DOSSIER
ASSAGIOLI E GOSWAMI
ROBERTO ASSAGIOLI: Il padre della psicosintesi
AMIT GOSWAMI Il padre della via quantica
Il ricercatore spirituale che si avvicina alla psicosintesi trova in questa corrente psicologica il soddisfacimento di un bisogno: quello di vedere espresse e proposte, in un linguaggio scientifico, le Leggi, le "Verità" ed i metodi che erano sempre appartenuti soltanto all'ambito esoterico e mistico. Il grande merito di Assagioli è, infatti, quello di aver cercato, e spesso trovato, una sintesi viva e creativa dei vari contenuti di correnti diverse, in taluni casi decodificando e traducendo nel linguaggio della psicologia concetti e teorie che si è soliti riservare al campo della religione e della filosofia. Ha arricchito e completato, in questo modo, l'immagine dell'uomo, che viene delineandosi da un approccio olistico e pluridimensionale. Tutto ciò ha rappresentato una vera e propria "missione", che Assagioli portava avanti, un servizio all'umanità, un compito assegnatogli dai Maestri. "Una grande anima tornata qui per insegnare", con queste parole Amedeo Rotondi, scrittore e titolare della nota libreria esoterica di Roma, definisce Roberto Assagioli in un'intervista rilasciata a Paola Giovetti: (1) LA VITA Roberto Assagioli, che in realtà si chiamava Roberto Marco Grego, perse il padre all'età di due anni (nel 1890) e assunse poi il cognome del genitore adottivo, il medico Emanuele Assagioli, dal quale fu molto amato e aiutato. Fu infatti grazie alle buone risorse economiche paterne che Assagioli studiò nelle più importanti sedi culturali e scientifiche (prese la maturità al Liceo Foscarini di Venezia, sua città natale; a Firenze si laureò giovanissimo in 1
medicina e si specializzò in psichiatria), e viaggiò molto, incontrando vari personaggi rappresentativi della sua epoca. Oltre ad essere un medico, era anche e soprattutto un umanista, un uomo di ampie vedute e di cultura vastissima, un ricercatore, uno studioso che aveva contatti con personalità eminenti dei vari campi della cultura, dell'arte, della filosofia, della religione. Basti pensare ai suoi incontri con Einstein, col poeta Tagore, lo scrittore James Joyce, il maestro zen Suzuki, il Lama Govinda, e alla lunga collaborazione con Papini e Prezzolini. Già da giovanissimo, parlava correntemente l'inglese e il francese, poi apprese anche il tedesco. Si interessò alla filosofia orientale, alla mistica cristiana, alla teosofia, nella quale militò a lungo; percorse un iter iniziatico (firmava i suoi scritti esoterici col nome "Considerator"). Scambiò teorie e punti di vista con i maggiori esponenti della psicologia del suo tempo: Freud, Jung, Buber, Keyserling, Maslow, Claparde, Flournoy. Collaborò con Jung e fu considerato dallo stesso Freud un promettente divulgatore della psicoanalisi in Italia. Tuttavia, dopo un primo interesse, il giovane Assagioli ben presto prese le distanze dal movimento psicoanalitico e, con il tempo, elaborò un suo metodo psicoterapico, incentrato sull'esigenza di creare un'unificazione, un ordine interno, una sintesi che elevi al di sopra dei conflitti che hanno origine dalle differenti tendenze in noi. LA PSICOSINTESI "Una delle maggiori cecità, delle illusioni più nocive e pericolose che ci impediscono di essere quali potremmo essere, di raggiungere l'alta meta a cui siamo destinati, è di pretendere di essere, per così dire "tutti d'un pezzo", di possedere cioè una personalità ben definita". Con queste parole Assagioli introduce il suo discorso - nel suo libro più divulgativo, "Psicosintesi, armonia della Vita" aggiungendo poco più in là che "L'unità (della personalità) è possibile. Ma rendiamoci ben conto che essa non è un punto di partenza, non è un dono gratuito: è una conquista, è l'alto premio di una lunga opera: opera faticosa ma magnifica, varia, affascinante, feconda per noi e per gli altri, ancor prima di essere ultimata." (2) Sappiamo che le fonti storico-culturali e i rimandi teoretici della psicosintesi sono molteplici: la medicina psicosomatica (interazione mente-corpo), la psicologia del profondo (quella junghiana in particolare), la psicologia esistenziale e l'antropoanalisi, la psicologia umanistica (della quale Assagioli è stato un precursore), la psicologia della religione (soprattutto lo studio degli stati mistici e delle esperienze dirette), la psicologia e la filosofia orientali (in particolare l'Abhidamma), la psicologia transpersonale (anche qui la psicosintesi si pone come avanguardia), l'indagine del supercosciente, 2
la parapsicologia, la filosofia esoterica e la teosofia, il "Nuovo Pensiero" americano, la Scienza e l'Arte superiori. La lista potrebbe continuare, tuttavia tali fonti alla base del pensiero assagioliano si possono a mio avviso compendiare nel riferimento alla filosofia e psicologia perenni, all'indagine clinica, personale e di altri ricercatori, all'autosperimentazione. L'UOMO Chi ha conosciuto Roberto Assagioli lo descrive come una figura eccezionale, una persona spiritualmente molto evoluta, un Maestro, dotato di semplicità e di volontà, di saggezza e di infinito rispetto dell'essere, a tutti i livelli, di senso dell'umorismo e di disponibilità a parlare di tutto senza far pesare la sua cultura, di eccezionale ec cezionale equilibrio e di quella profonda bontà che lo portava a non giudicare mai. Gioia e serenità sono le qualità che più di ogni altra vengono attribuite ad Assagioli dalle persone che lo hanno frequentato a lungo. La sua lunga vita (morì a 86 anni, nel 1974) non fu facile e priva di dolore, anche se il suo modo di affrontare la sofferenza è testimonianza concreta del suo insegnamento: il raggiungimento di quella disidentificazione che porta ad elevarsi al di sopra delle emozioni. Due furono i momenti particolarmente duri nella sua vita: la persecuzione e l'imprigionamento come ebreo e pacifista e la morte del figlio Ilario all'età di 28 anni. Dal primo evento, un mese di carcere, scaturi il breve scritto "Libertà in prigione", di cui riporto il seguente brano: "Mi resi conto che ero libero di assumere un atteggiamento o un altro nei confronti della situazione, di darle un valore o un altro, di utilizzarla o meno in un senso o nell'altro. Potevo ribellarmi, oppure sottomettermi passivamente, vegetando; oppure potevo indulgere nel piacere dell'autocommiserazione e assumere il ruolo di martire oppure, potevo prendere la situazione in maniera sportiva e con senso dell'humor, considerandola come una nuova e interessante esperienza. Potevo farne un periodo di cura, di riposo, o di pensiero intenso su questioni personali, riflettendo sulla mia vita passata o su problemi scientifici e filosofici; oppure potevo approfittare della situazione per sottopormi a un training delle facoltà psicologiche e fare esperimenti psicologici su me stesso; o, infine, come un ritiro spirituale. Compresi che dipendeva solo da me capire che ero libero di scegliere una o più di queste attività o atteggiamenti; che questa scelta avrebbe avuto effetti precisi e inevitabili, che potevo prevedere e dei quali ero pienamente responsabile. Nella mia mente non c'era dubbio alcuno circa questa libertà essenziale...." (3) In queste parole sono racchiusi alcuni dei più importanti punti focali della prassi psicosintetica: la disidentificazione ed auto-identificazione, la volontà e l'accettazione. Esiste un grande principio della vita psichica, secondo il quale noi siamo dominati da qualunque cosa con cui il nostro io si identifica, mentre possiamo 3
dominare, dirigere e utilizzare tutto ciò da cui ci disidentifichiamo. In questo principio sta il segreto della nostra schiavitù e della nostra libertà. IL SÈ TRANSPERSONALE Se la struttura e la dinamica della personalità, in psicosintesi; si presentano con caratteri innovativi, ciò che è veramente rivoluzionario è il modello di sviluppo dell'uomo, che prevede un percorso dall'autoconoscenza alla trasformazione di sè, attraverso gli stadi dell'accettazione e dell'autodominio. Si tratta di un percorso dalla molteplicità all'unità, durante il quale si avvicendano, alla guida della personalità, dapprima strutture parziali denominate subpersonalità, poi l'io personale (che mette in azione la volontà personale: forte, saggia e buona), infine il Sè (e la volontà transpersonale). Siamo cosi giunti a parlare del Sè transpersonale (termine più "scientifico" per designare lo Spirito). La psicosintesi è stata la prima psicologia occidentale ad affermare ed includere nel proprio corpo dottrinario la realtà dello Spirito. Il Sè, la sua affermazione, il riferimento ad esso, è veramente il cardine di tutto il sistema psicosintetico e ne designa il processo evolutivo. La psicosintesi distingue in maniera chiara tra realizzazione di sè (meta comune a tutte le psicologie umanistiche), e realizzazione del Sè. Importante è il contributo di Assagioli, in campo psicopatologico e psichiatrico, sui disturbi psichici causati dalla "realizzazione del Sè". Assagioli ha messo a punto più di quaranta tecniche ed esercizi volti a favorire la psicosintesi personale e la psicosintesi transpersonale. Per il primo traguardo voglio qui ricordare (a parte le iniziali tecniche di tipo psicoanalitico): l'autobiografia e il diario, il rispondere a determinati questionari, l'inventario della propria personalità, l'accettazione, la biblioterapia (intesa come sana alimentazione psicologica), la catarsi, l'analisi critica, la disidentificazione, la musicoterapia, la cromoterapia; l'attivazione e l'uso della volontà, la tecnica della semantica (il potere nascosto e antico delle parole), il modello ideale, la trasformazione delle energie (soprattutto di quelle aggressive e sessuali). Per la seconda meta, la psicosintesi transpersonale, Assaggioli ha proposto: le tecniche meditative (in particolare la meditazione riflessiva, quella recettiva e quella creativa), lo sviluppo dell'intuizione, l'esercizio basato sulla Divina Commedia di Dante, l'esercizio sulla leggenda del Graal, l'esercizio della montagna, quello dello sbocciare di una rosa ed altri ancora. Di quest'ultimo, a conclusione di queste mie note, mi piace approfondire il significato. Il fiore è stato usato come simbolo dell'Anima e del risveglio spirituale, sia nelle tradizioni orientali che in quelle dell'Occidente. In India si utilizza soprattutto il simbolo del Loto, che corrisponde in qualche modo alla nostra Ninfea: ha radici nel limo, il suo stelo è nell'acqua, mentre il fiore si apre nell'aria sotto i raggi del sole. In Persia e in Europa è stata usata per lo più la Rosa. 4
Di solito viene proposta l'immagine del fiore già aperto, come simbolo dello Spirito, e la sua visualizzazione ha un forte potere evocatore. Ma ancora più efficace si è dimostrato l'uso dinamico del simbolo, cioè la visualizzazione dello sviluppo dal bocciolo chiuso fino al fiore completamente aperto. Il simbolo dello "sviluppo" corrisponde a una realtà profonda, ad una Legge fondamentale della vita che si manifesta tanto nei processi della natura, quanto in quelli dell'animo umano. Il nostro Essere spirituale, il Sè, che è la parte esenziale e più reale di noi, è, di solito, celato, chiuso, "avviluppato": anzitutto dal corpo con le sue sensazioni; poi dalle molteplici emozioni e impulsi (paure, dubbi, desideri, attrazioni e repulsioni, etc.) e dalla attività mentale inquieta e tumultuosa. È necessario togliere o "allargare" questi viluppi, affinchè si riveli il Centro Spirituale. Daniele De Paolis (1) Paola Giovetti - "Roberto Assagioli: la vita e l'opera del fondatore della psicosintesi" - Ed: Mediterranee. (2) Roberto Assagioli - "Psicosintesi e armonia della vita" Ed. Astrolabio e Mediterranee. (3) Piero Ferrucci - "Crescere" - Ed. Astrolabio LA SAGGEZZA È ETERNO SORRISO (Roberto Assagioli)
5
La psicosintesi Incontrai per la prima volta Roberto Assagioli, il fondatore della psicosintesi, nel 1969. Ero tornato da un soggiorno prolungato in California, che in quegli anni era una fucina di nuove idee, fra cui quelle che più mi interessavano: la realizzazione delle proprie potenzialità, la psicologia transpersonale, gli stati alterati di coscienza. Ero stato per un po' di tempo all'Istituto di Esalen, che era l'epicentro di tutte le ricerche e attività su questi temi. Lì avevo sentito parlare dello psichiatra italiano Roberto Assagioli come di una figura molto importante in questo campo: “Ma come, sei italiano e non lo conosci neppure? Sta a Firenze”. Tornato in Italia, gli scrissi e poi andai a trovarlo. La notte prima, pur non avendolo mai incontrato, né visto in fotografia, lo sognai: un vecchietto esile e sorridente, con la barba bianca e l'aria di un rabbino saggio. Era sul sedile posteriore di un'automobile molto bella e lussuosa. Mi disse: “Vieni, ti porto a fare un giro”. Il giorno dopo incontrai Assagioli, ed era proprio come il personaggio nel sogno. E così decisi di andare a far un giro con lui. Il giro a cui mi portò fu una trasformazione interiore profonda e uno straordinario ampliamento delle mie prospettive. Queste erano cose normali per chiunque lavorasse con lui. Si facevano strani sogni, molto belli e intensi, c'erano capovolgimenti interiori improvvisi, accadevano coincidenze sorprendenti, si provavano sensazioni ed emozioni fino ad allora sconosciute. Si vedeva che cos'è davvero il cambiamento. Eppure Assagioli non si atteggiava a guru o stregone. Anzi apparteneva alla migliore tradizione scientifica e culturale del primo secolo XX. Aveva scritto su La Voce con Prezzolini, era stato amico di Jung, e Freud lo aveva considerato come il rappresentante della psicanalisi in Italia: non a caso, visto che era stato il primo a tradurla e pubblicarla in italiano. Era stato vicino a personaggi come Martin Buber e Rabindranath Tagore. E, cosa più importante di tutte, aveva fondato la psicosintesi, una scuola di psicologia che ha molti spunti stimolanti per chiunque si interessi alla propria trasformazione personale. Proprio prima che Assagioli morisse, mi capitò una strana coincidenza. Ero nuovamente in California, a Los Angeles. Incontrai per caso a un concerto un uomo che mi disse di conoscere Assagioli. Lo aveva conosciuto qualche anno prima. Era andato a casa sua, e Assagioli lo aveva fatto aspettare per qualche minuto in una piccola stanza d'aspetto. Poi la cameriera di Assagioli lo aveva fatto accomodare in un'altra camera, e, dandogli carta e penna, gli aveva 6
detto: “Ora il dottor Assagioli la prega di elencare tutto quello che ha visto nella prima camera – ogni oggetto, soprammobile, quadro, e così via”. Era l'esercizio dell'osservazione, molto utile per chi vive troppo nelle sue emozioni e si dimentica l'aggancio con la realtà. Proprio mentre questo signore mi raccontava questo episodio, Assagioli (io non lo sapevo) stava morendo nella sua casa di campagna a Capolona. Questo esercizio dell'osservazione può sembrare una curiosità, un esercizio semplice. Ma il concetto sottostante è fondamentale. La psicosintesi mira alla padronanza di tutte le nostre funzioni psichiche. Come possiamo sentirci bene se non abbiamo nessun controllo su noi stessi, se non possiamo usare al meglio gli strumenti di cui siamo dotati? In questo lavoro è centrale il ruolo della volontà, che Assagioli riscatta dal limbo in cui l'aveva relegata la psicanalisi, dandole un ruolo centrale nella sua psicosintesi. Però si tratta di una volontà rinnovata: non il pugno di ferro, il volli fortissimamente volli, l'autoritarismo, ma la volontà come padronanza di sé e capacità di interagire attivamente col mondo anziché essere vittima delle circostanze – un tratto comune, quest'ultimo, a tutti i nevrotici di questo mondo. Un altro tema, quello forse più suggestivo, della psicosintesi, è il superconscio: l'origine delle nostre intuizioni migliori, dei momenti più belli della nostra vita, dei sentimenti superiori come la gioia, la pace, l'amore disinteressato, e dei nostri spunti creativi. Per favorire l'accesso al superconscio la psicosintesi offre varie tecniche pratiche, basate sulla visualizzazione, il silenzio interno, la meditazione. Assagioli differenzia l'inconscio superiore o superconscio dall'inconscio medio (il materiale di cui non siamo sempre consci, ma che è accessibile: per esempio il nostro numero di telefono o il ricordo di che cos'è successo l'estate scorsa), e dall'inconscio inferiore, sede delle pulsioni e degli istinti, la parte di noi che rappresenta i primordi della nostra evoluzione. Questa divisione fra inferiore e superiore è talvolta vista (ingiustamente) come un tentativo di contrabbandare nella psicologia un sottile moralismo. Niente di tutto ciò: “inferiore” vuol dire solo “precedente”. Io però avevo delle difficoltà con questa apparente dicotomia. Assagioli mi diede questa immagine: ”Noi siamo come una ninfea, la sua bellezza e il suo profumo sono alla luce del sole, e sotto la superficie le sue radici sono immerse nel fango”. A me piaceva la polemica, quindi colsi subito l'occasione:”Ecco il moralismo! Gli istinti, la sessualità, il corpo sono il ‘fango', lo spirito è bello perché è separato dal corpo.” Uno a zero per me, pensavo. Ma mi sbagliavo. La risposta di Assagioli fu illuminante: “Per nulla. Il moralista sei tu. Tu pensi che il fango sia brutto e sporco. Per me è una sostanza viva e fertile, collegata intimamente con il fiore. Senza il fango la ninfea non potrebbe mai vivere e svilupparsi.” 7
E ora ritorniamo nella sala d'aspetto di Assagioli. C'era un divano con sopra una coperta di seta color granata, con una scritta sanscrita ricamata in oro. Un biglietto offriva la traduzione: “Come gli uomini vengono a me, così li accolgo”. E' un verso della Bhagavad Gita, il testo sacro indiano. E' Krishna che parla, il simbolo del Sé spirituale: e ci dice che le vie per raggiungerlo sono varie. C'è chi si può realizzare attraverso la danza e chi invece attraverso la meditazione, chi con il lavoro e l'immersione nella società e chi con la contemplazione della bellezza, chi con la ricerca scientifica e filosofica, e chi invece con la preghiera. Anche questo è un concetto caro ad Assagioli: le vie al mondo spirituale (o transpersonale, come preferiva chiamarlo lui) sono molte. Non ci sono dogmi, non ci sono monopoli, non ci sono percorsi obbligati. Il lavoro su se stessi non è una forma di divertimento solitario. Assagioli ha sempre dato un'enorme importanza alle relazioni fra persone. Il nostro equilibrio e il nostro benessere dipendono da come sono le nostre relazioni con gli altri: ci portiamo dentro i conflitti irrisolti, i rancori, i brutti ricordi delle nostre relazioni. Per contro, se i nostri rapporti con gli altri sono sereni e armoniosi, ci sentiremo molto meglio anche noi. L'amore, la gentilezza, la serenità, l'apertura, e altre qualità interpersonali si possono coltivare. Nei rapporti con gli altri possiamo realizzare noi stessi. Dopo circa un anno di lavoro con Assagioli, mi parve di capire che nella psicoterapia le tecniche non sono poi così importanti, ciò che conta davvero è la qualità del rapporto fra terapeuta e cliente o paziente, l'alchimia che avviene fra queste due persone. Lo dissi ad Assagioli, in maniera un po' brusca: ”Le tecniche non servono a niente. Quello che conta è il rapporto.” C'era un po' di malizia e di presunzione in questa affermazione: dopotutto, la psicosintesi è piena di tecniche. Pensavo di prendere Assagioli alla sprovvista. Ma non ci riuscii. La sua risposta arrivò immediata: “Finalmente ci sei arrivato. Mi domandavo quanto ci avresti messo a capire!” La psicosintesi è presente in Italia e nel mondo con vari centri e istituti. E' impossibile qui menzionarli tutti. Ecco alcuni indirizzi per l'Italia: Istituto di Psicosintesi , Via San Domenico 16, 50133 FIRENZE (con vari centri in tutt'Italia). www.psicosintesi.it Sebbene la psicosintesi non sa una psicoterapia, si può applicare alla psicoterapia e al counseling, e infatti in vari paesi, fra cui l'Italia, ci sono scuole riconosciute dallo Stato che insegnano la psicoterapia e il counseling secondo la psicosintesi: 8
Società di Psicosintesi Terapeutica , Via San Domenico 14, 50133 FIRENZE. www.scuolapsicosintesi.it Per chi ne voglia sapere di più sulla psicosintesi, ecco una piccola bibliografia: AA.VV., Disturbi della personalità , Edizioni SIPT. R. Assagioli, La psicosintesi terapeutica - Manuale di tecniche , Astrolabio . R. Assagioli, L'atto di volontà , Astrolabio . R. Assagioli, Comprendere la psicosintesi ( a cura di Marialuisa Macchia Girelli ), Astrolabio. A. Alberti, L'uomo che soffre, l'uomo che cura , Pagnini. A. Bocconi, P. Lacerna, Il matto e il mondo , Nomina. P.M. Bonacina, L'uomo stellare , Pagnini. B. Caldironi, L'uomo a tre dimensioni , Girasole. D. De Paolis, L'io e le sue maschere , Istituto di Psicosintesi. P. Ferrucci, Crescere , Astrolabio. P. Ferrucci, Esperienze delle vette , Astrolabio. Anna Maria Finotti, Il mito del Natale , Pagnini Martinelli.. J. Firman, A. Gila, La ferita primaria , Pagnini Martinelli. E. Marabini, Per una psicologia dell'uomo totale , Editrice Phoenix. M. Rosselli, I nuovi paradigmi della psicologia , Cittadella editrice.
Riviste: Psicosintesi A cura dell'Istituto di Psicosintesi, Via San Domenico 16, 50133 Firenze. Rivista di Psicosintesi Terapeutica A cura della SIPT, Via San Domenico 14, 50133 Firenze. 9
La Meditazione come Via Vipassana e Zazen Leggi psicosomatiche di Roberto Assagioli
Abbiamo letto le prime cinque leggi psicosomatiche di Roberto Assagioli, il fondatore della psicosintesi. Le altre cinque le leggeremo la prossima volta: "Prima legge - Le immagini o figure mentali e le idee tendono a produrre le condizioni fisiche e gli atti esterni ad esse corrispondenti. Seconda legge - Gli atteggiamenti e i movimenti e le azioni tendono ad evocare le immagini e le idee corrispondenti, queste, a loro volta (secondo la legge seguente) evocano e rendono più intensi le emozioni e i sentimenti. Terza legge - Le idee e le immagini tendono a suscitare le emozioni ed i sentimenti ad esse corrispondenti. Quarta legge - Le emozioni e le impressioni tendono a suscitare ed a intensificare le idee e le immagini ad esse corrispondenti o collegate. Quinta legge - I bisogni, gli istinti, gli impulsi e i desideri tendono a produrre le immagini, le idee e le emozioni corrispondenti. Immagini ed idee, a loro volta (secondo la prima legge) suggeriscono le azioni corrispondenti". Hanno un certo rapporto con la poesia di Sivananda che leggemmo la scorsa settimana. Viene sottolineato anche qui il rapporto tra pensieri, emozioni, immaginazioni, desideri, morale, corpo: tutto è intercomunicante ed agire ad un certo livello significa produrre reazioni anche negli altri. Per questo una retta pratica meditativa deve coinvolgere l'uomo nella sua integrale totalità: intendere la meditazione come cura di sé significa innanzitutto comprendere che ciò che entra in noi (immagini, discorsi, suoni...) e ciò che noi stessi produciamo (pensieri, immagini mentali, parole, affermazioni, ...) sono alla base della perpetua e continua costruzione della nostra persona. Non ci è permesso concepire la meditazione semplicemente nel suo senso tecnico e ristretto: pensarla invece come una benefico cambiamento di paradigma per la nostra vita non può che essere la proficua base per miglioramenti reali in noi stessi. Abbiamo poi iniziato con il solito esercizio di anapanasati. Un intero giro di camminata meditata suddividendola nelle cinque parti. Poi l'esercizio del fare vuoto e silenzio interiore.
10
Assagioli, Roberto Da Esopedia, l'enciclopedia del Sapere Esoterico Nessuno è profeta in patria, si dice. Un luogo comune non smentito dal caso del grande medico e psichiatra italiano Roberto Assagioli, fondatore di una disciplina, la psicosintesi, più conosciuta all'estero che in Italia (dove comunque ci sono molti psicologi all'avanguardia che la praticano. Oltre che scienziato di livello internazionale - studiò con Sigmund Freud e fu amico fraterno di Carl Gustav Jung - Assagioli fu anche un maestro di vita molto aperto nei confronti di tutte le discipline spirituali. In effetti, la sua visione integrale della psiche umana è particolarmente ricca e appassionante, e può aiutare l'uomo a sviluppare le proprie potenzialità inespresse in modo positivo, creativo. Proprio per questo, insieme ad altri grandi psicologi "illuminati" suoi contemporanei come Milton Erikson, ispiratore della programmazione neurolinguistica, e Abraham Maslow, il fondatore della psicologia umanistica, si può dire che Assagioli abbia contribuito a gettare le basi su cui in seguito si è sviluppata buona parte della filosofia New Age. Sommario 1 UN "ENFANT PRODIGE" 2 GLI INTERESSI "ALTERNATIVI" 3 IL DISTACCO DA FREUD 4 LA "PSICOLOGIA DELLA SALUTE" 5 CURE PER I "NORMALI" 6 L'UOVO E LA STELLA 7 Galleria 7.1 Roberto Assagioli 7.2 Diagrammi 8 Bibliografia 8.1 Opere di Roberto Assagioli 8.2 Opere su Roberto Assagioli 8.3 Teoria e pratica della psicosintesi 9 Risorse web 10 Articoli correlati UN "ENFANT PRODIGE" Nato Roberto Marco Greco (cognome originario di Assagioli) a Venezia nel febbraio del 1888 da genitori ebrei, rimasto orfano di padre a soli due anni e adottato dal dottor Alessandro Emanuele Assagioli, si dimostrò subito dotato di capacità di apprendimento straordinarie e imparò contemporaneamente, oltre all'italiano, l'inglese e il francese (e, in seguito, anche il tedesco). Nel 1904, terminate le scuole superiori e trasferitosi a Firenze con la famiglia, Roberto Assagioli s'iscrisse alla sezione di Medicina e Chirurgia del 11
locale Istituto di Studi Superiori, all'epoca una delle università più qualificate del Regno d'Italia. GLI INTERESSI "ALTERNATIVI" Mentre studiava medicina - dimostrando maggiore interesse per gli aspetti psicologici e filosofici della materia che per quelli esclusivamente organici collaborò anche alla rivista "Leonardo", fondata dal celebre scrittore e intellettuale italiano Giovanni Papini, e insieme a quest'ultimo coltivò un forte interesse per l'occultismo e lo spiritismo. Viaggiava molto all'estero, frequentando i migliori psichiatri e psicologi del mondo e partecipando a numerosi congressi internazionali. Contemporaneamente, si dedicava all'approfondimento dei suoi interessi "alternativi", ossia lo studio del pensiero orientale in genere e della grande tradizione spirituale indiana in particolare (soprattutto attraverso un testo sacro fondamentale come la Bhagavad-Gita), nonché delle discipline esoteriche e delle varie forme di spiritualità e misticismo. La sua intenzione, sin dall'inizio, era quella di fondere elementi della tradizione orientale con i principi più fecondi della cultura occidentale. Si interessò anche di fenomeni medianici, ma prese subito le distanze da essi, poiché considerava la medianità qualcosa di passivo, di incontrollato, mentre il suo interesse verteva sullo sviluppo di poteri spirituali che l'individuo fosse in grado di controllare e di utilizzare a proprio piacimento. IL DISTACCO DA FREUD Dal 1907, cominciò a frequentare la Burghölzli, una celebre clinica psichiatrica di Zurigo - dove conobbe Jung, del quale rimase amico per tutta la vita (i due studiosi, tra l'altro, erano uniti da un comune interesse per le culture orientali, i fenomeni paranormali, l'alchimia e l'astrologia) - e cominciò a occuparsi della psicanalisi freudiana, che suscitava grande interesse ma anche tante polemiche. Tuttavia, pur essendo stato uno dei primi a diffondere in Italia la sua dottrina, Assagioli si discostò ben presto da Freud, perché riteneva che desse troppa importanza al lato più basso ed istintivo della sessualità umana, e soprattutto alle sue aberrazioni. A queste ultime egli contrapponeva le "manifestazioni superiori dell'amore", e invece della celebre "rimozione" freudiana (la tendenza a mantenere fuori dalla coscienza pensieri, immagini o ricordi condannati dal Super-Io, ossia la parte della nostra psiche in cui si attua la censura esercitata dalla coscienza morale), preferiva sottolineare il processo di "sublimazione", che permette di trasformare le "cieche forze istintive in elevate energie emozionali e spirituali". Proprio attraverso la sublimazione, Assagioli propugnava il risveglio interiore dell'uomo. E infatti nel 1910 a Firenze, durante il primo Convegno Italiano sulla Questione Sessuale, suscitò lo stupore dei presenti parlando di 12
superamento dei vincoli materiali "per esplorare le vette più luminose della propria anima e studiare i più alti misteri della vita umana". LA "PSICOLOGIA DELLA SALUTE" Insomma, il giovane e brillante scienziato sentiva ormai la necessità di crearsi un cammino di ricerca personale. Nel 1912 fondò a Firenze la rivista "Psiche", attraverso le cui pagine si attuò il passaggio dalla psicanalisi alla psicosintesi. A differenza di Freud e dei suoi seguaci più ortodossi, Assaggioli riteneva che nella psiche umana non albergassero soltanto conflitti e complessi, ma anche potenzialità sane e creative. Su questo si basava la sua "psicologia della salute", che anticipò molti temi caratteristici della psicologia transpersonale. Infatti, essa si occupava anche di stati di coscienza che vanno al di là di una percezione limitata dell'io, come, per esempio, le esperienze di tipo spirituale, religioso, intuitivo, estatico, così importanti per l'evoluzione umana. Di qui, dunque, l'importanza dello studio approfondito delle religioni e delle filosofie orientali, nonché l'apertura alla dimensione spirituale. Tutti questi elementi confluiscono nella psicosintesi; il termine "sintesi", naturalmente, viene inteso, in senso alchemico, come trasformazione, armonizzazione, sublimazione a livello individuale e collettivo, ma anche, a livello culturale, come fusione di Oriente e Occidente. L'Istituto di Psicosintesi fu fondato a Roma nel 1926, ma dovette chiudere i battenti solo sei anni dopo, nel 1933, poiché Assaggioli, essendo ebreo ed avendo molti contatti con la comunità scientifica internazionale, non era ben visto dal regime fascista. Riaprì dopo la fine della seconda guerra mondiale a Firenze (dove ha sede ancora oggi, esattamente in quella che era l'abitazione del grande scienziato) e fu diretto dallo stesso Assagioli fino al 1974, anno della sua morte. CURE PER I "NORMALI" Come abbiamo visto, la psicosintesi s'interessa non soltanto delle persone "malate", ma anche e soprattutto di quelle considerate "normali", poiché Assagioli sosteneva che in ognuno di noi coesistono una parte sana ed una malata. Pertanto, la terapia psicosintetica deve aiutare l'individuo a sviluppare la prima, guarendo così la seconda, in base al presupposto che molte persone soffrono e si ammalano soprattutto perché non riescono a realizzare le proprie aspirazioni. Assagioli stesso definiva la sua disciplina "un metodo di auto-formazione e realizzazione psico-spirituale per tutti coloro che non vogliono accettare di restare schiavi dei loro fantasmi interiori e degli influssi esterni, di subire passivamente il gioco delle forze psicologiche che si svolge in loro, ma vogliono diventare padroni del proprio regno interiore... Un metodo di cura per le malattie e i disturbi psicologici e psicosomatici particolarmente efficace quando 13
la causa profonda di quei mali sta in una lotta particolarmente aspra tra le forze psichiche coscienti e inconsce, oppure in una di quelle crisi complesse e tormentose che spesso precedono il risveglio o un altro passo importante nello sviluppo spirituale". Insomma, la psicoterapia messa a punto da Assagioli mira a sollecitare la parte attiva, creativa della personalità, per rimuovere quei blocchi che si creano quando un individuo non riesce ad esprimersi, a realizzare le proprie potenzialità creative. Tra le tecniche utilizzate a questo scopo figurano l'ascolto della musica, il disegno, il diario psicologico personale (consistente nel riportare su carta, ogni giorno, i propri pensieri e le proprie emozioni), nonché degli ottimi esercizi di rilassamento (o meditazione) e di visualizzazione. Questi ultimi, in particolare, hanno precorso analoghi esercizi molto usati dai "terapisti New Age" e sono considerati ancora oggi molto efficaci. L'UOVO E LA STELLA
La capacità di Assagioli di creare delle immagini particolarmente vivide ed efficaci si riflette anche nel modo che egli usò per descrivere la psiche umana: un perfetto uovo cosmico, il cui nucleo è costituito dall'io o sé cosciente. Quest'uovo è diviso in tre settori: rispettivamente, dal basso verso l'alto, l'inconscio inferiore (la "cantina", sede delle attività psichiche che governano la vita organica, le funzioni fisiologiche, gli istinti primitivi, ecc.), l'inconscio medio (in cui si verifica l'elaborazione delle esperienze compiute, la progettazione delle attività future e l'archiviazione dei ricordi) e l'inconscio transpersonale (l'"attico", da dove provengono le intuizioni, le ispirazioni artistiche e creative in genere, gli slanci altruistici, gli stati di illuminazione o estasi, i poteri paranormali). 14
Su tutto questo risplende una "stella": il Sé della psicologia moderna, ovvero l'anima, la nostra identità più profonda e autentica. Nella psicosintesi, dunque, il terapeuta cerca di guidare il "paziente" proprio verso questi piani superiori dell'essere, stimolando una trasformazione interiore, un'impostazione della propria vita più sull'essere che sull'avere. L'obiettivo da raggiungere è naturalmente, come in tutte le autentiche discipline iniziatiche, quello universale della "conoscenza di sé", che permette di superare i conflitti tra individui e popoli e di evolversi armonicamente nella Nuova Era che attende l'umanità.
L’uovo di Assagioli e la Psicosintesi L’ovoide di Assagioli: la nostra psiche 1. Inconscio inferiore, il passato, dove sono i ricordi rimossi 2. Inconscio medio o subconscio, facilmente accessibile 3. Inconscio superiore superconscio: intuizioni, premonizioni
o
4. Campo della coscienza attiva e pensante 5. Io o Sé personale: non sempre è unificato e centrato 6. Sé transpersonale, a cui tutti dovrebbero tendere 7. Inconscio collettivo, comune al genere umano La coscienza attiva è quella parte della nostra psiche che in questo momento sta pensando, parlando, leggendo, ricordando, quella parte che alcuni ritengono essere la quasi totalità della psiche. In realtà la coscienza attiva è una piccolissima frazione della psiche.
15
L’inconscio inferiore è la parte più antica e primitiva, il luogo della
coscienza dove vengono memorizzati tutti i ricordi che per qualche motivo sono stati rimossi. L’inconscio medio o subconscio è il luogo della coscienza facilmente
accessibile tramite un’operazione volontaria di richiamo alla coscienza: possiamo più o meno facilmente ricordarci il colore del divano del salotto, la capitale del Giappone o il telefono di un nostro amico anche se in questo momento non sono nel nostro campo di coscienza. L’inconscio superiore o superconscio è il luogo della coscienza da cui
provengono le intuizioni, le idee, le ispirazioni, gli impulsi morali ed etici, gli stati di illuminazione e contemplazione, l’estasi, le premonizioni. L’inconscio collettivo è il mare in cui è immersa la nostra psiche, il
presupposto su cui si basa, come il mare per le onde; esso ci mette in comunicazione con tutti gli inconsci della nostra razza. L’Io o Sé personale è difficile da definire; apparentemente la definizione è
immediata: Io è colui che sente, che prova, che pensa, che vede, che sperimenta i vari stati della psiche. Nei primi anni di vita, quando dormiamo o anche in molti momenti di veglia la coscienza del sé non esiste o è molto confusa. Spesso il sé, anche quando presente, non è unito, ma composto da tante voci con esigenze differenti. Raramente il sé è centrato come appare in figura. Il Sé transpersonale è il punto d’arrivo a cui tutti dovremo tendere nel nostro percorso di evoluzione personale.
16
Le subpersonalità e la Stella di Assagioli. Le Subpersonalità di Assagioli e la Psicosintesi Molti di noi sono convinti di essere un’entità unita ed immutabile, mentre dentro di noi si esprimono contemporaneamente diverse personalità contrastanti e mutevoli. A seconda del momento o del morale possiamo vedere un’esperienza come una sfida stimolante, come un ostacolo insuperabile, come un’avventura, come una routine, un’angoscia, una noia. Ogni personalità è presente ed attiva insieme a tutte le altre, in competizione con le altre. Ognuna ha sue esigenze, sue attitudini, sue avversioni, motivazioni, abitudini, manie, stati d’animo, tensioni ed emozioni. Dentro di noi coesistono l’intellettuale e lo sportivo, il regolare ed il ribelle, il volonteroso e il godereccio, l’amante ed il cercatore. Quasi mai siamo unificati, ma quasi sempre ne abbiamo l’impressione perché abbiamo unsolo corpo che si comporta in maniera unitaria; in realtà le nostre personalità si azzuffano per potersi esprimere contro le altre: impulsi, desideri, paure, fedi, principi, ideali, aspirazioni sono in continuo tumulto. La stella di Roberto Assagioli
Assagioli identifica 6 funzioni psicologiche, l’Io coordina tramite la volontà: come un auriga che governa una biga con 6 cavalli tramite le redini. a livello fisico considera le sensazioni e gli impulsi o istinti a livello emotivo considera i sentimenti e le emozioni a livello mentale considera il pensiero, l’immaginazione e l’intuizione • • •
La volontà permette una gestione armonica ed ordinata della psiche e consente alle diverse voci di esprimesi al momento opportuno per aumentare il patrimonio di ricchezza, completezza e spessore individuale. Se la volontà è debole una o più voci saranno dominanti ed altre saranno schiacciate, provocando uno squilibrio disarmonico dell’espressione della personalità, con conseguenti disturbi psichici e fisici. A livello mentale l’energia viene messa in moto dl pensiero attualizzato in maniera differente a seconda della tipologia caratteriale di ognuno. Il processo individuale nel quale la mente separa, analizza ed ordina è detto Logos. L’essere umano può essere definito come un modello di trasformazione energetica, ispirata a modelli etici o a valori quali la ricerca di Dio, del bello, 17
del giusto, forze propulsive tese verso un fine; l’energia del Logos è sincronica, unificante. L’energia dell’Eros è soggetta alla legge di attrazione e di causa – effetto. E’ una forza bipolare, una tensione verso gli istinti di conservazione, aggregazione e riproduzione; questi impulsi si differenziano in impulsi e desideri, si affinano nei sentimenti e si sublimano nelle aspirazioni più raffinate. Dall’integrazione della forza vitale dell’Eros e dal principio direttivo del Logos nasce la vita.
La Stella Assagioli
di
1.Sensazioni: osservazione esteriore ed interiore 2.Emozioni, sentimenti 3.Impulsi, desideri, istinti 4.Immaginazion e 5.Pensiero 6.Intuizione 7.Volontà 8.Io o Sé personale
Roberto Assagioli 18
(1888-1974) Roberto Assagioli è nato a Venezia nel 1888. Negli anni 1906-1909 ha pubblicato articoli nella Rivista di psicologia Applicata. In un articolo del 1909, dal titolo La psicologia delle idee forza e la psicagogia, Assagioli pose le premesse teoriche e pratiche di quella che allora chiamò “psicagogia” ed alla quale dette successivamente, nel 1926 il nome di “psicosintesi.” Nel 1910 si è laureato in Medicina presso l’Università degli Studi di Firenze, presentando una tesi sulla psicoanalisi, che aveva preparato nell’Ospedale Psichiatrico d Burgholzli di Zurigo, diretto da Bleuler. Si è poi specializzato in Psichiatria. Si è dedicato a studi di psicologia e filosofia, ed ha fondato la rivista Psiche, che ha diretto dal 1911 al 1915. Nel 1911 tenne una relazione al Congresso Internazionale di Filosofia di Bologna sul tema " Il Subcosciente" . Dopo aver usato diversi metodi di psicoterapia (suggestione, persuasione, psicoanalisi, varie tecniche attive), sviluppò un nuovo metodo di cura, che si propone di integrare il lavoro analitico con un lavoro di sintesi, al fine di una formazione e ricostruzione dell’intera personalità del paziente: dette a questo nuovo metodo il nome di Psicosintesi . Ma anche se la psicosintesi - similmente alla psicoanalisi - ha preso inizio come metodo di terapia, in seguito ha esteso le sue applicazioni a tutti i campi dello scibile e delle attività umane, ed in particolare l’educazione familiare e scolastica, i rapporti interpersonali e sociali, l’autoformazione e lo sviluppo delle potenzialità umane. Nel 1926 Assagioli pubblicò l’opuscolo Psichosynthesis, A New Method of Healing, nel quale espose il suo metodo inclusivo e integrale di psicoterapia. Fondò nel 1926 a Roma l’ Istituto di Psicosintesi , che fu attivo fino al 1938. Nel 1931 Assagioli pubblicò l’’esercizio fondamentale della psicosintesi: Disidentificazione e Auto-identificazione. Nel 1956 e 1957 ebbero luogo due Convegni Internazionali di Psicosintesi a Capolona (Arezzo). Nel 1958 fu costituita in USA la Psychosynthesis Research Foundation, con sede a Greenville, successivamente trasferita a New York. Nel 1960 ebbe luogo una Settimana Internazionale di Psicosintesi in Svizzera, presso l’ Institut Bleu-Leman a Villeneuve. Nel 1961 Assagioli partecipò al V Congresso Internazionale di Psicoterapia a Vienna con una relazione su Psicosintesi e psicoterapia esistenziale , e fu Presidente di un Simposio sulla Psicosintesi . Sempre nel 1961 ebbe luogo a Villeneuve la Seconda Settimana Internazionale di psicosintesi . Nel 1963 Assagioli riaprì a Firenze l’ Istituto di Psicosintesi , in Via san Domenico 16, eretto nel 1965 in Ente Morale (Decreto 1721 del 01-08-1965). L’Istituto è ancora oggi molto attivo e diffuso nel territorio italiano, attraverso i suoi centri. 19
Nel 1964 Assagioli partecipò al VI Congresso Internazionale di Psicoterapia a Londra, presentando una relazione su Sintesi nella Psicoterapia, e fu Presidente di un Simposio sulla Psicosintesi al Saint Ermin’s Hotel. Nel 1965 si svolse a Villeneuve la Terza Settimana Internazionale di Psicosintesi . Nel 1967 Assagioli partecipò a Roma ai lavori della Prima Settimana di Psicosomatica Internazionale con una relazione su Medicina Psicosomatica e Biopsicosintesi . Nel 1968 si svolse a Roma la Quarta Settimana Internazionale di Psicosintesi , organizzata dal Centro di Psicosintesi di Roma. Nel 1973 fu costituita a Firenze da un gruppo di allievi di Assagioli la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica, avente come finalità specifica la creazione di una Scuola di Psicoterapia Psicosintetica (per la formazione di medici e psicologi alla professione di psicoterapeuta), che ha poi ottenuto nel 1994 il riconoscimento ufficiale da parte del Governo Italiano ed è stata accreditata per la formazione di psicologi e medici in psicoterapia (Decreto del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica del 29-09-1994). Roberto Assagioli è venuto a mancare il 24 Agosto 1974 a Capolona (Arezzo), circondato dall’affetto dei suoi allievi. Nel 2003, a Capolona, organizzato dal gruppo Arezzo Psicosintesi e dall’Istituto di Psicosintesi di Firenze, si è svolta una giornata di studi sul tema Roberto Assagioli: l’intelligenza dell’amore , per ricordare Assagioli nei luoghi della sua residenza estiva di Capolona (Villa La Nussa), dove aveva trascorso un lungo periodo della sua vita. Il 29 Maggio 2005, nel Comune di Capolona, è stata titolata una strada a Roberto Assagioli e scoperta una targa in pietra, visibile sul muro di cinta di Villa La Nussa, con incisa una sua frase: “Vi è nella psiche umana una tendenza fondamentale alla sintesi, che è espressione di un principio universale"
all’unione,
20
Gli ultimi due a destra sono rispettivamente Caldironi e Ferioli, co fondatori anche del “Centro H. Bernheim “di Verona con Guantieri, Brugnoli, Benatti e Parietti
21
L'UOMO Edizioni Via dello Steccuto, 29 - 50141 FIRENZE
[email protected] P.IVA 05324430486 C.F. LBRLRT42S16D612K © 2007 L'UOMO Edizioni
22
Psicosintesi Movimento di pensiero e applicazioni pratiche
fondato da Roberto Assagioli
"La psicosintesi non è una dottrina, né una ‘scuola’ di psicologia, né un metodo esclusivo di autorealizzazione, terapia o educazione. Può essere indicata (non uso la parola ‘definita’, perché tutte le definizioni sono limitate e limitanti) soprattutto come un atteggiamento ed una lenta conquista verso la integrazione e la sintesi in ogni campo, e soprattutto in quelli su menzionati. Potrebbe essere chiamata un ‘movimento’ una ‘tendenza’ una ‘meta’. Non esiste ortodossia nella psicosintesi, e nessuno, a cominciare da me stesso, dovrebbe affermare di essere il suo vero e unico rappresentante, il suo capo e responsabile. Ciascuno dei suoi esponenti tenta di esprimere ed applicare la psicosintesi nel modo migliore di cui è capace, e tutti coloro che leggono il messaggio o ne ascoltano la esposizione, o beneficiano dell’uso dei metodi e principi della psicosintesi sono liberi di decidere fino a quale punto un qualsiasi suo esponente sia stato, sia o sarà in grado di esprimerne lo ‘spirito’ con successo”. Roberto Assagioli “L’unità […] non è un punto di partenza, non è un dono gratuito; è una conquista, è l’alto premio di una lunga opera; opera faticosa ma magnifica, varia, affascinante, feconda per noi e per gli altri, ancor prima di essere ultimata. Così intendo la Psicosintesi”. Sintesi La psicosintesi è un vasto movimento di pensiero e applicazioni pratiche, fondato agli inizi del secolo scorso da uno psichiatra italiano Roberto Assagioli (1888-1974), ed attualmente promosso da numerosi Centri, Istituti, Fondazioni e Associazioni attivi sia in Italia che all'Estero. Questo movimento è caratterizzato dal riconoscimento e attuazione della sintesi in tutti i campi, a partire da quello psicologico. Sviluppatosi sul tronco della psicoanalisi, la include e la supera in una concezione più ampia, integrando in una sintesi dinamica la psicologia europea, americana ed orientale. La psicosintesi, similmente alla psicoanalisi, è sorta ed stata usata dapprima come un insieme di metodi, tecniche ed esercizi per la cura dei disturbi psichici e psicosomatici (psicoterapia); ha poi esteso le sue applicazioni al campo educativo, nella famiglia e nella scuola, ed al campo dell’autoformazione e dello sviluppo psico-spirituale; in seguito è stata usata nelle aree dei rapporti interpersonali e sociali. Psicologia integrale È una psicologia integrale che cerca di comprendere l’uomo nella totalità delle sue esperienze esistenziali, dai suoi bisogni più bassi, alle sue aspirazioni più alte. È una psicologia “a tre dimensioni", che integra lo studio della 23
personalità cosciente con quello della psiche inconscia, intesa non solo in profondità (bassifondi dell'inconscio inferiore freudiano), ma anche in altezza (supercosciente, cioè inconscio che sta non al disotto, ma al di sopra della coscienza, ed il Sé che costituisce l’identità autentica e profonda dell'uomo), ed orizzontalmente (inconscio relazionale e collettivo). Inconscio inferiore Inconscio medio Inconscio superiore o supercosciente Campo della coscienza Io cosciente o Sé personale Sé transpersonale Inconscio collettivo Linea semi-permeabile dei confini individuali Una scienza integrale dell’uomo, che include nella sua sintesi anche il corpo (biopsicosintesi). Psicologia dinamica È una psicologia dinamica, che considera l’uomo come un soggetto vivente, dotato di coscienza e di volontà, mediante cui può dis-identificarsi dai contenuti della personalità (elementi, complessi, subpersonalità), auto-identificarsi col proprio centro personale (Io), ed agire sulla molteplicità dei contenuti, trasformandoli nel senso della loro maturazione e integrazione, col fine ultimo della piena armonizzazione della personalità e del suo allineamento col Sé. Tale processo viene effettuato, tenendo conto ed utilizzando le leggi che regolano l’interazione dinamica di tutte le energie, da quelle biologiche a quelle psichiche, da quelle fisiche a quelle spirituali (psicoenergetica). Psicologia esistenziale È una psicologia esistenziale, che considera l’uomo come un esserci, immerso nella molteplicità delle sue esperienze esistenziali sia interne che esterne, in continua lotta tra il Sé e il non-Sé, tra la possibilità di raggiungere l’unità e la sintesi ed il rischio di perdersi e dissolversi nel caos e nel molteplice. Il procedere umano è un cammino esistenziale, che pur nel rischio della deviazione, è orientato verso l’autorealizzazione, intesa sia nel senso dell’integrazione e maturazione della personalità, sia come presa di coscienza e attuazione del Sé o anima (quintesserci). Esserci L’uomo, in un’ottica esistenziale psicosintetica, può essere così indicato: esserci, cioè non un osservatore astratto e distaccato dalla vita, bensì un essere che c’è, un soggetto vivente, ancorato alla realtà, una presenza viva e vitale, che esiste di fatto, che sperimenta la vita e s’immerge concretamente nelle sue esperienze; esserci totalmente, cioè un esserci bio-psico-spirituale, che si riconosce e si manifesta in tutti i suoi aspetti e livelli (fisico, emotivo, mentale, spirituale), ed 24
un esserci relazionale, che si pone in relazione con se stesso, con gli altri, con le cose e con l’universo; esserci in libertà, cioè un esserci che pone le sue fondamenta nel sentimento di libertà, che possiede uno scarto interiore, e che si riconosce nella libertà di essere se stesso; esserci cosciente, cioè una presenza consapevole, che evolve estendendo il proprio campo di coscienza in profondità ed in altezza dell'inconscio ai vari livelli (bio-psichico, psichico e spirituale), fino all'esperienza cosciente della sua identità più autentica e profonda (Sé transpersonale); esserci che vuole, cioè un esserci dinamico, capace di assumere un atteggiamento dì fronte alle varie situazioni esistenziali, capace di operare scelte e prendere decisioni, di porsi dei progetti e di realizzarli; esserci che ama, cioè un esserci che si pone in relazione con l’esserci degli altri e di ogni forma di vita; un esserci capace di "dare" e "ricevere" amore, di cooperare e condividere esperienze; un esserci capace di empatia e comprensione verso gli altri, di unione e comunione; un esserci che si pone in sintonia con la vita e con il cosmo; esserci nella gioia: la dimensione fondamentale dell’essere umano non è la sofferenza, ma la gioia. La sofferenza è il dolore di chi non riesce più a gioire, perché a suo tempo la sua gioia non fu condivisa. La sofferenza è gioia mortificata. L’uomo è gioia di esserci, ed è orientato naturalmente verso una libera e gioiosa espressione di sé. Psicologia della gioia La psicosintesi fa riferimento ad una visione positiva dell’uomo e della vita, e pone le premesse per la nascita di una nuova psicologia, una psicologia che potremmo definire ottimistica, che si fonda su di un atto di fiducia nell’uomo e nella bontà originaria della sua natura essenziale; una psicologia che pur accogliendo e comprendendo la sofferenza – esperienza purtroppo inevitabile della condizione umana - , ha il coraggio di procedere oltre, ricercando lo svelamento dell’anima nascosta e segreta, che sta dietro e che, pur comunicando per lo più attraverso il dolore e le ferite ricevute, resta sempre disponibile - se correttamente sollecitata mediante una relazione intima ed una condivisione profonda - a manifestarsi nella sua vera natura, che si rivela come sentimento di gioia per la propria presenza (psicologia della gioia). “Dalla gioia questi esseri sono nati; per la gioia vivono e crescono; alla gioia ritornano”. Upanishad Una cura per l’anima Se la patologia può essere identificata con lo stato di separazione, la psicosintesi potrebbe essere indicata come una terapia di ri-unificazione, quasi una scienza di educazione o ri-educazione del collegamento tra la personalità e il Sé. Potremmo parlare di una vera e propria maieutica dell’anima, processo comprensivo di un lavoro di sintesi e di maturazione della personalità umana e di una sollecitazione dell’anima alla sua manifestazione. 25
Sviluppo spirituale e disturbi neuropsichici di Roberto Assagioli
(scritto e pubblicato nel 1933) Lo sviluppo spirituale dell'uomo è un'avventura lunga e ardua, un viaggio attraverso strani paesi, pieni di meraviglie, ma anche di difficoltà e di pericoli. Esso implica una radicale purificazione e trasmutazione, il risveglio di una serie di facoltà prima inattive, l'elevazione della coscienza a livelli prima non toccati, il suo espandersi lungo una nuova dimensione interna. Non dobbiamo meravigliarci perciò che un cambiamento così grande si svolga attraverso vari stadi critici, non di rado accompagnati da disturbi neuropsichici e anche fisici (psicosomatici). Questi disturbi, mentre possono apparire all'osservazione clinica ordinaria uguali a quelli prodotti da altre cause, in realtà hanno significato e valore del tutto diverso e devono venir curati in modo ben differente. Attualmente poi i disturbi prodotti da cause spirituali vanno divenendo sempre più frequenti, poiché il numero di persone che, consciamente o inconsciamente, sono assillate da esigenze spirituali va divenendo sempre maggiore. Inoltre, a causa della maggiore complessità dell'uomo moderno e particolarmente degli ostacoli creati dalla sua mente critica, lo sviluppo spirituale è divenuto un processo interiore più difficile e complicato. Per questa ragione è opportuno dare uno sguardo generale ai disturbi nervosi e psichici che insorgono nei vari stadi dello sviluppo spirituale, e offrire qualche indicazione riguardo ai modi più adatti ed efficaci per curarli. Nel processo di realizzazione spirituale si possono osservare 5 stadi critici: I. Le crisi che precedono il risveglio spirituale; II. Le crisi prodotte dal risveglio spirituale; III. Le reazioni che seguono al risveglio spirituale; IV. Le fasi del processo di trasmutazione; V. La "notte oscura dell'anima".
26
I. Crisi che precedono lo sviluppo spirituale Per ben comprendere il significato delle singolari esperienze interiori che sogliono precedere il risveglio dell'anima, occorre ricordare alcune caratteristiche psicologiche dell'uomo ordinario. Questi, più che vivere, si può dire che si lasci vivere. Egli prende la vita come viene; non si pone il problema del suo significato, del suo valore, dei suoi fini. Se è volgare, si occupa solo di appagare i propri desideri personali: di procurarsi i vari godimenti dei sensi, di diventare ricco, di soddisfare la propria ambizione. Se è d'animo più elevato, subordina le proprie soddisfazioni personali all'adempimento dei doveri familiari e civili che gli sono stati inculcati, senza preoccuparsi di sapere su quali basi si fondino quei doveri, quale sia la loro vera gerarchia, ecc. Egli può anche dichiararsi 'religioso' e credere in Dio, ma la sua religione è esteriore e convenzionale, ed egli si sente 'a posto' quando ha obbedito alle prescrizioni formali della sua chiesa e partecipato ai vari riti. Insomma l'uomo comune crede implicitamente alla realtà assoluta della vita ordinaria ed è attaccato tenacemente ai beni terreni, ai quali attribuisce un valore positivo; egli considera così, in pratica, la vita ordinaria fine a se stessa, e anche se crede a un paradiso futuro, tale sua credenza è del tutto teorica e accademica, come appare dal fatto, spesso confessato con comica ingenuità, che desidera di andarci... il più tardi possibile. Ma può avvenire e in realtà avviene in alcuni casi che quest' "uomo ordinario" venga sorpreso e turbato da un improvviso mutamento nella sua vita interiore. Talvolta in seguito a una serie di delusioni; non di rado dopo una forte scossa morale, come la perdita di una persona cara; ma talvolta senza alcuna causa apparente, in mezzo al pieno benessere e favore della fortuna (come avvenne a Tolstoj) insorge una vaga inquietudine, un senso di insoddisfazione, di mancanza; ma non la mancanza di qualcosa di concreto, bensì di alcunché di vago, di sfuggente, che egli non sa definire. A poco a poco si aggiunge un senso di irrealtà, di vanità della vita ordinaria: tutti gli interessi personali, che prima tanto occupavano e preoccupavano, si 'scoloriscono', per così dire, perdendo la loro importanza e il loro valore. Nuovi problemi si affacciano; la persona comincia a chiedersi il senso della vita, il perché di tante cose che prima accettava naturalmente: il perché della sofferenza propria e altrui; la giustificazione di tante disparità di fortuna; l'origine dell'esistenza umana; il suo fine. Qui cominciano le incomprensioni e gli errori: molti, non comprendendo il significato di questi nuovi stati d'animo, li considerano ubbie, fantasie anormali; soffrendone (poiché sono molto penosi), li combattono in ogni modo; temendo di 'perdere la testa', si sforzano di riattaccarsi alla realtà ordinaria che 27
minaccia di sfuggir loro; anzi talvolta, per reazione, vi si gettano con maggior foga, perdutamente, cercando nuove occupazioni, nuovi stimoli, nuove sensazioni. Con questi ed altri mezzi essi riescono talora a soffocare l'inquietudine, ma non possono quasi mai distruggerla completamente: essa continua a covare nel profondo dei loro essere, a minare le basi della loro esistenza ordinaria e può, anche dopo anni, prorompere di nuovo più intensa. Lo stato di agitazione diventa sempre più penoso, il vuoto interiore più intollerabile; la persona si sente annientata: tutto ciò che formava la sua vita le sembra un sogno, sparisce come una larva, mentre la nuova luce non è ancora sorta; anzi generalmente la persona ne ignora perfino l'esistenza o non crede alla possibilità di ottenerla. Spesso a questo tormento generale si aggiunge una crisi morale più definita; la coscienza etica si risveglia e si acuisce, la persona è assalita da un grave senso di colpa, di rimorso per il male commesso, si giudica severamente ed è colta da un profondo scoraggiamento. A questo punto sogliono presentarsi quasi sempre idee e impulsi di suicidio. Alla persona sembra che l'annientamento fisico sia la sola logica conseguenza del crollo e dei dissolvimento interiore. Dobbiamo far notare che questo è solo uno schema generico di tali esperienze e del loro svolgimento. In realtà vi sono numerose differenze individuali: alcuni non giungono allo stadio più acuto; altri vi arrivano quasi a un tratto, senza il graduale passaggio accennato; in alcuni prevalgono la ricerca e i dubbi filosofici; in altri la crisi morale è in prima linea. Queste manifestazioni della crisi spirituale sono simili ad alcuni dei sintomi delle malattie dette nevrastenia e psicastenia. Uno dei caratteri di questa è appunto la 'perdita della funzione del reale', come la chiama Pierre janet, e un altro è la 'spersonalizzazione'. La somiglianza è accresciuta dal fatto che il travaglio della crisi produce spesso anche dei sintomi fisici, quali esaurimento, tensione nervosa, depressione, insonnia, e svariati disturbi digestivi, circolatori, ecc. II. Crisi prodotte dal risveglio spirituale. L'aprirsi della comunicazione fra la personalità e l'anima, i fiotti di luce, di gioia e di energia che l'accompagnano, producono spesso una mirabile liberazione. 1 conflitti interni, le sofferenze e i disturbi nervosi e fisici spariscono, spesso con una rapidità sorprendente, confermando così che quei disturbi non erano dovuti a cause materiali, ma erano la diretta conseguenza del travaglio psico spirituale. In questi casi il risveglio spirituale costituisce una vera e propria cura. Ma il risveglio non si svolge sempre in modo così semplice ed armonico, bensì può essere a sua volta causa di complicazioni, disturbi e squilibri. Questo avviene in coloro la cui mente non è ben salda, o nei quali le emozioni sono 28
esuberanti e non dominate, oppure il sistema nervoso troppo sensibile e delicato, o ancora quando l'afflusso di energia spirituale è travolgente per la sua subitaneità e violenza. Quando la mente è troppo debole e impreparata a sopportare la luce spirituale, oppure quando vi è tendenza alla presunzione e all'egocentrismo, l'evento interiore può venire male interpretato. Avviene, per così dire, una 'confusione di piani': la distinzione fra assoluto e relativo, fra spirito e personalità non è riconosciuta, e allora la forza spirituale può produrre un'esaltazione, una 'gonfiatura' dell'io personale. Alcuni anni or sono ho avuto occasione di osservare al manicomio di Ancona un caso tipico di questo genere. Uno dei ricoverati, un simpatico vecchietto, affermava tranquillamente ma ostinatamente... di essere Dio. Intorno a questa sua convinzione egli aveva fabbricato una serie delle più fantastiche idee deliranti; di schiere celesti ai suoi comandi, di grandi cose da lui compiute, ecc. Ma, a parte questo, egli era la persona più buona, gentile e premurosa che si possa immaginare, sempre pronta a render servizi ai medici e ai malati. La sua mente era così chiara e attenta e i suoi atti così accurati, che era stato fatto assistente del farmacista, il quale gli affidava le chiavi della farmacia e la preparazione di medicine. Questo non diede mai luogo ad alcun inconveniente, all'infuori della sparizione di un po' di zucchero che egli sottraeva per far con esso cosa gradita ad alcuni dei ricoverati. Dal punto di vista medico ordinario il nostro malato verrebbe considerato come un semplice caso di delirio di grandezza, una forma paranoide; ma in realtà queste non sono che etichette puramente descrittive o di classificazione clinica, e la psichiatria ordinaria nulla sa dirci di certo sulla vera natura e sulle cause di questi disturbi. Mi sembra quindi sia lecito ricercare se non vi possa essere un'interpretazione psicologica più profonda delle idee di quel malato. E' noto come la percezione interiore della realtà dello Spirito e della sua intima compenetrazione con l'anima umana dà a colui che la prova un senso di grandezza e di allargamento interiore, la convinzione di partecipare in qualche modo alla natura divina. Nelle tradizioni religiose e nelle dottrine spirituali d'ogni tempo se ne possono trovare numerose attestazioni e conferme, espresse non di rado in forma assai audace. Nella Bibbia troviamo la frase esplicita e decisa: «Non sapete che siete Dei? " E sant'Agostino dice: "Quando l'anima ama qualcosa, diventa a essa simile; se ama le cose terrene, diventa terrena; ma se ama Dio (si potrebbe chiedere) diventa essa Dio?"
29
L'espressione più estrema della identità di natura fra lo spirito umano nella sua pura e reale essenza e lo Spirito Supremo è contenuta nell'insegnamento centrale della filosofia Vedanta: Tat twam asi (Tu sei Quello) e Aham evam param Brahman (In verità io sono il Supremo Brahman). Comunque si voglia concepire questo rapporto fra lo spirito individuale e quello universale, sia che lo si consideri come un'identità 0 come una somiglianza, una partecipazione, una unione, bisogna riconoscere in modo ben chiaro, e tener sempre presente in teoria e in pratica, la grande differenza che esiste fra lo spirito individuale nella sua natura essenziale quello che è stato chiamato il 'fondo' o il «centro' o Tapice' dell'anima, l'Io superiore, il Sé reale e la piccola personalità ordinaria, il piccolo io di cui siamo abitualmente consapevoli Il non riconoscere tale distinzione porta a conseguenze assurde e Pericolose. Questo ci dà la chiave per comprendere lo squilibrio mentale del malato di cui ho fatto cenno, e altre forme meno estreme di autoesaltazione e di autogonfiatura. L'errore funesto di tutti coloro che cadono in preda a tali illusioni è quello di attribuire al proprio io personale non rigenerato le qualità e i poteri dello Spirito. In termini filosofici si tratta di una confusione fra realtà relativa e Realtà assoluta, fra il piano personale e quello metafisico. Da questa interpretazione di certe idee di grandezza si possono trarre anche utili norme curative. Essa ci mostra come il cercare di dimostrare al malato che egli ha torto, che le sue idee sono dei tutto assurde o il deriderle, non serve a nulla; anzi non fa che inasprirlo. Invece è opportuno riconoscere con lui l'elemento di vero che c'è nelle sue affermazioni e poi cercar pazientemente di fargli comprendere la distinzione suaccennata. In altri casi l'improvvisa illuminazione interna prodotta dal risveglio dell'anima determina invece un'esaltazione emotiva, che si esprime in modo clamoroso e disordinato: con grida, pianto, canti e agitazioni motorie varie. Coloro poi che sono di tipo attivo, dinamico, combattivo, possono venir spinti dall'eccitazione del risveglio ad assumere la parte del profeta o del riformatore, formando movimenti e sette caratterizzati da un eccessivo fanatismo e proselitismo. In certe anime nobili, ma troppo rigide ed eccessive, la rivelazione dell'elemento trascendente e divino del proprio spirito suscita un'esigenza di adeguazione completa e immediata a quella perfezione. Ma in realtà tale adeguazione non può essere semmai che il termine di una lunga e graduale opera di trasformazione e di rigenerazione della personalità; quindi quell'esigenza non può che esser vana e provocare reazioni di depressione e di disperazione autodistruttive. In alcune persone, a ciò predisposte, il 'risveglio' si accompagna con manifestazioni psichiche paranormali di vario genere. 30
Esse hanno visioni, generalmente di esseri elevati o angelici, oppure odono delle voci, o si sentono spinte a scrivere automaticamente. Il valore dei messaggi così ricevuti è assai diverso da caso a caso; perciò occorre che essi vengano sempre esaminati e vagliati obiettivamente, senza prevenzioni, ma anche senza lasciarsi imporre dal modo con cui sono pervenuti, né dalla presunta autorità di chi asserisca esserne l'autore. E’ opportuno diffidare soprattutto dei messaggi che contengono ordini precisi e richiedono obbedienza cieca, e di quelli che tendono a esaltare la personalità del ricevente. I veri istruttori spirituali non usano mai tali metodi. Prescindendo poi dall'autenticità e dal valore intrinseco di quei messaggi, sta il fatto che essi sono pericolosi perché possono facilmente turbare, anche in modo grave, l'equilibrio emotivo e mentale. III. Le reazioni che seguono al risveglio spirituale. Queste reazioni si producono generalmente dopo un certo tempo. Come abbiamo accennato, un risveglio spirituale armonico suscita un senso di gioia, e una illuminazione della mente che fa percepire il significato e lo scopo della vita, scaccia molti dubbi, offre la soluzione di molti problemi e dà un senso di sicurezza interiore. A questo si accompagna un vivido senso dell'unità, della bellezza, della santità della vita, e dall'anima risvegliata s'effonde un'onda di amore verso le altre anime e tutte le creature. Invero non vi è nulla di più lieto e confortante dei contatto con uno di questi 'risvegliati' che si trovi in un tal 'stato di grazia'. La sua personalità di prima, coi suoi angoli acuti e coi suoi elementi sgradevoli, sembra sparita e una nuova persona, simpatica e piena di simpatia, sorride a noi e al mondo intero, tutta desiderosa di dar piacere, di rendersi utile, di condividere con gli altri le sue nuove ricchezze spirituali di cui non sa contenere in sé la sovrabbondanza. Questo stato gioioso dura più o meno a lungo, ma è destinato a cessare. La personalità ordinaria, coi suoi elementi inferiori, era stata solo temporaneamente sopraffatta e addormentata, non uccisa o trasformata. Inoltre l'afflusso di luce e di amore spirituale è ritmico e ciclico come tutto quanto avviene nell'universo; esso quindi prima o poi diminuisce o cessa: il flusso è seguito dal riflusso. Questa esperienza interna è penosissima, e in alcuni casi produce reazioni violente e seri disturbi.
31
Le tendenze inferiori si risvegliano e si riaffermano con forza rinnovata; tutti gli scogli, i detriti, i rifiuti, che erano stati ricoperti dall'alta marea, ricompaiono di nuovo. La persona, la cui coscienza morale si è fatta, in seguito al risveglio, più raffinata ed esigente, la cui sete di perfezione è divenuta più intensa, si giudica con maggior severità, si condanna con maggior rigore e può credere, erroneamente, di esser caduta più in basso di prima. A ciò può essere indotta anche dal fatto che talvolta certe tendenze e impulsi inferiori, che erano rimasti latenti nell'inconscio, vengono risvegliati e stimolati a una violenta opposizione dalle nuove alte aspirazioni spirituali, che sono per essi una sfida e una minaccia. Talvolta la reazione va così oltre, che la persona giunge fino a negare il valore e la realtà della propria recente esperienza interiore. Dubbi e critiche sorgono nella sua mente ed essa è tentata di considerare tutto ciò che è avvenuto come un'illusione, una fantasia, una 'montatura sentimentale'. Essa diviene amara e sarcastica; deride se stessa e gli altri e vorrebbe rinnegare i propri ideali e le proprie aspirazioni spirituali. Eppure, per quanto si sforzi di farlo, essa non può ritornare nello stato di prima: ha avuto la visione e il fascino della sua bellezza resta in lei, non può esser dimenticato. Essa non può più adattarsi a viver soltanto la piccola vita comune; una divina nostalgia la assilla e non le dà requie. Talvolta la reazione assume caratteri nettamente morbosi: insorgono accessi di disperazione e tentazioni di suicidio. La cura di tali reazioni eccessive consiste soprattutto nell'impartire una chiara comprensione della loro natura e nell'indicare qual è il solo modo nel quale si possono superare. Si deve far capire a chi ne soffre che lo 'stato di grazia' non poteva durare per sempre, che la reazione era naturale e inevitabile. È come se egli avesse fatto un volo superbo fin presso alle vette illuminate dal sole, ammirando il vasto paesaggio che si stende fino all'orizzonte; ma ogni volo prima o poi deve finire: si viene riportati alla pianura, e si deve poi ascendere lentamente, passo a passo, il ripido pendio che conduce alla stabile conquista delle cime. Il riconoscimento che questa discesa o 'caduta' è un evento naturale, al quale tutti siamo sottoposti, conforta e solleva il pellegrino e lo incoraggia ad accingersi animosamente all'ascesa.
32
IV. Le fasi del processo di trasmutazione. L'ascesa di cui abbiamo fatto cenno consiste in realtà nella trasmutazione e rigenerazione della personalità. Un procedimento lungo e complesso, che è composto di fasi di purificazione attiva per rimuovere gli ostacoli all'afflusso e all'azione delle forze spirituali; fasi di sviluppo delle facoltà interiori che erano rimaste latenti o troppo deboli; fasi nelle quali la personalità deve restare ferma e docile, lasciandosi 'lavorare' dallo Spirito e sopportando con coraggio e pazienza le inevitabili sofferenze. L un periodo pieno di cambiamenti, di alternative fra luce e tenebra, fra gioia e dolore. Le energie e l'attenzione di chi vi si trova sono spesso tanto assorbite dal travaglio che gli riesce difficile far fronte alle varie esigenze della sua vita personale. Perciò chi l'osservi superficialmente e lo giudichi dal punto di vista della normalità e dell'efficienza pratica, trova che è peggiorato e vale meno di prima. Perciò al suo travaglio interiore si aggiungono spesso giudizi incomprensivi e ingiusti da parte di persone di famiglia, di amici e anche di medici, e non gli vengono risparmiate osservazioni pungenti sui 'bei risultati' delle aspirazioni e degli ideali spirituali, che lo rendono debole e inefficiente nella vita pratica. Questi giudizi riescono spesso assai penosi a chi ne è oggetto, che può talvolta venirne turbato e cadere in preda ai dubbi e allo scoraggiamento. Pure questa è una delle prove che devono essere superate. Essa insegna a vincere la sensibilità personale, ad acquistare indipendenza di giudizio e fermezza di condotta. Perciò tale prova dovrebbe venir accolta senza ribellione, anzi con serenità. D'altra parte se coloro che circondano la persona sottoposta alla prova comprendono il suo stato, possono esserle di grande aiuto ed evitarle molti contrasti e sofferenze non necessarie. In realtà si tratta di un periodo di transizione: un uscire da un vecchio stadio senza aver raggiunto il nuovo. t una condizione simile a quella del verme che sta subendo il processo di trasformazione che lo farà diventare un'alata farfalla: esso deve passare per lo stato di erisalide, che è una condizione di disintegrazione e impotenza. Ma all'uomo in generale non viene elargíto il privilegio che ha il verme di svolgere quella trasmutazione protetto e raccolto in un bozzolo. Egli deve, soprattutto oggi, restare al suo posto nella vita e continuare ad assolvere quanto meglio può i propri doveri famigliari, professionali e sociali, come se non stesse avvenendo nulla in lui. L'arduo problema che deve risolvere è simile a quello degli ingegneri inglesi, che dovettero trasformare e ampliare una grande stazione ferroviaria di Londra, senza interrompere il traffico neppur per un'ora.
33
Non dobbiamo certo meravigliarci se un'opera così complessa e faticosa è talvolta causa di disturbi nervosi e psichici, ad esempio esaurimento nervoso, insonnia, depressione, irritabilità, irrequietezza. E questi disturbi, dato il forte influsso della psiche sul corpo, possono a foro volta facilmente produrre svariati sintomi fisici. Nel curare tali casi occorre comprenderne la vera causa, e aiutare il malato con una sapiente e opportuna azione psicoterapica, poiché le cure fisiche e medicamentose possono aiutare ad attenuare i sintomi e i disturbi fisici, ma evidentemente non possono agire sulle cause psicospirituali del male. Talvolta i disturbi sono prodotti o aggravati dagli eccessivi sforzi personali che fa l'aspirante alla vita spirituale per forzare il proprio sviluppo interno, sforzi che producono una repressione anziché la trasformazione degli elementi inferiori, e una estrema intensificazione della lotta, con una corrispondente eccessiva tensione nervosa e psichica. Questi aspiranti troppo impetuosi devono rendersi conto che la parte essenziale dei lavoro di rigenerazione è fatta dallo spirito e dallesue energie, e che quando essi hanno cercato di attirare quelle energie col loro fervore, le loro meditazioni, il loro retto atteggiamento interno, quando hanno cercato di eliminare tutto quello che può ostacolare l'azione dello spirito, devono attendere con pazienza e con fede che quell'azione si svolga spontaneamente nella loro anima. Una difficoltà diversa in un certo senso opposta, deve essere supe rata nei periodi nei quali l'afflusso di forza spirituale è ampio e abbondante. Quella forza preziosa può venir facilmente sperperata in effervescenza emotiva e in attività febbrili ed eccessive. In altri casi invece essa è tenuta troppo a freno, non viene sufficientemente tradotta in vita e utilizzata, di modo che si accumula sempre più e con la sua forte tensione può produrre disturbi e logorii interiori, come una corrente elettrica troppo forte può fondere le valvole e anche produrre dei corti circuiti. Occorre quindi apprendere a regolare opportunamente e saggiamente il flusso delle energie spirituali, evitandone la dispersione, ma usandole attivamente in nobili e feconde opere interne ed esterne.
34
V. La 'notte oscura dell'anima'. Quando il processo di trasformazione psicospirituale raggiunge il suo stadio finale e decisivo, esso produce talvolta un'intensa sofferenza e un'oscurità interiore che è stata chiamata dai mistici cristiani 'notte oscura dell'anima' I suoi caratteri la fanno rassomigliare molto alla malattia chiamata 'psicosi depressiva' o melanconia. Tali caratteri sono: uno stato emotivo d'intensa depressione, che può giungere fino alla disperazione; un senso acuto della propria indegnità; una forte tendenza all'autocritica e all'autocondanna, che in alcuni casi giunge fino alla convinzione di esser perduti o dannati; un senso penoso di impotenza mentale; l'indebolimento della volontà e dell'autodominio; un disgusto e una grande difficoltà ad agire. Alcuni di questi sintomi possono presentarsi in forma meno intensa anche negli stadi precedenti, ma allora non si tratta della vera 'notte oscura dell'anìma'. Questa strana e terribile esperienza non è, malgrado le apparenze, uno stato patologico; essa ha cause spirituali e un grande valore spirituale (Vedi san Giovanni della Croce, La notte oscura dell'anima e E. Underhill. .Mysticism - New York, 1961). A questa, che è stata anche chiamata la 'crocefissione mistica' o morte mistica', segue la gloriosa resurrezione spirituale che pone fine a ogni sofferenza e a ogni disturbo, dei quali è sovrabbondante compenso, e che costituisce la pienezza della salute spirituale. Il tema da noi scelto ci ha obbligati a occuparci quasi esclusivamente dei lati più penosi e anormali dello sviluppo interiore, ma non vorremmo certo dar l'impressione che coloro che seguono la via dell'ascesa spirituale siano colpiti da disturbi nervosi più facilmente degli uomini ordinari. E’ opportuno perciò mettere bene in chiaro i punti seguenti: 1) In molti casi lo sviluppo spirituale si svolge in un modo più graduale e armonico di quello che è stato descritto, di guisa che le difficoltà vengono superate e i diversi stadi passati senza reazioni nervose e fisiche. 2) 1 disturbi nervosi e mentali degli uomini e delle donne 'ordinari' sono spesso più gravi, più difficili a sopportare e a curare di quelli prodotti da cause spirituali. I disturbi degli uomini ordinari sono spesso prodotti da conflitti violenti fra le passioni, o fra gli impulsi inconsci e la personalità cosciente; o dalla ribellione contro condizioni o contro persone che sono in contrasto coi loro desideri e le loro esigenze egoistiche. Noti di rado è più difficile curarli, perché gli aspetti superiori sono troppo deboli. e vi è poco a cui fare appello per indurli a fare i sacrifici necessari e a 35
sottomettersi alla disciplina occorrente per produrre gli assestamenti l'armonia che possono render loro la salute. 3) Le sofferenze e i disturbi di coloro che percorrono la via spirituale, per quanto possano talora essere gravi, sono in realtà solo reazioni temporanee e per così dire le scorie di un processo organico di crescita e di rigenerazione interna. Perciò essi spariscono spesso spontaneamente quando la crisi che li aveva prodotti si risolve, o cedono più facilmente a una cura adatta. 4) Le sofferenze prodotte dalle basse maree e dai riflussi dell'onda spirituale sono ampiamente compensate dalle fasi di afflusso e di elevazione, e dalla fede nel grande scopo e nell'alta mèta dell'avventura interiore. Questa visione di gloria costituisce un , ispirazione potente, un conforto infallibile, una sorgente inesauribile di forza e di coraggio. Noi dovremmo quindi rievocare tale visione nel modo più vivido e il più spesso possibile, e uno dei più grandi benefici che possiamo arrecare a chi è tormentato da crisi e conflitti spirituali è H di a fare altrettanto. Cerchiamo di immaginare vividamente la gloria e la beatitudine dell'anima vittoriosa e liberata che partecipa coscientemente alla saggezza, alla potenza, all'amore della Vita Divina. Immaginiamo con visione ancor più larga la gloria del Regno di Dio realizzato sulla terra, la visione di una umanità redenta, dell'intera creazione rigenerata e manifestante con gioia le perfezioni di Dìo. Sono visioni di tal genere che hanno reso capaci i grandi mistici e santi di sopportare sorridendo i loro tormenti interiori e il loro martirio fisico, che hanno fatto dire a san Francesco: "Tanto è il bene che m'aspetto che ogni pena mi è diletto!". Ma ora dobbiamo scendere da queste altezze e ritornare un istante nella valle ove le anime sono in travaglio. Considerando la questione dal punto di vista più strettamente medico e psicologico, occorre rendersi ben conto che come abbiamo accennato mentre i disturbi che accompagnano le varie crisi dello sviluppo spirituale appaiono a un primo esame molto simili, e talvolta identici, a quelli dei malati ordinari in realtà le loro cause e il loro significato sono molto differenti, anzi in un certo senso opposti; quindi la cura deve essere corrispondentemente diversa. I sintomi neuropsichicí dei malati ordinari hanno generalmente un carattere regressivo. Quei malati non sono stati capaci di compiere i necessari assestamenti interni ed esterni che fari parte del normale sviluppo della personalità. Per esempio, essi non sono riusciti a liberarsi dall'attaccamento emotivo ai genitori e restano quindi in uno stato di dipendenza infantile da essi o da chi, anche simbolicamente, li sostituisce. 36
Talvolta invece la loro incapacità o cattiva volontà a far fronte alle esigenze e alle difficoltà della normale vita familiare e sociale fari sì che essi, anche senza rendersene conto, cerchino rifugio in una malattia che li sottragga a quegli obblighi. In altri casi si tratta di un trauma emotivo: per esempio una delusione o una perdita che essi non sanno accettare e a cui reagiscono con una malattia. In tutti questi casi si tratta di un conflitto fra la personalità cosciente e gli elementi inferiori che spesso operano nell'inconscio. con la parziale vittoria di questi ultimi. Invece i mali prodotti dal travaglio dello sviluppo spirituale hanno un carattere nettamente progressivo. Essi dipendono dallo sforzo. di crescere, da una spinta verso l'alto; essi sono il risultato di conflitti e squilibri temporanei fra la personalità cosciente e le energie spirituali che irrompono dall'alto. Da tutto ciò risulta evidente che la cura per i due tipi di malattie deve essere molto diversa. Per il primo gruppo il compito terapeutico consiste nell'aiutare il inalato a raggiungere il livello dell'uomo 'normale', eliminando le repressioni e le inibizioni, le paure e gli attaccamenti, aiutandolo a passare dal suo eccessivo egocentrismo, dalle sue false valutazionil dalle sue concezioni deformate della realtà a una visione oggettiva e razionale della vita, all'accettazione dei suoi doveri e obblighi e a un giusto apprezzamento dei diritti degli altri. Gli elementi non ben sviluppati, non coordinati e contrastanti, devono venir armonizzati e integrati in una psicosintesi personale. Per i malati del secondo gruppo il compito curativo è invece quello di produrre un assestamento armonico, favorendo l'assimilazione e l'integrazione delle nuove energie spirituali con gli elementi normali preesistenti, cioè di compiere una psicosintesi trans personale intorno a un più alto centro interno. E' chiaro quindi che la cura adatta per i malati del primo gruppo è insufficiente, anzi può essere anche dannosa, per un malato del secondo. Le sue difficoltà aumentano, anziché diminuire, se egli è nelle mani di un medico che non comprenda il suo travaglio, che ignori o neghi le possibilità dello sviluppo spirituale. Tale medico può svalutare o deridere le aspirazioni spirituali del malato, considerandole come vane fantasie o interpretandole in modo materialistico. Così il malato può venir da lui indotto a ritener di far bene cercando di indurire il guscio della propria personalità e rifiutandosi di dare ascolto agli insistenti appelli della sua anima. Ma questo può solo aggravare il suo stato, render più aspra la lotta, ritardare la soluzione.
37
Invece un medico che percorra egli pure la via spirituale, o che almeno abbia una chiara comprensione e un giusto apprezzamento della realtà e delle conquiste spirituali, può essere di grande aiuto a un malato di quel genere. Se, come spesso è il caso, questi è ancora allo stadio dell'insoddisfazione, dell'irrequietezza e delle inconsce aspirazioni; se egli ha perduto ogni interesse per la vita ordinaria ma non ha ancora avuto un lume della Realtà Superiore; se egli cerca sollievo in direzioni sbagliate ed erra per vicoli ciechi, allora la rivelazione della vera causa del suo male e un aiuto efficace a trovare la vera soluzione possono facilitare e accelerare molto il risveglio dell'anima, che costituisce di per se stesso la parte principale della cura. Quando una persona si trova al secondo stadio, quello nel quale si bea nella luce dello spirito e fa gioiosi voli verso le altezze supercoscienti, si può farle molto bene spiegandole la vera natura e funzione di quelle sue esperienze, preavvisandola che esse sono necessariamente temporanee e descrivendole le ulteriori vicissitudini del pellegrinaggio. Così quella persona è preparata quando sopraggiunge la reazione, e le viene in tal modo risparmiata quella parte non piccola di sofferenza, prodotta dalla sorpresa della 'caduta' e dai dubbi e dagli scoraggiamenti che ne conseguono. Quando un tal preavviso non è stato dato e la cura viene iniziata durante la reazione depressiva, il malato può essere molto sollevato e aiutato dall'assicurazione, avvalorata da esempi, che si tratta di uno stato temporaneo dal quale uscirà sicuramente. Nel quarto stadio, quello degli 'incidenti dell'ascesa', che è il più lungo e multiforme, l'opera di chi aiuta e corrispondentemente più complessa. 1 suoi aspetti principali sono: 1) Chiarire a colui che soffre il significato di quanto sta avvenendo in lui e indicargli il giusto atteggiamento da prendere; 2) Insegnargli come si può dominare le tendenze inferiori senza però reprimerle nell'inconscio; 3) Insegnargli, ed aiutarlo, a trasmutare e sublimare le proprie energie psichiche; 4) Aiutarlo a sostenere e far buon uso delle energie spirituali che affluiscono nella sua coscienza; 5) Guidarlo, e cooperare con lui, nel lavoro di ricostruzione della sua personalità, di psicosintesi. Nello stadio della 'notte oscura dell'anirna' è assai difficile prestare aiuto, perché chi vi si trova è avvolto in una nube così densa, è tanto immerso nella sua sofferenza che la luce dello spirito non giunge alla sua coscienza. 38
L'unico modo di dare forza e sostegno è il ripetere instancabilmente l'assicurazione che si tratta di una esperienza transitoria e non di uno stato permanente, come tende a credere chi vi si trova ed è ciò che più gli dà disperazione. E’ bene inoltre assicurargli con energia che il suo tormento, per quanto terribile, ha un si grande valore spirituale e gli sarà apportatore di tanto bene che dopo arriverà a benedirlo; così egli viene aiutato a sopportarlo e ad accettarlo con calma, rassegnazione e con forte pazienza. Riteniamo opportuno accennare che queste cure psicologiche e spirituali non escludono l'uso sussidiario di mezzi fisici, che possono alleviare i sintomi e concorrere al buon esito della cura. Tali sussidi saranno soprattutto quelli che coadiuvano all'opera sanatrice della natura, come un'alimentazione igienica, esercizi di rilasciamento, contatto con gli elementi naturali, un ritmo adatto delle varie attività fisiche e psichiche. In alcuni casi la cura è resa più complicata dal fatto che vi è nel malato un misto di sintomi progressivi e di sintomi regressivi. Si tratta di casi di sviluppo interiore irregolare e disarmonico. Queste persone possono raggiungere alti livelli spirituali con una parte della loro personalità, ma essere d'altro lato schiave di attaccamenti infantili o sotto il dominio di 'complessi' inconsci. Si potrebbe anzi dire che, con un'analisi accurata, nella maggioranza di coloro che percorrono la via spirituale si trovano come, si noti, in quasi tutti i così detti 'normali' dei resti più o meno grandi di limitazioni di quel genere. Resta però il fatto che, nella grande maggioranza dei casi, vi è una netta prevalenza o dei sintomi regressivi o di quelli progressivi. Ma la possibilità che sintomi di entrambi i gruppi si trovino frammisti nello stesso malato deve esser sempre tenuta presente, e occorre che ogni disturbo venga accuratamente studiato e interpretato, per accertarne la vera causa e trovarne quindi la cura adatta. Da tutto quanto abbiamo detto risulta chiaro che per curare in modo efficace e soddisfacente i disturbi nervosi e psichici che accompagnano lo sviluppo spirituale, occorre una duplice serie di conoscenze e di pratica: quella dei medico esperto di malattie nervose e di psicoterapia, e quella dei serio studioso o del pellegrino sulle vie dello Spirito. Questa duplice competenza si trova attualmente di rado associata; ma dato il rapido crescere dei numero delle persone bisognose di simili cure, tutti coloro che siano in grado di farlo dovrebbero accingersi risolutamente a prepararsi per quell'opera di bene. Tali cure poi sarebbero rese più facili se si potesse anche formare e assistenti opportunamente preparati, sì da saper cooperare intelligentemente. 39
Infine sarebbe molto utile che il pubblico in generale fosse informato dei fatti principali riguardanti le connessioni fra disturbi neuropsichici e crisi interiori, in modo che i familiari possano facilitare il compito dei malato e quello del medico, invece di complicarlo e ostacolarlo con l'ignoranza, i pregiudizi, e anche l'opposizione attiva, come purtroppo avviene assai spesso. Quando questa triplice opera di preparazione sarà stata fatta presso i medici, le infermiere e il pubblico, una grande somma di sofferenze non necessarie verrà eliminata e molti pellegrini potranno raggiungere con meno lungo e meno aspro travaglio l'alta mèta che perseguono: l'unione con la Divina Realtà.
PSICOSINTESI
Rivista dell' Istituto di Psicosintesi
Cari soci, cari simpatizzanti e cari lettori
Dear associates, sympathizers and readers
Nell’aprile 2004, dopo un periodo di sospensione, rinasce la rivista Psicosintesi ed entra nelle vostre case, nei vostri studi e nei luoghi dove si respira interesse per la crescita personale. Nell’ aprile 2007 la rivista prende nuove forme, non è più stampata su carta, ma è pubblicata via internet. La scelta è dettata dal voler dare tutta l’energia dei Centri Italiani alla ristrutturazione della casa di Firenze, ora sede dell’Istituto di Psicosintesi, del Dr. Roberto Assagioli fondatore della Psicosintesi in modo che possa divenire funzionale e fruibile da tutti coloro che lo desiderino. Sappiamo che alcuni avranno disagio e difficoltà per poter reperire la copia sul sito, ma tutti
In April 2004, after a period of suspension, the “Psicosintesi” magazine revives and enters your homes, your offi ces and the places where the interest for personal growth is breathed. In April 2007 the magazine takes a new shape, it is not printed on paper any longer,but is published on the Web. This choice is dictated by the commitment to transfer the most part of the energies of the Italian Centers to restructuring the Florence house of Dr. Roberto Assagioli, the founder of Psychosynthesis, and now seat of the Psychosynthesis Institute, so that it can become functional and be enjoyed by all who wish to. We are aware that retrieving the copy on the site could be uneasy and 40
ci auguriamo che, appena superati i problemi economici, la rivista riprenda ancora la veste tipografica a cui eravamo affezionati. La crescita implica sempre cambiamenti e anche noi della redazione non possiamo farne a meno. Fino ad ora le copie erano nel nostro immaginario come tanti punti luminosi che si diffondevano per il pianeta, adesso ciascuno di noi è responsabile di far entrare attraverso lo schermo del computer la rivista nella propria vita, decidere di stamparla e di proporre il sito alle persone che riteniamo interessate. Come si dice oggi impariamo ad ”interagire” ed ad aprire la finestra al nuovo vento che si chiama rivista Psicosintesi.
even diffi cult for some, but we all wish that, as soon as the economic problems are overcome, the magazine will take back the typographic dress which we are fond of. Growth always involves changes and we too, the editorial staff, cannot avoid that. Till today,in our imagination the copies of the magazine were like many bright points that spread out through the planet, while now each of us is responsible for letting the magazine enter his or her life through the computer screen, for deciding to print it and for proposing the site to the persons that we think have an interest. As they say nowadays, let’s learn to “interact” and to open our windows to the new wind of the “Psicosintesi” magazine.
Patrizia Bonacina
n. 9 Aprile 2008 Anno XIV
41
n. 8 Ottobre 2007 Anno XXIII
n. 7 Aprile 2007 Anno XXIII
42
n. 6 Ottobre 2006 Anno XXII
n. 5 Aprile 2006 Anno XXII
43
n. 4 Ottobre 2005 Anno XXI
n. 3 Aprile 2005 Anno XX
44
n. 2 Ottobre 2004 Anno XX
45
Approfondimento: Introduzione al Wu Wei di Roberto Assagioli Fonte: Redazione 31/01/2008
La deliziosa Fantasia ispirata dalla Filosofia di Lao-Tze, dell'insigne orientalista e scrittore olandese Henri Borel, che presentiamo ai lettori italiani, è scritta in modo così semplice e limpido che sembra non richiedere alcun commento. Ma la filosofia su cui si basa è sottile e non sempre facile da afferrare e, poiché dei fraintendimenti possono portare a giudizi ingiusti e – quel che è peggio – a deduzioni pratiche e a atteggiamenti pericolosi nella vita, riteniamo non inutili alcuni chiarimenti o precisazioni. La concezione di Lao-Tze più spesso e più grossolanamente fraintesa è proprio quella di WU-WEI, per l'impropria traduzione che ne è stata data con la parola “inazione”. Wu-Wei significa in realtà “azione compiuta senza uno sforzo teso, violento, personale, ma per spinta interiore, per impulso spirituale”. La migliore espressione per designare Wu-Wei è quella adottata dall'Evola di “agire senza agire”. È un'espressione paradossale, un apparente non senso, ma in questo appunto sta il suo pregio. Poiché il lettore, il quale comprende che l'accoppiamento dei termini contraddittori non può essere in questo caso una sciocchezza o uno scherzo, è così indotto, anzi obbligato, a riflettere, a cercar di scoprire il significato profondo dell'apparente contraddizione. Le verità spirituali sono d'un ordine così radicalmente diverso da quello delle piccole “verità” empiriche e umane, sono così incommensurabili con esse, che il linguaggio corrente, fatto per designare queste, è del tutto inadeguato a indicare quelle. Perciò tutti gli Istruttori Spirituali nel loro travaglio per esprimere l'ineffabile, per designare con parole concrete e umane l'Illuminato e il Trascendente, hanno cercato di valersi di due mezzi: il simbolo e l'espressione paradossale. Tutte le scritture spirituali e religiose sono piene di paradossi : nelle Upanishad, ATMAN, il Supremo Sé, è detto “più piccolo del piccolo più 46
grande del grande” e nel Vangelo troviamo “Io sono la resurrezione e la vita; chiunque crede in me, quand'anche fosse morto vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morrà mai” (Giov. XI, 25-26).
Ma in nessuna scrittura i paradossi abbondano come nel Tao-Te-King di LaoTze; egli è l'artista, direi quasi il virtuoso del paradosso, aiutato in ciò anche dall'indole della lingua cinese che si presta in modo speciale. Perfino la sua nascita è stata considerata paradossale; infatti secondo la leggenda, egli nacque coi capelli bianchi e saggio come un vecchio e perciò venne soprannominato Lao-Tze, che vuol dire letteralmente “fanciullo vecchio”, cosa che indica bene l'unione di una piena maturità spirituale e di una giovane semplicità che lo caratterizzano. Quale aiuto alla retta comprensione dei paradossi e particolarmente di quelli di Lao-Tze, possono servire le seguenti norme: quando si trovano espressioni contraddittorie come ad esempio “agire senza agire”, si prenda uno dei termini in senso spirituale, essenziale, interiore e l'altro in senso umano, contingente, esteriore. Un altro modo è quello di ricercare un principio superiore ad un livello spirituale più alto, che risolva in sé, unificandoli in una sintesi creativa, i termini opposti. Per l’“agire senza agire” tale principio sarebbe la pura attività e potenza spirituale che ha in sé elementi e qualità tanto dell'azione ordinaria (efficacia) quanto dell'inazione (assenza di sforzo o tensione, di fatica), ma li trascende nella sua qualità e nei suoi effetti. Inoltre non bisogna soffermarsi e impuntarsi a voler giudicare e criticare una espressione isolata dal contesto, avulsa dall'insieme dell'opera. Il vero significato di ogni parola, o frase singola risulta solo dalla lettura dell'intero scritto fatta con mente aperta, con intuizione sveglia, con simpatia interiore. Infine bisogna usare, ogni qualvolta è possibile, il criterio pragmatico; cioè osservare come vengano applicati nella vita, da coloro che li hanno espressi originariamente, o che ben li comprendono, i principi paradossali o, apparentemente, estremi. Applicheremo questi criteri alla Fantasia ispirata dalla Filosofia di Lao-Tze, esaminando alcune delle frasi che più spesso possono meravigliare o sviare il lettore frettoloso o non comprensivo, o “scandalizzare” quello malevolo. Quando il vecchio Saggio dice “gioia e dolore non sono reali” bisogna ricordare il senso profondo che gli Orientali usano dare alla parola “reale”. Secondo loro, reale è solo il permanente, stabile, immutabile, eterno: cioè la sostanza spirituale del mondo e delle anime. Da questo punto di vista, gioia e dolore possono essere chiamati “irreali”, senza per questo negare in alcun modo l'esistenza soggettiva della sofferenza umana, la sua realtà psicologica, e senza quindi diminuire la compassione che essa ispira, lo slancio per alleviarla. Solo si riconosce che gioia e dolore sono reazioni transitorie, rapporti temporanei di armonia o di disarmonia fra l'individuo e il mondo, stati di appagamento o di inappagamento di tendenze, 47
bisogni e aspirazioni vitali. E questo riconoscimento del carattere relativo e contingente del piacere e del dolore personale è un grande aiuto per liberarsi dagli attaccamenti che asservono e dalle paure che tormentano e paralizzano. Nello stesso modo ampio e superiore va inteso quello che dice sull'Amore il vecchio Saggio, il quale, mentre sembra dapprima negarlo, in realtà ne rivela l'ultima natura, l'essenza profonda, ed eleva un inno all'Amore trasumanato e trasfigurato, di un'altezza veramente platonica. A qualcuno potrà sembrare un'amara e urtante ironia parlare del mondo quale “un grande santuario saggiamente concepito e sicuramente vigilato come una dimora stabile e bene ordinata”, mentre esso ci appare pieno di conflitti e di confusione, implicato in complesso e agitato travaglio. Ma quell'affermazione, così contraddetta dalle apparenze del momento, può contenere una verità superiore, indicare anzi il significato profondo e la giustificazione del nostro travaglio attuale quale “crisi di crescita”, quale un inconscio impulso di superamento delle attuali condizioni e quale avviamento a un migliore e più armonico ordine di vita. È il caos apparente, la confusione feconda del cantiere ove si sta costruendo faticosamente il “Santuario”, la “dimora stabile e bene ordinata” della nuova Umanità. Queste interpretazioni sono confermate dal criterio pragmatico sopra accennato. Il contegno del Saggio, quale risulta dalla narrazione, dimostra che l'animo di lui non è affatto duro, freddo, insensibile. Egli non solo impartisce di buon grado al giovane europeo i suoi tesori spirituali, ma ha anche per lui piccole attenzioni e cure quasi materne; lungi dal cercar di staccarlo violentemente dalla vita ordinaria, come avrebbe potuto tentar di fare un Istruttore fanatico e intransigente. Egli lo rimanda nel mondo per fare le esperienze a lui ancor necessarie, per compiervi il suo sviluppo interiore. E gli mostra il suo affetto paterno addolcendogli la pena del distacco col dono generoso della mirabile opera d'arte che gli era tanto cara... Liberiamoci una volta per sempre dal falso e dannoso preconcetto che le concezioni spirituali rendano inumani e separino dalla vita; esse invece ci rivelano il vero significato di noi stessi, degli altri e del mondo e ci aiutano a vivere in modo più saggio, più nobile, più generoso. Roma, 11 giugno 1932 Roberto Assagioli
48
LA VOLONTÀ TRANSPERSONALE COME RICONOSCERLA E MANIFESTARLA del Dott. Francesco Brunelli
Lezione tenuta presso l’Istituto di Psicosintesi (1974)
Non so se il mio dire sarà comprensibile o no perch'esso affronta una problematica completamente nuova e completamente ignorata eccezione fatta per gli accenni ed il libro scritto da Assagioli, ma il coronare il corso su questo argomento appariva necessario per fissare una méta da raggiungere per quanto lontana essa possa essere. La psicologia in genere ammantandosi di "scientificità" vuole prescindere da ogni sconfinamento filosofico come se la verità non fosse l'aspirazione massima di ogni ricerca e come se la verità se non proviene dal ristretto campo di indagine di una scienza non fosse verità. In psicologia dunque si dà questa definizione della volontà: "Termine astratto che corrisponde ad attività volontaria o intenzionale. L'uso di questo termine è molto limitato in psicologia, in quanto si vuole evitare di confonderne il significato con quelli filosofici e con quello del linguaggio comune che considera la volontà come una facoltà della mente. Può sostituirsi con l'astratto volizione, ma è preferibile valersi di intenzione e di attività e di atti intenzionali. Secondo la psicoanalisi l'uomo risponde ciecamente ai suoi impulsi quando vige il principio del piacere, cioè in epoca anteriore all'acquisizione del controllo degli sfinteri, la prima morale che si viene ad apprendere. Successivamente, con la sostituzione del principio della realtà a quello del piacere ed in seguito alla costituzione del superego, gli impulsi verrebbero controllati da varie istanze psichiche, consce ed inconsce. Si avrebbero così intenzioni consce ed inconsce, non una unica volontà. (1) Questa "grosso modo" è la voce direi ufficiale della psicologia essendo l'estensore di questa nota Ordinario di Psicologia a Genova. Tuttavia un'altro cattedratico in un suo chiaro e dotto studio su Freud ci soccorre scrivendo: "Partendo da problemi specificamente psicologici, Freud giunge dunque all'alto 49
'mare del problema generale della vita, cioè di un problema di biologia generale che confina e sconfina in quelli della filosofia e della metafisica. A questo si deve del resto necessariamente arrivare quando si abbandoni la semplice fenomenologia degli istinti, per ricercare un principio universale a cui collegare tutte le manifestazioni della vita istintiva. (2) Così confortati e così giustificati direi, scopriamo che Jung indica la volontà cosciente come l'unica che possa "rimpiazzare" gli istinti e l'agire istintivo in modo tale da poter plasmare la natura umana. Egli afferma che "la grandezza e l'elevatezza di questo ideale non si può e non si deve contestare" e che "questo tentativo" - quello cioè di trar fuori l'uomo animale dalla sua propria natura - doveva portare nel corso dei secoli ad uno sviluppo della coscienza che senza questo tirocinio sarebbe stato semplicemente inattuabile. (3) Egli parla anche della creazione della volontà e del libero impiego di essa (4) ed intravede "una fonte spirituale, cioè immagini psichiche numinose" (e si sa cosa intende Jung per numinoso) da cui la volontà proviene. (5) Ma a dir la verità in Jung tutto ciò è assai nebuloso, insicuro ed appena accennato. È con Assagioli e la Psicosintesi che il ruolo della volontà si configura con maggiore validità e la pubblicazione del libro sulla Volontà negli Stati Uniti d'America scritto dal nostro Maestro (6), ne fa buona fede. Per quanto concerne la volontà transpersonale di cui oggi parliamo non mi pare che sia possibile poter fornire una definizione tale da soddisfare le esigenze di comprensione in una formulazione standard, essendo di natura intuitiva anche se il suo approccio può essere razionale e speculativo. Penso che sia ormai evidente a coloro che hanno seguito lo sviluppo della scuola psicosintetica come dal piano dei comportamenti a livello di pura sensopercezione, l'uomo, sia in grado e possieda in potenza, la possibilità di trasformarsi in un essere armonicamente inserito nella vita universale ed è evidente come quest'uomo totale abbia in se l'universo e si identifichi quale parte armonica, con l’universo stesso. Questo uomo ideale (anche se vi sono stati degli uomini che lo hanno realizzato e ché ne sono i tipi storici o mitologici come il Buddha, il Cristo, Pitagora, Platone ecc. ...) è un "prodotto" di realizzazione psicosintetica che proprio in virtù di tal fatto non è più nè psicoterapia, nè pedagogia nuova, nè sociologia d'avanguardia, ma per usare termini cari e correnti di psicologia del profondo, vera "arte trasmutatoria". Già il discorso apparve chiaro a coloro che seguirono da principio il sorgere della scuola, quando Assagioli fece circolare il noto diagramma della struttura della psiche con il supercosciente ed il SÈ, così lontano da quell'io posto al 50
centro del campo della coscienza, ma speranza di realizzazione, di trasformazione e di integrazione. Ora benchè sia poco ortodosso in psicologia schematizzare, poichè la psiche, essendo in continuo movimento ed in continua trasformazione non permette in realtà di stabilizzare e di fissare alcunchè, tuttavia per giungere alla comprensione del nostro argomento ci creeremo, a puro scopo didattico, dei punti di repere fissi e dei diagrammi. Esiste una scala di stadi differenti di struttura psicologica corrispondente ad altrettanti stati di realizzazione. In essi tutta l'umanità può trovare effettiva collocazione anche se in realtà la gamma degli schemi possa variare all’infinito.
Secondo il mio modo di vedere questi possono essere i seguenti: Uomo non evoluto che reagisce solo alle sensopercezioni, agli impulsi ed agli istinti senza possedere un centro di coscienza. Uomo che si risveglia alla coscienza del proprio io che così comincia a divenire un centro unificante. Uomo in evoluzione che comincia anche a percepire gli impulsi provenienti dal superconscio identificandoli ed inizia il processo di unificazione con il SE o il processo di "trasmutazione" dell'io nel SE. Uomo evoluto che ha posto il suo essere globale a livello del SE personale nel superconscio. Uomo totale che dal SE personale passa al SE transpersonale realizzando l'Essere nella sua più alta accezione.
51
Dall'esame di questi 5 diagrammi emerge evidente come nel 1° non esiste un io, ma una confusa identificazione con i contenuti del campo di coscienza nell'inconscio medio ed inferiore; nel 2° i contenuti cominciano ad unificarsi intorno ad un nucleo che è l'io; nel 3° l'io inizia il processo di unificazione con la sua sorgente, il SE; nel 4° l'unificazione è avvenuta ed il campo della coscienza è "salito" al livello del superconscio; nel 5° avviene un ulteriore spostamento "fuori del diagramma" nella transpersonalità. Aggiungerei che non è difficoltoso, con un buon esame introspettivo, identificare se stessi in uno dei 5 diagrammi in quanto il livello raggiunto dall'io dipende esclusivamente da ciò di cui l'io è cosciente. In altre parole la coscienza o la consapevolezza dei contenuti del proprio campo di coscienza dà il metro per valutare il livello raggiunto dall'io e la sua collocazione nello schema dei diagrammi. Un buon psicologo psicosintetista - che operi la sua psicosintesi - dovrebbe essere in grado di poter indicare anche nel corso di un colloquio, la collocazione grossolana dell'interlocutore.
Ma proseguiamo nella ricerca della comprensione della volontà transpersonale. Consideriamo per questo l'altro diagramma ben noto, quello della stella ed applichiamolo ai cinque stati della umanità che abbiamo ora ricordato.
52
Sensazione emozione-sentimento impulso-desiderio immaginazione pensiero intuizione Volontà Punto centrale: l'"io" personale
Vedremo che le punte delle singole funzioni della psiche possono essere piú o meno sviluppate, più o meno evidenti a seconda del processo evolutivo del singolo individuo sino a raggiungere la armonia della stella nell'uomo evoluto. Nell'uomo totale è possibile che compaiano altre facoltà, ma non è questo l'argomento che ci siamo proposti di trattare, quello che volevamo porre ancora in evidenza è la posizione della volontà nel diagramma. una posizione centrale che marca la sua stretta interdipendenza con l'io centro del campo di coscienza. 53
La volontà come si vede nel diagramma non viene considerata una facoltà come le altre, ma è posta a fondamento ed a sostegno di tutte le altre funzioni della psiche così da coinvolgere l'uomo nella sua interezza, in tutte le sue manifestazioni ed in qualsiasi dimensione esse si esplichino. Scrisse infatti Assagioli (7) "Ho raffigurato la volontà al centro, in contatto diretto con l'io cosciente, per mostrare che essa è aderente, intima all'io, e che attraverso di essa l'io può ricevere dalle altre funzioni psichiche impressioni e informazioni ed a sua volta agire su di esse, influenzarle e dirigerle".
Ecco ora i cinque stadi della volontà rapportati ai cinque stadi di sviluppo dell'uomo. Anche questo in forma schematica e quindi suscettibile di ulteriore sviluppo. 1° Uomo non evoluto: Nel primo stadio non c'è un io organizzato e perciò la volontà che questo tipo di umanità esprime è semplicemente una risposta agli impulsi sotto un controllo più o meno parziale di istanze psichiche consce od inconsce. 2° Uomo in fase di risveglio: La volontà qui può essere paragonata all'attività intenzionale della psicologia indicando con tale termine la finalizzazione di una attività motivata con più o meno consapevolezza. Questo stadio nella sua ultima fase è quello come dice Assagioli di riconoscere che "esiste una volontà".
54
3° Uomo in evoluzione: La volontà individuale (a livello dell'io piccolo) è completa nei suoi aspetti, ma cominciano pure a manifestarsi le qualità e la volontà del SE. È quello stadio in cui si scopre di "avere una volontà" sia in forma diretta, spontanea, sia in forma indiretta. 4° Uomo evoluto: È lo stadio in cui si è raggiunta la consapevolezza di essere una volontà, è lo stadio in cui la volontà individuale dell'io ha acquisito i caratteri della volontà del SE personale e cioè è forte, sapiente. 5° Uomo totale: È lo stadio in cui si possiede una volontà perfetta ed integrata con la Volontà intesa nella sua accezione più elevata. Quanto detto riteniamo chiarisca adeguatamente i concetti e su di essi non mi dilungo ulteriormente. Penso che così siamo giunti alla soglia della comprensione della volontà transpersonale anche se di essa non ne possiamo ancor dare una chiara definizione concettuale ed anche se di essa ci manchi la consapevolezza. Dobbiamo esaminare più estesamente l'uomo in evoluzione (terzo degli stadi che abbiano considerato). Questo uomo al termine della sua fase di risveglio prende coscienza dell'io come realtà unificante e del fatto che esiste una volontà, scopre che possiede una volontà e considerandosi una unità isolata vede la propria volontà come uno strumento da poter essere utilizzato per il proprio vantaggio personale, per esprimere se stesso e vivere una vita propria nella pienezza del significato ristretto che dà alla parola "vita". Questo tipo di volontà egoistica o egocentrica verrà sostituito successivamente da una volontà etico-sociale, altruistica, così l'individuo acquisisce oltre alla volontà forte quella che è comunemente chiamata volontà buona, ambedue se sono tali, acquisiscono anche la sapienza. Ma questa volontà ed i suoi tre aspetti nelle forme di livello inferiore se sono una meta della psicosintesi personale ed interpersonale non rappresentano un punto d'arrivo, la Meta in senso totale. Sono le qualifiche che fanno di un individuo un uomo evoluto, ma non sono le qualifiche dell'uomo totale.
55
Occorre per questo conseguire un'altro livello di volontà quella integrata con il tutto, la volontà transpersonale, che porta l'uomo ad una dimensione differente, ad una dimensione che noi possiamo comprendere per ora a livelli puramente razionale anche se in futuro possiamo sperimentarla. Molti non ne sono consapevoli e possono persino negarne l'esistenza; ma vi è un'altra specie di consapevolezza - dice Assagioli - della cui realtà ha fatto testimonianza, nel corso della storia, l'esperienza diretta di molti esseri. La dimensione lungo la quale questa consapevolezza funziona, può essere definita "verticale". Generalmente essa è stata considerata quale campo dell'esperienza religiosa o spirituale; ma va ora acquistando un crescente riconoscimento quale valido campo di ricerca scientifica.
56
Questo è lo specifico campo della psicologia transpersonale il campo delle "necessità superiori"……… trascendenza di sè, spirito di sacralizzazione della vita di ogni giorno, unione, coscienza cosmica, energia individuale e della specie, incontro massimale transpersonale, fenomeni trascendentali e coscienza sensoria massimale …………… è il regno o la dimensione della volontà transpersonale, che è la volontà del SÈ transpersonale. È anche il campo del rapporto fra la volontà del sè personale e la volontà del sè transpersonale di ogni individuo. Quindi lo studio del rapporto tra la volontà personale e la volontà universale è uno studio pieno di conseguenze e di conseguimenti raggiungibili mediante due processi di natura puramente psicologica che comportano un ampliamento di coscienza e che possono essere così schematizzati: 1° Riconoscimento della nostra collocazione nell'universo. 2° Adesione alla volontà universale., Raggiunta la consapevolezza dell'io quale centro del campo di coscienza potremo eseguire un certo tipo di meditazione a tipo riflessivo sul tema l'universo e noi. Usando questa tecnica particolare dice Assagioli, "il cambiamento talvolta improvviso ch'essa produce è davvero interessante perchè non ci sentiremo come centro dell'universo, ma come una minuscola ed infinitesima parte di esso. Eppure per un curioso paradosso psicologico invece di sentirci diminuiti ed umiliati, proviamo un senso di espansione, una dignità nuova perchè ci sentiamo in armonia con l'universo, parti integranti di esso, fatti della stessa sostanza". Quando tale stato sia conseguito - il tempo che trascorre per questo non ha importanza - allora siamo pervenuti all'ultimo stadio della educazione della volontà. Giunti a questo stadio di coscienza necessariamente comprendiamo vivendolo (e questo è un fatto estremamente importante) che l'universo è vita regolata da leggi universali alle quali necessariamente adatteremo il nostro essere. Dice ancora Assagioli e lo debbo citare necessariamente poichè questa esperienza non è la mia: "E nuovamente avviene un fatto paradossale, la volontà dell'individuo che liberamente si piega alla volontà universale, che si immerge in essa e con essa si fonde, non diminuisce per questo, non si annulla. Nell'istante in cui sembra morire, risorge trasfigurata.
57
Quando la nostra volontà accetta di cooperare armonicamente con la Volontà che muove l’universo, si accorge che questo coopera con essa, mettendo a sua disposizione le proprie energie infinite e nelle norme che regolano il cosmo, scopre le norme sicure per la sua azione individuale. Così la Volontà diventando buona, diviene insieme più forte e più sapiente, e da questo mutuo comportamento delle sue tre note sorge la volontà perfetta, la volontà integrale." Abbiamo così compiuto insieme in iter interessante che ci ha trasportato dal piano delle sensopercezioni, delle reazioni pure a stimoli e desideri all'ultimo stadio evolutivo umano concepibile dalla mente e sperimentabile solo che ci poniamo nelle condizioni di realizzare l'esperimento. Ed in questo nostro iter abbiamo scoperto una cosa fondamentale e che cioè non vi è possibilità di trasmutazione dell'io nel Se ultraindividuale (e quindi nell'essere) senza una progressiva trasformazione nella qualità della volontà impiegata, sino a trascendere la volontà personale mediante la identificazione con la volontà transpersonale che si realizza con la acquisizione del senso di compartecipazione alla Vita Universale.
Note (1) - A.Dalla Volta: Dizionario dì Psicologia; Ed. Giunti Barbera, 1969, Firenze. (2) - Cesare Musatti Trattato di Psicoanalisi; Ed.Einaudi, 1953, Torino (3) - C.G.Jung: Simboli della trasformazione; Ed.Boringhieri, 1970, Torino pag.422 (4) - ibidem
pag. 345
(5) – ibidem
pag. 15
(6) - "The Act of Will" - Viking Press - New York (7) - Assagioli R.: "La volontà - dal proposito all' attuazione" :Lezione 1°, 1967 Firenze.
58
Roberto Marco Greco nasce a Venezia il 27 Febbraio 1888. Nel 1890, a soli due anni perde improvvisamente il padre e di lì a poco anche lui si ammala ed è ricoverato in ospedale, è in questa circostanza che la madre Elena Kaula conosce il medico Emanuele Assagioli, anche lui ebreo, che adottando Roberto diventa padre affettuoso e ottimo educatore. Grazie alle solide possibilità economiche ed all’interessante ambiente famigliare Roberto può fin da piccolo sviluppare le sue doti intellettuali. Impara ben presto le lingue soprattutto l’inglese di cui avrà ottima padronanza ed il tedesco che Freud definì “impeccabile”. Consegue la maturità al liceo Foscarini nel 1904, a soli 16 anni a pieni voti, è qui che maturano i suoi interessi sia per la scienza sia per la letteratura e la filosofia. Appaiono nel frattempo le sue prime pubblicazioni sul “Giornale di Venezia”. Nello stesso anno la famiglia si trasferisce a Firenze ed è qui che Roberto s’iscrive all’università. Scegli inizialmente Medicina e Chirurgia ma ben presto il suo grande interesse per la psiche dell’uomo lo dirige verso psichiatria. Grazie agli incontri nell’ambito universitario in Italia ed in seguito ad alcuni viaggi in Europa inizia la pubblicazione di vari articoli. La sua straordinaria “curiosità” fa sì che si avvicini alla filosofia orientale specie quell’indiana ed all’esoterismo. In seguito alla decisione di preparare la sua tesi di laurea in psicanalisi si trasferisce nel 1907 a Zurigo nella clinica di psichiatria dell’università. Nel 1908 si reca a Monaco per approfondire i suoi studi psicoanalitici e qui incontra Ernest Jones seguace e biografo di Freud. Nel 1909 ritorna a Zurigo entra in contatto con Jung e nell’agosto di quello stesso anno rappresenta il Circolo Filosofico Fiorentino al Congresso Internazionale di Psicologia di Ginevra. Con vari articoli pubblicati su “La Voce” inizia il suo lavoro sull’educazione che rimarrà un tema a lui molto caro. Nel 1910 grazie alla padronanza del tedesco inizia un rapporto epistolare con Freud che spera diffonda in Italia il movimento psicoanalitico. Il 1° Luglio Assagioli discute la sua tesi di laurea dal titolo ”La psicoanalisi”. Nel 1912 fu fondata “Psiche” rivista di studi psicologici cui Assagioli collaborò come capo redattore e scrittore. In questi anni maturò la sua concezione, definì la sua psicosintesi e si staccò da Freud pur nutrendo per lui gran rispetto.
59
Con lo scoppio della 1° guerra mondiale c’è la sospensione di “Psiche” e l’arruolamento d’Assagioli come tenente medico. A guerra conclusa lentamente tutto riprese ed Assagioli iniziò ad esercitare la professione di psicoterapeuta. Nel 1923 dalla seconda moglie, Nella Ciapetti, Assagioli ha il suo primo ed unico figlio Ilario che scompare prematuramente dopo lunga malattia all’età di 28 anni dopo essersi laureato in medicina e poi in lettere per seguire ed aiutare le orme paterne. Nel 1926 la famiglia si trasferisce da Firenze a Roma dove era possibile grazie all’ambiente meno provinciale fare incontri socio culturali più interessanti e fonda l’Istituto di Cultura Psichica che divenne nel 1933 l’Istituto di Psicosintesi. La psicosintesi è un metodo psicoterapeutico che si propone la formazione, la crescita e l’armonizzazione globale dell’uomo che trova ampie applicazioni nell’educazione, nei rapporti interpersonali e nello sviluppo e potenziamento delle personalità. Assagioli giunse a definire la psicosintesi dopo aver sperimentato vari metodi psicoterapeutici e vi profuse tutte le sue intuizioni e le sue conoscenze delle discipline spirituali e delle scienze umane. Con lo scoppio della 2° guerra mondiale, i rapporti internazionali, dovuti ai suoi molteplici viaggi, e le attività umanitarie suscitarono i sospetti del regime fascista e nel 1940 accusato di pacifismo fini nel carcere di Regina Cieli. Dopo la guerra carico del suo consueto ottimismo Assagioli torna a Firenze dove nella villetta di via S. Domenico 16 fonda il suo centro operativo: al piano terra, l’Istituto con la sala per le conferenze, al piano superiore, l’abitazione. Oltre alle conferenze, ai corsi, alle lezioni, alle terapie individuali e di gruppo c’erano i viaggi in Inghilterra per i gruppi di meditazione, a Parigi dove c’era un importante centro di psicosintesi, in America seguito sempre con notevole interesse. Le vacanze estive erano trascorse a Capolona, nella campagna aretina, qui Assagioli organizzava convegni sui temi della psicosintesi, delle religioni, delle filosofie orientali e della cultura in generale. A contatto con la splendida natura del luogo e la gran serenità del Maestro si respirava una grand’armonia. Nel 1958 si registra il primo riconoscimento mondiale negli USA cioè la costituzione dello Psychosynthesis Research Foundation, nel 1966 è fondato il Centro di Biopsicosintesi in Argentina, nel 1967 avviene lo stesso a Roma e di lì a poco a Bologna, Perugina ed altri. Negli anni a seguire numerosi centri si moltiplicano anche all’estero India, Grecia, California, Canada, Londra.
60
La salute d’Assagioli e sempre più precaria ma non gli impedisce di compiere ancora molti viaggi. Nel 1972 la moglie Nella è gia molto malata ma si festeggiano con gioia le nozze d’oro. Nel 1973 Assagioli rimane da solo, anche le sue condizioni peggiorano e perde l’udito. Nel 1974 Sam Keen, docente universitario e giornalista americano intervista Assagioli e chiedendogli come affrontasse l’idea della morte riceve questa risposta: “La morte mi appare soprattutto come una vacanza. Ci sono molte ipotesi sulla morte e l’idea della reincarnazione mi sembra molto sensata. Non ho alcuna conoscenza diretta della reincarnazione, ma la mia credenza mi mette in buona compagnia con milioni d’orientali, con Buddha e con molte atre persone in Occidente. La morte è la parte normale di un ciclo biologico. E’ il mio corpo che muore, e non tutto di me. Quindi non mi preoccupo troppo. Potrei morire stasera, ma accetterei volentieri qualche anno in più per fare il lavoro cui sono interessato e che penso potrebbe essere utile ad altri. Io sono, come dicono i francesi, disponable, a disposizione. Anche l’humour aiuta, e il senso delle proporzioni. Io sono un individuo su un piccolo pianeta, in un sistema solare, in una delle tante galassie”. Il 23 agosto 1974 nella quiete di Villa Ilario a Capolona da poco compiuti gli 86 anni “Roberto Assagioli ha vissuto il giorno della sua liberazione”.
61
Il Senso Esoterico di Assagioli, Roberto Senso esoterico significa essenzialmente vivere e funzionare soggettivamente e realizzare un costante contatto interiore con l'anima e col mondo in cui essa dimora, e ciò deve manifestarsi interiormente mediante l'amore attivamente dimostrato, mediante la saggezza costantemente irradiata e mediante quella capacità di includere in sé tutto ciò che vive e respira e di identificarvisi, che costituisce la caratteristica predominante di tutti i Figli di Dio che manifestano la loro Divina natura. Io intendo dunque significare un sostenuto atteggiamento interiore della mente, che può volgersi in qualsiasi direzione a volontà. Essa può dominare la sensibilità emotiva non soltanto propria, ma di tutti coloro con i quali può venire in contatto. Con la forza del suo silente pensiero, il discepolo può portare luce e pace a tutti. In virtù di quel potere mentale egli può intonarsi col mondo del pensiero e delle idee e può discernere e scegliere quei mezzi mentali e quei concetti che lo renderanno capace - quale lavoratore in accordo col Piano Divino - di influenzare il proprio ambiente e di formulare i nuovi ideali con quella sostanza mentale che li farà più facilmente accogliere da coloro che vivono e pensano in modo ordinario. Tale atteggiamento della mente metterà inoltre in grado il discepolo di orientarsi verso il mondo delle Anime e in quell'alta sfera d'ispirazione e di luce di riconoscere i suoi compagni di lavoro, comunicare con loro, ed uniti di collaborare all'attuazione degli Intenti Divini. Questo senso esoterico è la principale necessità nell'attuale momento storico. Fino a che gli aspiranti non lo abbiano in qualche misura afferrato e non possano quindi usarlo, non potranno mai far parte del Nuovo Gruppo di Lavoratori spirituali del Mondo. Non potranno mai usare la magia spirituale e queste istruzioni rimarranno per loro teoriche e prevalentemente mentali anziché essere pratiche ed attuabili. Per coltivare il senso esoterico è necessaria la meditazione, anzi, nei primi stadi, una continua meditazione. Ma poi, via via che il tempo passa e l'uomo cresce spiritualmente, questa meditazione quotidiana cederà il posto ad un costante orientamento spirituale e allora la meditazione, com'è ora compresa necessaria, non sarà più richiesta. Il distacco fra l'uomo e le forme che egli usa - la propria personalità composta dai corpi fisico-eterico, emotivo e mentale, sarà così completo, che egli vivrà sempre sul seggio dell'osservatore; e da qui, e con quell'atteggiamento, dirigerà le attività della mente, delle emozioni e di quelle energie che rendono possibile ed utile l'espressione fisica. In questo sviluppo e in questa cultura del senso esoterico il primo stadio consiste nel mantenere l'atteggiamento di una costante distaccata osservazione. 62
F..J. Alexander, in "Ore di meditazione" dice: vedere se stessi come un orologio posto su di un caminetto, il quale sorveglia tutte le attività che si svolgono nella stanza, e resta in disparte. Analizziamo ora Il significato del termine "funzionare soggettivamente": Ordinariamente noi viviamo oggettivamente, esteriormente, sempre in rapporto con oggetti con qualche cosa, così detti interiori, quali le nostre emozioni, i nostri pensieri. "Così detti", perché, rispetto all'Anima, tutte le attività della nostra personalità, dei tre corpi (fisico, emotivo e mentale) sono esteriori. Emozioni e pensieri sono più o meno aderenti all'Io, ma non sono l'Io, l'Anima, Noi stessi. Essi si sovrappongono all'Io vero, celandolo ed ostacolando le Sue attività. Infatti emozioni e pensieri sono in continuo mutamento, in perenne fluttuazione: solo l'Io rimane immutabile, quale esso è; soltanto l'Io, l'Anima, ci dà il senso della stabilità, del riposo, della vera sicurezza, della realtà permanente. Il potere di vivere e di funzionare soggettivamente è per noi completamente nuovo: si tratta di identificarci con l'Anima, dopo aver riconosciuto che noi non siamo né il nostro corpo, né le nostre emozioni né i nostri pensieri, ed esserci quindi disidentificati da essi. Si tratta di vivere in comunione con l'Anima di tutto ciò che esiste, penetrando sotto o dietro le forme. Interiorare i nostri rapporti; cioè sostituire a quelli da forma a forma rapporti di anima con anima, per poi giungere alla comunione con l'Anima del Mondo, con Dio, con la VITA UNA. Un tale cambiamento influisce naturalmente sulla nostra e sull'altrui vita personale; devo manifestare, ciò che si realizza. Il costante contatto con l'Anima deve manifestarsi come "Amore Spirituale" nei vari rapporti umani, come "saggezza costantemente irradiata"; saggezza che proviene dalla visione della Realtà, acquisita nel regno dell'Anima del giusto senso dei valori, dalle giuste prospettive; poiché nel regno dell'Anima si è liberi da illusione e da ignoranza. L'Anima è onnisciente nel suo mondo, e noi essendo in comunicazione con essa manifesteremo gradatamente i suoi poteri e le sue qualità e facoltà divine. "Con la forza del suo pensiero il discepolo potrà portar luce e pace a tutti": Ciò indica la potenza pratica di chi vive interiormente, esotericamente. Questo pensiero è vero, perché è riflesso dal mondo spirituale, ed essendo potente, la sua forza si irradia su tutti coloro che vengono a trovarsi nel suo raggio di influenza.
63
Si tratta quindi di essere; essendo, si irradia spontaneamente, senza sforzo, inevitabilmente, senza volerlo: è Wu-Wei. Questo vivere soggettivamente dà in vari modi poteri di bene: "In virtù di quel potere mentale egli può intonarsi col mondo del pensiero e delle idee e può discernere quei mezzi mentali e quei concetti che lo renderanno capace - quale lavoratore in accordo col Piano Divino - di influenzare il proprio ambiente e di formulare i nuovi Ideali con quella sostanza mentale che li farà più facilmente accogliere da coloro che vivono e pensano in modo ordinario". E' qui indicato uno dei poteri che potremo conseguire: divenire dei conoscitori e dei trasmettitori. Attraverso i Suoi Grandi Interpreti (i Maestri) noi possiamo cogliere i principi, le Idee vere, gli ideali che sono nella mente Divina e quindi trasmetterli all'Umanità ordinaria adattandoli ad essa; creando modi di espressione comprensibili per tutti gli uomini. i Ogni qualvolta cerchiamo di illuminare gli altri, di chiarire loro qualche concetto, facciamo questo: cerchiamo di tradurre ciò che abbiamo ricevuto ed accolto, e lo trasmettiamo ad altri accresciuto dalla nostra vita; e talvolta, purtroppo, svisato e colorito dalla nostra emozione, della nostra errata od imperfetta interpretazione. Il lavoro di gruppo è per molte ragioni più efficace di quello individuale, ed è il tipo di lavoro che sempre più si affermerà nell'Era Nuova. Per attuarlo efficacemente occorre riconoscere i propri compagni di lavoro secondo la reciproca interna affinità. Non è perciò possibile trovare i nostri collaboratori in base a criteri dei livelli personali ove esistono tanti ostacoli di carattere emotivo, ove regna tanta illusione e confusione; dobbiamo invece orientarci verso il mondo delle Anime e, alla Luce dell'Anima, cercare e riconoscere i nostri veri compagni e quindi, uniti, lavorare e servire. "Per coltivare il senso esoterico è necessaria la meditazione, anzi nei primi stadi una continua meditazione". Dobbiamo cioè eliminare tutte le impressioni esterne perturbatrici e volgerci decisamente verso il mondo interiore. La condizione nella quale ci troviamo riguardo a questo mondo è paragonabile a quella del neonato. Esso ha tutti gli organi di senso sani e normali; pure non sa ancora usarli ed è confuso e come abbacinato dal mondo in cui viene improvvisamente a trovarsi, dalle molte impressioni non possedute.
64
Così è per noi nella meditazione e nel silenzio che tendono a trasportarci nel mondo interiore: riusciamo in qualche misura a tener soggette emozioni e mente, ma poi sentiamo la nostra inesperienza del nuovo mondo, in cui tutto ci appare vago, indefinito e non riusciamo ad afferrare nulla coscientemente. Ci sentiamo veramente impotenti: siamo neonati. Per allenarci e vivere in questa a noi ignota sfera di esistenza, occorre stare ben vigili, ben desti ed osservare con molta attenzione; stare in silenzio, in ascolto, in osservazione. Occorre perseverare per arrivare ad abituarsi a quel nuovo stato. Dapprima, tutto tende in noi ad appoggiarsi a qualche oggetto, perché non sappiamo vivere soggettivamente. Poi, con l'esercizio costante, la mente si acquieta e si libera dalla paura e dal suo istintivo bisogno di appoggio a qualche oggetto e ci accorgiamo con letizia che si può vivere soggettivamente, distaccati cioè, realmente, da tutto ciò che costituisce il nostro abituale mondo fisico emotivo e mentale inferiore. Occorre ricercare questo nuovo modo di vivere con calma, armonicamente, senza tensione, con interesse, ma un interesse libero da emozione: ricercare e stare a vedere che cosa ne segue. Dobbiamo divenire coscienti di ciò che siamo realmente, senza il sostegno di alcun oggetto. Consistere nel Sé. Nel Puro Essere. A poco a poco ci accorgiamo che quello è il solo vero sostegno, quella è l'ignorata base salda e la sorgente perenne di Vita e di resistenza in noi stessi; riconosciamo che tutti gli altri sostegni sono illusori, fallaci, instabili: ci sfuggono tutti, uno dopo l'altro, lasciandoci stanchi, insoddisfatti, accasciati, delusi. In tale mondo fantasmagorico ed irreale, uomini e Nazioni cercano sicurezza e stabilità! Con lo sviluppo del senso esoterico la nostra vita veramente si capovolge. "L'acqua del fiume sempre fluisce ma il letto, su cui il fiume corre, rimane fermo". Questa è la vita soggettiva: questo è il senso esoterico: o meglio ne è l'inizio. Nel silenzio della Meditazione dobbiamo dunque realizzare la coscienza del Sé quale realtà stabile di fronte al fluire della vita esterna. Conquistato in qualche misura il senso esoterico, esso perdura anche fuori della Meditazione, nella vita quotidiana. Dobbiamo quindi: Sviluppare il potere di mantenere il senso esoterico, l'orientamento verso la Realtà, mentre meditiamo. Apprendere a restare Osservatori impersonali e distaccati durante le attività spontanee della personalità. 65
Intervenire attivamente dall'alto modificando le attività personali: eliminandone alcune, promuovendone altre, dirigendole e disciplinandole tutte. Articoli pubblicati su Esonet dall'autore Sezione Titolo Psicosintesi Il Senso Esoterico Psicosintesi La saggezza sorridente: Storia, attualità e grandezza della Psicosintesi di Roberto Assagioli Condizioni di utilizzo del servizio ©2006 Esonet - Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione degli articoli di Esonet è consentita dietro citazione della fonte. Esonet non è in alcun modo responsabile del contenuto dei siti ad esso collegati Riportiamo un articolo di Stanislav Grof, uno dei fondatori e principali teorici della Psicologia Transpersonale. Consigliamo la lettura a chi vuole avere una prima idea della Psicologia Transpersonale; in bibliografia, a fondopagina, sono indicati vari testi per approfondire l'argomento; cenni anche alla ITA Associazione Transpersonale Internazionale. Particolarmente importante e' la critica benevola benevola e costruttiva portata alla sistematizzazione di Ken Wilber da un punto di vista clinico.
66
BREVE STORIA DELLA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE Verso la metà del ventesimo secolo, la psicologia americana era dominata da due scuole importanti , Il comportamentismo e la psicologia freudiana. La crescente insoddisfazione riguardo questi due orientamenti che non chiarivano in modo adeguato la natura della psiche umana condusse allo sviluppo della psicologia umanistica. Il portavoce principale e maggiormente rappresentativo di questa nuova corrente è stato il noto psicologo americano Abraham Maslow Egli offriva una critica incisiva dei limiti del comportamentismo e della psicoanalisi, ossia rispettivamente della prima e della seconda forza in psicologia, ,come era solito definirle, e formulò i principi di un nuovo approccio alla psicologia (A. Maslow). L'obiezione principale di Maslow al comportamentismo riguardava lo studio degli animali, quali quali ad esempio il ratto e il piccione; egli evidenziò i limiti di quegli studi sottolineando che essi possono solo contribuire contribuire a chiarire quegli aspetti del funzionamento umano che noi condividiamo con questi animali, ma non hanno alcuna rilevanza rilevanza per la comprensione di qualità più elevate squisitamente umane, specifiche della natura umana, quali l’amore, l’amore, l’autocoscienza, l’autodeterminazione, la libertà personale,la moralità, l’arte, la filosofia, la religione e la scienza. Tali studi sono inoltre relativamente inutili rispetto ad altre caratteristiche negative specificamente umane, quali l’avarizia, il desiderio di potere, la crudeltà, crudeltà, e la tendenza all’ “aggressione maligna" maligna" Maslow nella sua critica ha inoltre rilevato il disinteresse dei comportamentisti per la coscienza e l’introspezione ed il loro concentrarsi esclusivamente sullo studio del comportamento ; il loro interesse si focalizzava con enfasi sull’effetto determinante dell’ambiente, sui meccanismi di stimolo/risposta e di ricompensa/punizione; questa visione venne sostituita nella psicologia umanistica con una focalizzazione sulla capacità individuale dell’essere umano di essere interiormente motivato a realizzare se stesso e a sviluppare il proprio potenziale . L'interesse primario della psicologia umanistica, la terza forza di Maslow, si concentrava sui soggetti umani, e questa disciplina teneva in alta considerazione la coscienza e l’introspezione come importanti complementi dell’approccio oggettivo alla ricerca. Nella sua critica alla psicoanalisi, Maslow indica come Freud e i suoi seguaci traessero conclusioni circa la psiche umana principalmente dallo studio della psicopatologia: egli non era d’accordo con il loro “ riduzionismo biologico” di tutti i processi psicologici ad istinti di base . La psicologia umanistica, d’altra parte, si concentrava su popolazioni sane, o persino su individui individui che mostravano funzionamenti supernormali in varie aree (" gli individui più evoluti fra la popolazione” di (Maslow), sulla crescita , sul potenziale umano e sulle funzioni più alte della psiche. Inoltre ha enfatizzato che la psicologia deve mostrarsi sensibile ai bisogni umani pratici e servire interessi e obiettivi importanti della società umana. 67
Alcuni anni dopo Abraham Maslow ed Anthony Sutich fondarono l'associazione per la psicologia umanistica (AHP) e la sua rivista omonima. Il nuovo movimento diventò estremamente popolare fra i professionisti del settore medico-sanitario americano della salute mentale e anche fra il grande pubblico. La prospettiva multidimensionale della psicologia umanistica e la sua enfasi sulla persona nel suo complesso, ha fornito un ampio contenitore per lo sviluppo di un ricco spettro di nuovi approcci terapeutici efficaci che hanno notevolmente espanso la gamma di possibilità nell’occuparsi di problemi emozionali, psicosomatici, interpersonali e psicosociali. Una delle qualità importanti di queste nuove terapie è stata quella di determinare uno spostamento decisivo dalle strategie esclusivamente verbali della psicoterapia tradizionale, verso una modalità di espressione diretta delle emozioni, dall’esplorazione della storia individuale e della motivazione inconscia, verso le sensazioni ed i processi di pensiero dei clienti nel qui ed ora Un'altro aspetto importante di questa rivoluzione terapeutica è stato il focalizzarsi sull’interconnessione fra psiche e corpo e il superamento del tabù del “contatto fisico” che precedentemente dominava il campo della psicoterapia; varie forme di lavoro sul corpo sono quindi venute a costituire una parte integrante delle nuove strategie di trattamento. La terapia Gestalt di Fritz Perls, la bioenergetica di Alexander Lowen ed altri metodi neo-reichiani, i gruppi di incontro e le sessioni-maratona, possono venire qui menzionate come esempi salienti di terapie umanistiche. Nonostante la popolarità della psicologia umanistica, gli stessi fondatori, Maslow e Sutich, divennero sempre più insoddisfatti della struttura concettuale che avevano originariamente generato. Divennero sempre più consapevoli di aver tralasciato un elemento estremamente importante: la dimensione spirituale della psiche umana (Sutich). La rinascita di interesse verso le varie tradizioni mistiche, la meditazione, la saggezza antica ed aborigena e le filosofie orientali, come pure la diffusa sperimentazione psichedelica durante i tempestosi anni ’60, rese assolutamente chiaro che una psicologia esaustiva ed interculturale, per essere completa, dovesse includere osservazioni da aree quali stati mistici, coscienza cosmica, esperienze psichedeliche, fenomeni di trance, creatività ed ispirazione religiosa, artistica e scientifica. Nel 1967 un piccolo gruppo di lavoro comprendente Abraham Maslow, Anthony Sutich, Stanislav Grof, James Fadiman, Miles Vich, e Sonya Margulies si incontrò a Menlo Park in California, con l’intento di creare una nuova psicologia che onorasse l'intero spettro dell’ esperienza umana, inclusi vari stati di coscienza non-ordinari. Durante queste discussioni Maslow e Sutich seguirono il suggerimento di Grof e chiamarono la nuova disciplina "psicologia transpersonale". 68
Questo termine prese il posto dell’appellativo originario "transumanistica" o “rivolta oltre le questioni umanistiche”. Subito dopo formarono l’Associazione di Psicologia Transpersonale (ATP) e pubblicarono il Giornale di Psicologia Transpersonale. Parecchi anni dopo, nel 1975, Robert Frager fondò l’Istituto (Californiano) di Psicologia Transpersonale a Palo Alto, che è rimasto la punta di diamante nei settori dell'educazione, della ricerca e della terapia Transpersonale per oltre trent’anni. La psicologia transpersonale, o quarta forza, ha messo in luce alcune delle maggiori concezioni errate nei filoni psichiatrici e psicologici principali. Ha inoltre risposto ad osservazioni importanti che provengono dalla moderna ricerca sulla Coscienza e da parecchi altri campi , per le quali il paradigma scientifico esistente non aveva spiegazioni adeguate. Michael Harner, Antropologo americano con buone credenziali accademiche, che sperimentò, nel suo lavoro sul campo in Amazzonia, una potente iniziazione sciamanica, ha riassunto brevemente le imperfezioni della psicologia accademica nella prefazione del suo libro “La via dello sciamano” (Harner 1980). Egli suggerisce che la comprensione della psiche nella civiltà industriale è gravemente di parte, cioè etnocentrica e cognicentrica (un termine migliore potrebbe essere pragmacentrica). È etnocentrica nel senso che è stata formulata e promossa da scienziati materialistici occidentali che considerano la propria prospettiva superiore a quella di ogni altro gruppo umano in qualsiasi momento storico. Secondo questi scienziati la materia è primaria, mentre la vita, la coscienza e l'intelligenza sono suoi prodotti secondari più o meno accidentali. Essi ritengono che la spiritualità in qualsiasi forma e livello, anche quella più erudita, non è che il riflesso dell’ ignoranza dei fatti scientifici, della superstizione, della credulità infantile, dell’ autoinganno e del pensiero magico primitivo. Le esperienze spirituali dirette che coinvolgono figure e reami archetipici sono viste come prodotti patologici del cervello. Gli psichiatri moderni del filone principale interpretano le esperienze visionarie dei fondatori delle grandi religioni, dei santi e dei profeti, come manifestazioni di malattie mentali gravi, sebbene essi manchino di una spiegazione medica adeguata e di dati di laboratorio necessari a convalidare tale posizione. La letteratura psichiatrica contiene numerosi articoli e libri che discutono su quale potrebbe essere la diagnosi clinica appropriata per molte delle grandi figure della storia spirituale. Sant’Antonio è stato definito schizofrenico, San Giovanni della Croce è stato invece etichettato come “degenerato ereditario ”, Santa Teresa d' Avila e’ stata liquidata come una " grave psicotica isterica " e le esperienze mistiche di Maometto sono state attribuite all'epilessia. 69
Molti altri personaggi religiosi e spirituali, quale il Buddha, Gesu’, Ramakrishna, e Sri Ramana Maharshi sono stati visti come affetti da psicosi a causa delle loro esperienze visionarie e delle loro credenze. (Franz Alexander 1931) Allo stesso modo alcuni antropologi formati in modo tradizionale hanno discusso della possibilità di diagnosticare gli sciamani come schizofrenici, psicotici ambulanti, epilettici o isterici. Il famoso psicanalista F. Alexander, conosciuto come uno dei fondatori della medicina psicosomatica, ha scritto un saggio in cui persino la meditazione buddista è descritta in termini psicopatologici e si riferisce ad essa come "catatonia artificiale". La psicologia e la psichiatria occidentali descrivono i rituali e la vita spirituale di culture antiche e native in termini patologici, mentre i pericolosi eccessi della civilizzazione industriale che mettono potenzialmente in pericolo la vita sul pianeta, sono a tal punto divenuti parte integrante della nostra vita che raramente attraggono l’attenzione di medici e ricercatori, né vengono riconosciuti come patologici. Siamo quotidianamente testimoni di manifestazioni di insaziabile avidità e aggressione maligna - saccheggio di risorse non rinnovabili trasformate in inquinamento industriale, invasione di altri paesi che generano massacri di civili e genocidi, abuso di scoperte scientifiche per lo sviluppo delle armi di distruzione di massa, guerra chimica e biologica, danni alla natura a causa di precipitazioni radioattive e da perdite accidentali di petrolio. Gli ingegneri e i protagonisti principali di tale scenario di distruzione, non solo sono liberi di muoversi, ma sono anche ricchi, famosi e detengono posizioni di potere all’interno della società, ricevendo varie onorificenze. Allo stesso modo persone che hanno stati mistici che possono potenzialmente trasformare una vita, finiscono ospedalizzate con diagnosi stigmatizzanti e prescrizioni farmacologiche soppressive. Questo é ciò a cui Michael Harner si riferiva parlando di polarizzazione etnocentrica nel giudicare ciò che é normale e ciò che e’ patologico. Secondo Michael Harner, la psichiatria e la psicologia occidentali mostrano anche una forte polarizzazione cognicentrica. Con questo vuole sottolineare che queste discipline formularono le loro teorie sulla base di esperienze e osservazioni fatte dal punto di vista di stati di coscienza ordinari e hanno sistematicamente evitato o interpretato erroneamente le prove fornite da stati non ordinari, come i risultati ottenuti da osservazioni fatte in terapie psichedeliche, in potenti psicoterapie esperienziali, o il lavoro svolto con individui in crisi psicospirituali, varie ricerche meditative, studi in campo antropologico o tanatologico . 70
I dati di rottura di paradigma provenienti da queste aree di ricerca sono stati o sistematicamente ignorati o mal giudicati e male interpretati a causa della loro fondamentale incompatibilità con il paradigma imperante La psicologia transpersonale ha fatto significativi progressi verso la correzione della polarizzazione etnocentrica e cognicentrica della psichiatria e della psicologia, particolarmente con il riconoscimento della natura e del valore delle esperienze transpersonali. Alla luce delle osservazioni che provengono dallo studio degli stati nonordinari di coscienza, "l' attuale irrispettosa denigrazione e patologizzazione della spiritualità ", caratteristica del materialismo monistico, appare ora improponibile. Negli stati non-ordinari, le dimensioni spirituali della realtà, possono essere sperimentate direttamente in un modo altrettanto convincente della nostra esperienza quotidiana del mondo materiale, se non di più. E’ anche possibile descrivere passo dopo passo le procedure e i contesti appropriati che facilitano l’accesso a tali esperienze. Uno studio accurato delle esperienze transpersonali dimostra che esse sono ontologicamente reali e contengono informazioni circa dimensioni di esistenza importanti e solitamente nascoste, le quali possono essere consensualmente convalidate. In generale lo studio degli stati non-ordinari di coscienza conferma la visione di C. G. Jung secondo la quale le esperienze originate a livelli profondi della psiche, ( nella mia terminologia : le esperienze “perinatali” e “transpersonali” ) hanno una certa qualità che egli chiama (riprendendo il termine di Rudolph Otto) "Numinosa "(Jung 1964 ). Il termine " Numinoso" e’ relativamente neutrale e quindi preferibile ad altre denominazioni simili, come religioso, mistico, magico, santo o sacro, che sono spesso state usate in contesti problematici e possono facilmente trarre in inganno. Il senso di " numinosità " è basato sull’apprendimento diretto del fatto che siamo di fronte ad un reame che appartiene ad un ordine di realtà superiore, sacro e radicalmente diverso dal mondo materiale. Per prevenire incomprensioni e confusioni che hanno compromesso molte altre discussioni simili in passato, e’ necessario fare una chiara distinzione fra spiritualità e religione. La spiritualità e’ basata su esperienze dirette di aspetti e dimensioni di realtà non-ordinari e non necessita per essere esperita di un luogo speciale o di una persona ufficialmente preposta a mediare il contatto col divino. I mistici non hanno bisogno di chiese o templi. Il contesto in cui essi sperimentano la dimensione sacra della realtà, compresa la loro stessa divinità, è il loro corpo e la natura ; e al posto di un prete officiante, necessitano di ricercatori e compagni a loro affini o la guida di un maestro più evoluto di loro nel cammino interiore. 71
La spiritualità consiste in uno speciale tipo di relazione fra l’individuo e il cosmo ed è, in essenza, un fatto personale e privato. Allo stesso modo la religione organizzata è un’attività di gruppo istituzionalizzata che ha luogo in un posto designato, tempio o chiesa, e comprende un sistema di officianti designati che possono o meno aver avuto esperienze personali di realtà spirituali Una volta che una religione diventa organizzata, spesso perde completamente la connessione con la sua sorgente spirituale e diventa un’istituzione mondana che sfrutta i bisogni spirituali umani senza soddisfarli. Le religioni organizzate tendono a creare un sistema gerarchico con l’intento di perseguire potere, controllo, mire politiche, denaro, possedimenti e altre preoccupazioni mondane. In simili circostanze la gerarchia religiosa, di regola, non vede di buon occhio e scoraggia le esperienze spirituali dirette dei suoi membri poiché esse portano indipendenza e non possono essere efficacemente controllate . Quando questo accade la vita spirituale genuina continua solo nei contesti mistici, negli ordini monastici e in sette estatiche delle religioni coinvolte. Mentre è chiaro che il fondamentalismo e il dogma religioso sono incompatibili con la visione scientifica del mondo, sia essa Cartesiana-Newtoniana o basata sul nuovo paradigma, e non vi e’ ragione per cui non dovremmo studiare seriamente la natura e le implicazioni delle esperienze transpersonali. Come Ken Wilber fa notare nel suo libro" A Sociable God " (Wilber 1983), non ci può essere conflitto fra scienza genuina e autentica religione. Se un conflitto sembra esserci è molto probabile che si tratti di falsa scienza e falsa religione, dove entrambe le parti hanno una seria incomprensione della posizione altrui e molto probabilmente rappresentano una versione falsa della propria disciplina. La psicologia transpersonale così come è, è nata alla fine degli anni ’60, era culturalmente sensibile e trattava i rituali e le tradizioni spirituali delle culture antiche e native con il rispetto che esse giustamente meritavano nella visione delle scoperte della moderna ricerca sulla coscienza . Essa abbraccia ed integra anche un’ampia gamma di “fenomeni anomali”, osservazioni che vanno a spezzare il paradigma della scienza accademica e che quest’ ultima non è ancora stata in grado di spiegare. Comunque, sebbene fosse esaustiva e ben documentata, la nuova branca rappresentava un tale radicale allontanamento dal pensiero accademico nei circoli professionali, che non poteva conciliarsi né con la psicologia e psichiatria tradizionali, né con il paradigma Newtoniano-Cartesiano della scienza occidentale. Come conseguenza di questo essa era estremamente vulnerabile alle accuse che la tacciavano di essere “irrazionale”, “non-scientifica” e persino traballante, particolarmente da quegli scienziati che non erano a conoscenza 72
dell'ampio corpo di osservazioni e di materiale su cui il nuovo movimento era basato. La situazione cambiò drasticamente durante i primi due decenni di esistenza della psicologia transpersonale. Come risultato di nuovi concetti e scoperte rivoluzionarie in varie discipline scientifiche, la filosofia della scienza occidentale tradizionale, le sue assunzioni di base e il suo paradigma Newtoniano-Cartesiano, sono state sempre più seriamente messe alla prova. Fra queste sfide vi erano quelle poste dalle scoperte e dalle implicazioni filosofiche della fisica quantistico-relativistica come indicato da Fritjof Capra ( Capra 1975), Fred Alan Wolf (1981), Nick Herbert (Herbert 1979), Amit Goswami (Goswami ) e molti altri: la teoria dell’ olomovimento di David Bohm (Bohm 1980), il modello olografico del cervello di Karl Pribram (Pribram 1971), la brillante sintesi di cibernetica, teorie dei sistemi e dell’ informazione, logica, psicologia e altre discipline di Gregory Bateson (Bateson 1979), il lavoro sui campi morfogenetici di Rupert Sheldrake (Sheldrake 1981), gli studi sulle strutture dissipative e ordini di fluttuazione di Prigogine (Prigogine 1980) il principio Antropico in astrofisica ( Barrow e Tripler 1986) e molti altri. E’ stato molto entusiasmante vedere come tutti questi nuovi sviluppi, sebbene inconciliabili con il monismo materialista ed il pensiero NewtonianoCartesiano del diciassettesimo secolo, siano compatibili con la psicologia transpersonale. E’ diventato sempre più possibile immaginare che la psicologia traspersonale divenga in futuro accettata nei circoli accademici e possa essere parte integrante di una visione scientifica del mondo radicalmente nuova. Mentre i progressi rivoluzionari fatti in varie discipline della scienza moderna continuano a demolire l’ormai obsoleta visione materialistica del mondo del diciassettesimo secolo, è già possibile veder emergere la forma generica di una nuova comprensione di noi stessi, della natura e dell’universo in cui viviamo. Questo nuovo paradigma dovrebbe essere in grado di riconciliare la scienza con una spiritualità basata sull’esperienza, universale e onnicomprensiva della natura e capace di portare ad una sintesi di scienza moderna e saggezza antica. Anche a questo stadio di sviluppo, noi abbiamo più di un mosaico di pezzi sconnessi fra loro riguardo questa nuova visione della realtà . Almeno due dei maggiori tentativi intellettuali di integrare la psicologia transpersonale in una nuova e più ampia visione del mondo meritano di essere menzionati in questo contesto. La prima di queste avventure pionieristiche e’ stato il lavoro di Ken Wilber. In una serie di libri a cominciare dal suo " Spettro della Coscienza " (Wilber 1977) , Ken ha operato una sintesi altamente creativa di dati presi da un’ampia varietà di aree e discipline che vanno dalla psicologia, 73
all’antropologia, dalla sociologia alla mitologia e alla religione comparata, passando attraverso la linguistica, la filosofia e la storia, fino ad arrivare alla cosmologia, alla fisica quantistica e relativistica, alla biologia, alla teoria evoluzionistica e alla teoria dei sistemi La sua conoscenza della letteratura e’ veramente enciclopedica, la sua mente analitica è sistematica ed incisiva e la sua abilità nel comunicare chiaramente idee complesse è eccellente. L’impressionante larghezza di vedute, la capacità di sintesi ed il rigore intellettuale del lavoro di Ken hanno fatto sì che esso diventasse una teoria della psicologia transpersonale largamente acclamata ed altamente influente. Sarebbe però troppo aspettarsi che un lavoro interdisciplinare di questa portata e profondità sia perfetto e senza falli in ogni dettaglio. Infatti il lavoro di Ken ha attirato non solo plausi ma anche serie critiche da varie fonti. Gli scambi sugli aspetti controversi della sua teoria hanno spesso provocato dibattiti molto accesi, in parte a causa del suo stile spesso polemico che non rinuncia ad attacchi personali con parole forti. Alcune di queste discussioni sono state raccolte in un volume intitolato" Ken Wilber in Dialogue" ( Rothberg e Kelly 1998) e altre in numerosi articoli e siti internet. Molte di queste discussioni sul lavoro di Ken Wilber si concentrano su aree e discipline che non hanno a che fare con la psicologia transpersonale e discuterne qui trascenderebbe la natura e lo scopo di questo scritto Negli anni Ken ed io ci siamo scambiati idee, in modo specifico riguardo a vari aspetti della psicologia transpersonale; questo ha comportato sia complimenti che critiche circa le nostre rispettive teorie. Come prima cosa ho analizzato similitudini e differenze fra il modello della mente secondo Ken, e le mie osservazioni e costrutti teoretici, nel mio libro Oltre il Cervello" (Grof 1985 La Cittadella Edizioni ). Più avanti sono ritornato su questo soggetto nel mio contributo al compendio intitolato "Ken Wilber in Dialogue" (Rothberg e Kelly 1998) e nel mio Psicologia del Futuro (Grof 2000 edizioni RED ). Nel mio tentativo di valutare criticamente le teorie di Ken, mi sono avvicinato a questo compito da una prospettiva clinica, basandomi principalmente sui dati della ricerca moderna sulla coscienza, mia e di altri. Il problema principale negli scritti di Ken riguardanti la psicologia transpersonale dipende dal fatto che egli non ha nessuna esperienza clinica e le fonti principali dei suoi dati provengono dalle sue vaste letture e dalle esperienze tratte dalla sua pratica spirituale personale. Inoltre egli ha tratto la maggioranza dei suoi dati clinici da scuole che usano metodi di psicoterapia verbale e strutture concettuali limitate alla biografia post-natale. Egli non tiene in considerazione l’evidenza clinica 74
raccolta nelle ultime decadi di terapia esperienziale con o senza sostanze psichedeliche. Per una teoria così importante ed influente quale è diventato il lavoro di Ken, non e’ sufficiente che essa integri materiale da diverse fonti, antiche e moderne, in un sistema filosofico che mostri coesione logica interna; mentre la consistenza logica è certamente un prerequisito importante : una teoria " valida " deve comprendere una qualità ulteriore che è ugualmente, se non più, importante. E’ generalmente accettato fra gli scienziati che un sistema di idee è una teoria accettabile se, e solo se, le sue conclusioni sono in accordo con fatti osservabili (Frank 1957). Io ho tentato di definire le aree in cui le speculazioni di Ken erano in conflitto con i fatti osservabili e quelle che implicavano incongruenze logiche. Una di queste discrepanze consiste nell’omissione del reame prenatale e perinatale dalla sua mappa della coscienza e dal suo schema di sviluppo. Un’altra era l’accettazione acritica sull’accento posto dalla psicologia freudiana e post-freudiana sull’origine post-natale dei disordini emozionali e psicosomatici, e il suo mancato riconoscimento delle loro radici perinatali e transpersonali La descrizione di Ken della natura strettamente lineare dello sviluppo spirituale, l’incapacità di vedere la natura paradossale della relazione pretrans, e la riduzione del problema della morte in psicologia (Thanatos) ad una transizione da un fulcro di sviluppo ad un altro, sono state ulteriori aree di disaccordo. Particolarmente problematico è stato il suggerimento di Ken di diagnosticare i clienti in termini di problemi emozionali, morali, intellettuali, esistenziali, filosofici e spirituali che essi mostrano, in accordo al suo schema ( Wilber) ; e assegnarli a differenti terapeuti specializzati in quelle aree. Questa raccomandazione potrebbe favorevolmente impressionare un neofita facendogli credere che sia una soluzione sofisticata a problemi psicologici, ma è “ naif ” e non realistica dal punto di vista di qualsiasi esperto clinico. I problemi citati qui sopra riguardo ad aspetti specifici del sistema di Wilber possono facilmente essere corretti e non invalidano minimamente l’utilità della sua visione totale, in quanto traccia per una comprensione esaustiva della realtà. In anni recenti Ken si è distanziato dalla psicologia transpersonale a favore della sua propria visione che egli chiama psicologia integrale . Ad un esame più ravvicinato, quello a cui Wilber si riferisce con Psicologia Integrale va ben oltre a quello che noi tradizionalmente intendiamo con questo appellativo, poiché comprende aree che appartengono ad altre discipline. In questo senso il suo approccio integrale rappresenta un contesto vasto e utile per la psicologia transpersonale, piuttosto che un suo sostituto. 75
Il secondo tentativo pionieristico di integrare la psicologia transpersonale in una nuova ed esaustiva visione del mondo, è il lavoro di Ervin Laszlo, il più importante teorico di sistemi del mondo, scienziato interdisciplinare e filosofo di origine Ungherese, attualmente vivente in Italia. Uomo dalle molte sfaccettature, con una gamma di interessi e talenti che ricordano le grandi figure del rinascimento, Laszlo raggiunse fama internazionale come bambino prodigio e pianista concertista durante l’adolescenza. Poi rivolse il suo interesse, pochi anni dopo, alla scienza ed alla filosofia, dando inizio alla sua ricerca di una vita sulla natura umana e sulla natura della realtà. In un tour de force intellettuale e in una serie di libri, Laszlo ha esplorato una vasta gamma di discipline, incluso l’astrofisica, la fisica quantistica e relativistica, la biologia e la psicologia (Laszlo 1993,1995,2004, Laszlo e Abraham 2004). Ha segnalato una grande quantità di fenomeni, osservazioni paradossali e sfide paradigmatiche, per le quali queste discipline non hanno ancora spiegazione. Egli ha poi esaminato i tentativi di vari pionieri della nuova scienzaparadigma di fornire soluzioni a queste sfide concettuali. Questo include la teoria dell'olomovimento di Bohm, il modello olografico del cervello di Pribram, la teoria dei campi morfogenetici di Sheldrake, il concetto delle strutture dissipative di Prigogine, e altri. Egli ha preso in considerazione i contributi di queste teorie ed anche i problemi che esse sono state incapaci di risolvere. Attingendo dai progressi delle scienze esatte e dalla matematica, Laszlo ha quindi offerto una soluzione agli odierni paradossi della scienza occidentale, la quale trascende i confini delle singole discipline Egli ha raggiunto tale scopo attraverso la formulazione della sua “ connectivity hypothesis " ( teoria sistemica generale dell'evoluzione). Pietra miliare del suo lavoro è insito nel concetto di "Campo Psi ’ “campo di punto zero" ( Laszlo 1993,1995, Laszlo e Abraham 2004). Egli lo descrive come un campo subquantico, che detiene la memoria olografica di tutti gli eventi che sono accaduti nel mondo fenomenico. Laszlo include esplicitamente, nella sua teoria onnipervadente, la psicologia transpersonale e le filosofie spirituali, come illustrato nel suo scritto su Jung e la ricerca sulla coscienza (Laszlo ), e nel suo ultimo libro "La scienza e Il campo Akascico: una teoria integrante di tutto” (Laszlo 2004). Associazione Internazionale Transpersonale (ITA) Fin dai suoi esordi ,alla fine degli anni ’60, l’Associazione di Psicologia Transpersonale (ATP) ha tenuto regolari conferenze annuali ad Asilomar, California. Poichè l’interesse per il movimento cresceva e si estendeva al di là della zona della Baia di San Francisco e fuori dagli Stati Uniti, sono stati organizzati incontri internazionali occasionali sul traspersonale in varie parti del mondo. 76
I primi due ebbero luogo a Bifrost, Islanda; il terzo a Inari, Finlandia, ed il quarto a Belo Horizonte, Brasile. Al tempo dell’incontro brasiliano queste conferenze erano ormai talmente popolari e di tale affluenza che fu deciso di formalizzarle creando un’istituzione che le organizzasse, l’Associazione Transpersonale Internazionale (ITA). L’ITA fu inaugurata da Stanislav Grof che ne divento’ il presidente fondatore, a cui si unirono Michael Murphy e Richard Price; questi ultimi due, nei primi anni ’60, diedero inizio all ’Istituto Esalen a Big Sur, California, il primo centro per lo sviluppo della potenzialità umana. A differenza dell’Associazione di Psicologia Transpersonale, l’ITA era esplicitamente internazionale e interdisciplinare. A questo punto, l’orientamento transpersonale era ormai apparso in molte branche della scienza e in altre aree di attività umana. Quindi il programma di conferenze dell’ITA includeva non solo psicologi, psichiatri e psicoterapeuti, ma anche fisici, biologi, dottori in antropologia, mitologi, filosofi, matematici, artisti, maestri spirituali, educatori, politici, economisti e molti altri. L’ITA ha tenuto le sue conferenze a Boston, Massachussets; Melbourne, Australia; Bombay, India; Davos, Svizzera; Kyoto, Giappone; Santa Rosa, California; Eugene, Oregon; Praga, Cecoslovacchia; Killarney, Irlanda; Santa Clara, California; Manaus, Brasile e Palm Spring, California, USA. Come indica la seguente lista, fra i partecipanti e relatori hanno presenziato personalità di spicco della vita scientifica, culturale e politica. Stanislav Grof Psicologia e Psichiatria : Frances Vaughan, Roger Walsh, Sandra Harner, June Singer, John Perry, James Fadiman, Arthur Hastings, R D.Laing, Virginia Satir, Dora Kalff, Elisabeth Kubler-Ross, Marie-Louise von Franz, Jean Shinoda Bolen, Claudio Naranjo, Ken Pelletier, Ralph Metzner, Angeles Arrien, Christopher Bache, Paul Grof, Stanislav Grof, Christina Grof, Charles Tart, Steven Larsen, Robin Larsen, Kenneth Ring, Arthur Hastings, Judith Cornell, Richard Tarnas, Jean Houston, Steve Aizenstat, Arnold Mindell, Amy Mindell, Roger Woolger, Gilda Moura, Raymond Moody, John Bradshaw, Pierre Weil, Marion Woodman, Massimo Rosselli, Ann Armstrong, Paulo Rzezinski, Linda Leonard, Jane Middelton - Moz, Rokelle Lerner, Charles Whitfield, John Mack, Robert Jay Lifton, Robert McDermott, Stanley Krippner, Andrew Weil, Seymour Boorstein, Dean Shapiro, Charlene Spretnak, Marilyn Schlitz, Hércoles Jaci, John Beebe, Jenny Wade, Michael Mithoefer, Charles Grob, Richard Yensen, Vladimir Maykov, Donna Dryer, Dennis Slattery, Rick Strassman, Phillippe Bandeira de Melo, Michael Grosso, David Ulansey, Don Juan Nuñez del Prado, Roberto Baruzzi, e altri. Altre Scienze : David Bohm, Karl Pribram, Fritjof Capra, Rupert Sheldrake, Fred Alan Wolf, Ervin Laszlo, Elizabeth Kuebler-Ross, Willis Harman, Albert Hofmann, Orlando Villas-Boas, Vasily Nalimov, Ilya Prigogine, Lee Sannella, Igor Charkovsky, Elmer and Alyce Green, Michael Harner, Peter Russell, Richard Katz, Russell 77
Targ, Arthur Young, Jean Achterberg, Duane Elgin, Ivan Havel, Zdenek Neubauer, Carl Simonton, Frederic Leboyer, Peter Schwartz, Bernard Lietaer, Brian McCusker, Terence McKenna, Brian Swimme, Amit Goswami, Igor Charkovsky, Luiz Augusto de Queiroz, Michel Odent, Rachel Naomi Remen, and others. Vita Spirituale: Madre Teresa, Sua Santita' the Dalai Lama, Swami Muktananda, Fratello David Steindl-Rast, Pir Vilayat Khan, Sheikh Muzaffer and the Halveti-Jerahi dervishes, Sogyal Rinpoche, Ram Dass, Chungliang Al Huang, Matthew Fox, Jack Kornfield, Wes Nisker, Nishitani Roshi, Gopi Krishna, Thomas Banyacya, Don Manuel Q'espi, Andrew Harvey, Lauren Artress, Alex Polari de Alverga, Huston Smith, Cecil Williams, Shairy Jose Quimbo, Brooke Medicine Eagle, Zalman Schachter, Olotunji Babatunde, Shlomo Carlebach, e altri. Attività artistiche e culturali: John Cleese, Alarmel Vali, Paul Horn, Mickey Hart, Steven Halpern, David Darling, Randall Bramblett, Michael Vetter, Gabrielle Roth, Nina Wise, Jiri Stivín, Patricia Ellsberg, Alex Grey, Silvia Nakkach, Lorin Hollander, Tara Tupper, Nina Simons, Jon Voight, Jai Uttal, Geoffrey Gordon, Russell Walder, Vishnu Tattva Das, Barbara Framm, Susan Griffin, Robert Bly, Robert Schwartz, Gloria Steinem, Isabel Allende, Jill Purce, Georgia Kelly, Steve Roach, Rusty Schweickart, Raizes Caboclas Orchestra, Mar Azul Capoeira group, Lost at Last, e altri. Politica : Karan Singh, Václav Havel, Jerry Brown, John Vasconcellos, Jim Garrison, Burnum Burnum, Sulak Sivaraksa Riferimenti bibliografici : Alexander, F.: 1931. Buddhist Training As Artificial Catatonia. Psychoanalyt. Rev. 18:129. Barrow, J. D. and Tipler, F. J. 1986. The Anthropic Cosmological Principle. Oxford: Clarendon Press. Bateson, G. 1979. Mind and Nature: A Necessary Unity. New York: E.P. Dutton. Bohm, D. 1980. Wholeness and the Implicate Order. London: Routledge & Kegan Paul. Capra, F. 1975. The Tao of Physics. Berkeley: Shambhala Publ. Frank, P. 1974. Philosophy of Science: The Link Between Science and Philosophy. Westport, Conn.: Greenwood Press. Goswami, A,: The Self-Awaree Universe: How Consciousness Creates the Material World. Grof, S.: 1985. Beyond the Brain: Birth, Death, and Transcendence in Psychotherapy. Albany, N.Y.: State University New York (SUNY) Press, Grof, S.: 1996. Ken Wilber's Spectrum Psychology: Observations from Clinical Consciousness Research. In: Rothberg, D, and Kelly, S. (eds): 1998. 78
Ken Wilber in Dialogue: Conversations with Leading Transpersonal Thinkers. Wheaton, Illinois: Theosophical Publishing House. Grof, S.: 2000: Psychology of the Future: Lessons from Modern Consciousness Research. Albany, N.Y.: State University of New York (SUNY) Press. Harner, M.: 1980. The Way of the Shaman: A Guide to Power and Healing. New York: Harper & Row. Jung, C. G.: 1964. Psychology of Religion: East and West. Collected Works, vol. 10, Bollingen Series XX. Princeton: Princeton University Press. Laszlo, E.: 1993. The Creative Cosmos. Edinburgh: Floris Books. Laszlo, E. and Abraham, R. H.: 2004. The Connectivity Hypothesis. Foundations of an Integral Science of Quantum Cosmos, Life, and Consciousness. Albany, N.Y.: State University of New York (SUNY) Press. Laszlo, E., Grof, S., and Russell, P.: 2003. The Consciousness Revolution. A Transatlantic Dialogue. London and Las Vegas: Elf Rock Productions. Laszlo, E.: 2004. Science and the Akashic Field: An Integral Theory of Everything. Maslow, A.: critique of behaviorism, psychoanalysis Pribram, K. 1971. Languages of the Brain. Englewood Cliffs, N.J.: Prentice Hall. Prigogine, l. 1980. From Being to Becoming: Time and Complexity in the Physical Sciences. San Francisco: W.H. Freeman. Rothberg, D, and Kelly, S. (eds): 1998. Ken Wilber in Dialogue: Conversations with Leading Transpersonal Thinkers. Wheaton, Illinois.: Theosophical Publishing House. Sheldrake, R. 1981. A New Science of Life: The Hypothesis of Formative Causation. Los Angeles, Cal.: J.P. Tarcher. Sutich, A.: Dissertation. Wilber, K. 1977. The Spectrum of Consciousness. Wheaton, Illinois.: Theosophical Publishing House. Wilber, K. 1980. The Atman Project: A Transpersonal View of Human Development. Wheaton, Illinois.: Theosophical Publishing House. Wilber, K.: 1983. A Sociable God: Brief Introduction to a Transcendental Sociology. New York: McGraw-Hill. Wilber, K.: therapy Wilber, K. 1995. Sex, Ecology, and Spirituality: The Spirit of Evolution. Boston, MA.: Shambhala Publications. Wolf, F.A. 1981. Taking the Quantum Leap. San Francisco: Harper & Row. Bibliografia ulteriore su: Corpo e Cambiamento Altro articolo su: Grof, Coex, Stati alterati, Bodywork Video: Grof - The Holotropic Mind Per gentile concessione del dott. Stanislav Grof ( 11-11-2004 ) traduzione dall'inglese di Tania Martinelli e Lucia Berardi. Revisione a cura di Anna Paola Maestrini e Katia Soliani Copyright per la traduzione in lingua Italiana Gennaio 2005 www.olotropica.it E per gentile concessione dei curatori la traduzione italiana (26-05-2005) . 79
AMIT GOSWAMI LA CONSAPEVOLEZZA Prove scientifiche nel campo della fisica quantistica per un idealismo monista Mettendo in ordine le prove ricavate da moderne ricerche nei campi della psicologia cognitiva, della biologia, della parapsicologia e della fisica quantica, e con un occhio di riguardo per le antiche tradizioni mistiche del mondo, Amit Goswami sta gettando le basi per un nuovo paradigma che definisce "Idealismo monista": secondo quest'ultimo è la consapevolezza, non la materia, il fondamento di tutto ciò che esiste. Prima di continuare a leggere, fermati e chiudi gli occhi per un istante. Adesso poniti la seguente domanda: nell’istante in cui i tuoi occhi erano chiusi, il mondo ha continuato a esistere anche se non ne eri consapevole? Come lo sai? Se ti sembra uno di quei rompicapo senza risposta che il professore di filosofia utilizzava per stimolare la tua immaginazione filosofica, potresti essere sorpreso di scoprire che esistono degli scienziati, all’interno di università di tutto rispetto, che credono di aver trovato la risposta. E la loro risposta, che tu ci creda o meno, è «No». Adesso considera qualcosa di ancora più sconcertante. Immagina, per un momento, l’intera storia dell’universo. Secondo tutti i dati che gli scienziati sono riusciti a raccogliere, esso si è formato grazie a un’esplosione avvenuta circa quindici miliardi di anni fa, punto d’inizio di una danza cosmica di luce ed energia che continua fino ai giorni nostri. Ora immagina la storia del pianeta Terra. Una nuvola informe di cenere emerge da quella primordiale palla di fuoco, si condensa lentamente in una sfera solida, trova la sua strada nell’orbita gravitazionale intorno al sole e grazie a una complessa interazione di luce e gas produce, dopo miliardi di anni, un’atmosfera e una biosfera capaci non solo di creare la vita, ma anche di sostenerla e moltiplicarla. Ora immagina che nessuno dei fatti succitati sia mai avvenuto. Considera, invece, la possibilità che l’intera storia sia esistita solo come un potenziale astratto – un sogno cosmico tra infiniti altri sogni cosmici – fino a quando, in quel sogno, la vita si è in qualche modo evoluta portando alla nascita del primo essere senziente conscio. In quell’istante, unicamente grazie all’osservazione conscia di quell’individuo, l’intero universo (inclusa tutta la storia che ha portato a quel momento) è venuto improvvisamente alla luce. Fino a quel momento, nulla era mai davvero successo. In quell’istante, sono avvenuti quindici miliardi di anni. Se tutto ciò non ti sembra nulla di più che la trama di un romanzo fantascientifico o una versione secolare di uno dei grandi miti mondiali sulla creazione, reggiti forte: secondo il fisico Amit Goswami, la succitata descrizione 80
è una spiegazione scientificamente fattibile del modo in cui l’universo si è formato. Goswami è convinto, insieme a molti altri, che l’universo, per esistere, richieda un essere senziente conscio che ne sia consapevole. Senza un osservatore, egli sostiene, l’universo esiste solo in potenza. E, come si dice tra i fisici inglesi, Goswani ha fatto i suoi conti. Mettendo in ordine le prove ricavate da moderne ricerche nei campi della psicologia cognitiva, della biologia, della parapsicologia e della fisica quantica, e con un occhio di riguardo per le antiche tradizioni mistiche del mondo, egli sta gettando le basi per un nuovo paradigma che definisce “Idealismo monista”: secondo quest’ultimo è la consapevolezza, non la materia, il fondamento di tutto ciò che esiste. Professore di Fisica all’Università dell’Oregon e membro dell’Istituto di Scienza Teoretica nella stessa università, Goswami è uno di quegli scienziati ribelli, sempre più numerosi, che in anni recenti si è addentrato nel campo della spiritualità per trovare una spiegazione ai risultati apparentemente incomprensibili dei propri esperimenti, oltre che per avere la conferma delle proprie intuizioni sull’esistenza di una dimensione spirituale. Il punto di arrivo del lavoro di Goswami è il libro The Self-Aware Universe: How Consciousness Creates the Material World. Partendo da un’interpretazione dei dati sperimentali della fisica quantica (la fisica delle particelle elementari), il libro lega tra loro una miriade di scoperte e teorie provenienti da campi diversi come l’intelligenza artificiale, l’astronomia e il misticismo indù, nel tentativo di dimostrare che le scoperte della scienza moderna sono in perfetta sintonia con le più profonde verità mistiche. Secondo Goswami, la fisica quantica (così come molte altre scienze moderne) sta dimostrando che l’unità essenziale di tutta la realtà è un fatto sperimentalmente verificabile. Poiché pensa che questa conferma scientifica della dimensione spirituale contiene delle implicazioni enormi, egli si dedica con passione a spiegare la sua teoria al maggior numero possibile di persone; il suo intento è cercare di provocare quello che ritiene un indispensabile mutamento di paradigma. La sua opinione è che, siccome ora la scienza è in grado di confermare il misticismo, molto di ciò che prima richiedeva un atto di fede adesso può essere empiricamente dimostrato; quindi, il paradigma materialista che ha dominato il pensiero scientifico e filosofico per più di duecento anni può finalmente essere messo in discussione. Intervistare Amit Goswami è stata un’esperienza avvincente e intellettualmente stimolante. Mentre lo sentivo parlare delle molte idee con cui sembrava a suo agio, ho dovuto mettere da parte il mio scetticismo al punto di ritrovarmi a prendere in considerazione cose che, fino a quel momento, ritenevo inconcepibili
81
(Goswami è anche un grande appassionato di fantascienza: il suo primo libro, The Cosmic Dancers, era uno sguardo sulla fantascienza dato con gli occhi di uno scienziato). Che si accettino o meno alcune delle sue teorie più esoteriche, la creatività e la passione che Goswami mette nella sua ricerca meritano rispetto. Chiaramente, Goswami è disposto a correre rischi per le sue idee e condivide con entusiasmo le sue ricerche con un pubblico mondiale. Discute per esteso, in conferenze e in altri forum, le sensazionali scoperte della nuova scienza e le loro implicazioni, non solo per la scienza stessa, ma anche per la società nel suo insieme. In India, il suo paese di nascita, è attivamente impegnato in un movimento in costante crescita volto a colmare la distanza tra la scienza e la spiritualità, attraverso il quale spera di creare una facoltà universitaria in “studi sulla consapevolezza”, basata sulla premessa che la consapevolezza è il fondamento di tutti gli esseri. Goswami è considerato, da alcuni, un pioniere nel suo campo. Cercando di mettere in ginocchio il realismo materialista e di integrare tutti i campi della conoscenza in un singolo paradigma unificato, egli cerca di aprire la strada per una nuova visione olistica nella quale lo spirito ha la precedenza. Di fatto, per quello che ne sappiamo, Goswami è l’unico scienziato del nuovo paradigma che abbia preso una chiara posizione contro quel relativismo tanto popolare tra i pensatori della new age. In un’epoca in cui il declino dei valori umani e l’erosione di qualsiasi significato ha raggiunto una scala endemica, è difficile immaginare qualcosa di più importante. Tuttavia, per quanto sia importante e prezioso il lavoro che Goswami sembra svolgere, alla fine nutriamo molti dubbi sul fatto che esso condurrà davvero a quel tipo di trasformazione che egli auspica. Pensatori come Huston Smith ed E. F. Schumacher hanno evidenziato quella che secondo loro è l’arroganza, o l’ingenuità, degli scienziati che credono di poter espandere il campo della loro disciplina per includere o spiegare in qualche modo la dimensione spirituale della vita. Questi critici suggeriscono che il tentativo stesso di fornire validità scientifica alla spiritualità sia un prodotto dei medesimi istinti materialisti che si vorrebbero sradicare, e che quindi, in ultima analisi, il risultato sia soltanto la riduzione dello spirito, di Dio e del trascendente a meri oggetti di interesse scientifico. La scienza è in grado di dimostrare la realtà della dimensione trascendente della vita? O renderebbe un servizio migliore al potenziale spirituale della razza umana riconoscendo i limiti del proprio campo di indagine? La seguente intervista ci pone di fronte a queste domande. 82
Craig Hamilton: Nel suo libro The Self-Aware Universe lei parla della necessità di un mutamento di paradigma. Può dire qualcosa sul modo in cui concepisce tale mutamento? Da dove, e verso quale direzione? Amit Goswami: L’attuale concezione del mondo considera ogni cosa composta di materia. Tutto può essere ridotto alle particelle elementari della materia, ai suoi componenti essenziali o mattoni fondamentali. E la causa sorge dalle interazioni di questi mattoni fondamentali o particelle elementari; le particelle elementari compongono gli atomi, gli atomi le molecole, le molecole le cellule e le cellule il cervello. Ma dall’inizio alla fine, la causa fondamentale è sempre l’interazione tra le particelle elementari. La credenza è che tutte le cause procedono dalle particelle elementari. Questa è ciò che definiamo “causalità ascensionale”. In questa concezione, quello che gli esseri umani – tu e io – considerano il loro libero arbitrio, in realtà non esiste. È solo un epifenomeno o un fenomeno secondario, secondario al potere causale della materia. E qualsiasi potere causale che apparentemente siamo in grado di esercitare sulla materia è solo un’illusione. Questo è il paradigma corrente. Ebbene, il punto di vista opposto è che tutto comincia dalla consapevolezza. Cioè, la consapevolezza è il fondamento di ogni essere. In tale concezione, la consapevolezza impone la “causalità discendente”. In altre parole, il nostro libero arbitrio è reale. Quando agiamo nel mondo, stiamo davvero agendo con potere causale. Questa concezione non nega che anche la materia abbia potere causale – ovvero che esista un potere causale dalle particelle elementari diretto verso l’alto, cioè una causalità ascendente – ma aggiunge che esiste una causalità discendente. Essa si rivela nella nostra creatività, nelle scelte del nostro libero arbitrio o quando prendiamo decisioni morali. In tali occasioni, siamo di fatto testimoni della causalità discensionale operata dalla consapevolezza. Craig Hamilton: Nel suo libro, lei fa riferimento a questo nuovo paradigma come all’«idealismo monista». Inoltre, suggerisce che la scienza sembra star fornendo la dimostrazione di ciò che i mistici hanno sempre detto nel corso della storia. Ovvero, lei sostiene che le attuali scoperte della scienza sembrano parallele all’essenza degli eterni insegnamenti spirituali. Amit Goswami: Esse sono l’insegnamento spirituale; non sono semplicemente parallele. L’idea che la consapevolezza è il fondamento dell’essere è la base di tutte le tradizioni spirituali, così come dell’idealismo monista, anche se gli ho dato un nome un po’ diverso. La ragione della scelta di questo nome è che, in occidente, esiste una filosofia chiamata “idealismo”, opposta a quella del “realismo materiale”, secondo la quale solo la materia è reale. 83
L’idealismo afferma: «No, la consapevolezza è l’unica realtà». Ma in occidente quel genere di idealismo di solito ha significato qualcosa che era, in realtà, un dualismo: ovvero, la consapevolezza e la materia sono separate. Quindi, con l’espressione “idealismo monista” ho voluto rendere chiaro che non intendo la forma dualistica dell’idealismo occidentale, bensì un idealismo monista, che in occidente è esistito, ma solo nelle tradizioni spirituali esoteriche. Al contrario, in oriente questa è la corrente principale della filosofia. Nel buddismo, nell’induismo (dove viene chiamata vedanta) o nel taoismo, questa è la filosofia di tutti. Ma in occidente questa è una tradizione molto esoterica, conosciuta e condivisa solo da filosofi molto avveduti, che hanno investigato davvero a fondo la natura della realtà. Craig Hamilton: Sta dicendo che la scienza moderna, da un punto di vista completamente diverso – senza presumere nulla sull’esistenza di una dimensione spirituale della vita – è “passata dal retro”, per così dire, e ora si trova d’accordo con questa concezione, grazie alle sue scoperte? Amit Goswami: Giusto. Ma non è stato qualcosa di totalmente inaspettato. Sin dai suoi inizi, la fisica quantica – che vide la luce nell’anno 1900 e si sviluppò pienamente nel 1925, con la scoperta delle equazioni della meccanica quantica – ci ha fatto capire che la visione del mondo sarebbe potuta cambiare. I fisici devoti al materialismo si sono divertiti a paragonare la visione del mondo classica a quella quantica. Naturalmente, non si spingevano al punto di abbandonare l’idea secondo cui esiste solo la causalità ascensionale e la materia è sopra ogni cosa, ma resta il fatto che hanno scorto nella fisica quantica il potenziale per un grande mutamento di paradigma. Poi ciò che avvenne fu che, a partire dal 1982, sono cominciati ad arrivare i risultati dagli esperimenti di laboratorio. Quello fu l’anno in cui, in Francia, Alain Aspect e i suoi collaboratori condussero il fondamentale esperimento che dimostrò definitivamente la verità delle nozioni spirituali, in particolare quella della trascendenza. Devo specificare di cosa trattava l’esperimento di Aspect? Craig Hamilton: Sì, per favore. Amit Goswami: Per dare un po’ il quadro della situazione, bisogna dire che da molti anni la fisica quantica stava dando indicazioni sull’esistenza di altri livelli di realtà, oltre a quello materiale. Tutto cominciò quando si ipotizzò che gli oggetti quantici – gli oggetti nella fisica quantica – fossero onde potenziali. Ebbene, all’inizio la gente pensò: «Oh, sono come onde normali». Ma molto presto si scoprì che no, non sono onde nello spazio e nel tempo. Non è assolutamente possibile definirle onde nello spazio e nel tempo. Hanno proprietà che non combaciano con quelle delle onde comuni. Quindi, si cominciò a riconoscerle come onde in potenza, onde potenziali, e il potenziale venne riconosciuto come trascendente, in qualche modo oltre la materia. 84
Ma il fatto che esiste un potenziale trascendente non fu molto chiaro per diverso tempo. Poi, l’esperimento di Aspect dimostrò che non si tratta solo di teoria, esiste davvero un potenziale trascendente; gli oggetti hanno davvero delle connessioni al di là dello spazio e del tempo. Fuori dallo spazio e dal tempo! Ciò che avviene in questo esperimento è che un atomo emette due quanti di luce, chiamati fotoni, in direzioni opposte. In qualche modo questi fotoni influenzano l’uno il comportamento dell’altro, a distanza, senza scambiarsi alcun segnale attraverso la spazio. Si noti: si influenzano reciprocamente senza scambiarsi segnali nello spazio. Ebbene, molto tempo fa Einstein ha dimostrato che due oggetti non possono mai influenzarsi istantaneamente nello spazio e nel tempo, perché ogni cosa deve viaggiare con un limite massimo di velocità, e tale limite è la velocità della luce. Quindi, qualsiasi influsso deve viaggiare, se viaggia attraverso lo spazio, impiegando un tempo finito. Questa viene chiamata l’idea della “località”. Si ritiene che ogni segnale sia locale, nel senso che deve impiegare un tempo finito per viaggiare attraverso lo spazio. Ciononostante, i fotoni di Aspect – i fotoni emessi dall’atomo nell’esperimento di Aspect – si influenzano reciprocamente, a distanza, senza scambiarsi segnali, perché lo stanno facendo istantaneamente; ovvero, lo stanno facendo a una velocità superiore a quella della luce. Dunque, ne consegue che l’influsso non ha potuto viaggiare attraverso lo spazio. Piuttosto, esso deve appartenere a una sfera della realtà che dobbiamo riconoscere come la sfera trascendente della realtà. Craig Hamilton: Affascinante. La maggior parte dei fisici è d’accordo con questa interpretazione dell’esperimento? Amit Goswami: Beh, i fisici devono essere d’accordo con questa interpretazione dell’esperimento. Naturalmente, molte volte essi assumono il seguente punto di vista, dicendo: «Sì, certo, gli esperimenti. Ma questa relazione tra le particelle in realtà non è importante. Non dobbiamo considerare le conseguenze di questa sfera trascendente… Se mai può essere interpretata in questo modo». In altre parole, cercano di minimizzare l’impatto di ciò, aggrappandosi ancora all’idea che la materia viene sopra ogni altra cosa. Me dentro di sé sanno come stanno le cose, in quanto è ormai dimostrato. Si racconta che nel 1984 o nel 1985, al raduno dell’American Physical Society (cui ero presente) si udì un fisico dire a un collega che, dopo l’esperimento di Aspect, chiunque non avesse creduto che nel mondo vi fosse qualcosa di davvero strano, avrebbe dovuto avere la testa dura come un sasso. Craig Hamilton: Quindi, lei sta dicendo che, dal suo punto di vista (condiviso da molti altri), è in qualche modo ovvio che bisogna introdurre l’idea dl una dimensione trascendente per dare una spiegazione convincente a tutto ciò. 85
Amit Goswami: Sì, lo è. Henry Stapp, fisico dell’Università della California a Berkeley, lo dice esplicitamente in un suo saggio del 1977: le cose all’esterno dello spazio e del tempo influenzano quelle al loro interno. È semplicemente fuori questione che questo avvenga nel regno della fisica quantica, dove si ha a che fare con entità quantiche. Naturalmente, il punto cruciale, la cosa sorprendente è che abbiamo sempre a che fare con oggetti quantici, perché la fisica quantica è la fisica di tutti gli oggetti. Che sia submicroscopica o macroscopica, la fisica quantica è l’unica che abbiamo. Anche se è più evidente nei fotoni, negli elettroni, negli oggetti submicroscopici, crediamo che tutta la realtà, la realtà manifesta, la materia, sia governata dalle stesse leggi. E se è così, questo esperimento ci sta dicendo che dovremmo cambiare la nostra visione del mondo, perché anche noi siamo oggetti quantici. Craig Hamilton: Queste sono scoperte affascinanti, che hanno ispirato molte persone. Diversi libri hanno già cercato di stabilire un legame tra la fisica e il misticismo. Il Tao della fisica di Fritjof Capra e La danza dei maestri wu li di Gary Zukav hanno raggiunto moltissime persone. Pure, lei racconta nel suo libro di aver avuto la sensazione che qualcosa non fosse ancora stato esplorato, e che quel qualcosa rappresenta il suo contributo originale a tutto ciò. Può spiegare quali sono le differenze tra quello che lei sta facendo adesso e ciò che in quest’area era già stato fatto? Amit Goswami: Sono contento che lei mi abbia posto questa domanda. È una cosa che va chiarita, e cercherò di essere il più esauriente possibile. I primi lavori, come Il Tao della fisica, sono stati molto importanti per la storia della scienza. Tuttavia essi, anziché favorire la dimensione spirituale degli esseri umani, si reggevano tutti, fondamentalmente, sulla visione materialista del mondo. In altre parole, non sfidavano il punto di vista materialista secondo cui ogni cosa è composta di materia. Tale concezione non è mai stata posta in discussione da nessuno di questi primi libri. In realtà, il mio libro è stato il primo che l’ha sfidata apertamente, restando però sempre fondato su una rigorosa spiegazione in termini scientifici. In altre parole, l’idea che la consapevolezza sia il fondamento dell’essere è esistita, naturalmente, nella psicologia, per esempio nella psicologia transpersonale. Ma al di fuori di quest’ultima, nessuna tradizione scientifica e nessuno scienziato l’hanno percepita con altrettanta chiarezza. La mia fortuna è stata riconoscerla all’interno della fisica quantica, ovvero scoprire che tutti i paradossi di quest’ultima potevano essere risolti accettando la consapevolezza come il fondamento dell’essere. Questo è stato il mio contributo originale. 86
Ovviamente, ciò ha la capacità di mutare l’intero paradigma, perché ora possiamo davvero integrare la scienza con la spiritualità. In altre parole, con Capra e Zukav – anche se i loro libri sono ottimi – non avviene un mutamento di paradigma, non c’è un’autentica riconciliazione tra la scienza e la spiritualità, perché essi sono rimasti fedeli a un paradigma fondamentalmente materialista. Infatti, se in ultima analisi ogni cosa è materiale, ogni potere causale deve provenire dalla materia. La consapevolezza e la spiritualità vengono riconosciute, ma solo come epifenomeni causali o secondari. E una consapevolezza epifenomenica non va molto bene. Voglio dire, essa non sta facendo niente. Dunque, anche se questi libri riconoscono la nostra spiritualità, quest’ultima alla fin fine proviene da una sorta di interazione materiale. Però questa non è la spiritualità di cui ha parlato Gesù; non è la spiritualità che colmava di estasi i mistici orientali; non è la spiritualità che un mistico riconosce quando dice: «Adesso so cos’è la realtà, e questa conoscenza elimina per sempre tutta l’infelicità. Questo è l’infinito, questa è la gioia, questa è la consapevolezza». Questo genere di affermazione esuberante fatta dai mistici non sarebbe possibile sulla base di una consapevolezza epifenomenica. È ammissibile solo quando si riconosce il fondamento dell’essere stesso, quando si riconosce direttamente che l’Uno è il Tutto. Ebbene, un essere umano epifenomenico non avrebbe alcuna conoscenza di questo tipo. Non avrebbe senso sapere di essere il Tutto. Dunque, questo è ciò che sto sostenendo. Finché la scienza continua a basarsi sul punto di vista materialista, per quanto cerchi di spiegare le esperienze spirituali in termini di chimica del cervello, di fenomeni paralleli o altro ancora, non stai davvero rinunciando al vecchio paradigma. Stai abbandonando il vecchio paradigma e riconciliandoti pienamente con la spiritualità solo quando basi la scienza sull’essenziale nozione spirituale che la consapevolezza è il fondamento di tutto l’essere. Questo è ciò che ho fatto nel mio libro, ma è solo l’inizio. Esistono già altri libri che stanno riconoscendo questo fatto. Craig Hamilton: Quindi esistono persone che stanno corroborando la sua idea? Amit Goswami: Esistono persone che stanno uscendo allo scoperto riconoscendo la stessa cosa, cioè che questo punto di vista è il modo corretto di spiegare la fisica quantica e anche di sviluppare la scienza in futuro. In altre parole, la scienza attuale non solo ha portato a dei paradossi quantici, ma si è anche rivelata inadeguata a spiegare fenomeni paradossali e anomali come la parapsicologia, il paranormale e – perfino – la creatività. Anche problemi tradizionali come la percezione o l’evoluzione biologica contengono diversi punti oscuri che queste teorie materialiste non spiegano. Per darle un esempio, nella biologia esiste quella che viene chiamata la teoria degli equilibri punteggiati.
87
Ciò vuol dire che l’evoluzione non è solo lenta, come pensava Darwin, ma che esistono delle epoche in cui essa è veloce, definite “segni di punteggiatura”. Tuttavia, la biologia tradizionale non ha alcuna spiegazione per ciò. Se invece fondiamo la scienza sulla base della consapevolezza, sul primato della consapevolezza, possiamo scorgere in questo fenomeno la creatività, l’autentica creatività della consapevolezza. In altre parole, possiamo vedere davvero che la consapevolezza sta operando creativamente perfino nella biologia, nell’evoluzione delle specie. E quindi, ora possiamo riempire con idee essenzialmente spirituali (tipo la consapevolezza come creatrice del mondo) questi spazi vuoti che la biologia convenzionale non riesce a colmare. Craig Hamilton: Questo riporta alla mente il sottotitolo del suo libro, Come la consapevolezza crea il mondo materiale. Si tratta, ovviamente, di un’idea piuttosto radicale. Potrebbe spiegare un po’ più concretamente in che modo ciò avviene davvero, secondo lei? Amit Goswami: In realtà, è la cosa più facile da spiegare, perché nella fisica quantica, come ho detto prima, gli oggetti non sono considerati entità definite, secondo la nostra abitudine. Newton ci ha insegnato che gli oggetti sono entità definite, visibili in ogni istante e in movimento lungo traiettorie definite. La fisica quantica non dipinge affatto gli oggetti in questo modo. Nella fisica quantica gli oggetti sono visti come potenzialità, onde di possibilità. Giusto? Quindi sorge la domanda: cosa trasforma la possibilità in attualità? Infatti, quando vediamo, vediamo solo eventi in atto. Essi cominciano con noi. Quando vedi una sedia, vedi una sedia in atto, non in potenza. Craig Hamilton: Giusto… Almeno lo spero. Amit Goswami: Tutti lo speriamo. Ebbene, questo si chiama il “paradosso della misurazione quantica”. È un paradosso, perché chi siamo noi per operare questa trasformazione? Dopo tutto, nel paradigma materialista, non abbiamo alcun potere causale. Non siamo altro che il cervello, composto di atomi e particelle elementari. Quindi, come fa un cervello composto di atomi e particelle elementari a tramutare un’onda potenziale, se lui stesso è un’onda potenziale? Lui stesso è composto delle onde potenziali degli atomi e delle particelle elementari, quindi non può trasformare la propria onda potenziale in qualcosa di attuale. Questo viene definito un paradosso. Ora, nella nuova concezione, la consapevolezza è il fondamento dell’essere. Quindi, chi converte ciò che è potenziale in attuale? La consapevolezza, perché essa non ubbidisce alla fisica quantica. La consapevolezza non è fatta di materia; è trascendente. 88
Vede il mutamento di paradigma, qui? Il modo in cui è possibile affermare che la consapevolezza crea il mondo materiale? Il mondo materiale della fisica quantica è solo una possibilità. È la consapevolezza, grazie alla conversione della possibilità in attualità, a creare ciò che vediamo manifesto. In altre parole, la consapevolezza crea il mondo manifesto. Craig Hamilton: A essere sinceri, la prima volta che ho letto il sottotitolo del suo libro pensavo che si trattasse di una metafora. Ma dopo aver letto il libro, e discutendone ora, mi sto convincendo che lei lo intende in modo molto più letterale di quanto credevo. Un passaggio del suo libro che mi ha lasciato letteralmente interdetto è dove afferma che, secondo la sua interpretazione, l’intero universo fisico è esistito sotto forma di infinite potenzialità in evoluzione fino a quando, a un certo punto, è emersa la possibilità di un essere senziente conscio; in quel momento, istantaneamente, tutto l’universo conosciuto è venuto alla luce, inclusi i quindici miliardi di anni che hanno portato a tale istante. Vuole dire davvero questo? Amit Goswami: È quello che intendo, alla lettera. Questo è ciò che la fisica quantica richiede. In realtà, nella fisica quantica questa viene chiamata “scelta ritardata”. E io ho aggiunto a tale concetto quello dell’«autoreferenza». Di fatto, il concetto della scelta ritardata è molto antico. Si deve a un fisico famosissimo di nome John Wheeler. Ma secondo me Wheeler non considerò correttamente l’insieme della questione. Lasciò da parte l’autoreferenza. Sorge sempre la domanda: «Si pensa che l’universo esista da quindici miliardi di anni, ma se è necessaria la consapevolezza per convertire la possibilità in attualità, come è possibile che l’universo sia esistito tanto a lungo?». Infatti, in quella primitiva sfera incandescente che si suppone abbia creato l’universo – il big bang – non esistevano né la consapevolezza né gli esseri senzienti, biologici, a base di carbonio. Ma questo nuovo modo di considerare le cose afferma che l’universo è rimasto in potenza fino alla misurazione quantica autorefenziale. Questo è il nuovo concetto. Lo sguardo di un osservatore è essenziale per manifestare la possibilità in attualità, e quindi solo quando un osservatore guarda, ogni cosa diventa manifesta, incluso il tempo. Per cui l’intero passato, da questo punto di vista, diventa manifesto nell’istante stesso in cui il primo essere senziente guarda. Si scopre che questa idea, in modo molto ingegnoso e sottile, è esistita in astrologia e in cosmologia sotto forma del principio definito “antropico”. Cioè, tra gli astronomi (ma anche tra i cosmologi) si è fatta strada l’idea che l’universo abbia un fine. 89
Esso sembra così orientato verso un fine, esistono talmente tante coincidenze, che sembra molto probabile che stia facendo qualcosa intenzionalmente, cioè si stia sviluppando in modo tale da far nascere, a un certo punto, un essere senziente. Craig Hamilton: Dunque, lei ha la sensazione che esista una certa intenzionalità nel modo in cui l’universo si sta evolvendo; cioè che, in un certo senso, arriva a compimento in noi, esseri umani? Amit Goswami: Beh, gli esseri umani possono non esserne il fine, ma certamente ne sono il primo risultato, perché qui è presente la possibilità della creatività manifesta, la creatività nell’essere senziente stesso. Gli animali sono certamente senzienti, ma non creativi nel senso in cui lo siamo noi. Quindi, gli esseri umani in questo momento sembrano certamente un’epitome, anche se potrebbe non trattarsi dell’epitome finale. Penso che abbiamo una lunga strada da fare e che molta evoluzione debba ancora accadere. Craig Hamilton: Nel suo libro si spinge fino a suggerire che il cosmo sia stato creato per il nostro bene. Amit Goswami: Assolutamente. Ma ciò è riferito agli esseri senzienti, al bene di tutti gli esseri senzienti. L’universo siamo noi: questo è chiarissimo. L’universo è autoconsapevole, ma lo è attraverso di noi. Siamo il significato dell’universo. Non siamo il suo centro geografico – Copernico aveva ragione su questo – ma siamo il centro di significato dell’universo. Craig Hamilton: Attraverso di noi l’universo trova il suo significato? Amit Goswami: Attraverso gli esseri senzienti. E non occorre essere antropocentrici, nel senso di limitarsi agli abitanti del pianeta Terra. Possono esistere esseri senzienti su altri pianeti, in altre stelle – in realtà, sono convinto che sia così – e ciò è in totale accordo con questa teoria. Craig Hamilton: Questo atteggiamento “umanocentrico” – o centrato sugli esseri senzienti – sembra piuttosto radicale in un’epoca in cui gran parte del moderno pensiero progressista (che comprende discipline come l’ecologia, il femminismo e la teoria dei sistemi) si sta volgendo nella direzione opposta. Tale direzione punta più verso l’interconnessione o l’interrelazione, in cui il significato di ogni parte del tutto – inclusa una specie, come quella umana – viene ridimensionato. Il punto di vista che lei mi sta esponendo sembra richiamarsi a una concezione più tradizionale, quasi biblica. Cosa risponderebbe ai fautori del diffuso paradigma “non gerarchico”? Amit Goswami: È la differenza tra la filosofia perenne di cui stiamo parlando, l’idealismo monista, e ciò che può definirsi una sorta di panteismo. 90
Cioè, queste concezioni – che definisco “ecologiche” e che Ken Wilber chiama allo stesso modo – di fatto denigrano Dio immaginandolo limitato alla realtà immanente. A prima vista sembra una bella cosa, perché tutto diventa divino: le rocce, gli alberi, ogni ente fino agli esseri umani. Ogni cosa è uguale ed è la divinità. Sembra bello, ma certamente non corrisponde a ciò che gli insegnanti spirituali conoscevano. Nella Bhagavad Gita, Krishna dice ad Arjuna: «Tutte queste cose sono in me, ma io non sono in esse». Cosa vuol dire? Questo: «Io non sono esclusivamente in esse». Quindi, in altre parole, nella realtà manifesta esiste l’evoluzione. L’evoluzione accade. Ciò vuol dire che l’ameba è, ovviamente, una manifestazione della consapevolezza, e altrettanto l’essere umano. Ma non si trovano allo stesso livello. Evolutivamente, sì, siamo davanti all’ameba. E i fautori di queste teorie “ecologiche” non se ne rendono conto. Non comprendono correttamente l’evoluzione, perché stanno ignorando la dimensione trascendente, l’intenzionalità dell’universo, il gioco creativo. Ken Wilber spiega benissimo tutto ciò nel suo libro Sex, Ecology, Spirituality. Craig Hamilton: Quindi, lei direbbe che essi scorgono una parte del quadro, ma non questo altro aspetto che lei sta introducendo, e che quindi il loro punto di vista è molto… Amit Goswami: …È molto limitato. Ecco perché il panteismo è molto limitato. Quando gli occidentali cominciarono ad andare in India, pensarono che quel Paese fosse panteista, perché ha moltissimi dei. La filosofia indiana tende a vedere Dio nella natura, in molte cose – in certi casi, gli indiani adorano le rocce – quindi gli occidentali pensarono che l’India fosse panteista. Solo in seguito si accorsero che esiste una dimensione trascendente. In realtà, tale dimensione trascendente è sviluppata benissimo nella filosofia indiana, mentre in occidente resta celata in pochissimi sistemi esoterici, come lo gnosticismo, e in pochi grandi maestri, come Meister Eckhart. Negli insegnamenti di Gesù, è rinvenibile nel vangelo secondo Tommaso. Ma occorre scavare davvero in profondità per trovare questo filone in occidente. In India, nelle Upanishad, nel Vedanta e nella Bhagavad Gita è quanto mai esplicita. Ora, “panteismo” suona molto bene, ma non è tutto. È un buon modo di essere religiosi, di portare la spiritualità nella vita quotidiana, perché è giusto riconoscere che in ogni cosa esiste lo spirito. Ma se ci limitiamo a vedere la diversità, a scorgere il Dio in ogni cosa, senza vedere il Dio al di là degli oggetti particolari, non stiamo realizzando il nostro potenziale, il nostro sé. 91
E dunque, in realtà, l’autorealizzazione richiede di vedere questo aspetto panteista della realtà, ma anche il suo lato trascendente. Craig Hamilton: Oltre a essere uno scienziato, lei è anche un praticante spirituale. Potrebbe dire qualcosa su ciò che l’ha spinta verso la spiritualità? Amit Goswami: Beh, ho paura che si tratti di un caso piuttosto comune, quasi classico. Il caso classico ideale, naturalmente, è quello del Buddha, che all’età di ventinove anni riconobbe che tutti i suoi piaceri di principe erano in realtà uno spreco di tempo, perché nel mondo esiste il dolore. Per me non fu altrettanto drastico, ma intorno all’età di trentasette anni il mondo cominciò a crollarmi addosso. Avevo perso la borsa di studio, venivo da un divorzio e mi sentivo molto solo. Inoltre, il piacere professionale che mi dava la scrittura di articoli scientifici smise di essere un piacere. Ricordo che una volta mi trovavo a una conferenza e andai in giro tutto il giorno a farmi conoscere e discutere con gli altri. Poi, la sera, quando tutti se n’erano andati, mi sentii molto solo. Mi accorsi di avere un bruciore allo stomaco, e avevo già finito un’intera boccetta di pasticche, ma il dolore non diminuiva. Scoprii la sofferenza; scoprii letteralmente la sofferenza. E fu tale scoperta che mi condusse alla spiritualità, perché non riuscivo a pensare a null’altro, sebbene avessi completamente abbandonato l’idea di Dio e fossi un fisico materialista da molto tempo. Di fatto, quando i miei bambini mi chiedevano: «Sei un ateo?», rispondevo qualcosa come: «Sì». E se domandavano: «Dio esiste?», dicevo: «No, non credo in Dio». Era abbastanza frequente che dicessi cose del genere. Ma in quel periodo, intorno ai trentasette anni, quel particolare mondo – in cui Dio non esisteva e il significato della vita era dato semplicemente dalla ricerca della gloria in una professione – non mi soddisfaceva né mi rendeva felice. In realtà, era pieno di sofferenza. Quindi, arrivai alla meditazione. Volevo vedere se esisteva un modo di trovare sollievo, se non addirittura la felicità. E alla fine, grazie alla meditazione, arrivò una grande gioia, ma ci volle del tempo. Devo anche menzionare che mi sposai e che la sfida dell’amore fu fondamentale. In altre parole, dopo essermi sposato per la seconda volta, scoprii prestissimo che l’amore è molto diverso da ciò che pensavo. Insieme a mia moglie scoprii il significato dell’amore, e questo contribuii molto anche alla mia spiritualità. Craig Hamilton: È interessante il fatto che, nonostante lei si sia rivolto alla spiritualità perché la scienza non appagava fino in fondo la sua ricerca della verità, sia rimasto sempre uno scienziato. 92
Amit Goswami: È vero. È solo che cambiò il mio modo di essere uno scienziato. Ciò che mi successe, il motivo per cui mi disamorai dalla scienza, fu che ne avevo fatto un trip professionale. Avevo smarrito il modo ideale di essere uno scienziato, cioè avevo perso lo spirito della scoperta, la curiosità, la volontà di conoscere la verità. Poiché non stavo più cercando la verità attraverso la scienza, dovetti scoprire la meditazione, dove mi misi di nuovo alla ricerca della verità, della verità della realtà. Qual è la natura della realtà, dopo tutto? Vede, la prima tentazione fu il nichilismo: nulla esiste. Ero completamente disperato. Ma la meditazione mi rivelò molto presto che no, le cose non erano così disperate. Vissi un’esperienza: ebbi un bagliore in cui vidi che la realtà esisteva davvero. Non sapevo cosa fosse, ma qualcosa esisteva. Ciò mi permise di tornare alla scienza e vedere se ora riuscivo a fare quel mestiere con energie e direzioni nuove, alla ricerca della verità invece che della gloria professionale. Craig Hamilton: In che modo questo rinnovato interesse per la verità, questo centro spirituale della sua vita, ha modellato la sua pratica scientifica? Amit Goswami: Ciò che avvenne fu che le mie ricerche scientifiche non erano più volte alla pubblicazione di articoli. Non affrontavo più problemi che mi avrebbero consentito di pubblicare articoli e ricevere borse di studio. Al contrario, stavo affrontando le questioni davvero importanti. E le questioni più importanti di oggi sono molto paradossali e anomale. Non sto dicendo che gli scienziati tradizionali non affrontano questioni importanti; anche essi ne hanno. Ma una delle questioni che scoprii quasi subito e che intuii mi avrebbe portato al problema della realtà stessa, fu quella della misurazione quantica. Vede, il problema della misurazione quantica è tale che si dice che allontani per sempre la gente da qualsiasi traguardo professionale, perché è difficilissimo. È stato studiato per decenni, senza che si arrivasse a una soluzione. Ma io pensavo: «Non ho nulla da perdere e voglio cercare solo la verità. Perché non provarci?». La fisica quantica era qualcosa che conoscevo molto bene; l’avevo studiata per tutta la vita, quindi perché non affrontare il problema della misurazione quantica? Fu così che arrivai a formulare questa domanda: «Quale forza tramuta la possibilità in attualità?». E mi ci vollero tutti gli anni dal 1975 al 1985 perché arrivassi a capirlo, grazie a una catarsi spirituale.
93
Craig Hamilton: Può descrivere tale catarsi? Amit Goswami: Sì, con piacere. È un ricordo molto vivido nella mia mente. Vede, l’opinione generale dell’epoca – rinvenibile in ogni sorta di libro, dal Tao della fisica a The Dancing Wu Li Masters, passando per Taking the Quantum Leap di Fred Alan Wolf e altre opere ancora – era che la consapevolezza doveva essere un fenomeno emergente del cervello. E nonostante il fatto che alcune di queste persone, a loro onore, stessero riconoscendo alla coscienza un potere causale, nessuna riusciva a spiegare in che modo ciò avveniva. Questo era il mistero, perché se la consapevolezza, dopo tutto, era un fenomeno emergente del cervello, qualsiasi potere causale deve in ultima analisi provenire dalle particelle materiali elementari. Questo era un rebus, per me e per tutti. E non riuscivo a trovare alcun modo per risolverlo. David Bohm aveva parlato di “variabili nascoste”, quindi mi trastullai con le sue idee di un ordine esplicito e di uno implicito, e cose del genere. Ma tutto ciò non mi soddisfaceva, perché nella teoria di Bohm, di nuovo, non esiste potere causale assegnato alla consapevolezza. È tutta una teoria realista. In altre parole, è una teoria nella quale ogni cosa può venire spiegata per mezzo di equazioni matematiche. Ovvero, nella realtà non esiste libertà di scelta. Allora mi impegnai nella ricerca con tutti i mezzi, perché ero convinto che la libertà di scelta esisteva. Poi, un giorno – e fu qui che avvenne la catarsi – io e mia moglie eravamo a Ventura, in California. Un amico mistico, Joel Moewood, arrivò da Los Angeles e andammo tutti ad ascoltare Krishnamurti. E Krishnamurti, naturalmente, è una persona impressionante, un mistico notevolissimo. Lo ascoltammo e tornammo a casa. Nel corso della cena, cominciai a fare una tiritera a Joel sulle mie ultime idee a proposito della teoria quantica della consapevolezza, e Joel mi lanciò una sfida. Disse: «È possibile spiegare la consapevolezza?». Cercai di trarmi d’impaccio con qualche contorcimento verbale, ma lui non mi ascoltò. Disse: «Ti stai mettendo dei paraocchi scientifici. Non comprendi che la consapevolezza è il fondamento di tutto l’essere». Non usò questa espressione particolare, ma disse qualcosa di simile a: «Non esiste altro che Dio». Dentro di me scattò qualcosa che non riesco a spiegare bene. Ciò che ebbi in quel momento fu un’intuizione fondamentale. La mia psiche fece un dietro front completo e compresi che la consapevolezza è il fondamento di tutto l’essere.
94
Ricordo che quella notte rimasi in piedi a guardare il cielo; intuivo in modo mistico cosa fosse il mondo ed ero perfettamente convinto che questa era la realtà, e che era possibile fare lo scienziato. Vede, la nozione prevalente – anche tra persone come David Bohm – era: «Come puoi pensare di studiare la scienza senza assumere che esista la realtà, la materia e tutto questo? Come puoi essere uno scienziato se lasci che la consapevolezza faccia cose “arbitrarie”?». Però mi convinsi completamente – non c’è stato il minimo dubbio, da allora – che è possibile fare lo scienziato su queste basi. Non solo, è anche possibile risolvere i problemi della scienza odierna. E questo è ciò che sta venendo fuori. Naturalmente, quella notte non si risolsero tutti i problemi; essa fu solo l’inizio di un nuovo modo di affrontare la scienza. Craig Hamilton: Interessante. Dunque, quella notte, il suo approccio mutò completamente. E dopo di allora tutto fu diverso? Amit Goswami: Tutto fu diverso. Craig Hamilton: E quindi, quando si trattò di definire nei dettagli cosa significasse essere uno scienziato in questo contesto, ha scoperto che il suo pensiero scientifico era più profondo o che in qualche modo era stato trasformato da tale esperienza? Amit Goswami: Sì, esattamente. Quello che accade fu molto interessante. Prima, come ho detto, ero bloccato in questa domanda: «In che modo la consapevolezza può avere un potere causale?». Ma ora che riconoscevo che la consapevolezza era il fondamento dell’essere, in pochi mesi il problema, il paradosso della misurazione quantica scomparve. Scrissi il mio primo articolo, che venne pubblicato nel 1989, ma era solo un tentativo di chiarire le idee e definire i dettagli. Un’altra cosa che avvenne fu che la creatività, che in quella notte del 1985 riprese fiato, impiegò quasi altri tre anni prima che cominciasse a esprimersi completamente. Ma da allora ho avuto la fortuna di avere un’intuizione dietro l’altra, e molti problemi si sono risolti: quello della cognizione, della percezione, dell’evoluzione biologica, della guarigione del corpo-mente. Il mio ultimo libro si chiama Physics of the Soul. È una teoria della reincarnazione, elaborata fin nei dettagli. È stata un’avventura splendida e creativa. Craig Hamilton: Sembra evidente che l’interesse per la dimensione spirituale, nel suo caso, ha avuto un notevole effetto sulle sue qualità di scienziato. All’inverso, come direbbe che la scienza ha influenzato la sua evoluzione spirituale? 95
Amit Goswami: Beh, ho cessato di considerarle due sfere separate. Quindi, questa identificazione, questa totalità, l’integrazione tra la dimensione spirituale e quella scientifica, è stata molto importante per me. I mistici spesso mettono in guardia la gente: «Attento, non dividere la tua vita in questo e quello». Per me è successo spontaneamente, perché ho scoperto un nuovo modo di fare lo scienziato quando ho scoperto lo spirito. Lo spirito era la base naturale del mio essere: quindi, da allora, qualunque cosa faccia, non separo più molto queste due sfere. Craig Hamilton: Ha parlato di nuove motivazioni nel suo lavoro di scienziato, ovvero di come ciò che sosteneva la sua attività a un certo punto cominciò a mutare. Quali sono le vere motivazioni della scienza? E in cosa si differenziano da quelle delle ricerca spirituale? In particolare, ci sono pensatori come E. F. Schumacher o Huston Smith, per esempio, secondo le quali sin dalla rivoluzione scientifica, quando le idee di Cartesio e Newton presero piede, l’approccio della scienza è sempre stato quello di cercare di dominare e controllare la natura o il mondo. Questi critici si chiedono se la scienza possa mai essere un veicolo idoneo a scoprire le verità più profonde, perché secondo loro, essa è radicata in un desiderio di conoscenza cha ha ragioni sbagliate. Lei, ovviamente, è immerso nel mondo scientifico: conosce molti scienziati, segue conferenze, è circondato da tutte queste cose e forse lotta dentro se stesso contro quelle ragioni. Potrebbe dirci ancora qualcosa sulla sua esperienza di tutto ciò? Amit Goswami: Sì, questa è un’ottima domanda; dobbiamo capirla molto profondamente. Il problema è che in questa ricerca, questa forma particolare della ricerca scientifica – inclusi i libri che abbiamo menzionato prima, Il Tao della fisica e The Dancing Wu Li Masters – anche quando la spiritualità viene riconosciuta all’interno della visione materialista del mondo, Dio è visto solo nell’aspetto immanente della divinità. Ciò vuol dire questo: hai detto che esiste solo una realtà, quella materiale. Affermando ciò, anche quando imbevi la materia di spiritualità, stai ignorando il livello trascendentale, perché hai sempre a che fare con un solo livello. Quindi, si sta ascoltando un lato solo della campana, ignorando l’altro. Ken Wilber spiega benissimo questo punto. Ciò che va fatto – ed è qui che sparisce lo stigma della scienza – è, naturalmente, includere l’altra metà nella scienza. Ebbene, penso che prima del mio lavoro le modalità di questa inclusione fossero piuttosto oscure. Anche se persone come Teilhard de Chardin, Aurobindo o Madame Blavatsky (la fondatrice del movimento teosofico) riconobbero che una tale scienza sarebbe potuta nascere, pochissimi riuscirono davvero a concepirla. Dunque, ciò che io ho fatto è fornire un aspetto concreto a tutte queste visioni dell’inizio del secolo scorso. 96
E facendo questo, riconoscendo che la scienza può basarsi sul primato della consapevolezza, tale deficienza non esiste più. In altre parole, lo stigma secondo cui la scienza è solo separazione sparisce. La scienza materialista è una scienza separatista. Ma la nuova scienza afferma che la parte materiale del mondo esiste davvero, che anche il movimento separatorio è parte della realtà, ma non è la sola. Esiste la separazione ed esiste l’integrazione. Nel mio libro The Self-Aware Universe parlo del viaggio del protagonista nella storia della scienza. Racconto che quattrocento anni fa, con Galileo, Copernico, Newton e altri, abbiamo cominciato il viaggio separatista, che però è solo la prima parte del percorso del protagonista. Dopo le sue scoperte, egli torna indietro. È il ritorno del protagonista ciò che stiamo osservando ora, attraverso questo nuovo paradigma.
97
Questa è la traduzione di brani scelti e tratti del Film What the Bleep do we Know e contenuti nel " The Little Book of Bleeps " Sarei molto felice se potessimo discuterne e approfondirne i contenuti, scrivendomi al
[email protected] Gli scienziati FISICI William Tiller, Ph.D. Amit Goswami John Hagelin, Ph.D. Fred Alan Wolf, Ph.D. Dr. David Albert NEUROLOGI, ANESTESISTI E MEDICI Dr. Masaru Emoto Stuart Hameroff M.D. Dr. Jeffrey Satinover Andrew B. Newberg, M.D. Dr. Daniel Monti Dr. Joseph Dispenza BIOLOGIA MOLECOLARE Dr. Candace Pert MAESTRI SPIRITUALI, MISTICI E STUDIOSI Ramtha Dr. Miceal Ledwith
All’ inizio c’era il vuoto Brulicante di infinite possibilità delle quali tu Ne sei una……………….
98
-
Reggie ( il bambino negro con il pallone di basket ) :
“ Il problema è - quanto a fondo vuoi andare nella misteriosa tana del coniglio? “ ( questa tana o cunicolo è una metafora tratta dal libro Alice nel paese delle meraviglie ) - “ I supereroi utilizzano la superposizione……” Jennifer ( la compagna di appartamento di Amanda, il personaggio del Film) : -
“ Suppongo che tutto dipende da ciò che tu pensi sia reale.”
-
John Hagelin,
Ph.D.( fisico e Direttore di un dipartimento alla Maharishi University; www.hagelin.org ) : -
“ Io sono i miei atomi, ma anche le mie cellule. Sono anche la mia fisiologia macroscopica. E’ tutto vero. Ci sono appunto differenti livelli di verità. Il livello più profondo di verità non ancora scoperto dalla scienza e dalla filosofia è la verità fondamentale dell’ unità. A quel livello subnucleare più profondo della nostra realtà, Tu e Io siamo letteralmente UNO” “ Viviamo in un mondo dove tutto ciò che vediamo è la punta di un iceberg. L’immensa punta di un iceberg quanto – meccanico -
“ Hai mai pensato di cosa sono fatti i pensieri? “
“ Ogni periodo, ogni generazione ha incorporati i suoi assunti, che il mondo è piatto, che il mondo è tondo”
-
Fred Alan Wolf
( fisico teorico– scrittore- relatore , si occupa di coscienza e fisica quantistica, www.fredalanwolf.com ) 99
“ Le cose non sono costituite da più cose, ma ciò che costituisce le cose sono le idee, i concetti, le informazioni” “ Quando non osservi è come un’ onda, quando osservi è come una particella “ “ Le persone influenzano il mondo della realtà che vedono? Puoi scommetterci! “ “ Ciò che ho pensato ora era irreale, per me sembra in qualche modo essere più reale di quanto penso che sia reale, il che sembra essere ora più irreale”. “ Non c’è nessun “ là fuori “ fuori di noi, indipendente da ciò che avviene qui, dentro di noi” “ Non ho idea di chi sia Dio. Sebbene abbia una esperienza di chi sia. C’è qualcosa di molto reale riguardo questa presenza chiamata Dio, sebbene non abbia idea di come definirlo, se vederlo come persona o come cosa. Non sembra possa farlo. E come se io chiedessi ad un essere umano di spiegarmi cosa è Dio. E come se chiedessi ad un pesce spiegazioni sull’acqua in cui nuota “. “ Chiedersi questo tipo di domande profonde, ci apre a nuovi modi di essere nel mondo. Ci da una boccata di aria fresca. Fa sì che la vita sia più felice. La vera abilità della vita non è viverla nel conosciuto, ma viverla nel mistero” “ Dal punto di vista della fisica quantistica, sappiamo cosa fa un osservatore, ma non sappiamo chi o che cosa sia in realtà. Non significa che non abbiamo tentato di trovare una risposta. Abbiamo guardato. Siamo entrati dentro la tua testa. Siamo andati dentro ogni tuo orificio, per trovare qualcosa chiamato Osservatore, e non abbiamo trovato nessuno. Non c’è nessuno nel cervello. Non c’è nessuno nella corteccia cerebrale. Non c’è nessuno nelle regioni sub-corticali e nelle regioni limbiche. Non c’è nessuno chiamato Osservatore. Malgrado ciò, tutti abbiamo questa esperienza di essere qualcosa chiamato “ un Osservatore “, che osserva il mondo là fuori.” -
“ Medita questo per un po’ “
100
-
Amit Goswami
( fisico teorico – si occupa di coscienza, spirito, creatività e fisica quantistica ): “ Quando pensiamo alle cose, allora consideriamo la Realtà più concreta di quella che è. Ecco perché diventiamo bloccati. Diventiamo bloccati nell’ identità della Realtà, poiché se la Realtà fosse concreta, io ovviamente sarei insignificante. Non posso veramente cambiarla.” “ E’ molto semplice. Invece di pensare alle cose come cose, noi abbiamo un ‘abitudine. Abbiamo tutti l’abitudine di pensare che tutto ciò che ci circonda è gia una cosa, che esiste senza il mio input, senza la mia scelta. Dovete bandire questo tipo di pensare….Invece dovete veramente riconoscere che persino il mondo materiale intorno a noi, le sedie, i tavoli, le stanze, i tappeti e la video camera inclusa, non sono altro che possibili movimenti della coscienza. E io scelgo momento dopo momento fra tutti questi movimenti ( della coscienza ) quale esperienza portare alla realtà. E’ il solo modo di pensiero radicale che occorre fare, sebbene sia molto radicale. E’ molto difficile, giacchè la nostra tendenza è quella di considerare il mondo là fuori, indipendente dalla nostra esperienza. Non è così. La fisica quantistica è stata al riguardo abbastanza chiara. Lo stesso Heinsenberg, co- scopritore della fisica quantistica, disse che gli atomi non sono cose. Sono solo tendenze. Così , invece di pensare alle cose, devi pensare alle possibilità. Esistono possibilità di coscienza. “ “ La fisica quantistica, parlando molto succintamente, è la fisica delle possibilità “. “ Ma se la Realtà è una mia possibilità, una possibilità della stessa coscienza, allora immediatamente sorge la domanda su come posso cambiarla….Come posso migliorarla……Come posso renderla più felice. Vedete come stiamo estendendo l’immagine di noi stessi. Nel vecchio modo di pensare, io non potevo cambiare niente, poiché non avevo nessuna influenza o nessun ruolo nella Realtà. La realtà era già 101
presente. Sono gli oggetti materiali che hanno un loro proprio movimento, grazie alle leggi deterministiche, e la matematica determina ciò che faranno in una data situazione. Nell’esperienza, io non ho affatto un ruolo. Nella nuova visione, la matematica certo può darci qualcosa. Ci dà le potenzialità che tutto questo movimento può assumere. Ma non può darci la reale esperienza che sto avendo nella mia coscienza. Io scelgo quell’esperienza, per cui creo letteralmente la mia propria Realtà. Può sembrare una dichiarazione tremenda e ampollosa per qualche seguace della New Age, senza una qualche comprensione della fisica , in realtà è questo che ci dice la Fisica Quantistica. “ “ Per conoscere il Sé quantistico, per conoscere il posto dove abbiamo veramente una scelta, per conoscere la mente……quando ha luogo quello shift di prospettiva, diciamo che qualcuno è stato illuminato.” “ Percepiamo sempre qualcosa dopo che si è riflessa nello specchio della memoria”
-
Joe Dispenza
( biochimico, chiropratico, studioso di neurologia, neurofisiologia e funzioni cerebrali, insegnante della Scuola di Ramtha ). “ Se io cambiassi la mia mente, cambierei le mie scelte? Se io cambiassi le mie scelte, la mia vita cambierebbe ?” “ Come si spiega che manteniamo le stesse realtà, quando siamo circondati da un mare infinito di potenzialità?” “ Non è sorprendente che abbiamo scelte e potenzialità che esistono, ma di cui non ne siamo coscienti? “ “ Io creo la mia realtà: mi sveglio e creo coscientemente la mia giornata nel modo in cui voglio che accada. Ora , spesso, poiché la mia mente esamina tutte le cose che devo fare, ci vuole un pò di tempo affinché si rilassi e arrivi al punto dove intenzionalmente io creo la mia giornata. Ma qui è il punto. Quando creo la mia giornata cominciano ad accadere, come dal nulla, piccole cose che sembrano inspiegabili. So che sono la conseguenza del 102
processo o il risultato della mia creazione. Più faccio questo, e più costruisco nel mio cervello una rete neuronale che mi fa accettare che ciò è possibile. Mi dà il potere e l’incentivo di farlo anche il giorno dopo”. “ Dobbiamo formulare ciò che vogliamo, ed esserne talmente centrati, talmente focalizzati, e talmente consapevoli da perdere persino il senso di noi stessi, il senso del tempo, il senso della nostra identità. Nel momento in cui diveniamo così coinvolti nell’esperienza, da perdere il senso di noi stessi e del tempo, questa diventa la sola immagine reale. Chiunque ha avuto l’esperienza di gestire la propria mente per raggiungere ciò che si desidera. Questa è la Fisica Quantistica in azione. Questo è manifestare la realtà.” “ Il cervello non conosce la differenza fra ciò che vede e ciò che ricorda”. “ Perchè non posso cambiare? A cosa sono dipendente? Cosa perderò di ciò a cui sono attaccato chimicamente? Quale persone, posto, cosa, tempo o evento, a cui sono legato chimicamente, non voglio perdere, perché posso avere l’ esperienza della astinenza chimica ad esse? Da ciò il dramma umano. “ -
“ Ciò significa che le emozioni possono essere buone o cattive? No. Le emozioni sono progettate affinché rinforzino chimicamente qualcosa nella memoria a lungo- termine. Ecco perché le abbiamo.” “ La media delle persone considera la propria vita noiosa e priva di ispirazione, perché hanno fatto o poco o nessuno sforzo per acquisire la conoscenza e l’informazione che li ispireranno. Sono talmente ipnotizzati dal loro ambiente – attraverso i media, la televisione, gli ideali irraggiungibili di un corpo perfetto, la bellezza e il valore a cui tutti si sforzano di divenire, ma a cui non arriveranno,- che la maggior parte si arrende e vive la propria vita nella mediocrità. E vivendo questo tipo di vita, la loro anima e i loro desideri non verranno proprio mai in superficie. Così finiscono per volere essere qualche altra cosa. Ma se loro salissero in superficie ( l’anima e i desideri ) e la gente chiedesse a se stessa: “ C’è qualcos’altro " o " Perché sono qui? – Qual è lo scopo della mia vita ? Dove sto andando? Cosa accade quando muoio? Quando cominciano a porsi queste domande, cominceranno ad agitarsi e ad interagire con la percezione che potrebbero avere un esaurimento nervoso, e nella Realtà, il loro vecchio concetto, su come hanno vissuto la loro vita e il loro mondo, comincia a disintegrarsi. -
“ Siamo delle macchine produttrici di realtà “ 103
“ Attiriamo a noi stessi situazioni che appagheranno le voglie biochimiche delle nostre cellule corporee”. “ Noi progettiamo coscientemente il nostro destino. Noi ci stiamo coscientemente buttando, dal punto di vista spirituale, nell’idea che i nostri pensieri possano influenzare la nostra realtà o la nostra vita, poiché la Realtà equivale alla vita. Io ho questo piccolo impatto quando creo la mia giornata. Dico, sto prendendo questo tempo per creare la mia giornata, e sto modificando il campo quantistico. Ora se questo è così, cioè c’è un Osservatore che mi sta sempre guardando mentre io sto creando, e per me c’è un aspetto spirituale in questo, allora ( gli dico ) mostrami oggi un segno, che mi confermi che hai fatto attenzione a tutte le cose che ho creato. Conducimele in un modo che io non mi aspetterei, così che diventi sorpreso della mia capacità di fare esperienza di queste cose, in modo tale che sembri come se provenissero da te. “ “ Come possiamo misurarne gli effetti? Decidiamo di vivere la nostra vita, e vediamo allora se in qualche parte di essa qualcosa è cambiato. Quindi se è cambiato, diventiamo scienziati nel percorso della nostra vita , il che è l’unica ragione del perché siamo qui .” “ E’ possibile che siamo così condizionati dalla nostra vita quotidiana, così condizionati al modo con cui creiamo la nostra vita, che abbiamo fatto nostra l’ idea di non essere in grado di controllarla? Siamo stato condizionati a credere che il mondo esterno sia più reale di quello interno. Questo nuovo modello scientifico ci dice proprio l’opposto. Dice che ciò che accade dentro di noi creerà ciò che accade al di fuori di noi” “ Quando io ne parlo, noi scompariamo, non nel senso fisico. Ciò che voglio dire è che noi ci spostiamo dall’ area cerebrale relativa alla nostra associazione con le persone…..relativa alla nostra associazione con i luoghi, alla nostra associazione con le cose, i tempi e gli eventi. Noi non esistiamo nei centri associativi cerebrali che riaffermano la nostra identità, che riaffermano la nostra personalità”. “ Perché continuiamo ad avere le stesse relazioni? Perché continuiamo ad avere gli stessi lavori ad oltranza? -
“ Noi creiamo continuamente gli effetti della realtà.”
“ Così chiedete se le emozioni sono cattive. Le emozioni non sono cattive. Loro sono la vita. Loro colorano la ricchezza delle nostre vite. Il problema è la nostra dipendenza. Ciò che la maggior parte delle persone non capisce è che quando comprendono che sono dipendenti dalle emozioni, non è una condizione psicologica ma biochimica. Pensa a 104
questo. L’eroina utilizza gli stessi meccanismi recettoriali cellulari come le nostre sostanze chimiche legate alle emozioni. E’ quindi facile capire che se possiamo essere dipendenti dall’eroina, allora lo possiamo essere anche dai neuropeptidi e dalle emozioni. “ Siamo completamente in un nuovo territorio nel nostro cervello, e poiché siamo in un nuovo territorio, stiamo rifacendo le sue connessioni elettriche, letteralmente, riconnettendolo ad un nuovo concetto, e infine ci cambierà dall’ interno all’esterno. “ “ La mia definizione di dipendenza è molto semplice. E’ qualcosa che non puoi fermare.”
-
Ramtha ( www.ramtha.com – è una entità canalizzata da JZ Knight )
-
“ Non c’è un Dio che condanna le persone. Tutti siamo Dio.”
“ Come potete continuare a vedere il mondo come reale se il Sè che lo crea reale è intangibile?” “ Lo quantistiche……..”
stravagante,
bizzaro
mondo
delle
particelle
“ Noi abbiamo tutto il supporto di una grande scienza. La scienza che più da vicino sia venuta a spiegare l’interpretazione di Gesù, che il seme di senape sia più grande del regno dei cieli.”La sola scienza in grado di spiegare quell’analogia è la Fisica Quantistica. Oggi abbiamo una grande tecnologia, dai magneti anti- gravità ai campi magnetici dell’ energia del punto zero. Abbiamo tutto questo, e ancora persistiamo in un concetto deforme, superstizioso, e stagnate di Dio.” “ Io penso che tu sei cattivo? Io non penso che sei cattivo. Io penso che tu sei buono? Non penso neanche che sei buono. Penso che tu sei Dio. “ “ Poiché le emozioni esistono, sono sostanze chimiche impresse olograficamente.”
105
“ Ti sei mai visto attraverso gli occhi di qualcun altro che sei diventato?” Che iniziazione! Ti sei mai fermato un momento e hai guardato te stesso attraverso gli occhi dell’Osservatore ultimo?” -
“ Tutte le realtà esistono simultaneamente?”
“ Come si può veramente dire di essere innamorati di una certa persona? Si è solo innamorati dell’aspettativa delle emozioni a cui si è dipendenti. La stessa persona potrebbe non interessare più la settimana successiva perché non soddisfa le nostre aspettative. Dio mio, non modifica questo il panorama del nostro modo di vedere le emozioni sulla base di necessità e identità personali? “ “ Tu sei un Dio in embrione, e devi seguire questa via. Ma qualche giorno amerai l’astratto più di quanto ami la condizione di dipendenza.” “ Dobbiamo perseguire la conoscenza senza nessuna interferenza da parte delle nostre dipendenze. E se siamo capaci di fare ciò, manifesteremo questa conoscenza nella Realtà e i nostri corpi ne faranno esperienza in modi nuovi, con una nuova chimica, con nuovi ologrammi e con nuovi luoghi di pensiero, oltre i nostri più strepitosi sogni.” “ C’è la possibilità che tutti le accanto all’ altra? “
potenzialità esistano l’uno
“ Come può un uomo o una donna peccare nei confronti di tale grandezza mentale? Come può un qualsiasi piccolo atomo di carbonio sulla Terra, nello strascico della Via Lattea, in verità un luogo sperduto, tradire l’Onnipotente Dio ? E’ impossibile.” “ Nessuno è venuto mai avanti e ti ha mai dato una conoscenza sufficiente ed intelligente sul tuo meraviglioso Sé. Come lavorare dall’ interno all’ esterno. Perché hai dipendenze? Perché non hai niente di meglio. Non hai sognato niente di meglio. “ Ognuno è un mistero? Ognuno è un enigma? Molto certamente lo sono.” “ L’unico modo con cui sarò grande con me stesso, non è ciò che faccio al mio corpo, ma ciò che faccio ala mia mente.” “ Siamo qui ( Ramtha si riferisce allo studio di registrazione degli interventi ) filmando effettivamente grandi maestri. Ognuno in questa stanza è un grande pensatore, ora che li abbiamo fatti pensare. C’è sempre uno stratagemma, non è vero? .”
106
-
Stuart Hameroff
( www.quantumconsciousness.org – Anestesista e Direttore del Centro per lo studio della Coscienza - Università Arizona – Tucson “ Penso che più guardi la Fisica Quantistica misteriosa e stupenda . “ -
e più diviene
“ Perché siamo qui? “
“ E’ solo nella nostra esperienza cosciente che in apparenza sembriamo muoverci nel tempo. Nella teoria quantistica, puoi anche andare a ritroso nel tempo. “
-
Jeffrey Satinover ( www.satinover.com – Psichiatra e Fisico )
“ Ci piace pensare allo spazio come vuoto e alla materia come solida. Ma nei fatti, la verità è quasi esattamente il contrario.” “ La meccanica quantistica fa sì che il fenomeno indefinibile della libertà sia intrecciato nella natura umana. “ “ Il materialismo moderno toglie le persone dal bisogno di sentirsi responsabili. E abbastanza spesso lo fa anche la religione. Ma penso che se prendessi la meccanica quantistica in modo serio, metterebbe onestamente la responsabilità nelle tue mani e non darebbe risposte che siano chiare e confortanti. Essa dice: Sì, il mondo è un posto tanto grande ed è anche molto misterioso. Il meccanicismo non è la risposta e io non te la darò……perché sei abbastanza grande da decidere per te. 107
occhi.”
“ C’è questa straordinaria magia posta giusto di fronte ai tuoi
“ Ma devi proprio fermarti e pensare cosa significhi, è lo stesso oggetto ed è in due posti contemporaneamente”. .”
-
“ Non prenderla per quella che sembra, testala e vedi se è vera
“ Non puoi spiegarlo, e chiunque spenda tanto tempo nel cercare di spiegarlo è probabile che si sia perso per sempre nel cunicolo misterioso del coniglio”.
-
Candice Pert
( Farmacologa, e scopritrice dei recettori alle endorfine cerebrali- si occupa di emozioni e sistema nervoso ) “ Il principale campo di ricerca in corso di studio è relativo al ricercare un certo stato emozionale. Voglio dire che non possiamo neanche usare i nostri occhi senza coinvolgerne l’aspetto emozionale.” -
“ La nostra mente crea letteralmente il nostro corpo. “
“ Assolutamente. Il solo pensiero può cambiare completamente il corpo. “ “ Quando un peptide si lega al proprio recettore elicita un cambiamento nella cellula molto vario. Il recettore darà origine ad una cascata di eventi biochimici, alcuni dei quali si concluderanno con cambiamenti nel nucleo cellulare. Ciascuna cellula è certamente viva ed ha una coscienza, specie se definiamo la coscienza dal punto di vista dell’ osservatore.” “ Noi siamo le emozioni, e le emozioni sono noi. Inoltre, non posso separare le emozioni. Quando prendiamo in considerazione ogni aspetto della digestione, ogni sfintere che si apre e si chiude, ogni gruppo cellulare che penetra come nutrimento per poi fuoriuscire per guarire o riparare qualcosa, sono tutti sotto l’influenza delle molecole emozionali, voglio dire, è questo il totale lavorio ( della nostra fisiologia…..nota a cura di Conforto ) .
108
“ Per il modo con cui il nostro cervello è strutturato, possiamo vedere soltanto ciò che crediamo possibile. Collimiamo con schemi che già esistono in noi stessi per il condizionamento avuto.”
-
William Tiller ( www.tiller.org -ingegneria fisica - )
“ Tutti noi un giorno raggiungeremo il livello degli avatar che conosciamo dalle letture storiche, come i Buddha, i Gesù.” “ La vostra coscienza influenza gli altri intorno a voi. Influenza le proprietà materiali. Influenza il vostro futuro. Voi state co- creando il vostro futuro. “ “ Quando ero giovane, avevo molte idee su chi fosse Dio. E ora mi rendo conto che non sono sufficientemente cosciente da capire veramente cosa significhi quel concetto. “ “ La maggior parte delle persone non influenzano la Realtà in un modo regolare, poiché non credono che possano farlo. Scrivono un’intenzione per poi cancellarla, in quanto pensano che sia sciocca. Vogliono dire "non so fare questo ". E poi la riscrivono e la cancellano ancora. Per cui , nella maggior parte del tempo, si ha in piccolo effetto ( sulla Realtà ). E come conseguenza non crederanno che possano farlo.” “ Sono molto di più di ciò che penso. Posso essere perfino molto più di questo. Posso influenzare il mio ambiente, le persone. Possono influenzare lo stesso spazio e il futuro. Sono responsabile di tutte queste cose. Io e chi mi sta vicino non siamo separati. Loro sono parte di un Uno. Sono connesso a tutti. Io non sono solo.” -
“ Dio è una super posizione di tutti gli spiriti di tutte le cose.”
“ Okay, ragazzi. E’ il momento per una correzione del corso della nostra traiettoria lungo la strada della nostra avventura, e questa correzione del corso è il movimento a un nuovo paradigma. E’ appunto una espansione del vecchio. Dice che l’ universo è più esteso, di quello che pensavamo fosse nel nostro modello, ed è sempre più esteso di quello che pensiamo.”
109
-
Andrew Newberg
( www.andrewnewberg.com – Radiologo e Medico nucleare – studia il cervello negli stati meditativi – Neuroteologia ) “ Il cervello è in grado di fare diversi milioni di cose. Può condurci ai livelli più alti della nostra esistenza, dove possiamo effettivamente capire il mondo da una nuova prospettiva profonda, dove possiamo capire le nostre relazioni con le cose e le persone in un modo profondo, e possiamo infine avere un maggior significato di noi stessi e del mondo. Possiamo dimostrare che il nostro cervello possiede una parte spirituale a cui tutti possiamo accedere ed è qualcosa che tutti possiamo fare. “ “ Per quanto sia che stiamo vivendo in un grande supporto olografico o no, è un argomento di cui non abbiamo necessariamente una risposta. Penso che sia un grande problema filosofico con cui avere a che fare, nei termini di ciò che la scienza può dirci del nostro mondo, poiché noi siamo sempre l’osservatore nella scienza.” “ Il cervello è capace di milioni di differenti cose. La gente dovrebbe imparare quanto siamo in realtà incredibili, e come lo siano pure le nostre menti. Non solo abbiamo questa cosa incredibile nelle nostre teste che può fare molte cose per noi, che può aiutarci ad apprendere, ma può anche cambiare e adattarsi, e può renderci migliori di quelli che già siamo. In realtà può aiutarci a trascendere noi stessi.” -
“ Nel passato ci sono stati filosofi che hanno detto: “ Guarda,
se colpisco una roccia e ho dolore all’alluce, questo è reale. Percepisco ciò, sento che è reale, è vivido, per cui questa è la Realtà ". Ma è pur
sempre un’esperienza ed è ancora la percezione che persona che costruisce ( la sua ) la realtà.”
ne ha questa
110
-
Miceal Ledwith
( già professore di teologia sistematica in Irlanda ed ora preside dell’Università al Maynooth College ) -
“ Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando?”
“ Se tu accetti con ogni rudimento del tuo essere che camminerai sull’acqua, accadrà? Si, accadrà! Ma sai che è come il pensiero positivo. Questo è una meravigliosa idea, ma ciò che in genere significa è che ho una piccola striscia di pensiero positivo che copre una intera massa di pensiero negativo, così il pensiero positivo non è in realtà un pensare in positivo, è solo un mascherare il pensiero negativo che abbiamo dentro.” “ Che io sia uno con il grande essere che mi ha creato e mi ha portato qui, e che ha formato le galassie e gli universi, come si spiega che questo concetto è stato escluso dalla religione? Non era concreto.” “ Se faccio questo sarò punito da Dio. Se faccio l’altra cosa, sarò ricompensato. E’ in realtà una scarna descrizione che cerca di costruirci un cammino di vita da seguire. Ma con risultati deplorevoli. Perché non esiste una cosa buona o cattiva. In questo modo giudichiamo le cose troppo superficialmente. Significa che devi essere a favore del peccato o della lussuria o della depravazione? No. Significa semplicemente che hai bisogno di migliorare la tua espressione e comprensione di ciò che stai svolgendo qui. Ci sono cose che faccio e so che mi evolvono. Ci sono altre cose che non mi faranno evolvere. Ma non sono né buone né cattive. Non c’è nessun Dio che aspetta di punirti perché hai fatto l’una o l’altra cosa.” -
111
Daniel Monti ( medico, responsabile della Medicina Complementare al Jefferson Medical College, e direttore del Mind- Body Medicine per il Myma Brind Jefferson Center for Integrative Medicine, Thomas Jefferson University ). -
“ Costruiamo modelli su come vediamo il mondo all’esterno di noi. Più informazioni abbiamo, più raffiniamo il nostro modello in un modo o in un altro. Ciò che in realtà facciamo, è raccontarci la storia su cosa sia il mondo esterno”.
112
Il Tempo dell'Anima prefazione di Ken Wilber
€ 16.00
http://www.fiorigialli.it/libri/index.php?big=10060 Nel libro Laura Boggio Gilot, esponente e promotrice del movimento transpersonale in Italia e in Europa, ha raccolto i contributi più significativi confluiti al congresso europeo Assisi 2000, organizzato dall'Associazione Italiana di Psicologia Transpersonale da lei fondata e diretta. Il libro affronta le implicazioni evolutive, etiche, educative e sociali di un modello integrale di salute che integri le potenzialità del corpo e della mente con quelle dell'Anima come dimensione spirituale, sede degli archetipi del Vero, del Bello e del Buono. Diversamente dal tempo dell'io, incapsulato nell'identità corporea, ansioso e contratto per i problemi dell'esistenza, il Tempo dell'Anima si distingue per l'interesse verso la vita interiore, verso lo sviluppo dell'amore e della saggezza, verso l'espressione della coscienza universale che riconosce l'unità della vita e il suo senso sacro. Il libro comprende contributi di Roger Walsh, Frances Vaughan, Claudio Naranjo, Amit Goswami e altri esponenti della psicologia transpersonale e della spiritualità, che vi espongono il proprio pensiero sul passaggio dalla coscienza illusoria e sofferta dell'ego ordinario, alla fortezza e alla pace della coscienza risvegliata dell'Anima. a cura di Laura Boggio Gilot
pag: 256 Libreria Editrice Psiche
113
"Che Caspita Sappiamo Veramente?"...... ....è il titolo di un film (ed anche un Libro) uscito a Novembre 2006 negli Stati Uniti d’America con il titolo “What The Bleep Do We Know? Ma non ancora in Italia anche se è prevista l’uscita agli inizi di dicembre. Andatelo a Vedere. Per saperne di più sul cervello e la biochimica delle emozioni. giovedì 23 novembre 2006, di Enzo Maddaloni - 2458 letture Il dr. Joe Dispenza è un altro scienziato (medico ricercatore) che nel corso degli ultimi cinque anni ha tenuto lezioni agli studenti della Ramtha’s School of Enlinghtenment negli Stati Uniti, in cui ha confermato e approfondito gran parte delle informazioni di natura scientifica trasmesse da Ramtha’s nei suoi insegnamenti. Sia Ramtaha’s che il Dr. Joe Dispenza , oltre ad altri scienziati come ad esempio la D.ssa Candace Pert, intervengono nel libro e film uscito a Novembre 2006 negli Stati Uniti d’America “What The Bleep Do We Know? (Che Caspita Sappiamo Veramente?). A breve dovrebbe uscire anche in Italia. Il film è bellissimo e raccomando tutti di andarlo a vedere. La Regia è di William Arntz, Betsy Chasse, Mark Vicente Interpreti: Marlee Matlin , Elaine Hendrix , Barry Newman , Robert Bailey Jr, John Ross Bowie, Armin Shimerman, Robert Blanche, David Albert, Marsha Clark, James Langston Drake, Dan Finnerty , Amit Goswami, John Hagelin, J.Z. Knight , Sherilyn Lawson, Michele Mariana, Eric Newsome, Dawnn Pavlonnis, Candace Perth, Ramtha, Mercedes Rose, Jeffrey Satinover, Jeff S. Dodge, Carol Stanzione, Leslie Taylor, William Tiller, Tin Tran, Tara Walker, Fred Alan Wolf ; Soggetto: William Arntz, Betsy Chasse, Matthew Hoffman, Mark Vicente Costumi: Ronald Leamon ; Musiche: Barry Coffing, Christopher Franke, Elaine Hendrix, Michael Whalen Montaggio: Jonathan P. Shaw ; Produzione: Scott Altomare, William Arntz, Betsy Chasse, Mark Vicente. Il film è un’affascinante viaggio tra cervello, mente, corpo e spirito. Molto ben fatto sia dal punto di vista della sceneggiatura che dal punto di vista della realizzazione tecnica e della fotografia. Come sempre, magistrale l’interpretazione di Marlee Matlin. La protagonista principale, sorda dall’età di 18 mesi, è segnante nativa di American Sign Language (ASL). Un particolare che potrà sfuggire ai più e che durante la recitazione di Marlee si può osservare come nelle conversazioni "ascolti" attraverso la lettura labiale e parli usando in modo particolarmente fluente la Lingua Americana dei Segni, prerogativa, difficilmente imitabile, dei sordi madre lingua segnanti. Ė esperienza
quotidiana della persona sorda la conversazione con persone udenti il cui parlato non può che essere interpretato attraverso la lettura dei movimenti delle labbra ed attraverso vari elementi del contesto comunicativo. Nell’esprimersi, invece, il sordo segnante può scegliere di comunicare nella 114
propria varietà di Lingua dei segni oppure di usare la voce per produrre la lingua o le lingue vocali che conosce. In questo senso ci troviamo difronte anche qui ad un caso di "unitarietà" della comunicazione. Nel film vengono trattati diversi aspetti scientifici nel "campo" della fisica e matematica quantica, della biochimica delle emozioni e di come funziona il nostro corpo ed il nostro cervello. Il cervello è un organo-ponte tra corpo e spirito, oggi utilizzato, come il DNA, in percentuale minima dall’umanità. Per il cervello usiamo circa il 10/15% per il DNA addirittura solo il 3% si pensi che il Gorilla africano ne usa il 2%. Comprendendone il funzionamento quindi è possibile potenziare la nostra capacità di crescita personale e di costruzione della realtà che ci circonda . Le molteplici tesi che si confrontano in questo campo (ben sviluppate nel film) e che spaziano, come accennavo, dalla: psicologia, fisica e matematica quantistica, alla fisica sub atomica, alla teologia, alle scienze mediche ed astrali, alla religione intesa nel suo concetto di “spiritualità” e quindi come elemento unitario di tutti gli uomini, al di la del loro credo specifico e della sua forma: cattolici, buddisti, mussulmani, ebrei, ortodossi, anglicani, ecc. che siano, ci confermano l’unitarietà tra Pensieri, Emozioni, Corpo. Azzardo qui un concetto: Io sono il Dio Tuo? L’uomo è a Sua immagine e somiglianza: Quest’io sta per se, per noi, per ognuno di noi ? Chi ha vissuto la spiritualità come lo stesso figlio di Dio? L’uomo Gesù la visse pienamente per il Suo Padre. Chi ha vissuto un miracolo, l’ha vissuta anch’egli questa esperienza? Joe Dispenza è uno dei pochi scienziati al mondo che è riuscito a superare la separazione tra scienza e spiritualità parlando di genetica, delle molecole delle emozioni, delle neuroscienze, dell’anatomia e fisiologia . Per questo è importante comprendere i meccanismi essenziali sia fisiologici che biochimici che ci inducono a comportamenti ripetitivi e negativi. Il Dr. Joe Dispenza con i suoi studi ci ha offerto, la possibilità di rompere la prigione delle abitudini mentali “avventurandoci” verso mondi sconosciuti e avventure straordinarie e questa esperienza è raccolta anche in un DVD dal titolo appunto “Il Cervello” che presenta una delle sue tante conferenza fatte nella scuola dove insegna. In estrema sintesi il cervello funziona sulla base di due livelli: I.le connessioni simpatiche site (diciamo) nella parte centrale dei due lobi celebrali (destro/sinistro), collegati da interconnessioni nel in media 40/45 miliardi (nel cervello di Heinstein ne contarono 150 miliardi). Questa parte centrale rappresenta la consapevolezza sociale: persone, luoghi, cose, tempi, eventi, per sopravvivere con il corpo più i sensi; II.il sub conscio il fare le cose senza pensare. 115
Il cervello è governato da due leggi: I.legge di associazione = associare alle conoscenze; accettazione delle cose comuni e che conosco; II.legge di ripetizione = schemi associativi = letto-sonno; auto-guido; ecc. Ad esempio un errore di ripetizione è quello che commetteremo guidando una macchina in Inghilterra con guida sinistra, mentre da noi c’è la guida a destra: invece di accendere la freccia, accenderemo il tergicristallo, perché il devio-luci è invertito. L’associazione avviene nella parte centrale del cervello e al di fuori di questo box centrale si forma la realtà che è una visione tra la parte di subconscio e la parte del lobo frontale dove avvengono le proiezioni della realtà. Realtà, che se oguno di noi associa al proprio sapere alla propria esperienza ad esempio: se facciamo una conferenza internazionale in Italia e suonano le campane di mezzogiorno, molti italiani avranno fame e vogliono mangiare, nel mentre altre persone di nazionalità diversa, che non associano il suono delle campane al mangiare, non gli viene fame. Ci sono poi le esperienze cosiddette “analogiche”, che lasciano il vostro corpo e vanno altrove. Io non sono il mio corpo, il tempo scorre e non me ne sono accorto questa ci spinge a chiederci anche: cos’è la realtà? Nella fisica sub-atomica oggi già si parla (esperienza di David Bohm – Fisico dell’università di Londra) che la realtà oggettiva non esiste e che nonostante l’apparente solidità , l’universo è in realtà un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato. Noi stessi non saremmo delle entità fisiche che si muovono in un mondo fisico e un campo della pura illusione. Vi potrà sembrare strano ma ognuno di noi ha vissuto un esperienza “analogica”. Facciamo un esempio: sto guidando la macchina e viaggio in autostrada. La mia macchina corre a 130 Km all’ora ma io sto pensando ad altro ad un certo punto giungo in un posto ed ho la sensazione di non sapere come esserci arrivato. Qualè la realtà che ho vissuto in quell’ora di viaggio e quale strada ho fatto per giungere in quel luogo? Non ho assolutamente memoria di quel vissuto ho perso il senso del tempo, banalmente mi sono distratto? E chi ha guidato la mia macchina ? Quale realtà ho vissuto? Un parte del mio cervello mi ha fatto guidare la macchina: il mio subconscio – il mio pilota automatico - ha guidato per me mentre io stavo altrove? Ma in quel momento ho immaginato la mia realtà proiettandola dove? Nella parte anteriore del cervello: il lobo frontale.
116
Quella parte di cervello molto sconosciuta che agisce quando la parte centrale, lavora al di fuori dello schema e trasferisce la sua azione contemporaneamente sia all’ippocampo che al lobo inferiore (sub-conscio) che insieme è come se proiettassero un film sulla parte anteriore del cervello che io vivo mentre il mio corpo fa altro. In questo caso guida la macchina come se fossimo state due persone distinti e qui subentra anche la teoria dei più io. Quindi ogni parte del nostro cervello è legata ad un sigillo: vivere come essere umani; vivere sopra; staccarsi; per avvicinarsi a Dio. E qui che si compie il miracolo? Ma si può vivere da essere umano in maniera "indipendente" dalle emozioni? Staccarsi dalle emozioni però si può rischiare il caos, queste rappresentano la nostra identità di uomo. Quindi, qual è la cosa che più ci può liberare per essere "uguali" e per certi versi anche più vicini al nostro Dio? Joe Dispenza ne indica una: la gioia! Essere dipendenti dalle emozioni negative è pericoloso perché la biochimica che crea il cervello può produrre sostanze che con l’andare del tempo produrranno malattie. Vediamo come. Ad esempio lo stress produce una sostanza l’adrenalina che induce rigidità muscolare e contrazione. L’adrenalina viene rilasciata lentamente ma è molto potente. La produzione di adrenalina eccita le ghiandoli surrenali che producono a loro volta corticosteroidi (cortisone naturale). Se la situazione di stress continua si resta prigionieri di questa “nostra realtà” e quindi si ha bisogno di queste sostanze chimiche per potersi sentire vitali. Quindi queste sostanze creano dipendenza e con l’andar del tempo producono anche abbassamento delle difese immunitarie. Quindi se il nostro corpo è abituato allo stress ha bisogno di queste sostanze (dico queste come di altre) e quindi deve ricreare a sua volte attraverso processi emozionali proiezione delle immagini di quelle emozioni di cui voi siete dipendenti facendovi entrare in un circolo vizioso. La sofferenza dà piacere, è come mangiare la cioccolata. Joe Dispenza nella sostanza sostiene che l’emozione è prodotta anche in rapporto al “nostro” bisogno di “chimica”. Ora vediamo come questa si trasferisce dal cervello agli organi. Ad ogni singola emozione corrisponde un impronta chimica (neuropeptide) prodotta dall’ippotalamo che la trasmette all’ipofisi e l’ipofisi la immette nel gruppo sanguigno che a sua volta le trasmette alla cellule: rabbia , invidia, ecc, attraverso i recettori che con un sistema a chiave si inseriscono sulla superficie della cellula modificando il DNA e le proteine.
117
Quindi avremo proteine dei muscoli delle ossa con rabbia ed invidia; proteine modificate, aminoacidi fatti con: il codice della rabbia, dell’invidia, dell’avidità, ecc. ? Abbiamo visto che i recettori funzionano con “un sistema a chiave” corrispondendo perfettamente alla cellula dell’organo interessato. Stimola la cellula ed il suo DNA ed il DNA si “srotola” e crea a sua volta il DNA della rabbia e dell’invidia. Ad esempio gli studi portati avanti negli Stati Uniti, sia dal dr. Joe Dispenza che da Candace Pert (leggetevi anche la riflessione: "Biochimica dell’emozioni") hanno identificato ad esempio che l’avidità trasforma il DNA favorendo il diabete cambiando la sequenza dell’insulina. Ora se pensiamo che un semplice sguardo di una bella donna, negli uomini crea l’eccitazione ed anche l’erezione del pene o nella donna eccita altri organi del corpo, potremmo dedurre che ogni emozione, o meglio, la chimica prodotta da una particolare emozione potrebbe (anche) colpire un determinato ed esclusivo organo del corpo umano modificandone la natura originaria producendo una malattia ? Oggi sappiamo che il DNA è composto da circa 300 Mld di neronuclidi ma solo il 3% di questo viene utilizzato dall’uomo. Non si sa cosa ne fa il corpo umano dell’altro 97%. Ora se diamo per scontato che il 3% del DNA è rappresentato dall’aspetto delle mani, degli occhi, dei capelli e dal sangue ecc. nella sostanza “espressione del nostro essere”, potremmo ipotizzare che l’altro 97% potrebbe essere nella “mente di Dio” (?) : il vivere eternamente; il vivere invisibili; ricostruire le ossa; o farsi le ali per volare? Qui torniamo un attimo alla nostra “esperienza analogica” per poter ipotizzare, che se riuscissimo ad usare meglio il nostro cervello, realizzando una proiezione diversa della nostra realtà, potremmo compiere anche quel salto, che ci porterebbe ai processi di auto-guarigione? Cosi, come già suggeriscono molti scienziati tra cui lo stesso Joe Dispenza o Ramtha’s o per altri versi la stessa Candace Pert ? Nella sostanza fino a poco tempo fa il cervello veniva visto a pezzi quasi interdipendenti oggi si può affermare (certamente) il contrario, proprio grazie a queste nuove ricerche. Tutto è unitariamente collegato con sistemi di comunicazione interdipendenti e che addirittura le stesse emozioni negative, possono essere prodotte dal nostro cervello, per esigenze biochimiche per le abitudini del nostro corpo. Come ? Proiettando quella parte della consapevolezza sociale di cui ogni giorno siamo pieni di stress e per un’esigenza di assuefazione e di 118
dipendenza a quella specifica sostanza che ci mantiene “vitali”, "eccitati", "vivi". Il dr. Dispenza insieme gli altri scenziati sia nel corso del Film che della sua Conferenza su "Il Cervello" ci introduce anche nell’analisi delle nostre esperienze quotidiane e qui faccio un esempio: siamo stanchi/e e stressati/e. Ci rivolgiamo al nostro medico di fiducia, il quale ci consiglia un meritato riposo. Partiamo andiamo in viaggio. A quel punto ci mettiamo in macchina, accendiamo la radio, e cerchiamo di rilassarci. Ma ci accorgiamo che ci manca qualcosa. Ci incominciamo ad annoiare. Ci manca ancora qualcosa. A questo punto iniziamo a pensare a tutto ciò che abbiamo lasciato a casa, alle persone, alle cose fatte e da fare (non stacchiamo per niente la spina) anzi, ci stacchiamo dalla situazione che stiamo vivendo in quel momento e pensiamo.... .....a quella persona che il giorno prima ci ha fatto innervorsire tremendamente, a quell’altro che ci ha detto una cosa due giorni prima che pure ci ha fatto arrabbiare e poi, e poi....... , cosi ricominciamo a riprodurre le emozioni della rabbia, per produrre adrenalina, di cui il nostro corpo ha bisogno e così il circolo ricomincia. Avete mai pensato andando in vacanza “non mi sono affatto riposato..." oppure alla sofferenza e la nostalgia di quando tornate a cosa può indurre? La terapia che oggi questi ricercatori stanno studiando e quella della cosiddetta “libertà da emozioni”. Attenzione, come già detto, non significa essere senza emozioni, in quanto il nostro corpo andrebbe nel caos, ma utilizzare un meccanismo di superamento della (nostra) dimensione di dipendenza da certe emozioni negative attraverso un percorso di consapevolezza del se. Per "libertà dalle emozioni" si intende quindi un processo che attraverso "la gioia" porti a liberare la nostra mente dalla “regola al ribasso” proprio in ragione del fatto che quando si è provata una chimica stressogena il nostro corpo se la ripropone (automaticamente) in un circolo vizioso, attraverso la costruzione di modelli di pensieri, che ripropongono alla nostra memoria dei sensi “il risveglio dei sensi”. Nella sostanza , sostiene il Dr. Dispenza, "... cosa è gradevole per me che mi fa allontanare da quello che per me non è piacevole?" A questo punto Joe Dispenza per aiutarci nella comprensione definisce uno schema, una formula: atteggiamento=reteneuronale=neuropeptide=recettori=cellula=DNA= espressione di vita=salute.
119
Le nuove scoperte, fatte negli ultimi anni, nel campo della biochimica delle emozioni si potrebbe dire che ci hanno insegnato a "costruire" delle tecniche che producono “liberazioni dalle emozioni" attraverso percorsi della consapevolezza del se e che queste sono anche nel concetto più spirituale la chiave per avvicinarsi al "nostro" Dio. Qui qualcuno potrebbe dire: rischiamo di essere blasfemi? Certo siamo nell’ambito delle congetture della pseudoscienza. E, se anche fosse? Non è questa oggi la disciplina che utilizza metodi “non scientifici” per tentare di spiegare eventi e fenomeni naturali, ma apparentemente insoliti ed inspiegabili? Potrebbe essere che le stesse "leggi della medicina del Dr. Hamer" che introducono proprio il concetto di "conflitto biologico" intese oggi “come fenomeni non spiegabili” scientificamente potranno un giorno essere spiegati, come nel caso della storia (leggenda) degli Indiani d’America che non videro le caravelle di Cristoforo Colombo arrivare vicino alla spiaggia, perché non le aveva mai viste prima, e solo lo Sciamano riuscì attraverso la sua esperienza a farle vedere a tutti gli altri? “Che non sia venuto in mente a nessuno che il cervello, la centrale operativa del nostro organismo, possa essere responsabile di tutte le malattie è quantomeno strano nell’era dell’informatica” (Dr. Hamer) Nel frattempo continuo a studiare da Clown Dottore già da un pò di tempo avevo compreso di stare sulla buona strada: mal che vada la gioia ed il sorriso comunque ci libera e ci rende uguali ed anche (spero) un pò più vicini a Dio. Fonti : Il Film ed il Libro “What The Bleep Do We Know? (Che Caspita Sappiamo Veramente?) sono già usciti negli Stati Uniti ed a breve usciranno anche tradotti in Italia; “La Voglia di Guarire” di Norman Cousins Ed. Armando Armando; “Molecole & Scelta” di Candace Pert, PhD, è apparso per la prima volta su “Shift: alle frontiere della consapevolezza” (No. 4, SeptemberNovember, 2004, pp. 20-24), tutti i diritti riservati. Copyright 2006. L’intervista a cui faccio riferimento si può leggere completamente sul sito della rivista "Scienza e Conoscenza" http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=6075; -------------------------------------------------------------------------------Rispondere all'articolo - Ci sono 1 contributi al forum. - Policy sui Forum "Che Caspita Sappiamo Veramente?"...... 29 novembre 2006, di : Luciana "Non vedo l’ora che sia vero ! Che arriverà anche in Italia? Ma per che cois tanto tempo? Sarebbe per caso "indesiderato"? Saluti! Luciana" Rispondere al messaggio 120
"Che Caspita Sappiamo Veramente?"...... 2 dicembre 2006, di : Enzo Maddaloni Con l’occasione di rispondere a Luciana correggo una mia lacuna informativa. Il Film "What the bleep do we know!?": Che caspita ne sappiamo veramente? è stato creato da un produttore di film indipendente, negli USA ed è stato presentato per la prima volta (non a novembre del 2006) ma bensì nel febbraio del 2004. Questo film già proiettato in tutto il mondo (anche attraverso canali alternativi) è stato accolto con grande ammirazione dal pubblico che l’ha visto. Tra proiezioni e DVD in lingua originale si presume che solo però 5.000.000 di persone l’hanno visto. Cosa significhi tutto ciò provatevelo a spiegare voi. In Spagna mi risulta che alla proiezione del film seguì anche un seminario del giapponese Masararu Emoto’s ed anche tutta la sua ricerca sulla "meraviglia delle acque" è stata molto meglio compresa. Si pensi che in giappone, sulla base delle teorie di Emoto’s, si sta sviluppando una tecnologia che fotografando i cristalli dell’acqua, possa prevenire i terremoti "...l’acqua dovrebbe essere quella più sensibile alla disarmonia delle diverse vibrazioni e potrebbe registrale....questo significa che se teniamo sotto controllo i cristalli dell’acqua del terreno frequentemente, possiamo incominicare a prevedere i terr(emoto) e mar(emoto) in funzione delle perturbazioni che sensibilizzano i cristalli dell’acqua". Per quanto riguarda il film, se proprio non dovesse arrivare nelle nostre sale cinematografiche, vi informo che è possibile scaricare da internet una copia in lingua inglese con sottotitoli in italiano. E’quello che sono riuscito a vedere anch’io. Per il sapere libero: scaricate! (su emule scrivete il titolo del film in inglese + "sottotitoli in italiano" e come per magia ......
121
Il dott. Gaetano Conforto, specialista in farmacologia clinica e medico olistico, è un rarissimo medico che parla di realtà invisibili, di alchimia mentale, di salute spirituale, appartenenti ad un mondo che sarebbe ora di non chiamarlo più "paranormale", ma quantistico! Ecco la nostra intervista: Il concetto di Medicina Quantistica, si rifà al mondo subatomico, ai famosi "salti quantici" degli orbitali elettronici che scambiano "quanti" di energia con l’ambiente. Come ha correlato la dimensione corporea umana a questo profilo energetico, con quali aperture del campo diagnostico e terapeutico? L’uomo, da molto tempo, ha avuto contatti con l’invisibile ed oggi sappiamo che "La realtà è una cospirazione creata dall’illusione dei sensi", i quali ci fanno vedere solo una piccolissima parte di questa. Sappiamo bene che il nostro range di percettività è limitatissimo verso ultrasuoni, onde elettromagnetiche. Una condizione da comprendere è che ciò che noi impariamo con l’esperienza materiale è molto limitato e non corrisponde alla realtà. Fin dall’antichità, l’uomo ha il privilegio di un cervello strutturato in modo tale da mettersi in contatto con realtà invisibili, infatti a causa della nostra evoluzione abbiamo strutture cerebrali che percepiscono realtà invisibili. Molte sono state le fenomenologie per cui l’uomo è stato in grado di espletare come la telepatia, il contatto col divino. Dunque secondo lei, oltre alla massa cerebrale, vi è un fattore energetico pensante, una mente con poteri sovrumani? Oggi è studiato dalla fisica quantistica il concetto della mente non-locale (1): il nostro cervello decodifica le onde elettromagnetiche, un po’ come i passaggi delle onde che scorrono tra telecamera-registratore-televisore in cui le immagini vengono tradotte in segnali e poi rigenerate in immagini. In pratica, nel nostro cervello non vi è né la memoria, né pensiero, è solo uno strumento che la mente utilizza. Oggi, con la PET si sono localizzate le aree cerebrali che sono coinvolte nella fenomenologia meditativa e sono le aree prefrontali, mentre le aree parietali, che ci danno la sensazione spazio-tempo, sono invece quiescenti. Questo non vuol dire che la meditazione funziona perché funzionano quelle aree, ma che la mente sta utilizzando quella parte del cervello. È la parte che i biochimici di oggi prendono in considerazione. Però, questa fenomenologia, non sorge da là, ma dalla nostra mente non-locale. Dico questo per spiegare i fenomeni di precognizione, preveggenza, intuizione. La mente non-locale è caratterizzata dal fatto che comunica a distanza, immediatamente, senza una separazione fra il soggetto che sta pensando e l’oggetto del pensiero. Vede a distanza ma anche al di fuori dello 122
spazio-tempo, perché questa mente non è mai nata né mai morirà per cui riesce a leggere nel passato, presente o futuro. Quali esempi ci fanno capire questo? Lo si è visto in pratica in molti studi, ad esempio ci sono persone che solo col nome o cognome riescono a risalire al passato di un’altra persona, il suo stato fisiologico, facendo una diagnosi a distanza. Ad esempio gli sciamani, con le loro ritualità fanno semplicemente mettere in funzione questa mente non-locale. Succede anche quando si medita o si prega. Facciamo dunque differenza tra mente locale e "non locale"? Normalmente la mente non-locale, da svegli, non è in funzione, mentre lo è la mente razionale che crede solo se tocca ed ha la sua enorme importanza. Quando siamo in questo stato alfa elettroencefalografico, la persona è rilassata, calma, comincia ad entrare nel grande oceano della mente non-locale universale. Siamo tante menti immesse nella mente universale che possiamo chiamare Dio. In quella fase entriamo in contatto con questo serbatoio conoscitivo enorme dove ci sono tutte le informazioni, siamo in grado di prenderle, avere rivelazioni, visioni. Possiamo chiamarlo "Campo Informativo". Che relazione crede vi sia tra la mente razionale fisica e la Mente Superiore? Scientificamente c’è una nuova visione della realtà o sandwich della realtà (2) fisica visibile o non visibile che comprende tre strati interconnessi: la realtà materiale caratterizzata dai sensi e bombardata dai vari bit dell’oceano quantistico che ci circonda, dominata dai sensi per cui è tutto falsato o quantomeno non corrisponde alla "vera" realtà. Ogni pensiero negativo come odio o rancore, sono produzioni della mente razionale. Poi abbiamo la realtà superiore o regno quantistico, chiamato anche zona di transizione o campo della mente. Già è mente non locale ed è a questo livello quantistico che avviene l’incontro tra Dio e gli uomini, qui avvengono le visioni sacre, i miracoli, le illuminazioni, le rivelazioni, la sincronicità, cioè l’insieme di eventi spaziotemporali correlati tra loro: precisi movimenti cosmici tali da fare avverare una creazione. Questo regno quantistico di transizione è dominato dalle particelle subatomiche, o quark, leptoni, mesoni, con una loro intelligenza, informazione, e sono gli ingredienti con cui il Creatore e noi, co-creiamo. È il nostro laboratorio alchemico artigianale in cui attraverso la mente non locale riusciamo a creare alchimia. La mente è in grado di agire sulla materia e di creare.
123
E dove pone l’Intelligenza? Oltre questi, c’è il regno Virtuale in cui non c’è né spazio né tempo. Anche la luce è virtuale, si forma nelle particelle subatomiche, quindi nel regno quantistico. Noi siamo costituiti da particelle subatomiche. Qualsiasi cosa ci circonda con frequenze diverse, quindi siamo esseri di luce e le particelle subatomiche che ci circondano sono luce con frequenza invisibile. Alcuni vedono l’aura, cioè la luce che circonda il nostro corpo, variabile a seconda degli stati d’animo, delle patologie. Il regno virtuale è il regno di Dio, il campo dello spirito, la procreazione oltre tempo e spazio, l’invisibile Totipotente. Questo tipo di classificazione si rifà alla fisica quantistica quali il principio di Heisemberg ed il teorema di Bell per cui l’osservatore uomo crea il mondo tridimensionale. I nostri sensi non lo avvertono, ma se avessimo delle lenti quantistiche vedremmo fra noi e l’ambiente un pullulare oceanico di particelle che scompaiono e si rigenerano infinitamente, così come dice Paolo che noi moriamo e rinasciamo milioni di volte al secondo. Come possiamo utilizzare questa grande capacità? La nostra coscienza, con l’attenzione ed l’intenzione, è in grado di influire sul contenuto informativo delle particelle subatomiche. Ecco come noi possiamo cambiare, plasmare l’ambiente che ci circonda. Naturalmente, se plasmo l’ambiente con tutta la sozzura dei pensieri materiali, creerò un ambiente negativo, alterato. Questo stesso meccanismo lo posso utilizzare per la creazione di cose positive, divine, perché noi siamo esseri divini in quanto apparteniamo al regno virtuale. Questi tre regni: virtuale, quantistico e materiale, sono uno stesso regno; in base alla nostra coscienza, intenzione, ci possiamo trovare o nel regno materiale e viverci a vita secondo quel tipo di evoluzione spirituale oppure fare capolino nel regno quantistico: ci si può arrivare con la preghiera, la meditazione, ad entrare in questo sacro luogo. Queste interrelazioni dipendono dalla nostra realizzazione, ma lei pensa avvengano contemporaneamente, e come? Secondo il teorema di Bell, due particelle subatomiche, in contatto fra loro, se vengono separate, comunicano immediatamente fra di loro. Siccome il nostro pensiero è un evento quantistico, qualsiasi cosa noi pensiamo, a seconda di dove è direzionato, agirà istantaneamente (le particelle oggi è stato dimostrato che viaggiano a velocità 10.000 volte superiori a quella della luce, a differenza di quanto detto da Einstein). Anzi, oltre questa velocità è stato dimostrato il fenomeno del "Teleportation" (portare a distanza) in cui gli stati quantici sono stati riprodotti in un altro luogo. In Francia sono in corso questi esperimenti con l’atomo e le molecole.
124
A parte le dottrine autorealizzative spirituali, lei come pensa che l’uomo possa accedere a queste conquiste? Per quanto concerne il sandwich della realtà, l’insieme delle informazioni eterne che ci guida, che sa tutto come un vecchio saggio di cui le tradizioni parlano, non è altro che la nostra identità divina. Procede dal regno virtuale al regno quantistico al materiale, come direzione dello spirituale. Per fare questo dobbiamo aprire la porticina del nostro laboratorio alchemico che dal regno materiale ci introduce nel regno quantistico e quindi nel virtuale, e questo lo possiamo fare solo stando sereni nello spazio tra i pensieri. Questo è il posto magico dove noi, avendo conoscenza (che ha un potere organizzante enorme), possiamo influire sul contenuto informativo delle particelle e creare ciò che vogliamo, la nostra realtà. La zona di transizione, il regno quantistico, è stato reso famoso dai santi di tutti i tempi, perché sono stati dei viaggiatori provetti del regno quantistico, ecco perché hanno prodotto certe fenomenologie riproducibili da qualunque essere umano a patto che sappia entrare nel regno quantistico. La fede, la preghiera, la speranza, fanno accedere alla zona di transizione dove si manifesta la mente non locale che produce onde alfa. Ecco perché per il soggetto che si ammala è importante avere queste conoscenze, il medico deve essere una via spirituale, prendere per mano il paziente, dargli queste conoscenze affinché lui possa trascendere il suo stato di livello di realtà del sandwich. È veramente il volto "antico" del medico, che assomiglia più ad una guida interiore. Come può farlo? Potendo andare oltre, verso il paziente, con l’amore, col perdono, aiutandolo a comprendere che c’è quest’altro regno che può cambiare la propria coscienza, influendo sulla stessa malattia. Lo spirito influisce sul livello quantico e questo sul materiale, è il "fiume della vita" delle tradizioni spirituali. Nelle guarigioni miracolose vengono coinvolti tutti e tre i livelli dove tutti possiamo navigare e creare la propria realtà. È importante anche l’empatia (mettersi al posto degli altri, prendersi cura di loro), il concetto di unità, interconnessione. Quando ci sono queste condizioni la mente non locale agisce con più facilità, spontaneità. Vedi i casi di persone innamorate che già sanno cosa sta dicendo l’altro. Una serie di fenomeni che venivano etichettati paranormali non sono altro che fenomeni quantistici che finalmente oggi possiamo spiegare. La mente non locale è la regola nell’uomo, non è sporadica, con significato spirituale creazionistico nel senso di consapevolezza di essere creatori del nostro universo. Una persona che diventa illuminata è la persona che capisce di essere un tutt’uno a livello subatomico con tutto ciò che la circonda perché le particelle subatomiche sono tutte connesse fra loro, ed avvengono scambi continui. Grazie a questa proprietà siamo un'unità in continua interazione, un grande essere che si presenta in vari modi. 125
Cosa spiega ai suoi pazienti? Per esempio, se osservo un paesaggio, non posso dire di essere separato da questo se non mi distacco dal livello materiale. Invece, a livello quantistico noi siamo la montagna e la montagna è noi, senza separazione. In proposito c’è un famoso detto indiano che dice: io sono quello, tu sei quello, tutto è quello. Cosa significa? Anche se sembra un attentato al nostro intelletto, significa che tutto è una unità anche se con manifestazioni energetiche diverse ma in grado di interagire continuamente. La mente non locale è il trait-d’union, essa comunica a distanza senza ostacoli, la sua velocità non si riduce nello spazio, è infinita ed illimitata. Questo tipo di proprietà corrisponde alle proprietà delle particelle subatomiche come dimostra la fisica quantistica. Potrei dire che il nostro spirito che si trova nel regno virtuale ha le stesse caratteristiche delle particelle subatomiche, ecco perché l’uomo si sta avvicinando molto ad alcuni dei misteri di Dio e questo, per quanto concerne la evoluzione della conoscenza e della medicina, è di importanza capitale. Essere dunque medici dello spirito con una religione più pratica: la nuova pratica medica. Ho spiegato queste cose giusto perché le vorrei integrare nel concetto di verifica spirituale. Definirei tre livelli di medicina (3) per cominciare: quella della prima Era o delle proprietà materiali dello spazio-tempo, cioè collegata alla funzionalità degli organi, ai farmaci, interventi chirurgici, la mente della persona non viene presa in considerazione: per esempio, si parla in corsia di un cardiopatico o del paziente del letto n° 5, ecc... Poi c’è la medicina della seconda Era, quella dell’effetto placebo che consiste nel concetto di una mente limitata al corpo, cioè localizzata. Cioè l’attivazione di neuropeptidi che si trovano nel cervello, influenzano tutte le parti del corpo. Se faccio un pensiero, questo si trasmette a tutte le parti del corpo attraverso un network. Una emozione positiva migliora la salute, dato che il nostro "insieme" viene memorizzato in tutte le cellule, perché il nostro corpo è un ologramma: in ogni piccola particella c’è il riflesso di tutto l’insieme. Chiaramente non possiamo pensare attraverso la legge dello spazio-tempo perché, con questa logica, in ogni particella non sarebbe riflesso il tutto. Ho fatto una serie di CD per aiutare le persone in stato di rilassamento, ad agire su tutte le parti del corpo, sui chakra, compreso l’equilibrio maschilefemminile, come terapia. La psico-neuro endocrino-immunologia fa parte della seconda Era, come l’ipnosi, la visualizzione creativa, l’imaging. In questa fase la mente comincia ad avere un suo effetto importante nella guarigione. La medicina ufficiale considerava il placebo come un fattore irrisorio, mentre è una delle più grandi dimostrazioni scientifiche di come la mente può agire sul corpo. Non è detto quindi che in primo piano debba esserci il farmaco, perché l’effetto placebo è terapia, ha una sua dignità. Poi passiamo alla medicina della 126
terza Era che è la non-locale, quella che tratto io. È la medicina dell’eternità in cui la mente non ha limiti, con guarigioni a distanza, diagnosi a distanza senza spazio-tempo, comprese le preghiere per intercessione, azioni transpersonali, compresi i sogni che hanno importanza capitale nella diagnosi ma anche nella cura. Antiche popolazioni si basavano sullo studio dei sogni per attuare diagnosi e terapie. È importante che il medico preghi col paziente, intesa come comunicazione non-locale tra la mente del paziente e quella del medico. Possiamo dire che, come medicina della terza Era, intendiamo una realtà di DIO che non è separato da noi, ed in questo caso la preghiera agisce per intercessione. L’importante è che si attui l’azione dell’amore, ed il nostro regno spirituale è in contatto con Dio. Mi racconta un esempio particolare? È di grande interesse accompagnare un morente nell’altra dimensione, perché la mente non locale, in punto di morte comincia ad entrare nel regno quantistico, ed il medico spirituale deve accompagnare la persona accondiscendente a queste fenomenologie. Il familiare che ha la coscienza che la nostra mente sopravvive alla morte, non agirà mai con manifestazioni di dolore, perché il morente sta entrando in una dimensione di pace, quindi aiutiamolo senza disturbare il processo del trapasso. La sua è una realtà che trascende la materialità. In definitiva lei pensa di dover educare ad una Realtà Superiore della Vita? Se si fa capire al paziente che lui stesso è un dio, lo si aiuta ad autoguarirsi od a convivere con la malattia intesa come salto di coscienza che fa capire quale ruolo la malattia ha nella sua vita, ad essere più flessibili, amorevoli: ciò ha un significato trascendentale. La malattia può anche essere una necessità di riposo fisiologico. Se si capiscono queste cose la malattia, perdendo la sua funzione di comunicazione, non ha modo di continuare, quindi può passare prima anche senza farmaci. E la sofferenza? Non parlo di necessità di sofferenza, perché soffri nella misura in cui vivi il regno materiale. Solo quando si raggiunge il fondo si diventa più malleabili e si comincia a pregare. Non è obbligatorio passare per la sofferenza, è necessario guardarsi allo specchio e riconoscersi in Chi si è, quale è il proprio obiettivo in questa vita, che in genere è quello di evolverci aiutandoci tutti insieme. C’è chi lo fa come medico, come calzolaio, dipende dai talenti che ognuno ha, ma l’obiettivo è quello di capire di essere creatori della propria vita, realtà, universo. Se questo viene fatto con amore non si può parlare né di sacrificio né di sofferenza. Se io amo il prossimo e vivo in armonia non posso essere né ansioso né depresso perché vivo nel mondo quantistico e capisco che sono unito al tutto. Chi vive nella separazione è depresso, si ammala di cancro perché vive nella separazione: io sono qua e lui è là, con sentimenti di odio, arrivismo. 127
Ecco perché i metodi del potere materiale accentuano questa separazione, perché dietro c’è un certo "potere umano" che vuole farsi strada alle spalle delle pecore, della gente che pensa di dipendere da loro, e parlo di dipendenza sia spirituale che materiale. Ci sono anche certi tipi di religioni che schiavizzano dalla nascita alla morte: è tutto falso, perché noi siamo gli artefici di noi stessi, non dobbiamo bussare o portare la ventiquattrore del "signorotto del momento". A questo punto la medicina della terza Era fa prendere le redini in mano al paziente perché è lui che diventa il diagnosta ed il terapeuta attraverso i mezzi che gli vengono ispirati da questo medico della terza Era. Lei escluderebbe la medicina tradizionale? Le tre medicine non si escludono, ma si integrano e si rafforzano a vicenda. Posso inizialmente con la medicina biofisica curare una patologia, devo però anche saperne il significato, quale cambiamento deve realizzare quella persona nella propria vita, per cui si deve curare, ma anche consapevolizzare il ruolo di quella malattia ed evitare che ricada. Si può dare in prima istanza eventualmente l’antibiotico, ma in seconda istanza istruirlo nella integrazione educativa evolutiva, perché la malattia che hai debellato si rimanifesterà in altra forma, dato che la causa rimane. MENTE NON LOCALE E COSCIENZA: Manifestazioni di Telepatia - Chiaroveggenza - Precognizione - Visioni Sincronicità - Percezioni - Rivelazioni - Sogni profetici - Scoperte - Guarigioni a distanza - Preghiera - Intuizioni diagnostiche - Coscienza eterna - Pensieri Intenzioni - Visualizzazioni - Recitazione. SANDWICH DELLA REALTÀ - Dominio Virtuale: campo dello spirito - Dio - Precreazione: Oltre il tempo e lo spazio: il vuoto invisibile totipotente. - Dominio Quantistico (zona di transizione), Campo della mente: incontro tra Dio e gli uomini; miracoli; visioni sacre; angeli; illuminazioni; sincronicità; rivelazioni. Realtà materiale: campo dell’esistenza fisica. CLASSIFICAZIONE DELLE ERE IN MEDICINA - ERA I: locale; materiale; spazio-tempo: materia ed energia; la mente non è un fattore incidente. - ERA II: locale; Medicina Mente-Corpo; la mente è importante nella guarigione; ha potere causale nel contesto del corpo: PNEI; Ipnosi; Imagery... - ERA III: non-locale; Medicina dell’Eternità; la mente non ha limiti; guarigione a distanza; assenza di spazio-tempo; preghiera per intercessione; Immaginazione transpersonale.
128
Idee in libertà Just another WordPress.com weblog
Giugno 14, 2008
Siamo solo un tubo digerente? Mi sono imbattuto nel sito del fisico Marco Biagini che, alla teoria materialista imperante che vorrebbe ridurci ad un tubo digerente, ne contrappone una del tutto diversa e molto più credibile. Cerco di riassumere quanto da lui esposto in vari articoli, sperando di esserci riuscito. Come al solito potete approfondire l’argomento agli indirizzi riportati in fondo. Tutta la materia che ci circonda, sia allo stato solido, liquido o gassoso, così come quella che costituisce i tessuti del nostro organismo è fatta di soli tre tipi di particelle: i protoni, i neutroni e gli elettroni. Le forme di interazione tra queste particelle sono quattro: nucleare forte, elettromagnetica, nucleare debole e gravitazionale. Di queste, l’interazione nucleare debole è circa cento miliardi di volte più debole di quella elettromagnetica ed ha un raggio di azione molto piccolo, circa un milionesimo di miliardesimo di centimetro. I suoi effetti quindi si limitano ad alcuni processi di decadimento radioattivo. L’interazione gravitazionale tra elettroni, protoni e neutroni è pure del tutto trascurabile. Restiamo quindi, per spiegare i fenomeni che osserviamo nella materia stabile (processi molecolari, chimici e biologici) le due interazioni restanti: nucleare forte e elettromagnetica. Se però consideriamo che l’interazione nucleare forte è cento volte più intensa dell’interazione elettromagnetica, ma con un raggio di azione di circa un millesimo di milardesimo di millimetro (ordine di grandezza dei nuclei atomici), possiamo dire che il suo ruolo è quello di tenere saldamente legati i protoni ed i neutroni dentro il nucleo, mentre tutti i processi che osserviamo nella materia stabile sono determinati unicamente dall’interazione elettromagnetica. La meccanica quantistica spiega molto chiaramente tutti i processi chimici in termini meccanicistici. Vale a dire che anche tutti i processi biologici sono spiegabili in termini meccanicistici. La vita biologica consiste infatti unicamente in successioni di reazioni chimiche concatenate tra loro. Concludendo, la scienza quindi ci fornisce una chiara e logica spiegazione meccanicistica della vita biologica.
129
Ciò che manca però è una spiegazione della vita psichica. Gli elettroni e i quark non pensano, non sono nè tristi, nè felici, non provano nè piacere, nè dolore. Il materialismo si sviluppò molto prima della meccanica quantistica, ai tempi in cui la biologia e la chimica venivano considerate scienze autonome ed indipendenti dalla fisica, A quei tempi la materia biologica veniva considerata su un piano diverso da quella inorganica e si riteneva che i processi biologici, ed in particolare quelli cerebrali, avessero natura diversa dai processi della materia inorganica. La meccanica quantistica ha scientificamente dimostrato la falsità di queste opinioni. Oggi sappiamo che sia la materia che i processi cerebrali hanno la stessa identica natura della materia inorganica e dei suoi processi; e tali processi sono determinati unicamente dalle leggi dell’elettrodinamica quantistica. L’affermazione, tipicamente materialista, che le reazioni chimiche e gli impulsi elettrici nel cervello generano le sensazioni, le emozioni ed i pensieri, è sbagliata sul piano scientifico, dato che le reazioni chimiche, sia dentro che fuori dal cervello consistono solo in un cambiamento di configurazione geometrica dei nuclei atomici, con un conseguente riassestamento degli elettroni. Gli impulsi elettrici, sia dentro che fuori dal cervello, sono in realtà solo elettroni in movimento; le leggi della fisica stabiliscono che gli impulsi elettrici generano solo onde elettromagnetiche che si propagano nello spazio alla velocità della luce. Gli impulsi elettrici del cervello sono quindi del tutto equivalenti a quelli che attraversano una lampadina, e non generano alcuna sensazione, emozione o pensiero. Ma allora chi crea le sensazioni, le emozioni e la coscienza? Ciò che possiamo affermare è che la causa dell’esistenza della coscienza, delle sensazioni, delle emozioni e dei pensieri è un’entità nè materiale, nè fisica. Possiamo chiamare tale entità col nome che ci pare, mente, psiche, anima o spirito. A prescindere dal nome, il risultato fondamentale è che questa entità certamente esiste nell’uomo, e quindi l’uomo non è soltanto un organismo biologico. Nell’uomo c’è qualcos’altro che trascende la realtà fisica, materiale e biologica. Questa entità (psiche) è in interazione col cervello (se tale interazione non esistesse l’uomo non potrebbe mai conoscere la realtà esterna). Ciò implica che una qualsiasi alterazione delle normali funzioni cerebrali si rifletta anche sulla psiche. Ciò spiega tra l’altro come droghe e traumi cerebrali abbiano un effetto non solo sul cervello, ma anche sulla psiche. Resta la domanda finale. 130
Come nasce la nostra mente o psiche? Sulla base delle conoscenze scientifiche possiamo solo affermare che la nostra psiche non nasce a causa di processi fisici, chimici, o biologici. La causa dell’esistenza della nostra psiche, in altre parole, trascende le leggi della fisica e la realtà materiale. Dr. Biagini Dottore di Ricerca in Fisica dello Stato Solido. Maggio 30, 2008
Spiritualità scientifica
Fermati un attimo e chiudi gli occhi per qualche istante. Adesso rispondi alla domanda: finchè avevi gli occhi chiusi, il mondo ha continuato ad esistere anche se non ne eri consapevole? Come lo sai? Adesso immagina per un momento l’intera storia dell’Universo. Secondo gli scienziati esso si è formato grazie ad un’esplosione avvenuta circa 15 miliardi di anni fa. Ora immagina la storia della terra. Una nuvola infuocata di cenere emerge da quella primordiale palla di fuoco, si condensa lentamente, si stabilizza intorno al sole e produce dopo miliardi di anni un’atmosfera e una biosfera capaci non solo di creare la vita, ma anche di sostenerla e moltiplicarla. Adesso immagina che nessuno dei fatto citati che hanno portato alla nascita della vita sulla terra sia mai avvenuto. Che tutta la storia accennata qui sopra sia esistita solo come potenziale astratto, un sogno cosmico fra mille altri sogni. E solo quando in quel sogno è apparso il primo essere cosnscio, il sogno stesso è diventato realtà. In altre parole solo nell’istante in cui è iniziata la prima osservazione conscia l’intero universo, inclusa tutta la storia che ha portato a quel momento, è venuto improvvisamente alla luce. Sino a quel giorno niente era realmente successo. In qull’istante si sono concretizzati gli avvenimenti di quindici miliardi di anni. Fantascienza? Non proprio. Più la fisica quantica progredisce e più aumentano gli indizi che tutto ciò possa essere vero. Il numero di scienziati che iniziano ricerche in tal senso sta aumentando esponenzialmente. 131
Oggi parlo di Amit Goswami, un fisico nucleare nato in India che ha insegnato in America. Secondo Goswami, infatti, la fisica quantica, così come molte altre scienze moderne, sta dimostrando che l’unità essenziale di tutta la realtà è un fatto sperimentalmente verificabile. Ciò ha implicazioni profonde. Tra l’altro mette in discussione il paradigma materialista che ha dominato il mondo per più di duecento anni e che, ancora oggi, è difeso a spada tratta dalla maggioranza degli scienziati. Si rifà ai risultati degli esperimenti di laboratorio, in particolare all’esperimento di Alain Aspect che nel 1982 dimostrò definitivamente la verità delle nozioni spirituali, in particolare qualla della trascendenza. Vale a dire che gli oggetti hanno reali connessioni al di là dello spazio e del tempo. Questo fatto, fuori discussione nella fisica quantica, interessa però anche la fisica di tutti gli oggetti. La ragione, secondo Goswami, risiede nel fatto che la fisica quantica è l’unica fisica che descrive tutta la realtà, micro- e macroscopica. E tutti i cosiddetti ‘paradossi’ della fisica quantica si risolvono automaticamente accettando la consapevolezza come il fondamento dell’essere. Il mondo reale pertanto è creato dalla consapevolezza. Il concetto, che a prima vista sembra assurdo, in realtà deriva dalla fisica quantica. Newton ci ha insegnato che gli oggetti sono entità definite, visibili in ogni istante e in movimento lungo traiettorie definite. La fisica quantica non dipinge affatto gli oggetti in questo modo. Nella fisica quantica gli oggetti sono visti come potenzialità, onde di possibilità. Quindi sorge la domanda: cosa trasforma la possibilità in attualità? Infatti, quando vediamo, vediamo solo eventi in atto. Essi cominciano con noi. Quando vedi una sedia, vedi una sedia in atto, non in potenza. Ebbene, questo si chiama il “paradosso della misurazione quantica”. È un paradosso, perché chi siamo noi per operare questa trasformazione? Dopo tutto, nel paradigma materialista, non abbiamo alcun potere causale. Non siamo altro che il cervello, composto di atomi e particelle elementari. Quindi, come fa un cervello composto di atomi e particelle elementari a tramutare un’onda potenziale, se lui stesso è un’onda potenziale? Lui stesso è composto delle onde potenziali degli atomi e delle particelle elementari, quindi non può trasformare la propria onda potenziale in qualcosa di attuale. Questo viene definito un paradosso. Ora, nella nuova concezione, la consapevolezza è il fondamento dell’essere. Quindi, chi converte ciò che è potenziale in attuale? La consapevolezza, perché essa non ubbidisce alla fisica quantica. La consapevolezza non è fatta di materia; è trascendente. 132
Il mondo materiale della fisica quantica è solo una possibilità. È la consapevolezza, grazie alla conversione della possibilità in attualità, a creare ciò che vediamo manifesto. In altre parole, la consapevolezza crea il mondo manifesto. Intervista completa. Maggio 26, 2008
Se non cambiamo direzione, è probabile che finiremo esattamente dove siamo diretti.
Posted by mcz06 under Filosofia, Random, Scienza, Varie, veda | Tag: decisionale, ervin, finestra, laszlo, veda | [2] Comments Un proverbio cinese avverte, “Se non cambiamo direzione, è probabile che finiremo esattamente dove siamo diretti.” Oggi mi sono imbattuto in Ervin Laszlo che insegna come cambiare direzione, pertanto vi ripropongo il suo pensiero. Tra gli scienziati che si stanno impegnando per diffondere una nuova coscenza del cosmo vi è Ervin Laszlo, musicista, scienziato e filosofo. E’ il fondatore del ‘club di Budapest’ a cui tra gli altri aderiscono premi Nobel, artisti e personaggi come il Dalai Lama, Yehudi Menuhin, Desmond Tutu, Vaclav Havel, Michail Gorbachev, Peter Ustinov, Peter Gabriel e molti altri. L’approccio di Laszlo unisce concetti fisici e spirituali della realtà. E’ convinto dell’esistenza di una consapevolezza universale che unisce tutti gli esseri, animati e non, dell’universo. L’universo è un insieme dinamico, secondo Laszlo, che genera non solo materia/energia, ma soprattutto informazione. La materia/energia, anzi, è generata dall’informazione. Il suo pensiero segue le tendenze della fisica moderna. Come Einstein aveva affermato, lo spazio è ‘la cosa principale, la materia è secondaria’, oggi si sostiene che la realtà fondamentale non è la materia che si muove in uno spazio inerte, ma lo spazio come plenum, come ‘campo dei campi’. La materia non è altro che pacchetti di energia prodotti dallo spazio stesso. E lo spazio produce non solo materia/energia, ma anche informazione che è più importante dell’energia. Non è materia/spirito, ma tutti e due gli aspetti. In base a questa teoria tutto ciò che è nell’universo è un’articolazione della coscienza. Se prendiamo gli antichi testi Vedici e sostituiamo il termine ‘akasha’ con ‘campo’, otteniamo un trattato di fisica contemporaneo. 133
Se l’universo è un campo di consapevolezza, allora anche i ‘campi’ creati dalla consapevolezza umana devono avere un effetto sulle persone che vivono al loro interno o che con esso entrano in contatto, anche senza saperlo, attraverso il cervello. Esperimenti sull’influenza positiva di campi di coscienza armonici sono stati condotti fin dagli inizi degli anni ‘70. Anche se può sembrare strano questa capacità dei campi di coscienza umana di influenzare gli eventi sta diventando un fatto sempre più accettato nella comunità scientifica. Negli ultimi secoli il pensiero occidentale ha ignorato e persino negato l’esistenza di questo ‘campo’ d’informazione costringendoci a dipendere solo dai nostri cinque sensi fisici, anch’essi usati sempre meno. Ora è giunto il tempo di imarare ad usare il cervello in modo diverso per collegarci all’elemento transpersonale della coscenza che è trascendente. Laszlo afferma che questo ’salto’ di consapevolezza è possibile. Adesso c’è un grande rinascimento spirituale nel mondo e, se un numero sufficiente di persone raggiungono questo livello di consapevolezza, ci sarà un balzo molto marcato per la nostra specie. Secondo Laszlo l’uomo appartiene ad un ’sistema non lineare’. Tali tipi di sistemi sono molto lontani dall’equilibrio chimico e termico e possono aumentare il loro livello di complessità e organizzazione e diventare perciò più energetici. Questi sistemi obbediscono anch’essi alla seconda legge della termodinamica, ma sono sistemi ‘aperti’. L’energia spesa non è ovviamente più utilizzabile da questi sistemi, ma essi hanno la possibilità di ‘importare’ altra energia per svolgere ulteriore lavoro. Tali sistemi sono sempre al confine del ‘caos’. Possono matenere se stessi solo attraverso auto replicazione o riproduzione. Ed è attraverso queste possibiità, nè fisiche, nè mentali, che tali sistemi possono scivolare in nuovi e più alti livelli di non-equilibrio. Laszlo segue la teoria neo-darwiniana di Jay Gould e Niles Eldredge che vi hanno introdotto il concetto di ’salto’. Non vi è più una progressione graduale e a piccoli passi ma, in determinate situazioni, vi è una specie di bivio. Davanti ad una possibile estinzione la specie può fare un ’salto’, imboccare un bivio che la porta ad una spece periferica. Un ordine più elevato sorge così dal caos. La sua teoria completa, molto interessante, la potete, se volete , leggere altrove. Qui mi preme mettere in luce la sua conclusione. Secondo Laszlo oggi ci troviamo in prossimità di un punto critico e di conseguenza alla presenza di una ‘finestra decisionale’.
134
La situazione attuale è infatti disastrosa: Sta crescendo il potenziale per il conflitto sociale e politico. Cresce la criminalità e la guerra organizzata. Si va accelerando il cambiamento climatico. Si aggrava la scarsità di cibo, acqua ed energia. Si aggrava l’inquinamento industriale, urbano ed agricolo. Aumenta il divario tra popolazioni povere e ricche. Si accelera la distruzione della bio-diversità Cresce la perdita continua di ossigeno atmosferico. Aumenta il rischio di mega-disastri (incidenti e scorie nucleari, devastanti inondazioni ed uragani e catastrofi naturali dovute spesso a fattori umani). •
•
•
•
•
•
•
•
•
Le tendenze non sono un destino. Possono essere cambiate. Ma come? Einstein diceva: ‘non si può risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che ha provocato il problema’. Non si può continuare ad andare avanti così. La via imboccata conduce soltanto verso l’estinzione. Ci stiamo avvicinando ad un punto di caos. A questo punto alcune tendenze deviano e scompaiono, e nuove realtà compaiono al loro posto. L’evoluzione di sistemi complessi, secondo la teoria del caos, coinvolge sempre periodi di stabilità e instabilità, di continuità e discontinuità, di ordine e caos che si alternano. Siamo pertanto da poco tempo in presenza di una ‘finestra decisionale’ che ci permetterà di proseguire verso il nostro annullamento (sparizione della specie) o ’saltare’ in una condizione diversa. In una ‘finestra decisionale’ i sistemi sono ultra-sensibili. Questo significa che anche piccole fluttuazioni possono produrre effetti su larga scala. Ed è questa la ragione che induce alla speranza. Occorre un cambiamento di coscienza. Cambiamento che può avvenire solo se parte dal basso, vale a dire dal singolo individuo. Un più alto stato di coscienza individuale significa comprendere che l’individuo è solo una parte del tutto ed è in perenne comunicazione col tutto. Un più alto stato di coscienza individuale, per la stessa natura della coscienza, si propaga nel tutto ed influenza positivamente ciascuno. Questo innalzamento della coscienza può essere raggiunto in due modi: 135
attraverso una serie di cataclismi che, distruggendo la maggioranza della popolazione, induca gli altri a cambiare. attraverso una personale maturazione che, qualora interessi un numero sufficiente di soggetti, sarebbe in grado di effettuare il ’salto’ prima della necessità di una catastrofe. •
•
*** Elvin Laszlo Nato a Budapest nel 1932 scopre a 5 anni un gran talento musicale. A 15 anni è considerato come uno dei grandi pianisti contemporanei. Fondatore del Club di Budapest. Direttore del General Evolution Research Group di cui è fondatore. Consigliere della Direzione Generale dell’UNESCO. Ambasciatore dell’International Delphic Council Membro dell’Accademia Internazionale delle Scienze Membro dell’Accademia Mondiale delle Arti e delle Scienze Membro dell’Accademia Mondiale di Filosofia Premio internazionale Mandir per la Pace (Assisi 2005) Ex presidente della Società Internazionale delle Scienze Sistemiche E’ riconosciuto come il fondatore della filosofia sistemica e della teoria generale dell’evoluzione Laureato col massimo onore in filosofia e scienze umane alla Sorbona Detentore del diploma d’arte della Franz Liszt Academy di Budapest Quattro lauree ad honorem Ha scritto migliaia di articoli e 70 libri pubblicati in 20 lingue Parla nove lingue diverse Oggi vive in Toscana, vicino a Siena, dove studia e scrive e da cui viaggia per tutto il mondo per tenere conferenze Per approfondire: Consciousness In The Cosmos Subtle Connections Ervin Laszlo - Philosopher (video) Dr. Elvin Laszlo - Biography & Resources L’estate e l’inverno scompariranno? (intervista) Macrolibrarsi Club di Budapest Maggio 22, 2008
NIRVANA SATAKAM
Posted by mcz06 under Filosofia, Random, Varie, religione, veda | Tag: Add new tag, religione, shankaracharya, Filosofia, veda, vedanta, sankara, shankara | 1 Comment 136
Oggi vi regalo il video ed il testo di una delle più belle canzoni che conosco. Si tratta di Nirvanasatakam o Nirvana Statak o Athma Shatak che dir si voglia. E’ il canto che, secondo la leggenda, sgorgò dall’animo di Sankara (Shankaracharya) in risposta alla domanda di quello che divenne il suo Maestro (Govindapada) che gli chiedeva chi fosse. Godetevi entrambi. Mano-buddhyahañkàra-cittàni nàham Na ca šrotra-jive na ca ghraña-netre, Na ca vyoma bhùmir na tejo na vàyus Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Non sono la mente, non sono l’intelletto, non sono l’ego e neppure la ragione. Non sono l’udito, non sono il senso del gusto, né il senso dell’odorato, non sono neppure la vista, né tanto meno l’Etere Onnipervadente. Non sono nemmeno il fuoco, non sono nemmeno l’acqua, non la terra e nemmeno uno dei cinque grandi Elementi. Consapevolezza e Beatitudine é la Mia Vera Forma! Sono Shiva! Sono Shiva!
Na ca pràna-sañjño na vai pañca-vayur Na và sapta-dhàtur na và pañca-košah, Na vàk-pàni-pàdam na copasthapàyu Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Non sono il prana, non sono nemmeno i cinque tipi di energia che circolano nel corpo, non sono nemmeno uno dei sette umori che impregnano il corpo, non sono nemmeno una delle cinque guaine di cui si riveste l’ego, identificandosene. Non sono il potere della parola, né la favella mi può descrivere. In realtà non ho mani né piedi, il dito non mi può indicare, la mano non mi può afferrare, né un piede avvicinarmisi; non sono nemmeno gli organi di riproduzione. Consapevolezza e Beatitudine é la Mia Vera Forma! Sono Shiva! Sono Shiva!
Na me dvešaràgau na me lobhamohau Mado naiva me naiva màtsarya-bhàvah, Na dharmo na charto na kàmo na mokšaš Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Non sono il senso di avversione, non sono l’attaccamento, non sono l’avarizia. La delusione non Mi appartiene, non sono nemmeno l’arroganza, non sono nemmeno la gelosia. Non sono nemmeno la giustizia, non sono nemmeno
137
la ricchezza. Consapevolezza e Beatitudine é la Mia Vera Forma! Sono Shiva! Sono Shiva!
Na punyam na pàpam na saukhyam na duhkham Na mantro na tìrtham na vedà na yajñah, Aham bhojanam naiva bhojyam na bhoktà Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Né virtù né vizio sono Miei, né gioia né dolore Mi appartengono. Non sono neppure il Mantra, non Mi si trova nei luoghi sacri di tutta la terra, i Veda non Mi possono descrivere appieno, non Mi si può conoscere tramite le offerte ed i sacrifici. Non sono il cibo, non sono nemmeno colui che mangia, non sono nemmeno l’atto del mangiare. Consapevolezza e Beatitudine sono la Mia Vera Forma. Sono Shiva! Sono Shiva!
Na mrtyur na šankà na me jàti-bhedah Pità naiva me naiva màtà na janma, Na bandhur na mitram gurur naiva šisyas Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Non temo la morte, perché non sono mai realmente nato. Non ho Credo religioso, nessuna casta é realmente Mia. Nessun padre né madre, mai, in nessun tempo, ha mai potuto chiamarmi figlio. Non ho mai visto nascita, non ho fratelli né amici. Io non sono il Guru e neppure il discepolo. Consapevolezza e Beatitudine é la Mia Vera Forma! Sono Shiva! Sono Shiva!
Aham nirvikalpo niràkàra-rùpo Vibhitvàcca sarvatra sarvendràyanàm, Na càsañgatam naiva muktir na meyaš Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. Cidànanda-rùpah šivo’ham šivo’ham. La Mia Vera Natura può essere colta soltanto nello stato di Nirvikalpa Samadhi, quando la mente si é dissolta e l’ego é stato interamente spazzato via dal vento della Consapevolezza. Io Sono senza forma. Io Sono l’Onnipervadenza stessa. Serpeggio in tutte le cose, ma nessuna cosa Mi contiene. Non ho organi di senso, non sono né schiavo né libero, nessuno strumento é in grado di cogliere ciò che Io Sono. Consapevolezza e Beatitudine é la Mia Vera Forma! Sono Shiva! Sono Shiva!
*** Sankara nacque in Kerala, da famiglia brahamanica poverissima, nel 788 d.C., in un epoca in cui l’induismo, a causa dell’affermarsi del buddismo e dello 138
janinismo, aveva perso terreno e, soprattutto, si era allontanato dall’essenza dei Veda. E’ riconosciuto come uno dei più grandi filosofi e teologi di tutti i tempi. La sua missione, compiuta viaggiando instancabilmente a piedi attraverso tutto il Paese e sostenendo in ogni città, come si usava allora, duelli verbali con i sapienti locali da lui immancabilmente vinti, era quella di riaffermare l’importanza dei Veda e di riportare l’induismo alle sue antiche radici. Trovò anche il tempo di scrivere memorabili commentari alle Ved ānta Sutra e alla Bhagavad Gita e a scrivere un trattato sull’Advaita Vedanta. Fu maestro della bhakti o devozione altruistica e lasciò alcuni famosi bajans. Morì all’età di 32 anni, nel 880 d.C., come gli era stato profetizzato poco dopo la sua nascita, avendo ormai pienamente raggiunto lo scopo che si era prefisso. Vita ed opere di Shankara notizie su Sankara (in inglese)
(ottima
biografia
in
italiano)
Sri Adi Shankaracharya (in inglese) La canzone è cantata da Deva Premal. Maggio 17, 2008
Pillole di saggezza
Posted by mcz06 under Filosofia, Random, Varie | Tag: Add new tag, fortuna, saggezza, vita | No Comments Fermati! Non ballare in fretta. Il tempo é poco: la musica non durerà a lungo. Se sei preoccupato, se corri per tutto il giorno, é come se tu gettasi la tua vita nel cestino. La vita non é una corsa, ma va vissuta e assaporata con calma. Senti la musica prima che la canzone finisca. Sii grato per ogni istante che ti é dato! E ricorda che il tempo non aspetta nessuno. Ieri, é storia. Il domani, mistero. L’oggi é un dono. (Ecco perchè si chiama “presente”!). Vivi intensamente ogni attimo e non lasciarti rattristare da ciò che non c’é più (il passato), né impensierire da ciò che non c’é ancora il futuro). 139
Conosci certamente il detto ‘ Carpe diem ‘. Esistono due possibili traduzioni per “carpe”: una é cogliere (da cui “cogli l’attimo”), l’altra é fruttificare. Se scegli la prima senza quantomeno accostarle la seconda, finirai con l’ammazzarti di fatica logorandoti in una vendemmia inutile: la frenesia di cogliere quanti più attimi possibili, infatti, ti impedirà di gustarteli. Ed essi andranno sprecati. Se invece impari a mettere a frutto i deliziosi momenti che cogli (pochi o tanti che siano, non importa), ne sarai completamente appagato. Perché del cibo conta soprattutto il sapore e tutto ciò che ci sta intorno (ad es. il piacere della convivialità). Ogni istante é prezioso (e una volta perso, non tornerà mai indietro), e non va sprecato. Cogliere l’attimo senza assaporarlo, é un fast-food che ricorda i maiali che s’ingozzano davanti al trogolo. E trova il tempo per meditare su quanto segue: Se ti sei svegliato questa mattina con più salute che malattia, sei più fortunato del milione di persone che non vedranno la prossima settimana. Se non hai mai provato il pericolo di una battaglia, la solitudine dell’imprigionamento, l’agonia della tortura, i morsi della fame, sei più avanti di 500 milioni di abitanti di questo mondo. Se puoi andare in chiesa senza la paura di essere minacciato, arrestato, torturato o ucciso, sei più fortunato di 3 miliardi di persone di questo mondo. Se hai cibo nel frigorifero, vestiti addosso, un tetto sopra la testa e un posto per dormire, sei più ricco del 75% degli abitanti del mondo Se hai soldi in banca, nel tuo portafoglio e degli spiccioli da qualche parte in una ciotola, sei fra l’8% delle persone più benestanti al mondo. Se i tuoi genitori sono ancora vivi e sposati sei un caso poco comune. Se tu hai un sorriso sul volto, e sei riconoscente per tutto, sei benedetto, perchè la maggioranza delle persone lo potrebbe fare, però non lo fa. Se hai un telefonino o un portatile o un PC (o cose simili), ritieniti altamente fortunato a poter pensare al superfluo, e pensa che ogni tre secondi un bambino nel mondo muore prima di raggiungere i 5 anni di vita. Se sei tra coloro che sprecano la propria vita drogandosi, ricordati che per fortuna c’é una moltitudine di persone che spende la propia vita per aiutare gli altri. E spera sempre di incontrare un giorno uno di costoro in modo che possa aiutarti a dare un senso alla tua vita. Se sei sempre irrequieto e cerchi dappertutto il tesoro che pensi di meritarti, ricordati che il più grande tesoro cui puoi aspirare già lo possiedi: é il •
•
•
•
•
•
•
•
•
•
140
silenzio dentro di te. Cercalo, assaporalo e immergiti completamente in esso almeno una volta al giorno. Avrai delle bellissime sorprese. Se volgi le spalle al sole, non meravigliarti se vedrai sempre e solo la tua ombra. Se leggi questo messaggio, rallegrati perché non sei fra i due miliardi di persone che non sanno leggere •
•
Questo messaggio gira da tempo in rete. E’ rivolto a ciascuno di noi. E andrebbe appeso accanto al letto e meditato ogni mattino al nostro risveglio. Gennaio 28, 2008
La teoria delle Apparenze
Posted by mcz06 under Filosofia, Random, Scienza, Varie | Tag: apparenza, etere, fisica, Scienza, Todeschini | No Comments L’ing. Marco Todeschini (1899 - 1988 ) è, tra le voci ‘fuori dal coro’, una fra le più interessanti ed eclettiche. Partendo dall’osservazione che la fisica moderna non è in grado di arrivare a conclusioni unitarie e che, dopo aver postulato l’esistenza di uno spazio vuoto (nel senso letterale del termine), ha poi dovuto attribuirgli comunque tutte le caratteristiche dinamiche di uno spazio fluido mobile e denso (curvature variabili e sede di forze), ha sviluppato una sua teoria che, allontanandosi da Newton, si riavvicina a Cartesio. Del resto da Newton si era già allontanati Heisemberg. Schrodinger dal canto suo ammetteva un’onda astratta legata alla probabilità di trovare un corpuscolo, rinunciando quindi a spiegare come la vibrazione energetica si trasmette nello spazio vuoto e perchè mantiene la stessa frequenza della sorgente che lo emette. L’intuizione fondamentale di Todeschini fu quella di mettere in discussione il concetto newtoniano di vuoto sostituendolo con quello di etere in movimento e vorticoso e spiegando tutti i fenomeni fisici sulla base della legge della fluidodinamica. Con tale presupposto arriva, con semplici formule, ad unificare la fisica, la psicologia e la biologia. Il tutto senza ricorrere a concetti astrusi e senza dover contraddire la fisica classica galileiana. In sintesi secondo la sua teoria, chiamata anche Teoria delle Apparenze, tutti i fenomeni che noi percepiamo non sono che ‘ apparenze ‘ che nascono 141
dall’effetto generato nella nostra psiche, dal movimento del fluido cosmico quando viene a contatto con i nostri sensi. Sono apparenze quindi il suono, la luce, il sapore, l’odore, la forza, il calore, l’elettricità, eccetera, poichè non sono altro che l’elaborazione psichica degli stimoli nervosi che scaturiscono dall’incontro tra il movimento del fluido universale, di diversa frequenza, e i nostri organi sensori, che arrivati al cervello, sede della psiche, vengono trasformati nelle sensazioni relative, mentre in realtà non sono che onde d’etere silenti, buie, insapori, incolori, atermiche, diverse solo nella loro frequenza. Straordinaria conseguenza di questa Teoria è il fatto che se è vero che tutto viene generato dai movimenti dell’etere cosmico anche la materia ed i suoi campi di forze devono esserne figli. Ed infatti, Todeschini, dimostra come tutto possa essere originato, dai nuclei atomici alle galassie, dal movimento di vortici sferici di tale sostanza che roteando a velocità superluminale attorno al loro centro creano, per attrito, la rotazione di strati concentrici successivi, formando così le particelle ultramicroscopiche costituenti la materia e che, a seconda del loro verso di rotazione, creano le forze attrattive o repulsive che le contraddistinguono e che sono responsabili delle forme di aggregazione della materia stessa. Approfondendo i suoi studi capì che per arrivare ad una visione unitaria del creato bisognava studiare anche la realtà biologica perché intermediaria nella comprensione dei fenomeni. Con 10 equazioni psico-fisiche che generalizzano la legge d’inerzia di Newton (F=ma), Todeschini dimostra la corrispondenza fra le decelerazioni della materia contro il corpo umano e le sensazioni che sorgono nella psiche svelando che tutte le sensazioni seguono tale legge (Sn=ma). L’enorme importanza di ciò consiste nel fatto che per la prima volta si vengono ad introdurre nelle scienze esatte, oltre ai fenomeni fisici oggettivi, anche i corrispondenti fenomeni fisiologici e psichici soggettivi, sinora trascurati. A sostegno della sua teoria realizzò strumenti di misura ed esperimenti di laboratorio che confermarono in pieno le sue teorie. Celebre l’esperimento con due raggi di luce in direzione del movimento della terra, uno opposto all’altro, che confermarono come la velocità stessa della luce nelle due direzioni sia diversa e che la differenza sia uguale appunto alla differenza tra la velocità teorica, da lui determinata, del fluido spaziale intorno alla terra e quella della terra stessa. La controprova è data dal fatto che i due raggi di luce viaggiano alla stessa velocità qualora la direzione di entrambi sia ortogonale alla direzione precedente.
142
Eclatante l’invenzione del ‘ motore a forza propulsiva centrifuga ‘ (brevetto 312496-1933) costituito da due masse che ruotano indipendentemente ed in maniera sincrona attorno al loro centro e contemporaneamente rivoluiscono attorno ad un centro comune, sì che la forza centrifuga risultante può essere orientata nella direzione e nel senso desiderati. Il motore è basato sul concetto che la decelerazione centripeta delle masse trova reazione nello spazio fluido ambiente e che tale reazione si identifica con la forza propulsiva centrifuga. Il funzionamento del motore dimostra perciò sperimentalmente la fluidità dello spazio. Oggi un sistema di propulsione di questo tipo, denominato ‘ propulsione non newtoniana ‘ è oggetto di studi e ricerche, in italia, da parte dell’A.S.P.S (Video, Home) Questa concezione della realtà interamente dominata dall’etere e dai suoi moti, è profondamente radicata nella concezione filosofico-religiosa delle civiltà orientali, quando ci parlano di un “ Prana” che pervade l’universo, e che rappresenta anche il continuo soffio divino. Il concetto di “vortice” non è solo un parto della mente di Todeschini, ma è stato preso in esame anche da fisici che hanno operato poco tempo dopo di lui. L’idea di vortice e di etere è stata ripresa anche da altri scienziati come ad esempio i fisici Roberto Palmieri, Cesare Colangeli e Luigi Borello, secondo i quali se lo spazio fosse veramente vuoto, allora determinate forme di energia non avrebbero alcuna possibilità di trasmettersi attraverso lo spazio stesso, poiché venendo meno l’assorbimento di energia da parte della materia, verrebbero meno le “proprietà di memorizzazione” di qualunque evento che si verifica nell’Universo. Recentemente il russo Akimov ha sviluppato un modello molto sofisticato di fisica teorica che considera l’esistenza dei vortici nel vuoto quantistico – che come si sa non è realmente vuoto bensì costituito da un continuo ribollire di particelle e anti-particelle virtuali – i quali sarebbero creati da tutti gli oggetti dalle particelle alle galassie. Questo è davvero molto simile a quanto pensato da Todeschini, con la differenza che qui l’etere assume una connotazione molto aggiornata ai nuovi modelli della meccanica quantistica, mentre Todeschini ne fornisce una interpretazione sostanzialmente di fisica classica (fluidodinamica, per la precisione). E sempre secondo Akimov, dunque anche il nostro cervello è un trasduttore di campi di torsione. Ma se si esclude la differenza di trattazione tra Todeschini e Akimov, anche in questo caso ci troviamo di fronte allo stesso concetto di fondo: vortici di etere governano non solo la materia, ma anche la psiche tramite quella 143
centralina elettronica (come la definiva Todeschini) che è il cervello, e viceversa. Concetti del genere vengono esplorati da diversi altri ricercatori come ad esempio il premio nobel per la fisica britannico Brian Josephson, quando si accorge che dietro le leggi apparentemente casuali e statistiche della meccanica quantistica, si celano leggi più grandi e senzienti che generano il meccanismo della Vita, un meccanismo che si sviscera dalla visione che noi abbiamo oggi del concetto di “ etere”, ovvero il vuoto quantistico, che invece vuoto non è. Concetti del genere vengono a tutt’oggi ripresi anche dal fisico e filosofo dei sistemi ungherese Ervin Laszlo, ma erano stati considerati in maniera molto approfondita anche da grandi geni dell’elettromagnetismo come Nikola Tesla. Perchè allora Todeschini viene ignorato dalla scienza ufficiale? Il motivo è molto semplice. Nella sua opera Todeschini si dichiara apertamente avversario delle teorie einsteniane perchè negano l’esistenza dell’etere e perchè dichiarano la velocità della luce come la massima raggiungibile nell’universo. Nella Teoria delle Apparenze giunge addirittura a dimostrare l’infondatezza del pensiero di Einstein. Viene quindi a demolire due pilastri fondamentali su cui si basa tutta la scienza ufficiale: le teorie di Newton e di Einstein e rivaluta il pensiero di Cartesio. Non contento di questo dimostra l’esistenza delle forze spirituali. Facile quindi immaginare la reazione degli scienziati ortodossi, dichiaratamente positivisti, di fronte a tali asserzioni. Ma il tempo è galantuomo. L’etere cacciato dalla porta, rientra dalla finestra attraverso teorie e prove di laboratorio legate alla fisica quantica. Alcuni collegamenti (da cui ho tratto quanto scritto) a chi vuole approfondire: Un ricordo di M. Todeschini A.C.N.R. - Archivio Todeschini A.C.N.R. - La fisica A.C.N.R. - Gli esperimenti decisivi Esperimenti (PDF) PsicoBioFisica Intervista a Antonella Todeschini Marco Todeschini 144
Giugno 27, 2007
La rivoluzione nascosta
Posted by mcz06 under Filosofia, Random, Scienza, Varie [2] Comments “L’universo comincia a sembrare più simile ad un grande pensiero che non a una grande macchina. “
James Jeans, astronomo e fisico.
Mi riferisco alla teoria o meccanica quantistica, nata agli inizi del secolo scorso e che, sebbene passata inosservata agli occhi dei più, rappresenta invece la pià grande rivoluzione scientifica di tutti i tempi. Per molti versi, dopo secoli di allontanamento, la scienza, tramite la meccanica quantistica, torna alle origini riscoprendo per vero quanto agli albori del mondo era stato dichiarato dai Veda. La conclusione più sconvolgente per molti, ma non per tutti, è che la realtà è tale solo se è presente l’uomo con le sue osservazioni. Come non ricordare l’affermazione dei Veda, migliaia di anni fa, che asseriva come l’universo non fosse reale, ma acquistava realtà solo tramite la presenza della mente umana (” l’universo non e né reale né non-reale ma indeterminabile. Quella che noi chiamiamo realtà non è altro che Maya, cioè la proiezione della nostra mente.” Advaita Vedanta)?
La meccanica quantistica (diseguaglianza di Bell) mostra come l’universo non può più essere considerato una mera collezione di oggetti, ma una inseparabile rete di modelli di energia vibrante, nei quali nessun componente ha realtà indipendente dal tutto. Secondo il fisico inglese S.Hawking, il nostro Universo ebbe origine dal nulla (nulla quantico) per fluttuazione quantistica, generato dalla vibrazione dello stesso nulla e senza poterne calcolare una data precisa d’inizio, ma potendone calcolare il limite di circa 15 miliardi di anni fa. Come non ricordare l’inizio del Vangelo secondo Giovanni: “Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. “
145
Dove “la parola” va intesa come vibrazione. Quella vibrazione primordiale che i Veda chiamano Aum e che secondo il loro insegnamento permea tutto l’universo, esisteva prima del tempo ed è alla base di tutto il creato. E quella vibrazione, identificata col nulla, col vuoto, altro non era e non è che l’Assoluto. Ecco la descrizione della nascita dell’universo data dai Veda (Rig Veda X.129): “In quel momento non vi era né l’esistente, né il non-esistente. Non vi era aria, né il cielo che è al di là. Che cosa conteneva? Dove? Chi proteggeva? C’era l’acqua, insondabile, profonda? In quel momento non vi era né la morte né l’immortalità. Non vi era segno della notte, né nel giorno. L’Uno respirava, senza respiro, con il suo stesso potere. Oltre a quello non vi era nient’altro. In principio vi era oscurità nascosta da oscurità; indistinguibile, tutto questo era acqua. Ciò che era nascosto dal vuoto, l’Uno, venendo in essere, sorse attraverso il potere dell’ardore. In principio il desiderio venne prima di tutto, che fu il primo seme della mente. I saggi che cercavano nei loro cuori con saggezza scoprirono il legame dell’esistente con il non-esistente. La loro corda fu estesa attraverso: che cosa c’era al di sotto e che cosa c’era al di sopra? C’erano portatori di semi, c’erano poteri; vi era energia al di sotto, e impulso al di sopra. Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione? Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente: chi allora sa da dove ciò è sorto? Da dove questa creazione sia sorta, se lui l’ha fondata oppure no: lui che la sorveglia nel più alto dei cieli, lui solo lo sa, o forse non lo sa. “
Il suono del BigBang, così come ricostruito dal fisico americano John Cramer dell’Università di Washington in Seattle, dà un idea del verbo di Giovanni e dell’Aum vedico. E continuando: 146
“Il piccolissimo grado di indeterminazione esistente tra i vari livelli di energia e tempo, provoca (per intervalli brevissimi), fluttuazioni nell’energia del sistema. Per tempi che si aggirano intorno al miliardesimo di trilionesimo di secondo un elettrone ed il suo compagno di antimateria - il positrone - possono emergere improvvisamente dal nulla, congiungersi e quindi svanire. Questa è più di una semplice ipotesi; gli effetti di questi comportamenti spontanei di creazione e annullamento sono stati misurati in laboratorio in preciso accordo col Principio di Indeterminazione. E non si creda che la fugace vita di queste particelle non abbia senso o conduca a nulla. Durante la loro breve esistenza questi singolari enti possono compiere una bella dose di lavoro ; si pensi all’attrazione e alla repulsione elettrica, ai processi legati alle le varie forme di magnetismo, ecc.”
e ancora: “I fisici chiamano queste particelle “fluttuazioni nel vuoto”. Il concetto sembra sfidare il buonsenso ma è perfettamente valido nell’ambito della Meccanica Quantistica. “Non c’è punto più fondamentale di questo “, ha scritto John Wheeler, “lo spazio vuoto non è vuoto. In realtà è la regione dove avvengono i fenomeni fisici più violenti “.
Come non ricordare la definizione del vuoto da parte dei Veda che asseriscono come il vuoto non sia nient’altro che il contenitore di tutte le possibilità che potrebbero apparire in uno dei mondi così detti materiali. Il bosone di Higgs, l’ormai mitica “particella di Dio” (come la definì il premio Nobel Leon Lederman) attualmente ricercata in tutto il mondo, se trovata confermerebbe ancor più quanto asserito dai Veda. E per finire ecco cosa scrive John Wheeler, uno dei più prestigiosi fisici americani, riguardo il significato da dare agli esperimenti così detti a scelta ritardata: “Strumenti di registrazione che operano qui ed ora hanno un ruolo innegabile nel generare ciò che è accaduto [...]. La Fisica Quantistica dimostra che ciò che l’osservatore farà in futuro definisce ciò che accade nel passato “
E ancora nell’intervento intitolato “Esperimenti a scelta ritardata e dialogo Bohr-Einstein”, tenuto a Londra (1980) alla riunione congiunta della Società Americana di Filosofia e della Società Reale inglese, Wheeler afferma: “E’ sbagliato pensare al passato come già esistente in ogni dettaglio, Il passato è teoria. Il passato non ha esistenza tranne che per l’essere registrato nel presente [...] Ciò che abbiamo il diritto di dire circa lo spazio-tempo passato, e circa gli eventi passati, è deciso da scelte - di quali misure effettuare - compiute nel passato recente e nel presente. I fenomeni resi esistenti da queste decisioni si estendono all’indietro nel tempo nelle loro conseguenze [...]. Strumenti di registrazione che oprano qui ed ora hanno un
147
ruolo innegabile nel generare ciò che appare essere accaduto. Per quanto utile possa essere nella vita di ogni giorno il dire “il mondo esiste là fuori indipendentemente da noi”, questo punto di vista non può più essere mantenuto. C’è uno strano senso in cui il nostro è un universo partecipato … “
“L’universo non è una collezione di oggetti, ma una inseparabile rete di modelli di energia vibrante nei quali nessun componente ha realtà indipendente dal tutto: includendo nel tutto l’osservatore “. Brian Josephson,
premio Nobel per la fisica.
Anche l’epoca in cui la meccanica quantica, e la conseguente rivoluzione filosofica, è apparsa, concorda con i Veda, secondo i quali il secolo presente dovrebbe essere caratterizzato dall’entrata del genere umano nella sua fase più alta di consapevolezza, dopo aver attraversato la fase più bassa (che è coincisa con la filosofia materialistica) che dovrebbe per l’appunto essere vicina alla conclusione. Ce n’è abbastanza per capire come la meccanica quantistica rappresenti davvero una rivoluzione incredibile nella storia del pensiero scientifico dell’umanità. Ed è proprio questo il punto. Le implicazioni scientifiche e filosofiche di tale rivoluzione sono così tante e così profonde da renderne estremamente difficile l’accettazione da parte della maggior parte della gente, scienziati e non. Aggiungiamoci la difficoltà di spiegarne i concetti col linguaggio comune ed il gioco è fatto. Marx e compagni possono ancora dormire sonni tranquilli per parecchi decenni. Il castello di carte costruito sull’illuminismo e sul materialismo è però miseramente crollato e manca solo che il grande pubblico se ne accorga. Tags: Scienza Filosofia Random Varie
148
Alessandro Malantrucco presenta il libro
DOVE VA L’ANIMA DOPO LA MORTE? di Cesare Boni A cura del Centro Studi e Ricerche Evolutive “Swagatam” di Ariccia Albano Laziale, 20 giugno 2002 Palazzo Savelli, Sala del Consiglio Comunale 1. Premessa Il prof. Cesare Boni mi ha chiesto di presentare e commentare il suo libro “Dove va l’anima dopo la morte?”. Lo ringrazio per la stima che mostrato nei miei confronti affidandomi questo delicato compito, che spero di adempiere nella maniera più adeguata. Ritengo anzitutto opportuno chiarire a che titolo io mi accinga a venire incontro alla richiesta dell’autore. Conosco il prof. Boni da quasi due anni. La nostra reciproca conoscenza e stima è maturata proprio attorno al comune interesse per le tematiche trattate in questo libro. Prima di leggere quanto egli ha scritto, d’altra parte, ho avuto l’occasione, anzi direi di più, la fortuna e il piacere di sentirlo presentare direttamente da lui. Il mio approccio al tema della morte e della vita dopo la morte – sia in generale sia in particolare nel modo in cui lo tratta il prof. Boni – è segnato peraltro da alcune mie personalissime caratteristiche. Credo sia giusto che chi ora mi sta ascoltando ne sia a conoscenza. Esse, infatti, costituiscono il filtro, gli occhiali con cui ho letto ed ora presento quest’opera. Il modo primario di accostarmi a questo tema è quello che, credo, abbia ciascuno di noi, semplicemente come persona umana. Poiché, infatti, la vita e la morte costituiscono le questioni umane per eccellenza, dal momento che ognuno di noi è dotato di coscienza e d’intelletto, e su di esse non finiremo mai d’interrogarci e di cercare risposte. Ma personalmente sono anche un credente, sentitamente e profondamente cristiano e cattolico. Questo è il mio humus religioso. Sono inoltre laureato in Teologia Spirituale, docente di Religione Cattolica – da alcuni anni in servizio per la Diocesi di Albano Laziale al Liceo Classico Statale di Ariccia, che da meno di un mese è intitolato al grande scrittore irlandese“James Joyce” –, ed impegnato nel campo della ricerca teologica – anche come membro della “Società Italiana per la Ricerca Teologica” –, particolarmente nei settori della spiritualità, della cristologia e della sindonologia. Da questa prospettiva, mi sono accostato a quest’opera con gli stessi atteggiamenti che costantemente cerco di assumere nel mio impegno professionale e di trasmettere ai miei studenti: 149
A) apertura della mente e del cuore: quindi la disponibilità all’incontro, all’ascolto, alla comprensione dell’esperienza e delle idee degli altri; B) capacità critica: cioè l’uso delle facoltà razionali per l’espressione di un giudizio fondato, ponderato e calibrato; C) autonomia di giudizio: ovvero l’indipendenza e l’assunzione di responsabilità nella formulazione delle mie idee e valutazioni. 2. Il senso di questo libro Prima di analizzare le caratteristiche principali del libro, ritengo sia di fondamentale importanza soffermarsi a valutarne il senso, la portata e l’impatto culturale ed esistenziale che esso mostra. Si tratta di un lavoro assolutamente originale. Personalmente non conosco nessuna pubblicazione che assomigli a questa, almeno qui da noi in Italia. Vi sono, sì, moltissimi altri libri che ruotano attorno allo stesso tema. Ma nulla che abbia le caratteristiche di quest’opera. Non mi è noto alcun testo che sul tema del morire cerchi di far convergere, come questo, le sapienze di tanti diversi saperi. Il sapere religioso, anzi le diverse sapienze religiose: poiché l’autore coinvolge, confronta e legge assieme i principali testi sapienziali delle più grandi tradizioni spirituali. Il sapere filosofico: con un’accurata presentazione delle più interessanti risultanze dei processi del pensiero umano sul tema del morire nelle diverse culture. Il sapere psicologico: si tratta infatti di un testo destinato ad ampliare ed integrare le conoscenze degli studenti della Scuola di Specializzazione in “Psicologia del ciclo della vita” nei corsi di perfezionamento dell’Università Statale “Federico II” di Napoli. Il sapere medico, attraverso l’attenta considerazione dei principali aspetti biologici del processo del morire. E persino il sapere esoterico: quello nobile, però, capace di assumere valore culturale, non certo quello raccogliticcio dei commercianti di soluzioni facili a problemi più grandi di noi. Ma ciò che soprattutto colpisce è il coraggio – e qui bisogna fare un plauso anche all’editore, che ha rischiato nel presentare una pubblicazione di non facile consumo –, il coraggio di trattare apertamente, lealmente e serenamente un tema che oggi più che mai costituisce un tremendo tabù – forse il maggiore in assoluto – nella nostra società e nella nostra cultura occidentali: la morte. Un’esperienza innominabile, di fronte alla quale persino le persone più razionali perdono il controllo di sé e cedono ai più irrazionali e ridicoli riti scaramantici. Un’esperienza che non sappiamo affrontare, perché temiamo di avervi a che fare. E che, di conseguenza, non vogliamo imparare ad affrontare. 150
È un circolo vizioso che ci stringe in una morsa soffocante, una trappola che c’impedisce d’agire per il meglio e d’essere fino in fondo noi stessi. E su questo l’opera del prof. Boni ha l’innegabile merito di far luce in modo, a mio avviso, molto rasserenante. 3. L’espressione di un’esperienza di vita Ogni libro esprime una persona. Dietro ogni testo c’è una vita, o almeno una parte di essa. E ciò vale in modo particolare in questo caso. Il libro che sto presentando nasce da quarant’anni di ricerca del suo autore. Anzi, oserei dire da tutt’intera la sua vita. E non si tratta solo degli studi che egli ha condotto assieme ai maggiori specialisti occidentali della fase finale dell’esperienza della vita umana, o presso le più grandi scuole ed i più importanti maestri religiosi e filosofici orientali. Non si tratta solo di ciò che il prof. Boni ha imparato e di ciò che conosce. Si tratta, soprattutto, di ciò che ha vissuto. Certo, anche studiare fa parte della vita. Ma sapere è ben più che conoscere. Nella sapienza c’è il sapore che ciò che si conosce dà alla vita e che, a sua volta, l’esperienza della vita dà a ciò che si conosce. Studiare la religione, o le religioni, non ha nulla a che vedere con il far propria e l’assumere la sapienza religiosa. Cosa che, invece, dimostra d’aver fatto Cesare Boni. Da ciò deriva che questo libro non presenta una teoria, ma un’esistenza. Un modo d’essere, d’agire, di vivere, d’affrontare la vita, e la morte. Come giustamente sottolinea l’autore, le nostre conoscenze non ci saranno di grande aiuto al momento del passaggio da questa dimensione dell’esistenza a quella che seguirà. Non porteremo con noi ciò che abbiamo studiato e imparato. Ma ciò che siamo stati e che siamo, ciò che abbiamo imparato ad essere facendone esperienza. Ecco perché questo è un libro così diverso da tanti altri. Non una serie di discorsi teorici, ma una pratica esistenziale. E, più d’ogni altra, l’esperienza fondamentale da cui nasce il libro di Cesare Boni è quella dell’amore. Lo dice egli stesso: “Ciò che mi spinge a scrivere è l’amore versi i miei simili”.[1] Ma glielo si legge anche negli occhi, sul volto, nel sorriso e nei gesti del corpo quando lo si sente parlare di ciò che qui ha scritto. Vi consiglio di iniziare la lettura di quest’opera – magari anche contro il parere del suo stesso autore – a partire dalle pagine 39 e 40, là dove espone l’intenzione con cui ha intrapreso la scrittura del suo testo. Se avrete capito perché Cesare l’ha scritto, non potrete non amarlo, e allora tutta la lettura assumerà un’altra connotazione, un’altra colorazione, un altro sapore: il gusto dell’amore. Con quanta compassione, con quanta tenerezza faccio l’esperienza di accompagnamento al morente, ma con quanta pena vivo la reazione emotiva 151
dei miei fratelli di vita in questo mondo quando la morte, in un modo o nell’altro, si presenta davanti a loro. Lo strazio del loro cuore mi impone oggi di accompagnarli verso una comprensione, non solo diversa, ma più completa e più vera, di quello che sia la vita e quindi la morte… L’intenzione diviene una invocazione alla volontà divina perché mi guidi e permetta di esprimere nel lavoro non solo le mie conoscenze intellettuali, ma soprattutto la capacità di “servire”, perché ognuno trovi nel libro ciò di cui ha bisogno… La mia intenzione è quindi cercare di risvegliare nei miei lettori il desiderio di realizzare il vero scopo della vita, che deve necessariamente essere trovato ed accettato, e morire serenamente e soprattutto in maniera consapevole. Cercare di spingere la gente a vivere soprattutto nel presente, perché è solo nel presente che l’Assoluto, l’Immanifesto, il Vero, interseca la nostra vita di tutti i giorni e dove di conseguenza può essere trovato. Questo ci permetterà quindi di realizzare non solo lo scopo della vita, ma anche lo scopo della morte. Sono aperto e disponibile a collaborare con chiunque per dare la mia esperienza, la mia conoscenza, il risultato della mia pratica e dei miei studi a tutti coloro che desiderino perseguire questo tema così essenziale e per tanti anni abbandonato e negletto. Possa questo mio sforzo essere utile e trovare realizzazione nella vita di molti, perché tutti possano con il grande Milarepa dire: “La mia religione è vivere e morire senza rimpianto”.[2] 4. L’impianto concettuale dell’opera Certo, alla base di ciò che nel testo viene espresso, e tutt’intorno ad esso, sta una complessa e completa concezione dell’uomo, dell’universo e di Dio. Quest’opera presenta un’antropologia, una cosmologia ed una teologia ben delineate. A questo proposito è opportuno chiarire, entrando un po’ più nel dettaglio dell’analisi teologica dei contenuti del libro, che Cesare Boni non si presenta come un concordista facilone. Cioè egli non tenta di mettere per forza tutti d’accordo, quasi per un buonismo falsamente immaginato come necessario all’uomo che si pretenda religioso. I cristiani non possono andare in tutto e per tutto d’accordo, a livello ideologico, con i buddisti, né gli islamici con gli induisti, o gli ebrei con i confuciani. Citando Tentzin Gyatso, attuale Dalai Lama dei buddisti tibetani, si può osservare che “le sensibilità e le culture umane sono troppo variegate per giustificare un’unica «via» alla Verità”. È da respingere “l’ipotesi che il buddismo e il cristianesimo” – ad esempio – “siano lingue diverse con cui si esprimono i medesimi fondamentali principi di fede”. Vi sono “analogie nell’etica”, ma non si dovrebbe “cercare di mettere la testa di uno yak sul corpo di una pecora”. In guardia quindi da coloro che, ad esempio, si definiscono “buddisti cristiani”.[3]
152
Né l’autore appare come un sincretista alla moda. Egli, cioè, non cade nella trappola di costruire un minestrone religioso creato ad arte per soddisfare le esigenze e le aspettative degli odierni consumatori del sacro. Mostrando un rigore concettuale derivante da un’altrettanto rigorosa matrice esperienziale ed esistenziale, Cesare Boni propone invece un impianto antropologico, cosmologico e teologico nitido, onesto e ben fissato sui suoi paletti fondamentali, che sono quelli propri delle più antiche religioni orientali: l’Induismo e il Buddismo su tutte, ma non solo. Su questa base, poi, cerca le affinità e le convergenze con le altre tradizioni, soprattutto quelle delle tre grandi religioni universalmente denominate – ma qui ci sarebbe da fare tutta una discussione tecnica, la cui sede non è questa – monoteistiche: l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam. 5. L’indirizzo pratico del libro La presentazione delle concezioni sull’uomo, sul mondo e sul divino presenti e provenienti dall’Oriente non costituisce una novità particolare nel panorama culturale e librario occidentale, in specie italiano. Non lo è nemmeno, in assoluto, il tentativo di un’analisi comparata delle maggiori tradizioni spirituali espresse nei testi sapienziali delle grandi religioni. Ma certo è abbastanza innovativo, qui da noi, vedersi presentare un testo con una serie di indicazioni pratiche su come vivere la morte, quella propria e prima ancora – almeno in ordine cronologico, ma non forse logico – quella delle persone care che ci sono accanto. Dove va l’anima dopo la morte? Cosa accade. Come comportarsi. Come accompagnare il morente. Così si presenta nel titolo e nel sottotitolo quest’opera. È noto che nella scelta dell’intitolazione di un libro l’autore non è libero dai condizionamenti commerciali dell’editore. Sarebbe il caso di chiedere al prof. Boni qual è il nome più appropriato che aveva pensato per il suo libro. Ma così come appare, sembra quasi un manuale pratico per il viaggio da di qua all’al di là. Davvero impressionante per noi occidentali razionalisti, persino se cristiani! Non siamo abituati ad una tale capacità descrittiva sulle caratteristiche del processo del morire. La dignità di questa proposta risiede nel suo forte radicamento alle antichissime tradizioni esperienziali e sapienziali da cui attinge. L’autore non inventa romanzescamente un tracciato del viaggio dell’anima dalla vita alla morte per soddisfare le richieste di destinatari specifici. Con molta serietà, invece, egli raccoglie e sintetizza quanto l’esperienza e la saggezza delle maggiori tradizioni spirituali ha accumulato sull’argomento. E, sorprendentemente, scopriamo che si tratta di un materiale quanto mai utile. 153
Credo avesse proprio ragione Anthony De Mello, gesuita e predicatore di chiara fama: La spiritualità è la cosa più pratica di questo mondo. Sfido chiunque a pensare qualcosa di più pratico della spiritualità per come l’ho definita – né pietà, né devozione, né religione, né adorazione, ma spiritualità – il risveglio, il risveglio! Osservate l’angoscia che regna ovunque, osservate la solitudine, la paura, la confusione, il conflitto nel cuore delle persone, conflitto interno, conflitto esterno.Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di liberarvi di tutto ciò. Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di fermare quel terribile dispendio di energia, di salute, di emozioni che deriva da tali conflitti e da tale confusione. Vi piacerebbe? Immaginate che qualcuno ci mostri la strada attraverso la quale potremmo giungere ad amarci davvero gli uni gli altri, essere in pace, essere immersi nell’amore. Riuscite a pensare a qualcosa di più pratico di tutto ciò? E invece c’è gente che ritiene che i grandi affari siano più pratici, che la politica sia più pratica, che la scienza sia più pratica. Quale sarà mai il vantaggio materiale di mandare un uomo sulla luna, quando noi non riusciamo a vivere sulla terra? Niente è più pratico della spiritualità.[4] Dunque, una luce sul mistero della morte? In parte, almeno, mi pare di sì. Ma non è il caso di aspettarsi troppo. Il rischio di cedere alla pressante esigenza materialista di sapere come stanno in realtà le cose è sempre alle porte. E di fronte alla vita e alla morte, che sono sacre, è da evitare la dissacrazione di ogni eccesso. Anche nel dire, nel descrivere, nel tentare di definire. Perché queste tendenze sono manifestazioni del nostro a volte poco equilibrato desiderio di sicurezza, che a sua volta cela il nostro vero male: il desiderio di possesso. Non è vero che non si possa dire nulla sulla morte e sulla vita oltre la morte. Ma non è neanche vero che possiamo sapere tutto. Direi, però, che l’essenziale ci è dato di saperlo, quanto basta ci sia utile ad affrontare la nostra finale e decisiva esperienza. Cesare Boni l’ha trovato nei pozzi della sapienza spirituale delle grandi tradizioni filosofiche e religiose, e oggi ce l’offre. Sta a noi farne un uso corretto. 6. Alcuni rilievi critici Per rispondere ad una personale e fondamentale esigenza di autenticità ed onestà, passo ora ad evidenziare alcuni nodi critici nell’opera del prof. Boni, dal punto di vista dell’analisi teologica. Non me ne voglia l’autore, spero lo comprenda come io l’intendo: un atto, cioè, di fraterna e profonda attenzione al suo lavoro, utile agli ascoltatori per orientarsi nella lettura del suo testo.
154
D’altra parte tengo a precisare che né io né lui abbiamo la benché minima intenzione di entrare in competizione ideologica sulle nostre rispettive posizioni. Come dice ogni tanto lo stesso autore, “non ce ne pò fregà de meno!” A noi interessa la comune convergenza pratica dei nostri interessi, cioè l’aiuto ai nostri simili di fronte all’esperienza della morte. Non cerchiamo assolutamente alcuna forma di disputa teologica. Anche perché l’esperienza di sempre e di oggi dimostra in modo drammatico quanto sia facile passare da ciò all’intolleranza, al fanatismo e all’integralismo. L’intero libro di Cesare Boni si basa sulla ricerca e l’esperienza dei libri sapienziali delle maggiori tradizioni spirituali. Ma quando si lavora su testi provenienti da epoche, popoli e culture tanto diverse e lontane tra loro si va incontro ad un’inevitabile operazione di filtraggio. La quantità e la qualità dei testi presi in considerazione è assai ampia e profonda. E tutto ciò passa attraverso la persona, l’esperienza di vita e l’intelletto di chi compie questo lavoro, che immaginate quanto possa essere vasto e faticoso. Quando uno studioso – o in questo caso meglio dire un ricercatore spirituale – compie un’opera del genere, inevitabilmente si confronta con tre operazioni tecniche: la traduzione, la selezione e l’interpretazione dei testi. Non sono esperto dei testi delle altre tradizioni spirituali, ma in riferimento a quelli cristiani che ho trovato trattati in quest’opera devo confessare d’aver notato alcune scelte che mi hanno fatto riflettere. Il prof. Boni ha fatto uso di determinati testi della tradizione cristiana, ma ne ha tralasciati anche molti altri. Ha utilizzato determinate traduzioni di questi testi, che però in altre edizioni risultano anche notevolmente differenti. Ha dato alcune sue interpretazioni dei testi che ha scelto, che non sempre, però, sono condivise unanimemente da altri studiosi e ricercatori pari a lui. Va bene così. È una scelta rispettabilissima. Soprattutto perché effettuata da una persona motivata da autentiche finalità d’aiuto ai propri simili e di limpida coscienza. Ma è sempre una scelta. La sua. Personalmente non concordo con lui su tutto. Ma questo non m’impedisce di continuare a stimare sia lui sia il suo lavoro. Né mi spinge a cercare un confronto critico verso di esso. Semmai mi offre la possibilità di effettuare una verifica critica sulle mie ricerche. 155
Oltre a donarmi una serie di conoscenze fino a poco tempo fa per me praticamente irraggiungibili. E di questo lo ringrazio sinceramente. Un altro rilievo. Quando si ha a che fare con testi in qualche modo considerati sacri, il rischio maggiore che si corre è probabilmente quello di cadere nel fondamentalismo. Si tratta dell’atteggiamento mentale e morale per cui s’interpretano alla lettera i testi sacri, e tale interpretazione letterale viene quindi posta a fondamento delle norme che regolano la vita individuale e collettiva. Ora il prof. Boni non corre assolutamente questo rischio. Perché sa per esperienza personale che il valore dei testi sacri sta nel loro spirito, non nella loro lettera. Ma i lettori del suo libro devono far attenzione ad accostarsi alle numerosissime citazioni che l’autore riporta con lo stesso atteggiamento che egli usa. Altrimenti si rischia di trasformare i libri e le parole in armi terrificanti. 7. Una via verso la vita, verso se stessi e verso Dio Dunque questo libro rappresenta un cammino di ricerca, un’esperienza di vita, una scelta. Ci si offre, in fondo, come la proposta di una strada da poter seguire nella ricerca del giusto modo d’affrontare la morte e la vita, e ancor di più nella ricerca di se stessi e di Dio. A questo proposito trovo adeguata l’istruzione data dallo sciamano messicano don Juan al suo allievo Carlos Castaneda: Quella è soltanto una tra un milione di strade possibili, come qualsiasi cosa, del resto. Devi sempre tenerlo a mente, e se hai la sensazione di non doverla seguire, non sei tenuto a farlo a qualunque costo. Per avere una tale chiarezza di idee è necessario condurre una vita disciplinata. Solo così sarai in grado di capire che una strada è soltanto una strada, e che abbandonarla non è un affronto né verso se stessi né verso gli altri, se ce lo chiede il nostro cuore. Ma la decisione di proseguire su quella strada o di abbandonarla deve essere presa indipendentemente dalla paura o dall’ambizione. Ti avverto: osserva la strada da vicino e senza fretta, provala tutte le volte che lo ritieni necessario e poi rivolgi a te stesso, e a nessun altro, questa domanda: Questa strada ha un cuore?… Se ce l’ha, è la strada giusta; se non ce l’ha, è inutile… Una ha un cuore, l’altra non ce l’ha. Una rende il viaggio felice, e finché la seguirai sarete una cosa sola. L’altra ti farà maledire la vita. Una ti fa sentire forte, l’altra ti indebolisce.[5] Sono nato sotto il pontificato di Giovanni XXIII e ho vissuto la mia infanzia in quella primavera della Chiesa costituita dal Concilio Vaticano II. Sono cresciuto e sono stato educato in un clima di apertura, di rinnovamento e di dialogo. 156
Forse oggi un po’ di quell’aria buona è andata persa, inquinata dai veleni delle nostre divisioni, rivalità ed ostilità. Credo però sia ancora attualissimo il messaggio dei padri conciliari circa le relazioni tra le religioni: Gli uomini delle varie religioni attendono la risposta agli oscuri enigmi della condizione umana che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell’uomo: la natura dell’uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l’origine e il fine del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l’ultimo e ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza, dal quale noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo… La Chiesa Cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini… Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e la collaborazione con i seguaci delle altre religioni, rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i beni spirituali e morali e i valori socio-culturali che si trovano in essi.[6] 8. Conclusione Personalmente ritengo che il valore maggiore di quest’opera sia nel concreto aiuto che è in grado di dare a chiunque intenda affrontare in modo aperto e coraggioso l’esperienza della morte. Una serie di indicazioni e suggerimenti assolutamente pratici e concretissimi possono costituire un’acquisizione davvero notevole per chi voglia leggere questo libro. Questi, infatti, possono metterci in condizione di vivere al meglio la morte nostra e delle persone a noi vicine e care. Mi piace ricordare, a questo proposito, la magnifica esperienza spirituale ed umana vissuta e testimoniata da madre Teresa di Calcutta, che non a caso il prof. Boni ha avuto l’onore e la gioia di accompagnare a ricevere il Premio Nobel per la pace. Ella affermava che sua intenzione era quella di portare almeno un po’ d’amore agli ultimi tra i più poveri, coloro che morivano completamente da soli. Madre Teresa era una missionaria, ma non volle convertire nessuno di quei moribondi alla fede cristiana. Semplicemente li amò sino alla fine. Con tale spirito, mi pare, possiamo anche noi far nostro il contributo che Cesare Boni ci offre. 157
Accanto e sopra a ciò, sta il grande messaggio che l’autore, attingendolo dalle fonti spirituali delle più grandi tradizioni filosofiche e religiose, ci indirizza: la morte, così come noi normalmente la intendiamo, semplicemente non esiste, costituisce probabilmente il più clamoroso equivoco della storia umana, un gigantesco errore di prospettiva. Essa in realtà è una benedizione. Come diceva san Francesco d’Assisi nel Cantico di Frate Sole: Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente po’ skappare: guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue santissime voluntati, ka la morte seconda no ‘l farrà male. La prima morte, quella del corpo, è un bene. Solo la seconda, quella dell’anima, è un male.
Note [1] Cesare Boni, Dove va l’anima dopo la morte?, Elvetica, Morbio, 2002, pag. 39. [2] Ibidem, pagg. 39-40. [3] Dalai Lama, Incontro con Gesù. Una lettura buddista del Vangelo, Mondadori, Milano, 1997, pag. XIII. [4] Anthony De Mello, Messaggio per un’aquila che si crede un pollo, Piemme Pocket, Casale Monferrato, 2001, pagg. 16-17. [5] Carlos Castaneda, A scuola dallo stregone. Gli insegnamenti di don Juan, Rizzoli, Milano, 1999, pag. 145. [6] Concilio Vaticano II, Nostra Aetate. Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane, 28/10/1965, §§ 1-2.
158
Sommario del libro a cura dell’autore Il perché del libro Malgrado tutte le conquiste tecnologiche, la moderna società occidentale non ha la reale comprensione o considerazione della morte e di ciò che avviene durante e dopo il trapasso. Ciò significa che la maggior parte della gente vive negando la morte o nel terrore di essa. Eppure i grandi libri sapienziali di tutte le tradizioni offrono, a coloro che li sanno leggere, ogni particolare di questa meravigliosa sequenza di esperienze. Consideriamo la morte la nostra peggior nemica, eppure la morte dovrebbe essere considerata a noi amica, come la nostra nascita. Essa ci offre, infatti, la possibilità di raggiungere, per un certo tempo, o definitivamente, l’unione con la Coscienza divina. Questa unione costituisce la vera ragione della nostra venuta sulla terra. Nelle Sacre Scritture la vita e la morte sono viste come un unico meraviglioso ininterrotto flusso di coscienza, in cui la fine rappresenta l’inizio di un altro capitolo di vita. La vita è eterna, e nascite e morti sono porte di passaggio verso una nuova e più completa evoluzione. Il libro è basato su uno studio comparato delle sacre scritture di tutte le seguenti tradizioni , ed evidenzia in maniera inequivocabile la unicità del loro insegnamento: il Bardo Todol Chenmo tibetano, le Upanishad, il Mahabharata, la Bhagavad Gita, lo Shivaismo del Kashmir, gli Yoga Sutra di Patanjali; le scritture dei più grandi maestri: Ermete Trismegisto, S. Teresa d’Avila, Maestro Eckhart, Lao Tse, Ramana Maharishi, Sri Ramakrishna, Anandamayi ma, Swami Muktananda, Kabir, Guru Nanak, Maometto, Sogyal Rinpoche, Padmasambhava, Bal Shem Tov; e poi la Cabbala, il Libro Egiziano dei Morti, la Bibbia e i Vangeli, l’Apocalisse di S. Giovanni, i Libri Sublimi di Ermete Trismegisto, i testi Alchemici. Il piano dell’opera Capitolo 1: «La paura della morte» Perché la gente ha tanta paura della morte? Perché la gente non vuole parlarne, né sentirne parlare? La paura è indotta dalla società, dalle religioni, dalle scuole, dalle famiglie: per questo la morte è divenuta la nostra peggior nemica. Sri Ramana Maharashi: “La paura della morte non è mai stata d’aiuto né per la morte né per la vita, non ha mai generato in noi un senso di non attaccamento. Quindi non è mai stata utile a nessuno, anzi è sempre stata profondamente dannosa.” La vita è eterna. La vita: un solo ininterrotto flusso di coscienza, La veglia, il sonno e il sogno e la morte. Le Sacre Scritture: tante guide per il nostro viaggio.
159
Capitolo 2: «La creazione» Noi non sappiamo vivere e per questo non sappiamo morire. Finché avremo paura della vita avremo paura della morte. Non potrà mai conoscere la morte chi non conosce cosa sia la vita. Cosa è la vita. Se conosceremo la ragione della vita conosceremo la ragione della morte. L’Uno senza secondo, la Trinità, la molteplicità. Il potere della conoscenza ed il potere di creazione. La creazione nelle diverse tradizioni spirituali. Perché esiste la creazione? L’albero della vita, lo scopo della vita. Capitolo 3: «Vivere il divino nella sua interezza» L’illimitato permea il limite, può quindi essere vissuto da noi, in questa vita, nella sua interezza. Nella consapevolezza dell’uomo l’unità tra il Trascendente e l’immanente si è rotta. La ragione dalla presenza dell’uomo sulla terra. Come giungere alla consapevolezza della nostra vera natura. I sette stati di coscienza: la veglia, il sonno, il sogno, la coscienza trascendentale, la coscienza cosmica, la coscienza divina, la coscienza di unità. Il nostro purgatorio. Otto pratiche per l’espansione della coscienza. Capitolo 4: «Il bardo del morire» La dissoluzione del corpo, dei sensi, degli elementi nel processo del morire. I sensi di colpa, gli attaccamenti, la loro influenza nella morte. Come eliminarli, come non averne dei nuovi. Il ruolo della mente. Perché esiste la morte? Vi è qualche modo per sfuggire alla morte? La necessità della morte. Come possiamo prepararci alla morte. La morte clinica. Capitolo 5: «L’accompagnamento dei morenti» La premessa fondamentale. Differenze tra assistenza ed accompagnamento dei morenti. Le difficoltà che si incontrano nell’accompagnamento dei morenti: la paura, l’irrequietezza, non vivere il loro tempo, la qualità della presenza, il morente sente solo la sua malattia. L’accettazione del malato. La strategia dell’assistenza. Se dirgli la verità, come dirgli la verità. Le cure palliative. Le cinque fasi dell’agonia. La relazione di aiuto. Cosa fare dopo la morte clinica. Capitolo 6: «La dissoluzione interna» Ciò che avviene al concepimento, durante la gestazione, nella morte. Il corpo sottile: la struttura sottile dell’uomo. I sette Chakra e le Nadi. La funzione del prana: il soffio divino. Il riassorbimento dell’energia sottile. Il riassorbimento della mente, dell’intelletto e dei sensi interni non manifestati. I peccati capitali. La destrutturazione dell’Ego. Il completo conseguimento: il tunnel. L’incontro con la luce. Petra Loka: il mondo degli spiriti. Cosa sono gli spiriti e i fantasmi. Perché esistono e cosa dicono di loro i libri sapienziali.
160
Capitolo 7: «La luce di Dio» Come è stata vista la luce di Dio dai veggenti delle più grandi tradizioni. Le sue caratteristiche. La natura di Dio: pura trascendenza luminosa, la luce di mille soli. Il supremo riconoscimento. I mezzi per averne l’esperienza in vita. L’Iniziazione. La Meditazione. Il terzo occhio o l’occhio singolo. I Regni celesti immanifesti. La grazia. Capitolo 8: «Gli angeli» Gli Angeli nella storia dell’uomo. Come sono visti nelle varie tradizioni spirituali. Il simbolo ed il suo significato. La natura degli Angeli. Pseudo Dionigi l’Aeropagita e l’esperienza dei tre ordini angelici. La funzione dei Serafini, dei Cherubini, dei Troni, delle Dominazioni, delle Virtù, delle Potestà, dei Principati, degli Arcangeli e degli Angeli. L’influenza degli Arcangeli nei segni zodiacali. Il rapporto tra gli Arcangeli e le comunità umane. Il rapporto tra gli angeli e gli uomini. L’Angelo custode. Come è nato e perché esiste il Diavolo. Capitolo 9: «Il bardo della Dharmata» La manifestazione della Luce come forma nell’Aldilà. La Dharmata: il grande segreto del Buddismo tibetano. La conoscenza di pochi. Il corpo di luce e la sua esperienza delle quattro fasi luminose del divino manifesto. L’incontro con l’Essere di Luce e le sue saggezze. Noi saremo spettatori ed attori. La visione della nostra vita. Il giudizio. Il giudice è il giudicato. L’assenza di condanna. Capitolo 10: «Il bardo del divenire» Il corpo di mente. Dove e come si vive nell’Aldilà. I mondi immanifesti dell’Aldilà. L’attrazione spontanea verso il nostro mondo nell’Aldilà. Le Nouri. Come vivremo nel nostro mondo. I mondi dell’ombra. I reami del Samsara. L’esistenza dei vari inferni e dei vari paradisi. Quanto resteremo nel nostro mondo? La rinascita. Il nostro programma per realizzare lo scopo della vita: il dharma. L’immersione nella Luce: So Ham. La perdita della conoscenza: Ko Ham. Capitolo 11: «La legge del Karma» Le leggi dell’azione. Ciò che semini raccogli. Cosa è il Karma? Come si manifesta? Le forme del Karma. Il Karma non è solo azione, ma anche pensiero, parola ed omissione. Tre tipi di Karma. Come agire sul Sanchita Karma, il Karma dormiente. Prarabhda Karma: il Karma attuale, l’accettazione del nostro destino. Kriyamana Karma: il Karma potenziale. Come vivere il nostro Karma, come eliminarlo, come non crearci il Karma nuovo. Il valore dell’Iniziazione. Il valore del Guru. La legge del Karma nelle varie tradizioni religiose e filosofiche. La legge del karma nella scienza. 161
Capitolo 12: «La reincarnazione» Cosa è e come si manifesta. La reincarnazione nel pensiero e nella cultura dell’uomo, nelle varie tradizioni. La reincarnazione e la metempsicosi. La conoscenza della reincarnazione nei primi cinque secoli della storia cristiana. Il Concilio di Costantinopoli II. La reincarnazione e la resurrezione cristiana. La resurrezione della carne. “La nascita non arresta la morte, la morte non arresta la nascita.” La soluzione dei cosiddetti misteri inserendo nella nostra tradizione il concetto di reincarnazione. Capitolo 13: «L’aiuto dopo la morte» Le preghiere e le pratiche. L’aiuto ai defunti nelle varie tradizioni. La funzione dell’amore e della compassione. Il “Padre nostro” alla luce dello Yoga.
162
Spiritualità Crescita spirituale Selezione di libri di spiritualità della categoria Spiritualità » Crescita spirituale del sito www.macrolibrarsi.it. Scheda Libro Titolo Autore Editore Anno Prezzo 101 Storie Zen Nyogen Senzaki Punto d'Incontro 1995 7,00 € 2000 Anni Dopo Talita Kumi Yor Glory Anima Edizioni marzo 2008 30,00 € A Colloquio con l'Arcangelo Uriel Elisabetta Furlan Produzioni Babaji ottobre 2003 13,00 € Accanto a Dio Neale Donald Walsch Sperling aprile 2006 17,00 € Affermazioni Stuart Wilde Macro Edizioni aprile 2005 12,00 € Affermazioni per l'Autoguarigione - Anima + CD Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni marzo 2007 10,00 € Affermazioni per l'Autoguarigione - Cuore + CD Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni marzo 2007 10,00 € Affermazioni per l'Autoguarigione - Energia + CD Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni marzo 2007 10,00 € Affermazioni per l'Autoguarigione - Successo + CD Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni marzo 2007 10,00 € Aforismi per la Vita Paramhansa Yogananda Demetra Edizioni maggio 2008 4,90 € Ai Piedi del Maestro - Nuova Edizione Jiddu Krishnamurti BIS novembre 2007 6,50 € Al di là del Peccato di Incoscienza Sauro Tronconi Edup dicembre 2006 8,00 € Alchimia Luigi Colli Gribaudo Edizioni 2002 4,49 € Amare è Lasciare Andare la Paura - Vecchia Edizione Gerald Jampolsky Macro Edizioni 1995 4,90 € Amati! Fabio Marchesi Piemme febbraio 2006 14,90 € Amore Sri Chinmoy The Golden Shore 2007 5,00 € Anatomia dell'Amore Eva Pierrakos Crisalide Edizioni agosto 2003 3,50 € Angeli Quaderni di Flensburg Novalis Editrice luglio 2003 18,00 € Armonia e Salute Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni 1991 9,50 € Ascoltando Krishnamurti Roberto Romiti Blu International Studio Febbraio 2000 5,06 € Ascoltando Paracelso Roberto Romiti Blu International Studio 2000 5,06 € Ascoltando Paracelso - Il Potere Magico della Fede e della Immaginazione Paracelso BIS Dicembre 2007 7,50 € Ascoltare Dio Rudy Nelson Macro Edizioni maggio 2006 8,00 € Astrologia come Ricerca Interiore Urankhatauli Laris Editrice 2002 14,00 € Atmabodha Sankaracharya Mediterranee gennaio 2002 14,95 € Avere un Maestro, Essere un Discepolo Osho Edizioni del Cigno marzo 2003 13,00 € Avventure Fuori dal Corpo William Buhlman Macro Edizioni 2002 15,50 € 163
Avventure Fuori dal Corpo - Vecchia Edizione William Buhlman Macro Edizioni 2002 10,50 € Ayurveda. Sattva e Dharma Giuliana Ghiandelli Eifis Editore aprile 2005 22,00 € Azione Senz'Azione Henri Borel BIS novembre 2007 8,50 € Baba Bedi e la Via della Gioia Cristina Aprato Centro di benessere psicofisico 1996 11,88 € Babaji Mahavatar Egidio Baiss Mediterranee 1993 13,50 € Bardo, il Risveglio dal Sogno Annalisa Anand Cerchio della Luna Edizioni 1994 11,50 € Bardo, il Risveglio dal Sogno - Cofanetto Annalisa Anand Cerchio della Luna Edizioni dicembre 2004 19,80 € Bodhi Tree. L'albero dell'Illuminazione Alfredo Colitto Crisalide Edizioni settembre 2004 12,00 € Buchi Neri sul Cammino Fernanda Forlano Promolibri 1999 5,50 € Buddha Per Manager Jorg Zittlau Eco Remainders 2004 6,50 € Buddha, le Carte del Risveglio Osho Cerchio della Luna Edizioni Dicembre 2003 26,00 € Cabaret Mistico Alejandro Jodorowsky Feltrinelli marzo 2008 14,03 € Caccia al Tesoro Howard Murphet Milesi Edizioni 1996-gennaio 2007 18,00 € Cambiamenti Ram Dass Corbaccio Remainders maggio 2005 6,50 € Cambiare si può + CD Tim Laurence Tecniche Nuove Edizioni 2005gennaio 2008 22,90 € Cammini dell'Anima Pietro Archiati Archiati Verlag 2003 12,00 € Causa e Origine di Tutte le Malattie Autori Vari Vita Universale marzo 2004 13,00 € Cercate il Regno di Dio e la Sua Giustizia Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni febbraio 2006 28,00 € Che cos'è un figlio di Dio Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni 1991 9,50 € Chi sono io? S. Pillai Punto d'Incontro agosto 2003 4,50 € Chi Sono Io? Giacomo Bo Jubal Editore dicembre 2005 12,90 € Ciò che Agisce Bert Hellinger Accademia Edizioni Giugno 2008 13,00 € Città di Luce Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni settembre 2003 11,50 € Come creare la tua relazione perfetta Paul Ferrini Macro Edizioni gennaio 2005 12,90 € Come Mettere in Pratica il Potere di Adesso Eckhart Tolle Armenia 2004 14,50 € Come ricevere l'illuminazione con Sri Bhagavan Kiara Windrider Macro Edizioni febbraio 2005 13,50 € Come uscire fuori dal corpo William Buhlman Macro Edizioni settembre 2003 17,50 € Compagno di Cammino Anthony De Mello Gribaudi Edizioni ottobre 2007 7,90 € Compassione Sri Chinmoy The Golden Shore 2007 5,00 € 164
Comunione con Dio Neale Donald Walsch Sperling & Kupfer Editori 2003 17,00 € Concentrazione e Meditazione Swami Sivananda Mediterranee 1972gennaio 2007 15,90 € Condotti e Centri Supersottili Giorgio Furlan Produzioni Babaji 2002 14,50 € Confrontarsi con la Morte Quaderni di Flensburg Novalis Editrice ottobre 2003 19,00 € Conoscere il Wesak + Il Wesak DVD Giuditta Dembech L'Ariete marzo 2004 22,00 € Conosci Te Stesso? Cerchio Firenze 77 Mediterranee 1990-2004 13,90 € Consigli pratici per cambiare la tua vita Peter McWilliams Gruppo Editoriale Futura 1999 6,97 € Conversazioni con Yogananda Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni maggio 2005 18,00 € Coscienza Immaginaria Nirodh Fortini Il Segno dei Gabrielli Editori settembre 2007 12,00 € Così Parlò Krishnamurti Jiddu Krishnamurti BIS Marzo 2008 12,00 € Cristo e il Mondo Spirituale Rudolf Steiner Antroposofica Editrice 1996 8,50 € Cuore Puro, Mente Illuminata Maura "Soshin" O'Halloran Punto d'Incontro luglio 2003 13,90 € Da Chi ho Ereditato la mia Anima? Rudolf Steiner Archiati Verlag Aprile 2005 2,00 € Dal Possesso all'Amore Bhakti Tirtha Swami Amrita ottobre 2007 16,00 € Dal Sè Inferiore al Sè Superiore Angela Maria La Sala Batà Editrice Nuova Era 1965-1989 10,50 € Dall'Uomo a Dio Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni febbraio 2004 9,50 € Dalla Cascina al Monastero Autori Vari Graphe.it 5,00 € Dalla mia vita Pietro Archiati Archiati Verlag 2002 4,00 € Destatevi Figli della Luce! Anima Edizioni novembre 2003 8,50 € Diade: la Comunicazione Consapevole Gunter Leone Punto d'Incontro luglio 2008 9,90 € Dialoghi con l'Anima Giuseppe Calogero Om Edizioni aprile 2008 16,00 € Dialoghi con l'Infinito Sandra Heber Percy Laris Editrice settembre 2007 16,00 € Diario Spirituale di un Monaco Cristiano-Samnyasin Hindù Henri Le Saux Mondadori Remainders 2002 9,80 € Digressioni sul Vangelo di Marco Rudolf Steiner Antroposofica Editrice 2001 20,00 € Dio è Idea Daniele Bellu Edaat Framar maggio 2006 23,00 € Dio è Per Tutti Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni 2003 13,50 € Dio Non Arriva Mai in Ritardo I. Graham Crisalide Edizioni 2002 14,00 € Discorsi ai Bambini Thich Nhat Hanh Astrolabio Ubaldini Edizioni giugno 2002 21,00 € 165
Discorsi con Sri Ramana Maharshi Autori Vari Vidyananda Edizioni Edizioni 2000 18,00 € Discorsi con Sri Ramana Maharshi - Volume 2 Autori Vari Vidyananda Edizioni 2002 18,00 € Discorsi del Io Sono Saint Germain Editrice Metafisica Sentiero di Luce marzo 2008 21,00 € Discorsi sulla Bhagavadgita Vinoba Bhave Libreria Editrice Fiorentina novembre 2006 16,00 € Domare la Tigre Akong Tulku Rinpoche Astrolabio Ubaldini Edizioni 1997 13,50 € Dopamina l'Ormone del Buddha Giancarlo Rosati Milesi Edizioni aprile 2006 11,50 € Duemila Anni Fa Rudolf Steiner Archiati Verlag Aprile 2005 2,00 € Dzogchen, la Grande Perfezione Naturale Nyoshul Khenpo Amrita marzo 2005 16,50 € Earthwalks, Meditazione in Movimento James Endredy Punto d'Incontro marzo 2004 10,90 € Edl Patrizia Umilio La Gaia Scienza luglio 2007 12,50 € Educare le Menti Annie Besant BIS settembre 2007 7,50 € Entrare in Contatto con l'Anima Ramtha Macro Edizioni marzo 2004 6,40 € Equilibrio interiore Pietro Archiati Archiati Verlag 2004 10,00 € Esercizi di concentrazione Mouni Sadhu Mediterranee 1980 10,95 € Esercizi di vita Neale Donald Walsch Sperling 2003 17,00 € Esercizi per l'Autoeducazione Quaderni di Flensburg Novalis Editrice 2001 18,00 € Esperienze Spirituali con gli Esseri Elementari Ursula Burkhard Natura e Cultura maggio 2003 8,00 € Essere Zoran Gruicic Andrea Pangos giugno 2006 14,00 € Essere nel sogno Florinda Donner Punto d'Incontro 1996 13,94 € Essere streghi Siretta Ruggi Gruppo Sigem Sigem 2,50 € Eternamente Qua Andrea Pangos Andrea Pangos ottobre 2003 12,50 € Exotropia Fabio Marchesi Tecniche Nuove Edizioni ottobre 2006 15,90 € Fare Amicizia con la Morte Judith L. Lief Astrolabio Ubaldini Edizioni Ottobre 2007 14,00 € Filosofia Spirituale di Shrii Shrii Anandamurti Avt. Ananda Mitra Acarya Ananda Marga Edizioni 1990 15,00 € Findhorn la Comunità Ecologica Carol Ridder Macro Edizioni 10,00 € Forme Pensiero Anne Givaudan Amrita marzo 2004 14,00 € Forme Pensiero 2 Anne Givaudan Amrita maggio 2005 12,00 € Francesco d'Assisi Paola Forasacco Fior di Pesco Edizioni novembre 2006 15,00 € Gli Angeli nel Nostro Futuro Giuditta Dembech L'Ariete ottobre 1995 13,00 € Gli Annali dell'Akasha Daniel Meurois-Givaudan Amrita Giugno 2008 11,90 € Gli Antichi Maestri sono Ancora Vivi Giorgio Cerquetti Laris Editrice aprile 2005 15,00 € 166
Gocce di Saggezza Mario Fragola Istituto delle Motivazioni maggio 2004 12,00 € Grazia Sri Chinmoy The Golden Shore 2007 5,00 € Guarire con la Meditazione Doriel Hall MIR Edizioni 2003 7,00 € Guarire il Mondo con l'Anima William Bloom Macro Edizioni Luglio 2008 16,50 € Guarire le Ferite Manuela Sadun Paggi Emi 2005 10,00 € Guida alla Conoscenza di Sè Angela Maria La Sala Batà Editrice Nuova Era 1967-1989 10,50 € Guida Quantica all'Illuminazione Amit Goswami Mediterranee Settembre 2007 19,50 € I Capolavori di Kahlil Gibran Kahlil Gibran Mondadori aprile 2005 13,80 € I Dieci Comandamenti della Saggezza Hal Urban Sperling gennaio 2008 14,00 € I Doni del Graal Susanna Benetton Cerchio della Luna Edizioni 2003 8,00 € I Doni del Silenzio Susanna Molinari Armenia febbraio 2008 9,00 € I Grandi Iniziati del Nostro Tempo Paola Giovetti Mediterranee novembre 2006 18,50 € I Lettori Raccontano Giuditta Dembech L'Ariete novembre 2003 13,00 € I Maestri - Canto Notturno per un Discepolo Mauro Maggio Adea maggio 2008 15,00 € I Misteri di Santiago di Compostela Ernesto Fazioli Hermatena Edizioni 2003 12,50 € I Nove Colori dell'Anima David Hey Urrà Edizioni marzo 2006 12,00 € I Percorsi della Cabbalà Moshe Idel La Parola gennaio 2007 19,00 € I Pianeti Simboli della Coscienza Charles-Rafael Payeur Età dell'Acquario Edizioni 2003 11,00 € I Poteri Nascosti del Cedro Sonoro della Russia Wladimir Megre Macro Edizioni aprile 2004 12,90 € I prossimi cambiamenti Stuart Wilde Macro Edizioni luglio 2005 18,50 € I Resoconti Akashici Edgar Cayce Alaya Edizioni maggio 2005 13,50 € I Segreti della Pace Interiore Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni 2003 6,50 € I Segreti della Vita Stuart Wilde Macro Edizioni novembre 2006 16,50 € I Segreti per Portare la Pace sulla Terra Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni 2003 6,50 € I Sentieri della coscienza Filippo Liverziani Mediterranee 2000 12,91 € I Signori della Fiamma Francesco Varetto Edizioni Synthesis Ottobre 2007 18,00 € I Sufi - Mediterranee Idries Shah Mediterranee novembre 2004 23,24 € I Sufi e la Preghiera in Movimento Maria-Gabriele Wosien Hermes Edizioni febbraio 2007 12,90 € Il Bambino Irrequieto Johannes Bockemuhl Aedel 2003 7,50 € Il Cammino dei Bodhisattva Santideva Edilibri settembre 2004 22,00 € Il Cammino dello Sviluppo Integrale Laura Boggio Gilot Satya - Edizioni Aipt maggio 2007 16,00 € Il Cammino di Santiago de Compostela Paolo Indemini Età dell'Acquario Edizioni maggio 2005 21,00 € 167
Il Cammino è la Meta - No Destination Satish Kumar Fiorigialli Edizioni settembre 2006 18,00 € Il Cantico di Gaia Francesco Varetto Edizioni Synthesis 2005 12,00 € Il Collare della Tigre Cristobal Jodorowsky Ponte alle Grazie Autunno 2008 16,80 € Il Colle delle Energie Sacre Sandro Montironi Melchisedek - Promarco Edizioni maggio 2008 20,00 € Il conscio maturo Zoran Gruicic Andrea Pangos giugno 2003 14,00 € Il Conte di Saint-Germain P. Chacornac Mediterranee gennaio 2007 17,50 € Il Coraggio di Essere Liberi dal Passato U.G. Krishnamurti Jubal Editore novembre 2004 9,80 € Il Creativo Disegno di Forme Rudolf Kutzli Natura e Cultura aprile 2007 22,00 € Il Cuore del Cosmo Thich Nhat Hanh Oscar mondadori maggio 2008 10,80 € Il Derviscio Metropolitano Burhanuddin Herrmann Armenia ottobre 2007 15,50 € Il Destino dell'Uomo Rudolf Steiner Antroposofica Editrice novembre 2004 14,00 € Il Diario Spirituale Douglas Baker Crisalide Edizioni 1999 25,00 € Il Diksha di Sri Bhagavan Osvaldo Sponzilli Mediterranee Gennaio 2007 13,90 € Il Dono della Depressione Cheri Huber Oscar mondadori agosto 2006 11,00 € Il Fabbricante di Preghiere Padre Napoleon Sage Blu International Studio Giugno 2001 5,06 € Il Fuoco nel Cuore Cuore Deepak Chopra Chopra Sperling settembre 2006 16,00 € Il Giardiniere di Dio Cesar Romao Italianova gennaio 2008 7,00 € Il Gioco della Vita Florence Scovel Shinn Armenia 1996-aprile 2007 13,00 € Il Gioco della Vita Serenella Milesi Milesi Edizioni giugno 2007 15,00 € Il Gioco delle Emozioni Osho Oscar mondadori settembre 2004 7,80 € Il Gusto di Essere Felici Matthieu Ricard Sperling & Kupfer Editori marzo 2008 17,50 € Il Labirinto della Nuova Spiritualità Nevill Drury Mediterranee febbraio 2006 13,90 € Il Lato Spirituale della Vita - Edizione Economica James Redfield Tea libri maggio 2004 7,80 € Il Lavoro Pratico su se Stessi E.J. Gold Crisalide Edizioni giugno 2004 14,00 € Il Libro Dei Servizi Ruben Cedeno Editrice Metafisica Sentiero di Luce Novembre 2007 14,50 € Il Libro del Giovane Giovanni Igor Sibaldi Frassinelli novembre 2003 15,00 € Il Libro del Risveglio Oberto Airaudi Damanhur settembre 2004 16,00 € Il libro del Ruggito di Leone Gotama Buddha Adea Dicembre 2003 15,00 € Il Libro dell'Intuito Nancy Rosanoff Gruppo Editoriale Futura 2001 7,60 € 168
Il Libro di Francois Cerchio Firenze 77 Mediterranee 1997-novembre 2006 14,46 € Il Libro di Mirdad Mikhail Naimy Mediterranee 1992 13,90 € Il Libro Tibetano dei Morti Namkhai Norbu Newton & Compton Editori 1983 5,00 € Il Linguaggio della Coscienza Franca Alleva Psiche 2 dicembre 2004 18,00 € Il Loto Egoico Douglas Baker Crisalide Edizioni luglio 2006 12,00 € Il Maestro dei Sogni Olga Kharitidi Oscar mondadori 2002 8,40 € Il Maestro Spirituale che l'Italia non ha Riconosciuto Daniel Mills Edizioni Synthesis ottobre 2004 8,00 € Il Mal d'Amore Osho Oshoba Marzo 1996 13,00 € Il Matrimonio come Espansione del Sè Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni ottobre 2003 11,50 € Il Messaggio di Silo Silo Macro Edizioni Maggio 2008 16,50 € Il Mio Maestro Zen ha la Coda Roberto Allegri Geo aprile 2006 14,50 € Il Mondo del Dualismo Eva Pierrakos Crisalide Edizioni agosto 2003 3,50 € Il Mondo Invisibile Igor Sibaldi Frassinelli novembre 2006 21,00 € Il Monte Sacro John Snelling Il Saggiatore aprile 2008 22,00 € Il Nunzio del Bene Venturo G.I. Gurdjieff Astrolabio Ubaldini Edizioni gennaio 2003 8,00 € Il Patto Violato: Vite Interrotte Anne Givaudan Amrita marzo 2007 14,00 € Il Pensiero Creativo Pino Libonati Xenia Edizioni febbraio 2007 16,00 € Il Pensiero Esoterico di Leonardo Paul Vulliaud Mediterranee novembre 2004 13,50 € Il Perfezionismo Eva Pierrakos Crisalide Edizioni agosto 2003 3,50 € Il Pesciolino alla Ricerca dell'Oceano Anthony De Mello Piemme gennaio 2005 9,90 € Il Piano Divino per la Terra Autori Vari Crisalide Edizioni giugno 2004 15,90 € Il piccolo libro dell'ombra Robert Bly Red Edizioni 1992 7,00 € Il Piccolo Libro della Gioia Interiore Pierre Stutz Gribaudi Edizioni settembre 2006 10,00 € Il Potere dell'Amore Paul Ferrini Hermes Edizioni febbraio 2008 11,50 € Il Potere della Kabbalah Yehuda Berg Tea libri maggio 2005 8,60 € Il Potere delle Credenze Ray Dodd Macro Edizioni Giugno 2007 10,50 € Il Potere di Adesso Eckhart Tolle Armenia 1981 15,50 € Il Potere Segreto del Cuore Alberto Chiara Hermes Edizioni Aprile 2006 17,90 € Il Profeta - Il Giardino del Profeta Kahlil Gibran Newton & Compton Editori 1989 4,00 € Il Profeta - Il Giardino del Profeta Kahlil Gibran Mondadori 1990 7,00 € Il Protettore Invisibile Amadeus Voldben Mediterranee 1984-2008 10,90 € Il Rhema Donato Trovarelli Edaat Framar settembre 2007 12,00 € Il Risveglio del Cuore Osho Libreria Editrice Psiche marzo 2006 7,00 € Il Risveglio della Coscienza Sandra Heber Percy Laris Editrice marzo 2008 15,00 € 169
Il Risveglio della Spiritualità - Come in alto così in basso - Nuova Edizione 2007 Helena Petrovna Blavatsky BIS settembre 2007 7,50 € Il Ritorno del Cristo Oggi Rudolf Steiner Archiati Verlag Aprile 2005 2,00 € Il Sè e i Suoi Strumenti di Espressione Angela Maria La Sala Batà Editrice Nuova Era 1991 10,50 € Il Sè e il Supremo Vinoba Bhave Fiorigialli Edizioni settembre 2006 14,50 € Il Sè e l'Inconscio Angela Maria La Sala Batà Editrice Nuova Era 19741990 10,50 € Il Segreto Osho Edizioni del Cigno 2003 13,50 € Il Segreto di Shambhala - Edizione Economica James Redfield Tea libri aprile 2006 7,50 € Il Seme dell'Inca Roberto Sarti Edizioni del Cigno Novembre 2007 15,00 € Il Sentiero rosso Sea' Criss Crisalide Edizioni 2000 16,00 € Il Sentiero Spirituale Barbara Berger Crisalide Edizioni aprile 2006 16,00 € Il Signore è il mio Pastore Anna Piantadosi Anima Edizioni febbraio 2005 11,00 € Il Silenzio della Mente Jiddu Krishnamurti Oscar mondadori aprile 2005 10,40 € Il Silenzio tra due Onde Corrado Pensa Oscar mondadori marzo 2008 11,40 € Il Soffio della Luna Chicca Morone Libreria Editrice Psiche settembre 2007 12,00 € Il Sorriso del Saggio Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni aprile 2007 9,50 € Il Sufismo Luiz Maio Ruiz Anima Edizioni dicembre 2006 12,90 € Il Suono della Luce Tiziano Bellucci Crisalide Edizioni giugno 2006 16,50 € Il Talismano Sacro Delmir Blu International Studio Ottobre 1998 0,00 € Il Taumaturgo Haziel Anima Edizioni agosto 2008 12,00 € Il Terzo Occhio T. Lobsang Rampa Oscar mondadori 1958-gennaio 2007 8,40 € Il tuo potere invisibile e silenzioso Stuart Wilde Macro Edizioni 2000 8,00 € Il Vangelo di Matteo Rudolf Steiner Antroposofica Editrice 1990 14,00 € Il Vero Profeta Mac www.deiricchi.it ottobre 2006 10,00 € Il Vero Tantra Shrii Shrii Anandamurti Ananda Marga Edizioni marzo 1990 8,00 € Il Vuoto che Danza H.W.L. Poonja Psiche 2 febbraio 2006 12,00 € Imparare ad Amare se Stessi si può Tiberio Faraci Edizioni RDT maggio 2006 6,50 € In Cerca di Dio Swami Ramdas Vidyananda Edizioni settembre 2006 14,00 € In Te non c'è Nulla di Sbagliato Cheri Huber Oscar mondadori giugno 2007 11,00 € Iniziazione al Contatto con lo Spirito Guida Paola Pierpaoli Mediterranee gennaio 2004 7,95 € Iniziazione al Soffio della Vita Marcello Schmid Mediterranee ottobre 2005 7,95 € Iniziazione alla Gestalt Serge Ginger Mediterranee settembre 2005 7,95 € 170
Iniziazione alla Psicosintesi Fabio Guidi Mediterranee ottobre 2005 7,95 € Iniziazione alla Reincarnazione Sture Lonnerstrand Mediterranee 1999 7,75 € Iniziazione alla Terapia Karmica Paolo Crimaldi Mediterranee maggio 2004 7,95 € Iniziazione alla Via del Sognare Maurizio Dina Mediterranee 2001 7,75 € Iniziazione Umana e Solare Alice A. Bailey Editrice Nuova Era 1950 15,00 € Inventarsi la Vita Wayne W. Dyer Tea libri 2001-febbraio 2007 8,00 € Io Amo Meditare Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni maggio 2004 11,50 € Io Penso Positivo Giuditta Dembech L'Ariete settembre 1997 13,00 € Io Siamo Leo Goldman Edizioni Synthesis novembre 2006 14,50 € Io sono Saint Germain Età dell'Acquario Edizioni 2001 11,50 € Io Sono Saint Germain Anima Edizioni ottobre 2005 9,90 € Io Sono un Asino Klaus Zeller Al.Ki.Mia 2006 16,00 € Itinerari di Luce + CD Rom Paola Pizzo I Libri del Litorale dicembre 2007 13,00 € Kriya Yoga Paramahamsa Hariharananda Laris Editrice marzo 2008 19,00 € Kryon - Lettere da Casa Kryon Macro Edizioni giugno 2005 18,00 € L'Abbraccio del Mondo - Edizione Economica Dalai Lama Sperling & Kupfer Editori 2005-febbraio 2008 8,80 € L'Acquario e l'Arrivo dell'Età dell'Oro Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni marzo 2008 18,00 € L'Albero della Vita Giuliana Ghiandelli Eifis Editore settembre 2007 23,00 € L'Alchimia della Trasformazione Wadud Urrà Edizioni ottobre 2004 18,00 € L'Amore è il mio Vangelo Paul Ferrini Macro Edizioni novembre 2007 11,90 € L'Anima e il Suo Meccanismo Alice A. Bailey Il Libraio delle Stelle settembre 2007 14,00 € L'Anticristo - Crepuscolo degli Idoli - Ecce Homo Friedrich Wilhelm Nietzsche Newton & Compton Editori 1989 5,00 € L'Arazzo degli Dei - Vol.1 Michael D. Robbins Crisalide Edizioni aprile 2006 19,00 € L'Aura Pia Vercellesi Xenia Edizioni gennaio 2007 6,50 € L'Aura Umana Douglas Baker Crisalide Edizioni 1990 11,00 € L'Autoeducazione del Maestro Autori Vari Aedel settembre 2004 12,50 € L'elisir dell'illuminazione A.H. Almaas Crisalide Edizioni settembre 2002 10,00 € L'Energia dei Sette Raggi Autori Vari Editrice Nuova Era 2000 12,00 € L'Energia della Preghiera Sophy Burnham Corbaccio Remainders ottobre 2003 7,25 € L'Esistenza di Dio è Auto-Evidente Master Choa Kok Sui Eifis Editore maggio 2006 12,00 € L'Esperienza del Distacco Verena Kast Red Edizioni novembre 2005 8,50 € L'Esperienza del Nulla Sri Nisargadatta Maharaj Astrolabio Ubaldini Edizioni gennaio 2007 11,00 € 171
L'Essenza della Bhagavad Gita Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni aprile 2007 20,00 € L'Essenza della Vita Willigis Jager La Parola febbraio 2007 25,00 € L'Essenza Spirituale dell'Uomo Master Choa Kok Sui Eifis Editore 2003 30,00 € L'Evoluzione Secondo Verità Rudolf Steiner Antroposofica Editrice novembre 2004 10,00 € L'Evoluzione Storica della Coscienza Giovanni Peccarisio Il Nuovo Mondo giugno 2006 8,00 € L'Infinito Potere dell'Anima Rajinder Singh Crisalide Edizioni ottobre 2007 15,50 € L'Insegnamento di Sri Ramana Maharshi Sri Ramana Maharshi Vidyananda Edizioni novembre 2004 15,00 € L'insegnamento originario del Buddha Helena Roerich Edizioni Synthesis aprile 2003 10,00 € L'Intelligenza Intuitiva Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni novembre 2006 9,50 € L'Ombra del Ciliegio Giuditta Dembech L'Ariete novembre 1987 13,00 € L'Osservatore Ken Lavendell Juppiter Edizioni marzo 2004 10,00 € L'Ottava Rondine Nuccia Ghezzi Malvisi Hermes Edizioni giugno 2007 11,90 € L'Uomo è Dio Jayan Walter Tempo Lungo Edizioni febbraio 2002 14,00 € L'Uomo e il Mistero/15 Paola Giovetti Mediterranee aprile 2007 12,95 € La Chiamata al Risveglio Autori Vari Crisalide Edizioni ottobre 2007 14,50 € La Chiave del "Dopo" Giuseppina Liguori Fancio Blu International Studio maggio 2005 0,00 € La Coscienza solare Margarete Friebe Hermes Edizioni 2000 12,91 € La creatura della storia inventata Alba Arena Edizioni Clandestine 1999 6,20 € La Decima Illuminazione James Redfield Corbaccio Editore maggio 1996 16,00 € La Divinità Curiosa Autori Vari Damanhur marzo 2006 10,00 € La Famiglia Spirituale nel XXI Secolo Peter Roche de Coppens Anima Edizioni settembre 2006 19,90 € La Fede è la Mia Armatura Devi Novak Ananda Edizioni giugno 2006 12,50 € La Forza dell'Umiltà Laura Boggio Gilot Satya - Edizioni Aipt dicembre 2007 14,00 € La Forza della Positività Pietro Archiati Archiati Verlag ottobre 2007 5,00 € La forza di Cristo e il ritorno della Dea Marko Pogacnik Macro Edizioni apr03 7,50 € La Gerarchia gli Angeli Solari e l'Umanità Vicente Beltran Anglada Edizioni Synthesis luglio 2006 15,00 € La Gnosi originale egizia Jan Van Rijckenborgh Lectorium Rosicrucianum Edizioni febbraio 2003 25,00 € La Gnosi Originale Egizia Vol. 2 Jan Van Rijckenborgh Lectorium Rosicrucianum Edizioni maggio 2006 25,00 € 172
La Gnosi Universale Jan Van Rijckenborgh Lectorium Rosicrucianum Edizioni 1986 13,00 € La Grande Anima e l'Oscurità Cyril Scott Edizioni Synthesis 2000 12,00 € La Grande Opera + CD Eddy Seferian Anima Edizioni ottobre 2006 39,90 € La Guarigione Psichica Yogi Ramacharaka Venexia 2000 11,36 € La Guida Interna (Testimonianze) Pia Figueroa Multimage marzo 2006 8,00 € La Kabbala e i 72 Nomi di Dio Yehuda Berg Tea libri maggio 2006 12,90 € La Luce Divina non Viene mai Meno! Michael George Macro Edizioni giugno 2006 13,50 € La Luce sul Sentiero Mabel Collins BIS Aprile 2008 8,50 € La Luce sul Sentiero - Vecchia Edizione Mabel Collins Blu International Studio 1992 5,60 € La Matrix Divina Gregg Braden Macro Edizioni maggio 2007 18,00 € La maturazione del conscio Zoran Gruicic Andrea Pangos maggio 2003 14,00 € La Medicina Suprema Sri Nisargadatta Maharaj Astrolabio Ubaldini Edizioni Luglio 2007 14,50 € La Mente che Mente Osho Urrà Edizioni 1997 15,00 € La Mente Illuminata Dalai Lama Sperling ottobre 2007 16,50 € La Misura della Felicità Ernst F. Schumacher Fiorigialli Edizioni ottobre 2007 18,00 € La Musicoterapia dei Sufi Gabriele Mandel Khan Arcipelago Edizioni Milano dicembre 2005 15,00 € La Naturalezza Lao-Tzu Oscar mondadori giugno 2007 7,00 € La Notte Oscura San Giovanni Della Croce Gribaudi Edizioni 1993-2005 11,50 € La pace tornerà Silvano Federici Anima Edizioni febbraio 2005 14,50 € La Padronanza del Sé Nascosto Serge Kahili King Punto d'Incontro 2002 13,00 € La Parete Interiore Eva Pierrakos Crisalide Edizioni agosto 2003 3,50 € La Porta sull'Eternità Osho Edizioni del Cigno marzo 2005 13,50 € La Preghiera Fausto Carotenuto Il Ternario marzo 2005 10,00 € La Presenza dell'Amore Paul Ferrini Hermes Edizioni febbraio 2008 11,50 € La Principessa di Ghiaccio Ilaria, Alessandro e Fabrizio Salvadori edizioni 71a30.it - 2005 settembre 2006 35,00 € La Profezia di Celestino James Redfield Corbaccio Editore 1994 16,60 € La Quarta Dimensione Bernardino Del Boca Età dell'Acquario Edizioni 1977 12,00 € La Quinta Dimensione John Hick Mediterranee marzo 2006 15,90 € La Quinta Via Samantha Fumagalli Anima Edizioni settembre 2007 13,90 € La Religione della Gioia Tagore Oscar mondadori febbraio 2008 7,00 € La Ricerca del Sé Giuseppe Calogero L.S. Gruppo Editoriale gennaio 2006 11,00 € La Ricerca dell'Amore Roberto Maria Sassone Anima Edizioni marzo 2007 14,90 € La Ricerca della Felicità Jiddu Krishnamurti Oscar mondadori maggio 2007 11,00 € 173
La Rivoluzione Interiore Caroline Carini Edizioni del Cigno dicembre 2007 14,00 € La Saggezza dei Tempi Wayne W. Dyer Bur 2002 9,00 € La Saggezza del Perdono Dalai Lama Bur luglio 2006 9,20 € La Saggezza del Sutra del Loto - Vol. 2 Daisaku Ikeda Oscar mondadori giugno 2006 10,40 € La Saggezza Segreta Richard Smoley Crisalide Edizioni Luglio 2008 19,50 € La Scala di Cristallo Eric Klein Macro Edizioni ottobre 2004 13,50 € La Scienza incontra lo Spirito Barbara Boniardi Melchisedek - Promarco Edizioni aprile 2007 15,00 € La Scienza Perduta della Preghiera - Nuova Edizione Gregg Braden Macro Edizioni 2006 12,90 € La Scienza Perduta della Preghiera - Vecchia Edizione Gregg Braden Macro Edizioni 2006 9,03 € La Scomparsa dell'Universo Gary R. Renard Macro Edizioni giugno 2006 18,50 € La Scuola Segreta degli Iniziati Will L. Garver Alaya Edizioni febbraio 2007 12,90 € La Stella Acabar Og Mandino Gribaudi Edizioni 1995 7,75 € La Strada Aperta Pico Iyer Neri Pozza Giugno 2008 17,00 € La Suprema Sapienza Yogi Ramacharaka Venexia febbraio 2006 16,00 € La Terra dei Sogni Luca Carulli Verdechiaro Edizioni dicembre 2007 14,00 € La Testa e il Cuore Victor Mansfield Crisalide Edizioni ottobre 2003 21,00 € La Tradizione Ermetica Julius Evola Mediterranee gennaio 2006 15,49 € La tua mano nella mia Satya Centro di benessere psicofisico 2004 12,00 € La Vera Essenza della Vita - Sadhana Tagore Mandala 2000 1,55 € La Vergogna Eva Pierrakos Crisalide Edizioni agosto 2003 3,50 € La Via degli Immortali Devana Melchisedek - Promarco Edizioni aprile 2008 22,00 € La Via del Discorso della Montagna Autori Vari Vita Universale 1997 19,00 € La Via del Risveglio Planetario Barbara Marciniak Stazione Celeste Edizioni novembre 2007 14,88 € La Via del Sè Patrizia Davitti La Gaia Scienza ottobre 2007 12,50 € La Via dell'Umorismo Gianluca Magi Punto d'Incontro agosto 2008 6,90 € La Via della Completezza Robert S. De Ropp Crisalide Edizioni 2001 13,00 € La Via della Trasformazione Thich Nhat Hanh Oscar mondadori marzo 2004 9,80 € La Via Iniziatica dell'Anima Guido Da Todi Marco Valerio Editore 2003 28,00 € La Via Sufi Faouzi Skali La Parola Novembre 2007 16,00 € La Vita è Splendida Sri Swami Satchidananda Macro Edizioni luglio 2004 9,03 € La vita nel labirinto E.J. Gold Crisalide Edizioni ottobre 2002 21,00 € La Voce degli Angeli Joyce Keller Armenia ottobre 2003 13,00 € 174
La Voce della Conoscenza Don Miguel Ruiz Punto d'Incontro ottobre 2006 13,90 € Le 10 Regole dell'Amicizia Edward Martin Armenia 2002 8,50 € Le 100 Preghiere più Potenti Aur Kavalah Edizioni Sì - Studi Interiori settembre 2007 10,00 € Le 200 Risposte dello Yoga alle Domande della Vita Pandit Rajmani Tigunait Mediterranee febbraio 2008 17,50 € Le Chiavi della Meditazione Quotidiana Dalai Lama Amrita Novembre 2007 14,00 € Le Chiavi Mistiche dello Yoga Guido Da Todi Marco Valerio Editore novembre 2003 18,00 € Le Coincidenze Deepak Chopra Sperling 2004-marzo 2008 8,80 € Le Emozioni che Fanno Guarire Daniel Goleman Oscar mondadori 1998 8,80 € Le Eterne Leggi dell'Anima Teodoro Brescia MIR Edizioni novembre 2004 14,00 € Le Fatiche di Ercole Alice A. Bailey Editrice Nuova Era 1998 14,50 € Le Leggi dell'Amore Paul Ferrini Hermes Edizioni gennaio 2008 11,50 € Le Onde e l'Oceano Osho Edizioni del Cigno marzo 2004 13,50 € Le parabole di Kryon Kryon Macro Edizioni ottobre 2005 12,90 € Le Piccole Porte Cesare Medail Corbaccio Remainders febbraio 2004 6,75 € Le porte del cielo Reginaldo Danese Macro Edizioni aprile 2004 6,45 € Le Potenze dell'Anima Elemire Zolla Bur maggio 2008 9,60 € Le Potenze della Vita Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni 2000 18,00 € Le Sette Leggi Spirituali del Buon Genitore Deepak Chopra Sperling giugno 2006 8,80 € Le Sette Leggi Spirituali dello Yoga - Nuova Edizione Economica Deepak Chopra Sperling & Kupfer Editori 2006-maggio 2008 8,80 € Le Vostre Zone Erronee Wayne W. Dyer Bur 1980 8,80 € Leadership e Spiritualità Bhakti Tirtha Swami Amrita gennaio 2008 14,45 € Lezioni Italiane Dalai Lama Sperling & Kupfer Editori Giugno 2008 17,00 € Liberarsi dai Condizionamenti Jiddu Krishnamurti Oscar mondadori settembre 2006 7,00 € Libero Arbitrio o Destino? A "Chi" Inporta? Ramesh S. Balsekar Laris Editrice marzo 2008 18,00 € Libertà Totale Jiddu Krishnamurti Astrolabio Ubaldini Edizioni 1998 23,00 € Lightworkers Carol Saito Cerchio della Luna Edizioni ottobre 2006 8,80 € Lo Gnosticismo Serge Hutin Mediterranee febbraio 2007 14,90 € Lo Scopo della tua Vita Carol Adrienne Mandala aprile 2001 2,33 € Lo spazio d'amore - Anastasia la sciamana siberiana Wladimir Megre Macro Edizioni luglio 2004 12,90 € Lo Spirito del Silenzio John Lane Il Libraio delle Stelle ottobre 2007 13,00 € Lo Spirito di Findhorn Eileen Caddy Punto d'Incontro 1999 9,30 € Lo Spirito Universale, Dio, Parla in Modo Diretto Tramite la Sua Profetessa Autori Vari Vita Universale novembre 2004 15,00 € Lo Sposalizio nei Cieli Francesco Varetto Edizioni Synthesis 1997 15,00 € 175
Lo Yoga del Cuore Anandamurti Ananda Marga Edizioni 1997-febbraio 2006 11,50 € Lo Yoga nelle Stagioni Sandra Sabatini Età dell'Acquario Edizioni settembre 2004 17,50 € Luce Colorata Gabriella K. Turci Essere Felici Edizioni Ottobre 2007 14,50 € Luce Emergente Barbara Ann Brennan Corbaccio Editore 1994 30,00 € Luigi del Deserto - Volume 2 Daniel Meurois-Givaudan Centro di benessere psicofisico ottobre 2003 14,00 € Luigi del Deserto - Volume I Daniel Meurois-Givaudan Centro di benessere psicofisico ottobre 2003 17,00 € Madre Teresa di Calcutta - L'Evangelo di una Santa Pedro Arribas Sanchez Gribaudi Edizioni luglio 2008 12,50 € Maestro, Perchè? Cerchio Firenze 77 Mediterranee 1985 12,95 € Maitreyi Amma: un'esistenza straordinaria Maitreyi Amma Amrita marzo 2007 13,00 € Manuale di Liberazione dell'Anima Giuliana Ghiandelli Om Edizioni febbraio 2008 20,00 € Manuale Pratico dell'Evoluzione Interiore Placide Gaboury Hermes Edizioni 2000 10,33 € Maschere di Dio, Volti dell'Uomo Pietro Archiati Archiati Verlag 2004 12,00 € Matthew, parlami del Paradiso Suzanne Ward Macro Edizioni gennaio 2005 15,00 € Maya Giancarlo Rosati Milesi Edizioni aprile 2006 10,00 € Medicina per l'Anima Bernie S. Siegel Armenia Gennaio 2006 14,50 € Meditazione Almuth Huth Red Edizioni 1993 9,90 € Meditazione per la nuova era Dede Riva Mediterranee 1994 14,46 € Meditiamo Insieme Mario Thanavaro Astrolabio Ubaldini Edizioni luglio 2003 21,00 € Metafisica - Pilastri Ruben Cedeno Editrice Metafisica Sentiero di Luce Febbraio 2008 15,50 € Metafisica a Colazione Giancarlo Rosati Milesi Edizioni maggio 2007 11,50 € Miracoli con il Pranic Healing Master Choa Kok Sui Eifis Editore 2001 30,00 € Mirapuri Michel Montecrossa Mirapuri Verlag 2005 37,80 € Mo-Tzu - Il Saggio Gian Marco Bragadin Melchisedek - Promarco Edizioni luglio 2007 19,00 € Nato Due Volte Premartha Urrà Edizioni gennaio 2006 15,00 € Niente di speciale Charlotte Joko Beck Astrolabio Ubaldini Edizioni 1994 15,49 € Non Sono un Libro Oberto Airaudi Damanhur aprile 2005 14,00 € Ognuno Muore Da Solo Gabriele Vita Universale gennaio 2005 9,50 € Om Mani Padme Hum - La Perla Blu nel Loto d'Oro Master Choa Kok Sui Eifis Editore marzo 2005 39,00 € Ora Sta a Voi Dzigar Kongtrul Astrolabio Ubaldini Edizioni novembre 2006 12,50 € 176
Ordini dell'Amore Bert Hellinger Urrà Edizioni dicembre 2003 26,00 € Oscure Madri Splendenti Luciana Percovich Venexia marzo 2007 19,00 € Pensieri di P.R. Sarkar Prabhat Ranjan Sarkar Ananda Marga Edizioni 1987-settembre 2006 11,50 € Pensieri per una Vita Serena Amadeus Voldben Mediterranee gennaio 2008 12,50 € Pensieri Quotidiani 2008 Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni settembre 2007 12,00 € Pensiero Azione Destino Marco Ferrini Centro Studi Bhaktivedanta novembre 2004 10,00 € Pensiero Azione Destino + MP3 Marco Ferrini Centro Studi Bhaktivedanta aprile 2008 20,00 € Per Amore o per Magia Giuditta Dembech L'Ariete maggio 1981 10,50 € Perchè non Adesso Swami Kriyananda (J. Donald Walters) Ananda Edizioni 2002 12,50 € Perchè Siamo Stati Creati? John Templeton Armenia giugno 2006 14,50 € Perdono Sri Chinmoy The Golden Shore 2007 5,00 € Personalità e destino Roberto Casini MIR Edizioni febbraio 2003 14,00 € Più Vicino a Dio in Te Autori Vari Vita Universale marzo 2006 5,00 € Ponti - L'Antica Saggezza Rivelata - Volume 1 Aart Jurriaanse Crisalide Edizioni marzo 2003 17,90 € Ponti - L'Antica Saggezza Rivelata - Volume 2 Aart Jurriaanse Crisalide Edizioni febbraio 2005 18,50 € Potere Spirituale e Guarigione Pierluigi Lattuada Rusconi Editore gennaio 2007 10,00 € Precetti Aurei G. De Purucker Crisalide Edizioni settembre 2006 12,00 € Preghiere per Madri e Bambini Rudolf Steiner Antroposofica Editrice 1997 8,00 € Prendi la Vita nelle Tue Mani Wayne W. Dyer Bur 1982 8,80 € Primi Passi sul Sentiero Eva Pierrakos Crisalide Edizioni agosto 2003 3,50 € Profeti del nostro destino Ramtha Macro Edizioni aprile 2005 9,00 € Psicologia del Ciclo della Vita Marco Ferrini Centro Studi Bhaktivedanta novembre 2004 10,00 € Psicologia del Ciclo della Vita + MP3 Marco Ferrini Centro Studi Bhaktivedanta aprile 2008 20,00 € Psicologia dell'Assistenza ai Malati Terminali - Cd Marco Ferrini Centro Studi Bhaktivedanta febbraio 2004 42,00 € Psicoposta Alejandro Jodorowsky Castelvecchi Novembre 2007 13,00 € Puoi Danzare la tua Vita Maria Elisabetta Gazzola Centro di benessere psicofisico ottobre 2007 8,50 € Puro e Semplice Upasika Kee Nanayon Astrolabio Ubaldini Edizioni Agosto 2007 16,50 € Quando le fiabe diventano realtà Ramtha Macro Edizioni febbraio 2005 9,00 € Quell’Elisir chiamato Amore Ramtha Macro Edizioni novembre 2004 13,50 € 177
Questa Luce in Se Stessi Jiddu Krishnamurti Astrolabio Ubaldini Edizioni Novembre 2007 11,50 € Quinta Dimensione Giuditta Dembech L'Ariete 1989-giugno 2008 16,00 € Quintessenza Mary Daly Venexia marzo 2005 19,00 € Radianza Divina Jasmuheen Mediterranee marzo 2003 12,90 € Resurrezione Quaderni di Flensburg Novalis Editrice marzo 2004 18,00 € Ricerca e Intuizione: due Ali per Volare Howard Murphet Milesi Edizioni 1998 17,00 € Ricominciare Da Sè Osho Oscar mondadori marzo 2005 7,80 € Ridere la Vita Osho Stampa Alternativa 2001 6,20 € Risvegliarsi all'Unità Arjuna Ardagh Macro Edizioni Maggio 2008 14,03 € Risveglio Salvatore Brizzi Antipodi Edizioni luglio 2008 13,00 € Ritorno al Presente Henriette Lannes Libreria Editrice Psiche ottobre 2007 20,00 € Ritorno alla Creazione Manitonquat Urrà Edizioni marzo 2006 13,00 € Ritorno alla Vita Quaderni di Flensburg Novalis Editrice ottobre 2003 19,00 € Ritrovare la Luce Neale Donald Walsch Sperling settembre 2007 16,00 € Rivolta Contro il Mondo Moderno Julius Evola Mediterranee gennaio 2006 24,90 € Rol e l'Altra Dimensione Maria Luisa Giordano Sonzogno 2000 7,00 € Rudolf Steiner - Scritti Scelti - Parte Prima Rudolf Steiner Alaya Edizioni luglio 2004 16,50 € Rudolf Steiner - Scritti Scelti - Parte Seconda Rudolf Steiner Alaya Edizioni settembre 2004 16,50 € Saggezza Senza Tempo Giorgio Cerquetti Anima Edizioni ottobre 2006 14,90 € Scegliere la Propria Via Lupa Grigia Elfi Edizioni ottobre 2003 11,20 € Scintille di Vita Claudio Maneri Hermes Edizioni marzo 2007 13,90 € Scopri l'Indovino che c'è in Te Antonella Lucato Armenia maggio 2007 9,50 € Scopri lo Spazio Sacro dentro al Tuo Cuore Drunvalo Melchizedek Macro Edizioni luglio 2005 19,50 € Se Non Vuoi Cadere Vai Controvento Percorrendo Via dell'Essere n° 1 Laura Algeri La Gaia Scienza luglio 2007 12,50 € Segni dei Tempi Pietro Archiati Archiati Verlag Aprile 2005 10,00 € Sei Come Pensi di Essere - Nuova Edizione James Allen BIS Luglio 2008 8,50 € Self Realization Al Drucker Milesi Edizioni luglio 2008 11,00 € Sepher Yetzirah Georges Lahy Venexia ottobre 2006 19,00 € Serpente di Luce Drunvalo Melchizedek Macro Edizioni ottobre 2008 16,50 € Shobogenzo Dogen Zenji Pisani Editrice Dicembre 2003 58,00 € Siamo Tutti Sensitivi Manuela Pompas Armenia Gennaio 2006 14,50 € Sibyllae - Libro Primo Sergio Santoni Sergio Santoni settembre 2005 18,00 € Sibyllae - Libro Ultimo Sergio Santoni febbraio 2008 20,00 € 178
Simbolismo Massonico Vincenzo Tartaglia Bastogi Editrice settembre 2003 10,00 € Sperimentare l'Essere Master Choa Kok Sui Eifis Editore Gennaio 2006 11,00 € Spigolature di un Mistico Max Heindel Edizioni del Cigno 1995 12,00 € Spiritualità e Occulto Brian J. Gibbons Arkeios Edizioni aprile 2004 24,50 € Spiritualità Olistica Mario Thanavaro Venexia ottobre 2007 19,00 € Star Bene in Acque Torbide Ezra Bayda Astrolabio Ubaldini Edizioni aprile 2007 13,00 € Strane Coincidenze Frank Joseph Armenia Remainders 2002 7,25 € Sul Sentiero della Luce Giuditta Dembech L'Ariete ottobre 2002 14,00 € Sulla Via del Ritorno Laura Boggio Gilot Satya - Edizioni Aipt dicembre 2006 16,00 € Sulle Orme del Maestro Douglas Baker Crisalide Edizioni 1996 25,00 € Sviluppare i Poteri Interiori Del Pe Mediterranee febbraio 2007 14,90 € Swami Kriyananda - Come noi lo Conosciamo Asha Praver Ananda Edizioni aprile 2008 18,00 € Tanta, Tanta Vita Gabriele Vita Universale settembre 2007 8,00 € Tantra Amore e Meditazione Osho Oshoba Ottobre 1990 15,50 € Tat Tvam Asi - Tu Sei Quello Raphael Asram Vidya 1982 12,00 € Te Stesso al Cento per Cento Wayne W. Dyer Bur novembre 1984 9,40 € Terapia Familiare Astrologica Erich Bauer Mediterranee settembre 2004 14,80 € Terra Anima Società - Vol. 2 Resurgence Book Fiorigialli Edizioni settembre 2006 15,50 € The Secret - Il Segreto Rhonda Byrne Macro Edizioni 25 ottobre 2007 18,60 € Tocco col Cuore Antonino Furfaro Damanhur agosto 2006 14,00 € Tra Cielo e Terra Marco Santello Life Quality Project Italia luglio 2005 15,00 € Tra Visibile e Invisibile Cristina Aprato Centro di benessere psicofisico ottobre 2005 12,00 € Tradimento Rancore Perdono Marco Ferrini Centro Studi Bhaktivedanta dicembre 2004 10,00 € Trasformare le Emozioni in Saggezza Aldo Franzoni Promolibri maggio 2001 6,50 € Trasformazioni Massimo Biondi Oscar mondadori ottobre 2005 8,00 € Trenta Giorni Pasquale Annunziato Edizioni Paestum.it giugno 2006 13,00 € Trilogia dell'Io Sono - Nuova Edizione 2007 Saint Germain BIS Giugno 2007 12,00 € Trilogia dell'Io Sono - Vecchia edizione Saint Germain Blu International Studio novembre 2006 8,40 € Tu e Io Hal Stone MIR Edizioni 1992 14,00 € Tu Hai Scelto Di Essere Qua Barbara Marciniak Gruppo Editoriale Futura 14,98 € Tu Sei Ciò Che Cerchi John Greven La Parola Maggio 2008 12,00 € Tu sei Dio. Story Waters BIS ottobre 2008 9,50 € 179
€
Tu Sei la Risposta Michael J. Tamura Crisalide Edizioni gennaio 2007 18,00
Tu Sei Quindi Io Sono Satish Kumar Fiorigialli Edizioni settembre 2006 16,00 € Un Angelo è Sempre Con Te Margaret Neylon Armenia ottobre 2004 14,50 € Un Cosmo di Anime Patricia Cori Crisalide Edizioni marzo 2005 15,90 € Un Nuovo Dono Kryon Macro Edizioni aprile 2006 19,50 € Un Nuovo Mondo Eckhart Tolle Mondadori maggio 2008 17,00 € Un raduno di Gru Solala Towler MIR Edizioni 2004 10,00 € Un'Arte di Vivere Amadeus Voldben Mediterranee 1976-2001 12,91 € Una Vertigine Chiamata Vita Osho Mondadori gennaio 2003 7,80 € Uomini Fatti di Dio Giovanni Tartara Gabrielli Editori Maggio 2007 25,00 € Upaya John W. Schroeder Pisani Editrice settembre 2003 15,00 € Usa le Parole Giuste Giorgio Boccaccio Psiche 2 aprile 2006 15,00 € Vangelo di Giovanni - Fascicolo 1 Pietro Archiati Archiati Verlag 2004 20,00 € Vangelo di Giovanni - Fascicolo 2 Pietro Archiati Archiati Verlag 2004 20,00 € Vangelo di Giovanni - Fascicolo 3 Pietro Archiati Archiati Verlag 2004 20,00 € Vangelo di Giovanni - Fascicolo 4 Pietro Archiati Archiati Verlag 2004 20,00 € Vangelo di Giovanni - Fascicolo 5 Pietro Archiati Archiati Verlag 2005 20,00 € Vangelo di Giovanni - Fascicolo 6 Pietro Archiati Archiati Verlag 2005 20,00 € Ventidue Chiavi per Riscoprire te Stesso Osho Demetra Edizioni maggio 2008 14,90 € Verso il Tempio Annie Besant Bastogi Editrice luglio 1994 7,75 € Viaggiare nella Coscienza Kay Hoffman Tea libri 1998 8,26 € Viaggio al "Portale delle Anime" Lyana Galis Hermes Edizioni ottobre 2004 12,95 € Viaggio nel Tempo con Uriel Anna Maria Bona Melchisedek - Promarco Edizioni giugno 2006 14,90 € Viaggio Verso la Terra della Gioia Ramana Maharshi Om Edizioni novembre 2007 10,00 € Vita e Lavoro alla Scuola Divina Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni novembre 2006 18,00 € Vite parallele Ramtha Macro Edizioni ottobre 2004 8,50 € Vivere Sani in un Mondo Malato Peter Roche de Coppens Età dell'Acquario Edizioni novembre 2003 13,00 € Voi siete Dei Omraam Mikhael Aivanhov Prosveta Edizioni marzo 2007 28,00 € Yoga Della Comprensione Interiore Osho Oscar mondadori settembre 2007 9,40 € Zodiaco e Sviluppo Spirituale Charles-Rafael Payeur Età dell'Acquario Edizioni 1996 14,50 € 180
Golden Books srl - Via Savona 70, 47023 Diegaro di Cesena (FC) Tel. +39 0547-346317 - Fax 0547/345091 P.iva e C.F. e C.C.I.A.A. 03271030409 - REA 293305 | The Secret
181