4. LO SPIRI SPIRIT TO SOGGET SOGGETTI TIVO VO Si concentra sull'uomo come singolo. La filosofia dello spirito soggettivo si articola in : antropologia, fenomenologia, e psicologia. ANTROPOLOGIA: è lo studio dello spirito come anima. L'anima è l'embrione della vita cosciente, e si articola in naturale, senziente e reale. Hegel si concentra anche a determinare il significato delle età della vita: infanzia: l'individuo è in armonia con il mondo circostante (tesi). Giovinezza: l'individuo entra in contrasto con l'ambiente (antitesi). Maturità: dopo l'urto adolescenziale si riconcilia con il mondo (sintesi). FENOMENOLOGIA: FENOMENOLOGIA: studia lo spirito in quanto coscienza, autocoscienza e ragione. – – –
PSICOLOGIA: studia lo spirito in senso stretto, che attraverso i tre momenti di spirito teoretico, pratico e libero, sfocia nella tanto amata libertà professata anche da Fichte. (libero= avere il proprio centro in se stessi, libertà da.. e di...)La libertà si ha solo con il cristianesimo. 5. LO SPIRI SPIRIT TO OGGET OGGETTIV TIVO O Definizione: è lo spirito che chiede di farsi concreto nelle istituzioni. A: di farsi mondo nella storia B: lo spirito soggettivo entra in relazione con spiriti soggettivi, dove si è costretti a limitare la propria libertà permettere agli altri di avere la loro. C: luogo attraverso cui si realizza la propria libertà mediante momenti sempre più alti: diritto, morale, ed eticità. Dove si occupa hegel di questo spirito oggettivo? Nell' “Enciclopedia”, e anche nei “lineamenti di filosofia del diritto, del 1821”. Qual è lo scopo dell'eticità? La libertà dell'uomo, che è l'unità del volere individuale + il volere universale (obbedisce alle leggi dello stato). DIRITTO DIRITTO ASTRA ASTR ATTO Cosa riguarda? L'esistenza esterna della libertà delle persone. Quali sono i suoi tre momenti di cui il diritto è tesi? Diritto, delitto, pena e punizione. La proprietà: la libertà si concretizza nelle cose che diventano mie. Il contratto: La proprietà diventa tale solo se riconosciuta dagli altri attraverso un contratto.
Il delitto: è il contrario del diritto. Torto : se si spezza il contratto abbiamo un torto, che va ovviamente integrato con la pena. La pena: è la riaffermazione del diritto, e ci appare come una necessità oggettiva del nostro razionale e giuridico vivere insieme. Se la pena deve essere efficace, come deve essere? Deve essere riconosciuta dal colpevole, e non vendicativa. Ha una funzione formativa ed educativa, lo scopo di ripristinare la dimensione del cittadino. LA MORALITA' Non ha più a che fare con norme esterne, ma interne. Quali sono i suoi limiti? Sono l'astrattezza e l'individualità. Che cos'è? E' la sfera della volontà soggettiva che si manifesta nell'azione. L'azione a cosa deve essere mirata? Al benessere, e se intenzione e benessere si sollevano all'universalità diventano “bene” in senso proprio assoluto. Quali sono i limiti della moralità? 1. individualità: è infatti caratterizzata dalla separazione tra soggettività e il bene che deve essere realizzato. 2. astrattezza: contraddizione tra essere e dover essere Chi critica in questo concetto di astrattezza hegel? 1: Kant → mancanza di contenuti reali e impotenza di realizzarsi nella realtà. 2: Romantici → soggettivismo astratto che si vede bene nella morale del cuore e nell'ironia romantica. L'ETICITA' E' il culmine della filosofia di Hegel. Definizione: è la moralità sociale che si concretizza nella famiglia, nella società civile e nello Stato. Cosa ha in più rispetto alla moralità? È una moralità potenziata, ossia corretta dai suoi difetti, l'astrattezza e l'individualità. •
LA FAMIGLIA: ha un fondamento giuridico (contratto), e uno biologico (unione dei sessi). E' una forma importantissima di unità spirituale fondata sull'amore e sulla fiducia. Si articola nel matrimonio (atto giuridico e religioso), nel patrimonio (momento economico), e nell'educazione dei figli (operazione economica e spirituale, come se fosse una seconda nascita).
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LA SOCIETA' CIVILE: è formata da tante famiglie. E' il luogo di scontro ma anche di incontro. Ci sono tre momenti: il sistema dei bisogni, l'amministrazione della giustizia, e la polizia e le corporazioni. - il sistema dei bisogni: la ricchezza e il lavoro danno origine a differenti classi, che sono gli agricoltori, gli artigiani e i pubblici funzionari. - L'amministrazione della giustizia: la tutela giuridica delle leggi. - la polizia e le corporazioni: sono importantissime!!! la società civile è il terzo termine fra individuo e stato. LO STATO: rappresenta il momento culminante dell'eticità. Definizione: è una sorta di famiglia in grande, fondato sulla ricerca del bene comune. Concezione etica dello stato: è l'incarnazione della moralità sociale e del bene comune. Kant, Locke: dicevano che doveva garantire la sicurezza, ma hegel non è d'accordo perchè dice che è il luogo in cui si garantiscono i diritti dell'individuo. Modello democratico: la sovranità non può risiedere nel popolo, perchè il popolo è solo una moltitudine informe. Su cosa si fonda? Si fonda sull'idea di stato, non sugli individui. Lo stato absolutus: cioè la sua sovranità deriva da se stesso. Modello organicistico: questo è il modello di Hegel per lo stato. E' lo stato a fondare gli individui e non il contrario. Quali sono i modelli che rifiuta? Il modello contrattualistico: porterebbe solo a soddisfare i capricci degli uomini; e il modello giusnaturalistico: i diritti che esistono prima e oltre lo stato. Lo stato di diritto: è fondato sulla legge. La costituzione è qualcosa che non si decide a tavolino, ma sgorga dalla storia di un popolo. Qual è il modello di stato migliore allora? La monarchia costituzionale, perchè ha una serie di poteri distinti ma non divisi tra loro: il potere legislativo (camera alta e bassa), potere governativo o esecutivo ( funzionari dello stato), potere principesco o monarchico (re). A cosa arriva così facendo Hegel? Alla STATOLATRIA. (“l'ingresso di dio nel mondo è lo stato”. Lui si giustifica dicendo che Dio è inteso come spirito assoluto. Lo stato dipende dai principi morali? No!La morale non può essere un ostacolo per lui. LA guerra: Hegel arriva anche a dire che la “guerra è la levatrice della storia”.