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Questo libro è stato tratto da dispense dattiloscritte, contenenti la trascrizione degli ultimi gruppi d'incontro tenuti da Alfred Orage sul Sistema di Gurdjieff a New York (254 West 54), tra il 24 marzo e il 26 maggio del 1931. Fotocopie degli originali in lingua inglese sono conservate presso la LEEDS UNIVERSITY LIBRARY.
© 2012 AH! Di Fabrizio Ponzetta Traduzione e rielaborazione di Fabrizio Ponzetta ed Elisa Vascotto ©2013 El&EL
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ORAGE TRA IL GURDJIEFF MAGO BIANCO E IL GURDJIEFF MAGO NERO di Fabrizio Ponzetta
I Quando ho deciso di leggere i dattiloscritti che compongono questo libro, il mio interesse principale era quello di avere qualche elemento in più per capire cosa era realmente accaduto tra Gurdjieff ed Orage in quei mesi che correvano dal novembre del 1930 al marzo del 1931. Morbosità da storico guardone, da voyeur che osserva eccitato la spiritualità che si cala le mutande, certamente. O forse, il perché di tanto interesse in questo scorcio di vita gurdjieffiana è nel balletto in due tempi che vede Gurdjieff buon maestro incompreso dall’irriconoscente discepolo e, cambiando scene, lo stesso buon discepolo che si libera dalla morsa del cattivo maestro. La lotta dei maghi. La storia di Gurdjieff ed Orage si presta a tale dualismo. Sono ben consapevole dell’ipnosi provocata dalla locuzione Ter tium non datur ed ef fettivamente in questi dattiloscritti cercavo elementi per una deipnosi da tale finta alternativa. Diari, lettere e autobiografie, riportate da persone informate sui fatti e dagli stessi Gurdjieff ed Orage, confondono ancora di più riguardo a quanto accadde. Forse accaddero davvero situazioni su più livelli di coscienza, irriferibili in una linea storica o forse più semplicemente è la memoria dell’uomo che guardando indietro manipola, altera e ridefinisce i fatti; non si usa forse rivivere come sinonimo di ricordare? Certo, tutto quello che si vuole, ma in questa storia, tanto per iniziare, c’è chi riceve Orage al porto di New York l’8 gennaio del 1931 e chi lo vuole già arrivato a New York il 10 dicembre del 1930. Cercheremo di fare ordine successivamente sulla strana storia che accadde tra
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Gurdjieff ed Orage in quel periodo, perchè al momento mi preme davvero sottolineare come tutto ciò, nel leggere le trascrizioni di queste conferenze di Orage, sia passato in secondo piano rispetto ai contenuti che ho trovato nei testi che compongono questo libro. Se avete letto Frammenti di un insegnamento sconosciuto di Ouspensky e seppur affascinati avete comunque desiderato di leggere il sistema di Gurdjieff spiegato da un essere “brillante, sottile, ironico, sarcastico, nobile” in una “prestazione eccellente” questo è il libro che fa per voi, perché queste parole di Carl Zigrosser (citate da J. Webb in The Harmonious Circle) sono proprio riferite all’Orage di questi incontri. Qui l’uomo, per i motivi che chiariremo in seguito, non è più assoggettato a Gurdjieff ma non è neanche distante come Ouspensky e sopratutto, al contrario di Ouspensky, Orage non ne stava facendo un mestiere ma stava per andarsene e ritornare, rafforzato, alla sua vita, riversando sette anni di Conoscenza ad un uditorio che lo amava e che lo aveva difeso dagli stessi attacchi di Gurdjieff, sempre che questi, come cercheremo di appurare in seguito, siano davvero avvenuti. A rendere ancora più squisite queste trascrizioni è il fatto che esse non furono scritte per essere pubblicate, Orage probabilmente non ci mise nemmeno mano, dato che presumibilmente ser virono come dispensa dopo la sua partenza per l’Inghilterra. Un anonimo partecipante trascrisse gli incontri, limitando i propri inter venti al minimo necessario. Sembra quasi di ritrovare a tratti il sapore dei vangeli gnostici, “E Gesù disse” e parte una dissertazione ... Di cosa si parla in questi incontri? Chi legge potrà notare che rispetto alla teosofia di Ouspensky e alle sue ambizioni di contattare fonti superiori oppure rispetto all’approccio metastorico del Gurdjieff scrittore, le trascrizioni delle parole di Orage possono coinvolgere immediatamente anche il lettore odierno, che di attenzione a disposizione ne ha poca.
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Sostanzialmente Orage ti fa immaginare due ritratti: uno è quello che sei, l’altro è quello che potresti essere se le tue tre dimensioni (fisica, emotiva e mentale) funzionassero al meglio. Per fare il primo ritratto, avverte Orage, devi guardarti come ti guarderebbero gli altri o come tu guardi gli altri. Daresti fiducia a questa persona? Ritieni che realizzerà i sui obbiettivi, se ne ha, nella vita? Solo quando ti guardi oggettivamente per quello che sei, solo allora potrai immaginare l’altro te stesso, quello che puoi diventare, altrimenti il rischio è che tu immagini un modello a cui rifarti e su cui illuderti. Orage continua su questa linea, come una mitragliatrice, sparando raffiche di suggestioni e informazioni, suggerisce di immaginare che ciò che sei adesso è il centro di un cerchio mentre i tuoi possibili futuri sono punti sulla circonferenza. Tra dieci anni sarai in uno di quei punti, ma solo uno di quei punti rappresenta quello che potresti davvero essere con un normale e sano funzionamento del fisico, dell’emotivo e del mentale. Ed a quel punto sulla circonferenza sei legato da una forza magnetica, un sentire la Via giusta per te ma sfortunatamente le pressioni esterne e i condizionamenti interni tendono a farti zig zagare altrove, sono inclinazioni a cui si rimedia con... Ovviamente non posso riassumere il libro in questa introduzione ma il lettore attento avrà già capito la portata di questi incontri che, tanto per intenderci, Gurdjieff a prescindere, sono condotti da un signore a cui Ezra Pound dedicò tre dei suoi Cantos, a cui Bernard Shaw finanziò la sua attività di editore che pubblicò per primo talenti come Katherine Mansfield e Dylan Thomas. Questo era Orage, tanto per essere chiari. Se non lo conoscete è solo per un motivo, ben riassumibile nella frase che John Cowper Powys, gli scrisse: «Tra tutti gli uomini di genio che ho conosciuto, lei solo sembra aver superato completamente l’orgoglio».
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Il più alto grado d’iniziazione che si può raggiungere nell’esoterismo è il buon senso. (Alfred Richard Orage)
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INDICE Orage tra il Gurdjief f mago bianco e il Gurdjief f mago nero di Fabrizio Ponzetta
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INCONTRI CON GURDJIEFF
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24 marzo,1931
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7 aprile, 1931
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14 aprile, 1931
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21 aprile, 1931
41
28 aprile, 1931
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5 maggio, 1931
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12 maggio, 1931
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19 maggio, 1931
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26 maggio, 1931
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Buona lettura.