TEORIE E TECNICHE DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA
Prof. Geraldina Roberti Anno Accademico 2004-2005
Slide lezioni 1° parte
Prof.ssa Geraldina Roberti
Prof.ssa Geraldina Roberti
La Società della Comunicazione ¾
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Nel mondo in cui viviamo l ’ elemento elemento fondamentale non sono più le risorse o gli strumenti produttivi, ma l ’ informazione, informazione, il pensiero umano. La risorsa inesauribile che, se bene applicata, può sostituire tutte quelle risorse "materiali" di cu i non abbiamo riserve sufficienti. Ciò che conta non è più il possesso delle risorse, né delle macchine per trasformarle, ma la conoscenza. Il potere è nelle mani di chi ha maggiori conoscenze, o può controllare il flusso delle informazioni. Sempre pi ù persone si occupano di rapporti umani e di scambio di informazioni.
Alvin Toffler , T he he Third Wave, 1980, William Morrow and Company, Inc Prof.ssa Geraldina Roberti
Modernità e mezzi di comunicazion comunicazione e ¾
L’uso dei mezzi di comunicazione implica la creazione di nuove forme di azione e di interazione nel mondo sociale, di nuovi tipi di relazione e di nuovi modi di rapportarsi agli altri e a se stessi, indipendentemente dalla condivisione di un medesimo ambiente.
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Il significato odierno ¾
Oggi si parla spesso di Società della comunicazione.
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E altrettanto spesso si dice che tutto è comunicazione.
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In effetti, consultando i differenti dizionari della lingua italiana, ci si rende conto dello spazio crescente che ha assunto la comunicazione. comunicazione. Prof.ssa Geraldina Roberti
La comunicazione di massa ¾
Il processo di comunicazioni di massa m assa disegna una relazione sostanzialmente asimmetrica: l’emittente dispone di maggiore prestigio, potere, risorse, abilità e autorità rispetto al ricevente.
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Questa asimmetria può essere compensata solo mediante il pluralismo e la facilità di accesso ai media. Prof.ssa Geraldina Roberti
Storicamente, le teorie della comunicazione sono legate soprattutto allo studio degli effetti dei media su pubblico e società Prof.ssa Geraldina Roberti
Lo studio delle teorie ¾
Criterio cronologico
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Contesto sociale storico, economico di riferimento
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Teorie sociali sottostanti (t. esplicite vs clima d’opinione)
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Modello comunicativo soggiacente
M. Wolf , 1985 Prof.ssa Geraldina Roberti
Le teorie dei media: la ricostruzione per cicli ¾
Dagli anni ’20 agli anni ’40: media onnipotenti (teoria ipodermica).
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Dagli anni ’40 agli anni ’60:
ridimensionamento del potere dei media (teoria degli effetti limitati). ¾ Dopo gli anni ’60: ritorno all’idea dei media potenti (teorie dei powerful mass media). Prof.ssa Geraldina Roberti
Le teorie dei media: la ricostruzione per compresenza “Questo approccio mette in dubbio dubbio la caratterizzazione netta e univoca di ciascuna fase, ponendo maggiormente in rilievo la complessità del campo, l’intreccio e le preclusioni tra modelli e tematizzazioni compresenti ma diversamente forti ”. ”. M. Wolf (1992) Prof.ssa Geraldina Roberti
Tipologia degli effetti dei media Effetti intenzionali •
Risposta individuale Campagna di comunicazione • Ac Acqu quis isiz izio ione ne di informazione •
Promozione dello sviluppo • Dif Diffus fusione ione del dell’in l’inform formazio azione ne •
•
Distribuzione del sapere
Lungo termin
Breve termine
• Re Reaz azio ione ne indiv individu idual alee
•
• co cont ntro rolllloo soc socia iale le socializzazione
•Impatto sugli eventi • Re Reaz azion ionee colle collett ttiva iva • Def Definiz inizione ione del della la rea realtà ltà • Cam Cambiam biament entoo isti istituz tuzion ionale ale Effetti involontari •Mutamento culturale Prof.ssa Geraldina Roberti
Gli effetti dei media I media possono: causare un cambiamento voluto (conversione); ¾ causare un cambiamento involontario; ¾ causare un piccolo cambiamento; ¾ agevolare il cambiamento (intenzionale o meno); ¾ rinforzare l’esistente (nessun cambiamento); ¾ impedire il cambiamento. ¾
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Effetti a breve/lungo termine Un effetto a breve termine è quello che si manifesta dopo un lasso di tempo limitato da un’esposizione isolata a un messaggio o a un insieme determinato di messaggi. ¾ Un effetto a lungo termine si viene costruendo gradualmente, nel tempo, in seguito a un’esposizione continuativa e prolungata a più messaggi e insiemi di messaggi. Di conseguenza, un effetto a lungo termine può essere considerato come un effetto in fieri di tipo cumulativo. ¾
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I MEDIA ONNIPOTENTI 1920-1940 ¾
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Pubblico considerato come massa : un aggregato di individui ciascuno solitario fruitore di messaggi veicolati dai mass media, ciascuno influenzabile e persuadibile. Teoria dell’ ago ago ipodermico (o teoria ipodermica o magic bullett theory )
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La società di massa ¾
Società differenziata funzionalmente
Società moderne ¾
Fine XIX secolo: z
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industrializzazione urbanizzazione indebolimento dei legami familiari, di comunità o di mestiere Prof.ssa Geraldina Roberti
La società di massa Claude Henri Saint-Simon (1760-1825)
Fondatore del socialismo moderno e della sociologia positivist positivista. a. organica”, ¾ A lui si deve il concetto di “società organica”, vale a dire l’idea che la società funzioni come un organismo armonico all’interno del quali i diversi soggetti non sono che parti. ¾
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La società di massa August Comte (1798-1857)
Società come organismo collettivo ¾ Fisica sociale ¾ Divisione dei compiti allo scopo di mantenere un’armonia complessiva. destrutturazione e ¾ Eccesso di specializzazione atomizzazione della società. ¾
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La società di massa Ferdinand Tonnies (1855-1936) - Comunità e società ¾
Gemeinshaft (comunità, ad es. villaggi, famiglie stese, comunità rurali) • Le persone sono legate da vincoli di parentela e/o da interessi comuni, in modo tale che esse avvertono di essere membri di una totalità.
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Gesellschaft (società) • Caratterizzata da isolamento, relazioni basate sull’impersonalit à (accordo razionale simile a un contratto), che si esauriscono ne lla sfera del lavoro, libertà da pressioni sociali vincolanti, rischio di ANOMIA Prof.ssa Geraldina Roberti
La società di massa Emiile Durk Em rkh heim - La divisione del lavoro sociale lavoro sociale (1893) Solidarietà meccanica: ¾ ¾ ¾
somiglianze tra individui divisione del lavoro elementare creazione di un essere collettivo
Solidarietà organica: ¾
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eterogeneità tra gli individui divisione del lavoro molto sviluppata relazioni formali e frammentate
ETEROGENEITÀ TRA INDIVIDUI E NETTA DIVISIONE DEL LAVORO Prof.ssa Geraldina Roberti
I presupposti teorici della società di massa L’organismo collettivo di Comte ¾ L’analogia organica di Spencer ¾ La teoria dei vincoli sociali di Tönnies ¾ L’analisi della divisione del lavoro di ¾ Durkheim ¾
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La società di massa Gustave Le Bon - Psicologia delle folle (1895)
Si oppone alle ideologie egualitarie. ¾ Teorizza una psicologia dei popoli: il fattore razziale è determinante nella gerarchia delle civiltà. ¾ Carattere impulsivo e non razionale dei “popoli inferiori”. un essere autonomo rispetto ¾ “Anima della folla” agli individui che la compongono. ¾
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La società di massa Ortega Y Gasset (1930)
Uomo-massa Vs individuo “colto”. ¾ La massa è irrazionale e incompetente e rischia di diffondere ignoranza e irrazionalità. ¾ La massa fa venir meno la razionalità tradizionale. ¾
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La società di massa Georg Simmel (1858-1918)
La massa si fonda sull’esaltazione delle parti che accomunano gli individui, piuttosto che di quelle che li differenziano. ¾ Le azioni della massa “puntano diritto allo scopo e cercano di raggiungerlo per la via più breve: questo fa sì che a dominarle sia sempre una sola idea, la più semplice possibile”. ¾
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La società di massa Herbert Blumer (1946)
“La massa è tipicamente un aggregato anonimo o, più precisamente, un aggregato composto da individui anonimi [tra i quali] esiste scarsa interazione”. ¾ La massa è priva di tradizioni, regole di comportamento, leadership e struttura organizzativa. ¾
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La società di massa I postulati fondamentali: Nella società contemporanea si è verificata la ¾ scomparsa dei gruppi primari. Gli individui sono isolati. ¾ Gli individui annullano l’esaltazione dei tratti ¾ personali per lasciare spazio a quelli impersonali della massa. Il pubblico delle comunicazioni di massa è un ¾ pubblico atomizzato. I mezzi di comunicazione di massa sono onnipotenti ¾ e consentono a chi li controlla di manipolare gli individui. Prof.ssa Geraldina Roberti
La teoria ipodermica Non è una teoria scientifica, ma piuttosto una modalità di lettura dei media intuitiva e immediata. ¾ Storicamente coincide con il periodo delle due guerre mondiali e con la diffusione su larga scala delle comunicazioni di massa, in particolare utilizzate per la propaganda. ¾
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La teoria ipodermica Anche detta magic bullet theory (teoria del proiettile magico) o “teoria della cinghia di trasmissione”. ¾ Definita dai Lang, la teoria che “never was”. ¾ Collocata nella 1° fase (detta dei media onnipotenti). ¾ Teoria dell’azione S R deriva dalla psicologia behaviorista. ¾
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La teoria ipodermica I postulati fondamentali: ¾ Il pubblico è una massa indifferenziata, all’interno della quale si trovano individui in una condizione di isolamento fisico, sociale e culturale. ¾ I messaggi veicolati dai media sono potenti fattori di persuasione, in grado di introdursi all’interno degli individui con le stesse modalità di un”ago ipodermico”. Gli individui sono indifesi di fronte al potere dei mezzi ¾ di comunicazione di massa. ¾ I messaggi veicolati sono ricevuti da tutti i membri nello stesso modo. Prof.ssa Geraldina Roberti
Magic bullett theory S
R
Onnipotenza dei media. ¾ Masse atomizzate ed indifese. ¾ Uniformità della risposta. ¾ Fattori intervenienti possono attenuare o amplificare la risposta, ma non alterano il nesso causale. ¾
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Magic bullett theory ¾
Postulati impliciti: - uniformità della natura umana; - ereditarietà dei meccanismi biologici; - accento sui processi non razionali (gli individui sono relativamente svincolati da obblighi e pressioni sociali); - ordine sociale come società di massa. Prof.ssa Geraldina Roberti
Propaganda e psicologia comportamentista Ne “ lo stupro delle folle”, Tchakhotine sostiene che la folla “non agisce se non quando viene condotta, quando ci sono dei protagonisti che manovrano le sue reazioni,degli “ingegneri d’anime”. ¾ È chiaro il riferimento alla teoria pavlovianaS -R, ma è altrettanto chiaro il parallelismo tra azione stimolo e azione-simbolo. ¾ Simboli (bandiere, uniformi) e azioni (parate) agiscono sui sensi causando emozioni. ¾
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La propaganda
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La propaganda
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La propaganda
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La propaganda
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La teoria ipodermica •Il comportamentismo (behaviorismo dal termine inglese be beha havi vior or = com compo port rtam amen ento to) ) èè quell’approccio che interpreta i fenomeni psicologici in termini di WATSON: IL COMPORTAMENTO eventi di natura fisica, piuttosto che mentale. RAPPRESENTA L’attenzione è posta sui dati osservabili, sui fatti L’ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO tangibili dell’esperienza umana. ALL’AMBIENTE.
I COMPORTAMEN COMPLESSI DELL’UOMO POTEVANO ESSERE SCOMPOSTI IN: STIMOLO (IMPATT STIMOLO (IMPATT DELL’AMBIENTE SULL’INDIVIDUO) RISPOSTA (REAZIONE ALL’AMBIENTE)
Geraldina Roberti L’esempio più classico è Prof.ssa quello del riflesso condizionato di Pavlov
Stimolo - Risposta
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Modello matematico-informazionale di Shannon & Weaver (1949)
Shannon lavo Shannon lavora ra come come ricercat ricercatore ore presso i Be Bell ll Te Tele leph phon one e La Labo bora rato tori ries es ed è autore della Teoria dell’informazione ( The The Mathematical theory the ory of Com Communi municat cation) ion) Prof.ssa Geraldina Roberti
Modello matematico-informazionale segnale
fonte
Segnale ricevuto
ricevente
trasmittente
Fonte del rumore Prof.ssa Geraldina Roberti
destinatario
o e o comun ca vo della teoria dell’informazione ¾
Teoria sulla trasmissione ottimale dei messaggi. z
¾
Secondo Eco, questo schema può essere applicato a una comunicazione : • tra macchine (termostato e caldaia); • tra esseri umani ; ; • tra macchine ed esseri umani (spia del livello del sale nella lavastoviglie).
È del tutto assente il momento dell’attribuzione di significato al messaggio. Prof.ssa Geraldina Roberti
Il modello di Lasswell Domande
Filoni di ricerca
Chi ? ¾ Dice che cosa ? ¾ A chi ? ¾ Attraverso quale canale ? ¾ Con quale effetto ? ¾
(1948)
Analisi degli emittenti ¾ Content analysis ¾ Analisi dell’audience ¾ Analisi dei mezzi tecnici ¾ Analisi degli effetti della comunicazione ¾
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Il modello di Lasswell
(1948)
SOCIOLOGIA DELLE PROFESSIONI
Studio dell’emittenza
SOCIOLOGIA DEL LAVORO E DELL’ORGANIZZAZIONE
Studio del messaggio
CONTENT ANALYSIS
Studio del pubblico
I PUBBLICI DEI MEDIA
Studio degli effetti
EFFETTI A BREVE/A LUNGO TERMINE
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Il modello di Lasswell
(1948)
Le critiche di Wolf (1985): Asimmetria della relazione che lega l’emittente al destinatario. • Indipendenza dei ruoli tra di loro e rispetto al contesto. sul l’intenzionalità della dell • Assenza di riflessione sull’intenzionalità sull’intenzionalità del laa comunicazione. •
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I Payne Fund Studies Studio degli effetti del cinema sui giovani. ¾ 13 ricerche nell’arco temporale che va dal 1929 al 1932. ¾ Edgard Dale (1935): studia il contenuto dei film e individua i dieci generi maggiormente presenti: crimine, sesso, amore, mistero, guerra, infanzia, storia, avventura, commedia e questioni sociali. ¾ Il 75% dei film analizzati fa riferimento a tre generi: crimine, sesso, amore. ¾
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I Payne Fund Studies Il filone di ricerca sugli effetti del cinema si articola in:
¾
1. 2.
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lo studio degli effetti del cinema sugli atteggiamenti degli individui; lo studio degli effetti del cinema sul comportamento quotidiano degli individui. 1. Peterson e Thurstone (1933): analizzano l’orientamento dei
bambini nei confronti di alcuni gruppi etnici, di soggetti di nazionalità diversa, etc. La misurazione dell’atteggiamento avviene prima e dopo l’esposizione al film. Risultati: • si verifica l’influenza esercitata dai film sugli atteggiamenti dei bambini più piccoli; • il mutamento di atteggiamento è favorito dall’’esposizione a più film relativi a una un a medesima tematica. Prof.ssa Geraldina Roberti
I Payne Fund Studies 2. Blumer (1933) - The Movies and conduct
Utilizza una metodologia qualitativa. gio chi infantili: ¾ Analizza l’influenza del cinema sui giochi i nfantili: imitazione di stili di vita, proiezioni e fantasie, coinvolgimento emotivo. ¾ Verifica la capacità dei media di costruire la realtà. ¾ Funzione modellizzante dei media: il cinema propone modelli cui ispirarsi. ispirarsi . ¾
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Oltre la teoria ipodermica ¾
Il superamento della teoria ipodermica è avvenuto lungo tre direttrici: z
z
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Approccio empirico-sperimentale in ambito psicologico (ricerca amministrativa). Approccio empirico-sperimentale in ambito sociologico. Affermarsi dello struttural-funzionalismo.
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