni e sapevo che presto sarebbero ripartiti e che lui e
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i notte sabbe tonato nella mia camea da letto non so anto pe stupami, ma pe umiliae mio pade e pendee mia made attaveso mio copo A loo non o accon· ai duante quella pima visita «A quinici anni, ebbi il mio pimo fidanzato, Segej, he la pima volta dovette ubriacami ino quasi a ende· i incosciente pe convincemi a domie con lui. Gi iacque Lo usai pe ibeami dalle visite nottue di mio io gli dissi che se mai fosse entrato ancoa una vota nel· a mia stanza, Segej lavebbe ammazzato Mi ceette, mmagino, e mi chiamò schifosa puttana, ma non m cac· iò. Voleva i denao e tutta la oba che i miei genitoi andavano egolaente dallesteo Rispetto al tenoe di ita medio, eavamo molto icchi e paecchi compagni a cuola mi dicevano quanto fossi fotuata ad ave scam iato i miei genitoi pe tutte quele bele cose Scappai alla casa di mio zio i giono in cui compii diciotto anni « giono dopo chiamai i miei genitoi, che in que peiodo avoavano in Spagna, e accontai oo ogni cosa ia made pese un aeeo, ientò e se in un albego a cos peoccupata de danno che a mia stoia avebbe otuto causae \alla sua immagne pubblica che ecise di on cedemi Ea ancoa molto gentle e distante, e cont uava a die che, qualunque cosa fosse accaduta, omai a passata, e che oa dovevamo pensae aa mia sistema ione Usò propio il temine "sistemazione", come fossi tata un oggetto che doveva essee sistemato ne'ambien· e più sicuro pe evitae che ceasse poblemi «Non la odiai Fose u più o meno in quel peodo che ominciai a tovae divetente ossevae dall'esteno e enza eage compotamento delle pesone Mia made ivenne a mia pima cavia: il isultato u che mi accosi he ei non mi piaceva Ma mi accosi anche di quanto fo e facile manipolae le pesone, così iniziai a fao egola· ente Mia made itonò pesto in Spagna, ma pima di atie mi "sistemò" da mia nonna, la signoa con c hai 2
prlto l telefono l'ltr ser È sempre vissut qui o vosbrsk m non l'vevo mi conociut Tecncamente non è m nonn perché è l mdre dell prim moglie d mio pdre, mort per colp dell'l�ol. Ignorvo che mio pdre fosse gà stto sposto, m seppi moltssime cose sull su prim moglie dopo che l nonn ccettò di prenders cur d me Scmbiò l su cs d tre locl con due mnpprtmenti e d llor simo vssute l'un ccnto ll'ltr Mi mostrò le fotogrfie d su figli e m rccontò d lei Non rimproverò mi mio pdre l'lcolismo né l morte di su fgli, m spevo che stv pensndo l stes s cos che pensvo io: che mio padre er un porco e che l colp delllcolismo e della distzone di quell donn er tutt su Lu, d qundo vev sputo degl bus sesul non m rivolse più l prol M cncellò dll su vt pehé non solo ero rritante, m nche percolos pe l potere e l scurezz che s er costito. Non vrebbe m mmesso che suo frtello mnore potev vercel con lu fino quel punto. Si limitò a mndrm un'utomobile, un jeep ross per il mo ventesimo complenno, e questo u tutto. «Non ho mi vuto spernze per il mo uturo n reltà, non ho m sentito d vere un uturo M fino ogg, qundo ho scoltato l tu stori Mi h rvelto un d· sone dentro di me che mi er sconosciut Qundo hi rlto dell Grnde Mdre, ho sentito che er l m ver mdre, non bologic, non come se vesse sostito quell che mi è mnct, m quell che m h dto l vt ttrverso l su volontà Allora per l prim volt ho pr vto spernz Ho sentito un connessione fortissim con le un certo punto dell tu stor ho cpito che il ftto d essere vv e di resprre er un precis mnifestzione d quest connessione, e che solo ttrverso il mo leg me con lei potevo sentre me stess. Me ne sono andt sentendom dvvero spor per tutt l vergogn che ve 2
o proato nella vita, ma sentivo anche che ero pronta a lavarla via e che la Madre mi avrebbe aiutata «Ma avevo bisogno di una doccia o di un bagno. Una olta arrivati al mio appartamento, h� chiesto a Smirnov i aspettare in cucina, e lui l'ha fatto E stato molto gentile silenzioso per tutto il giorno Sono andata in bagno e ho iempito la vasca senza la benché minima idea di quello che avrei fatto, seguendo solo limpulso di lavarmi. Ho lasciato cadere i miei indumenti sul pavimento, mi sono immersa nell'acua calda e sono rimasta a mollo per un po' on so quanto tempo sia passato Mi sentivo triste ma in pace. Poi ho cominciato a piangere, ma senza singhiozzae erano solo lacrime che mi rigavano le guance Ho cer cato di sorridere e di non sentirmi triste, ma la tristezza ra troppo grande perché riuscissi a sfuggirle. «Mi ono ricordata di quello che avevi detto, che quando sentiamo tristi crediamo di essere colpevoli di qualcosa. i sono resa conto che per tutti uesti anni mi ero portata dietro la convinzione che tutto mi era capitato perhé ero na persona cattiva e che, se fossi stata una ragazza miglioe, i miei genitori non mi avrebbero mai abbandonata e nes suno mi avrebbe mai ferita Mi sono resa conto che non era ero, che non ercolpa mia se ero stata ferita e che non c ra motvo di vergogarmi Poi, nel mio cuore, ho chiamato la Madre e le ho chiesto di guarirm da questo dolore e d portarlo via «L'acqua era perfettamente immobile Non sentivo emmeno il mio respiro Credo fossi in una specie di tran ce, ma non faceva così paura come le altre volte Prima quando cadevo in trance, vedevo mio zio avvicinarsi mentre i miei genitori lo guardavano da lontano ridendo Questa volta tutto era immobile Non c'era nessun altro aJl'infuori di me e dell'acqua «Poi, all'improvviso è stato come se il soffitto si spalan asse e il cielo si avvicinasse a me: una mano invisibile m porgeva un fiore rosso meraviglioso che vibrava e girava; 26
qando è stato abbastanza vicino, ho visto che era una svastica che roteava Per n istante mi sono spaventata: da qndo ero pic cola le svastiche mi fanno para p�rché ho sange breo e in qel momento mi sono sentita gelare. Ma poi mi sono ricordata qello che Michael aveva detto di qesta immagine e la mia paura si è dissolta. La svastca continava a roteare e ad avvicinarsi al mio petto; qando lha attraversato ho provato na gioia indicibile nel cuore Ho chiso gli occhi e non ho pensato più a niente Sapevo che qella energia mi avrebbe prificato da dentro. «Smirnov mi aveva insegnato alcne tecniche per lavo rare con sitazioni di abso ma non era mi andato in profondità Qelle tecniche non avevano mai cambiato nulla nel mio spazio interiore che percepivo come sdicio Non avevo mai usto metodi di contraccezione perché ero convinta di essere sterile M in qel momento mi sono resa conto che non ero mai rimasta incinta perché non potevo permettere al mio corpo di accogliere n bambino in no spazio interiore contaminato dalla carne di mio zio Le se cellle erano ancora presenti da qalche parte dentro di me. Parti della sa carne cntinavano ad avvlenarmi e ho capito che, inconsciamente stavo aspettando che n cancro o qalcosa del genere mi aiutasse a sbaraz zarmi del mio apparato riproduttivo. La svastica roteava dro il mio corpo dlla testa verso il petto e poi più in baso nel ventre, prificando ogni cellla. Il tocco dell'ac qa era come quello delle mani di na mdre che mi so steneva· dolcemente e mi difendev dalla necessità di rlare ttto i dolore del mio passato che si manifestava con tanta forza Giacevo ferma nllacqua, cercando di non movermi «Po ho avvertito n colpo dentro di me, giù nella pan cia Mi sono sentita divelta da dentro Ho gridato perché dolore era toppo violento e con il mio rlo la svastica è scesa lungo l'tero ed è esplosa fori dl corpo, nellac 27
ua, portando con sé tutto ciò che non mi apparteneva Le mmagini di mio zio di mia madre i mio pare an o lasciato dissolvendosi nellacqua ��ono scoppiata a ridere quando Smirnov a bussato ala porta del bagno Mi sono sentita al settimo cielo Gli o etto ce sarei uscita in un attimo e gli o ciesto i prepa are del tè Mi sono alzata nella vasca e ho aperto il binet o della doccia acqua mi scorreva aosso e mi sono sen ita fresca e bella come se fossi un'antica dea appena nata alle onde «Era un sentimento elementae di quiete Non era n stasi né esaltazione Era la comprensione conceta ce pe e era tutto finito e che ora avrei potto vivee la mia vita iea el futro è diventata meravigliosa. Ea come se lin ro universo si aprisse per me Tutto è diventato chiarissio Ero pulita «Sono andata in cucina e ho bevuto il tè con Smirnov on mi ha chiesto nulla, ma gli ho letto negli occhi che era lice di vedere come fosi cambiata. Mi a chiesto di pe onrlo ma non mi ha detto per che cosa. Gli ho risposto he lo perdonavo e poi gli ho parlato di alcune quetioni ratiche. Gli ho chieto di trovarmi un buon acquirente er la jeep e l ha già fatto una telefonata Probabilmente omani la venderò Mi rnerà abbastanza denaro per un iaggio llestro Sai prima di oggi mi ero ripromessa di on laciare mai questo paee e di non andare nei posti ove sono stati i miei genitori Ora invece lo farò Sono ronta a uscire nel mondo a frlo mio e a viverci. Penso e la ia prima meta sarà proprio la Spagna Accopagnai Masha nella sala dattesa. Smirnov si alzò alla seia e mi salutò in modo molto formale Fui di nuo o orra nl vedere la trasformazione di quest'uomo a su ironia i suoi giochi mentali se nerano andati senza lsciare traccia: era serisimo Sembrava che avesse finalente trovato qualcosa di immenso valore Sapevo che ra Maha e i uo benesser ma non avvertii alcun coin »
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volg1meo i nara senimenae a raava come una figli che si era appena ripres da una grave malttia Sembrava che lesperienz recente gli avesse fatto ricnsi derare molt lati di se stesso che fino a quel momento non aveva mai messo in discussione. Sembrava più felice e molto più autentico. Appariva molto forte e potente ora in questo nuovo stto. Mi ringraziò mi strinse la mano e accompagnò Masha uori. Prima di andarsene lei si girò verso di me mi salutò di nuovo con la mano e chiese in un tono caloroso «Sono ufficialmente dimessa da qui vero? . Quando annuii in silenzio disse sorridendo «Grazie dottoressa e se ne andano Era ora che me ne andassi anchio. Stavo per farlo quan do si spalancò la porta e due ausiliari entrarono accompa gnando una donna sile che indssava il camice dell' ospedale e che camminava a passettini, come se cercasse di posticipare l'inevitabiJe: il ricovero in un reparto di psichiatria Mi sposti aspettando che passassero; lei sollevò la te sta e la riconobbi immediatamente era Katherine la donna che avevo ricevuto prima d i partire per Samarcanda. Stava probabilmente ritornando dopo essere stata dimessa non molto tempo prim; non sembrava sentirsi bene Mi rc nobbe ma non disse una parola Guardò dallaltra parte e il yolto si fece teso. «Slve Katherine» dissi cn la massima gentilezza e lei mi rispose piano <(Slve» sempre senza guardarmi. «Sarò io la sua dottoressa ora. Ogg è roppo tardi devo andare a casa ma toe domani mattina e parleremo. Cerchi di passare un buna notte A domni Mi guardò e annuì. Mi feci da parte lasciandola passare con gli ausiliari La portà della corsia si chiuse dietro di loro. Rimasi per un attimo in piedi nel crridoio cercando di riordinare pensieri e sentimenti. Non mi sentivo più confusa o ansiosa E nemmeno impotente: sentvo che ce ra molto lavoro da fare Ed er una senszione bellissima »
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