APOLOGIA DELLA STORIA (Mestiere di storico) Marc Bloch PREFAZIONE
Marc Bloch è un grande storico, cofondatore nel 1929 della rivista Annales. Aveva dovuto nascondersi perché ebreo, ebreo, sotto il regime di Vich, nel 19!" entr# a far parte della rete $ranc%&ireur della 'esisten(a a )ione e fu fucilato dai &edeschi nel 19!! nei pressi di *uesta citt+. Comment et pourquoi travaille un historien ben l titolo e il sottotitolo Apologie pour l’histoire ou Comment esprimono gli intenti di Marc Bloch. -uestopera è una difesa della storia. -uesta difesa si esercita contro attacchi espliciti che egli evoca nellopera, ma anche contro levolu(ione reale o possibile di un sapere scientifico ai cui margini la storia sarebbe rigettata o addirittura esclusa. /gli mira a eviden(iare le distan(e tra lo storico e sociologi o economisti il cui pensiero gli sta a cuore, anche se ne scorge i pericoli per la disciplina storica. 0reoccupa(ione 0reoccupa(ione di Bloch è definire lo storico come un uomo di mestiere, ricercare le sue tecniche di lavoro e i suoi obiettivi scientifici. /gli non si accontenta di definire la storia e il mestiere di storico, ma vuole anche indicare ci# che la storia devessere e come deve lavorare lo storico. -uesto schema contiene tre parti dellopera progettata. )a prima si intitola La conoscenza storica ed è una defini(ione della storia. Vi si stabilisce, nei confronti di una storia che sarebbe disumani((ata, il primato delluomo come soggetto della storia. storia. i tratta delluomo completo, completo, delluomo in societ+. societ+. l secondo capitolo, Il presente e il passato, la storia scienza del cambiamento, svela altre due preoccupa(ioni preoccupa(ioni di Bloch non definire definire la storia semplicemente semplicemente come scien(a scien(a del passato, passato, ma come il risultato dun costante andirivieni da parte dello storico dal passato al presente e dal presente al passato3 la storia è scien(a del cambiamento, cambiamento, non cè storia immobile, *uesta *uesta specificit+ della storia sar+ una delle grandi differen(e della sua natura e della sua fun(ione in rapporto alle altre scien(e delluomo e della societ+. l ter(o capitolo l questionario si trova lidea fondamentale per Marc Bloch il mestiere di storico si esercita mediante un altro costante andirivieni, *uello tra i dati e linterpreta(ione di *uesti dati. )autore preferisce dati a documenti, fonti piuttosto che fatti. e lo storico non pu# lavorare sen(a testimonian(e, *ueste testimonian(e testimonian(e non diventano documenti se non per limportan(a che lo storico accorda loro e per il lavoro che egli attua su di esse. fatti non sono dei fenomeni oggettivi esistenti sen(a lo storico, ma sono il risultato del lavoro e della costru(ione da parte dello storico, creatore dei fatti storici. Affinché il lavoro dello storico fun(ioni e affinché la storia si faccia, occorre che lo storico ponga delle domande alle testimonian(e3 di *ui limportan(a del *uestionario. )a seconda parte dellopera presenta tre capitoli. l primo La testimonianza, il secondo La critica della testimonianza, il ter(o Gli insegnamenti generali della critica della testimonianza . )a ter(a parte riguarda L’interpretazione. Marc Bloch insiste sul ruolo dello storico. )e testimonian(e non contano nulla sen(a sen(a linterpreta(ione dello storico. fatti storico non si trasformano in storia che mediante la spiega(ione che egli ne fornisce. l primo capitolo cerca di rispondere alla domanda Che cosa è una spiegazione in storia? Marc Bloch è uno dei pionieri della storia comparata3 è attraverso la compara(ione dei fenomeni e dei sistemi storici che egli pensava che lo storico potesse avvicinarsi alle generalit+ che formano lossatura della storia e riconoscere la specificit+, loriginalit+ di ogni epoca, di ogni societ+, di ogni civili((a(ione. n un ter(o capitolo affronta Le possibilità della previsione. )o storico deve fornire una risposta argomentata, anche se deludente o francamente negativa, allingenua domanda del bambino o delluomo comune la storia consente di prevedere il uturo? ma, se lo storico non pu# evidentemente diventare un conoscitore del futuro come lo è del passato e del presente, egli deve comun*ue porsi la *uestione del futuro e *uella degli accenni, dei germi di futuro nella evolu(ione cronologica. e la storia è la scien(a degli uomini in societ+, essa è la scien(e degli uomini in societ+ nel tempo lo storico non pu# fare a meno di considerare linsieme del sistema di scansione
del tempo delluomo passato, presente, futuro. lo storico è influen(ato dalla sua epoca e dal momento in cui vive. Marc Bloch prevedeva unappendice !ull’insegnamento della storia. )o storico non pu# disinteressarsi dellinsegnamento dellinsegnamento della storia. )insegnamento della storia nella scuola è per lui uno dei cantieri decisivi in cui si forma non solo la coscien(a storica collettiva, ma anche il terreno da cui, se è stato ben lavorato e seminato, potranno nascere le messi duna buona storiografia. )obbligo che lo storico ha è di diffondere e far conoscere i suoi lavori. 4 suo dovere saper parlare, con lo stesso tono, ai dotti e agli scolari. l problema epistemologico è un problema non solo intellettuale e scientifico, ma anche civico e morale. )o storico ha responsabilit+ di cui deve rendere conto. )a civili((a(ione è loggetto privilegiato dello storico e la disciplina storica è la testimonian(a e parte integrante di una una civili((a(ione. civili((a(ione. A differen(a di altri tipi di cultura, cultura, la civili((a(ione occidentale si è sempre attesa molto dalla sua memoria. )a memoria è una delle principali materie prime della storia. -uestatten(ione -uestatten(ione per la memoria memoria è per l5ccidente l5ccidente sia eredit+ dellantichit+ dellantichit+ sia eredit+ del cristianesimo. l cristianesimo è una religione di storico. Marc Bloch men(iona due fenomeni che stanno nel cuore della storia la durata, materia concreta del tempo3 lavventura, forma individuale e collettiva della vita degli uomini. e gli storici non sono vigili, la storia corre il rischio di affondare nel discredito e di scomparire dalla nostra civili((a(ione. civili((a(ione. Marc Bloch afferma subito una delle virt6 della storia è divertente. 0rima che da desiderio di conoscen(a, conoscen(a, essa è stimolata dal semplice gusto. 5ccorre, per fare della buona storia, per insegnarla, per farla amare, non scordare che, accanto alle sue necessarie aspre((e, aspre((e, la storia ha ha i suoi godimenti godimenti estetici. )a storia è una scien(a, ma una scien(a della *uale una delle caratteristiche, che pu# costituire la sua debole((a ma anche la sua for(a, è il fatto di essere poetica, perché non pu# essere ridotta a delle astra(ioni, a delle leggi, a delle strutture. 7ercando di definire lutilit+ della storia, Marc Bloch si imbatte nel punto di vista dei positivisti. 7ostoro hanno elaborato un pensiero specifico nel campo della storia che cercava di offrire dei fondamenti oggettivi, scientifici al procedimento storico, tuttavia limitava la storia alla stretta osserva(ione dei fatti, allassen(a di moralismi e di retorica, alla pura verit+ storica. Marc Bloch non accettava di far cominciare il lavoro dello storico con la mera raccolta dei fatti, poiché il fatto storico non è un dato positivo, ma il prodotto di una costru(ione attiva da parte sua, per trasformare la fonte in documento e poi costituire *uesti documenti, *uesti fatti storici in problema. Marc Bloch si basse con for(a per la specificit+, per lapparente inutilit+ di uno sfor(o intellettuale disinteressato. /gli ritrova nella disciplina storica una tenden(a propria delluomo in generale. )a storia è una scien(a umana. Marc Bloch utili((a due termini chiave mutila(ione e fame. /gli rifiuta una storia che mutilerebbe luomo e la storia stessa, sfor(o totale per cogliere luomo nella societ+ e nel tempo. )a vera storia si interessa alluomo tuttintero con il suo corpo, la sua sensibilit+, la sua mentalit+ e non solo le sue idee e i suoi atti. l bravo storico somiglia allorco della fiaba. )a dove egli fiuta la carne umana, la egli sa che è la sua preda. Marc Bloch è un affamato, un affamatore di storia, un affamato di uomini nella storia. )o storico deve avere un buon appetito. /gli è un mangiatore di uomini. 0er il fatto di non essere positivistica, la storia è una scien(a, e una delle pi6 vive preoccupa(ioni di Marc Bloch è lappello costante alle scien(e matematiche, alle scien(e della natura, alle scien(e della vita. Alla storia Marc Bloch non chiede di definire false leggi. Ma non la considera valida se non penetrata da ra(ionale ra(ionale e dintellegibile, il che che colloca la sua scientificit+ non dalla parte della natura, del suo oggetto, ma da *uella del procedimento e del metodo dello storico.
l tempo è parte integrante del suo oggetto, la storia è una scien(a in marcia. 0er rimanere una scien(a essa deve muovere, progredire, non pu# fermarsi. )o storico deve essere un marciatore, federe al suo dovere desplora(ione e davventura. )a storia è anche una scien(a in fasce. /ssa per lungo tempo non ha fatto che balbettare. 0er la storia, il vento del sapere sta cominciando appena a levarsi. Alcuni storici, prima di Bloch, si sono rassegnati a vedere nella storia solo una sorte di gioco estetico. Marc Bloch dichiara il suo debito a 8urheim per aver appreso a pensare meno alla buona. Marc Bloch respinge ogni pratica, ogni metodo riduttivo della storia. /gli è tutto teso a non confondere storia e sociologia. 8ialogare con la sociologia, certo3 la storia necessita di *uesti scambi con le altre scien(e umane e sociali, ma non bisogna confondere storia e sociologia. Marc Bloch riserva maggiore atten(ione al collettivo piuttosto che allindividuale, egli non tralascia di fare dellindividuo uno dei poli dinteresse della storia. )a storia che Bloch e i suoi amici propugnano è una storia nel contempo allargata e spinta in profondit+. )obiettivo del libro è dire come e perché uno storico pratica il suo mestiere. l processo concreto della pratica professionale comprende *uattro momenti )osserva(ione )osserva(ione storica3 )a critica3 )esperien(a storica3 )a spiega(ione in storia. Mancano nellopera di Marc Bloch un Appendice sullinsegnamento sullinsegnamento della storia e un punto di conclusione il ruolo della storia nella citt+ e nellinsegnamento. nellinsegnamento. )a storia è ricerca, dun*ue scelta. uo oggetto non è il passato. uo oggetto è luomo, gli uomini, gli uomini nel tempo. l tempo è lambiente e la materia concreta della storia. -uali che siano i progressi di una unifica(ione nella misura del tempo, il tempo della storia sfugge alluniformit+. l cristianesimo è per essen(a una religione storica. )a storia, scien(a del tempo e del cambiamento, pone a ogni istante allo storico delicati problemi 0er prima cosa bisogna individuare il presente, lattuale. :na volta ben individuato e definito il presente, comincia comincia il processo fondamentale fondamentale del mestiere mestiere di storico comprendere comprendere il presente attraverso il passato e comprendere il passato attraverso il presente. )ignoran(a del passato non si limita a danneggiare la conoscen(a del presente, essa compromette, nel presente, la(ione stessa. Marc Bloch si rivolge a tutti i membri della societ+ e in primo luogo a *uelli che pretendono di guidarla. )uomo è cambiato molto nel suo spirito e fino ai pi6 delicati meccanismi del suo corpo. )a sua atmosfera mentale si è profondamente trasformata. 5ggetto della storia è lo studio delle mentalit+. Marc Bloch invita a studiare la storia del corpo. 5ccorre che esista nella natura umana e nelle umane societ+ un fondo permanente, sen(a il *uale i nomi stessi di uomo e di societ+ non vorrebbero dire nulla. -uesta storia di ampio respiro, r espiro, profonda, di lunga durata, aperta, comparativa, non pu# essere reali((ata da uno storico isolato. )a storia non pu# farsi se non per coopera(ione. l mestiere di storico si esercita mediante una combina(ione di lavoro individuale e lavoro in e*uipe. )o storico non deve ignorare la massa immensa delle testimonian(e non scritte, in particolare *uelle dellarcheologia. 8eve rassegnarsi a non poter conoscere tutto il passato. documenti, le testimonian(e, non parlano se non *uando si sa interrogarli. Marc Bloch sollecita un consenso della comunit+ storica per definire preliminarmente, di comune accordo, alcuni grandi problemi dominanti e spesa che le societ+ concorderanno concorderanno infine nellorgani((a(ione nellorgani((a(ione ra(ionalmente, con la loro memoria, la conoscen(a di se stesse. 8opo losserva(ione, la critica. l mestiere di storico è fonte di piacere. • • • •
Marc Bloch si dilunga ampliamente su un problema che gli sta a cuore, *uello della caccia della men(ogna e dellerrore. /gli elenca minu(iosamente le condi(ioni storiche dei tipi di societ+ propense a credere credere non a *uel *uel che in realt+ si vedeva, vedeva, ma a *uel *uel che, in una certa certa epoca, si riteneva riteneva naturale vedere. i diffonde nel dare il benvenuto a una neonata disciplina la psicologia delle testimonian(e. Marc Bloch detesta gli storici che giudicano invece di comprendere, radica profondamente la storia nella verit+ e nella morale. )a scien(a storica culmina in etica. )a storia deve essere verit+3 lo storico si completa in *uanto moralista. Aspetto importante dellanalisi storica è *uello del vocabolario, della terminologia, della nomenclatura. )o storico deve condurre la sua analisi con il supporto di un doppio linguaggio, *uello dellepoca che egli studia, cosa che gli permette di evitare lanacronismo, ma anche *uello della strumenta(ione linguistica e concettuale della disciplina storica attuale. 0er *uanto riguarda la no(ione di causa 7ontesta contro il positivismo che ha preteso di eliminare dalla scien(a lidea di causa, condanna il tentativo di ridurre il problema delle cause in storia a un problema di motivi, e rifiuta la psicologia banale. ndividua un altro idolo da bandire dalla problematica dello storico la supersti(ione della causa unica. )a vita, la storia, è molteplice nelle sue strutture, nelle sue cause. )e cause in storia non si postulano. •
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PREMESSA
/tienne Bloch ha affidato la maggior parte dei manoscritti dellopera del padre a )ucien $ebvre. Lo stato dei maoscritti
l manoscritto nella sua totalit+ è stato recuperato in uno stato di gran disordine. Alcuni foglietti sono stati persi altri sono stati spostati. Metodi di la!oro "tili##ati da Marc Bloch $er la reda#ioe dell%o$era Le costanti
Marc Bloch non utili((ava un verso dei fogli su cui scriveva. nvece di gettare un foglio scritto sul davanti, lo riutili((ava sul retro. 5gni foglio reca un riferimento, generalmente una cifra romana per indicare il capitolo nel *uale si colloca e una cifra araba per la numera(ione della pagina. Le variabili
)o schema è *uasi sempre lo stesso3 ci# che varia è la durata di ciascuna fase successiva successiva della reda(ione. i distinguono cin*ue tappe nella reda(ione )a scrittura di primo getto, il primo abbo((o. -uesti fogli di appunti si presentano *uasi sempre secondo lo stesso modello un testo compiuto, nella parte alta della pagina, che si interrompe bruscamente per lasciare il posto a delle parole o a frasi smo((icata, disposte sul foglio in modo apparentemente apparentemente anarchico, ma la cui posi(ione su di esso poteva avere un senso per Marc Bloch.. -uando le parole e le frasi sulla destra a piè di pagina non paiono avere rapporti con il testo che precede, si tratta di promemoria, di riflessioni, appuntante in vista di un uso ulteriore. l testo, con lapporto di cancellature, aggiunte, prende poco a poco una forma definitiva. $ogli manoscritti redatti da cima a fondo, che comportano nella maggior parte dei casi delle cancellature e delle aggiunte o modifiche di parole o di frasi sovrapposte al testo originario. 0rimo dattiloscritto effettuato dalla moglie di Marc Bloch. 7omporta un originale e due copie carbone. )avoro di riscrittura e di corre(ione. 8attiloscritto definitivo •
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La data#ioe dell%o$era e le ta$$e della reda#ioe
)opera è stata cominciata nel 19!1. )a reda(ione risale al 19!2. )a prima reda(ione dellopera era composta da una introdu(ione, introdu(ione, da un capitolo e da un capitolo , esso stesso diviso in *uattro parti, sen(a che il tutto rechi un titolo o dei sottotitoli. Schemi s"ccessi!i
)o schema pi6 vecchio figura su un foglio di piccolo formato, scritto a mano e presenta )a conoscen(a storica3 )a caccia ai dati3 )interpreta(ione3 Appendice ullinsegnamento della storia. :no schema intermedio è molto pi6 elaborato e completo e presenta )a conoscen(a storica passato e presente3 )osserva(ione )osserva(ione storica3 )analisi storica3 l tempo e la storia3 )esperien(a storica3 )a spiega(ione in storia3 l problema della previsione3 Appendice )insegnamento della storia. )o schema pi6 recente si colloca attorno al 19!" e presenta ntrodu(ione )a storia, gli uomini e il tempo3 )osserva(ione )osserva(ione storica3 )a critica3 )analisi storica. • • • •
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L%Itrod"#ioe
;iustificando il titolo dellopera, Marc Bloch, fin dalle prima pagine, persegue un duplice obiettivo fare lapologia della storia, esaltare *uesta disciplina della *uale è in procinto di mostrare che è una scien(a, il suo interesse, la sua legittimit+ e la sua utilit+, sen(a dimenticare il suo carattere divertente3 dire come e perché uno storico pratica il suo mestiere. )a differen(a essen(iale tra la prima reda(ione dattiloscritta e la seconda consiste nellinser(ione di uno sviluppo sulleredit+ cristiana e leredit+ antica e di un lungo passaggio sul cambiamento del nostro ambiente mentale e delle nostre possibilit+ circa un nuovo approccio alla storia. Il ca$itolo I
)e differen(e fra il capitolo della prima reda(ione e *uello della reda(ione definitiva sono di due tipi la versione definitiva contiene un nuovo e importante sviluppo sul tempo storico. )e riflessioni su passato e presente sono state considerevolmente sviluppate nella seconda reda(ione. Il ca$itolo II
l capitolo nella sua versione definitiva si compone grosso modo di due parti la met+ del capitolo è stata riscritta e si presenta sotto la forma di fogli scritti a mano3 il ter(o paragrafo, che riguarda la trasmissione delle testimonian(e, e una parte del secondo sono costituiti dalla prima versione dattiloscritta, rivista e migliorata. )a fine è par(ialmente rifusa.
Il ca$itolo III
-uesto capitolo comprende tre parti. metodo critico , è un rimaneggio di *ueste pagine con )a prima parte, Abbozzo di una storia del metodo inversione di alcuni passaggi.
l capitolo V, apparentemente apparentemente completo, è il solo che non comporta una prima reda(ione. Allopposto della prima reda(ione, che era sempre dattiloscritta in un originale e due copie carbone, *uesta reda(ione unica non era dattilografata che in un solo originale e una sola copia carbone. )a costru(ione del capitolo è molto diversa da *uella prevista dal primo schema. Il ca$itolo &
-uesto capitolo, essendo *uello scritto per ultimo e non avendo Marc Bloch probabilmente avuto il tempo di eliminare un certo numero di fogli di appunti scritti a mano o di fogli scritti a mano anteriori alla battitura a macchina, *uesti ultimi sono propor(ionalmente pi6 numerosi che negli altri capitoli. L%att"ale edi#ioe
)a presenta(ione di *uesta nuova edi(ione è stata concepita in fun(ione della natura specifica dei manoscritti dellopera. /ssa si basa interamente e fedelmente sui manoscritti di Marc Bloch ancora oggi esistenti. )edi(ione attuale persegue alcuni obiettivi fornire un dossier completo sulla reda(ione dellopera, permettere una lettura completa completa della prima reda(ione reda(ione e garantire garantire la lettura della reda(ione reda(ione definitiva3 facilitare il confronto tra la prima reda(ione e la reda(ione definitiva ed eventualmente con il momento intermedio tra la prima reda(ione e *uella che si colloca fra le due reda(ioni. RIFLESSIONI SULLA SULLA STORIA STORIA PROBABILE FRAMMENTO DELLE RIFLESSIONI
0erché una conoscen(a possa dirsi utile scientificamente parlando, bisogna che soddisfi a due condi(ioni che si riveli in grado di spiegare uno stato di fatto che è sotto i nostri occhi3 che permetta di prevedere, prevedere, in *ualche misura, misura, il futuro di *uesto insieme. insieme. l presente non è che una perpetua fuga in avanti, una realt+ che sfugge sen(a posa nellistante in cui si crede di coglierla. )e parole che pronuncio in *uesto momento, via via che le pronuncio, vanno sprofondando nel passato. l cristianesimo, nella forma in cui è praticato sotto i nostri occhi, costituisce, per lo sguardo dello storico, uno degli elementi della totalit+ del presente e non è pienamente spiegabile se non come tale. APOLOGIA DELLA STORIA La reda#ioe de'iiti!a INTRODZIONE
A che serve la storia= 0er uno scrittore, non cè lode pi6 bella che di saper parlare, con il medesimo tono, ai dotti e agli scolari. Ma una semplicit+ cos> raffinata è privilegio di alcuni rari eletti. l problema che si pone è *uello della legittimit+ della storia. )o storico è chiamato alla resa dei conti.
)a nostra civili((a(ione occidentale, occidentale, a differen(a di altri tipi di cultura, ha sempre chiesto molto alla propria memoria. ;reci e i )atini erano popoli scrittori di storia. l cristianesimo cristianesimo è una religione di storici. 7ome )ibri sacri, i cristiani hanno dei libri di storia, e le loro liturgie commemorano i fasti della 7hiesa e dei santi. l destino dellumanit+ appare come una lunga avventura, di cui ogni vita individuale rappresenta il riflesso3 è nella durata, nella storia, che si svolge il gran dramma del 0eccato e della 'eden(ione, 'eden(ione, asse centrale di ogni medita(ione cristiana. )a nostra arte, i nostri monumenti letterari sono pieni degli echi del passato3 i nostri uomini di a(ione hanno continuamente sulle labbra i suoi insegnamenti, veri o presunti. $rancesi vivono i propri ricordi collettivi molto meno intensamente che i &edeschi. )e civili((a(ioni posso mutare. )a storia mal compresa potrebbe proprio finire con il trascinare nel proprio discredito la storia storia meglio intesa. Anche se la storia dovesse essere giudicata incapace incapace di altri compiti, essa è divertente. &utte le scien(e sono interessanti, ma ogni studioso non ne trova se non una sola la cui pratica lo diverta. coprirla per consacrarvisi è *uel che si chiama voca(ione. l ruolo è stato e resta fondamentale. 0rima del desiderio di conoscen(a, conoscen(a, il semplice gusto3 listinto che vi conduce. )a storia ha i propri godimenti estetici. )a rappresenta(ione delle attivit+ umane, che costituisce il suo oggetto specifico, è fatta per sedurre limmagina(ione degli uomini. e la storia non fosse altro che un amabile passatempo, varrebbe la pena scriverla= 5 bisogner+ sconsigliare la pratica della storia a tutti gli spiriti capaci di impiegarsi meglio altrove, o è come conoscen(a che la storia dovr+ provare la sua buona coscien(a. l valore di una ricerca si misura, in tutto e per tutto, dalla sua capacit+ si servire alla(ione. 4 impossibile decidere in anticipo se le specula(ioni specula(ioni in apparen(a pi6 disinteressate non si riveleranno, un giorno, straordinariamente feconde nei confronti della pratica. )a natura del nostro intelletto lo porta molto meno a voler sapere che a voler comprendere. )e sole scien(a autentiche sono *uelle che riescono a stabilire nessi esplicativi tra i fenomeni. ndipendentemente ndipendentemente da ogni possibilit+ di applica(ione alla condotta pratica, la storia avr+ il diritto di rivendicare il suo posto fra le conoscen(e veramente degne di impegno solo nella misura in cui essa ci consentir+, sen(a nessi e *uasi sen(a limiti, una classifica(ione ra(ionale e una progressiva intelligibilit+. :na scien(a ci apparir+ sempre dotata di una certa incomplete((a se non si assumesse il compito di aiutarci a vivere meglio. l problema dellutilit+ della storia non si confonde con *uello della sua legittimit+. 0er agire ragionevolme r agionevolmente, nte, non occorre prima comprendere= pi6 indulgenti hanno detto la storia è sen(a profitto come sen(a solidit+. Altri ritengono essa sia dannosa. nostri problemi saranno i problemi stessi che allo storico impone, *uotidianamente, la sua materia. i vorrebbe, prima di tutto, dire come e perché uno storico pratica il suo mestiere. ta al lettore, poi, decidere se *uesto mestiere meriti di essere esercitato. n apparen(a il compito pu# ritenersi semplice. )a storia è uno sfor(o verso il miglioramento della conoscen(a, *ualcosa *ualcosa di dinamico. )e difficolt+ in cui inevitabilmente si imbatte *ualun*ue studio dei metodi variano di molto a seconda del punto che ogni disciplina si trova ad avere momentaneamente raggiunto sulla curva del proprio sviluppo. )a storia non è solo una scien(a in cammino. 4 anche una scien(a nellinfan(ia come tutte *uelle che, come oggetto, hanno lo spirito umano. /ssa è, come impresa ragionata di analisi, giovanissima. )e genera(ioni che sono venute immediatamente prima della nostra hanno vissuto come ipnoti((ate da unimmagine molto rigida delle scien(e del mondo fisico. 0areva loro che non potesse esistere conoscen(a conoscen(a autentica che non dovesse pervenire a dimostra(ioni sen(altro irrefutabili, a certe((e
formulate sotto forma di leggi imperiosamente universali. Applicata agli studi storici, diede origine a due opposte tenden(e. ;li uni cedettero possibile istituire una scien(a dellevolu(ione umana che si conformasse a *uellideale in *ualche modo pan scientifico e si adoperarono il meglio possibile per reali((arlo salvo rassegnarsi a lasciare al di fuori di *uesta conoscen(a conoscen(a realt+ che apparivano ribelli a un sapere ra(ionale. -uesto residuo era ci# che essi chiamavano avvenimento3 avvenimento3 eppure costituiva buona parte della vita pi6 intimamente individuale. &ale fu la posi(ione della scuola sociologica fondata da 8urheim. Altri studiosi assunsero un atteggiamento ben diverso.
l termine storia è antichissimo. ;li stessi sociologi del tempo di 8urheim gli danno un posto anche se misero. 5ggi il termine non preclude a priori alcuna dire(ione di indagine, o che debba rivolgersi di preferen(a verso lindividuo oppure verso la societ+3 non contiene in se alcun credo3 non impegna a nullaltro che alla ricerca. La storia e +li "omii
&alvolta si è detto )a storia è la scien(a del passato. 7i# significa esprimersi impropriamente. impropriamente. )idea stessa che il passato in *uanto tale possa essere oggetto di scien(a è assurda. Alle origini della storiografia, gli antichi annalisti narravano, alla rinfusa, avvenimenti il cui solo tratto comune era dessersi prodotti nello stesso momento. n *uesta prima memoria dellumanit+, confusa, ha operato la necessaria classifica(ione. l linguaggio persiste nel dar volentieri il nome di storia a ogni studio di un cambiamento nella durata. )abitudine è sen(a pericolo, perché non trae in inganno nessuno. 7ome si definisce la divisione dei compiti= )opera di una societ+, che rimodella secondo i suoi bisogni il suolo su cui vive, è un fatto eminentemente storico. )oggetto della storia è, per natura, luomo, gli uomini. l bravo storico somiglia allorco della fiaba. /gli sa che la dove fiuta carne umana, la è la sua preda. 8al carattere della storia come conoscen(a degli uomini discende la sua posi(ione particolare circa il problema dellespressione. / scien(a o arte=
5gni scien(a ha unestetica del linguaggio, che le è proprio. fatti umani sono fenomeni assai delicati, e molti di essi sfuggono al calcolo matematico. 0er tradurli bene, e dun*ue penetrarli a fondo, è necessaria una grande fine((a di linguaggio. Il tem$o storico
cien(a degli uomini nel tempo. )o storico non pensa solo umano. )atmosfera in cui il suo pensiero respira è la categoria della durata. durata. l tempo della storia è il plasma stesso in cui nuotano i fenomeni e *uasi il luogo della loro intelligibilit+% -uesto tempo reale è un continuum. Ma è anche continuo cambiamento. 8allantitesi di *uesti due attributi sorgono i grandi problemi della ricerca storica. L%idolo delle ori+ii
)a spiega(ione del pi6 recente mediante il pi6 remoto ha talora dominato i nostri studi fino allipnosi. )idolo della trib6 degli storici ha un nome è lossessione delle origini. econdo 'enan, in tutte le cose umane, le origini, prima di tutto, sono degne di studio. en(a contare gli epigoni. 7on origini si intende gli ini(i= 5 le cause=
Agli antipodi dei cercatori dorigini, si collocano i devoti dellimmediato. /ssi concepiscono la conoscen(a conoscen(a di ci# che chiamano il presente come *uasi del tutto distinta dal passato. 0resa alla lettera, essa sarebbe propriamente indispensabile. l presente, nellinfinito della durata, è un punto minuscolo che sfugge sen(a posa3 un istante che, appena nato, muore.
passato come come oggetto. /ssi anali((ano3 anali((ano3 essi considerano considerano lepoca lepoca in cui vivono come come separata, da *uelle che lhanno preceduta. econdo Michelet, chi vorr+ limitarsi al presente, allattuale, lattuale non lo l o comprender+. :na realt+ non la si comprende mai in modo migliore che tramite le sue cause. l privilegio di auto%intelligibilit+ riconosciuto al presente poggia su una serie di strani postulati. uppone che le condi(ioni umane abbiano subito un cambiamento non solo molto rapido, ma anche totale. )uomo passa il suo tempo a montare meccanismi di cui resta poi prigioniero pi6 o meno involontario. )o spreco di for(e che una simile disposi(ione comporta, le servit6 che impone ai conduttori, non si possono proprio contestare. contestare. 0oiché lerrore riguardante la causa si prolunga, lignoran(a del passato non si limita a nuocere alla comprensione del presente3 essa compromette, nel presente, la(ione medesima. Affinché una societ+ abbia potuto essere determinata per intero dal momento immediatamente anteriore a *uello che essa vive, non le basterebbe una struttura cos> perfettamente predisposta al cambiamento da essere veramente priva di scheletro. 7i# non è vero neppure per le comunica(ioni puramente orali. A ogni nuova forma(ione dello spirito, si compie un passo indietro che, scavalcando la genera(ione eminentemente apportatrice di cambiamenti, mette in comunica(ione i cervelli pi6 malleabili con *uelli pi6 cristalli((ati. )o scritto facilita grandemente *uesti passaggi di pensiero che costituiscono la continuit+ di una civili((a(ione. )errore è che ci si rappresenta il corso dellevolu(ione umana come costituita da una serie di brevi e potenti scosse, ciascuna delle *uali non durerebbe che lo spa(io di alcune esisten(e. )osserva(ione prova che in *uesto immenso continuum le grandi vibra(ioni sono perfettamente in grado di propagarsi dalle molecole pi6 lontane fino alle pi6 vicine.
APITOLO SEONDO L%osser!a#ioe storica aratteri +eerali dell%osser!a#ioe storica
caratteri pi6 immediatamente visibili dellinforma(ione storica sono stati mille volte descritti. fatti che studia, lo storico è per defini(ione, nella assoluta impossibilit+ impossibilit+ di constatarli egli stesso. -ualsiasi raccolta di cose viste è fatta, per almeno una buona met+, di cose viste da altri. 0oiché, nellimmenso tessuto di avvenimento, avvenimento, di gesti e di parole di cui si compone il destino di un gruppo umano, lindividuo non coglie mai se non un angolino, angustamente segnato dai suoi sensi e dalla sua capacit+ datten(ione3 poiché dispone appena della coscien(a immediata dei suoi personali stati mentali mentali *ualun*ue conoscen(a conoscen(a dellumanit+ dellumanit+ attinger+ sempre alle alle testimonian(a altrui per una gran parte della sua sostan(a.
Alcune testimonian(e sono volontarie, altre no. )e fonti narrative, cioè i racconti deliberatamente rivolti allinforma(ione dei lettori, non hanno sicuramente smesso di offrire al ricercatore un aiuto pre(ioso. 8i solito esse sono le uniche a fornire un in*uadramento cronologico un po continuo. 4 nella seconda categoria di testimonian(e, è nei testimoni loro malgrado che la ricerca storica, nel corso dei suoi progressi, è stata indotta a riporre sempre maggiore fiducia.
0erci# *uel che i testi ci dicono espressamente ha smesso oggigiorno di essere loggetto preferito della nostra atten(ione. 8i solito ci interessiamo ben pi6 vivamente a *uel che ci lascia intendere, sen(a averlo voluto dire espressamente. espressamente. Bisogna interrogare le testimonian(a involontarie, involontarie, sui modi di vivere o di pensare tipici delle epoche in cui furono scritte, tutte cose che lagiografia non aveva minimamente intento di esporci. )e troveremo di un valore inestimabile. 8al momento che non siamo pi6 rassegnati a registrare puramente e semplicemente le informa(ioni dei nostri testimoni, dal momento che intendiamo farli parlare, si impone pi6 che mai un *uestionario. -uesta è la prima necessit+ di ogni ricerca storica ben condotta. n principio ci sono i documenti. )o storico li mette insieme, li legge, si sfor(a di pesarne lautenticit+ e la veridicit+. 8opo *uesto li utili((a. ricettivi r icettivi *uanto si crede. 4 necessario che si estremamente duttile, *uesta scelta ragionata di *uestioni, suscettibile di arricchirsi, cammin facendo, di una *uantit+ di nuovi punti, aperta a tutte le sorprese. )itinerario che lesploratore stabilisce in parten(a, egli stesso sa bene in anticipo che non lo seguir+ passo passo. Ma, a non averne uno, uno, rischierebbe di errare errare a caso per leternit+. leternit+. )a variet+ delle testimonian(e storiche è pressoché infinita. &utto ci# che luomo dice o scrive, tutto ci# che costruisce, tutto ci# che sfiora, pu# e deve fornire informa(ioni su di lui. arebbe una grande illusione immaginare che a ogni problema storico corrisponda un unico tipo di documenti, speciali((ato speciali((ato in *uestuso. 0i6 la ricerca si sfor(a di raggiungere i fatti profondi, meno le è permesso di sperare chiare((a se non dai raggi convergenti di testimonian(e molto diverse per natura. e *uasi ogni importante problema umano richiede luso di testimonian(e di tipi opposti, è di necessit+ assoluta che le tecniche erudite di distinguano a seconda del tipo di testimonian(a. 0er ognuna di esse vi è un lungo apprendistato3 il loro pieno dominio richiede una pratica ancor pi6 lunga e pressoché costante. 0oche scien(e sono costrette a usare simultaneamente tanti strumenti diversi. fatti umani sono complessi. )uomo si colloca alla punta estrema della natura. 4 indispensabile che lo storico possegga per le meno una infarinatura di tutte le principali tecniche del suo mestiere.
/ uno dei documenti pi6 difficili per lo storico, *uello di raccogliere i documenti di cui ritiene di aver bisogno.
)o strumento non fa la scien(a. Ma una societ+ che abbia la pretesa di rispettare le scien(e non dovrebbe disinteressarsi dei loro strumenti. arebbe saggio non affidarsi troppo tr oppo a corpi accademici, il cui reclutamento, non dispone particolarmente allo spirito di ini(iativa. 0er *uanto numerosi possano essere essere *uesti indicatori indicatori stradali, essi non sarebbero sarebbero che un un magro aiuto per un ricercatore che non avesse, in parten(a, *ualche idea del terreno da esplorare. documenti non spuntano fuori, *ua o la, per leffetto di non si sa *ual misterioso decreto degli dei. )a loro presen(a o la loro assen(a, in *uei fondi darchivio, in *uella biblioteca, in *uel suolo, dipendono da cause umane che non sfuggono affatto allanalisi3 e i problemi che pone la loro trasmissione toccano essi stessi nellintimo la vita del passato, perché *uel che si trova cos> messo in gioco è nientemeno che il passaggio del del ricordo attraverso le genera(ioni. genera(ioni.
come le loro fonti gliele riportano. :na dottrina delle ricerche venne elaborandosi solo nel corso del secolo ?V. l vocabolo critica assume il senso di prova di veridicit+. /sso si associa a una tecnica. )a critica è una specie di fiaccola che ci illumina e ci guida lungo le oscure vie dellantichit+, facendoci distinguere il vero dal falso. f also. )e tecniche della critica furono a lungo praticate, almeno in modo continuativo, *uasi esclusivamente esclusivamente da un pugno di eruditi, di esegeti e di curiosi. 0er la storia, per il pericolo di uno scisma fra la prepara(ione e la messa in opera è duplice. /sso riguarda an(itutto i grandi saggi di interpreta(ione. -uesti vengono meno al dovere primissimo della veridicit+. )o stesso lavoro tecnico ne soffre non poco.
margini inferiori delle pagine esercitano su molti eruditi unattrattiva. 4 assurdo affollarne gli spa(i bianchi con riferimenti bibliografici, che un elenco posto allini(io del volume avrebbe risparmiato. 7erti lettori si lamentano che la pi6 piccola riga, relegata a piè di pagina, confonde le loro idee, soffrono le pene dellinferno alla vista di ogni pagina cos> deturpata. documenti che i primi eruditi consultavano consultavano erano generalmente scritti che si presentano come di un autore o di unepoca dati3 che narravano deliberatamente tali o talaltri avvenimenti. Ma la storia non pu# limitarsi a pesare le afferma(ioni dei documenti. )e è divenuto necessario estorcere loro le informa(ioni che non avevano alcuna inten(ione di fornire. )o storico non è diventato un credulone. a che i suoi testimoni possono ingannarsi o dire bugie. Ma si preoccupa di farli parlare, per comprenderli. Alla caccia della me#o+a e dell%errore
$ra tutti i veleni capaci di vi(iare la testimonian(a, il pi6 potente è limpostura. -uesta pu# assumere due aspetti. 0u# essere linganno sullautore e la data il falso nel senso giuridico della parola. -uesti due aspetti della men(ogna sollevano problemi ben diversi, le cui solu(ioni non si influen(ano reciprocamente. reciprocamente. )a maggior parte degli scritti posti sotto falso nome mentono anche nel contenuto. 7erti atti sono stati stesi al solo fine di replicare le disposi(ioni di documenti perfettamente autentici, che erano andati persi. :n falso pu# dire il vero. )e testimonian(e pi6 insospettabili nella loro dichiarata provenien(a, provenien(a, non sono necessariamente testimonian(e veritiere. 0rima di accettare un documento autentico, gli studiosi si danno tanta pena di valutarlo con i loro strumenti, che non sempre hanno poi lo stoicismo di criticarne le afferma(ioni. 7onstatare linganno non basta. 5ccorre svelarne i motivi. i devono cercare le ragioni che possono condurre a mentire. 0resso certi personaggi, la men(ogna, benché generalmente generalmente associata, in sé, a un complesso di vanit+ o di rimo(ione, diventa *uasi un atto gratuito. 7ome vi sono stati degli individui, cos> sono esistite delle epoche mitomani. l fatto caratteristico del Medioevo è che agli inganni non sdegnassero di prestar mano personaggi di una piet+ e di una virt6 incontestate. /ssi non offuscavano offuscavano per nulla la moralit+ corrente. -uanto al plagio, sembrava in *uel tempo, latto pi6 innocente del mondo. 0er la fede come per il diritto, il Medioevo non conosceva altro fondamento che la le(ione degli antichi. periodi pi6 legati alla tradi(ione sono stati anche *uelli che si presero le maggiori libert+ con la sua vera eredit+. )insulto al vero è un ingranaggio, ogni men(ogna se ne porta dietro per for(a, al suo seguito, molte altre, chiamate, almeno in apparen(a, a fornirsi un appoggio a vicenda. /cco perché tanti celebri falsi si presentano a catena. )a frode, per sua natura, generale la frode. 7è una forma pi6 insidiosa di inganno. 7è il rimaneggiamento sornione interpola(ione di carte autentiche3 abbellimenti con dettagli inventati, nella narra(ione, su uno sfondo tutto sommato veritiero. Allo scopo di fare pi6 presto, le cronache di scene attese vengono preparate prima del tempo3 ma lipotesi non presenta nulla di verosimile. &ra la fin(ione pura e semplice e lerrore del tutto involontario, vi sono molti gradi. nventare presuppone uno uno sfor(o che ripugna ripugna alla pigri(ia mentale mentale comune alla maggior maggior parte degli uomini. uomini. 8i tutti i tipi di men(ogna, *uella che si fa a se stessi non è fra le meno fre*uenti. Molti testimoni si ingannano in perfetta buona fede.
delle immagini mentali. )e une derivano dalla condi(ione momentanea dellosservatore3 dellosservatore3 le altre, dallintensit+ della sua atten(ione. ;li oggetti pi6 familiari di solito sono fra *uelli di cui è pi6 difficile ottenere una descri(ione esatta la familiarit+ produce *uasi necessariamente lindifferen(a. Molti avvenimenti storici non hanno potuto essere osservati se non in momenti di violento turbamento emotivo, o da testimoni la cui atten(ione, talora tardivamente richiamata, se colta di sorpresa, talora ostacolata alle preoccupa(ioni della(ione immediata, era incapace di concentrarsi con sufficiente intensit+ sui punti ai *uali lo storico attribuirebbe oggi un interesse preponderante. Variabile da individuo a individuo, la facolt+ di osserva(ione non è neppure una costante sociale. Al di la di piccoli accidenti mentali di natura abbastan(a comune, comune, molti degli errori di testimonian(a risalgono a cause altrimenti significative di una particolare atmosfera sociale. -uasi sempre lerrore è orientato in anticipo. /sso si diffonde, prende vita solo se si accorda con le convin(ioni preconcette dellopinione comune. 0erché lerrore di un testimone divenga *uello di molti uomini, perché una cattiva osserva(ione si trasformi in una voce falsa, occorre anche che lo stato della societ+ favorisca *uesta diffusione. Sa++io di "a lo+ica del metodo critico
)a critica della testimonian(a è unarte di fine((a. che il testo pi6 sobrio e meno inverosimile ha sempre la possibilit+ di essere il pi6 antico. Accade che la ragione si ribelli. /sistono diversi modi di imitare. /ssi variano a seconda dellindividuo, secondo mode comuni a una genera(ione. plagiari si tradiscono spesso per mancan(a di abilit+. -uando non capiscono il modello, i loro fraintendimenti sono la spia della frode
coprire unimita(ione e*uivale a lasciar sussistere uno solo dei due o pi6 testimoni di cui prima credevamo di poter disporre. 7apita che dietro al presunto testimone, si nasconda un suggeritore, che non vuole farsi rivelare. )a critica statistica è una delle applica(ioni pi6 nuove del metodo. 0er *uanto mirabilmente attento ci si immagini lo studioso, resteranno sempre i tranelli tesi dai documenti stessi alcuni pre((i saranno stati, per distra(ione o per malafede, erroneamente trascritti3 altri saranno ecce(ionali e per ci# stesso davvero in grado di turbare le medie. Affinché una testimonian(a sia riconosciuta autentica, il metodo esige che essa presenti una certa somiglian(a con le testimonian(e vicine. )a pratica di una scien(a che si limita a constatare che tutto avviene sempre come ci si attendeva, non sarebbe ne vantaggiosa, ne divertente. )impressione di una contraddi(ione tra una testimonian(a testimonian(a nuova e le altre rischia di non avere altra origine se non una temporanea lacuna del nostro sapere, ma accade che il disaccordo sia veramente nelle cose. )uniformit+ sociale non è forte al punto che certi individui o piccoli gruppi non possano sfuggirle. /ppure il paradosso metodologico è soltanto superficiale. l ragionamento di somiglian(a non perde i suoi diritti. Bisogna soltanto che unanalisi pi6 esatta discerna dagli scarti possibili, i punti di similitudine necessari. necessari. 5gni originalit+ originalit+ individuale a i suoi limiti. )a compara(ione critica non si accontenta di accostare le testimonian(e su un medesimo piano della durata. Affinché il dubbio divenga strumento di conoscen(a, conoscen(a, occorre che, in ogni caso particolare, possa essere valutato con una certa esatte((a il grado di verosimiglian(a della combina(ione. )a ricerca storica incrocia la sua rotta con la via maestra della teoria delle probabilit+. Valutare la probabilit+ di un avvenimento significa calcolare le probabilit+ che esso ha di prodursi. l passato è un dato che non lascia pi6 posto al possibile. )incerte((a è in noi, nella nostra memoria o in *uella dei nostri testimoni.
)avvenimento fisicamente impossibile, impossibile, non è altro che lavvenimento la cui probabilit+ è infinitamente piccola. )imitando la sua parte di sicure((a a dosare il probabile e limprobabile, la critica storica non si distingue dalla maggior parte delle altre scien(e del reale se non per una scala di gradi sena dubbio pi6 sfumata. dischiuso agli uomini, elaborando la propria tecnica, una nuova via verso il vero e verso il giusto. APITOLO -ARTO L%aalisi storica Gi"dicare o com$redere.
)o storico non si propone nullaltro che di descrivere le cose tali *uali esse sono avvenute. )o studioso è invitato a eclissarsi di fronte ai fatti. /cco sollevati due problemi *uello dellimpar(ialit+ storica3 *uello della storia come tentativo di riprodu(ione o come tentativo di analisi. 7i sono due modi di essere essere impar(iali impar(iali *uello *uello dello studioso studioso e *uello *uello del giudice. giudice. /ssi hanno una radice in comune, che è lonesta sottomissione alla verit+. )o studioso registra, provoca lesperien(a che forse capovolger+ le sue pi6 care teorie. l buon giudice interroga i testimoni sen(a altra preoccupa(ione preoccupa(ione allinfuori di *uella di conoscere i fatti, *uali essi avvennero. / un obbligo di coscien(a che non si discute a nessuna condi(ione. -uando lo studioso ha osservato e spiegato, il suo compito è concluso. Al giudice tocca ancora emettere la senten(a. /gli sar+ impar(iale nella sua senten(a, dal punto di vista dei giudici3 ma non da *uello degli studiosi.
Dalla di!ersit/ dei 'atti "mai all%"it/ di coscie#a
7omprendere è un atteggiamento che non ha nulla di passivo. 0er fare una scien(a, occorreranno sempre due cose una realt+, ma anche un uomo. )o storico sceglie e distingue3 anali((a. :n registro di esperimenti non va confuso con il diario di ci# che avviene, minuto per minuto, in un laboratorio. i comprende sempre meglio un fatto umano se si possiede gi+ lintelligen(a di altri fatti del medesimo genere. e si trascurasse di ordinare ra(ionalmente una materia che ci giunge allo stato gre((o, si finirebbe con il negare il tempo, e dun*ue la storia stessa.
arebbe troppo poco limitarsi a discernere in un uomo o in una societ+ i principali aspetti della loro attivit+. Allinterno di ciascuno di *uesti grandi gruppi di fatti, è necessario un nuovo e pi6 delicato sfor(o di analisi. 5ccorre distinguere le diverse istitu(ioni che compongono un sistema politico, le diverse creden(e, pratiche, emo(ioni di cui è fatta una religione. Bisogna caratteri((are, in ciascuna di *ueste parti e anche nei rispettivi insiemi, i tratti che ora li avvicinano, ora li allontanano dalle realt+ dello stesso ordine. 0roblema di classifica(ione classifica(ione è inseparabile dal problema della
nomenclatura. 5gni analisi esige, come strumento, un linguaggio appropriato, un linguaggio capace di tracciare con precisione i contorni dei fatti, pur conservando la duttilit+ necessaria per adattarsi progressivamente progressivamente alle scoperte, un linguaggio linguaggio soprattutto soprattutto sen(a ondeggiamenti ondeggiamenti ne e*uivoci. e*uivoci. 0er dare dei nomi ai loro atti, alle loro creden(e e ai diversi aspetti della loro vita di societ+, gli uomini non hanno atteso di vederli diventare loggetto di una ricerca disinteressata. l vocabolario, la storia lo riceve, per la maggior parte, dalla materia stessa del suo studio. /ssa lo accetta, gi+ modellato e deformato da un uso prolungato3 ambiguo, spesso fin dalla nascita, come ogni sistema di espressione che non sia emerso dallo sfor(o severamente concentrato dei tecnici. l peggio è che *uesti stessi prestiti mancano di unit+. documenti tendono a imporre la loro nomenclatura. 'iprodurre o ricalcare la terminologia del passato pu# sembrare un procedimento abbastan(a sicuro. /sso urta per# contro molteplici difficolt+. cambiamenti delle cose sono lungi dal portar sempre con se dei cambiamenti paralleli nei loro nomi. )e trasforma(ioni avvengono *uasi sempre troppo lentamente per essere percepite dagli uomini stessi che esse toccano. -uesti non provano il bisogno di cambiare il nome, poiché sfugge loro il mutamento del contenuto. iamo costretti, per rendere giusti(ia ai fatti stessi, a sostituire al loro linguaggio una nomenclatura, nomenclatura, se non proprio inventata, per lo meno rimaneggiata e spostata. 7apita che i nomi mutino, nel tempo e nello spa(io, indipendentemente indipendentemente da una *ualsiasi varia(ione nelle cose. 7ause particolari di evolu(ione del linguaggio hanno provocato la scomparsa di una parola, sen(a che che loggetto o latto che che essa serviva a designare fosse fosse minimamente toccato. toccato. Altre volte, sono le condi(ioni sociali che si oppongono allistitu(ione o alla conserva(ione di un vocabolario uniforme. e lo storico conformasse a *uesta variet+ la propria terminologia, non comprometterebbe comprometterebbe soltanto lintelligibilit+ del suo discorso3 egli si vieterebbe il lavoro di classifica(ione, classifica(ione, che, fra i suoi doveri, è al primo posto. )a nostra scien(a non dispone di un sistema di simboli distinto dalle lingue na(ionali. )o storico si esprime unicamente con parole. i Vangeli hanno riferito in greco, che era allora la grande lingua di cultura dell5riente, parole che dobbiamo supporre scambiate in aramaico. /reditate da civili((a(ioni morte, o prese a prestito da civili((a(ioni straniere, *ueste lingue di letterati, di sacerdoti e di notai dovevano necessariamente necessariamente esprimere molte realt+, per le *uali esse non erano fatte. Vi riuscivano solo con laiuto di tutto un sistema di trasposi(ioni inevitabilmente inevitabilmente ro((e. 5ra è proprio dai suoi scritti che noi conosciamo una societ+. societ+. -uelle in cui trionfo tr ionfo un simile dualismo linguistico non ci appaiono in molti dei loro tratti fondamentali, che attraversano attraversano un velo di approssima(ione. -uando lo storico si trova di fronte a *ueste nomenclature basate sulla sostitu(ione di termini, non ha altra risorsa che rifare, a ritroso, il lavoro. e le corrisponden(e furono scelte bene e soprattutto applicate con coeren(a, il compito sar+ relativamente facilitato. -uesta opposi(ione di due lingue, diverse, non rappresenta, rappresenta, in verit+, che il caso limite di contrasti comuni a tutte le societ+. 0ersino nelle na(ioni pi6 unite ogni piccola collettivit+ professionale, ogni gruppo caratteri((ato dalla cultura o dalla ricche((a possiede il suo sistema di espressione
particolare. 5ra, non tutti i gruppi scrivono, o non scrivono altrettanto, altrettanto, o non hanno altrettante probabilit+ di far giungere giungere ai posteri i propri scritti. Anche le civilt+ del passato hanno avuto i loro cancellieri cronisti, giuristi. 4 loro la voce che, prima di ogni altra, ci è giunta. tiamo attenti attenti a non dimenticare che che le parole di cui cui si servivano, le classifica(ioni che ci proponevano mediante *ueste parole, erano il risultato di unelabora(ione dotta, sovente sistemati((ata, spesso esageratamente influen(ata dalla tradi(ione. l grande ostacolo è che nulla è pi6 difficile per un uomo che esprimere se stesso. Anche noi non proviamo minor fatica a trovare nomi esenti esenti ad un tempo da ambiguit+ e da falso rigore. termini pi6 comuni non sono sono mai altro che delle delle approssima(ioni. approssima(ioni. Altre realt+, molto vive, non hanno ancora trovato le parole necessarie ad esprimerle. l vocabolario dei documenti non è nullaltro che una testimonian(a pre(iosa, imperfetta, soggetta a critica. 5gni termine importante, ogni modulo stilistico caratteristico diventa un efficace strumento di conoscen(a solo se inserito nel suo contesto3 collocato nelluso del tempo, dellambiente o dellautore3 difeso dal pericolo sempre presente del fraintendimento per anacronismo. 0er *uanto sia generalmente imperfetta laderen(a dei nomi alle cose, i nomi, nonostante tutto, stringono le realt+ con una presa troppo diretta perché sia mai consentito di descrivere una societ+ sen(a fare largo uso delle sue parole, debitamente spiegate e interpretate. 'itenere che la nomenclatura dei documenti possa bastare interamente a stabilire la nostra, e*uivarrebbe ad ammettere che essi ci offrano lanalisi gi+ belle fatta. )a storia non avrebbe pi6 gran che da fare. $ortunatamente non è cos>. 0er fornirci schemi di classifica(ione, si offre a noi un intero lessico, la cui capacit+ di generali((are pretende di essere essere superiore alle voci voci di *ualsiasi epoca epoca particolare. /laborato /laborato sen(a un piano preliminare, passando passando per i ritocchi successivi successivi di parecchie parecchie genera(ioni genera(ioni di storici, esso raccoglie raccoglie elementi di data e di provenien(a assai diverse. :na parola vale molto meno per la sua etimologia che per luso che se ne fa. f a. )a for(a del sentimento favorisce raramente la precisione nel linguaggio. Molte nostre parole continuano a vivere di una vita agitata sulla pubblica pia((a. 7ome segnali spesso mutevoli, secondo secondo gli ambienti o i momenti, le aggiunte di affettivit+ non ingenerano altro che maggiori e*uivoci. upponiamo il nostro vocabolario ricondotto definitivamente allimpassibilit+. )e pi6 intellettuali fra le lingue hanno anche esse le loro insidie. 0er macchinismo si intende raggruppare sotto un nome espressivo fatti concretissimi, la cui somiglian(a, che il nome ha precisamente lo scopo di significare, è anche essa una realt+. n se, *ueste rubriche non hanno dun*ue nulla di men che legittimo. l loro vero pericolo deriva dalla loro stessa comodit+. l simbolo, scelto a sproposito o applicato troppo meccanicamente, che non era la che per aiutare lanalisi, finisce per esimere dallanali((are. 7i# favorisce lanacronismo. :na nomenclatura imposta al passato perverr+ sempre a deformarlo, se ha per assunto, o anche solo per risultato, *uello di riportarne riportarne le categorie alle alle nostre, in *uesto caso assoluti((ate. assoluti((ate. , egli non ha davvero altra guida, persino nellimpiego delle sue parole%chiave, che listinto personale. /gli amplia, delimita, deforma arbitrariamente i significati, sen(a avvertirne il lettore, sen(a rendersene conto neppure lui. 5gni storico intende il nome a suo modo. 0er *uanto rigorosi li si supponga, i linguaggi degli storici, posti fianco a fianco, non costituiranno mai il linguaggio della storia. -ua e la sono stati fatti sfor(i per procedere di comune accordo. Verr+ il giorno in cui una serie di intese permetteranno di precisare la nomenclatura, poi, a mano a mano, di affinarla. Anche allora lini(iativa del ricercatore conserver+ i suoi diritti3 approfondendo lanalisi, egli rimaneggia necessariamente il linguaggio. )essen(iale è che lo spirito di e*uipe sia vivo fra di noi. Bisogna che lo storico faccia a meno di allontanare dal loro significato, sen(a
pensarci, i termini gi+ accolti3 accolti3 che si vieti di respingere, respingere, per capriccio, capriccio, *uelli che hanno hanno gi+ dato buona prova di se3 che ricorrendo a defini(ioni accurate accurate lo faccia con lintento lintento di rendere il suo vocabolario costantemente costantemente utile a tutti. Se#a titolo
l flusso degli anni scorre sen(a interru(ione. 4 necessario che la nostra analisi pratichi delle censure. )a natura della nostra mente ci vieta di cogliere anche il pi6 continuo dei movimenti, se non lo spe((ettiamo ricorrendo a segni di riferimento. n *ual modo fissare, lungo il corso del tempo, *uelli della storia= aranno sempre arbitrari.
:na genera(ione non rappresenta che una fase relativamente breve. )e fasi pi6 lunghe si chiamano civili((a(ioni. n una societ+ tutto si connette e si condi(iona vicendevolmente. vicendevolmente. -uesto complesso presenta ogni volta la sua propria tonalit+. /ssa è difficile da rendere, sen(a dubbio. ;uardiamoci dalle etichette troppo sempliciste. -uando la trasforma(ione è avvenuta, diciamo che una civili((a(ione succede ad unaltra. l tempo umano sar+ sempre ribelle sia allimplacabile uniformit+ che alla rigida riparti(ione del tempo dellorologio. ;li occorrono misure che siano adeguate alla variabilit+ del suo ritmo e che accettino spesso di non riconoscere come limiti, poiché la realt+ vuole cos>, che (one marginali. APITOLO -INTO Se#a titolo
nvano il positivismo ha preteso di eliminare dalla scien(a lidea di causa. ;li storici non possono sottrarsi a *uesta comune legge dellintelligen(a. )o stabilire rapporti di causa ed effetto costituisce un bisogno istintivo del nostro intelletto. )a ricerca di tali nessi non pu# essere lasciata allistinto. e la metafisica della causalit+ è *ui al di fuori f uori del nostro modo di pensare, luso della rela(ione casuale, come strumento della conoscen(a storica, richiede ri chiede incontestabilmente una presa di coscien(a critica.